Voce ai giovani

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Anno 38 - 8 Novembre 2014 - Numero 45

Settimanale indipendente di informazione

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Festa della scuola, la speranza è tra i banchi: una terra di eccellenze è tenuta a investire in istruzione e ricerca UNO SGUARDO AL PASSATO

FORUM FAMIGLIE, L’APPELLO

PAGINE NELLA RETE

I Normanni ancora tra noi per tracciare il futuro

Una regione a misura di famiglia

Libriamoci librando libra con noi

di Pietro De Leo

È venuto alla luce un saggio di Saverio Abenavoli Montebianco

di Antonino Leo

Ai candidati a governatore si chiede l’attenzione ai nuclei familiari

di Lucia De Cicco

In tante scuole d’Italia Calabria al primo posto


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sabato 8 novembre 2014

Non solo scuola... Laboratori didattici integrati per lo sviluppo armonico della persona

Kaleidoscopio per educare

Un importante accordo di rete tra undici istituzioni formative pubbliche e private è stato raggiunto nei giorni scorsi, nella città di Reggio Calabria, mirato a svolgere durante l’anno scolastico una serie di iniziative laboratoriali, per docenti e alunni, volte alla diffusione dell’arte, della letteratura e della storia, della musica, dello sport e delle scienze. L’accordo di rete è denominato “progetto Kaleidoscopio” perché appunto raffigura una linea di azione educativa “caleidoscopica”, rivolta a tutte le fasce di età degli alunni iscritti ai vari ordini di scuola della rete. Ed è realizzato nell’ambito delle attività di continuità e orientamento. Capofila e soggetto promotore degli interventi della rete “caleidoscopica” è l’Istituto comprensivo Falcomatà-Archi diretto da Serafina Corrado la quale, sabato 8 novembre 2014, con inizio alle ore 11, nei locali scolastici di Santa Caterina, presiederà la conferenza di presentazione di questo importante strumento di collaborazione tra le diverse agenzie educative della città. Con la dirigente Corrado interverranno alla presentazione Daniela Maesano dirigente dell’Accademia di Belle arti di Reggio Calabria, Giuseppina Princi dirigente del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci, Simona Accardo per la Sovrintendenza per i Beni archeologici della Calabria, Josephine Condemi referente dell’organizzazione web “TwLetteratura”, Orazio Antonio Barra docente di fisica dell’Università della Calabria e rettore del Politecnico internazionale “Scientia et Ars” di Vibo Valentia, Vera Bensaia dirigente della scuola dell’infanzia paritaria “Scuola attiva”, Patrizia Quattrone legale rappresentante del “British School”, Giusva Branca presidente dell’associazione sportiva “Viola basket”, Paolo Cicciù presidente provinciale del Csi Centro sportivo italiano, Mario Nasone responsabile calabrese dell’associazione “Libera”. L’accordo di rete mira a disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune tra scuole autonome pubbliche, statali e non statali, ed è finalizzato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, al potenziamento del servizio scolastico sul territorio, evitando la frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse. Altro scopo è quello di perseguire omogenei livelli di qualità dell’offerta formativa su tutto il territorio. Il “Progetto Kaleidoscopio” attraverso le attività dei laboratori di Italiano, Storia e Archeologia, Scienze, Musica ed Arte, intende perseguire le finalità: di favorire la crescita culturale e formativa degli alunni; potenziare la personalizzazione degli interventi; promuovere le potenzialità di ciascun alunno sviluppandone, in particolare, la creatività ed il talento; trasferire il sapere in “saper fare”. Otto i progetti che la rete “Kaleidoscopio” ha programmato di realizzare:

“TwitterLetteratura” (area linguistico-tecnologica) III-IV e V primaria I -II-III secondaria di I grado; Miti e leggende - (area linguistico espressiva) V e I sec. di I grado; Il Paese Musicale (area artistico-musicale) di cui al D.M.8/2011; Giochi di forza (area scientifica) III secondaria di I Grado; Biologia e matematica, V primaria e I della secondaria di I grado; Avviamoci allo sport - Sport di classe (area motoria) scuola primaria; “English 4 (for) my Future!” (area della comunicazione) III-IV e V primaria I -II-III secondaria di I grado; “La Storia... Le storie. Luoghi. Città. Uomini, idee, parole. Un viaggio nel concetto di cittadinanza attraverso lo spazio e il tempo” (area storico geografica - archeologia) infanzia primaria e sec. di I grado.

Giornate evento con Luciano Ferrara

Reggio Calabria Accordo di rete tra 11 istituzioni educative per sviluppare un sistema formativo integrato di diffusione di arte, letteratura e storia, musica, sport e scienze

Bella Cosenza Su iniziativa dell’associazione “L’Impronta” , con sede a Cosenza, in via Calabria 3D, un workshop fotografico e vernissage “Bella Cosenza” di Luciano Ferrara. Nell’occasione è stata inaugurata una sua mostra fotografica con la presentazione di due manifestazioni artistiche che avranno luogo nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 novembre nel centro storico di Cosenza con la partecipazione di allievi interessati al giornalismo e all’arte della fotografia. Infatti nella giornata di sabato 8 novembre, dalle 10,00 alle 11,00 si svolgerà uno slideshow; mentre dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,00 un Editing portfolio.Nella giornata di domenica 9 novembre, dalle 10,00 alle 13,00, Luciano Ferrara sarà nel Centro Storico; mentre dalle 15,00 alle 19,00 ci sarà lo spazio dedicato alla visione e verifica. Fare il fotoreporter, o meglio il fotogiornalista, significa anche realizzare un ritratto posato di un personaggio famoso, ma prima di tutto fare reportage significa imparare a raccontare con le immagini le storie che stiamo affrontando. Lo scopo del workshop è di guidare l’allievo nelle proprie sperimentazioni tecniche ma soprattutto aiutandolo a sviluppare la sua particolare capacità di raccontare, attraverso la fotografia, delle storie apprendendo il linguaggio giornalistico più adatto al singolo progetto. Al termine del workshop, gli allievi sono stati invitati a lavorare a un progetto fotografico di cui i migliori reportage saranno selezionati da Luciano Ferrara. Inoltre, i progetti realizzati saranno visibili, tramite il portale,www.tribunali138.it info.tribunali138@gmail.com. Franco Bartucci


sabato 8 novembre 2014

Ateneo al passo... Lectio magistralis del presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais

Ricerca scientifica e sviluppo in Italia Dopo i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore Riccardo Cristoforo Barberi, l’anno accademico 2014/2015 del dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria è stato inaugurato nello University club dal presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais. Lo scienziato napoletano - che ha tenuto una lectio magistralis sul tema: “Ricerca scientifica e sviluppo in Italia” - ha puntato l’attenzione sulla centralità del sapere, sottolineando in particolare il rapporto inscindibile tra attività industriale e ricerca universitaria. In questa ottica, secondo Nicolais, «l’Italia e l’Europa hanno bisogno di avviare un vero e proprio processo di reindustrializzazione, una sorta di rinascimento industriale all’interno del quale la persona e, particolarmente, la sua creatività, devono avere un peso centrale». Anche l’Università, per Nicolais «deve adeguarsi velocemente ai cambiamenti che si registrano» («Ha senso per tutte le facoltà il 3+2?», si è chiesto tra l’altro il presidente del Cnr), mentre «il settore della ricerca non può gravare soltanto sul ministero competente, ma essere tenuta in considerazione dall’insieme delle strutture di governo che concorrono al perseguimento degli interessi generali». Nicolais, infine, ha stigmatizzato la riduzione dei fondi per la ricerca registrata negli ultimi anni, situazione che non ha mancato di interessare anche il Cnr. Prima del presidente Nicolais, nell’ambito del convegno sul tema: “Formazione e prospettive di lavoro nei corsi di studio di Fisica e di Scienza e Ingegneria dei materiali”, sono intervenuti i docenti Vincenzo Carbone (“Il percorso formativo in Fisica”), Bruno de Cindio (“Il percorso formativo in Scienza e Ingegneria dei Materiali”) e Sandra Savaglio (“Fuga e rientro dei cervelli”). L’incontro si è concluso con l’esibizione degli studenti del conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza Matteo Barletta, Denice Miraglia e Monica Litrenta.

Nell’ambito della inaugurazione dell’anno accademico 2014/2015 del dipartimento di Fisica dell’Unical lo scienziato napoletano ha puntato l’attenzione sulla centralità del sapere sottolineando in particolare il rapporto inscindibile tra attività industriale e ricerca universitaria

Prestigioso riconoscimento al docente Unical

Rhegium Julii a Nuccio Ordine C’è anche il professor Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, tra i premiati del prestigioso “Rhegium Julii”, giunto alla 47a edizione, la cui cerimonia di consegna è prevista sabato 15 novembre, nei saloni del Grand hotel Excelsior di Reggio Calabria. Il riconoscimento è stato assegnato al docente cosentino per il volume L’utilità dell’inutile (Bompiani), uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni. Ordine riceverà il premio insieme ad altri importanti protagonisti della cultura italiana e internazionale. Il “Rhegium Julli”, infatti, è stato assegnato anche allo storico Paul Ginsborg, vincitore del Premio Internazionale Città dello Stretto 2014 per il saggio Famiglia Novecento (Einaudi), e a : Marisa Ranieri Panetta con il romanzo Vesuvius (Salani), per la narrativa; e Luigi Mascilli Migliorini con Metternich (Salerno), per la saggistica. Un premio Speciale è stato assegnato a Luigi M. Lombardi Satriani per il volume Potere, Verità, Violenza (Città del Sole). Con l’occasione, sarà consegnata al poeta Rodolfo Vettorello la prima copia della silloge poetica In ripetuti soffi, premio “Gilda Trisolini” per l’Inedito. Il “Rhegium Julii” è sostenuto dalla Provincia di Reggio Calabria e dalla Fondazione Carical, con la collaborazione del Comune di Campo Calabro, dell’Università “D. Alighieri” e del Centro Culturale “G. Cingari”. Il Premio, il cui Comitato d’onore è presieduto dal ministro per le Regioni Maria Carmela Lanzetta, sarà aperto dal video Calabria: il mare diove nascono i miti, parole, suoni, immagini, a cura di Mimma Tigano e Orsola Toscano, e si concluderà con un concerto che vedrà protagonisti i maestri Alessandro Calcaramo (chitarra/mandolino), Daniele Siclari: (chitarra) e Vincenzo Baldessarro (contrabbasso). Le opere prescelte sono state selezionate dalla giuria presieduta da Corrado Calabrò e formata da: Giuseppe Amoroso, Giuseppe Caridi, Giuseppe Lombardo, Raffaele Nigro, Domenico Nunnari, Vito Teti, Nino Zumbo e Giuseppe Casile (segretario). Il “Rhegium Julii”, considerato uno dei più importanti premi letterari italiani, si articola in una serie di incontri-dibattito che vedrà coinvolti gli studenti di alcuni Istituti Superiori della provincia reggina.

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sabato 8 novembre 2014

La speranza è tra i banchi Una terra di eccellenze deve investire in istruzione e ricerca

La Calabria deve puntare sulla scuola Investire nella cultura e nella formazione per forgiare giovani coscienti e consapevoli delle proprie potenzialità, che possano contribuire alla rinascita ed al riscatto di una regione e di un territorio che, da troppo tempo, continua a rimanere ripiegato su se stesso. La Calabria può e deve ricominciare a programmare il suo futuro, partendo da una condizione imprescindibile: investire nella scuola e nella ricerca. Una regola generale che vale per il Paese, ma che deve avere una particolare e specifica declinazione per questa regione. Questa terra partorisce, da sempre, pensieri e cervelli eccellenti. Facciamo in modo che possano rimanere, operare e investire nella propria terra. È stato, questo, l’appello condiviso e accorato emerso dagli interventi dei prestigiosi ospiti intervenuti alla “Festa della scuola - Premiazione delle eccellenze”, che si è tenuto (nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli, a cura dei ragazzi dell’orchestra da camera della scuola media Carlo Levi, diretti dal maestro Vincenzo Diodati ed i saluti istituzionali del sindaco Giuseppe Antoniotti, sono intervenuti, l’arcivescovo della diocesi RossanoCariati, monsignor Giuseppe Satriano, il magnifico rettore dell’Unical Gino Crisci ed il magnifico rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, il rossanese Giuseppe Novelli, omaggiati, dall’amministrazione comunale, con delle opere esclusive del giovane maestro orafo Domenico Tordo, altro ambasciatore dell’eccellenza di questo territorio,. Continuiamo ad investire sui nostri istituti - ha dichiarato il sindaco - consapevoli che l’istruzione dei nostri ragazzi non può prescindere dalla fruizione di spazi funzionali e sicuri. Grazie alla capacità di attingere fondi extrabilancio, in poco più di tre anni abbiamo investito nella scuola risorse pari a cinque milioni di euro. E ancora tanto - ha concluso Antoniotti, complimentandosi con l’assessore alla Pubblica istruzione Stella Pizzuti per il suo lavoro - vogliamo continuare a realizzare in ambito di organizzazione e programmazione scolastica in questa città. - Profondo e coinvolgente anche l’intervento di mons. Satriano che, citando la poesia I bravi signori di Gianni Rodari, ha sottolineato il valore della vera essenza della vita rispetto all’eccessivo peso che spesso si attribuisce all’involucro e, di conseguenza, all’apparire rispetto all’essere. - Incisivo ed efficace anche Crisci, che ha evidenziato come la maggior parte dei posti di comando di Enti ed Istituzioni importanti sia affidato a grandi scienziati e luminari calabresi, sparsi, però nel resto del Paese o, addirittura all’estero. - Una fotografia concreta e reale, quella prospettata (anche grazie alla proiezione di slides) dall’eccellenza rossanese, Giuseppe Novelli. Il magnifico rettore di Tor Vergata ha argomentato dettagliatamente l’importanza degli investimenti nel settore della cultura che contribuisce ad aumentare notevolmente il prodotto interno lordo e che, purtroppo, ancora in Italia rimane un patrimonio con enormi potenzialità di crescita non ancora sfruttate. I saluti e le conclusioni finali sono state affidate alla promotrice dell’evento, l’assessore Pizzuti, a cui si è associato anche il saluto del baby sindaco, Martina Romano. Di seguito i nomi degli studenti che si sono distinti, ai quali sono stati consegnati gli attestati di merito. Per il I Istituto comprensivo: Stefano Aloe, Beatrice Bosco, Francesco

L’appello del magnifico rettore di Tor Vergata il rossanese Giuseppe Novelli intervenuto nella sua città d’origine per la Festa della scuola

Calabrò, Maria Luisa Cirillo, Eva De Simone, Giuseppe Florio, Marica Gallina, Maria Pia Laurenzano, Mariella Morello, Marika Papparella, Simone Pignataro, Achiropita Stumpo, Daria Vulcano. II Istituto comprensivo: Martina Arcidiacono, Gioia Bellucci, Fabrizio Brunetti, Adele Campana, Giovanna Civale, Vanessa Jacoi, Fabiana Iamundo, Umberto Labonia, Davide Longo, Davide Madeo, Vanessa Pacenza, Marina Pachelli, Lucrezia Roberto, Carla Temogoua e Luigi Romano. III Istituto comprensivo: Francesca Aloe, Giorgia Ammerata, Achiropita Barbieri, Michaela Braschi, Fabiana Brunetto, Pietro De


sabato 8 novembre 2014

La speranza è tra i banchi

Simone, Andrea Farina, Giovanni Ferraro, Antonio Laudonio, Carmen Linardi, Lorenzo Perfetto, Salvatore Perfetti, Jacopo Policastri, Filippo Pugliese e Teresa Ruffo. IV Istituto comprensivo: Maria Carmela Caracciolo e Martina De Bellis. Infine è stata premiata l’orchestra della scuola media “Roncalli”. Un omaggio, inoltre, è stato consegnato anche ai docenti che hanno da poco concluso il proprio percorso professionale a servizio della scuola. Ad ognuno di loro è stata consegnata un’opera realizzata dalle artiste di Thana gioielli, Danila Cerasoli e Bernarda Carbone.

Questa terra partorisce da sempre pensieri e cervelli eccellenti Facciamo in modo che possano rimanere a operare e investire nei propri luoghi

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Importanti risultati Su iniziativa della Università della Calabria e della Fondazione universitaria “Francesco Solano”

La rimpatriata dei sindaci delle comunità arbereshe Su iniziativa della Università della Calabria e della Fondazione universitaria “Francesco Solano”, si è tenuto nella sala University Club dell’Unical un incontro di sindaci ed amministratori comunali delle comunità riconosciute appartenenti alla minoranza linguistica albanese (legge n.482/1999). L’assise, è stata aperta dal magnifico rettore Gino Crisci, che nel ricordare le sue origini arbëreshe-molisane, ha evidenziato l’interesse dell’ateneo a sostenere gli sforzi degli enti locali del territorio per la valorizzazione delle specificità culturali, come queste rappresentate dalla comunità italo-albanese presente in tutto il Mezzogiorno d’Italia ma concentrata soprattutto in Calabria. Sono quindi seguite le relazioni del prorettore, Guerino D’Ignazio, che si è soffermato sul ruolo dei Comuni e la gestione dei servizi in forma associata, e che ha ribadito l’importanza centrale che rivestono le nuove realtà associative come le Unioni intercomunali quale strumento di crescita delle piccole comunità locali, in un momento particolare della nostra storia e nelle aree interne del nostro Mezzogiorno, accomunate dalla condivisione di un importante marcatore di condivisione quale la cultura lingua e la cultura minoritaria per le comunità italo-albanesi e quella del Roberto Musmanno, delegato alla ricerca e al trasferimento tecnologico, che ha evidenziato il grande servizio fin qui fornito all’Ateneo e al territorio dal Liaison office e le straordinarie potenzialità progettuali di questa struttura di fronte ai nuovi programmi comunitari, soprattutto in riferimento ad Horizon 2020 e alle nuove linee di intervento specifiche sui Balcani che potrebbero riguardare come soggetti proponenti, ma solo se in forma aggregata, proprio le comunità italo-albanesi. È quindi seguito il dibattito, al quale è intervenuto Matteo Mandalà, dell’Università di Palermo ma anche in rappresentanza dell’Unione Besa dei Comuni arbereshe di Sicilia, che ha sottolineato le positività delle azioni promosse da questo consorzio di comuni in ambito culturale ed editoriale, e che ha posto l’accento sul ruolo attivo delle cattedre di albanologia delle Università della Calabria e di Palermo nella politica culturale delle comunità italo-albanesi e che ha invitato ad allargare il raggio d’azione tenendo conto del nuovo quadro geo-politico mediterraneo, che vede le singole comunità espressione della nostra minoranza in grado di dialogare direttamente ed attivamente con le aree linguistiche di origine (Albania, ma anche Kosovo, Macedonia, ecc.); l’ambasciatore Mario Bova, presidente dell’associazione culturale “Occhio blu” Cenerini Bova, che ha sottolineato il nuovo ruolo dell’Albania nel contesto mediterraneo e la sua nuova posizione quale Paese candidato all’Unione europea e ha evidenziato l’importanza storica della comunità arbereshe quale raccordo naturale nei rapporti tra Italia e Albania; Cosmo Azzinari, sindaco di San Cosmo Albanese e presidente dell’Unione dei Comuni Arberia, che ha denunciato il grave fenomeno dello spopolamento delle comunità interne, come quelle arbereshe, e ha evidenziato la positività della messa in comune dei servizi nel Consorzio, ma anche la scarsezza delle risorse oggi disponibili, anche per i progetti culturali di valorizzazione della lingua e della cultura arbereshe; Mario Brunetti, che ha segnalato come gli arbereshe abbiano oggi un nuovo ruolo che si è venuto a rimodulare tenendo conto del nuovo scenario mediterraneo e balcanico e come , al di là dello scarso peso politico di questa componente minoritaria, gli italo-albanesi abbiano sempre espresso nel corso della loro storia il valore dell’unità - vedi sulle vicende risorgimentali, italiane prima e albanesi poi - e non quello della divisione; Demetrio Crucitti, direttore della sede regionale Rai della Calabria, che ha sottolineato i segnali di apertura emersi anche dalla sede centrale per assicurare anche alle minoranze ‘interne’ come quelle arbereshe lo spazio previsto nel servizio pubblico radio-televisivo dalla legge 482/99, la disponibilità della teca Rai con migliaia di filmati sulle comunità minoritarie interessate e auspicando nuove forme di coinvolgimento delle sedi regionali Rai come quella calabrese sul tema delle minoranze attraverso un ruolo più attivo da parte della Regione;

L’assise è stata aperta dal rettore Gino Crisci che nel ricordare le sue origini arbëreshe-molisane ha evidenziato l’interesse dell’ateneo a sostenere gli sforzi degli enti locali del territorio per la valorizzazione delle specificità culturali, rappresentate dalla comunità italo-albanese

Nino Russo, docente Unical che ha auspicato la creazione della consulta delle minoranze arbereshe essenziale per una comunità diffusa nel territorio per riprendere l’idea, già lanciata dal compianto rettore Bucci, che immaginava una comunità policentrica e unita secondo un modello mutuato dal progetto Portoghesi sul Vallo di Diano; Damiano Guagliardi, che ha insistito sul peso politico che deve acquisire la comunità italo-albanese per poter contare molto di più di quello che attualmente conta; il sindaco di Frascineto, Angelo Catapano, secondo cui è ora che i Comuni della minoranza albanese comincino a progettare diversamente il loro futuro, mettendo da parte le divisioni e i campanili del passato; il sindaco di San Martino di Finita, Armando Tocci, che ha denunciato il peso demografico e socio-economico sempre meno rilevante che rivestono queste comunità per le quali l’adesione a forme associative intercomunali è l’unica arma per la sopravvivenza; Vincenzo Pace, già sindaco di San Nicola dell’Alto, nel Crotonese, che ha insistito sul coinvolgimento di una scuola più attiva, responsabile e propositiva per frenare l’abbandono della lingua e della cultura minoritaria da parte delle giovani generazioni; Antonio Caprino, assessore alla Cultura del Comune di San Marzano di S. Giuseppe, nel Tarantino, che ha evidenziato le azioni favorite dalla nuova legge regionale della Puglia sulle minoranze e ha assicurato pieno appoggio all’idea di associare i Comuni arbereshe in questa nuova consulta unitaria, per pesare di più e progettare nuovi percorsi culturali. Ha concluso i lavori Francesco Altimari, trai promotori della iniziativa odierna quale docente di Albanologia dell’Unical quale presidente della Fondazione universitaria “F. Solano”, che ha ringraziato l’Ateneo per questa task-force di docente e strutture messe a disposizione della comunità arbereshe d’Italia, sottolineando gli importanti segnali positivi che sono stati già dati dal ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, impossibilitata ad intervenire all’incontro per concomitanti impegni governativi, sul tema della comunicazione pubblica radio-televisiva ma anche nell’invito rivolto con questo incontro odierno alle amministrazioni locali a trovare nuove sinergie in organismi più forti e unitari, per esprimere tutto il loro potenziale culturale, attualmente vanificato dalla in-


sabato 8 novembre 2014

Importanti risultati

Novità in cattedra a Spezzano Albanese

Il nuovo Cts all’Istituto professionale agricoltura

consistenza degli scarsi fondi garantiti dalla stessa legge di tutela. Ha assicurato, grazie alla disponibilità data dai colleghi D’Ignazio e Musmanno, e da strutture come la Fondazione universitaria “Francesco Solano”, la Scuola superiore di Scienze dell’amministrazione pubblica e il Liaison office, che l’Ateneo farà sicuramente la sua parte nel supportare queste nuove aggregazioni intercomunali che si intende organizzare e nella programmazione delle nuove azioni comunitarie favorite da Horizon2020 e dalla recente istituzione della Macro Regione Adriatico-Jonica, che permetterà un dialogo diretto tra le 40 amministrazioni comunali di area arbereshe e le nuove “regioni” degli Stati ad esse linguisticamente e culturalmente omogenee dell’area balcanica (Albania, innanzitutto, ma anche Kosovo, Macedonia, Montenegro, Grecia). Come prossima tappa di questo percorso avviato dall’Unical, è stata preannunciato un nuovo incontro già fissato per il 28 novembre p.v. nell’ambito delle iniziative deradiane, sempre all’interno dell’Ateneo di Arcavacata, che sarà allargato oltre che agli amministratori dei Comuni riconosciuti appartenenti alla minoranza albanese dalla legge n.482/1999, anche a rappresentanti governativi albanesi fortemente interessati alla valorizzazione del patrimonio culturale arberesh, ma anche alle realtà associative, alle scuole, a fondazioni importanti, come Napolinovantanove, guidata da Mirela Barraco, con l’obiettivo di creare un momento forte di dibattito e di proposta, che applichi nel contesto arberesh le buone pratiche come quella di “adotta un monumento” per avvicinare le scuole del territorio grazie alla sensibilizzazione diffusa e cosciente di un patrimonio storicamente, linguisticamente e culturalmente rilevante come quello arberesh, che rischia seriamente di essere travolto dalla marea della globalizzazione se non si interviene in tempo e con strumenti adeguati come la creazione della Consulta generale dell’Arberia al centro della discussione odierna. All’iniziativa hanno partecipato sindaci e amministratori locali provenienti dalle comunità della minoranza albanese della Calabria (Cosentino, Catanzarese e Crotonese), dalla Basilicata, dalla Puglia e dalla Sicilia, ma anche docenti e studenti dell’Ateneo e numerosi operatori culturali e scolastici delle diverse comunità italo-albanesi.

A seguire, il prorettore Guerino D’Ignazio si è soffermato sul ruolo dei Comuni e la gestione dei servizi in forma associata e ha ribadito l’importanza centrale che rivestono le nuove realtà associative come

Al “Bachelet” di Spezzano Albanese è stato nominato il nuovo Comitato tecnico scientifico. La normativa vigente nell’ambito dell’istruzione ha previsto che gli istituti tecnici «possono dotarsi, nell’esercizio della loro autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico-scientifico, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità»; la direttrice scolastica Marietta Iusi dell’Istituto professionale per l’Agricoltura di Spezzano Albanese, non ha perso l’opportunità di avvalersi di importanti professionalità per promuovere la crescita dell’Istituto da lei diretto, ha pertanto proposto come membri esterni delle figure che nel corso dell’anno scolastico precedente hanno dato collaborazione e supporto fattivo al decollo e alla realizzazione di tutte le iniziative promosse per l’Ipa. Pertanto come membri esterni sono stati individuati e nominati all’unanimità: Vincenzo Grassi direttore della Banca di Credito Cooperativo di Spezzano Albanese insieme a Giuseppe Toscano presidente del comitato locale della Bcc Mediocrati, Massimiliano Aita imprenditore agricolo dell’area Sibaritide-Pollino, responsabile acquisti della Despar S. Lorenzo del Vallo, Enzo Perri direttore del Cra (Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia), Emilio Corrado in rappresentanza della Fiaca (Federazione imprese agricole coltivatori e allevatori), Giuliano Gregorio presidente regionale degli Agrotecnici e Giorgio Durante esperto di settore, senior consulting in comunicazione, pubblicità e assistenza informativa sul Fse. I membri interni sono invece: La stessa dirigente Marietta Iusi, Maria Gimondo Dsga della stessa scuola e Tarsia, Liperoti, Iantorno e Curci docenti di materie di indirizzo e dell’area professionalizzante. Con la costituzione del Cts l’Ipa consolida e istituzionalizza i profondi legami con il proprio territorio. Il suo compito sarà quello di implementare politiche di sviluppo ed innovazione in merito alla attivazione, all’organizzazione e all’aggiornamento degli indirizzi di studio e delle loro eventuali articolazioni; alle attività organizzate dalla scuola in relazione a stage, alternanza scuola-lavoro, progetti di orientamento, fabbisogni professionali del sistema produttivo locale, partecipazione e promozione di Poli formativi e Its. In questo senso, esso raccoglie istanze provenienti dal mondo del lavoro, dell’impresa e delle amministrazioni pubbliche e le confronta - in quanto organismo paritetico - con la programmazione formativa della scuola.

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Sguardo al passato e tracciare il futuro Conquistando nell’XI secolo il Mezzogiorno d'Italia e la Sicilia, innescarono un virtuoso percorso di governo

I Normanni ancora tra noi di Pietro De Leo

Sempre viva rimane l’attenzione degli studiosi alla storia dei Normanni, che discesi dal Nord Europa e conquistando nel secolo XI il Mezzogiorno d’Italia e la Sicilia, innescarono un virtuoso percorso di governo, assai attento allo sviluppo culturale ed artistico, oltre che religioso: circostanza ampiamente documentata dalla storiografia dell’ultimo cinquantennio. Per i tipi de La Rondine di Catanzaro è venuto ora alla luce uno splendido saggio: I Normanni: mille anni di memorie storiche e genealogiche della prima dinastia normanna nell’Italia meridionale (1030-1160) degli Avenel Drengot..., di Saverio Abenavoli Montebianco, affermato epatologo di professione ed eccellente cultore di Storia medioevale, frutto di una straordinaria e scrupolosa ricerca, che lo ha impegnato per diversi anni. Proposito dell’autore è stato infatti quello di offrire - «per la Storia e non per vanità» - un adeguato e obiettivo approfondimento di una fase della Storia europea, attraverso un’ attenta rivisitazione di documenti e testimonianze per conoscere meglio le proprie radici in una delicata svolta epocale, che oggi viviamo. Uno sguardo al passato per tracciare il futuro, anche attraverso una minuta ricostruzione del proprio albero genealogico quello della famiglia Abenavolo, “protagonista” di eventi epocali nell’arco di oltre mille anni: dalla conquista della Neustria alla disfida di Barletta svoltasi il 13 febbraio 1503 e alla partecipazione con tutto il popolo di San Lorenzo (Rc) nella campagna per lo sbarco di Garibaldi in Calabria durante i moti risorgimentali nella marina di Melito Porto Salvo in località Rumbolo. Il volume si articola sostanzialmente in due parti, che hanno in comune i molteplici ruoli che gli Abenavolo occuparono in un millennio di storia. La prima si snoda nei primi 11 capitoli che illustrano i Normanni, popolo d’Europa nelle sue varie declinazioni, attivi sia come élite militare che sociale, ed esaltati dalla coeva Canzone di Aspromonte, prologo della Canzone di Rolando e delle successive Orlando innamorato e Orlando Furioso. Interessante e coinvolgente è il racconto - in base alle fonti superstiti - del senso dell’onore dei Normanni, della lealtà e del rispetto per la famiglia e in particolare della donna: una società cortese pervasa dall’amicizia e dall’affratellamento fra guerrieri e sopratutto dal superiore principio della meritocrazia in tutte le estrinsecazioni politiche e sociale. Connotati imprescindibili che furono alla base della conquista, preludio di uno dei periodi più floridi del Mezzogiorno d’Italia, che lo vide finalmente collegato all’Europa e al Mediterraneo, e protetto contro le irruzioni arabe da una fitta rete castellare sia lungo le coste, sia a baluardo dei centri abitati: autentiche “opere d’arte” i cui resti sono da rivalutare. Un popolo in cammino, esperto nelle arti marziali e nella caccia e dotato da idonei strumenti per la navigazione, come «la bussola dei Vichinghi»; ma specialmente protagonista del «capolavoro giuridico» - come scrive l’autore - in particolare per «il valore unificante delle leggi», che ante litteram previdero anche la punizione esem-

Il castello normanno di Stilo

È venuto alla luce uno splendido saggio di Saverio Abenavoli Montebianco, affermato epatologo di professione ed eccellente cultore di Storia medioevale

plare per “pizzo” e le “mazzette” e la pena di morte per i “falsari”, e dando ancora l’interpretazione avveniristica e moderna della legislazione giustinianea, anche per quanto riguarda il diritto di famiglia e la valenza suprema dello jus sanguinis. Altro aspetto fondamentale posto in luce è il compito di “Miles Christi” da loro ricoperto, quando da ostili al Papato ne divennero alleati con il Concordato di Melfi del 1059, stilato cinque anni dopo che nella Chiesa si era consumato lo scisma con il Patriarcato di Costantinopoli, la cui giurisdizione di estendeva nell’Italia meridionale, sorretta dai cenobi italo-greci, ai quali i Normanni non lesinarono la propria protezione, mentre abilmente innestavano monasteri benedettini, con monaci provenienti dalla Normadia, e dai monasteri di Montecassino, di San Biagio (Aversa), di Sant’Arcangelo sul Monte Gargano, anche se non mancarono altri contrasti, come il Sacco di Roma del 1084, quando distrussero la chiesa di S. Clemente, e portarono con loro Gregorio VII che morì in esilio a Salerno. Nella seconda parte, dal cap. 12 al cap. 20 l’autore passa in rassegna le vicende degli Avenel Drengot in Normandia e poi in Italia, dove furono signori nella contea di Aversa, l’antica Atella da loro riedificata, e nel principato di Capua durante i governi da Rainulfo I a Roberto II (1030-1156), come risulta sia dalla tavola genealogica dello Chalandon, sia dall’inventario delle famiglie normanne e franche emigrate in Italia meridionale e nella Sicilia (XI-XII secolo) a cura di L. R. Menager. In tale contesto emerge la figura di Adelasia del Vasto contessa di Sicilia e Calabria e regina di Gerusalemme, con la “reggenza” giuridica di Robert Avenel, membro degli Avenel Drengot: una tre le più importanti famiglie dell’Italia meridionale per i legami etnici e familiari con gli Altavilla e con i grandi lignaggi degli Aleramici, marchesi del Vasto e con i Maccabei conti di Montescaglioso, nonché quelli con i duchi di Borgogna progenitori degli arciduchi di Austria. La famiglia ha goduto nobiltà anche a Reggio di Calabria e Teano, e possedè molti feudi tra cui quelli di Ailano, Albanella, Casale di Lauro in Campania, Galicchio in Basilicata e Pentadattilo in Calabria, grazie all’imparentamento con altre famiglie di rango. Nel maggio 1558 fu ricevuta nell’Ordine di Malta. L’opera è corredata da un’ampia bibliografia, da riproduzioni fotostatiche che riportano documenti in varie lingue, a sostegno della ricostruzione della “normannitas” declinata a tutto campo, come appare anche dai riferimenti bibliografici di libri antichi reperibili in internet, in particolare per quanto riguarda la famiglia Abenavoli, e da numerose illustrazioni, piante geografiche dalla Normandia e dell’ Italia meridionale, stemmi araldici e 29 tavole fuori testo. Una vera miniera da scavare ed esplorare, non senza aver approfondito e assaporato il dramma di Pentadattilo ne Le tragedie degli Alberti e la loro funesta estinzione, che vide protagonista il barone Abenavoli con la sua infelice Antonia: sventurati amanti, che ricalcano il mito romantico di Paolo e Francesca e di Giulietta e Romeo. Un assassinio e una strage da riesaminare storicamente e giuridicamente come Saverio Abenavoli si propone di fare.


sabato 8 novembre 2014

Pagine nella rete

Libriamoci, librando libra con noi

Manifestazione nazionale nelle scuole primarie e secondarie di I° e II° grado d'Italia Calabria al primo posto per adesione “Libriamoci, Librando, Libra con noi” manifestazione nazionale di tre giornate di lettura tenutasi nelle scuole primarie e secondarie di I° e II° grado d’Italia, dal 29 al 31 ottobre, la Calabria ha visto l’impegno della scrittrice Marilena Dattis, contattata dall’Usr Calabria (ufficio scolastico regionale) con sede a Catanzaro, la docente Maria Teresa Bello, aveva notato infatti che per la Calabria si era manifestata la difficoltà di trovare degli artisti, scrittori e giornalisti e attori, che partecipassero alla Giornata nazionale. «Pensai, ci dice la scrittrice Marilena Dattis, di creare un evento sul social-net, facebook e divulgare la cosa per far rete e cercare di contagiarci a vicenda con l’entusiasmo di aderire a questa tre giorni. Come scrittrice da un lato e amante della lettura dall’altro, l’evento su facebook, ha avuto grande risonanza». La scrittrice Marilena Dattis inizia a formarsi in una redazione giornalistica anni fa con Rete Alfa, nel 1992/1993. Un’attività quella giornalistica, che l’ha gratificata, ci racconta, ma che nel tempo l’ha portata a capire che forse non era la sua strada. La sua opera prima è Sapore di cinema di Falco editore. Appassionata di questo mondo cinematografico, il libro è stato dieci anni in un cassetto prima di venire fuori: «Il mio campo di specializzazione non solo come scrittrice ma, anche, come critico cinematografico rimane il cinema, con studi personali approfonditi. Anche se chi ama scrivere, scriverà dallo specifico ambito che lo appassiona, al racconto fantastico ad altro, credo non sia possibile potersi racchiudere in determinati schemi». Le interviste sul cinema la portano spesso anche fuori dalla nostra regione? «È da un poco che non mi muovo, per via della promozione del libro, che mi ha coinvolto tanto, ma in cantiere c’è anche un’idea di libro che raccolga le interviste ai registi Italiani». La cosa che la scrittrice ha tenuto a sottolineare è che la Calabria in quest’occasione ha risposto alla grande con una nutrita partecipazione. Se si consulta il sito, si può notare infatti che la Calabria è riu-

La Calabria ha visto l’impegno della scrittrice Marilena Dattis contattata dall’Usr Calabria (Ufficio scolastico regionale) con sede a Catanzaro In alto, Marilena Dattis durante il “Magna Grecia Film festival” A destra, l’attore William Gatto in una scuola calabrese Qui accanto un altro momento

scita a organizzare nelle scuole 342 eventi. La regione si è mobilitata come nessuna, perché la Calabria, dice la scrittrice, non è un luogo chiuso. I calabresi si danno gratuitamente e con generosità e anche le scuole sono state disposte all’apertura, normalmente hanno una chiusura didattica per un certo verso comprensibile e giustificata. Improvvisamente, invece, si sono aperte con generosità, partecipazione e ascolto, che forse in pochi pensavano potesse avere, come per altre regioni, ciò però non è accaduto. «Entrando in una scuola a Lamezia, afferma la scrittrice, mi sono molto emozionata, perché un ragazzo sta scrivendo già un romanzo e al primo capitolo, mi hanno interpellata informandomi del desiderio di scriverlo assieme. Sarà mia premura adesso vedere il contenuto, senza manipolarlo, lasciandolo puro, perché sarebbe bella un’alternanza dello scrivere nella storia. Iniziativa, che mi ha resa felice, perché il donarsi a chi non si conosce, porta i giovani e i bambini all’aprirsi, prendendo coraggio nel raccontare. Dal dare si può ricevere tantissimo, soprattutto dalla generosità pura dei bambini, che hanno sensibilità senza barriere e pregiudizi». La scrittrice Marilena Dattis si sente gratificata dall’evento ma anche dal fatto che una piazza virtuale, come facebook, sia servita alla divulgazione a macchia d’olio di una bella iniziativa. Lucia De Cicco

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sabato 8 novembre 2014

Le associazioni parlano chiaro Forum delle Associazioni familiari della Calabria. L'appello

Una regione a misura di famiglia

di Antonino Leo

presidente Forum Associazioni familiari Calabria

Il Forum delle Associazioni familiari della Calabria, in vista delle prossime elezioni regionali del 23 novembre, rivolge a tutti i candidati governatore l’appello di assumere nel proprio programma elettorale le istanze delle famiglie calabresi. Con l’appello, quale prima misura concreta, viene chiesto di dare piena attuazione della legge sulla famiglia la n. 1/2004 a partire dalla istituzione degli organismi da essa previsti.

La storia di Nadia Mondera

Un sorriso per la Sla Il 25 ottobre, ha compiuto gli anni Nadia Mondera, vi chiederete perché sia così speciale questa donna, Nadia è una persona unica, per la sua solarità nonostante la sua situazione che la vede allettata per una malattia orribile che è la Sla. Nadia ha curato ogni particolare per la sua festa, dall’ordine personale, la cura della persona, all’attenzione di ricevere gli ospiti in salotto di casa, anche se rimanere ore seduta le procura non poche sofferenze. Presenti alla sua festa, nel comune di Castrolibero il sindaco della città, il parroco di Santa famiglia e una visita inaspettata anche del sindaco di Rende, ma soprattutto tantissimi amici del luogo, che come ogni anno festeggiano con Nadia il suo andare negli anni sempre con il sorriso e con la speranza in una cura che possa guarire i malati di Sla e non solo lei stessa. Pubblichiamo una lettera dell’ingegner Luciano Luciani, di Cittadinanzattiva di Castrolibero, organismo che si occupa a livello nazionale dei diritti del malato, oltre ad altri ambiti come l’ambiente e la scuola, amico di Nadia alcune bellissime riflessioni dello stesso che mi fanno capire come questa giovanissima donna sia davvero nel cuore di tutti gli abitanti di Castrolibero: «Anch’io ho tenuto a essere presente in questa data soprattutto per quello che ogni giorno di ogni anno ricevo in dono (...) non sei solo tu (Nadia) a ricevere qualcosa in regalo, ma soprattutto siamo noi ospiti che riceviamo da te, nella maniera più semplice con la consapevolezza che tutto è possibile e che qualsiasi ostacolo può essere superato. Ancora tanti auguri Nadia, di un anno sereno e soprattutto circondata dall’affetto di tutti quelli che ti stanno vicino». LdC

Ai candidati a governatore l’appello di assumere nel proprio programma elettorale le istanze delle famiglie In primis dare attuazione alla legge n.1/2004 e dalla istituzione degli organismi da essa previsti

È quanto stabilito a conclusione dei suoi periodici incontri, il direttivo regionale del Forum che ha dato mandato al presidente Antonino Leo di promuovere appositi incontri con i candidati per discutere della questione e verificarne le intenzioni e i programmi. Il forum delle Associazioni familiari che in Calabria rappresenta oltre trenta sigle associative che hanno la famiglia al centro delle loro iniziative, spinge affinché siano assunti chiari impegni volti a costruire una Regione a misura di famiglia, azione mai finora avvenuta. Il Forum della Calabria - afferma in una dichiarazione il presidente Antonino Leo - è convinto che occorra un welfare non assistenziale, ma promozionale, fatto con le famiglie e non sulle famiglie; un fisco equo che riconosca i carichi familiari e capace di proteggere le famiglie con figli; un lavoro armonizzato sui bisogni di padri e madri. «Come ho già dichiarato in passato - aggiunge Leo - sono temi sui quali sarebbe un grande peccato di indifferenza se le istituzioni restassero in silenzio oppure procedessero con interventi che non hanno il supporto e il confronto con le rappresentanze organizzate delle famiglie». Per la prossima legislatura «un punto di partenza c’è ed è la Legge 01/2004, alla cui redazione il Forum aveva già dato un suo concreto contributo. Adesso spetta ai nuovi Giunta e Consiglio procedere alla nomina della Consulta regionale delle associazioni famigliari che avrà l’urgente compito di discutere tutte quelle misure in grado di affrontare la difficile situazione economica e sociale della famiglia in Calabria. Proprio come certificato dall’Istat, tra le famiglie con tre o più figli, l’indice di povertà anche nel 2013 ha registrato un peggioramento passando dal 39,8% al 43,7%. Anche il recente rapporto Svimez ha messo in netta evidenza che la Calabria resta la regione più povera dItalia con un Pil pro capite che nel 2013 si è fermato a 15.989 euro, meno della metà delle Regioni più ricche come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia il cui reddito si aggira intorno ai 34.000 euro». «Il Forum ha pronte alcune indicazioni - dice Antonino Leo - frutto del lavoro responsabilmente svolto dalle diverse sigle aderenti. Tra queste c’è la forte necessità di attuare politiche mirate a garantire l’unità familiare, perché è prioritario per la prossima legislatura dare concretezza al riconoscimento ed alla valorizzazione della famiglia come bene sociale primario per l’intera comunità regionale, sostenendone la nascita, la stabilità e lo svolgimento delle funzioni fondamentali». Secondo il Forum Famiglia della Calabria «lo stanziamento di fondi per i nuovi nati previsto dal governo centrale nella legge di stabilità sono un segnale non marginale che deve trovare analoga rispondenza a livello regionale». «Parlarsi, confrontarsi ed analizzare i passi da fare, insieme associazioni delle famiglie e rappresentanti istituzionali - conclude Antonino Leo -, è un metodo democratico che sicuramente darà frutti e risultati positivi e concreti».


sabato 8 novembre 2014

XI

Pillole di fede Presso la casa famiglia “San Guanella” di Cosenza, passaggio di consegna tra la già superiora suor Lidia Naccarato e la nuova superiora, la messicana suor Gabriella

La missione di don Luigi Guanella

Suor Gabriella la nuova superiora di “Casa Guanelliana” di Portapiana Sotto, don Guanella

di Lucia De Cicco

Qualche giorno fa si è tenuto presso la casa famiglia “Casa della Divina Provvidenza” delle suore guanelliane di Cosenza, il passaggio di consegna tra la già superiora suor Lidia Naccarato e la nuova superiora, la messicana suor Gabriella. Evento che coincide con la data di nascita di don Luigi, il 24 ottobre 2015, centenario della sua morte, la conclusione di un anno di riflessione, per tutte le comunità Guanelliane. Invitati alla celebrazione i sacerdoti delle parrocchie vicine e a celebrare un giovanissimo sacerdote, vicino al carisma guanelliano, un servo della carità (titolo che è dato ai sacerdoti che sono vicini a questo particolare carisma guanelliano) che presta la sua missione in quel di Dipignano, Cosenza, dove si trova una comunità di suore che gestisce la scuola San Giuseppe dell’infanzia. I servi della carità rappresentano il primo ramo della famiglia don Lugi Guanella, seguiti dalle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, secondo ramo della fraternità e il terzo ramo è rappresentato dal Cooperatore guanelliano, gruppo di laici, che collaborano attivamente con la fraternità. Un altro importante appuntamento con la fraternità guanelliana si è tenuto il 6 novembre con l’inaugurazione dell’anno sociale 2014/2015 e con una giornata di spiritualità dal titolo: “Cantiamo alla carità con don Guanella”. Il programma si è articolato, dopo l’accoglienza con una semplice presentazione di San Luigi Guanella da parte della professoressa Angela Bruni, cui è seguita una catechesi sul tema da parte di don Pompeo Rizzo, sacerdote della parrocchia di Santa Maria Assunta di Marano Principato, cui ha fatto seguito una riflessione individuale e di risonanza comunitaria. È seguita la santa messa nella chiesa delle cappuccinelle e un momento di agape comunitaria. Un discorso alla fine della celebrazione di saluto, all’anziana superiora e di benvenuto alla nuova superiora, da parte di un membro del gruppo dei laici della fraternità, che è partito dall’immagine di Santa Maria della Provvidenza, madre cui affidare le fatiche del giorno, con la gioia e la sicurezza della protezione di quanti confidano in lei. Una protezione speciale, che si estende su tutti i figli consacrati, i cooperatori, i volontari e tutti gli amici della Casa-famiglia. Un ringraziamento particolare a madre Lidia per la sua capacità in una così delicata situazione, che riguarda le madri e i loro bambini, ma anche molti minori, per avere vissuto un nascondimento importante ed indispensabile alla missione, nell’esempio di don Luigi Guanella e nella tutela della privacy dei ragazzi ivi ospiti. Don Guanella, dice il suo servo della carità, durante l’omelia, ha detto di sì al Signore cambiando non solo la propria storia, ma anche quella di molti altri, che per grazia e provvidenza, don Guanella si è fatto carico della sua sofferente comunità, così fanno tutti i suoi figli consacrati e tutti i volontari laici. La fraternità di suore provenienti dal territorio, di servi della carità e di laici, cooperatori e volontari si sono ritrovati tutti nei saloni scolastici della Casa-famiglia, su cui campeggia un enorme elefante colorato (per inciso l’elefante ha un grande senso della famiglia se un cucciolo perde la madre sono le altre femmine del gruppo che se ne fanno carico) per festeggiare l’insediamento della nuova madre superiora, arrivata dall’altra parte del mondo e festeggiare quest’anno di riflessione sul Santo che lo ripetiamo si concluderà nel prossimo ottobre, la stessa data in cui fu canonizzato a Piazza San Pietro.

Evento che coincide con il centenario della morte del sacerdote Conclusione di un anno di riflessione per tutte le comunità guanelliane


XII

sabato 8 novembre 2014

Festa del cedro La Riviera del Cedro con la sua festa fa il pienone turistico anche in ottobre

La tradizione da spremere La festa della raccolta del Cedro della Riviera del Cedro, partita lo scorso 15 ottobre da Santa Maria del Cedro, Cs si è conclusa il I° novembre con la premiazione del cedro più grande e bello della tradizione del luogo e della Calabria. La proiezione della lavorazione di questo particolare agrume e/o frutto che sicuramente alla sua seconda edizione ha richiamato anche la curiosità di persone non strettamente del luogo. A parlarcene è stato, Angelo Adduci, presidente del Consorzio del cedro, di Calabria. Il quale si definisce un «sindacalista» del cedro, passione e di tradizione figlio e nipote di cedri-cultori. Un frutto ci dice che ha segnato la sua vita, un agrume non come gli altri e si deve fare in modo che esso sia studiato e valorizzato per ciò che rappresenta, agrume non classico, ma il cui patrimonio è legato non solo dalla tradizione ebraica, ma dal microclima e dalle tecniche di lavorazione e soprattutto da tanto lavoro manuale degli agricoltori e cedrocultori. Rappresenta, lo stesso ci dice, un ente di cui si avverte tutta la responsabilità nel doverla guidare. Un lavoro portato avanti nell’ottica della filiera allargata, con la possibilità di aprire una vetrina sui prodotti, e sulle diverse problematiche legate alla cedrocultura, non da ultimo quelle dell’influenza climatica.

I prodotti culinari della Festa del cedro Sotto, una ditta locale

Com’è andato il bilancio di questa seconda edizione? Il bilancio è molto positivo. Gli obiettivi del consorzio, attraverso quest’edizione della festa della raccolta del cedro, erano sia di promuovere il cedro ma, anche, il territorio di riferimento, con le visite guidate al museo del cedro, al parco archeologico della cittadina e alle cedriere. Discorso di marketing territoriale. Azione di recupero del patrimonio culturale della riviera per riappropriarsi delle radici e rifunzionalizzare la cultura sia come operazione di recupero della tradizione e memoria e sia come occasione di crescita e quindi di sviluppo. Hanno partecipato le scuole, coinvolte quelle della provincia di Cosenza e fuori dalla stessa, l’Italia centrale e alcuni stranieri. Che cosa si aspetta da questo bilancio positivo? Di estendere a tutto il mese di ottobre “la festa della raccolta del Cedro” al prossimo anno, occasione di promozione di destagionalizzazione dell’offerta turistica nel nostro territorio. Festa della raccolta è anche festa della comunità ebraica... Entra a pieno titolo in quest’ambiente e nella storia del cedro, intreccio con la festa del Sukkot con un valore aggiunto a quelli già esistenti, come le tecniche culturali, l’esperienza dei cedri-cultori, il microclima di produzione e il valore legato a questa comunità ebraica. Legando insieme i valori proviamo il sistema cedricolo nella filiera allargata, nella consapevolezza che il cedro è un volano di sviluppo del tessuto economico e produttivo della Calabria e della riviera del cedro. L’articolato programma ha coinvolto tanti dei giacimenti di questo particolare agrume? Abbiamo provato a coinvolgere tutti i giacimenti culturali, che sono presenti sulla riviera dei cedri, come Tortora, Buonvicino, e altri, che devono essere implementati. Prova generale forse questa seconda edizione che ci porterà a dover riorganizzare la terza edizione potenziando al massimo queste opportunità. La comunicazione è stata molto attiva anche attraverso i motori di ricerca moderni come i social net... Sì, abbiamo utilizzato anche i social-network per promuovere la festa, affinché si portasse a conoscenza di più persone quest’occasione di crescita del territorio. Abbiamo perseguito ciò, con grande devozione e con l’obiettivo di fare un’operazione di raccordo per il futuro e far si che tutte le istituzioni vi aderiscano per dare a quest’evento un’eco importante di occasione, che sia per tutta la Riviera. La partecipazione delle Istituzioni a vario grado sarà importante, Comuni della riviera, Provincia, Regione e Ministero delle politiche agricole e Unione Europea. Quest’anno ha partecipato il Comune di Santa Maria del Cedro, la Regione Calabria, assessorato all’agricoltura. LdC

Partita da Santa Maria del Cedro, si è conclusa il 1° novembre con la premiazione del cedro più grande e bella della tradizione del luogo

Il presidente del consorzio, Angelo Adduci Sotto, i prodotti cosmetici


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sabato 8 novembre 2014

Pittura limpida e affascinante Luigi Greco, pittore e scultore di Celico

Opere dell’anima lo di Vincenzo Napolil

Luigi Greco, pittore e scultore di Celico, non segue una corrente particolare ma cerca nel proprio mondo un linguaggio estetico che riveli coerenza di valori formali, tonali e realtà ideali. Affronta la varietà di temi e di ritratti con nobiltà e spirituale elevatezza. Le sue opere risentono dell’esuberanza del carattere e sono rivelazione di principi radicati in un’anima grande, che si saldano con il gusto artistico. La sua pittura è limpida e affascinante, i suoi acquerelli s’impongono per le delicate trasparenze e l’idillica tenerezza, le figure catturano il fascino della creatività. L’anima dell’artista palpita e parla attraverso linee semplici, ritmi melodici, colori singolari e splendenti, rivelatori di una sensibilità pronta a rendere stupenda e viva la scena. I suoi quadri migliori oscillano tra la piacevolezza del cromatismo e la ricchezza inesausta dell’invenzione. La padronanza delle tecniche (acquerello, olio, acrilico, spatola, inchiostro, sanguigna, cartone telato, argilla, bronzo) sorregge gli ambiziosi propositi dell’artista, che lascia scoperte le sue risorse e la sua straordinaria bravura. Luigi Greco lavora la materia nella quale intravede, alla maniera dell’insuperabile Michelangelo, una verità nascosta e figure assorte in pensieri e azioni di eroicità morale, che raggiungono effetti di preziosità. Fra le pitture, che non si possono passare sotto silenzio, sono quelle di bellissimi paesaggi, dove il disegno e il colore assumono importanza decisiva nell’esprimere impressioni, emozioni e sentimenti, e le qualità del linguaggio si svelano nella levità del tocco e nella fusione tra immagini della fantasia e fermenti interiori. Scolpire opere per le chiese è la sua vocazione, da cui emerge, insieme con la coerenza di valori formali, l’esplorazione dell’essere e realtà ideali. Le sculture del “Buon Pastore” e del “Pane spezzato” per il rito della comunione sono esempi di arricchimento espressivo, pervasi di alto e spirituale sentimento. Nella sua Celico sono innalzati due bassorilievi: uno è “La storia”, l’altro “La casa dell’Abate Gioacchino da Fiore”. Sono sculture che sfidano il tempo e forniscono la prova che il Maestro Luigi Greco sa rivestire di verità l’incontro dell’arte con la fede. La produzione artistica dedicata a San Francesco di Paola s’ispira alla tradizione iconografica calabrese, in particolar modo alle statue che sono in Spezzano, Celico, Cosenza, e riflette un senso di so-

Tre opere di Luigi Greco: scene da La storia dell'abate Gioacchino (bassorilievi in argilla) e Paesaggio silano (acquerello, in alto)

Affronta la varietà di temi e di ritratti con nobiltà e spirituale elevatezza Nella sua Celico sono innalzati due bassorilievi: uno è “La storia”, l’altro “La casa dell’Abate Gioacchino da Fiore”

lenne religiosità. Il pittore Greco intinge il pennello in uno stesso amore, in una medesima venerazione, e illustra la vita del Paolano, di cui si può dire con l’ecclesiastico: «Il Signore rese prodigioso il suo Santo». Lo stile di Luigi Greco è inconfondibile, geniale, ricco di colori e riflessi, di liricità non comune, alle prese con la natura immersa in un’aura di favola e di musica accostabile alle quattro stagioni dei Vivaldi, con la rappresentazione dei briganti e della brigantessa “Ciccilla” e delle figure femminili pervase di eleganza e di sogno, con espressivi ritratti raggiunti da luce e penetrazione umana, con la complessa trama di una potenza fantastica, stimolata e sorretta da una narrazione efficace, imprevedibile e tutta sua.


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sabato 8 novembre 2014

Giuseppe Filosa Mostra per due settimane al Museo provinciale delle Arti e dei mestieri di Cosenza

I “ritratti” in bella mostra Saranno cinquanta le tele le tele del maestro Giuseppe Filosa esposte nel Museo provinciale delle Arti e dei mestieri in corso Telesio 17, a Cosenza. La pregevole mostra, che è denominata “Ritratti”, rimarrà fruibile al pubblico da sabato 8 fino a sabato 22 novembre e sarà inaugurata nella stessa giornata di apertura, sabato 8 novembre, alle ore 17.30. di Rita Fiordalisi

Ritratti, volti, visi, facce. Immagini, forme e lineamenti di gente: una popolazione comune, quel tipo di persone che vivono il mondo. Ritratti di gente nota, che riconosci in primis. Volti che hanno vissuto e fatto crescere la città. Ecco il valore di un segno. L’importanza di imprimere su un foglio quelle fattezze che hanno “tratteggiato”con la loro presenza la vita dell’artista. Giuseppe Filosa, vive nel cuore della città vecchia. Qui vive come uomo, qui vive come artista e per quest’arte si ciba del mondo circostante, si nutre del calore che sprigionano le mura antiche, veicola nel suo essere artista ogni segno del popolo bruzio e lo fa in cerca del respiro della città. Ritratti di uomini, donne, giovani e vecchi. Volti tristi ed allegri, semplici e unici. Volti che parlano attraverso la pennellata forte e sicura del maestro. Volti che mostrano la normalità della vita. Perché? Perché Giuseppe Filosa vuole custodire nella tela la presenza umana, quella certezza dell’esserci. Fissa con i colori un suo preciso bisogno di condividere l’esistenza, di farlo nella consapevolezza di un mondo circostante che pulsa. Cosa insegue l’artista Filosa? Domande che cercano risposte in quei volti che appesi osservano. Volti che beffano con la loro normalità la frenetica vita che va’. Occhi che guardano fissi, nel tempo e nello spazio. Attraverso quei tratti l’artista cattura la realtà. Attraverso le pennellate abili porta fuori l’anima di quelle persone che Filosa chiama amici, quei compagni con i quali ha condiviso e condivide ancora

La mostra denominata "Ritratti", rimarrà fruibile al pubblico dall’8 fino al 22 novembre e sarà inaugurata nella stessa giornata di apertura alle ore 17.30

oggi l’area urbana antica, con i quali condivide il tempo, amici che si fermano alla bottega, che lo osservano lavorare, che lo sentono apprezzare l’arte. E Giuseppe Filosa l’arte la vede in ogni oggetto comune, ma soprattutto la vede nelle pietre nude, sente l’energia della storia e la rappresenta nelle tele di una città fantastica. “Cosenza magica” prende corpo nella bottega di piazza Duomo. In questo caotico luogo nascono le sue opere, luogo che condivide con gli amici dove le idee diventano capolavori, tele su cui si fissa la vita, l’anima della città bruzia, il cuore della gente Filosa lo conferma con le stesse parole del 1978: «Con la pittura io cerco un dialogo con tutti. Non cerco consensi perchè credo che tutti debbano rendere conto della libertà delle loro idee… sono felice di lottare per l’arte, per quell’arte che ci aiuta a vivere e ad amare liberamente».

La personale dell’artista peruviano Vidal Bedoya

Ieri e oggi... nuovi miti Lo storico Municipio I di Roma Centro, nel cuore della Roma antica ospita la mostra dell’artista peruviano Vidal Bedoya “Ieri e oggi... nuovi miti”. La mostra è patrocinata dalla presidenza del Consiglio Roma I Centro, dall’ambasciata del Perù, dall’associazione Apurimac, dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dall’Ubi Banca Carime, dalla presidenza della Giunta regionale della Calabria. All’inaugurazione sono stati presenti il ministro della Cultura dell’ambasciata del Perù a Roma Luis Felipe Solari Otero, il presidente del Municipio Yuri Trombetti ed il rappresentante dell’associazione onlus Apurimac Luca Natale, al quale è stata donata un’opera di Bedoya per La gallerista Myriam Peluso, Vidal Bedoya, finanziare i loro progetti di svilupil presidente Consiglio del Municipio I po in ambito educativo e sanitario. Roma centro Yuri Trombetti Presenti anche rappresentanti dell’Iila e numerosi visitatori. Una ricca esposizione di prodotti artigianali peruviani sono stati messi a disposizione degli ospiti. I numerosi lavori in esposizione di Vidal Bedoya testimoniano “la genesi delle Ande”.

Vidal Bedoya con il ministro Cultura dell’Ambasciata del Perù a Roma Luis Felipe Solari Otero

I suoi quadri sono frutto di una ricerca dei rituali del mondo andino. I suoi lavori sono circondati da un alone di misticismo magico che richiamano alla cultura Paracas. Da fine viaggiatore accademico non lascia nulla al caso e da acuto osservatore e con un stile personale rielabora pittoricamente i rituali sciamanici ed i dettagli della mitologia andina. Le sue opere di grande impatto coloristico e di eccezionale fattura artistica colpiscono emotivamente i visitatori. Myriam Peluso, unica sua rappresentante in Italia, ha relazionato sul significato della mostra ed ha presentato l’artista puntualizzando sull’importanza della sua terza esposizione in Italia.


sabato 8 novembre 2014

Terza Coppa Shotokan Centro-Sud Presso il Palazzetto dello sport "Santa Rufina" di Cittaducale (Rieti). Risultata al terzo posto la Calabria

A colpi di vittoria

Otto calci al pallone

Il Mundial8 di Cosenza

La Coppa Shotokan Centro-Sud, importante gara di karate tradizionale svolta sabato scorso a Cittaducale in provincia di Chieti presso il Palazzetto dello sport "Santa Rufina" ha visto coinvolti giovani provenienti da diverse regioni: Lazio, Umbria, Marche, Campania, Puglia/Basilicata, Sardegna, Sicilia, Calabria. La Calabria ha partecipato con 9 atleti di cui tre hanno conquistato il podio portando a casa una medaglia d’oro, due d’argento e due di bronzo. Gli atleti che si sono piazzati nel settore di combattimento "kata individuale" sono: 4° classificato Aloia Morris per la categoria Senior (Società "Yama Shiro" Tortora - Cs), Diaco Vincenzo Categoria Cadetti (Società "Yomi Karate do" S. Pietro a Maida Cz); 3° classificato Passarelli Alessio Categoria Speranze (Società "Sediokan" Castrovillari - Cs); 2° classificato Petracca Albino Categoria Cadetti (Società "Sediokan" Castrovillari - Cs); 2° classificato Agrelli Michele Categoria Speranze ("Yama Shiro" Tortora - Cs); 1° classificato Stabile Francesco categoria Cadetti (Società "Sediokan" Castrovillari - Cs). Per i combattimenti Kumite a squadra abbiamo tre regioni classificate fra cui la Calabria al terzo posto con i karatekita Fedele Cetraro, Passarelli Alessio, Aloia Francesco, Agrelli Michele, Diaco Andrea. Al secondo posto si è piazzata la Campania e al primo posto il Lazio. Il presidente regionale Fikta Domenico Francomano cintura nera 4 dan si sente soddisfatto del livello raggiunto in questo anno sportivo e annuncia uno stage di perfezionamento che si terrà a Castrovillari nei giorni 13-14 dicembre 2014 con i maestri Silvio Campari pluricampione del mondo 6 dan e il maestro Giuseppe Perlati 8 dan e segretario generale della Federazione Fikta. Il Comitato calabrese è molto attivo e la preparazione dei giovani raggiunge sempre di più alti livelli nel territorio italiano. Carmelita Brunetti

Dei 9 atleti calabresi tre hanno conquistato il podio portando a casa un oro, due argenti e due bronzi

È ripartita a Cosenza una nuova edizione del Mundial8, il campionato amatoriale di calcio a 8 organizzato dalla Ies e Usacli Cosenza che è ormai diventato il più competitivo dell’intera provincia. Anche quest’anno al via 12 squadre che si contenderanno, sui campi della Real Cosenza e in un girone all’italiana (andata e ritorno), l’accesso alle fasi finali dei playoff e la possibilità di alzare al cielo l’ambito trofeo, difeso per la seconda stagione consecutiva dalla Francia. Prima giornata all’insegna dell’equilibrio, ben quattro infatti gli incontri terminati in pareggio, mentre conquistano i primi 3 punti dell’anno Francia e Croazia che si assestano momentaneamente in vetta alla classifica.

I campioni in carica della Francia

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