Voce ai giovani

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Anno 38 - 20 Settembre 2014 - Numero 38

Settimanale indipendente di informazione

euro 0,50

Si è tenuto anche a Cosenza il Dental baby day, giornata nazionale della prevenzione dentale organizzata dalla Sioi DICIANNOVE E NON SENTIRLE

WORK IN PROGRESS

S. GIOVANNI IN FIORE

“Conzativicci” saluta col gran botto

E-LLabora, cassetta per gli attrezzi del lavoro che verrà per i giovani

Un bene inestimabile d’arte

A Catanzaro via ai laboratori del forum il 25 settembre

Giovanni Greco, volume per conoscere e tutelare

di Lucia De Cicco

Lo spettacolo dalle infinite repliche chiude al San Vito di Cosenza

di Pietro De Leo


II

sabato 20 settembre 2014

Arriva la notte dell’Unical Notte dei ricercatori dell'Università della Calabria: il Consorzio autolinee Cosenza sostiene l'evento

Il cervello fa le ore piccole Servizio navetta gratuito per Cosenza e Rende con corse ogni mezzora a partire dalle 8,30 fino alle 17,30 del 26 Settembre 2014. E' il risultato ottenuto al termine dell'incontro che lo staff organizzativo della "Notte dei ricercatori" e i vertici del Consorzio autolinee Cosenza hanno avuto presso il Rettorato. La navetta consentirà, innanzitutto, agli studenti delle scuole superiori di Rende e Cosenza di partecipare, senza costi di trasporto, a "Sperimenta la Ricerca", ovvero a quell'attività della Notte dei Ricercatori che prevede la visita, su prenotazione, di ben 82 laboratori, centri di ricerca e musei dell'Università della Calabria e che maggiormente riflette lo spirito della manifestazione, finalizzata ad avvicinare la società al mondo della Scienza. Il servizio di trasporto partirà dalla stazione autolinee di Cosenza, e precisamente dalla corsia destinata all'Università della Calabria. Esso prevede tre fermate: la prima a Rende, in piazza Matteotti, la seconda a Quattromiglia, nei pressi della stazione ferroviaria; l'ultima, il capolinea, alle pensiline dell'ateneo. Gli autobus navetta saranno riconoscibili grazie al cartello "Notte dei Ricercatori" e i passeggeri dovranno esibire il coupon che attesta la prenotazione registrata dagli uffici dell'Università della Calabria. Il servizio navetta rappresenta un valore organizzativo aggiunto in rapporto, soprattutto, alle numerose scuole che hanno aderito all'i-

Servizio navetta gratuito per Cosenza e Rende con corse ogni mezzora a partire dalle 8,30 fino alle 17,30 del 26 settembre

niziativa "Sperimenta la Ricerca". Un affascinante percorso attraverso la Scienza che consentirà agli studenti di visitare, tra gli altri, il Museo di storia naturale, quello di Paleontologia, l'Orto Botanico e l'Astrolabio, ma anche numerosi laboratori dove, ad esempio, potranno imparare come si analizza il Dna, come intrappolare e pilotare oggetti di dimensioni microscopiche, come produrre metano ed energia dagli scarti vegetali, come determinare il grado di durezza dell'acqua. Un servizio organizzato nei minimi dettagli, quello offerto dal Consorzio autolinee di Cosenza, per il quale, al termine dell'incontro tra i rappresentanti dell'azienda di trasporto, il presidente Mario Rocco Carlomagno e il direttore Giuseppe Gigliotti, il rettore, Gino Mirocle Crisci, ha espresso apprezzamento: "E' un'attenzione per l'Università della Calabria - ha detto Crisci - che lascia ben sperare per ulteriori future e proficue sinergie con il Consorzio". Oltre al servizio navetta gratuito, il Consorzio ha comunicato all'UniCal l'incremento, fino alle 3 della notte tra il 26 e il 27, del numero delle corse da e per l'ateneo, Per prenotare le visite basta consultare l'allegato catalogo sul sito www.nottedeiricercatori.unical.it e inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo nottedeiricercatori@unical.it.

Progetto di mobilità per ridurre l’impatto ambientale

In auto più siamo e meglio stiamo

Un’interessante progetto di mobilità che mira a ridurre l’impatto ambientale delle auto in circolazione. È stata presentata al rettore, Gino Mirocle Crisci, la convezione tra l’Unical ed il progetto Smob - Social MOBility, una proposta progettuale cofinanziata dal Miur che mira alla realizzazione di un portale orientato al vehicle pooling, denominato CityRide. I soggetti proponenti sono quattro giovani Ingegneri gestionali laureati all’Unical: Antonio Cosma, Roberto Ceravolo, Gianluca Carrozzino e Carlo Giglio. CityRide è una piattaforma sociale che permette l’incontro tra privati cittadini che desiderano condividere un viaggio, risparmiando tempi e costi di spostamento, riducendo le emissioni inquinanti e favorendo

il processo di socializzazione tra persone che non si conoscono. Un servizio di vehicle pooling, ovvero una nuova forma di trasporto collettivo che soddisfa le esigenze di mobilità sia a livello individuale che di comunità. Esso nasce come estensione del concetto di carpooling e mira alla condivisione del viaggio tra privati cittadini che decidono di mettere a disposizione i propri mezzi di trasporto e viaggiare in compagnia. Il portale e la relativa applicazione mobile saranno disponibili tra qualche settimana, ed il servizio è completamente gratuito. Per maggiori informazioni è possibile visitare il portale www.smob.it o la pagina Facebook: facebook.com/ProgettoSMOB.


sabato 20 settembre 2014

III

Odontoiatria infantile Si è tenuto anche a Cosenza il Dental baby day, giornata nazionale della prevenzione dentale organizzata su tutto il territorio nazionale dalla Sioi e patrocinata dal ministero della Salute

L’igiene comincia da piccoli Si è tenuto anche Cosenza il Dental Baby Day, la giornata nazionale della prevenzione dentale nel bambino, organizzato, su tutto il territorio nazionale, dalla Sioi, Società italiana di odontoiatria infantile, e patrocinato dal ministero della Salute. A Cosenza l’evento, organizzato dalla dottoressa Marica Grandinetti, socia della Sioi, con l’intervento della presidente nazionale Sioi, Raffaella Docimo, tenuto presso la sala degli Specchi del palazzo della Provincia, ha suscitato grande interesse e partecipazione di pubblico. Hanno portato i loro saluti Pino Guarnieri, presidente della Commissione albo odontoiatri della Provincia di Cosenza, Massimo Bozzo, presidente della Commissione sanità del Comune di Cosenza, Maria Lucente, vice presidente della Commissione cultura del Comune di Cosenza, i quali tutti hanno sottolineato l’importanza e la necessità di diffondere il messaggio della prevenzione dentale dei bambini per evitare future problematiche negative, auspicando che un simile evento non rimanga episodio isolato. Presente in sala anche Enzo Paolini, già presidente nazionale e presidente regionale dell’Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata. «La Sioi - ha affermato la Docimo - in questa giornata, ha inteso portare il suo contributo su tutto il territorio nazionale con lo scopo di promuovere la salute orale dei bambini». «Ritengo importante ed entusiasmante questa iniziativa - ha continuato la Docimo - che è rivolta agli adulti per i bambini. È fondamentale infatti che l’informazione sia veicolata nel modo corretto alle famiglie e a tutti coloro che si relazionano, secondo le diverse competenze, con i bambini». Marica Grandinetti, socia Sioi e promotrice dell’evento, ha relazionato in modo esaustivo e chiaro per tutto il pubblico presente in sala, esponendo le problematiche e le conseguenze derivanti dalla non prevenzione dentale e da una non corretta alimentazione ed igiene orale nei bambini, elencando alcuni consigli pratici. «Negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’incidenza del 15% della patologia cariosa nei bambini. Esistono forti squilibri territoriali tra una regione e l’altra, ad esempio nel sud, ed in particolare nelle regioni Basilicata e Calabria, la situazione è peggiorata. Colpa anche dei servizi di prevenzione che meriterebbero maggior attenzione, ma soprattutto della crisi economica che ha colpito intere famiglie» - è quanto ha affermato la Grandinetti.

«Tra i comportamenti più rischiosi per la salute dei denti - ha continuato Grandinetti - vi sono bevande gassate, snack fuori pasto e i traumi dentali. Quando l’alimentazione è di scarso potere nutrizionale ma ad alto contenuto calorico con consumo di carboidrati semplici, spesso fuori pasto, aumenta il rischio-carie». Cosa fare dunque? «Innanzitutto intervenire sulla dieta spesso sottovalutata. Inoltre - ha concluso la Grandinetti - la prima visita a un anno è necessaria per educare le famiglie perché l’igiene dentale deve iniziare prima dell’eruzione dentale. Poi, il fluoro: veicolato dal dentifricio e dosato in rapporto all’età, è fondamentale per ridurre la carie, patologia che incide sullo sviluppo dell’apparato masticatorio, sull’articolazione del linguaggio e, anche, sull’estetica».

«C’è un aumento del 15% della patologia cariosa nei bambini Esistono forti squilibri territoriali tra una regione e l’altra, ad esempio nel Sud, e in particolare in Basilicata e Calabria la situazione è peggiorata Colpa anche dei servizi di prevenzione che meriterebbero maggior attenzione» afferma la dottoressa Marica Grandinetti, socia della Sioi


IV

sabato 20 settembre 2014

Alla riscoperta Il patrimonio culturale della regione jonica quale visione strategica

Mediterraneo la nuova frontiera di Rocco Pangaro

Il Mediterraneo costituisce, nella sua complessità geopolitica, la nuova frontiera per sperimentare nuove traiettorie di cooperazione che riescano ad innescare schemi culturali in favore di una rinnovata tradizione culturale e civile con i presupposti etici ed intellettuali, in grado di esaltare un processo innovativo di scambio e di integrazione, che possa concorrere alla crescita democratica delle nuove generazioni. Lo storico francese, Fernand Braudel, lo definisce: «Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una cultura, ma una serie di culture accatastate le une sulle altre. Da millenni tutto è confluito verso questo mare, scompigliando ed arricchendo la sua storia». Se, in termini generali, si condivide il concetto dell’eminente storico, lo stesso appare, parimenti, limitativo, nel riferimento più aderente a quella parte del Mediterraneo, il Mare Jonio, lo Deti Jonë degli Illiri e Ιονιο Πελαγοσ degli antichi Greci, che identifica un territorio considerato quale culla della moderna civiltà occidentale, da sempre crocevia di diverse culture ed incline all’affermazione di scambi commerciali, prevalenti sulle stesse contraddizioni conflittuali di carattere territoriale, sociale e religioso.

Per nuove politiche di dialogo, coesione e cooperazione verso una crescita comune

Il Mare Jonio è una realtà storico-geografica, ma anche un territorio simbolico, un luogo sovraccarico di rappresentazioni, dove, nel tempo, si è consolidata quell’attitudine a far convivere nello scambio continuo le diversità presenti. Lo Jonio, appunto, iconema irripetibile di un mare in mezzo a quelle terre, depositarie di un patrimonio culturale identitario, dove, da sempre, si misurano il vivere e l’agire dei territori che gli fanno corona: dall’Albania alla Grecia, alla Sicilia, alla Calabria, alla Basilicata ed alla Puglia. Un luogo già vissuto, fin dalla protostoria, dagli antichi frequentatori delle vie joniche, attraverso i continui scambi commerciali e culturali ed, anche, nell’affermazione di forme di civilizzazioni confluite nell’espressione territoriale e geopolitica della Magna Grecia. Una Regione, quella delineata, che trova riferimenti non solo agli aspetto storici e temporali del suo divenire, ma, quale evidente continuum territoriale fra le contigue sponde, ben impressa nelle percezioni delle sue popolazioni. Una realtà conosciuta dai Romani, dai Goti e Visigoti, dai Bizantini, dai Veneziani, dai Normanni, dagli Aragonesi, ecc., fino agli stessi Ottomani, convinti dell’allargamento egemonico del loro impero fino all’Italia meridionale ed oltre, in ciò frenatii dalle pesanti sconfitte ad opera degli Albanesi di Skanderberg e dai Veneziani. Le mete delle grandi migrazioni dei popoli albanesi, verso l’Italia meridionale e in Calabria, in particolare, non sono causali, ma rispondono ad un senso di appartenenza ad un territorio ed ai suoi paesaggi ritenuti familiari nella memoria originaria, tali da fornire elementi identitari agli antichi migranti in cerca di asilo contro le mire imperiali degli ottomani. Ma, ancor prima delle suddette migrazioni, vediamo l’affermarsi di un’ondata migratoria ben importante per i suoi impatti territoriali, culturali e socio-economici, dovuti a quella che possiamo definire la fase della seconda ellenizzazione, nelle nostre regioni meridionali, intorno al VII e il IX secolo. La formidabile presenza del monachesimo bizantino, ancora tutto da far emergere nel suo formidabile apporto alla cultura occidentale, che va a stabilirsi in quelle zone dove l’esistenza di grotte naturali consente la realizzazione di “laure” eremitiche e, in seguito, con l’affermarsi dell’opera di evangelizzazione, con la fondazione di chiese e monasteri che evidenziano le chiare linee architettoniche bizantine.

La configurazione territoriale della Regione Jonica così delineata, descrive un territorio identitario nei suoi tratti geografici, climatici e biologici, nonché formidabile contenitore di risorse paesaggistiche, naturali, storico-antropiche, culturali e ambientali, alle quali fare riferimento per il suo posizionamento nel Mediterraneo e in Europa, costituendo, nella sua definizione identitaria, uno straordinario vantaggio per l’intero territorio, sicuramente da sperimentare in una visione unitaria e di sistema, specie in riferimento all’inaugurazione di nuove politiche di coesione, partenariato e cooperazione, che trovano particolare attenzione nelle linee della programmazione dell’Ue. La finalità insita nella nuova programmazione “Europa 2020” è quella di contribuire all’integrazione europea e alla concretizzazione di una sempre maggiore coesione sociale, economica e territoriale nell’Unione da mettere in atto mediante azioni concrete a livello europeo e nazionale, per assicurare una crescita che sia: - Intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell’istruzione, la ricerca e l’innovazione;. - Sostenibile, attenta alle politiche energetiche e rispettosa dei cambiamenti climatici.


sabato 20 settembre 2014

Alla riscoperta

vento di interesse comune e condiviso in grado di generare un processo di sicuro riferimento sociale ed economico. Tali azioni, generalmente ed in estrema sintesi, potranno interessare: - la conoscenza e tutela delle realtà identitarie e linguistiche comuni; quale laboratorio per la ricostruzione dei termini del confronto delle differenti culture, a partire dalle contaminazioni della protostoria, all’influenza ellenica, alla conquista romana, al periodo bizantino e così di seguito, fino alla fase storica odierna. Le linee di ricerca e di studio spaziano dall’indagine archeologica agli studi linguistico-letterari e storico-filosofici, dalla ricerca storico-politica a quella economica. - la confluenza linguistica e culturale quale nuovo scenario di aggregazioni geopolitiche; - il ruolo dei processi formativi e la cultura scientifica e tecnologica, diventa uno dei temi strategici nell’ambito più generale della presente proposta. Il concetto di Sistema culturale territoriale si fonda effettivamente sulla convinzione che il territorio sia il prodotto dell’attività umana, passata e presente, e che si distingua da altri territori proprio per il modo in cui questa attività lo ha segnato dal punto di vista del paesaggio, dei processi d’urbanizzazione, dell’architettura e dei monumenti, delle feste e tradizioni popolari, delle arti viventi (musica, teatro, danza), dell’artigianato, della cultura enogastronomica ecc. L’associare gli aspetti materiali e immateriali del patrimonio culturale fornisce un valore aggiunto significativo sia per l’identità culturale delle popolazioni coinvolte sia per lo sviluppo socioeconomico del territorio interessato.

Con Sistema culturale territoriale s’intende un insiema di risorse e di interrelazioni del bacino Jonico,

- Inclusiva, pronta a promuovere la coesione sociale e territoriale e a migliorare il mercato del lavoro. La nostra declinazione dell’assunto appena accennato, porta alla considerazione fondante che il patrimonio culturale rappresenta, per lo spazio europeo (anche e soprattutto quello “allargato”), la risorsa ineludibile per lo sviluppo socio-economico del territorio. Ciò fornisce l’ipotesi di una proposta per l’attivazione di un laboratorio originale della Regione jonica, incentrato sulla tematica della valorizzazione del Patrimonio culturale identitario, su cui fondare una sfida culturale ed economica, in antagonismo alle attuali condizioni di debolezza e di mancato sviluppo, rispetto alle regioni forti europee. In sintesi, si vuole inaugurare l’avvio di uno scenario di un nuovo sistema di rapporti basati sulla coesione e sull’interdipendenza, contro ogni egemonia politica e culturale, ma disponendo sinergicamente, nel loro insieme, le risorse e le competenze locali, al fine di nuovi processi di sviluppo. Nelle linee di quanto accennato, si dovrà operare mediante la proposizione di una progettualità espressa in azioni generali di inter-

Per una rinnovata tradizione culturale e civile con i presupposti etici ed intellettuali in grado di esaltare un processo innovativo di scambio e di integrazione che possa concorrere alla crescita democratica delle nuove generazioni

che integri il processo di valorizzazione delle risorse culturali, sia materiali sia immateriali, con le infrastrutture e gli altri settori di della cultura e della produzione connessi. La prima opzione è quella di creare un Sistema universitario jonico che veda riunite tutte le Università in un’azione comune di studio e di ricerca incentrata sullo studio e valorizzazione dei saperi dell’intera area jonica. Immediatamente si dovrà stabilire una connessione tematica sui concetti di Parchi naturali e aree interne della Regione jonica, correlati in un’azione congiunta da definire attraverso la creazione di un sistema dei parchi e delle aree protette dello Jonio, che veda l’inizio di una comune politica di salvaguardia e valorizzazione. La stessa opzione deve interessare la creazione di un Sistema delle aree archeologiche della Regione jonica, quale elemento di valore storico culturale da portare a sistema per una sua corretta collocazione nell’agone internazionale dell’offerta culturale e turistica. L’interconnessione esplicita tra le diverse risorse territoriali (che comprende, naturalmente, l’intero Patrimonio culturale) e l’interazione volontaria dei vari attori locali, pubblici e privati, sono alla base della costruzione di un Sistema culturale territoriale. Il Sistema si presenta, quindi, come una strategia di natura “politica” per la programmazione e le attività operative, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile che dia pari valore alle dimensioni economiche, sociali, ambientali e culturali e che miri, parimenti, a rendere più efficiente il processo di produzione culturale e a ottimizzare e aumentare l’impatto socioeconomico sul contesto del territorio. Se lo sviluppo globale di un sistema culturale territoriale si fonda sulle sue risorse più preziose, il processo di valorizzazione deve tendere a sfruttare tutte le risorse. Tale processo deve costruirsi a partire da un’idea-forza che caratterizzi il territorio in virtù delle tracce materiali e della memoria che lo hanno segnato o lo segnano ancora. Questa forma di valorizzazione ha il doppio merito di attrarre l’attenzione in modo inedito sul territorio e sul paesaggio, sviluppando quindi una presa di coscienza del loro valore, e di stimolare la produzione culturale e lo sviluppo sociale ed economico attraverso le nuove creazioni che possono scaturire da politiche, azioni e interventi territoriali. Il presente contributo si colloca in questa logica come strumento di definizione e di sviluppo degli orientamenti e delle metodologie, condivisi e novatori, per la valorizzazione del patrimonio su scala territoriale secondo un approccio euro-mediterraneo.

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sabato 20 settembre 2014

Storia, letteratura e arte

Studiosi da tutto il mondo all’Università della Calabria

Simboli e modelli nel Mediterraneo Il dipartimento di Studi umanistici dell’Università della Calabria è stato teatro della sesta edizione del MedWorlds-International Conference of Mediterranean Worlds. L’Unical, infatti, è partner di questa conferenza internazionale, che si svolge una volta l’anno, insieme all’Università di Berna, all’Università 29Mays di Istanbul, all’Università di Malta e al Mediterranean Seminar dell’University of California-Santa Cruz. Le scorse edizioni si sono tenute ad Istanbul, Cipro, Salerno e Berna. I tre giorni di questa edizione, realizzata anche grazie al contributo fattivo della Provincia di Cosenza e del gruppo Ubi Banca Carime, sono stati caratterizzati dal suggestivo titolo “Symbols and Models of the Mediterranean”. Il MedWorlds è un’iniziativa che affronta in maniera interdisciplinare tematiche relative alla storia, alla letteratura e alle espressioni artistiche dei Paesi del Mediterraneo, accogliendo studiosi provenienti da tutto il mondo. Il tema scelto per questo importante appuntamento, ovvero i “simboli e i modelli nel Mediterraneo”, ha avuto una grande eco ed è risultato particolarmente affascinante per i riscontri ottenuti in termini di partecipazione accademica internazionale. Ricco e articolato il programma, suddiviso in 9 sessioni, con oltre 30 relatori provenienti da Università europee, americane, asiatiche, oltre le due attesissime lezioni magistrali: quella di Sharon Kinoshita, dell’Università della California-Santa Cruz, su “Il simbolico e il pragmatico nel Mediterraneo medievale” e quella di Jean Marie Martin del Cnrs-Francia, su “I modelli politici e religiosi nel Mediterraneo medievale”. Opportunamente, da buon padrone di casa, il magnifico rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci, ha presentato il Campus universitario agli ospiti stranieri, quasi tutti per la prima volta in Calabria, mostrando le sue strutture e illustrando le tante potenzialità che l’ateneo calabrese può continuare a far crescere. Dopo un doveroso contributo del rettore, come messaggio di benvenuto agli illustri relatori, è seguito il saluto, altrettanto entusiasta, del direttore del dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli, che ha tenuto a sottolineare come l’interdisciplinarità di una conferenza internazionale come il Medworlds ben si adatti al Dipartimento che dirige, specie per l’offerta formativa erogata e per le peculiarità scientifiche del corpo docente che afferisce al Dipartimento.

Teatro della sesta edizione del MedWorlds international conference of mediterranean worlds è il dipartimento di Studi umanistici dell’ateneo

Davvero di notevole spessore scientifico tutte le sessioni incluse nel programma: a partire da “Arte del Mediterraneo e simbolismo”, che ha ospitato interessanti interventi su simboli, esseri animati e inanimati, dall’antichità al Medioevo (con interventi di M. HleunigHeilmann, S. Voegtle, B. M. Gugolj, D. Tesic-Radovanovic, B. Kutukcuoglu, A. Georgiou, M. Marcos Cobaleda, S. D. Paich). Di grande rilevanza, poi, la trattazione del tema “Simbologia nella letteratura” che, attraverso i testi presentati, ha messo in risalto i miti rivisitati, dalla realtà alla surrealtà, dal passato al presente (con interventi di Y. Sabra, S. Alessi, I. Avsenik-Nabergoj, G. Strano, A. Amoroso, M. Marku). La “Percezione del Mediterraneo” è stata analizzata, invece, attraverso le sue immagini, i suoi colori, gli odori e i suoi culti (con contributi di V. Lari, T. Fogacci, G. Squillace, M. Bidotti). Attraverso i “Modelli storiografici nel Mediterraneo” si è andati alla ricerca di un’identità, nei termini e nelle parole (con le relazioni di A. Leiduan, J.E. Bernard, R. Berardi, L. Hulin), oltre che nel pensiero (con il contributo di L. Parisoli). Si è parlato anche di “Rappresentazioni di modelli”, individuati ed espressi nell’iconografia, nei testi scritti e nell’architettura (grazie agli interventi di T. Kaffenberger, M. Salerno, O. Caykent). Infine, ma non di secondaria importanza, il tema “Mediterraneo bizantino”, con le sue sfumature e i suoi simboli (trattato brillantemente da V. Kokkori, D. Peirano, A. Vaccaro, L. Zavagno). Viva soddisfazione è stata espressa, al termine dell’evento, dall’organizzatrice di questa sesta edizione del Medworlds, Mariarosaria Salerno, professore aggregato di Storia medievale dell’Unical. «Grazie a questo lavoro abbiamo dimostrato ancora una volta che il Mediterraneo, e in questo caso proprio la Calabria, è sempre stato, e può continuare ad esserlo, il vero punto d’incontro tra culture. La ricerca scientifica e la comunicazione a livello internazionale dei risultati di simili manifestazioni rappresentano un mezzo privilegiato su cui continuare ad insistere. Mi piace sottolineare anche l’interesse dei tanti studenti che hanno partecipato ai lavori - conclude la Salerno -, oltre l’entusiastica soddisfazione dei relatori che hanno chiesto a noi organizzatori di poter presto istituzionalizzare rapporti e scambi didattico-scientifici tra le Università di appartenenza e il nostro ateneo».


sabato 20 settembre 2014

Emigrazione e scambio Gemellaggio tra l'associazione internazionale "Amici dell'Università della Calabria” e l'associazione "Mariano Turano" con sede a Castrolibero e Chicago (Usa)

La Calabria accoglie i calabresi

Avviato un cantiere per un rapporto di gemellaggio tra l’associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria” e l’associazione “Mariano Turano”. L’associazione “Mariano Turano”, con sede a Castrolibero (Cosenza) e Chicago (Usa), alla presenza del senatore Renato Turano e del fratello Umberto, ha celebrato nella giornata di domenica 14 settembre, nel centro storico del Comune di Castrolibero, la diciannovesima edizione delle “Giornate dell’emigrazione e dell’accoglienza dei calabresi in America e nel mondo”, con la partecipazione di un centinaio di Italo-Americani provenienti da Chicago su stimolo dell’associazione Calabresi in America Organization (Ciao) di New York. Una iniziativa rientrante nell’ambito dei progetti: “Alla ricerca delle radici”; “Una rete in movimento per una cultura di cambiamento”; “Itinerario culturale tra passato e presente”, che ha trovato nell’Associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, rappresentata nella circostanza dal suo portavoce, Franco Bartucci, le giuste motivazioni per aderire a tale evento e stabilire, così, con la dirigenza dell’Associazione “Mariano Turano” un rapporto di collaborazione finalizzato ad un reciproco scambio di sostegno e promozione delle rispettive iniziative previste dai loro statuti. Il gruppo di connazionali italo-americani è stato accolto a Castrolibero dal sindaco, Giovanni Greco, e dalla presidente, Maria Turano, della locale associazione “Mariano Turano”, che hanno dato spazio a momenti di affettuosa accoglienza con visita al centro storico e al-

Un centinaio di italo-americani provenienti su stimolo della associazione “Calabresi in America organization” di New York

la sede comunale per manifestazioni di reciproca stima e legame, nel corso della quale il primo cittadino ha speso parole di condivisione per un comune cammino di crescita sociale e culturale. La giornata si è caratterizzata poi per la celebrazione di una Santa Messa nella chiesa parrocchiale, presieduta dal parroco, don Franco Zumpano, e da un incontro conviviale con intrattenimento musicale svoltosi nella frazione Fontanesi. In questo contesto si è pure verificato un felice incontro tra alcune laureati della facoltà di Economia dell’Università della Calabria con il senatore Renato Turano e la presidente dell’Associazione “Mariano Turano”, che hanno goduto delle borse di studio “Mariano Turano” con degli stage presso alcune aziende affiliate alla Camera di Commercio Italiana di Chicago lasciando in loro un ricordo più che positivo e felice per un proficuo prosieguo delle loro attività professionali ed imprenditoriali nella nostra Regione. Per l’associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, rappresentata dal suo portavoce, Franco Bartucci, è stata una buona occasione per illustrare e presentare le finalità e gli obiettivi dell’organizzazione stessa che ha ottenuto il riconoscimento di “no-profit” e raccogliere, così, ulteriori adesioni di sostegno per delle attività indirizzate in questo momento a costituire una intensa e vasta rete sinergica di collaborazione, per come può essere riscontrato sia attraverso il sito internet: www.amiciunical.it, come pure tramite facebook con la campagna “manda il tuo ricordo dell’Unical” che sta registrando tante adesioni di “mi piace”. Nella circostanza sono stati consegnati al senatore Renato Turano copia del primo e secondo volume del libro La storia dell’Università della Calabria: dalla legge istitutiva alla sua realizzazione di Aldo Bonifati, editi dalla Pellegrini editore, con il contributo della Banca popolare del Mezzogiorno; nonché copia dello Statuto dell’Associazione ed una copia della rivista Doppia corsia, con l’impegno di arrivare a breve alla stipula di un atto di gemellaggio tra le due Associazioni, esteso anche all’associazione “Ciao” (Calabresi in America organization) di New York. Tutto questo per preparare anche al meglio la ventesima edizione sia delle “Giornate dell’emigrazione” che del Premio “Mariano Turano” giunto all’allestimento della diciannovesima edizione nell’arco del prossimo anno. Franco Bartucci

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sabato 20 settembre 2014

Patrimonio artistico

Il bene inestimabile di San Giovanni in Fiore Da conoscere, diffondere e tutelare di Pietro De Leo

Tra i numerosi saggi che in questi ultimi anni hanno ripercorso l’incantevole scenario dei beni culturali della Calabria, sopravissuti anche ai ricorrenti e devastanti terremoti, merita grande attenzione il recente volume di Giovanni Greco, Patrimonio artistico di San Giovanni in Fiore: storia e descrizione, Pubblisfera edizioni, San Giovanni in Fiore, 2014. Si tratta di un volume di 422 pagine con 552 splendide illustrazioni, corredato da una minuziosa bibliografia, che registra puntualmente i contributi sulla storia della cittadina e soprattutto del suo grande abate Gioacchino «di spirito profetico dotato». L’opera di Greco - finemente stampata da Pubblisfera, che arricchisce così il suo repertorio “florense” - si articola in tredici capitoli preceduti dalle prefazioni del Presidente della Provincia e dell’Assessore locale alla cultura e introdotti da una breve premessa. Si parte dal proto-monastero di Fiore Vetere (Jure vetere) dove Gioacchino, già abate del monastero cistercense di Corazzo nel territorio presilano di Carlopoli, si ritirò insieme con alcuni suoi discepoli per poi passare all’Archicenobio, che costituisce il punto focale di tutto il territorio: abbazia intorno alla quale sorse poi la cittadina, riconosciuta con regio decreto nel 1530 per iniziativa del commendatario Salvatore Rota. E proprio l’abbazia florense dove le spoglie di Gioacchino vennero poi trasportate anni dopo la morte dell’abate avvenuta a Canale di Pietrafitta il 30 marzo 1202, costituisce il nucleo fondamentale del volume, in quanto ripercorre le varie mutazioni non solo istituzionali, ma anche quelle artistiche e stilistiche, ricordando per di più l’indagine paleo-patologica sulle ossa dell’Abate, condotte da Gino Fornaciari e da chi scrive, che confermarono l’autenticità delle stesse, se pur commiste ad altri scheletri coevi. Nella contigua zona silana erano già attive alcune grancie di cenobi calabro-greci come quello dei Tre Fanciulli nel territorio di Caccuri con la chiesa di Santa Maria esaminata nel terzo capitolo, dove si analizza il pesante annoso «scontro» con Fiore e il suo «mesto declino». Una volta istituito il comune non poteva mancare l’erezione della comunità parrocchiale, anche se allora i gli abitanti non raggiungevano il centinaio, soprattutto quando l’Ordine florense si avviò all’aggregazione con quello cistercense. La chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, benché soggetta alla archidiocesi di Cosenza. restava comunque legata alla abbazia. L’edificio nel corso dei secoli fu ampliato e subì al pari del monastero innovazioni artistiche e stilistiche sopratutto tra XVII e XVIII secolo, nella facciata, nei portali e nel campanile, come pure nella cappella del SS. Sacramento , quella della Madonna di Fatima, senza dimenticare la sagrestia con il vasto corredo dei paramenti liturgici e delle suppellettili sacre, che l’autore annota insieme con i beni sparsi e dispersi negli ultimi tempi. Nel V capitolo viene descritto il convento dei Cappuccini con la chiesa adiacente edificati a metà del sec. XVII, quando i frati minori nel 1636 scelsero di insediarsi in un luogo certamente emblematico di spiritualità , tuttora attivo con il contiguo orto dei frati e rimodulato dopo il restauro. Si conservano anche qui non solo pregevoli opere artistiche come i quadri della Via Crucis e quelli delle Monache sante , ma anche parte dell’antica biblioteca , che testimonia il patrimonio librario dei frati, dotato non solo di volumi di argomento religioso, ma anche di tematiche diverse : dalla filosofia alla storia, dalla retorica al diritto etc.. Seguono le Chiese di Santa Maria della Sanità edificata nel 1678 in località Cona, dell’Annunziata del 1653 collegata con la Chiesa Madre, del Ss.mo Crocifisso o di S. Francesco di Paola del 1774, del Carmine nel rione Costa della fine del sec. XVIII, di S. Lucia e

Un volume, quello di Giovanni Greco, di 422 pagine con 552 splendide illustrazioni, corredato da una minuziosa bibliografia che registra i contributi sulla storia della città e soprattutto del suo grande abate Gioacchino «di spirito profetico dotato»

altre ancora, senza dimenticare quelle scomparse: dalla chiesa di S. Biagio a quella di S. Liborio, e la chiesetta di S. Giuseppe, insieme con monumenti, lapidi, edicole, murales, beni privati sparsi nel territorio, che nel 1847 vennero minutamente segnalate da Tommaso Morelli nel suo «Cenno istorico sopra S. Giovanni in Fiore in Provincia di Calabria Citra». Da non dimenticare il monastero di San Martino, che benché ormai stravolto nelle sue linee e forme originarie, rappresenta un’importantissima testimonianza della presenza in Calabria del monachesimo italo-greco, nonché dell’attività primigenia della Congregazione florense e del suo fondatore Gioacchino da Fiore, la cui memoria rimane viva fra queste pietre, nonostante le varie stratificazioni e modifiche, che sottolineamo l’attaccamento dell’uomo a un luogo così ricco di ricordi e di spiritualità. Cospicua e bellissima la documentazione fotografica che illustra questa preziosa fondamentale ricerca, la quale si distingue per l’esatta conoscenza del territorio, per il rigore documentale e per l’analitica descrizione . Un vero manifesto culturale per la rinascita di San Giovanni in Fiore e di tutta la Calabria, e un accattivante modello di ricerca che dovrebbe essere esteso a tutto il patrimonio artistico e culturale della Regione, compreso quello che oggi è custodito nei musei e nelle biblioteche di tutto il mondo, in gran parte sconosciuto.


sabato 20 settembre 2014

Diciannove e non sentirle Alla sua ennesima replica con 8mila presenze, regìa di Sergio Crocco, più di trenta attori in scena

“Conzativìcci” saluta col botto al San Vito

Conzativìcci chiude con il botto allo stadio San Vito di Cosenza, alla sua diciannovesima replica con 8mila presenze, regia di Sergio Crocco, più di trenta attori in scena, con lo scopo di realizzare un parco giochi per ragazzi in carrozzina; un progetto, che è già stato realizzato in altre città del nord dell’Europa e di cui il nostro settimanale si era occupato all’indomani della prima replica dello spettacolo, che si era tenuta al Cinema Italia. Diciannove repliche, che dobbiamo dirlo, hanno non suscitato qualche perplessità tra i cultori del teatro di professione, infatti il cast è formato da attori dilettanti e altri con qualche sogno nel cassetto, che ha visto la luce tra arte e musica. Iniziato questo sogno dalla vecchia stazione ferroviaria, oggi ha un numero di 40 presenze variabili. Una di queste è una delle figure principali della rappresentazione, Antonio Filippelli di Mendicino, musicista per passione e figlio d’arte, il padre maestro della banda musicale di Mendicino, dove il nostro Antonio risiede. Il suo personaggio: il cosiddetto “Totonno, lo Squalo”, un vagabondo amato da tutti nella città di Cosenza, ma di origine di Corigliano. Un personaggio, che nella vita viveva di accattonaggio e che il regista immagina fosse una sorta di mediatore privilegiato dei cosentini, ormai allo stremo delle forze economiche, con Dio, per raccogliere quei soldi spicci necessari alla vita. Un ruolo che voleva essere una sorta di riscatto per questo emarginato ed elevarlo alla santità che di certo gli sarà stata riservata.

Con lo scopo di realizzare un parco giochi per ragazzi in carrozzina Un progetto che è già stato realizzato in altre città del nord dell’Europa

Rendano, due volte al San Vito e nei teatri della città di Cosenza. Ma la vera autentica soddisfazione è stata quella di avere aperto il cuore ai tanti cosentini, con un semplice gesto di solidarietà partecipando a un progetto umanitario e, inoltre, si sono nuovamente avvicinati al teatro popolare cosa che era quasi scomparsa dalla tradizione cosentina.

Diciannovesima replica, che cosa lascia in Antonio Filippelli questa bella avventura di successo, oltre ogni aspettativa? Un ottimo personaggio il mio, non facile ma che mi ha dato modo di potermi esprimere al meglio nella recitazione. Un personaggio, che era entrato nei cuori dei cosentini e che tutti rispettavano e con questo spettacolo abbiamo voluto elevarlo. Le tue esperienze teatrali precedenti... Ho iniziato nel 1998 con la compagnia teatrale “Don Ciccio Savino” di Mendicino, nella quale ne sono diventato il capo comico, nel tempo. Con all’attivo 50 commedie con questa compagnia in giro un poco ovunque nella provincia di Cosenza. Collaborazione ultima con Totonno Chiappetta e Sergio Crocco da ultimo, iniziata cinque anni fa e con il quale ho stretto un rapporto di fiducia e lavoro. Tante soddisfazioni quindi per Conzativìcci? Siamo stati ospiti anche del teatro Orione di Roma, due volte del

Il progetto passa alle istituzioni, ma quando? Dagli inizi già di ottobre dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del parco giochi per bambini speciali. La gioia dei bambini è la cosa più importante, soprattutto se poi hanno difficoltà e sono invisibili anche alle istituzioni. Lucia De Cicco

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sabato 20 settembre 2014

Work in progress A Catanzaro i laboratori del forum E-Labora al via il 25 settembre

cassetta degli attrezzi

Il lavoro che verrà Inizia il conto alla rovescia per la quarta edizione del Forum “ELabora” - Laboratori per l’orientamento, la formazione e il lavoro che si terrà a Catanzaro nei giorni 25, 26 e 27 settembre 2014 presso il Parco della Biodiversità Mediterranea. Il forum interesserà tematiche fondamentali che condizionano il mercato del lavoro non solo regionale. Nella programmazione esecutiva delle attività delle tre giornate, sono previsti incontri tematici, workshop, stand espositivi ed uno spazio dedicato agli studenti degli Istituti Superiori della Provincia, con la realizzazione di appositi laboratori, i cui contenuti sono stati pensati in modo da fornire alle giovani generazioni strumenti di conoscenza utili per gestire il proprio futuro professionale. «Il nostro obiettivo - dice il commissario straordinario della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro - è quello di fornire ai nostri giovani una ‘cassetta degli attrezzi’ con cui approcciarsi in maniera efficace al mercato del lavoro: dal modo migliore di compilare un curriculum, alla capacità di cercare lavoro on-line, alla capacità di analizzare le proprie competenze e qualità personali, i propri percorsi e i propri progetti, alla scoperta delle tante sfaccettature degli scenari di impresa e del mondo del lavoro. Una bussola per orientarsi nelle offerte formative per acquisire competenze realmente spendibili nell’attuale mercato del lavoro». I laboratori (che saranno realizzati presso i locali dell’Istituto tecnico agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro) approfondiranno una seria di tematiche. Si parte con “La ricerca del lavoro on line” (condotto da Monster Italia srl). La rapidità e la facilità di accesso rendono Internet uno strumento “ideale” nella ricerca del lavoro, anche per l’utilizzo di banche dati on-line. Si può inserire il proprio curriculum e consultare offerte di lavoro senza muoversi da casa e chi cerca personale può attingere a nominativi di candidati seduto alla scrivania del suo ufficio. Il laboratorio illustrerà come la ricerca di lavoro online sia diventata uno dei principali canali di contatto con le imprese, facile e veloce, aumentando le possibilità di trovare un’occupazione ri-

«Diamo ai giovani una cassetta degli attrezzi per entrare in maniera efficace nel mondo del lavoro», dice il commissario straordinario della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro

spetto ai classici annunci che si trovavano sui giornali e permettendo anche un risparmio di tempo e denaro. “Il miolavoro, come sviluppare una carriera di successo” (condotto da k_shift) è il secondo laboratorio: proietterà i partecipanti verso il tema dell’attenzione richiesta ad ognuno nel concepire uno scenario di carriera lavorativa. L’obiettivo è quello di far emergere negli studenti una logica pro-attiva verso il tema del lavoro, attenuando gli schemi tradizionali della mera ricerca del “posto di lavoro”. Saranno indicati i punti di riflessione essenziali sui quali i giovani studenti potranno concentrare le loro energie creative ed immaginative per sviluppare un percorso di lavoro capace di generare soddisfazione e felicità. “Il Lavoro che verrà” (condotto dal Settore Lavoro della Provincia di Catanzaro) è il laboratorio che si propone di delineare quali saranno gli sbocchi professionali che i giovani troveranno al termine dei loro percorsi scolastici, quali caratteristiche avrà il lavoro, quali siano le competenze necessarie per dare a chi si appresta ad una scelta, spesso impegnativa per la vita, una visione sul futuro certamente non di dettaglio, ma sicuramente basata sui segnali oggi emergenti. Nei prossimi dieci anni, infatti, la rotazione interesserà un quarto della forza lavoro e saranno sempre più richieste competenze di alto profilo ma anche profili bassi. Infine, “Startupper academy”, indirizzo all’impiego tramite tecniche di determinazione di modelli di business (condotto da Associazione Mediterraneo 2020). Il laboratorio prevede la presentazione del Business model canvas, strumento strategico che utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare modelli di business innovativi. Costruito sulla logica del visual thinking , esso consente di condividere concetti complessi in maniera semplice e di creare un linguaggio universale comprensibile a tutti. Si tratta di uno strumento dinamico attraverso il quale è possibile ideare nuovi business e potenziare quelli attuali creando un forte e duraturo vantaggio competitivo rispetto al mercato. I partecipanti verranno inoltre stimolati alla creazione del pitch dell’idea d’impresa e sarà presentato un nuovo sistema interattivo per testare le proprie capacità imprenditoriali.


sabato 20 settembre 2014

Finanzia la Fondazione con il Sud A Tortora, progetto di sostegno e inclusione per i minori a rischio

La Parentesi èe aperta Sabato 20 settembre presentazione al pubblico del progetto “Parentesi aperta”, un progetto di sostegno e inclusione per i minori a rischio, finanziato dalla Fondazione con il Sud. Il progetto sperimenta un nuovo modello di percorso riabilitativo per minori soggetti a procedimenti penali, basato su alcune possibili forme di accoglienza, animata dal lavoro di due Centri diurni (uno su Tortora e l’altro a Cetraro), nei quali si svolgeranno le attività principali a favore dei soggetti beneficiari, e finalizzata anche all’inserimento lavorativo degli stessi. Nello specifico, il progetto “Parentesi aperta” prende in carico il minore dal momento dell’arresto, quando compare dinnanzi a un giudice minorile, e stabilisce questi possibili percorsi: la famiglia di provenienza, inserita in un sistema di rete di mutuo-aiuto supportato da un sostegno psicologico e educativo dai servizi del territorio deputati a tale compito, e sostenuto dalla rete di prossimità delle parrocchie o alla rete di volontariato afferente alle parrocchie; se il minore, invece, è un minore straniero non accompagnato con familiari, può essere affidato a una famiglia segnalata dalla rete delle famiglie individuate come disponibili all’affido di minori, la quale può essere inserita nel medesimo sistema di rete di mutuo-aiuto. La novità del progetto è il modello di inserimento del minore, ma anche l’ampia rete di realtà territoriali che sosterrà questo percorso: Università, parrocchie, imprese, cooperative, associazioni di volontariato, enti locali. Il contesto territoriale di riferimento è rappresentato dall’area geografica dell’Alto Tirreno lucano e cosentino del tribunale di Lagonegro (Potenza, in Basilicata) e nel Medio Tirreno cosentino del tribunale di Paola (Cosenza). Al centro di tutto ci sono i due Centri diurni che gestiranno il lavoro di rete e di inserimento. Soggetto responsabile del progetto è il centro accoglienza L’Ulivo di Tortora, mentre i numerosi partner sono: L’associazione culturale di volontariato “Gianfrancesco Serio”, il Comune di Cetraro, il Comune di Tortora, la Cooperativa sociale Esserci Tutti, Delfino Lavoro società cooperativa sociale, Edi cooperativa sociale, Oltre cooperativa sociale Arl, la parrocchia San Benedetto di Cetraro, la parrocchia Santo Stefano Protomartire, Promidea cooperativa sociale e l’Università degli studi della Calabria. Il convegno di presentazione del 20 settembre prevede due sessioni: la sessione mattutina si svolgerà a Tortora, alle 10.30, presso la Sala consiliare, sul tema: Sperimentazioni di un welfare comunitario per il futuro. Dopo i saluti iniziali del sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia, di Giuseppe Peri, presidente centro accoglienza L’Ulivo e coordinatore del progetto, del sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta, interverranno Angelo Serio, per il progetto Parentesi Aperta, don Antonio Pappalardo, parroco di Tortora, Antonello Grosso La Valle del Csv di Cosenza “Volontà solidale”, Teresa Angona, referente Agesci - Riviera dei Cedri, Maria A. Sprovera, direttore Centro giustizia minorile Potenza, don Francesco Lauria - vicario episcopale per la pastorale giovanile dioc. San Marco - Scalea. Nel pomeriggio a Cetraro presso la sala conferenze palazzo del Trono alle ore 17.00 Interverranno: Antonio Sandonato per Parentesi Aperta, Don Ennio Stamile, parroco di Cetraro, Pierangelo Pagliaro e Margaret Voltarelli, resp. Agesci - Riviera dei Cedri, Sabina Licursi ed Emanuela Pascuzzi del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Unical, Angelo Meli, direttore Centro giustizia minorile Catanzaro. Presenta il progetto e modera le sessioni: Giovanni Serra della coop. soc. Delfino Lavoro.

Nuovo modello di percorso riabilitativo per minori soggetti a procedimenti penali basato su alcune possibili forme di accoglienza di due centri diurni (uno su Tortora e l’altro a Cetraro), nei quali si svolgeranno le attività principali a favore dei soggetti beneficiari, e finalizzata anche all’inserimento lavorativo degli stessi

Coni point di Cosenza per l’inclusione sociale

SportSenzaFrontiere

Lo sport come strumento di aggregazione, condivisione e comunicazione, così come indicato nel protocollo d’integrazione sociale dei migranti attraverso lo sport e per il contrasto alle discriminazioni sottoscritto dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti lo scorso 23 dicembre e presentato presso il Salone degli Onori a Roma il 17 aprile 2014. L’intesa si propone di sviluppare un’azione sinergica per lo sviluppo di azioni finalizzate a favorire l’inclusione della popolazione straniera nella vita economica, sociale e culturale, grazie alla proficua sensibilizzazione operata dal movimento sportivo. Il Coni Point di Cosenza da sempre ha fatto suoi questi principi, operandosi per promuovere la pratica sportiva anche fra le comunità straniere presenti sul territorio. È il caso della comunità filippina che annovera il maggior numero di residenti nella città bruzia, i cui componenti, grazie all’impegno del consigliere nazionale e delegato provinciale Pino Abate, da molti anni si sfidano nella pratica delle discipline della pallacanestro e della pallavolo nello storico impianto sportivo di via Milelli. Domenica 14 settembre, presso i locali dell’associazione Stella Cometa a Cosenza, si è svolta la cerimonia conclusiva del progetto che vede coinvolta la comunità filippina denominato "SportSenzaFrontiere 2014", durante la quale sono state premiate le squadre vincitrici dei tornei relativi alle due discipline sopraindicate. Grazie al sostegno del Coni il numero dei praticanti filippini è in costante aumento, sia nella popolazione femminile che in quella maschile, così come è in via di sviluppo l’apertura verso nuove discipline, fra le quali sta riscuotendo entusiasmo fra i giovani la danza sportiva. Durante lo svolgimento delle attività legate al progetto, la comunità cosentina ha avuto modo di ospitare, in occasione di una giornata di sport al PalaFerraro di via Popilia, gruppi sportivi provenienti da Reggio Calabria, Catanzaro, Salerno, Napoli, Messina e Catania. Visti i risultati soddisfacenti c’è la volontà, da parte del Coni, di permettere la prosecuzione delle attività ludico sportive, ora concentrate nel periodo primaverile-estivo, anche durante il resto dell’anno attraverso l’utilizzo di una palestra scolastica.

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sabato 20 settembre 2014

Fondazione Carical Al Teatro Rendano di Cosenza, si premiano i vincitori del Premio per la Cultura mediterranea

Il Mediterraneo si fa cultura Si conclude con la cerimonia di premiazione dei vincitori la VIII edizione del Premio per la Cultura mediterranea, la prestigiosa iniziativa della Fondazione Carical che ormai gode di notorietà internazionale, grazie anche alla crescente attenzione del mondo editoriale, il quale arricchisce di anno in anno la selezione delle candidature di opere e di personaggi da sottoporre al vaglio di un’attenta e autorevole Giuria composta da rinomati accademici e studiosi. Venerdì 26 settembre alle ore 17.30, il Teatro Rendano di Cosenza ospiterà l’atteso appuntamento culturale, che quest’anno vede il debutto alla conduzione della nota giornalista Rai, Lorena Bianchetti. La nostra iniziativa - afferma il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo - fa parte a buon diritto della storia culturale della Calabria e dell’intero Mezzogiorno. Non si tratta di un semplice evento che si conclude con la consegna dei premi ai vincitori delle sette sezioni previste dal bando. Il Premio è uno dei momenti, certo assai importante, di tutto un programma di attività che la Fondazione mette in campo e realizza con successo nel corso di un intero anno, come, ad esempio, il Laboratorio di lettura, l’Incontro con l’Autore, presentazioni di libri, dibattiti a più voci su temi attualissimi. Protagonisti e destinatari sono soprattutto i giovani studenti, che ricevono costantemente, da parte nostra, sollecitazioni per allargare le loro conoscenze attraverso la lettura. L’offerta gratuita di libri, da leggere e recensire, per poi discuterne con gli autori, in incontri pubblici, è un ottimo incentivo. Questi i vincitori delle sezioni in concorso: Società Civile: Hawa Abdi Diblawe, candidata al Premio Nobel per la Pace nel 2012, è medico e attivista per i diritti umani. Con la sua Fondazione, nata in Somalia inizialmente in un piccolo ambulatorio per dare sostegno sanitario alle donne e ai bambini, ha contribuito a salvare la vita di migliaia di persone in fuga dagli orrori della guerra civile. Il suo appassionato impegno umanitario è testimoniato nell’autobiografia Tener viva la speranza edita in Italia da Vallardi. Scienze dell’Uomo: Fernando Savater, considerato tra i più influenti filosofi contemporanei, è noto soprattutto per il suo saggio Etica per un figlio, una summa di riflessioni esistenziali offerte con un linguaggio fresco e sferzante. La sua intensa attività di studioso e di saggista, apprezzata in tutto il mondo, è compendiata nell’ultima pubblicazione, Piccola bussola etica per il mondo che viene, in cui torna a dialogare con i giovani, provocandoli a un confronto su temi universali come la bellezza, la morte, la solidarietà, la giustizia.

Crescente l’attenzione del mondo editoriale il quale arricchisce di anno in anno la selezione delle candidature di opere e di personaggi da sottoporre al vaglio di un’attenta e autorevole giuria composta da rinomati accademici e studiosi

Sezione Narrativa: Clara Usón, per il romanzo La figlia, edito da Sellerio. Nata a Barcellona, considerata una delle maggiori scrittrici spagnole contemporanee, nel romanzo racconta, con una potente sensibilità narrativa, una storia dal forte impatto emotivo, mantenendo un perfetto equilibrio tra dati storici e creatività letteraria, scrutando l’abisso del male e delle infinite sfumature dell’amore, dopo aver raccolto informazioni grazie ad un’indagine rigorosa condotta in tre anni di ricerche. Il raccapriccio che accompagna la scoperta della verità legata alla vita del padre consacra la protagonista del libro Ana, giovane e brillante studentessa, ad emblema di protesta contro l’atrocità della malvagità umana. Narrativa Giovani: Daniele Bresciani, per l’opera d’esordio Ti volevo dire, edito da Rizzoli. Giornalista di importanti testate come Vanity Fair e Gazzetta dello Sport, con la storia di formazione della quattordicenne Viola, annientata dal dolore della perdita del padre al punto di non riuscire più a parlare, si aggiudica il riconoscimento ottenuto grazie al giudizio di oltre 300 studenti di istituti di istruzione superiore calabresi e lucani. Cultura dell’Informazione: Domenico Quirico, giornalista de La Stampa - dove è Capo Servizi Esteri - impegnato nei territori più caldi del Mediterraneo, viene rapito in Siria per cinque mesi. Il travaglio di quei 152 giorni è descritto con toccante lucidità nella sua ultima opera: Il Paese del male, scritto assieme a Pierre Piccinin da Prata per i tipi Neri Pozza. Creatività ex aequo: Vincenzo Linarello, imprenditore impegnato per lo sviluppo del territorio calabrese libero da infiltrazioni della ‘ndrangheta, è Presidente del Gruppo Cooperativo Goel, che gestisce, oltre a servizi sociali e sanitari, turismo responsabile, multimedia e comunicazione, anche il settore dell’agricoltura etica, con il marchio Goel Bio. Al suo spirito creativo si deve anche il marchio Cangiari, che ha conquistato spazi importanti nell’Alta Moda. Creatività ex aequo: Vito Teti, antropologo, studioso di scienze sociali e scrittore, ha orientato le sue ricerche e la sua scrittura a temi come i percorsi della costruzione identitaria, l’antropologia dei luoghi e dell’abbandono, rivolgendo le sue attenzioni al Sud e alla Calabria. Con Maledetto Sud, pubblicato per Einaudi nel 2013, attua un’attenta operazione di “recupero” del vero profilo identitario del Mezzogiorno contro stereotipi resistenti, superficiali e miopi. Teti lo fa con un’ottica allargata e globale che guarda al Mediterraneo e al sud del mondo. Traduzione: Mladen Machiedo, Professore Emerito all’Università di Zagabria, traduce dall’italiano, dal francese, dallo spagnolo e dal portoghese. Grazie alla sua attività di traduttore si deve la conoscenza nei paesi di lingua croata, tra gli altri, di autori come Italo Calvino, Cesare Pavese, Eugenio Montale, Mario Luzi, Valerio Magrelli, Giuseppe Ungaretti. Il protocollo di consegna dei riconoscimenti verrà intervallato da brevi e suggestive performance artistiche dedicate all’eterno conflitto tra bene e male, al fragile confine che separa il vizio dalla virtù.

Premio “Mia Martini Etnosong 2014”

Versud Etnofolk verso la finalissima I Versud Etnofolk saranno in gara ad ottobre a Bagnara Calabra dove concorreranno, con gli altri finalisti in lizza per il “Premio Mia Martini Etnosong 2014”. Grazie ai voti della giuria popolare e a quelli della giuria tecnica si sono piazzati nella top 10 finale, classificandosi al 5° posto con il brano “La figghia di Mastru Matteu” scritto e composto da Giuseppe Scopelliti. Il gruppo musicale Versud Etnofolk nasce nell’estate del 2012 a Lazzaro, prende avvio così un progetto ambizioso: far conoscere la propria musica, i propri testi e allo stesso tempo rispolverare vecchi brani della tradizione e della cultura popolare ed etnica, filtrandoli attraverso linguaggi e stili musicali innovativi. Valorizzare la musica popolare in ogni suo aspetto, come elemento essenziale della cultura e delle tradizioni del popolo calabrese in particolare, che amorosamente le ha conservate nel linguaggio, nei canti, nelle danze, nelle feste, negli usi e nei costumi, nelle poesie e nelle leggende. L’amore per la musica e la passione per la nostra terra, troppo spesso dimenticata e poco valorizzata, ha portato i Versud fin da subito ad intendere la stessa come strumento per cogliere, con occhi nuovi, tematiche delicate che interessano l’individuo in rapporto con la propria storia ed il contesto in cui vive, attraverso numerose kermesse in Calabria, partecipando inoltre ad iniziative di grande pregnanza sociale.

Grande successo di pubblico per il Tour 2014 “E lu fattu... fu la notti!!!”, che ha fatto tappa nei diversi paesi della provincia di Reggio Calabria. Tra tutte il live in onore dei festeggiamenti di Maria S.S. delle Grazie a Lazzaro con un Piazzale Zagarella gremito di gente. La stagione sta pe finire ma già, ci dicono, si pensa all’anno che verrà con tanti progetti in campo tanta voglia di fare, tante nuove idee , pezzi e chissà... l’uscita di un Cd..? Il gruppo è composto da Renato Minniti (basso), Dario Verardo (chitarre e voce), Paolo Fotia (fisarmonica), Gabriele Polimeni (batteria), Giuseppe Alampi (percussioni), Santo Minniti (voce), Giuseppe Scopelliti (voce, lire, pipite ,chitarre) Demetrio Dattola (organetto), Francesca Anglisano (voce), Service Audio e Luci Giampaolo Minniti.


sabato 20 settembre 2014

Crescita e confronto Il 20 settembre al museo comunale di Praia a Mare presentazione del volume dell'autrice Carmelita Brunetti

Dalle neoavanguardie all’arte elettronica Una bella occasione di crescita e confronto culturale viene offerta ai cittadini di Praia a Mare grazie agli eventi svolti dal Museo comunale della città, che quest’anno festeggia i venti anni di attività. Per questa ricorrenza è invitata anche la critica d’arte Carmelita Brunetti che terrà una lectio magistralis sull’arte contemporanea e l’opera di Mimmo Rotella, e presenterà il suo saggio Dalle neoavanguardie all’arte elettronica. I fenomeni che hanno caratterizzato la Calabria dagli Anni’60 ad oggi dell’autrice Carmelita Brunetti, arricchito da una preziosa prefazione a cura di Stefano Ferrari, docente di psicologia dell’arte e attuale direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte e Beni culturali dell’Università di Bologna. Il saggio è uno strumento prezioso per conoscere il lavoro intellettuale di molti artisti che hanno segnato un cambiamento nella storia dell’arte contemporanea come Mimmo Rotella, Angelo Savelli e altri. Il volume è stato pubblicato, nel mese di settembre 2013, da Falco Editore. La Brunetti, dopo aver realizzato per anni interviste e articoli ad artisti noti ed emergenti calabresi, matura l’idea di scrivere un saggio breve ma ben strutturato per mettere in risalto la creatività e la vita artistica sviluppata anche nel territorio calabrese a partire dagli anni’60 quando contemporaneamente in altre nazioni come Inghilterra, Spagna, Francia e Usa vedevano la luce il Neoespressionismo, in Germania i Neue Wilden, in Italia “Nuovi nuovi” con il critico Renato Barilli. E il movimento Fluxus nato grazie ai lavori dell’artista calabrese Antonio D’Agostino. Nella Capitale, sottolinea l’autrice, si affermava a partire dagli Anni’60 il noto Gruppo 63 e lo Sperimentale P grazie al calabrese Francesco Guerrieri e alla romana Lia Drei (sua compagna di vita, ormai scomparsa). La Calabria è sempre stata una regione confinante dal resto del Paese per colpa delle enormi distanze che ci separano dalle grandi Metropoli come Roma e Milano. Città non sempre facilmente raggiungibili negli Anni ‘60, ma purtroppo anche oggi le comunicazioni sono poco efficienti e la vita artistica di tutti gli artisti anche di quelli emergenti diventa complicata perché mancano i confronti e le opportunità di vendita. Nei primi Anni ‘70 in Calabria, mette in risalto l’autrice, si faceva ricerca e fra le diverse sperimentazioni colpisce la Poesia Visiva di Mario Parentela e più tardi dei suoi libri d’arte. Per la fotografia invece incontriamo l’opera del noto Mario Carbone di San Sosti e romano d’adozione, che già, nel’64 vince il Nastro d’Argento con un documentario sull’abbandono delle terre feudali da parte della nobiltà calabrese (Stemmati di Calabria). Nella nostra contemporaneità è molto apprezzata, afferma Brunetti, la figura del fotografo artista Antonio Cilurzo che nei suoi scatti entra in gioco anche l’elemento antropologico che arricchire l’immagine. In pieno fermento culturale anche a Cosenza nasceva con Giuseppe Filosa il “Gruppo d’Arte Cosenza” e un po’ più tardi il movimento “Marginalia” grazie agli artisti Francesco Correggia, Luigi Magli, Paolo Pancari Doria e Rocco Pangaro, e i “Postmeridionali” con il critico Tonino Sicoli. In un climax di cambiamento e di rinnovamento culturale c’è anche chi è emigrato all’estero per affermarsi come Giuseppe Scigliano, artista dal sapore espressionista e romantico, attuale Presidente del Comites ad Hannover, oppure chi si è trasferito nel nord Italia come Francesco Correggia artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, Xante Battaglia artista e docente della stessa Accademia per molti anni, noto per le sue figure femminili arcaiche, immagine cult della sua opera la “Grande Madre”. Nell’analisi storica e critica incontriamo in totale 66 artisti, ognuno di loro si contraddistingue nel panorama per ricerca e stile. Fra le donne artiste che si sono affermate e attestate un riconoscimento da parte di critici come Filiberto Menna spicca il nome della Tonina Garofalo che con la sua poetica sembra avvicinarsi alla Transavanguardia (corrente nata grazie a Bonito Oliva). Le pagine

I fenomeni che hanno caratterizzato la Calabria dagli Anni ‘60 ad oggi Prefazione di Stefano Ferrari, Falco editore Lectio magistralis sull’arte contemporanea e l’opera di Mimmo Rotella scorrono fra un andare avanti e indietro nel tempo facendo confronti con i maestri del ‘900 e con i giovani emergenti che si stanno ben inserendo nel circuito internazionale come l’acquerellista Luigia Granata, o il giovane videoartista Giuseppe Colonese, e l’affermato videoartista, fra i più noti nel meridione d’Italia, Orazio Garofalo. Annamaria Panarace pittrice e dello stilista Francesco Corrado, un binomio interessante che unisce il linguaggio della pittura a quello della moda. Il corpo diventa protagonista nelle opere del gruppo Tila dove l’arte della fotografia si unisce a quella della Body Painting. Affascina anche la fotografia di moda di Francesco Mallamo e non possono non intrigare le installazioni Land Art realizzate a Torino di Onofrio Colucci. Altri nomi importanti come Salvatore Anelli, Rocco Pangaro, Tarcisio Pingitore, Salvatore Pepe che con il suo linguaggio geometrico e lirico nello stesso tempo ci rimanda a sperimentazioni pittoriche raffinate e di qualità, Ombretta Gazzola, Mimmo Sancineto, Carmine Cianci, Luigi Greco, Rinaldo Greco residente in Germania, Mimmo Legato, Fulvio Longo, Michele Licata, Dina Lupinacci, Francesco Lupinacci, Rita Mantuano, Annamaria Mirabelli, Francesco Bitonti Presidente Ucai, Mario Verta, Natale Saccoliti, Salvino Volpe, Marcello La Neve, Pier Luigi Morimanno noto per i suoi trofei realizzati per il Coni, Assunta Mollo e altri segnano questo percorso intrapreso dalla Brunetti e non ancora concluso perché altre figure dovranno essere valorizzate e studiate per la realizzazione del prossimo volume già in preparazione. Questo studio nasce per colmare una lacuna che la Calabria ha per l’arte contemporanea. Brunetti ha dato importanza anche all’arte del fumetto con i lavori bellissimi e significativi di Luca Scornaienchi. L’autrice ha messo in risalto anche le attività museali fra le più importanti come quelle del Marca, del Museo del Presente, della Galleria Nazionale di Cosenza, del Museo Arti e Mestieri, del Museo Comunale di Praia a Mare, del Museo all’Aperto Bilotti, dell’attività del Parco degli Enotri, e di altre realtà culturali nate grazie agli artisti Franco Azzinari, Silvio Vigliaturo e Nik Spatari.

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sabato 20 settembre 2014

We art Calabria Da lunedì 22 settembre si terrà a Cosenza la seconda tappa della terza edizione di Young at Art

Giovani talenti è il vostro momento A partire da lunedì 22 settembre si terrà a Cosenza la seconda tappa della terza edizione di Young at Art, progetto espositivo itinerante attraverso il quale l'associazione Oesum Led Icima e il Maca (Museo arte contemporanea Acri) intendono promuovere i giovani talenti della scena artistica calabrese. L'importante spazio espositivo scelto per questa seconda mostra, che segue quella tenutasi tra il giugno e l'agosto scorsi presso il museo di Acri, è il Mam (Museo delle arti e dei mestieri), situato nel cuore del centro storico della città dei Bruzi, e sancisce la rinnovata collaborazione con la Provincia di Cosenza. Protagonisti della mostra sono otto artisti Under 35, selezionati attraverso un concorso preliminare, che rappresentano la vivacità di una scena artistica territoriale in costante fermento creativo, come testimonia la diversità dei media espressivi rappresentati: Cristina Comi (fotografia), Maria Rosaria Cozza (fotografia), Antonio Cugnetto (scultura), Rocco Mortelliti (video-arte), Davide Negro (installazione multimediale), Francesca Procopio (fotografia), Paolo Scarfone (opere su carta autoprodotta) e Francesco Votano (pittura). I curatori Massimo Garofalo e Andrea Rodi hanno deciso di premiare la dimensione progettuale dei lavori selezionati, evidenziando la capacità di ciascun artista di portare avanti un discorso maturo e in grado di evolversi nel tempo, pur mantenendo un'importante coerenza concettuale. Il progetto Young at Art culminerà nella terza tappa espositiva, che si terrà tra il 5 e il 9 novembre prossimi a Torino, nell'ambito della manifestazione Paratissima, che annualmente richiama oltre 100.000 visitatori, tra appassionati e addetti ai lavori. In tale occasione verrà presentato il catalogo riassuntivo delle prime tre edizioni del progetto che, dal 2012 ad oggi, ha promosso l'operato di 27 giovani artisti nati in Calabria, a testimonianza dell'importanza che il MACA e l'associazione Oesum Led Icima, che promuove le attività del museo, attribuiscono al rapporto con il territorio e alla sua promozione. In occasione delle tre tappe espositive del progetto Young at Art 2014 verrà inoltre presentato il cortometraggio Il futuro comincia… adesso, realizzato dagli studenti del Liceo Classico e Scientifico "V. Julia" di Acri che hanno preso parte al progetto educativo Scuola Movie nell'ambito del Piano Integrato n. 8439 del 02/08/2013 PON Azione, sotto la guida delle professoresse Maria Cristina Chimento, Cecilia Donato e Liliana Fusaro.

Progetto espositivo itinerante attraverso il quale l’associazione Oesum Led Icima e il Maca intendono promuovere le nuove leve della scena artistica calabrese

Young at Art. We Art Calabria #2 Luogo: MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri) - Corso Telesio 17, Cosenza Artisti: Cristina Comi, Maria Rosaria Cozza, Antonio Cugnetto, Rocco Mortelliti, Davide Negro, Francesca Procopio, Paolo Scarfone, Francesco Votano Studenti: Dalila Masci, Andrea Scaramuzzo, Fiorella Petrone, Rosaria Gradilone, Francesca Ritacco, Martina Guido, Anastasia Cofone, Jessica Mezzotero, Chiara Celso, Francesco De Vincenti, Alessandra Martelli, Eliano Via Curatori: Massimo Garofalo, Andrea Rodi Vernissage: lunedì 22 settembre, ore 18:00 Date: dal 22 settembre al 5 ottobre Orario: tutti i giorni, 9-13 e 16-20 Info museo: tel. 0984 481946; mam@provincia.cs.it Info mostra: tel. 011 9422568; cell. 339 6935464 info@museomaca.it; www.museomaca.it info@youngatart2014.com; http://youngatart2014.com

La passione di David Formoso

Il colorato mondo della musica Il sogno del cassetto di David Formoso, giornalista e musicista, è quello di scrivere un libro. Un breve racconto, che spazierà nelle esperienze di vita delle persone dal punto di vista dei sentimenti. Ma, la sua vera passione è la musica. David, infatti, è musicista e questa estate con la sua compagna di “battaglie musicali”, Raffaella Scarpelli, hanno realizzato a delle fantastiche esperienze, che lo stesso David definisce anche non facili. Non è facile avere un discreto successo in una qualsiasi arte, ma si deve credere in sé prendere le cose con la giusta misura, sapere anche aspettare. «Lo spettacolo si titolava “Noche Latina Room-Il cassetto dei ricordi”, di Raffaella Scarpelli, cantautrice per passione, con i classici della musica latina il meglio della musica Italiana, rivisitata e rivista in Bossa Nova-swing. L’amore infinito per la musica e le mie chitarre: classiche /acustiche, e ci dice Formoso, suono con amore e passione. Il mito come chitarrista assoluto “Al Di Meola!”. In campo della moda anche tante serate per David, che però ci dice: "Sono state faticose, per questo voglio ringraziare lo staff, le ragazze, che hanno fatto un eccellente lavoro di squadra, fatto con entusiasmo e allegria. Alla fine della serata ti ritrovi con le persone con cui hai collaborato a festeggiare a riempirti di nuove sensazioni. Ci sono decine di persone, che lavorano al successo della serata ed è una vera e propria macchina, che io ho fatto con energia e tanta umiltà e voglia d’imparare, quindi c’è un cammino del crescere, che è importantissimo, come s’impara anche dagli errori e, che devono essere un momento per mandarti in avanti. Lo staff comprende anche i fotografi, che è importante per una serata di moda, ruolo scontato e fondamentale. il calore del Pubblico e la scoperta di posti nuovi bellissimi della nostra regione. L’accoglienza! Gli organizzatori preparano il tutto con grande precisione per cui si ha una grande attesa legata all’ansia, che tutto vada come programmato. La fatica, tuttavia, è ripagata dall’attenzione e amore della gente che partecipa». Lo spettacolo di moda: presentazione di The Queen, spettacolo di moda della Beautiful Agengy-di M. Genovese. Il Team M.Genovese, Filomena, altri collaboratori, sempre impegnato al 100% per la riuscita delle serate. I Dj - Dj Lady Black VeronicaDj Fabrizio P. Dj Simone -Dj Flavio- Dj Mario D.T. ai fotografiFabio S. Desy_Ph. «Il mio sogno nella vita e di lavorare in una radio a tempo pieno!». L’esperienza passata con Squalo di radio 105 e Dj One, mi hanno fatto apprezzare ancora di più questo lavoro. Poi c’è la Tv e il giornalismo, e penso che l’informazione sono il motore, per promuovere gli eventi. «Fare spettacolo è una cosa meravigliosa, come colorare il mondo!». Ldc


sabato 20 settembre 2014

Pillole di fede Abbiamo incontrato il pastore della chiesa evangelica di Lugano, ospite della comunità Adi di Scalea

Una Chiesa cristocentrica di Lucia De Cicco

Papa Francesco sta rivoluzionando la chiesa, con i matrimoni in San Pietro tra cui anche due cosentini capitati per caso nella rosa. L’incontro con la chiesa evangelica, sta dando la possibilità a molti di capire che la chiesa deve tornare Cristocentrica. Abbiamo incontrato il pastore della chiesa evangelica di Lugano, ospite della comunità Adi di Scalea, Cs, pastore di una chiesa di estrazione pentecostale dirige la casa editrice “Uomini nuovi”, la più importante sotto il profilo evangelico in Italia. Il mensile ha festeggiato sessant’anni, la casa editrice esiste da 50 anni di attività. «Abbiamo stampato più di un migliaio di titoli con le relative traduzioni, francese, tedesco e inglese e noi stessi siamo stati in Italia i pionieri del Movimento carismatico cattolico del Rinnovamento nello spirito Santo, con i nostri libri si è aperto uno spiraglio per questo ramo. Il movimento carismatico evangelico purtroppo è rimasto nelle strettoie delle chiese evangeliche». Che cosa dire sulle persecuzioni che le Chiese pentecostali hanno subito negli anni? «Fino all’avvento del presidente Gronchi, riprende il pastore, le chiese Pentecostali erano perseguitate. C’era la famosa circolare Buffalini che perseguitava tutto ciò che non rientrava nella dottrina ordinaria della Chiesa cattolica. Con Gronchi finalmente vi fu la libertà di culto anche per i pentecostali, in seguito ad una serie di cause intraprese e anche con l’aiuto degli Stati Uniti d’America».

Pastore di una chiesa di estrazione pentecostale, dirige la casa editrice “Uomini nuovi”, la più importante sotto il profilo evangelico in Italia

A destra, il pastore Giuseppe Laiso

Conto alla rovescia

Canonizzazione del beato Nicola Saggio È stato presentato il programma della canonizzazione del Beato Nicola Saggio da Longobardi che si terrà il 23 novembre prossimo in piazza San Pietro in Vaticano come deciso da papa Francesco. I Minimi di San Francesco per l'evento hanno illustrato il calendario delle giornate celebrative dal 22 al 24 novembre prossimi. Presenti alla conferenza stampa padre Gregorio Colatorti, Correttore provinciale dell'Ordine dei Minimi di Calabria e Puglia; padre Domenico Crupi, delegato del gruppo Coordinamento della Canonizzazione per la Provincia monastica “San Francesco di Paola”; don Massimo Iaconianni vicario della Forania marina; don Francesco Sprovieri, parroco di Longobardi Paese; Padre Pasquale Montanaro parroco di Longobardi Marina; don Enzo Gabrieli, direttore dell'ufficio stampa diocesano. L'arcivescovo di Cosenza-Bisignano Monsignor Salvatore Nunnari, in qualità di presidente della Conferenza episcopale Calabra, ha immediatamente scritto una missiva ai due presidenti della Giunta e del Consiglio regionale per chiedere che l'indizione delle elezioni regionali sia per una data diversa da quella del 23 novembre. «Questo evento sarà vissuto nello stile del nostro Ordine - ha affermato il Correttore Padre Gregorio Colatorti - con semplicità ed essenzialità sia a Roma, a Paola che a Longobardi». «Il beato Nicola Saggio è un santo della Calabria e non solo della nostra Chiesa, pertanto - ha aggiunto Padre Colatorti - rivolgo un appello alle autorità, al buon senso dei politici calabresi, affinché la data delle prossime elezioni regionali sia rivista e non coincida con la Canonizzazione del Beato Nicola Saggio. La Canonizzazione non è solo un evento religioso ma un evento culturale, sociale e storico per la Calabria». «Frà Nicola Saggio da Longobardi, un fratello laico, il minimo dei Minimi, è il primo Santo che dopo San Francesco di Paola è arrivato alla santità. A Longobardi si dovrà costruire la Chiesa di San Nicola dove saranno destinate le reliquie che attualmente sono custodite nel Santuario Basilica di Paola dove il futuro santo ha vissuto» ha concluso il Correttore dei Minimi. A presentare nei dettagli il programma della canonizzazione padre Domenico Crupi, il quale ha sottolineato il valore comunitario di questi appuntamenti che ha annunciato l'anno celebrativo 2015 che coinciderà con l'Anno della Vita religiosa indetta dal Santo Padre.

Il programma delle tre giornate romane: 22 novembre, ore 17.00 Veglia di preghiera per la Canonizzazione nella Basilica di S. Andrea delle Fratte in Roma. 23 novembre, ore 9.30 Rito di Canonizzazione del Beato Nicola Saggio presieduto da Papa Francesco. Nel pomeriggio visita alla Basilica di San Pietro e del Santuario del Divino Amore. 24 novembre, ore 10.00 Santa Messa di ringraziamento per la Canonizzazione presieduta dal Cardinale Bertello, il governatore dello Stato della Città del Vaticano. Padre Domenico Crupi ha annunciato che le celebrazioni romane saranno seguite in diretta anche dal Santuario di Paola. Don Massimo Iaconianni e i parroci di Longobardi hanno presentato ai giornalisti i dati sui pellegrini che dalle parrocchie muoveranno verso Roma ed hanno esortato i calabresi, tramite i media, a prenotarsi e partecipare a tale importante evento. Ai giornalisti è stato presentato e consegnato dal direttore dell'Ufficio Stampa della diocesi il messaggio dell'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano disponibile anche on line sui siti istituzionali e sul sito per la Canonizzazione www.sannicolasaggio.it curato da Padre Taras Yeher dell'Ordine dei Minimi. Nel corso della conferenza è giunta notizia che il Comune di Longobardi ha emanato una delibera di Giunta urgente per sollecitare la Regione nella scelta di una data diversa dal 23 novembre per prossime le elezioni regionali. Una stessa missiva dallo stesso contenuto è stata inviata dal sindaco di Paola.

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