Le radici e il significato della cultura
CAPITOLO
2
CONCETTI CHIAVE 1. Le componenti culturali e la natura dell’interazione fra uomo e ambiente.
2. Le origini della cultura e i focolai culturali.
3. La struttura della cultura e le forme del mutamento culturale.
Il capitolo 2 affronta un aspetto centrale della geografia umana: la cultura e le sfaccettate forme che essa può assumere nelle varie aree del mondo, determinando, nel suo dispiegarsi, paesaggi culturali peculiari. Dapprima, verrà fornita una lettura storica che permetterà di tracciare la nascita, a partire dal periodo Neolitico, di centri di innovazione denominati focolai culturali, ovvero luoghi i cui tratti ed elementi culturali si sono diffusi nel tempo in aree più vaste (si pensi a quanto avvenuto con l’agricoltura a partire dalla Mezzaluna fertile, regione storica del Medio Oriente che include l’Antico Egitto, il Levante e la Mesopotamia). Il capitolo, infine, esamina gli elementi alla base della “struttura culturale” (sottosistema ideologico, tecnologico e sociologico) e i processi di innovazione, diffusione e acculturazione, attraverso cui prendono corpo, e si diffondono, incontri, sincretismi e mutamenti culturali. Solitamente, chi scrive nei quotidiani e nella stampa popolare utilizza il termine “cultura” per designare le arti auliche (letteratura, pittura, musica e simili). Per uno studioso di scienze sociali, invece, la cultura ha un’accezione molto più ampia: essa rappresenta il complesso di modelli comportamentali, conoscenze, adattamenti e sistemi sociali peculiari, nel quale si sintetizza il modo di vivere acquisito da un gruppo di individui. Le prove visibili e invisibili della cultura – i modelli di costruzione e di coltivazione, la lingua, l’organizzazione politica – rientrano tutte nella diversità spaziale studiata dagli esperti di geografia. Le differenze culturali nello spazio comportano variazioni del paesaggio umano sottili quanto la diversa aria che si respira a Parigi, a Mosca
o a New York, o palesi quanto il netto contrasto tra l’utilizzo delle aree rurali in Zimbabwe e quello delle aree vitivinicole chiantigiane [Figura 2.1]. Poiché tali differenze culturali tangibili e intangibili esistono e sono esistite in varie forme per migliaia di anni, la geografia umana si pone i seguenti quesiti. Considerato che il genere umano costituisce un’unica specie, perché le culture sono eterogenee? Quando e dove si situano le origini delle diversità culturali che possiamo osservare? In che modo singoli tratti culturali, sviluppatisi in una qualsiasi zona limitata, si sono diffusi a una parte più ampia del globo terrestre? Come mai individui con origini assai simili presentano differenze significative, a
17 020-ch2.indd 17
14/12/15 11:49