Voce ai giovani

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Anno 38 - 19 Aprile 2014 - Numero 16

Settimanale indipendente di informazione

euro 0,50

A Rende, dal 17 al 27 aprile, Open di tennis di pre-qualificazioni agli Internazionali Bnl d’Italia MARIO GRECO VA IN SCENA

UNA SQUADRA PER DIRE BASTA

Opera sublime di fede, arte e Passione

Asp e Avvocati uniti contro il “mostro di turno”

di Pierfrancesco Greco

Commozione a Cerisano per l’Agonia di Gesù. A Bisignano il Triduo vivente

di Francesco Fotia

A Cosenza una rete interistituzionale per combattere la violenza di genere


II

sabato 19 aprile 2014

Oltre la rete A Rende, dal 17 al 27 aprile, Open di tennis di pre-qualificazioni agli Internazionali Bnl d’Italia

Quattro racchette per Roma Si svolgerà a Rende dal 17 al 27 aprile 2014, sui campi del Tennis Club Rende (Cs), un torneo Open di pre-qualificazioni agli Internazionali Bnl d’Italia, riservato a giocatori in possesso di tessera Fit; aperto anche a giocatori non classificati. La gara in programma è quella di singolare maschile. Il tabellone dei 107 iscritti sarà strutturato in tabelloni di selezione. Il vincitore della tappa di Rende sarà invitato a partecipare al torneo di pre-qualificazioni degli “Internazionali Bnl d’Italia”. Detto torneo si svolgerà nel mese di maggio 2014 e determinerà le 4 wild card per il tabellone di qualificazioni degli Internazionali di Roma. Ufficiale di Gara Gat3 del torneo di Rende: Francesco Giordano della Fit Calabria. Anche quest’anno tutti avranno la loro chance di partecipare agli Internazionali Bnl d’Italia; i numeri parlano chiaro: dagli 884 iscritto nel 2011, si è passati ai 1.184 nel 2012 e 2.524 nel 2013. Negli ultimi tre anni gli iscritti alle pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia sono sempre andati crescendo. Per questo, per il quarto anno, ritornano i tornei di qualificazione agli Internazionali che si disputeranno a Roma dal a 10 al 18 maggio. In totale saranno 14 i tornei maschili e 14 quelli femminili che si svolgeranno in contemporanea dal 17 al 27 aprile in diversi circoli in tutta Italia. Il vincitore e la vincitrice di ogni torneo verranno invitati a partecipare al torneo di pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia che si terrà a Roma dal 6 all’8 maggio. Ai 14 vincitori si aggiungeranno 2 giocatori e 2 giocatrici sorteggiati tra quelli perdenti nei quarti di finale dei vari tornei. Inoltre verranno invitati dal Settore tecnico nazionale 8 giocatori e 8 giocatrici. La Fit regalerà un biglietto (strettamente personale) per gli Internazionali Bnl d’Italia per domenica 11 o lunedì 12 maggio a tutti i partecipanti dei vari tornei Open Bnl d’Italia. Questo il calendario completo dei tornei attivati nelle varie regioni a partire dal 17 al 27 aprile: 17-apr A.S.D. LE PLEIADI Torino Piemonte M/F 17-apr T.C. GENOVA Genova Liguria M/F 17-apr QUANTA SPORT VILLAGE Milano Lombardia M/F 17-apr C.S. PLEBISCITO Padova Veneto M/F 17-apr SIRO TENNIS Bologna Emilia M 17-apr COUNTRY CLUB VILLANOVA Bologna Emilia F 17-apr T.C. PISTOIA Pistoia Toscana M 17-apr C.T. SIENA Siena Toscana F 17-apr C.T. ROVERETO Trento Trento M/F 17-apr C.T PESCARA Pescara Abruzzo M/F 17-apr FORUM SPORT CENTER Roma Lazio M 17-apr EMPIRE ROMA Roma Lazio F 17-apr GRUPPO TENNIS GENERALE ROSSI Cagliari Sardegna M/F 17-apr TENNIS AFRAGOLA Napoli Campania M 17-apr C.T. GRUMO NEVANO Napoli Campania F 17-apr SPORTING COSENZA Cosenza Calabria F 17-apr TENNIS CLUB RENDE Cosenza Clabria M 17-apr C.T. ANGIULLI Bari Puglia M/F 17-apr C.T. MONTEKATIRA Catania Sicilia M/F


sabato 19 aprile 2014

III

Oltre la rete

N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60

N. tessera 9513311730 1642434832 2868134739 1821636431 5985931545 3380801427 3389331434 4423321322 1490252124 9149824239 5303661529 8066086034 2048844737 2373651229 7719216538 8435278441 8646882547 7842216535 5356163332 5662066637 8763116436 2642231121 1352361627 5116501524 3212557833 223949736 4134288131 2539216230 2661033122 5456615739 8631551635 9637463543 6304759539 4352410423 6741646640 5568613236 5181753535 2756414635 1216681530 688521535 4048455232 9472244335 4951706537 2365341428 5030295428 4162986945 4162572128 5616369440 3971226636 4352429231 3270618229 6159215433 7262294638 5161300218 8244242632 1312602116 6368209438 5737084438 4262945941 6375538542

Cognome e nome AIELLO SIMONE AMATRUDA MICHELE AQUINO VINCENZO BALDINO FRANCESCO BARONE VINCENZO BATACCHI DANILO BELLANTONE GAETANO BELLIZZI RAFFAELE BELVEDERE MARCO BERARDI GAETANO BOMBINI ALFONSO BOZZO SIMONE BROCCOLO VINCENZO CALABRO' GABRIELE CANDELIERI ANTONIO ASTORINO DAVIDE CARNOVALE MARCELLO CASTALDO FRANCESCO CELICO FRANCHINO CHIEFALO RAFFAELE CHIMENTI MATTEO CLEMENTE ANTONIO CONCOLINO GIANBERNARDO COLELLA ETTORE CORRAO ALESSANDRO COSENTINO DOMENICO CRAPOLICCHIO OTTAVIO CARNEVALE ALESSANDRO D'AGOSTINO WILLIAM D'ALESSANDRO MATTEO MARIA DE STASIO FRANCO FARAONE GIUSEPPE FERRARA VINCENZO FILICE MIRKO FOLINO GIANLUIGI FORTINO GIANCARLO FOLINO NICOLA GIANNINI CLAUDIO GIONCHETTI ANTONIO GIORDANO ANTONIO GRECO CRISTIAN GRECO MARIO JAMES GRILLO FABIO GUGLIOTTA GIOVANNI GUZZI FEDERICO FRANCESCO INERI MARCELLO JORIO AMEDEO KOSTNER FRANCESCO LEONE NICOLA LIMIDO LUCIANO LUPINACCI ERNESTO LUPINACCI FRANCESCO MANNA ARMANDO MARANI MICHELANGELO MARASCO GIUSEPPE EMILIO MARROCCO LUCIO MARROCCO ORESTE MARTINO EMILIO DANTE MARTIRANO FRANCESCO MAZZOCCA ALBERTO

Data Nascita Categoria Classifica Denominazione Circolo 04/09/1998 U16 4.06 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 21/10/1969 O45 4.02 ASD CIRCOLO TENNIS SOVERIA MANNELLI 20/08/1972 O40 4.NC A.T.D. CIRCOLO TENNIS GIOIA 1974 11/07/1996 U18 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 17/12/1992 NOR 4.NC CIRCOLO TENNIS ALTOMONTE A. S. D. 20/01/1966 O45 4.03 A.S.D. TENNIS CLUB MARANO MARCHESATO 30/06/1970 O40 4.02 TENNIS CLUB CIRO' MARINA A.S.D. 27/11/1966 O45 4.06 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 17/01/1997 U18 4.03 A. T. D. TENNIS CLUB DIAMANTE 09/05/1983 NOR 4.05 A.S.D. QUEEN'S CASTROVILLARI TENNIS CLUB 18/06/1979 O35 4.05 A.S.D. ROSSANO SPORT 05/11/1987 NOR 3.02 S. S. D. SPORTING COSENZA 31/12/1971 O40 3.05 A.S.D. SMASH TENNIS CLUB 07/03/1998 U16 4.03 A. S. D. TENNIS CLUB PRAIA A MARE 21/05/2002 U12 4.06 A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 03/11/1979 O35 4.03 A.S.D. GRUPPO ATLETICO SPORTIVO 25/05/1958 O55 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 09/09/1991 NOR 4.01 A.S.D. TENNIS CLUB LA FENICE 01/10/1965 O45 4.02 TENNIS CLUB ANEMONI A.S.D. E RICREATIVA 29/09/1997 U18 4.NC A. T. D. CIRCOLO TENNIS LAMEZIA BOYS 02/10/2001 U14 4.04 A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 11/09/1992 NOR 3.05 A. S. D. CIRCOLO TENNIS CRUCITTI 06/06/1997 U18 4.NC A.S.D. GRUPPO ATLETICO SPORTIVO 23/06/1992 NOR 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 27/12/1999 U16 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 30/03/1976 O35 4.03 A.S.D.ROYAL CLUB TENNIS LAURIA-NEMOLI 03/05/1975 O35 4.05 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 20/08/1981 NOR 4.04 A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 22/12/1995 NOR 4.06 A. T. D. SPORT VILLAGE CATONA 28/01/1992 NOR 4.01 A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 08/11/1968 O45 4.03 A.S.D. SMASH TENNIS CLUB 01/08/1994 NOR 2.08 A.T.D. TENNIS CLUB THREE BROTHERS PHARAON 21/07/1983 NOR 4.02 A.S.D. ROSSANO SPORT 03/01/1996 U18 4.01 CIRCOLO TENNIS ALTOMONTE A. S. D. 27/05/1972 O40 4.06 W TENNIS ACADEMY A.P.D. 12/03/1971 O40 3.05 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 15/06/1973 O40 4.NC A.S.D. CENTRO UNIVERSITARIO SPORTIVO COSENZA 30/03/1998 U16 4.NC A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 17/04/1988 NOR 4.02 A. S. D. TENNIS CLUB COSENZA 12/12/1977 O35 3.05 A.S.D. SMASH TENNIS CLUB 17/12/1978 O35 4.01 S. S. D. SPORTING COSENZA 23/10/1997 U18 4.NC S. S. D. SPORTING COSENZA 16/07/1990 NOR 4.01 A.S.D. GRUPPO ATLETICO SPORTIVO 16/09/1972 O40 4.01 A.S.D. QUEEN'S CASTROVILLARI TENNIS CLUB 18/05/1979 O35 4.01 A.S.D. SMASH TENNIS CLUB 19/02/1967 O45 4.03 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 10/02/2001 U14 4.03 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 26/09/1959 O55 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 28/02/1963 O50 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 13/01/1988 NOR 4.04 A.S.D. TENNIS CLUB ROGGIANO 01/02/1965 O45 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 14/11/1998 U16 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 01/01/1998 U16 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 20/05/1997 U18 4.NC A.S.D. GRUPPO ATLETICO SPORTIVO 01/08/1965 O45 4.04 ASD CIRCOLO TENNIS SOVERIA MANNELLI 05/12/1964 O50 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 13/09/1993 NOR 4.06 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 22/09/1977 O35 4.NC TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 22/07/1999 U16 4.06 S. S. D. SPORTING COSENZA 22/08/2000 U14 4.05 TENNIS CLUB RENDE A. S. D.

N. 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107

N. tessera 5869662244 4215549737 662354430 9482392643 2372291228 418276129 2666421128 6471466539 6521748033 8866244745 3866524539 1701191121 6025419936 8331435027 6237990238 6127202323 8810875542 8167414031 548159234 5664203632 4611532729 4456166032 2122558833 9588318345 1493332227 7245054633 8383439442 5441346229 5631117630 3315325022 2371215122 606157227 3391254633 5505239231 3335364532 2362546331 6562797345 7239705639 3645436132 1463271327 6445914134 2715568438 4454456133 1520163321 926445535 1143331420 133236422

Cognome e nome MERCURI ALBERTO MONTELEONE SIMONE MORRONE FAUSTINO NAPOLI CLEMENTE NAPOLITANO MAURIZIO NOTTI EDOARDO OLIVERIO PASQUALE OSSO GEROLAMO PERRELLI GIUSEPPE PIZZINI MARCO POLIZZA VINCENZO LOIACONO GIUSEPPE QUARTA PAOLO RAIA ALESSANDRO RAIA GIANPAOLO RAIA PILERIO RODRIGUEZ SANCHEZ OSCAR URIEL ROTONDO FRANCESCO SALERNO ALESSANDRO SALVATI DOMENICO MARIA SCALDAFERRI PIETRO SCARLATO FRANCESCO SENATORE FABRIZIO SIRANGELO DANIELE SMERIGLIO PAOLO SPATARO LORENZO SUMMARIA CORRADO SUMMARIA LUCA TARSIA EMANUELE TAURO GABRIELE TRIPODI GIUSEPPE TRIPOLI GIANNI VELTRI SILVANO VENEZIANO FRANCESCO VENEZIANO VITO VENIER NICOLA VENNERI CARMELO VENTRIGLIA GIOVANNI VICECONTE ANDREA VICECONTE WALTER VILARDO DARIO VILARDO ROBERTO ZICARELLI MICHELE ZICARI MARIO ZURZOLO GIAN CARLO VIOLA FABRIZIO ALFIERI GABRIELE

Data Nascita Categoria Classifica Denominazione Circolo 20/12/1993 NOR 3.04 A. T. D. CIRCOLO TENNIS LAMEZIA BOYS 19/04/1999 U16 4.04 A.S.D. TENNIS CLUB POLLINO 18/03/1999 U16 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 17/05/1967 O45 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 06/11/1961 O50 4.NC TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 14/02/2000 U14 4.06 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 29/03/1981 NOR 4.03 A.T.D. TENNIS CLUB FLORENSE 19/11/1970 O40 4.05 ATD CIRCOLO TENNIS ANTONIO MONACO 19/10/1962 O50 4.NC A.S.D. TENNIS CLUB LA FENICE 08/06/1983 NOR 4.NC A.S.D. LIBERO TENNIS CLUB COSENZA 14/07/1969 O45 4.03 ATD CIRCOLO TENNIS ANTONIO MONACO 08/11/1997 U18 4.NC A.S. D. TENNIS BALL CITTA' DI VIBO VALENTIA 13/05/1970 O40 4.01 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 14/02/1974 O40 4.NC TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 06/05/1962 O50 4.05 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 12/02/1960 O50 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 07/10/1984 NOR 2.02 NUOVO TENNIS SANT'AGNESE 08/09/1997 U18 3.04 A.T.D. CIRCOLO TENNIS GIOIA 1974 06/09/1995 NOR 4.04 CSI ROMA FLAMINIO SSD A R.L. 19/02/1956 O55 4.02 A.S.D. TENNIS CLUB POLLINO 18/01/1961 O50 4.02 A.S.D.TENNIS CLUB VALLENOCE LAURIA-LAGONEGRO 11/01/2002 U12 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 06/04/1985 NOR 3.03 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 23/12/1966 O45 4.04 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 30/04/1985 NOR 4.03 W TENNIS ACADEMY A.P.D. 11/02/1974 O40 4.04 A.S.D. TENNIS CLUB LA FENICE 08/02/1998 U16 2.08 A.S.D. CIRCOLO TENNIS ROCCO POLIMENI 15/03/1967 O45 4.01 S. S. D. SPORTING COSENZA 22/12/1995 NOR 3.02 A.S.D. CIRCOLO TENNIS ROCCO POLIMENI 18/04/1978 O35 3.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 28/03/1996 U18 4.01 A. S. D. CIRCOLO TENNIS CRUCITTI 15/12/1972 O40 4.02 A.S.D. QUEEN'S CASTROVILLARI TENNIS CLUB 15/01/2001 U14 4.04 ATD CIRCOLO TENNIS ANTONIO MONACO 23/07/1999 U16 4.03 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 10/06/1970 O40 4.02 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 07/08/1966 O45 4.NC ATD CIRCOLO TENNIS ANTONIO MONACO 17/12/1969 O45 4.03 W TENNIS ACADEMY A.P.D. 23/08/1998 U16 4.NC TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 25/09/1990 NOR 2.06 A.S.D. TENNIS CLUB POLLINO 14/06/1985 NOR 4.04 A.S.D. TENNIS CLUB POLLINO 09/10/1991 NOR 4.NC POLISPORTIVA ACQUAPPESA A. S. D. 06/10/1995 NOR 4.02 POLISPORTIVA ACQUAPPESA A. S. D. 27/06/1968 O45 3.03 TENNIS CLUB RENDE A. S. D. 26/04/1973 O40 4.03 A.S.D. QUEEN'S CASTROVILLARI TENNIS CLUB 15/08/1985 NOR 3.04 A.S.D. CIRCOLO TENNIS LAMEZIA 02/06/1983 NOR 3.03 A. T. D. CIRCOLO TENNIS LAMEZIA BOYS 11/05/1997 U18 3.05 A. T. D. CIRCOLO UNIONE


IV

sabato 19 aprile 2014

Una squadra per dire basta Fare rete interistituzionale per combattere e reprimere la violenza di genere

Uniti contro il “mostro di turno” di Francesco Fotia

È stata sancita mercoledì l’intesa fra l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati cosentini per una fattiva collaborazione atta a contrastare la violenza di genere. A discutere dell’iniziativa, presso la biblioteca “M. Arnoni” del Palazzo di Giustizia, un parterre di donne e uomini in rappresentanza di diversi enti e associazioni della città. Il convegno, moderato dalla giornalista Emily Casciaro, è stato aperto dai saluti ai presenti da parte di Oreste Morcavallo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, che ha tenuto a sottolineare quanto il consiglio, da sempre, sostiene le manifestazioni e le iniziative atte a contrastare efficacemente la violenza in genere, e quella ai danni della donna particolarmente. Ha portato un breve ma deciso messaggio Renato Greco, presidente del Tribunale di Cosenza, che si è detto piacevolmente impressionato dal “taglio” dell’iniziativa. «La dimensione di rete interistituzionale - ha affermato - è fondamentale per reprimere la violenza contro le donne e il femminicidio. Gli organi, gli agenti sociali, devono tutti insieme programmare azioni coese e creare una rete strettamente collegata in grado di stroncare i fenomeni sul nascere, non sottovalutandoli. La legge, l’azienda sanitaria, le associazioni - ha sottolineato Greco - devono cooperare prima che il danno per le vittime sia irreparabile. Sarebbe opportuno - ha proseguito - allargare la rete anche alle scuole, per valorizzare quanto necessario il valore della figura della donna in ambito sociale». Presente al convegno anche Marcello Perrelli, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp Cosenza, che ha spiegato perché l’ente che dirige deve intervenire anche in ambito sociale, pur mantenendo il rispetto dei rispettivi ruoli. «L’Organizzazione Mondiale della Sanità - ha spiegato Perrelli facendo riferimento alla Convenzione di Istanbul - ha chiaramente decretato che il raggiungimento e mantenimento della salute dei cittadini passa dal benessere psicologico e fisico degli stessi: non può esserci salute, insomma, se manca quindi il benessere psicologico. Ed è per questo che in quanto Dipartimento di Prevenzione dobbiamo essere interessati a quanto accade nel sociale e lì dare il nostro contributo nelle forme cui ci è possibile». Il direttore si è poi soffermato sul concetto di “prevenzione collettiva”; quella cioè che vede impegnate sul medesimo fronte tutte le forze sociali: «Occorre agire tra le istituzioni e “fare servizio” insieme; è necessario partire dalle scuole, facendo attenzione a come comunichiamo con i giovani ed evitando di muoverci come pattuglie sparute». Perrelli ha poi spiegato la sua visione di quello che deve essere il Centro ascolto donna dell’Asp cosentina: «Occorre che sia simile a

Sancita l’intesa fra l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati cosentini per una fattiva collaborazione

In apertura, il tavolo dei relatori I presidenti, nell’ordine, Renato Greco e Oreste Morcavallo Rosa Masi e Patrizia Nicotera

quello che c’è in Friuli Venezia Giulia: un luogo di analisi dei fenomeni di violenza, e di pianificazione delle strategie di contrasto anche culturale, oltre che di accoglienza e sostegno». Iniziative che Patrizia Nicotera, psichiatra forense e responsabile del progetto Free-Fly, vorrebbe avviare partendo dagli asili, per insegnare agli adulti di domani a conoscere le proprie emozioni. «Solo la consapevolezza di sé e delle proprie sensazioni e la profonda sinergia fra la mente e il corpo possono garantire alla prevenzione le giuste basi; senza conoscenza di se stessi non può esserci prevenzione». Patrizia Nicotera ha poi sottolineato quanto importante sia la collaborazione con gli avvocati: «Nel nostro centro, giornalmente, abbiamo a che fare con donne e minori vittime di violenza. Quando una donna decide di denunciare, tra le prime richieste che ci fa c’è proprio quella di avere un legale che la difenda gratuitamente. Abbiamo bisogno del supporto dell’Ordine e degli altri enti e istituzioni - ha concluso - perché altrimenti, nonostante i nostri sforzi, il centro antiviolenza non può cambiare l’attuale stato delle cose». Ha chiuso gli interventi Manfredo Piazza, assessore alla Solidarietà e Coesione sociale del Comune di Cosenza, che ha sottolineato quanto sia «umiliante per un Paese che dovrebbe essere “democratico” ritrovarsi a contatto con una realtà intollerabile come quella della violenza di genere, frutto di una mancata accettazione, da parte degli uomini, del ruolo della donna. Un fenomeno che - ha sostenuto Piazza - va abbattuto facendo convergere contro il fenomeno gli strumenti della prevenzione, della repressione e del sostegno, facendo rete fattivamente».


sabato 19 aprile 2014

V

Progradire a chilometro zero Presentato a Zumpano il progetto Sila

Territorio, obiettivo sviluppo

di Francesco Fotia

È stato annunciato lunedì 14 aprile, presso la Sala Vivarini nel centro storico di Zumpano (Cosenza), l’avviamento del progetto “Area - Parco Filiera Agricola e Piattaforma Commerciale - Sila Km 0”, che sorgerà proprio nell’area zumpanese. All’incontro, appositamente organizzato, hanno preso parte il sindaco Maria Lucente e Giacomo Mancini, assessore regionale al Bilancio ed alla programmazione nazionale e comunitaria. Si tratta della costruzione di un edificio destinato a diventare una piattaforma predisposta alla commercializzazione dei prodotti di filiera, alle fiere, alle mostre, agli eventi, ai meeting e alle conferenze. Il progetto diventerà realtà attraverso investimenti privati e pubblici, grazie ai fondi Pisl, Progetti integrati di sviluppo locale, di cui l’area zumpanese è stata beneficiaria per un importo pari a 602.000 euro. «Sarà uno spazio commerciale in grado di offrire molteplici opportunità per la promozione e l’animazione del territorio - ha dichiarato entusiasta Maria Lucente -. Un ampio centro moderno dalle molteplici funzioni, con aree dedicate a esposizioni temporanee e permanenti, conferenze e convegni, costruito tenendo presente i criteri di sostenibilità energetica e ambientale. Lo spazio all’esterno avrà una forte percentuale di area verde, che lo renderà particolarmente attrattivo anche per ospitare manifestazioni pubbliche. Come amministrazione comunale - ha sottolineato il sindaco - siamo orgogliosi di avere saputo pianificare un progetto tanto ambizioso che non porterà che benefici all’interno del territorio». Il sindaco ha poi lasciato la parola a Giacomo Mancini. «Sembra di essere in un angolo della Svizzera» ha detto l’assessore, colpito dal fascino del centro storico di Zumpano. Mancini ha ringraziato i tanti che hanno tenuto a ad essere presenti a un incontro che rappresenta un importante traguardo per il comune; tra questi, anche i sindaci di Celico e di Spezzano Piccolo. «Momenti come questi sono tra i più belli dell’esperienza di amministratore, - ha osservato Mancini - perché rappresentano la conclusione di un percorso ben pianificato e portato a termine. È un momento speciale perché ci permette, oggi, di presentare il primo risultato di quanto abbiamo fatto in questi anni, e ci da modo di annunciare l’avviamento dei lavori. La sinergia fra gli enti, in questi casi la Regione e i comuni - ha spiegato Mancini - rappresenta un nuovo metodo di lavoro in direzione dello sviluppo, al contrario di quanto succedeva non molto tempo fa, quando era il governo a pianificare le strategie per la crescita dei singoli territori. Oggi, con i Pisl, gli enti hanno raggiunto una certa autonomia. I comuni, come nel caso dei nostri centri della presila, agiscono in sinergia, e si stanno muovendo in direzione dello sviluppo tenendo conto, ciascuno, delle specificità proprie della zona: la storia e il settore turistico. In periodi così difficili - ha continuato Mancini - non è possibile fare politica guardando al colore delle casacche degli amministratori, ma

Un centro moderno con aree dedicate a esposizioni temporanee e permanenti, conferenze e convegni, costruito tenendo presente i criteri di sostenibilità energetica e ambientale che sorgerà proprio nell’area zumpanese bisogna valutare la qualità delle idee e dei progetti. Dobbiamo costruire tutti insieme una regione in cui le risorse comunitarie vengano spese nel modo migliore, ed è per questo - ha chiosato l’assessore - che auspico che i lavori abbiano inizio presto e che si concludano nei tempi stabiliti nel progetto. Così sarà possibile continuare a fare richiesta dei fondi comunitari che, in periodi come questi, possono e devono rappresentare un volano per l’economia calabrese».

Dall’alto: Giacomo Mancini e Maria Lucente; stretta di mano a simbolo della “sinergia” tra il Comune e la Regione; i presenti alla Sala Vivarini


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sabato 19 aprile 2014

Impeto d’artista e sensibilità d’autore Cerisano, emozione e commozione nel Venerdì santo, per l’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo

eco di Pierfrancesco Gr

Emozione e commozione per l’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, opera musicale massima del compianto maestro cerisanese Mario Greco, andata in scena nel suggestivo proscenio della chiesa del Carmine di Cerisano. Un grande momento d’incontro tra arte e spiritualità, atteso dai fedeli e dagli appassionati di musica dell’hinterland cosentino: irrinunciabile, sopra ogni altra cosa, per il siderale spessore mistico, artistico ed emotivo che si promana da questo capolavoro, frutto della passione e del lavoro che il maestro Greco ed il suo amico fraterno Fulvio Vercillo, acuto elaboratore dei versi, amorevolmente dedicarono alla sua stesura. Una sublime espressione d’arte e fede, musica e poesia, pathos ed estasi, virtuosismi ed emotività, passione e spiritualità... Un’opera unica, ove l’arte trova respiro nella spiritualità, sgorgante, copiosa e limpida, da note e versi, i quali assurgono ad aulico preludio di una condivisa commemorazione e di una intima riflessione inerenti alle sette Parole pronunciate, secondo la tradizione, dal Cristo sul-

La fede, l’arte e la Passione di un’opera sublime Opera musicale massima del compianto maestro cerisanese Mario Greco, andata in scena nel suggestivo proscenio della chiesa del Carmine

la croce; cimentandosi in un sommario, e proprio per questo, riduttivo, esercizio di sintesi, si può affermare, senza timore di smentita, che tutto questo trova compendio nell’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, l’incommensurabile opera lirico-sinfonica composta nel 1952 dal grande e compianto maestro cerisanese Mario Greco, il quale, in questa composizione, riuscì a creare uno struggente commento musicale per i versi elaborati da un altro grande e compianto uomo di cultura, quale fu il maestro Fulvio Vercillo, abile a rivisitare un antico testo di Pietro Metastasio, incentrato, per l’appunto, sulle ultime parole del Cristo. Un grande momento d’incontro tra arte e fede, insomma, andato in scena il Venerdì Santo, nel suggestivo proscenio della chiesa del Carmine di Cerisano, e fortemente voluto dalla famiglia Greco e dalla Congrega del Carmine, le quali, da oltre dodici lustri, con cadenza quadriennale, si fanno promotrici di quello che è ormai un evento irrinunciabile e atteso dai fedeli e dagli appassionati di musica dell’hinterland cosentino: irrinunciabile, sopra ogni altra cosa, per il siderale spessore mistico, artistico ed emotivo promanantesi da quest’opera, che è un assoluto capolavoro, frutto della passione e del lavoro che il maestro Greco ed il suo amico fraterno Vercillo amorevolmente dedicarono alla sua stesura; un capolavoro, non solo per l’impareggiabile valore musicale dell’opera, in cui risalta l’amore che legava il maestro Greco all’universo verdiano, ma anche per la devozione, la fede, la profonda levatura animistica, che con potente ed avvolgente grazia si sprigiona da quelle note, da quei versi, da quei momenti di eterea riflessione verso cui quella perfetta simbiosi musicale e verbale riesce ad indurre anche il più distratto ascoltatore. Momenti di riflessione, che quest’anno sono stati meditati da padre François-Marie Léthel, il quale ha saputo cogliere appieno il senso escatologico, devozionale, trascendentale e popolare della creazione musicale, traente linfa nel più ampio ed universale racconto evangelico, sul quale trova fondamento il cammino di redenzione compiuto dal cristianesimo da duemila anni a questa parte. Riflessioni profonde, quelle indotte dalla musica e dalle parole, che hanno accompagnato la perfetta esecuzione musicale dell’orchestra da Camera “Mario Greco”, e le notevolissime performance del soprano Giuliana Tenuta e del baritono Cesare Tenuta, tutti diretti dal maestro Massimo Belmonte, nipote dell’autore Greco, al quale si deve l’arrangiamento e l’adattamento musicale che ha connotato l’evento di ieri sera; un arrangiamento, quello di Belmonte, che ha esaltato la straordinaria soavità della composizione, in cui il compianto maestro Greco era riuscito a trasfigurare la sua sopraffina sensibilità musicale ed umana, la medesima che lo accomunava al suo amico, il maestro Fulvio

Nella foto grande sopra il titolo Venerdì Santo 1969, chiesa del Carmine, Cerisano (Cs) Un’intensa espressione del maestro Mario Greco impegnato nella direzione dell’Agonia

Un grande momento d’incontro tra arte e spiritualità atteso dai fedeli e dagli appassionati di musica

Vercillo. Mario Greco e Fulvio Vercillo, due personalità fuori dal comune, le quali, insieme, hanno reso nobile lustro al loro paese, vergando alcune delle pagine più belle della musica e della cultura cerisanese e lasciando in eredità il loro tesoro più grande; un tesoro, se possibile, più grande della loro levatura artistica, ovvero la loro bellezza interiore, da cui hanno tratto i loro capolavori, le loro canzoni, le loro serenate passionali, autentiche, espressive, poesie musicali: Solo amor con te, Come nebbia sei tu, Attesa, solo per citarne alcune, e tante altre, che nell’animo cerisanese han già fatto presa; e poi l’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, la cui esecuzione è, ogni volta, foriera di indescrivibili sensazioni, anche commoventi, come ieri sera. Quella commozione che ha fatto sovente capolino, soprattutto allorché Antonio Greco e Mariella Vercillo, figli dei due autori dell’Agonia, hanno enunciato, prima di ogni atto, un breve commento alla singole parole del Cristo, elaborato dal lacrimato parroco di Cerisano monsignor Gabriele Vencia, personalità di spessore e cultura enciclopedica, che, oltre ad essere stato fine estensore e indimenticabile enunciatore, tanti anni fa, delle meditazioni in una famosa edizione dell’Agonia, era sensibile a tutto ciò che l’opera musicale di Greco, in generale, e l’Agonia, in particolare, ha rappresentato e rappresenta per l’intera comunità cerisanese: qual-


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Impeto d’artista e sensibilità d’autore

Il Triduo pasquale rappresentato a Bisignano

La Passione che mette i brividi

Una moltitudine di gente particolarmente attenta ed interessata, ha seguito, con grande commozione, la “Passione vivente” che un gruppo di novanta volenterosi, uomini e donne, liberi professionisti, laureati, studenti, impiegati e operai, appartenenti alla parrocchia di Santa Croce e Santa Maria Assunta di Bisignano, hanno rappresentato, in cinque distinte scene, riproducenti i momenti più salienti della passione e morte di Gesù Cristo. La prima scena, quella dell’Ultima cena si è svolta sul sacrato della chiesa di San Domenico ed è stata preceduta dall’introduzione del parroco, don Maurizio Spadafora che ha spiegato il significato spirituale e religioso del sacro evento che si perpetua quotidianamente nell’Eucarestia, per ogni cristiano, da oltre duemila anni. Le altre scene, quella del Getsemani, del Sinedrio e del Processo si sono svolte in altrettanti siti del centro storico della città, scelti con cura dalla regia per consentire il giusto effetto scenografico alle azioni dei vari personaggi. La scena finale della Crocifissione è stata allestita sul sagrato della Cattedrale e sulla gradinata magicamente trasformati nella collina del Golgota con un sapiente giuoco di luci ed ombre.

Qui sopra, il maestro Fulvio Vercillo (1923-1961), sensibilità d’Autore... A destra, il maestro Mario Greco (1911-1997), impeto d’Artista... e i due maestri in un momento di relax, lungo Corso Mazzini

cosa d’assolutamente prezioso, una composizione sempre attuale, in cui, come detto, arte e fede trovano sublime sintesi, e che ieri sera ha vissuto l’ennesima e memorabile pagina, impreziosita dall’immancabile corollario d’affetto e partecipazione tributato agli indimenticati autori e a coloro che hanno fatto rivivere la loro opera, vale a dire ai validissimi artisti dell’orchestra a ei cantanti, dal numeroso pubblico affollante la chiesa del Carmine. Una pagina che ha ridestato, nelle menti dei presenti, il ricordo vivido delle tante edizioni dell’Agonia curate dal maestro Greco in prima persona: le prove scrupolose, l’interazione che il maestro aveva con i suoi orchestrali nella sua amata chiesa del Carmine, la sua passione, il trascinante impeto... Ogni quattro anni... Sempre indimenticabile, alla stregua della sua ultima direzione, ai piedi dell’allestimento del Golgota, col Cristo morente, la Vergine trafitta e gemente, nell’aprile del ‘95, circondato dall’ammirato stupore e dall’estasi della gente... Un ricordo indelebile, a cui, forse, solo la poesia, nei limiti del possibile, riesce a elargire un omaggio veridicamente tangibile e plausibile: «...del maestro Greco le note, del maestro Vercillo l’accento, di umor detergon le gote, de l’animo pur men attento...».

Ad impersonare la figura del Cristo, Francesco Fucile, storico ricercatore, uomo di punta della politica locale e consigliere comunale; ad impersonare la commovente figura di Maria è stata chiamata Angela Salfi. Tutte le rappresentazioni sono state seguite in un’atmosfera di raccoglimento e di intensa commozione da parte della folla presente che non ha mancato di sottolineare con lunghe ovazioni il proprio gradimento per l’interpretazione, i costumi e le scenografie. Paola Salfi, nella sua qualità di regista, a conclusione della sacra rappresentazione, ha ringraziato tutti gli attori, gli organizzatori e tutti coloro che hanno contribuito alla migliore riuscita della manifestazione. Un particolare ringraziamento ha rivolto all’amministrazione provinciale, all’amministrazione comunale, alla Bcc Mediocrati, al Centro studi “Il Palio” e al parroco della città, don Maurizio Spadafora.

Mario Guido

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Conto alla rovescia Il Papa a Cassano all'Jonio il 21 giugno: in moto la macchina organizzativa

Aspettando Francesco... In vista della visita pastorale alla Diocesi di Cassano all’Jonio di Sua santità Francesco, in programma per il 21 giugno, ha avviato i suoi lavori la macchina organizzativa che, in ambito diocesano, per quanto di propria competenza, curerà le fasi preparatorie dell’evento. In particolare, sono già migliaia le richieste di informazioni giunte in breve tempo per email o ai centralini diocesani da ogni parte del Meridione in ordine ai dettagli della visita ed alle modalità di partecipazione ad essa. Al riguardo, si fa presente come allo stato non sia stato definito ancora alcun programma: solo una volta precisati con certezza ed ufficialità i contenuti dello stesso, secondo le indicazioni che verranno dalla Santa Sede, sarà possibile procedere alla sua pubblicizzazione ed alla contestuale individuazione dei criteri organizzativi da seguire per garantire l’ordinato svolgimento di quello che, come ha ricordato nei giorni scorsi il pastore della Chiesa cassanese, monsignor Nunzio Galantino, «sarà sì un giorno di gioia, ma soprattutto un evento di Chiesa. Il Santo Padre verrà per incontrare la comunità di credenti che testimonia il Signore Risorto in un territorio che sente forte il bisogno di essere confermato nella fede e recuperato ad una vita degna di essere vissuta. Un impegno che ci chiama tutti, nessuno escluso, a fare appieno la nostra parte, seminando coerenza, speranza, giustizia, solidarietà e fede vissuta nella quotidianità, incarnando in maniera coerente il Vangelo». Per favorire la diffusione trasparente, tempestiva e puntuale di tutte le notizie utili, si invitano i fedeli e gli operatori dell’informazione a far riferimento esclusivamente alle fonti ufficiali, rappresentate dalla sala stampa vaticana e dai canali informativi della diocesi di Cassano all’Jonio (attraverso l’ufficio comunicazioni sociali, il sito web www.diocesicassanoalloionio.it e la pagina fb della diocesi medesima). Sarà attivato un infopoint telefonico al quale rivolgersi per ottenere chiarimenti e assistenza: i numeri delle utenze telefoniche da contattare saranno prontamente resi noti. Diverrà altresì operativo uno specifico sito internet, interamente dedicato alla venuta in Calabria di Papa Francesco.

Attivazione di un infopoint telefonico per fornire notizie e chiarimenti logistici

Scorcio di Cassano all’Jonio

Corso formativo del Centro “Lanzino”

Contro la violenza di genere Il Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino” propone un progetto formativo volto a fornire strumenti per riconoscere ed affrontare la violenza maschile alle donne e ad acquisire e sperimentare percorsi di consapevolezza. Il corso di formazione organizzato dal Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, è articolato in due aree di interesse: a) riconoscimento del fenomeno della violenza alle donne; b) linee guida di intervento nel percorso di uscita dalla violenza. Si avvale dell’esperienza e delle competenze maturate dalle operatrici e dalle professioniste che operano nel Centro, condivise e approfondite attraverso le Rete Nazionale dei Centri antiviolenza dell’associazione D.i.Re. È rivolto alle donne che per loro interesse intendono mettersi in gioco, sperimentare percorsi di libertà, acquisire motivazioni per meglio combattere il fenomeno della violenza di genere, anche in qualità di operatrici d’accoglienza. Il corso è articolato in 8 incontri di 2 ore ciascuno dalle 17 alle 19 presso la sede del Centro in Via Ernesto Fagiani, 17 (traversa di Via Cesare Gabriele). Inizia Mercoledì 7 maggio, con cadenza settimanale secondo un calendario in corso di definizione. Il programma dettagliato sarà inviato su richiesta delle interessate. A conclusione del corso saranno consegnati Attestati di frequenza e sarà possibile svolgere un periodo di stage presso la sede del Centro stesso. Condizione di partecipazione è la presentazione della richiesta tramite mail a CONTRO33@centrolanzino.191.it e la sottoscrizione della tessera di sostegno al Centro stesso.


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I meandri della scoperta Nella sede romana della società “Dante Alighieri” si è svolta la presentazione del recente libro dello scrittore cosentino Coriolano Martirano

Il luogo delle anime Pubblico delle grandi occasioni nella sede romana della società Dante Alighieri dove si è svolta la presentazione del recente libro dello scrittore cosentino Coriolano Martirano dal titolo Il luogo delle anime (ed. Pellegrini). Nella densa, precisa e dettagliata relazione il professor Francesco Sisinni ha posto l’accento sulla importanza dell’opera che in chiave prevalentemente creativa racconta sulla scorta di ipotesi che per la loro validità assumono il ruolo di prove, la presenza di Dante Alighieri in Sila, a Cerenzia, dove si è rifugiato nella sua qualità di cavaliere dell’ordine dei templari nella secolare abbazia circestense. È un romanzo storico quello di Martirano ha detto il prof. Sisinni che sulla base di apprezzabili fonti non solo storiche rivisita la storia letteraria quando teorizza la presenza del sommo poeta nella selva silana. Firenze condanna all’esilio il poeta ed il poeta per sfuggirla si nasconde. Martirano segue e ricostruisce la presenza di Dante in un primo momento a Napoli dove partecipa quale rappresentante di Firenze alle feste in onore dell’aspirante al trono della monarchia angioina. A Napoli ha notizie dell’esilio. Per sfuggirlo si rifugia in Sila dove arriva in compagnia del nuovo abate del convento. A Cerenzia nel sotterraneo dell’antica chiesa è conservato gelosamente l’archivio del tempio di Gerusalemme carpito e trasportato a Roma dall’imperatore Tiberio. A venirne in possesso è molto tempo dopo Alarico quando saccheggia la Capitale. Da Alarico l’archivio passa al nuovo Re dei Goti Ataulfo che tenta di trasportarlo oltre Alpi. È però fermato ad Albi dai Cavalieri templari che sequestrano l’Archivio e lo nascondono in Sila in quella Abbazia che è rimasta l’unica possibilità di salvezza dopo la carneficina che contro l’ordine ha ordito il sovrano Francese. Dante non senza fatica riesce a penetrare nel sotterraneo dell’Abbazia ed a puntare tutta la sua attenzione su quanto trova scritto su fatti e personaggi che diventano i protagonisti della sua Commedia. Da questi antichi documenti coglie una storia che è assai lontana da quella ufficiale e che diventa il momento ispirativo del suo capolavoro. Per sostenere questa tesi Martirano fa riferimento oltre che alla descrizione dantesca della selva oscura che ancora oggi somiglia a quella cantata nel primo canto dell’opera, oltre che alla presenza nella commedia di tanti vocaboli propri della Sila, oltre alla conoscenza attraverso Luca Campana del sino allora sconosciuto Gioacchino da Fiore, oltre alla ospitalità dell’abbazia ai Cavalieri templari salvatisi dall’eccidio, alla prova più importante che è la posizione geografica dell’altopiano che priva di ogni via d’accesso è completamente isolato rendendo conseguentemente sicura la presenza del poeta. È un romanzo quello di Martirano, ha concluso il professor Sisinni, dove la realtà documentata si dissolve nell’arte creativa in dolce equilibrio tra il vero e il verosimile conseguentemente il romanzo è più di un romanzo e con molta eleganza diventa una pagina di storia. L’importanza dell’opera oltre alla relazione del prof. Sisinni è anche data dalla sua presentazione nella sede centrale della Società “Dante Alighieri” quale punto di riferimento della critica non solo italiana.

In chiave prevalentemente creativa il libro racconta sulla scorta di ipotesi che per la loro validità assumono il ruolo di prove, la presenza di Dante Alighieri in Sila, a Cerenzia

Sbsae Calabria

Arte, cambio al vertice Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria, assume temporaneamente la guida della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria in attesa di poter nominare un nuovo soprintendente titolare in sostituzione di Fabio De Chirico, che dopo sei anni lascia la direzione della Sbsae Calabria. Importanti i risultati raggiunti durante il suo mandato: riapertura e nuovo allestimento della Galleria nazionale di Cosenza che si configura oramai come una delle più interessanti realtà muFrancesco Prosperetti seali del Meridione; acquisiziodirettore regionale Beni culturali ne in comodato della prestigiosa collezione Banca Carime che ha incrementato significativamente l’offerta culturale della Gnc; massima attenzione all’arte contemporanea attraverso la partecipazione alle Giornate Amaci e a mostre e rassegne che hanno fatto di Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza, un luogo di sperimentazione e di ricerca. Convegni e conferenze in collaborazione con enti e istituzioni Fabio De Chirico culturali di respiro nazionale, fra soprintendente Beni culturali questi si ricordano le giornate di studio dedicate alla figura di Giulio Carlo Argan. Partecipazione ad eventi nazionali e internazionali, come la Notte dei Musei che ha dato impulso ad un nuovo modo di fruire e di vivere l’arte e la cultura.

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Quando la determinazione vince La difficile storia di un giovane africano

Con l’Italia nel cuore Felix Adado è il vincitore della prima edizione del Premio “Antonio Alimena”, organizzato a Cosenza dal convegno di cultura “Maria Cristina di Savoia”. La premiazione si è tenuta presso la sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza. La serata, organizzata dalla poetessa e presidente della sezione cosentina delle Cristine, Angela Gatto, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili della Provincia, ha registrato in apertura l’intervento di monsignore Mario Merenda, ha moderato la giornalista e critica letteraria Giovanna Baglione, con la presenza in sala dei familiari del compianto Antonio Alimena. Ad accompagnare Felix Adado nella lettura delle sue poesie c’erano due ottimi musicisti senegalesi con la kora e altri strumenti della tradizione africana; ha introdotto la giornalista Sandra Cervone. Noi abbiamo raggiunto il vincitore alla vigilia del suo ritorno in Africa, starà lì un mese per provvedere ad alcuni progetti, che sta portando avanti per il bene della sua terra, anche se ormai lui dice di sentirsi italiano. Sposato con una nostra connazionale, ha due bambini. Incontra l’Italia per bene; persone che appartengono alla Chiesa avventista, cristiana. Da venti anni già lui ne è appartenente, trova sistemazione presso l’alloggio messo a disposizione per gli emigranti in difficoltà a Roma. Inizialmente lavora sottobanco e senza arrendersi partecipa a un concorso che lo porta a Padova, una borsa di studio per la durata di un anno, continuando a collaborare con la Chiesa avventista locale nella distribuzione dei pasti. Ma a un certo punto gli ritirano il permesso di soggiorno a Padova e fa ritorno a Roma. Conosce la moglie in quell’occasione, lei era la persona che doveva occuparsi del suo documento. Felix s’innamora completamente del nostro Paese. Felix, 34 anni, è in Italia da nove ed è autore di L’alba arriva per tutti uscito nel 2012 e Come una macchia nella neve del 2013; a breve un altro testo, che uscirà a fine aprile, ancora senza titolo. Curiosità: appena arrivato in Italia rimane affascinato dalla figura di Peppe Grillo perché “parlante” un italiano velocissimo e ricco di sostantivi che per Felix (che riesce a imparare in fretta la lingua del posto) diventa fonte di apprendimento. Perché Felix inizia a scrivere poesia? La mia vita ha avuto dei momenti bui e di tristezza, scrivevo, perché mi sollevavo dalla malinconia. Ciò mi ha permesso di imparare la lingua ed è già una mia caratteristica personale quella di integrarmi anche attraverso la lingua nell’ambiente. Da ciò arriva la mia capacità di riuscire anche a prendere dei piccoli diplomi di specializzazione e di inserirmi nel ministero degli Interni fin dal 2007, facendo

Felix Adado è il vincitore della prima edizione del Premio “Antonio Alimena” organizzato a Cosenza dalla associazione “Maria Cristina di Savoia”

da interprete. Prima stavo per strada dal 2003, perché avevo deciso di andarmene da casa mia, elemosinando e con i soldi guadagnati ogni tanto mi potevo permettere anche l’autobus. Passarono tre settimane prima che riuscissi ad arrivare a casa dei miei parenti, che vivevano a 700km da me. Lì ho incontrato una persona, che mi ha fornito dei documenti per arrivare in Italia. Infondo non avevo nulla da perdere ma, se vi fossi riuscito, guadagnare la libertà. Felix ora sta per ripartire per L’Africa; perché vi fai ritorno? Per gestire un progetto che possa finanziare delle biciclette per ragazzi e arrivare a scuola che è posta distante, destinato soprattutto a quei giovani che sono senza famiglia. Tu sei scappato, se possiamo usare il termine scappare, dall’Africa per sfuggire a una situazione familiare difficile, che vivevi con tuo padre... Anche i cattivi fanno parte della nostra vita ed è questo che insegno ai ragazzi durante le mie lezioni sull’integrazione che tengo nelle scuole. Anche chi ti maltratta, ti sta aiutando a scrivere un capitolo di vita e se siamo intelligenti possiamo usare questo dolore a nostro vantaggio. Sono autore di un progetto sull’integrazione, che nasce dal bisogno di pace tra i vari mondi, racconto la mia vita e poi attraverso percorsi didattici, che ho preparato, faccio capire qual è la mentalità, che ci attraversa, i comportamenti, le persone nella diversità e il perché le cose succedono e cerco di dimostrare mentre parlo di incidere in modo positivo nella loro vita e, a volte, mi accorgo che chi ascolta prende proprio una boccata di aria nuova. Tu sei una persona che è riuscita a uscire da una situazione di strada, che poteva vederti per sempre in quella condizione. Che cosa provi nel vedere persone che stanno in giro? Nelle mie lezioni nelle scuole spiego anche il motivo di questo stare in giro. La nostra mentalità è fatta del condividere e del chiedere il denaro all’altro e di distribuirne fra di noi la maggior parte torna nella nostra terra. Per noi quindi non è un problema elemosinare, mentre l’Europeo ha più difficoltà. Noi vogliamo che gli europei capiscano i loro errori di anni di sfruttamento delle nostre terre, ma anche per ciò occorre imparare la lingua; la metà Sopra, Felix Adado di quello che possiamo ottenere dipende, presso il liceo Gelasio Caetani soprattutto, per il 50%, da ciò che diamo. Qui, insieme alla moglie Il darsi da fare insomma. Lucia De Cicco


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Storia ed emozioni Nel piccolo borgo di Macchia, i cittadini della Presila hanno riscoperto il valore della cultura grazie ad un evento più unico che raro

Patrimonio per tutti In uno splendido pomeriggio primaverile, nel piccolo borgo di Macchia, i cittadini della Presila hanno riscoperto il valore della cultura grazie ad un evento più unico che raro, in un’Italia che forse negli ultimi anni poco spazio ha lasciato a questo valore. Ci riferiamo all’apertura al pubblico di Palazzo Gullo, dove è avvenuta l’inaugurazione della Biblioteca di famiglia. Molti gli esponenti istituzionali che hanno preso parte all’evento, dagli appassionati di storia e di politica ai semplici cittadini, fino ad arrivare ai sindaci ed ai consiglieri provinciali. Ad aprire gli interventi è stata la dottoressa Beatrice Valente, sindaco di Spezzano Piccolo, che ha definito l’iniziativa come un “incontro tra amici” considerando la presenza di molti estimatori e conoscenti dell’avvocato Luigi Gullo. La dottoressa Valente si è detta onorata di essere stata proprio lei, che ha sempre considerato Fausto Gullo come punto di riferimento per la sua formazione politica e intellettuale, il sindaco che ha dato il via alla realizzazione di questa grande opera. Ha ricordato inoltre che questo è il terzo passo di un percorso volto ad omaggiare la memoria di questa figura illustre, dopo la targa commemorativa posta proprio sulla facciata principale del Palazzo e la ricollocazione del busto bronzeo raffigurante Fausto Gullo nella piazza antistante il Municipio di Spezzano Piccolo. Toccante è stato il ricordo del nipote di Fausto Gullo, suo omonimo, che ha posto l’accento sulla volontà di trasmettere ai posteri il patrimonio culturale lasciato dal nonno e dal padre Luigi. Successivamente ha ringraziato la Biblioteca nazionale di Cosenza che ha messo a disposizione della famiglia Gullo cinque professionisti, i quali hanno lavorato per oltre un anno e mezzo alla catalogazione degli oltre 15.000 volumi presenti, raggiungibili tramite il sito dedicato, oltre al progetto di informatizzazione dell’archivio storico. Ha concluso invitando i sindaci del comprensorio a considerare la Biblioteca Gullo come un bene comune per tutti i cittadini della Presila. Molto dettagliata è stata la descrizione del lavoro svolto dai componenti della Biblioteca nazionale di Cosenza, rimasti colpiti dalla disponibilità della famiglia Gullo di fornire alla cittadinanza la pos-

Apertura al pubblico di Palazzo Gullo, dove è avvenuta l’inaugurazione della Biblioteca di famiglia

sibilità di usufruire di un bene così prezioso, evidenziando la rarità dell’evento e augurandosi che questa spinga altri privati ad aprire al pubblico Biblioteche ed archivi. I tecnici hanno illustrato le modalità di utilizzo di tale servizio, e l’inserimento della Biblioteca Gullo nell’S.B.N. ossia il Sistema bibliotecario nazionale, una rete che collega tutte le Biblioteche d’Italia, e dell’utilizzo del sistema Opac, un catalogo che utilizza diversi criteri di ricerca come ad esempio l’autore, la data di pubblicazione e l’argomento dei testi. Come ricordato in precedenza la Biblioteca Gullo contiene 15.000 volumi, alcuni di altissimo pregio come tre edizioni Cinquecentine, quattro Seicentine, 28 volumi del Settecento e 39 dei primi trent’anni dell’Ottocento. All’interno della Biblioteca è presente materiale di interesse vario, dalle opere giuridiche alle collane di classici latini, greci e russi, dai lavori di grandi statisti, come tutte le pubblicazioni di Gramsci, alle grandi enciclopedie e molti testi di storia locale. All’interno di numerosi testi troviamo molti ritagli di giornali locali e nazionali riguardanti l’argomento trattato in ogni singola opera e dediche degli amici tra cui spicca il nome di Pierino Cardone. Da evidenziare anche la presenza di 140 testate di periodici tra cui Il Giornale d’Italia e L’Avanti. In chiusura i sindaci presenti hanno voluto dare il loro contributo ricordando l’importanza di questi luoghi in cui è stata scritta la storia dell’antifascismo e le opere del Fausto Gullo Ministro e Padre della Costituzione Italiana. Inoltre il sindaco di Spezzano della Sila, l’avvocato Tiziano Gigli, che negli anni della sua giovinezza frequentava assiduamente Palazzo Gullo, ha ricordato i pomeriggi passati in compagnia dell’Avvocato Luigi Gullo e i racconti relativi agli avvenimenti politici di quegli anni ringraziando la famiglia per avergli concesso la possibilità di rivivere quei momenti all’interno di quelle stanze. Da sottolineare l’impegno di alcuni giovani, che con grande entusiasmo e soddisfazione, hanno voluto dare il loro contributo alla realizzazione dell’evento. Impossibile non citare quindi, Davide Avallone e Davide Serra oltre che Francesco Rovito e Domenico Antonio Greco i quali, in collaborazione con la nostra redazione, hanno permesso la messa in onda della diretta streaming che potete trovare sul nostro canale Youtube.

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sabato 19 aprile 2014

Pillole di fede Il linguaggio dell'arte figurativa parla anche di Resurrezione di Lucia De Cicco

A proposito di Pasqua... «Il linguaggio delle arti figurative spesso non è semplice: va tradotto, decifrato, filtrato mediante una memoria, impastata di cultura e sensibilità. L’uomo s’intende col suo prossimo attraverso la parola. Eppure anche questo mezzo si precisa, si articola, si arricchisce di sfumature nuove per adeguarsi alle esigenze sempre più complesse di una società in rapido sviluppo. Ma il linguaggio dell’uomo si esaurisce nella parola? I modi e le forme di espressione cui è ricorso, fin dai primi passi del suo cammino, non si riducono all’articolazione dei suoni. Disegnare, dipingere, modellare figure e cose, riempire gli spazi sono, al pari della parola, mezzi del comunicare. I soli a volte che ci sono rimasti per leggere la storia antica. Questi mezzi, nel linguaggio moderno hanno acquistato capacità espressive nuove. La tecnica e la scienza mettono a disposizione delle arti figurative strumenti che rendono possibile uno scambio più articolato e ricco. Si comunica in un clima di ricerca continua e di tensione, nei modi e con i mezzi più diversi. Si comunica, cioè si trasferisce ad altri il proprio mondo di pensieri e di sentimenti. Con profonda coerenza l’artista delinea la via in base alla quale l’arte possa dar luogo a una realtà sua, strutturata in piena autonomia. Affrancata dai limiti del materialismo, la pittura perviene finalmente a esprimere valori puramente spirituali ed emozionali, sostituendo sistematicamente la rappresentazione di un oggetto estrinseco con la semplice presenza dei colori, ciascuno scelto in base al proprio “valore” percettivo, emotivo, spirituale. E in questo rapporto, a precisarlo e arricchirlo, intervengono tutte le forme di espressione. Queste, a volte acquistano addirittura il senso di una missione il cui scopo ricade dall’arte sul mondo. È un diverso modo di sentire la creatività, il suo ruolo e il suo significato in vita dell’artista e della società stessa. Scardinando ogni residuo privilegio, autonomia e gratuità della sfera inventiva come “territorio separato”, l’impulso e l’azione riconquistano uno spazio vitale direttamente nel mondo e attraverso il confronto immediato non soltanto con un astratto “ideale estetico” ma con la comunicazione di massa, la pubblicità, il comportamento quotidiano; il territorio, insomma le relazioni autentiche, comprensive delle loro implicazioni. Questi messaggi, è vero, spesso sono difficili, intraducibili per molti. Ma che cosa significano? Ci si arresta forse davanti ad una poesia o a un racconto che non si risolvono in una facile lettura? Si può oggi considerare il linguaggio delle arti figurative, un dato non necessario nella vicenda dell’uomo? Le risposte non dobbiamo cercarle solo in ragioni di carattere culturale, ma dentro questa vicenda stessa, dalla quale riDall’alto, in questa pagina: Rossella Falabella; Loredana Aino; Giuseppina Irene Groccia insieme a Loredana Condemi; Rocco Regina, opera arricchita da una poesia di autore

sulta, senza ombra di smentita, che l’interesse per le arti figurative si va rapidamente dilatando. E la ragione esiste! La conoscenza del fatto d’arte è ancora spesso circoscritta ai ristretti settori degli specialisti. Troppe esperienze si muovono entro confini provinciali, pertanto la promozione di una grande campagna che liquidi l’analfabetismo nei confronti dell’arte contemporanea, diventa, dunque, esigenza vitale per l’estro. La rassegna “Omne vivum ex ovo” (Tutto ha inizio dall’uovo) ha voluto e vorrà offrire occasioni di confronto, crescita, dibattito, sulla scia delle opportunità, che nel tempo ha dato all’arte e agli artisti. E oggi lo fa con nuova linfa». (Maria Credidio, artista).

Abbiamo incontrato tanti artisti del Cosentino e non solo, che accogliendo l’invito dell’Ucai di Corigliano Calabro a esprimersi sul simbolismo dell’uovo, hanno dato diverse interpretazioni delle loro opere

Abbiamo incontrato tanti artisti del Cosentino e non solo, che accogliendo l’invito dell’Ucai di Corigliano Calabro a esprimersi sul simbolismo dell’uovo, hanno dato diverse interpretazioni delle loro opere, che in un certo senso li accomuna. La giovanissima artista Daniela Torchia studentessa di danza a Londra “Ealing, Hammersmith & West London College” associa l’uovo al testo biblico, segno di rinascita e in questo caso anche di tipo spirituale. Un uovo di porcellana recante una data importante inserita al centro della sacra scrittura dove traspare il Salmo 100 (“Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te, Signore. Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: quando a me verrai? Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi starà vicino. Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare. I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a me: chi cammina nella via dell’innocenza, costui sarà al mio servizio. Non abiterà dentro la mia casa chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza. Ridurrò al silenzio ogni mattino tutti i malvagi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male”).


sabato 19 aprile 2014

XIII

Pillole di fede I partecipanti al centro “Maria Credidio” dell’Ucai di Corigliano

Un percorso di vita da riscoprire quella spirituale per Daniela Torchia, (San Demetrio Corone) che deve venire anche in un riscoprire lo Spirito Santo in soli cinque minuti il giorno. «Ho avuto un bell’incontro che mi ha riportata a Dio, ma come si potrebbe pensare. Esso non è avvenuto in chiesa, ma fuori dall’ambito ecclesiale, a dimostrare che Dio parla in ognuno di noi. Di là è cresciuta la mia fede in un modo importante. Io rimango legata al Cattolicesimo ma ritengo che Dio viva in mezzo ai poveri, nel simbolo di quella paglia che è segno della povertà». La tecnica usata per la sua opera, che rimarrà esposta con le altre presso il centro di eccellenza di Corigliano Scalo, è una foto del salmo su cui è stato inserito l’uovo di porcellana. Ama maggiormente l’arte di lavorare il legno. Lucia Paese (Acri) ha messo in esposizione un’installazione che riproduce una Croce. «Il tema dell’opera è inerente a ciò che la mostra richiedeva così come al periodo della Pasqua come Resurrezione di Cristo che deve essere anche legata non solo al fatto in sé ma, anche, a un auspicio di Resurrezione che sia globale. L’opera è stata realizzata in legno per la struttura, uova di struzzo e al centro una mia opera ‘Mani che operano’, perché la spiritualità non deve essere in contrapposizione alla laboriosità, che si deve dare per costruire una buona società. Lo stile è figurativo impressionista e mi piace lavorare attraverso l’arte dei luoghi e i luoghi per l’arte a seconda di dove mi trovo collocata». Teresa Galasso (Luzzi): «Ho utilizzato uova di struzzo spaziando dalla creazione con la nascita (un feto) colorata di rosso come simbolo della fecondità usato anche dai pagani come simbolo generazionale, poi, nell’uovo, il secondo c’è la morte di Cristo con la sua corona di spine, la morte che però nel volto dolente di Cristo nasconde il sorriso e ciò ci rimanda al terzo uovo installato sul ceppo di ulivo a forma di Croce in bianco e oro (senso di regalità, creazione e resurrezione) nell’illustrazione dell’Araba Fenice, il ritorno in un ciclo che ci riporta al titolo dell’opera che è Vite sospese». Rocco Regina (Mormanno). Il suo progetto che nasce da un testo redatto con il poeta Francesco Tarantino, affianca l’opera alla poesia, lo porta a esporre una realizzazione in olio su tavola, pennello e spatola. Dipinge dagli anni Settanta vincendo premi anche a livello nazionale. «Il mondo lirico è diverso da ciò che percepiamo, al centro nell’ovale celato il volto di Cristo se l’opera si osserva da sotto. Il passaggio dalla vita terrena alla rappresentazione delle anime che popolano l’Universo in altra forma e che il nostro pensiero riproduce quotidianamente attraverso il sentimento della sua radice lasciata in noi». Rossella Falabella ha realizzato l’albero della vita su un uovo bianco di terracotta e sul suo retro una poesia, lei si connota soprattutto come poetessa, ma ha colto con grande entusiasmo l’iniziativa Ucai.

«Vita : Il cosmo cela una luce senza principio né fine. Sui rami un nido ridisegna la terra e il suo destino. Il fiore dell’anima aspetta la luce. Scrive il libro delle domande mentre dalle ferite volano farfalle. Vita come polvere nell’aria rinasce alla fioritura del ciliegio Nelle avversità sboccia il fiore più bello di tutti. L’amore per te vita mia. Questa poesia è simbolo dell’albero della vita spirituale e della natura stessa. La tecnica usata è pittura a pastello con acrilico». Giuseppina Irene Groccia (Mirto Crosia) Primo premio della giuria popolare in “Visioni dal futuro”, nella sezione “Pittura”. «Una mostra molto bene articolata in cui ogni artista ha avuto spazio e organizzata bene che ha coinvolto dalla poesia ai giovani delle scuole. Formula che funziona e che allarga l’idea della cultura permettendo di avvicinare ogni tipologia di pubblico, che nel frattempo a modo di vedere tutto. La mia opera è un olio su tela dal titolo “Crisalide”. Un volto di donna a forma di ovale che richiama l’uovo. Un viso da cui c’è la metamorfosi da bruco a farfalla e che regala, mutevolezza e fragilità, che sono caratteristiche tipiche delle donne così come l’estrema bellezza che a mio parere è soprattutto al femminile». Liliana Condemi (Brancaleone, Rc) aderente Ucai: «Uso l’olio su tela, e il tema che ho rappresentato, l’uovo come germe di vita nel quadro, è espresso sia come vita esterna nel bianco sia come vita interna, il germe della vita espresso con una macchia rossa. La mia partecipazione è dovuta anche al mio essere naturale nel potermi relazionare non solo artisticamente ma, anche, personalmente con la gente. Amo le composizioni, che interpretano la realtà, i sogni e il mio modo di vedere le cose, filtrate dalla mia sensibilità, non è mai così come può apparire agli altri ma, sempre, espressione della mia particolare lente di osservazione. Sono momenti che nascono da soli secondo ispirazione e come se qualcuno guidasse la mia mano e il mio pensiero. Questa è la mia personale concezione della vita e della preghiera». La vita di Liliana è in solitudine, che però vive con grande naturalezza nel suo studio con la musica e tra i suoi colori; insegnante di arte nella vita ha attraversato prevalentemente la sua passione coniugandola con l’essere madre, moglie e donna e molteplici interessi. La pittura diventa il suo modo di comunicare perché difficilmente le riesce di farlo con le parole ed esprimere a pieno il suo mondo interiore. Loredana Aino, (Trebisacce) figlia d’arte di padre pittore affermato, Davide, cui ha dedicato una fondazione, che si occupa di eventi culturali e lei dipinge dal 1990. «La tecnica che uso è olio su tela con tecnica mista, polvere di luce, che serve il realizzare effetti sfumati. L’uovo l’ho inteso come un utero materno che si schiude per dare la vita alla luce. Completezza nello schiudersi in uno sfondo elfico, che ricorda la natura nella sua bellezza dei boschi». Maria Romeo (Corigliano) soprattutto scrittrice, ha esposto un uovo rosso, segno di vita e rosso come inizio e principio vitale. Una sezione particolare è stata riservata anche alle scuole con un concorso artistico letterario dal titolo: “L’uovo simbolo di vita e rinascita”. Diretto alla scuola secondaria di primo grado “Erodato” di Corigliano Scalo, vi hanno partecipato questi alunni: Manfredi Martina, Maria Cerbella, francesco De Luca, Francesco De Luca, Francesco Celerino, Eliad Klaus, Anna Mollo, Rita Luzzi, Eleonora Ginese, Jessica Sposato, Simona Pucci, Francesco Oliverio, Carla Russo, Carmen Gilio, Giusy Benincasa, Emanuela Covello, Francesca Oreste, Elena Enrico, Alina Maria Cimino. Gli altri artisti che hanno esposto: Isidoro Esposito, Rosa Spina, Federico Braile, Salvino Volpe, Nunzio De Marco, Giovanna Semerano, Alla Dzhumaeva, Anna Casolaro, Teresa Galasso, Tiziana Mitri, Massimiliano Manca, Carmine Tedesco, Natale Saccoliti, Angelo Barillari, Fernanda Marzullo Giuliana Aversente, Franco Gallina e Andrea Gullo. Il tutto si è tenuto presso il Centro di Eccellenza di Corigliano Calabro Scalo con la critica del professor Mario Vicino e con la presenza dell’assessore alla cultura Tommaso Mingrone.

A centro pagina: Daniela Torchia; Teresa Galasso. Qui sopra Lucia Paese; Maria Romeo


XIV

sabato 19 aprile 2014

Stelle calabresi sul podio Tre giovani astronomi reggini si aggiudicano le Olimpiadi italiane di astronomia 2014

Toccare il cielo con un dito Tre giovani astronomi reggini si sono aggiudicati le Olimpiadi italiane di Astronomia che si sono svolte dal 12 al 14 aprile a Siracusa. Si tratta di Andrea Gatto dell’ Ic “Carducci-Da Feltre”, Francesco Imbalzano e Luca Latella dell’Ic “Don Bosco-Cassiodoro”, tutti della categoria Junior, che l’hanno spuntata su 20 concorrenti provenienti dal resto della nazione. I giovani sono stati premiati durante la cerimonia conclusiva, nel salone “Paolo Borsellino” di Palazzo Vermexio. Nel corso della manifestazione, hanno ottenuto dei riconoscimenti anche i vincitori del Premio “Schiaparelli”, concorso inserito nella XIV edizione della Settimana nazionale dell’Astronomia e rivolto agli studenti della scuola secondaria di I e II grado. Pur ben figurando, nessun vincitore calabrese, invece, per la categoria Senior tra i ragazzi giunti nel capoluogo siciliano per l’occasione. I risultati raggiunti premiano le attività del Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria, diretto dalla professoressa Angela Misiano. La docente, assieme al suo staff, ha curato la preparazione degli studenti delle scuole calabresi, a titolo gratuito, ottenendo classificazioni prestigiose dei concorrenti in tutte le trascorse edizioni. Le Olimpiadi italiane di astronomia sono promosse dal Miur e organizzate dalla Sait (Società astronomica italiana) in collaborazione con l’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica). Vi hanno partecipato in tutto 40 finalisti (equamente distribuiti tra le categorie Senior e Junior) selezionati dagli istituti di tutto il Paese. A Siracusa i gio-

Andrea Gatto, Francesco Imbalzano e Luca Latella tutti della categoria junior

vani sono stati coinvolti in un ricco programma che ha animato per tre giorni la terra natale di Archimede, coinvolgendo l’intera comunità siracusana. Oltre alla gara, infatti, sono stati organizzati dibattiti e conferenze sui temi inerenti la disciplina. Le prove teoriche e pratiche si sono svolte al Liceo scientifico “O.M. Corbino”. I giovani hanno dovuto affrontare problemi relativi alla forza di gravità, alla sincronizzazione del tempo, ai moti propri delle stelle. I vincitori dell’edizione 2014 delle Olimpiadi italiane di Astronomia parteciperanno ad uno Stage estivo di formazione (Sef) nelle discipline astronomiche propedeutico alla partecipazione alle International astronomy Olympiad che si terranno nel mese di ottobre in Kirgikhistan.

I miracoli del cuore

Amore d’altri tempi Sessantasettesimo anniversario di matrimonio di Rosetta Gugliotta e Aldo Bonifati già presidente dell’associazione Amici dell’Università della Calabria L’amore eterno è possibile ed è qualcosa di straordinario in questo nostro mondo contemporaneo in cui è facile cadere per sopraggiunti condizioni di una vita fatta di situazioni e comportamenti superficiali, egoistici, materiali e scarsamente coesi per facili distrazioni e scarsa sensibilità nel garantire e vivere il giusto equilibrio di sentimenti veri, genuini e puri. Un amore eterno e puro lo hanno riconfermato di fronte a Dio Padre e a Maria Santissima, Rosetta Gugliotta e Aldo Bonifati, nel giorno del sessantasettesimo anniversario del loro matrimonio, celebrato a Roma il 12 aprile 1947. Questa volta lo hanno fatto, sabato 12 aprile 2014, nella piccola chiesetta del loro nido d’amore, un tempo sede parrocchiale, di Villa Bonifati, in contrada Vigne di Castrovillari, alla presenza di familiari, parenti e amici stretti, con la celebrazione di una santa messa ad opera del parroco, padre Norberto, che non ha fatto mancare invocazioni, preghiere augurali e parole di apprezzamento. Una promessa rinnovata di amore e fedeltà che dura nel tempo assistita ed arricchita, soprattutto da parte della signora Rosetta, dalla fede e devozione verso la Madonna e suo figlio, che trova nella piccola cappella una degna accoglienza, attraverso un antico quadro dell’ottocento, dipinto dall’artista castrovillarese Cristoforo Pepe. Una promessa che proietta entrambi indietro nel tempo con il ricordo del loro primo incontro, proprio nella loro Castrovillari e poi del matrimonio, lui ventiquattrenne, bello, forte ed aitante innamorato, pieno di speranze e sogni, teso a raggiungere mete importanti nel settore edile come imprenditore; men-

tre lei, ventiduenne, entusiasta della conoscenza e del rapporto di amore dichiarato, avendo nel cuore e nelle intenzioni lo studio della matematica, cercata ed esercitata con passione, sia nello studio universitario, presso la “Sapienza” di Roma, che nell’insegnamento a dei coetanei per ben quattro anni nella scuola statale di Castrovillari, lascia ogni cosa senza dimenticare il suo periodo di studio e formazione presso la valente e nota scuola di San Demetrio Corone ed il suo professore di matematica, Luigi Zicari, consapevole delle sue doti di brava ed intelligente allieva, per dedicarsi come madre di famiglia a costruire il suo futuro su Roma e poi nella cittadina ai piedi del Pollino, dove mattone dopo mattone, con sacrifici ed amore, mettono su la loro famiglia e la loro casa, avendo come fondamenta radici solide ed antiche, luogo ideale per una vecchiaia serena, circondati dall’affetto dei familiari, parenti ed amici. Un matrimonio benedetto da Pio XII che ha portato ad erigere una pianta con quattro figli, Vincenzo, Maurizio, Daniela e Consuelo, con accanto i loro coniugi, dieci nipoti ed una pronipote fino a questo momento, innaffiata ed assistita dall’affetto e dall’amore di tanti parenti ed uno stuolo interminabile di amici, estimatori e collaboratori. Poi ci sono gli amici dell’Università della Calabria, docenti, non docenti e studenti, che riconoscono in Aldo Bonifati il merito e l’impegno nell’assicurare alla società calabrese la costruzione di un Campus universitario di prestigio e qualità, luogo di riferimento di percorsi formativi e professionali per tanti giovani calabresi, non trascurando un’accoglienza anche a livello internazionale. Una culla e un luogo di cultura che ha trovato in questa coppia di sposi i maggiori fautori di una nascita e di una opportunità di cambiamento sociale e culturale per una crescita ed uno sviluppo economico della Calabria intera, anche questo da collocare come un atto di sacrificio ed impegno di grande amore comune duraturo nel tempo. F.B.


sabato 19 aprile 2014

XV

Spezzano Albanese tra le pagine Presentato ''Da che parte sta il mare'' di Annarosa Macrì, della Rubbettino editore alla sala convegni della Biblioteca c omunale "G. A. Nociti"

A maggio fioriscono i libri

La sala convegni della Biblioteca “Nociti” di Spezzano Albanese era insolitamente gremita da un pubblico attento e partecipe per la presentazione del libro Da che parte sta il mare di Annarosa Macrì. Un evento eccezionale per una sonnacchiosa cittadina di provincia, abituata allo struscio del sabato pomeriggio, ma che gradisce queste fughe culturali fortemente volute dalla responsabile della struttura Domenica Milione. Le iniziative hanno ormai una loro tradizione e hanno anche avuto prestigiosi riconoscimenti. Per due volte, negli anni 2012 e 2013, la biblioteca è stata inserita tra le prime cinque classificate a livello nazionale tra quelle che organizzano iniziative di promozione della lettura in tutta Italia. Una manifestazione importante considerato che sono state ben 59 le biblioteche calabresi che vi hanno preso parte. Domenica Milione ha avuto il merito di stabilire un rapporto di proficua collaborazione con la Comunità Regina Pacis di Spezzano Albanese, una comunità terapeutica che si dedica al recupero dei tossicodipendenti sorta per l’impegno di don Dante Bruno. Il libro come strumento terapeutico, la cultura come humus per la ricostruzione di personalità seriamente minacciate dalle sregolatezze che ne hanno minato l’equilibrio. Gli ospiti della comunità erano lì non come spettatori passivi, ma protagonisti della serata, che hanno animato con la loro curiosità, e con le loro domande hanno stimolato il dibattito, hanno realizzato appieno la ricchezza la condivisione culturale può dargli un sostegno al superamento di un momento difficile del loro percorso di vita. Il libro di Annarosa Macrì ha offerto lo spunto per sottolineare l’importanza che ogni momento della vita riveste per ciascuno di noi, la singolarità della propria storia, l’unicità del nostro passaggio. Ogni vita merita di essere vissuta e raccontata. Il libro è stato presentato dalla professoressa Anna Scola, che ha colto i valori nascosti nella narrazione, ha cercato di trarre dalla trama degli eventi gli aspetti psicologici, le ansie e le paure che traspaiono dal racconto di una vita vissuta tra le ansie e le speranze di un padre idealista e sognatore e la solida concretezza di una mamma chiamata ad ancorare per terra una navicella che rischiava di naufragare nella tempesta di un mare agitato dai sogni. Si racconta una vita, ma anche un pezzo di storia, in cui ciascuno di noi può ritrovare qualche particolare in un angolo nascosto e dimenticato della propria memoria. Si racconta di una Calabria per-

Il testo è stato presentato da Anna Scola, che ha colto i valori nascosti nella narrazione traendone dalla trama degli eventi gli aspetti psicologici

duta, di una società povera che si aggrappava ai valori familiari come uniche certezze per costruire un futuro in una realtà amara ed ostile. La professoressa Scola ha evocato la rappresentazione della Calabria come «un ulivo dalle enormi braccia contorte spaccate dal vento dei secoli». È in questa terra e nei suoi valori che si sono trovate le forze per superare la secolare miseria che ci ha rincorso nei secoli. Le difficoltà corroborano lo spirito, se si riesce a sopportane il peso e cogliere l’occasione di un percorso di crescita. L’ulivo è il simbolo della calabresità, di un albero soggetto alla forza dei venti che provocano il tremolio delle foglie, ma non scalfiscono il tronco e non smuovono le radici sprofondate in una cultura millenaria. All’asprezza della sua terra, la Calabria associa la presenza quasi ossessiva del mare, che compare improvviso da qualsiasi punto, che appare da lontano persino nelle cime più alte dei suoi monti. Il mare che circonda tutta la Calabria che per la protagonista del libro, Anna, diventa un costante riferimento, un punto di orientamento, il luogo che da un senso alle peregrinazioni, il mare come depositario di ricordi. Il mare, nel racconto rappresenta il filo sottile che lega i luoghi più lontani al proprio passato, il mare di quell’estate del 1956 che vede l’infanzia vissuta tra la sabbia. Il mare che con la sua leggerezza ha cullato i sogni di una bambina di otto anni, ha accarezzato la sua rassegnazione, ha raffigurato la tempesta interiore contro un fato avverso. La Macrì ha voluto sottolineare come si riconosceva nell’analisi, e la capacità mostrata dalla relatrice Scola di penetrare oltre le parole, ma direttamente nella psiche, di penetrare nel profondo della sua anima con una capacità introspettiva che il linguaggio semplice e chiaro non lasciava trasparire. «Ogni storia merita di essere raccontata - sottolinea l’autrice - ma seguendo l’insegnamento di Enzo Biagi, dobbiamo sforzarci di rappresentare la realtà con chiarezza, evitando contorcimenti verbali che servono solo a nascondere la nostra incapacità di comunicare». Alla fine della serata, la dottoressa Milione ha presentato il calendario di tutti gli appuntamenti del prossimo mese, che si prevede ricco di stimoli e spunti interessanti.

Annarosa Macrì



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