Nella società aperta in cui siamo immersi, la città da “enciclopedia eteroscritta” si evolve in quella che definisco una “wikipedia urbana”: cioè un’opera cognitiva collettiva in cui gli abitanti e gli utilizzatori, i decisori e gli attori, i progettisti e gli attuatori compongono la struttura arricchendola continuamente con l’evoluzione degli usi, con l’interpretazione dei significati, con le volontà delle intenzioni. Essa si evolve come luogo di condensazione delle intelligenze collettive che la abitano e la attraversano, come reticolo sia dei suoi valori consolidati, sia di quelli vocazionali, ma ancor di più di quelli immaginati dal progetto urbanistico nella sua funzione di “catalizzatore” di risorse locali, di “commutatore” dell’economia delle reti globali e di “generatore” di identità reticolari.