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TUTTO È NUMERO

Rif. Story-tellers.it

Uno, due, tre, … sin da bambini, a mo’ di filastrocca, impariamo ad associare a questi suoni la successione di segni 1, 2, 3... Quante volte, ci siamo detti “contare? un’operazione naturale?!” Non è un caso, infatti, che i matematici chiamano «naturali», i numeri che si presentano in maniera «naturale» quando si impara a contare. La cosa buffa è che chiunque crede di averne un’idea abbastanza chiara e precisa. Eppure non è così… il concetto di numero non è così naturale.

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Esistono, infatti, dei numeri detti irrazionali, la

cui espansione in qualunque base non termina mai e non forma mai una sequenza periodica. La scoperta dei nu

meri irrazionali viene tradi

zionalmente attribuita a Pitagora, o più precisamente al pitagorico Ippaso di Metaponto, il quale scoprì i numeri irrazionali mentre tentava di rappresentare la radice quaRif.Arjell.altervista.org

drata di 2 come frazione. Il suo maestro, Pitagora, credeva nell'assolutezza dei numeri, e non poteva accettare l'esistenza dei numeri irrazionali. Eppure Ippaso non aveva fatto altro che utilizzare il noto teorema del Maestro (il quadrato costruito sull’ipotenusa di un triangolo rettangolo è pari alla somma dei quadrati costruiti sui cateti), e applicarlo per calcolare la lunghezza della diagonale di un quadrato di lato pari ad uno. La somma dei due quadrati dei due lati di lunghezza unitaria è evidentemente pari a due, e quel maledetto numero, che moltiplicato per se stesso dà come ri

15 sultato due, non era un numero contemplato dalla aritmogeometria del Maestro.

Rif.Mathone.it

Perché era così grave? Perché la radice quadrata di due ha un numero infinito di decimali e non è di fatto misurabile. Ecco il motivo del contendere: se qualcosa non è misurabile, non è possibile arrivare a conoscerlo, non si può dire che «tutto» sia «numero». Ippaso aveva scoperto l’esistenza dei numeri irrazionali, cioè non consoni con la «ragione» pitagorica. Doveva parlarne con Pitagora, era certo di riuscire a convincerlo ad approfondire senza pregiudizi i numeri irrazionali. I due iniziarono la diatriba: Pitagora non era in grado di confutare la loro esistenza con la logica, ma le sue credenze non potevano tollerarne la presenza. La scoperta di Ippaso varcava il confine della conoscenza. La vendetta degli allievi di Pitagora era pronta: afferrato Ippaso, lo trascinarono fuori dalla casa, lo legarono, lo misero su un carretto e si diressero verso il mare. Un tonfo sordo… da lontano il Maestro gli sorrideva.

Alessio Mormando 4BM Claudia Paterino 4CS Martina Perrone 4CS Marta Vizziello 4CS

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