07txtI.qxp_01txt 16/05/16 17:35 Pagina 83
83
CAPITOLO 7
CATETERISMO CARDIACO E ANGIOGRAFIA CORONARICA Morton J. Kern e Spencer B. King III
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI AL CATETERISMO I vantaggi offerti dal cateterismo devono essere soppesati contro il rischio intrinseco di qualsiasi procedura invasiva e in ogni paziente occorre valutare attentamente il rapporto rischi-benefici. Il cateterismo cardiaco è una modalità invasiva d’imaging utilizzata per valutare e diagnosticare patologie come malattia coronarica (coronary artery disease, CAD), miocardiopatie, ipertensione polmonare e anomalie cardiache congenite e valvolari mediante monitoraggio emodinamico con catetere e angiografia con contrasto. Nella Tabella 7-1 sono elencate le indicazioni all’angiografia coronarica. Data la natura invasiva del cateterismo cardiaco, è ugualmente importante considerare le controindicazioni alla procedura. Il rifiuto del paziente è l’unica controindicazione assoluta; tuttavia, esiste un certo numero di controindicazioni relative. Nella Tabella 7-2 sono elencate le controindicazioni al cateterismo cardiaco.
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE Prima dello studio, deve essere fornita al paziente una spiegazione completa dei rischi e dei benefici, prendendo in esame anche il rischio di complicanze. Il rischio globale di una complicanza maggiore è inferiore al 2%, il rischio di morte è dello 0,11%, quello di infarto miocardico dello 0,05% e quello di accidente cerebrovascolare dello 0,07%. È stato riscontrato che il rischio di una complicanza vascolare è dello 0,43%, quello di una reazione al mezzo di contrasto dello 0,37% e quello di complicanze emodinamiche dello 0,26%. Prima della procedura o della somministrazione di un qualsiasi sedativo, deve essere firmato un consenso scritto dal paziente o da un suo rappresentante legale (se il paziente non è in grado di firmare). Alcuni pazienti, quali gli anziani, coloro che necessitano di una procedura urgente o d’emergenza, i pazienti in shock cardiogeno o colpiti da infarto miocardico acuto e quelli con insufficienza renale o scompenso cardiaco congestizio, sono a più alto rischio di sviluppare complicanze. Nei pazienti con insufficienza renale o allergia nota al contrasto iodato, un intervento terapeutico precedente può ridurre al minimo il rischio correlato alla procedura e alla patologia. Nella Tabella 7-3 sono elencati i regimi specifici di trattamento preventivo.