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ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DANTE
by mctpalazzo
In virtù del grande amore mostrato per la poesia, il dio Apollo ha concesso ad un suo prediletto un
privilegio straordinario…
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Apro gli occhi, e davanti a me, vedo un uomo anziano con la barba e gli occhi saggi: Catone, custode
del Purgatorio. Senza aprire bocca mi lascia passare e mi avvio su per la collina per adempiere alla mia mis
sione: cercare Dante Alighieri e portare la sua anima sulla Terra a distanza di settecento anni dalla sua mor
te. Inizio la mia scalata verso l'alto e le anime, spaventate, si scostano per farmi passare, solo un altro corpo
ha percorso questa strada e il timore del Giudizio Universale le attanaglia. Ed ecco, tra le anime tormentate
dalla fame e dalla sete, con la pelle che aderisce alle ossa e lo sguardo sofferente, Dante. Una sola cornice
gli restava dopo questa per arrivare al Paradiso Terrestre, ma mi trovo costretto ad interrompere la sua re
denzione. Mi rivolgo a lui spiegandogli il mio compito: accompagnare la sua anima in un viaggio terreno per
mostrargli il mondo al giorno d'oggi. Lui, con il tipico silenzio delle anime pentite, annuisce e mi segue, do
po tutto ci è già passato.
Riscendiamo la montagna fino a raggiungere i suoi piedi e lì aspettiamo. Dopo pochi istanti vediamo
una luce farsi sempre più vicina: è l'Angelo Nocchiero che traghetta le anime salve destinate al Purgatorio.
Queste scendono ordinatamente dalla barca intonando il Salmo 113 e l'Angelo, con un gesto, ci invita a sali
re a bordo. Senza bisogno di alcuno strumento, drizza le ali verso il cielo e la nave parte. In un batter d'oc
chio siamo alla foce del Tevere dove altre anime si sono già radunate.
Scendiamo dalla barca e, senza indugiare, iniziamo il nostro viaggio...