UNIVERSITA’ DI PALERMO – CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DOCENTI Maurizio Carta Daniele Ronsivalle COLLABORATORI Annalisa Contato Carmelo Galati Tardanico Barbara Lino Angelica Agnello SEMINARIO INTEGRATIVO Barbara Lino
MASTERCASE! WATERSTAD 2035! ROTTERDAM! di Federica Preianò, Francesco Rizzo, Miguel Zapico
ROTTERDAM
RIVIERSTAD (RIVERCITY) VAARTENSTAD (WATERWAY CITY)
319 kmq SUPERFICIE TERRITORIALE
617.347ab
PIRAMIDE DELLE ETÀ
ABITANTI
1,933ab/kmq DENSITÀ
MIXITÈ ETNICA
Mastercase Waterstad 2035 Il Mastercase è un nuovo strumento utilizzato dal team olandese, non è un disegno compiuto, ma un piano pilota a cui seguiranno piani intermedi. Con questo piano si punta a trasformare l’emergenza «acqua» in un’occasione per la riqualificazione urbana. Il Mastercase si articola in tre aree di progetto: Rivierstad (Rivercity), relativo alla zona centrale della città, qui si prevede la realizzazione di circa 20.000 nuove abitazioni, da realizzare in molte aree del vecchio porto e su piattaforme fluttuanti; Vaartenstad (Waterway city) che riguarda la parte meridionale, cioè quella che necessita di maggiore
ristrutturazione. Qui è prevista la realizzazione di una struttura coerente di vie d’acqua interconnesse, presupposto da cui partire per incrementare la qualità abitativa, oggi scadente, aumentare la dotazione di spazi verdi, e migliorare i collegamenti, ogni casa sarà dotata di un piccolo giardino con approdo diretto dal canale infine il Singelstad (Canal city), nella parte settentrionale, dove si provvederà alla riorganizzazione dei canali esistenti e alla realizzazione di più spazi collettivi.
2001 Prima integrazione del Waterplan 2005 Presentazione alla biennale di Ro4erdam della Vision «Ro4erdam Water City 2035» 2007 «Waterplan 2 Ro4erdam» e «Ro4erdam Climate IniAaAve» (RCI) 2008 Programma di ada4amento: «Ro4erdam Climate Proof» 2010 IsAtuzione dell’ufficio per la sostenibilità e i cambiamenA climaAci
Si tratta di un progetto composito redatto attraverso la collaborazione di tre diversi soggetti: la municipalità di Rotterdam, Il Ministero Olandese delle acque del Delta e l'Autorità dei Polder di Schieland e di Krimpenrwaard. Il risultato è stato l'elaborazione di un Mastercase, realizzato da un gruppo di specialisti in gestione dell'acqua, di urbanisti, di architetti del paesaggio, di ingegneri delle infrastrutture. Gli obiettivi generali sono dunque quelli di riportare l'acqua nella città, rendendola utilizzabile e visibile, e di farne il presupposto per lo sviluppo urbano. L'acqua diviene così strumento funzionale alla città, ma
allo stesso tempo torna ad essere fattore identitario. Grazie ad un nuovo approccio progettuale flessibile, tiene conto dell'aumento del livello delle acque prevedendone innalzamenti progressivi. L'acqua non sarà più un'elemento separatore ma un nuovo spazio urbano. Verranno costruiti nuovi quartieri sul fiume, che grazie alla sicurezza e alla nuova qualità raggiunta attireranno una popolazione variegata e nuovi investimenti, mettendo fine alla segregazione sociale, e ad un'economia indifferenziata basata unicamente sull'attività portuale.
20000mc 25000mc 18 ha 40 ha EDIFICI DISMESSI RIUTILIZZATI!
NUOVI EDIFICI!
DI SUPERFICIE COINVOLTA!
DI NUOVI PARCHI E SPAZI PUBBLICI!
1000 ab 60000 ab POPOLAZIONE COINVOLTA NEI PROCESSI DECISIONALI, FORUM, ETC.
POPOLAZIONE INSEDIATA NELL’AREA DI PROGETTO
0,8 Miliardi 13% 30000 INVESTIMENTO TOTALE! di cui!
di investimento privato!
FONTI DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI: (comunali, statali, europei)!
nuovi posti di lavoro!
Il Rotterdam Waterstad pur essendo un progetto innovativo non è esente da critiche. Infatti il solo miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita urbana, forse non sarà sufficiente a diversificare la struttura sociale ed economica. I problemi sociali potrebbero infatti non essere risolti, o forse peggiorati da una migliore qualità urbana, che attirerà il ceto medio alto e gli investitori rischiando un’ulteriore emarginazione dei gruppi più vulnerabili. Rimane ancora molto da fare riguardo alla complessità di questi aspetti iniziando anche da un più ampio coinvolgimento della popolazione
Ma la politica di risanamento estesa all’intera dimensione urbana, ed integrata con la componente ambientale, costituisce una solida base di partenza, e la concezione flessibile del piano induce a sperare che sarà quanto meno possibile inserire nuove politiche e nuove azioni, per farsi carico anche di questi problemi. Interessante il cambio di ruolo dell’acqua che da emergenza diventa un’importante risorsa, capace di trasformarsi in luogo di aggregazione e di attirare investitori.
BLUE CYCLE
abitare
incontri
flessibilitĂ
ambiente