Malattie infettive 2/ed Capitolo 4 - Polmoniti

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Polmoniti M. Fantoni

Key

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Le polmoniti possono essere classificate con criteri anatomo-patologici, eziologici o epidemiologici. La classificazione epidemiologica distingue le polmoniti acquisite in comunità (CAP) e le polmoniti associate a cure sanitarie (HCAP). Queste ultime comprendono sia le polmoniti nosocomiali (HAP), sia le polmoniti correlate alla ventilazione meccanica (VAP). Gli agenti eziologici più comuni di CAP sono Streptococcus pneumoniae (pneumococco), Haemophilus influenzae, Mycoplasma pneumoniae, Legionella pneumophila, Chlamydophila pneumoniae. I segni e sintomi più comuni sono febbre, tosse, tachipnea o dispnea, escreato mucoso o mucopurulento, dolore toracico. Dal punto di vista radiologico gli infiltrati polmonari compatibili con la diagnosi di polmonite si evidenziano come immagini ipodiafane con broncogramma aereo. Il trattamento empirico delle CAP è fondato sull’uso di macrolidi, fluorochinoloni e β-lattamici da soli o in combinazione. La terapia delle HCAP è fondata sull’epidemiologia della singola struttura ospedaliera, soprattutto in ordine all’antibioticoresistenza.

Definizione

e classificazione

Le polmoniti sono processi flogistici del parenchima polmonare che hanno nella maggior parte dei casi un’eziologia infettiva. Le polmoniti possono essere classificate con criteri anatomo-patologici, eziologici o epidemiologici. La classificazione anatomo-patologica delle polmoniti distingue forme prevalentemente alveolari, forme prevalentemente interstiziali e forme necrotizzanti. Le polmoniti alveolari riconoscono un’eziologia più frequentemente batterica, quelle interstiziali sono causate per lo più da schizomiceti atipici o virus, mentre le forme necrotizzanti da aspirazione sono provocate frequentemente da una flora batterica mista dell’orofaringe, costituita da anaerobi e aerobi. Seppure di carattere generale, tale corrispondenza tra eziologia e quadri anatomo-patologici (e di conseguenza radiologici) ha un’evidente importanza pratica per l’approccio diagnostico e terapeutico empirico.

La classificazione eziologica prende in considerazione la grande quantità di patogeni che possono provocare polmonite. Anche se la frequenza dei vari agenti eziologici varia, anche considerevolmente, nelle diverse indagini epidemiologiche e trial clinici, i patogeni più frequenti sono Streptococcus pneumoniae (pneumococco), Mycoplasma pneumoniae, Haemophilus influenzae, Chlamydophila pneumoniae, Legionella pneumophila. La classificazione epidemiologica comunemente impiegata distingue le polmoniti in: comunitarie (community-acquired pneumoniae, CAP), ospedaliere (hospital-acquired pneumoniae, HAP), correlate alla ventilazione meccanica (ventilator-associated pneumoniae, VAP) e associate a cure sanitarie (health-care associated pneumoniae, HCAP) (Tab. 4.1). Quest’ultima categoria, in particolare, è stata aggiunta nel 2005 con lo scopo di identificare pazienti non ospedalizzati, che tuttavia fossero maggiormente a rischio di contrarre infezioni con germi multiresistenti a causa dell’estensivo contatto con strutture sanitarie non ospedaliere


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