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UNA GIORNATA A MONTECITORIO
by mctpalazzo
... Ma non tutto il progresso è stato positivo in quanto ha avuto come conseguenza un forte impatto ambientale tanto da scatenare l'interesse del mondo, soprattutto dei più giovani che stanno iniziando a mobilitarsi per cambiare questa situazione, prima che sia troppo tardi...
Dalle aule scolastiche a quelle parlamentari discutendo di Ambiente
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È stata un’esperienza per me indimenticabile. Un sogno ad occhi aperti. Sono gli ultimi istanti in pullman, tra un po’ arriveremo a Matera, e, il solo pensiero di tornare alla solita vita quotidiana, da studente, mi rattrista. Tuttavia conserverò sempre il ricordo e le immagini di queste giornate intense. Ora vi racconto com’è andata.
to incontrare alcuni Onorevoli e parlare con loro di ambiente, un tema a noi talmente tanto da averci spinto a partecipare agli scioperi organizzati dai Fridays For Future.
Dopo mesi di duro lavoro e studio a scuola, la mia classe, la 4Ac, si è recata a Roma per prendere parte alle giornate di formazione a Montecitorio, premio per la partecipazione al concorso “Camera per i Giovani”. Insieme a noi, gli unici altri fortunati del mio Istituto sono stati i compagni della 4Ae. Fortunati perché visitare Roma è sempre un’emozione, indipendentemente dal numero di volte in cui ci sei stato, ed ogni volta c’è qualcosa di nuovo da scoprire: opere famosissime, che magari hai solo studiato, finalmente dal vivo, in scala 1:1. E del resto, trovarsi nella Città Eterna significa essere al centro del mondo.
Il 9 e il 10 dicembre 2019 la mia classe ed io abbiamo visitato Roma e il Vaticano. La mattina dell’11, invece, abbiamo avuto l’onore di entrare a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati della Repubblica. Il nostro outfit era a dir poco incantevole! Non è stata solo una semplice visita scolastica, dal momento che abbiamo potuDopo una breve tappa al Transatlantico, siamo entrati nell’emiciclo dove era in corso una seduta parlamentare, durante la quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dava comunicazione della sua prossima partecipazione al Consiglio Europeo, convocato dal Presidente Charles Michel per discutere di inquinamento e individuare le strategie necessarie a raggiungere l’obiettivo di rendere l’Europa climaticamente neutra (ovvero ad emissioni zero di anidride carbonica) entro il 2050. Obiettivo che ha tra l’altro previsto l’adozione di un maxi piano di investimenti, dell’ordine di 1.000 miliardi di euro, definito “Green New Deal” su indicazione della neoeletta Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen. A tal proposito, il Presidente Conte ha sottolineato l’impegno fin qui assunto dal nostro Paese nella lotta al cambiamento
climatico, grazie anche all’approvazione del Decreto “Clima”, proposto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Il momento centrale della visita è stato l’incontro con alcuni Deputati, ai quali abbiamo posto le nostre domande, risultato di un intenso lavoro di ricerca in classe. Le domande erano state precedentemente inoltrate alla Camera e destinate ai Deputati Locali, all’Ufficio di Presidenza e alla Commissione Ambiente. Il primo a risponderci è stato l’ex Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nella lunga chiacchierata che ha avuto con noi, sono state toccate importanti questioni sociali e politiche della nostra Regione, dallo spopolamento dei piccoli centri alle conseguenze sull’ambiente delle estrazioni petrolifere.
Quindi, è stata la volta dell’on. Francesco D’Uva, rappresentante dell’Ufficio di Presidenza, che, prima di addentrarsi nella discussione sui temi di stampo politico che gli abbiamo sottoposto, ha voluto raccontarci il suo percorso di studi (si è laureato in Chimica all’Università degli Studi di Messina con una tesi sul fotovoltaico di nuova generazione costituiti da diossido di titanio) e condividere con noi alcune riflessioni sull’attuale situazione politica italiana. Ad averci colpito è stato soprattutto un monito che ci ha lanciato: tocca a noi scendere in campo ed occuparci del nostro futuro se non vogliamo che siano altri a farlo. Infine, abbiamo parlato con un consulente del Ministero dell’Ambiente, il quale ci ha spiegato, con linguaggio tecnico e puntuale, il ruolo che gioca l’Italia a livello europeo e internazionale sul tema dell’ambiente. Facendo riferimento al sito Internet col quale abbiamo partecipato al concorso, si è soffermato sulle prospettive future nel settore dei rifiuti, una vera e propria emergenza nel nostro Paese! Se pensiamo al crescente affermarsi di quel modello di sviluppo noto come economia circolare o alla diffusione ormai capillare della raccolta differenziata, ci rendiamo conto che qualcosa si sta facendo! Ma c’è ancora molto da fare per la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto se pensiamo a quelle aree geografiche, quali l’ex ILVA o la Terra dei Fuochi, devastate da veri e propri disastri ecologici.
È indubbio che ci voglia un cambiamento, un cambiamento radicale, ma quello che ho imparato è che non possiamo delegare tutto alla politica, a cambiare dobbiamo essere noi tutti e la nostra cultura! Se vogliamo rispettare veramente gli Accordi di Parigi, che prevedono un aumento della temperatura globale entro gli 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, dobbiamo rimboccarci le maniche e farlo subito. Sforare quel valore significherebbe accelerare i disastri climatici e condannare a morte l’intero nostro pianeta!
Stati Firmatari degli Accordi di Parigi del 2015 in azzurro (In blu scuro l’Unione Europea)
Paolo Santantonio 4AC