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NEL “PAESE DEL SOLE” UNA VALIDA ALTERNATIVA ENERGETICA

Gli impianti fotovoltaici scelta vincente per l’energia green

La penisola italiana da sempre è considerata il paese del sole. Bagnata da tre mari, al centro del Mediterraneo, il nostro paese gode di un clima invidiabile. Purtroppo però, come in qualsiasi parte del mondo, anche in Italia l’atmosfera è oscurata dai fumi e gas; l’aria non è più pulita e, lo splendido sole che illuminava le nostre città e le nostre campagne emana una luce fioca e debole. Il cambiamento climatico sta galoppando verso il baratro e, dopo secoli di sperpero energetico, il nostro pianeta ci sta chiedendo il “conto”. Non potrà più provvedere al nostro benessere, non potrà più rifornirci l’energia necessaria: dobbiamo pensarci noi. Per questo la crescente attenzione verso le tematiche ambientali sta portando in misura maggiore al ricorso di fonti di energia pulita. Sono diverse le alternative disponibili. Una di quelle che ha raggiunto uno sviluppo enorme, specialmente nel nostro paese, è quella degli impianti fotovoltaici.

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I pannelli fotovoltaici, costituiti dall’unione di più celle fotovoltaiche, convertono l’energia dei fotoni in elettricità. Il processo che crea questa «energia» viene chiamato effetto fotovoltaico, ovvero meccanismo che, partendo dalla luce del sole, induce la «stimolazione» degli elettroni presenti nel silicio di cui è composta ogni cella solare. Questi elettroni vengono «eccitati» e iniziano a fluire nel circuito producendo corrente elettrica. Ogni sistema fotovoltaico, per essere efficiente, deve avere almeno due componenti di base: i moduli fotovoltaici, composti da celle fotovoltaiche che trasformano la luce del sole in elettricità; uno o più inverter, apparecchi che convertono la corrente continua in corrente alternata. Purtroppo, l’efficienza di conversione di ogni impianto fotovoltaico non è del 100%; anche i migliori moduli hanno un’efficienza di conversione intorno al 20-22%. Ciò significa che solo un quinto dell’energia solare che colpisce i pannelli viene effettivamente convertita in elettricità.

Oltre a questo fattore «fisiologico», molti altri determinano l’effettivo rendimento di ogni impianto. Ad esempio la temperatura perché il surriscaldamento delle celle ha un impatto negativo sull’efficienza dei moduli e sul rendimento dell’intero impianto, oppure la sporcizia cioè i materiali che si possono accumulare sulla superficie dei pannelli e che ostacolano il rendimento dell’impianto, e, infine, gli ombreggiamenti, cioè edifici, camini e anche le stesse nuvole che possono ombreggiare la resa energetica. Per ottenere il massimo rendimento energetico da un impianto fotovoltaico è fondamentale, in fase di progettazione, scegliere bene dove e come posizionarlo. Il primo fattore da considerare è la possibilità di collegarlo alla rete elettrica locale, oltre che ovviamente a quella domestica. Poi bisogna valutare l’assenza di ombreggiamenti e l’esposizione, cioè, escludere la presenza nelle vicinanze di elementi che in alcune ore del giorno potrebbero proiettare la loro ombra sui moduli, come alberi, edifici, antenne e parabole. Importante è anche il posizionamento dell’inverter cioè la parte dell’impianto destinata

alla trasformazione della corrente continua generata in corrente alternata utilizzabile. È chiaro, inoltre che per avere la migliore resa dai pannelli bisogna trovare il punto in cui i raggi solari incidono in misura maggiore e perpendicolarmente sui pannelli stessi. Ad esempio i moderni impianti sono dotati di particolari strutture che permettono di variare, sia l’inclinazione sia l’orientamento dei pannelli, permettendo, cosi, di sfruttare al massimo la luce proveniente dal sole. Queste strutture prendono il nome di inseguitori solari.

Oltre all’uso domestico, è frequente l'installazione di impianti fotovoltaici nei terreni agricoli. La morfologia più semplice per il fotovoltaico è sicuramente quella dei terreni ad uso seminativo. Anche i terreni ad uso pascolo, con del cespugliato sparso, si prestano particolarmente per questo tipo di installazione. Terreni ad uso frutteto, vigneto, mandorleto o uliveto, invece, devono essere sottoposti necessariamente a delle opere di espianto, al fine di essere idonei per del fotovoltaico a terra; anche la pendenza del terreno è fondamentale per una buona resa energetica: esistono, infatti, dei parametri abbastanza rigidi relativi ai valori numerici di pendenza media che può avere un impianto fotovoltaico supportato da tracker, cioè quel dispositivo meccanico che consente di massimizzare l’efficienza con una rotazione automatica legata all’esposizione solare; l’esposizione più favorevole per il fotovoltaico, quindi, è quella dei terreni pianeggianti o collinari con esposizione a sud. Infine, prima di installare un fotovoltaico, non bisogna dimenticare di calcolare con precisione la distanza dalla cabina di allaccio alla rete elettrica nazionale.

Per tanti motivi e altrettanti scopi, quindi, installare un impianto fotovoltaico è una scelta vincente: è un comportamento ecologico che porta alla produzione di energia da una fonte rinnovabile. Un‘ultima osservazione, da non sottovalutare: la legge italiana consente di produrre energia elettrica per il consumo della propria abitazione e vendere quella in eccesso. Inoltre si possono detrarre le spese per l'installazione, e, grazie al sistema dell'accumulo, è possibile immagazzinare energia prodotta ma non utilizzata, in modo da avere una scorta utile per i periodi di buio. E allora ci chiediamo: impianti fotovoltaici? Perché no!?

Monica Braia 5Bs Maria Antonietta Deperte 4Ac Angelica Pellegrino 4Ac Mattia Sarcuni 3Bm Luca Venezia 3Bm

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