Anno 38 - 27 Settembre 2014 - Numero 39
Settimanale indipendente di informazione
euro 0,50
Ennesima brutta pagina del Programma Stages: Regione ancora muta di fronte a circa 320 precari in attesa da anni TUTTO QUESTO È NOSTRO
ASSOCIAZIONE “ADAMO”
SPETTACOLI PER...
In Calabria sui sentieri de sacro
Solidarietà tangibile, un buono che sa di buono
Jazz sull’altalena dei sorrisi a Cosenza
Donati a mamme in difficoltà due tagliandi per testi scolastici
Meda, obiettivo solidarietà al Rendano
di Pietro De Leo
La promozione di itinerari religiosi come stimolo per il turismo
II
sabato 27 settembre 2014
Solidarietà che si tocca con mano L'associazione “Massimiliano Adamo” onlus di Cosenza ha donato due buoni libro a mamme in difficoltà per l'acquisto dei sussidi didattici necessari ai propri ragazzi
27 settembre Ecolandia
La Cittadella dei migranti
Un buono che sa di buono L’associazione “Massimiliano Adamo” onlus di Cosenza ha donato due buoni libro a mamme in difficoltà economiche in maniera da poter consentire alle stesse di procedere all’acquisto dei sussidi didattici necessari per i propri ragazzi. «Con questa piccola donazione prosegue il nostro impegno in favore di persone svantaggiate. Ci rendiamo conto - dichiara la presidente dell’associazione Adamo, Daniela Biondi - che le emergenze sono tante e sempre più diffuse in tutti gli ambienti, ma riteniamo che si possa e si debba fare qualcosa per gli altri, partendo anche da piccoli gesti. In questa direzione si muovono le attività messe in piedi nel tempo dalla Onlus, che vanno dall’offerta di carrozzine all’ospedale civile, ai personal computer per gli studenti del Convitto nazionale, ai beni di prima necessità a case famiglie e la concessione di borse di studio per laureati». La realizzazione della donazione alle signore Assunta ed Emilia è stata possibile anche grazie alla raccolta di fondi che si è registrata lo scorso 10 agosto ad opera di ex alunni del liceo scientifico Pitagora di Rende che si sono dati appuntamento a distanza di vent’anni dal diploma in una serata all’insegna della convivialità e della beneficienza. L’incontro tra i soci della onlus “Adamo” e le signore è avvenuto presso gli Uffici di Confindustria Cosenza, l’ambiente lavorativo nel quale lavorava il giovane Massimiliano Adamo, improvvisamente scomparso quattro anni fa. www.associazionemassimilianoadamo.it
«Con questa piccola donazione prosegue il nostro impegno in favore di persone svantaggiate» dichiara la presidente Daniela Biondi
Manifestazione prevista per il prossimo 27 settembre presso Ecolandia (fortini di Arghillà). Nell’anfiteatro di forte Gullì verrà messo in scena uno spettacolo di beneficenza attraverso cui il coordinamento vuole manifestare concretamente solidarietà e vicinanza verso coloro che arrivano da lontano, cercando di mostrare alla città l’altra faccia della medaglia, quella più bella e di solito poco considerata. Il ricavato della serata servirà ad aiutare i profughi che dopo varie peripezie arrivano in Italia con la speranza di vivere una vita migliore. Interpreti dello spettacolo saranno i minori già sbarcati a Reggio nelle scorse settimane, adesso ospitati presso le strutture dell’Unitas Catholica. Parteciperanno anche gli ospiti dello Sprar "vallata del Gallico" che accoglie a Laganadi donne con disagio mentale e a Sant’Alessio nuclei familiari e uomini. Lo spettacolo, con la collaborazione dei "Don Cosciotti senza Mancia", sarà il momento culminante di un lungo pomeriggio di condivisione. Alle ore 16,00 nella piazza del fortino sorgerà la "cittadella dei migranti" che ospiterà le istituzioni incaricate di gestire i momenti cruciali degli sbarchi e dell’accoglienza e le associazioni di volontariato che fanno parte del coordinamento. Nella cittadella le istituzioni e le associazione saranno presenti con degli stand per spiegare le modalità in cui viene svolto il servizio a favore dei rifugiati e ragionare sui problemi sia quelli reali che quelli falsi. Presenti: il prefetto della provincia di Reggio per un saluto; la Questura con la polizia scientifica e con l’Ufficio immigrazioni; il Comune con i servizi sociali che si occupano dei minori non accompagnati, Le associazioni: Masci, Agesci, Comunità Papa Giovanni XXIII (servizio immigrazioni), Cvx, Moci, Comunità di S. Egidio, Comunità dei Padri scalabriniani, Caritas, Amir (associazione mediatori interculturali di Reggio) e ancora la protezione civile con le associazioni c.i.s.p.a.n.a. le Pantere Verdi, anteas; l’ Unhcr (agenzia specializzata delle Nazioni unite) Nella piazza sarà allestita la tenda delle informazioni dove si alterneranno membri del coordinamento diocesano, i dottori Enzo Romeo e Luigi De Filippis che parleranno dei problemi sanitari e il dottor Francesco Pavone dell’ Usmaff che parlerà dell’operazione Mare Nostrum. Moderatrice degli incontri Francesca Cugliandro direttore dell’agenzia med media news. La cittadinanza è invitata a partecipare per esaminare e condividere un fenomeno globale in cui Reggio Calabria si sta trovando a interpretare un ruolo da assoluta protagonista. Per il coordinamento Bruna Mangiola (cell. 340.4642612) Giovanni Fortugno (cell. 339.8707645) P. Bruno Mioli
sabato 27 settembre 2014
Ennesima brutta pagina Programma Stages 2008, richiamati dalla propria terra, illusi e scaricati!
Disperazione a tempo indeterminato
Siamo circa 320, lavoratori precari appartenenti al bacino del programma Stages 2008 che, dopo aver prestato per anni la nostra attività lavorativa nelle amministrazioni pubbliche della Regione Calabria, restiamo in attesa di una risposta sul nostro futuro occupazionale. Il progetto, lanciato nel 2008 dal governo regionale guidato dal centrosinistra, è stato successivamente rifinanziato per ben due volte dall'amministrazione regionale di centrodestra, alla testa della Regione dal 2010, a dimostrazione della validità del progetto e delle qualità professionali e umane a supporto delle amministrazioni pubbliche. Senza impiego da più di un anno, a nulla sono valsi i tentativi di dialogo e i confronti continui con le istituzioni. La giunta e lo stesso Consiglio regionale, non hanno dato ascolto alla vertenza che ci riguarda e che sta acquisendo connotati molto gravi sul piano sociale e generazionale. Sei anni fatti di incontri, promesse mai mantenute, di grandi proclami e piccole grandi delusioni da parte di questa politica che dei giovani fa il cavallo di battaglia in campagna elettorale ma che degli stessi si dimentica una volta "acchiappata" la poltrona. In sei anni tante cose sono cambiate... noi stessi siamo cambiati... molti sono dei padri e delle madri con doveri di garantire una vita dignitosa prima di tutto ai propri figli e successivamente a loro stessi, altri sono bloccati da uno status di disoccupazione perenne che non permette loro una prospettiva futura. Abbiamo oramai tutti più di trent'anni e alcuni hanno superato la soglia dei quaranta, età che non ci permette di essere tutelati nemmeno dalle nuove normative nazionali sul lavoro (per esempio vedi apprendistato rivolto a coloro i quali hanno un'età massima di ventinove anni), che ci tagliano fuori dal mercato del lavoro poiché poco appetibili per i privati sia per età che per background professionale poiché interamente improntato sulla pubblica amministrazione.
Circa 320 i lavoratori precari che, dopo aver prestato per anni la loro attività lavorativa nelle amministrazioni pubbliche della Regione Calabria, restano in attesa di una risposta sul proprio futuro occupazionale
La politica è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità intervenendo in maniera definitiva su questa vicenda, nell'interesse di tanti giovani (ora non più così giovani) che in questo programma hanno investito tempo e aspettative. Ma non si capisce perché gli appelli alla chiarezza cadono nel vuoto e questo dopo aver speso circa 17,5 milioni di euro per formare e far lavorare centinaia di giovani eccellenze, scelti dalla Regione attraverso una selezione puramente meritocratica, ed entrati nelle amministrazioni solo perché laureati con il massimo dei voti, e con molti altri titoli oltre alla laurea. In un periodo come questo, dove il disagio sociale è diffuso a causa della mancanza di lavoro (basti pensare che la disoccupazione giovanile in Italia è arrivata ad oltre il 40%, e in Calabria sfiora il 60%), sono proprio le risposte concrete a restituire credibilità alla politica che ha anche il compito di intervenire per evitare la rottura sociale della nostra Regione. Per questo sollecitiamo la politica a portare il proprio contributo nelle sedi opportune - in particolare in occasione della prossima seduta del Consiglio Regionale che licenzierà definitivamente l'attuale legislatura in vista delle imminenti elezioni regionali - affinché si possano assumere determinazioni per il proseguo dell'attività lavorativa, e successivamente avviare un percorso serio che possa garantirci una certa serenità e continuità lavorativa. Ci auguriamo che il nostro appello non cada nuovamente nel vuoto e che la politica regionale si dimostri lungimirante e veramente vicina ai problemi che affliggono le nuove generazioni, dimostrando che il "Programma Stages 2008" è una risorsa da coltivare e non un "problema" da ignorare. Diversamente non si capisce cosa sia servito "richiamare" giovani eccellenze nelle propria terra investendo così tanti milioni di euro, se non per scrivere l'ennesima brutta pagina, con la quale si darà un segnale allarmante a tutte le nuove generazioni che, pur sognando e credendo di poter costruire un futuro nella propria terra, saranno costrette sempre più ad emigrare. Coordinamento Meritocrazia 110
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Tutto questo è nostro L'iniziativa di promuovere gli "itinerari religiosi" come stimolo per un affascinante turismo
In Calabria sui sentieri del sacro di Pietro De Leo
I.L’itinerario Lungosi ilsnoda mardaiTirreno: dal Lao al Savuto confini settentrionali della regione, muovendo da Scalea, città ricca di testimonianze d’arte e al centro d’interessanti siti archeologici e luoghi, come la Grotta del Romito e la Madonna della Grotta. La Statale 18 scandisce una costa intessuta da minuscoli centri ricchi, che dalle rupi della catena costiera si specchiano nel mare dai meravigliosi contorni. Tra di loro Belvedere Marittimo con il Santuario di San Daniele, ma anche Acquappesa, centro termale rinomato sin dall’antichità. Una sosta attenta merita Paola ridente cittadina tirrenica e il Santuario di San Francesco, annesso al protoconvento dei frati Minimi, dove si conservano i ricordi e le reliquie del Santo, ma anche la chiesa di Sotterra con i notevoli affreschi di età longobarda. Proseguendo verso il Golfo lametino, rimpetto agli scogli d’Isca, la strada si inerpica su un’alta rupe, dove s’erge Belmonte Calabro, ricco di reperti d’età medievale. Ancora più giù, incontriamo Amantea, con l’antico e il nuovo borgo. Il primo, già sede d’emirato, denso di memorie e di reliquie antichissime; il secondo, d’impianto moderno, con la bella chiesa quattrocentesca di San Bernardino. Tappa interessante è poi Nocera Terinese, con i resti di una cinta muraria ellenistica, con la sua rigogliosa campagna, ma anche con i suoi “vattienti” che ogni Venerdì Santo perpetuano riti ancestrali. Sempre lungo il tracciato della ss.18, prima di arrivare all’aeroporto di Lametia, Gizzeria Lido invita ad una piacevole sosta nel lungomare e poi ad un’escursione nell’entroterra dove emerge il Bastione di Malta e i resti dell’abbazia di S. Eufemia.
II.L’itinerario Tra Sila, Val di Crati e Catena paolana muove da Cosenza, città che mantiene notevoli testimonianze d’arte civile, oltre che religiosa: dal Duomo d’età sveva (1222) al Castello, dalle tante chiese e monasteri ai palazzi storici. Interessanti sono i suoi casali (oggi autonomi centri abitati), come Spezzano della Sila e gli altri centri silani, dove si trovano famosi monasteri, come l’abbazia florense di San Giovanni in Fiore, e celebri santuari meta di pellegrinaggio. Tra questi ultimi vi è quello della Madonna della Serra in Montalto Uffugo, cittadina alle falde del Cozzo Corvello, con chiese d’età rinascimentale e barocca al centro storico e operose fabbriche nel territorio dello Scalo. Siamo ai confini con Rende, dove a valle sorge il Campus dell’Università della Calabria, mentre nel centro storico accanto a notevoli edifici religiosi, come le chiese del Ritiro, del Rosario, di S. Maria Maggiore, di Santa Maria di Costantinopoli e di san Francesco, vi è il Museo Civico. Riprendendo il cammino da Montalto verso l’abbazia di Santa Maria della Matina e verso San Marco Argentano, città normanna con il castello di Roberto il Guiscardo, la bella cattedrale e la chiesa della Riforma, sosta piacevole è Mongrassano, attivo centro agricolo, che alle tradizioni bruzie ha amalgamato quelle epirote, introdotte dagli albanesi che lo ripopolarono nel sec. XV.
III. Dal Pollino allo Jonio: le vie “sibarite” L’itinerario muove da Castrovillari, la città ai piedi del Pollino, che tra gli altri monumenti annovera la chiesa di Santa Maria del Castello che nel 1450 fu indicata come chiesa giubilare Si passa quindi a Frascineto, interessante località “arbëreshe” e di qui scendendo verso Civita si arriva a Cassano, antica sede episcopale, nota per il Santuario della Madonna della Catena, e sede di un notevole museo d’arte religiosa per poi arrivare a Sibari, notissima città della Magna Grecia, i cui resti sono visibili nel parco archeologico e nel Musei Nazionale. Il “tour” va a Corigliano, dove nell’antico centro storico si trova un interessante castello, e sulle rive del mare il san-
Per conoscere i tantissimi beni diffusi sul territorio, è uno stimolo che va certamente accolto, a cui desideriamo offrire un nostro contributo, proponendo alcuni percorsi
tuario della Madonna di Schiavonea e quindi a Rossano, che conserva ancora notevoli cimeli di religiosità e cultura bizantina non solo negli edifici di culto (cattedrale, S. Marco, Panaghia e poi il patire all’esterno della città), ma anche espressioni insigni di civiltà dalCodex purpureus all’immagine dell’Acheropita. Ci spingiamo poi a Cariati arroccato su un colle cinto da mura, già sede vescovile prima di raggiungere il santuario della Madonna di Manipuglia, presso Crucoli. Di ritorno verso Cosenza si fa sosta prima a San Demetrio Corone al monastero calabro-greco di Sant’Adriano da dove partì Nilo di rossano e quindi a Saracena dall’impianto islamico e con le belle chiese di S. Leone e di S. Maria del Gamio e poi ad Altomonte, vero gioiello della Calabria settentrionale, con la Torre Pallotta, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione e il convento dei Domenicani, ora sede di un importante museo.
IV. Nel “marchesato” di Crotone L’itinerario si muove da Punta Alice, e più propriamente da Cirò e si snoda lungo il litorale jonico con tappe a Melissa, Strongoli, Petilia Policastro con la sua Foresta, antichi siti già documentati in età classica, per raggiungere Crotone, la città che mantiene ancora il fascino di Pitagora e l’incanto di quello che fu il Tempio di Hera Lacinia, (poi Santuario di Capo Colonna, meta continua di pellegrinaggi) nel borgo marinaro raggomitolato intorno al castello di Carlo V. Oggi può dirsi anche uno dei centri orafi più in auge del Mediterraneo, come provano i laboratori diffusi nel territorio della sua provincia da Crotone a Cotronei, ma è anche un comprensorio di gran rilievo per gli insediamenti turistici, per la produzione agroalimentare, sopratutto vitivinicola. Qui variegate testimonianze d’arte sono ben visibili nelle chiese, nei castelli e nelle fortificazioni che si snodano
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Tutto questo è nostro
bitato. Si discende poi alla costa, raggiungendo prima Vallelonga, sede di un Santuario dedicato alla Vergine, dopo il Lago Angitola e di qui, passando per Vibo, ci s’inoltra, via Mileto, per Capo Vaticano, uno dei luoghi più belli della regione. Mileto, antica contea normanna, fu distrutta dal terremoto del 1783. Riedificata, conserva cimeli affascinanti nel Museo diocesano. Testimonianze di varie civiltà sono decifrabili soprattutto a Nicotera, a Tropea, in S. Maria dell’Isola, e in tutto il comprensorio, all’interno splendente di vegetazione, come a San Calogero, ricostruito a pianta regolare su una scarpata marginale del Poro, digradante nella valle del Mesima, dopo il terremoto del 1783, e lungo la costa, ricco di spiagge nitide come quelle di Zambrone, già casale di Tropea. Da qui si rientra a Vibo passando da Pizzo, dove sulla battigia. nei pressi dell’abitato sorge la chiesetta di Piedigrotta, scavata nel sec. XVII per grazia ricevuta da pescatori naufraghi, mentre nel centro storico sono degni d’attenzione il castello dove fu impiccato Gioacchino Murat e notevoli edifici sacri.
VII. Nello Stretto: tra Tirreno e Aspromonte Si parte dalla mitica Scilla, che si staglia su una rupe rimpetto alla Sicilia con il castello dei Ruffo e seguendo a sud la costa viola si raggiunge Villa S. Giovanni, snodo essenziale per le comunicazioni tra le isole e il continente. Di qui si passa a Catona con la sua bellissima spiaggia contigua alla via Popilia. Da questi lidi, secondo la tradizione popolare, S. Francesco di Paola sarebbe partito verso la Sicilia, adoperando il mantello come imbarcazione. A ricordo di tale evento sulla via per Gallico fu eretto un santuario dedicato all’eremita paolano, tuttora meta di pellegrini. L’itinerario prosegue verso l’Aspromonte, salendo verso Sambatatello, famoso per il suo “rosato” e dirigendosi a Gambarie, rinomato centro di villeggiatura. Si può proseguire per Delianuova, centro agricolo ed artigianale di notevole interesse. Si ridiscende quindi, via Bagnara, a Reggio Calabria, il porto dove l’apostolo San Paolo nel febbraio del ‘61 fece sosta prima di arrivare a Roma. La città dello Stretto merita una sosta adeguata, Qui ha sede il Museo della Magna Grecia, dove sono confluiti cimeli di tutta la Regione e di recente anche i Bronzi di Riace. Notevoli sono il duomo ricostruito dopo il terremoto del 1908; la chiesa degli Ottimati d’età normanna; il Museo di S. Paolo con la raccolta di preziose icone; i resti delle mura romane e del castello medievale. Proseguendo lungo la Statale Jonica verso Capo dell’Armi, l’antico promontorio di Leucopetra, si giunge a punta Pellaro, in uno scenario meraviglioso che sul mare spazia tra lo Stretto, l’Etna e i Peloritani, a monte, invece, segue i declivi dell’Aspromonte punteggiati di ginestre e fichi d’India, tra forre, burroni e fiumare, tra distese d’olivi, viti e bergamotti.
lungo un piacevolissimo “tour”. Addentrandosi all’interno si raggiungono Mesoraca, Petilia e Cutro, dove è vivissima la devozione al Crocefisso venerato nell’immagine lignea di fra Umile da Petralia (sec. XVII) custodita presso il convento della Riforma.
V. Dall’Istmo lametino al Golfo di Squillace L’itinerario muove dal golfo lametino e risalendo a monte, si dirige verso Lametia, a Nicastro, dove s’innalza la cattedrale barocca, con facciata neoclassica, ricostruita dopo i terremoti che dal 1638 in poi devastarono la Piana di Sant’Eufemia. Si sale quindi per la via della Piccola Sila (ss.109) verso Serrastretta al santuario di S. Maria del Soccorso, dominato dal Monte Reventino. Proseguendo lungo la conca di Decollatura e la valle del Fiume Amato, si giunge a Soveria Mannelli, nota per iniziative culturali d’avanguardia oltre che per la resa di un cospicuo corpo militare borbonico alle truppe garibaldine nell’agosto 1860. Di qui si prosegue nell’alta valle del Corace per Bianchi, territorio un tempo soggetto all’abbazia di S. Maria di Corazzo, i cui ruderi oggi sono ben visibili presso Carlopoli. Dopo una tappa al Santuario di S. Maria del Porto di Gimigliano si raggiunge Catanzaro, capoluogo della regione, sede d’importanti mostre nel complesso monumentale di S. Giovanni. Dopo un’escursione a Botricello, ridente cittadina tra l’istmo di Catanzaro e Crotone, ci si avvia a sud in direzione Reggio, dove nel Golfo di Squillace incontriamo Soverato, una delle località marine più belle della regione, centro vivo di pesca, turismo e commercio. Di ritorno a Lametia si visita Squillace, nel cui territorio, oltre ai ruderi di S. Maria della Roccelletta e il Parco archeologico siti presso la costa, a monte si ammirano il vetusto Castello e il ponte del Diavolo. Si prosegue poi, via Borgia, per Girifalco con un interessante palazzo ducale e si fa sosta da ultimo a Settingiano e a Marcellinara centro operosi per le produzioni artigianali e un tempo anche per la produzione della seta.
VI. L’Altopiano del Poro e Capo Vaticano L’itinerario muove da Vibo Valentia, l’antica Monteleone edificata dagli Svevi. Notevoli sono qui l’antico castello e gli edifici religiosi e civili d’età barocca. Ci si avvia quindi verso l’Altopiano inerpicandosi a Soriano, con i resti imponenti del convento di S. Domenico e poi a Sorianello. Si raggiunge quindi Serra San Bruno, sede della Certosa che il santo di Colonia fondò nel 1092. Il Museo annesso conserva cimeli dell’artigianato locale oltre che varie testimonianze d’arte religiosa. Incantevole è il santuario della Madonna di Torre con il laghetto prospiciente, come lo sono le chiese dell’a-
VIII. Da Spartivento alla foce del Mesima L’itinerario parte da Brancaleone noto centro sulla costa dei gelsoLa statale 18 scandisce una costa intessuta da minuscoli centri ricchi, che dalle rupi della catena costiera si specchiano nel mare dai meravigliosi contorni
mini, nel cui comprensorio insistono i ruderi del monastero medievale di S.Maria di Tridetti e si avvia lungo la ss.106 a Bovalino marina, ai piedi dell’antico centro abitato con i resti del castello dei Pignatelli. Merita un’escursione il celebre Santuario di Polsi, dove si venera la Madonna della Montagna, protettrice della gente d’Aspromonte. Riguadagnata la ss.106 si fa sosta a Locri, antica colonia greca, dove si conservano notevoli testimonianze archeologiche. Si raggiunge quindi all’interno Gerace, la Locri medioevale, con la sua famosa cattedrale, ove furono riutilizzate colonne dei tempi locresi. Si riscende poi lungo la costa e ci si dirige a Siderno, alla foce del Torbido che tra agavi e fichi d’India,scende dalle brulle dorsali, in cui sono disseminati numerosi reperti d’ogni età . Di qui si va poi a Gioiosa Jonica, snodo finale della via che congiunge lo Jonio al Tirreno. Prima di immettersi su questa strada, proseguendo verso Capo Punta Stilo si raggiunge Caulonia,grosso centro agricolo e commerciale, che conserva, tra l’altro, interessanti affreschi bizantini. Si torna a Gioiosa e si percorre la superstrada TirrenoJonio.Dopo una visita al Museo di S. Barbara in Mammola, si arriva a Polistena, dove sorgono interessanti chiese come quella diS. Marina, patrona della città, e quella della Trinità, che conservano importanti opere d’artisti locali. Il viaggio termina a Rosarno nell’antico territorio di Medma, colonia di Locri, e più propriamente nel villaggio marino di San Ferdinando, eretto nel 1831 in onore del re di Napoli. Una sintetica e parziale proposta per conoscere meglio quell’altra Calabria, di cui davvero dobbiamo essere fieri.
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Focus sull’autismo Giornata di studio promossa dall'Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria che ha visto la partecipazione di numerosi esperti
Corsa contro il tempo
“Autismo dalla diagnosi al progetto di vita”: è stato questo il tema di una giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria e che ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore per fare luce su una patologia di cui è necessario discutere sempre di più. «L’autismo - ha spiegato Vanni Campolo, organizzatrice dell’evento, nonché neuropsichiatra infantile e presidente dell’associazione Ecopoiesis - è sicuramente una patologia grave che spaventa sia i medici che i familiari ma è una malattia che si può e si deve diagnosticare sin dai primi anni di vita perché ormai studi scientifici hanno dimostrato che una riabilitazione iniziata precocemente determina una buona percentuale di riduzione del deficit». Vanni Campolo ha rammentato l’importanza della tecnica innovativa del massaggio infantile che è stata poi approfondita da Benedetta Costa, presidente dell’associazione “Massaggio infantile” e rinomata fisioterapista. Antonino Zema, coordinatore della commissione formazione ed aggiornamento presso l’Ordine dei Medici, ha evidenziato come «nella nostra città mancava un punto di riferimento per la neuropsichiatria infantile». «Oggi - ha aggiunto Antonino Zema - sarebbe necessario un ospedale che faccia da collante fra tutte le ottime professionalità del settore esistenti per fare in modo che questa patologia non venga relegata ad un ruolo di cenerentola». Il presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano ha rammentato come lo scopo principale di questi incontri è quello di «avvicinare sempre di più i medici di base agli specialisti in modo tale da potersi scambiare preziose informazioni». «È fondamentale - ha commentato il vicepresidente dell’ente ordinistico, Giuseppe Zampogna - recuperare questi soggetti fragili che anche quando hanno patologie in atto non sono in grado di manifestare i sintomi. A tal riguardo, sta avendo un buon riscontro l’onoterapia». «Finalmente - ha rimarcato Giuseppa Foti, responsabile della Struttura operativa di Neuropsichiatria infantile di Locri - si accendono le luci su questo settore. Negli ultimi cinque anni si segnala un deciso aumento dei casi di autismo ma ciò può anche dipendere dal miglioramento delle tecniche di diagnosi per una patologia grave dal punto di vista clinico ed impegnativa dal punto di vista terapeutico».
«Malattia - ha spiegato Vanni Campolo, neuropsichiatra infantile organizzatrice dell’evento, - sicuramente grave che spaventa medici e familiari ma che si può e si deve diagnosticare sin dai primi anni di vita»
«L’incidenza - ha sottolineato Angela Vinci, presidente dell’associazione Prometeo, servizi per l’autismo nonchè psicologa presso l’Azienda ospedaliera reggina - è sicuramente aumentata se prendiamo come parametro il numero di richieste di trattamento». Secondo Filippo Zema, «il ruolo del pediatra è fondamentale nell’individuare i bambini con disturbi del comportamento ed in questo contesto è fondamentale che i genitori collaborino». «Come pediatri - ha aggiunto Filippo Zema, pediatra di libera scelta - siamo i primi ad avere il dovere di notare i disturbi del comportamento ed inviare i bambini allo specialista». «Oggi - ha chiosato Giovanni Marino presidente dell’associazione dei genitori di soggetti autisti per la sezione calabrese - dobbiamo riporre all’attenzione della comunità, non solo scientifica, la problematica di questa patologia. Parlare di autismo non è mai sprecato. Recentemente la Regione Calabria ha attenzionato l’autismo sia finanziando una struttura residenziale che sarà unica per la Calabria ma fra le pochissime esistenti in Italia, sia accettando di adottare le linee di indirizzo già adottate in conferenza unificata su proposta del Ministero della Salute. Queste norme di indirizzo, ormai norme regionali, devono trovare applicazione pratica sia per l’organizzazione di servizi che di offerta di salute». Salvatore Bagalà, coordinatore del Dimi, ha relazionato su “servizi territoriali ed autismo” mentre Francesco Polito, dirigente medico presso l’Asp di Reggio Calabria si è occupato del “ruolo dello psichiatra”. “Terapia personalizzata e prospettica: obiettivi immediati e ripercussioni future” è stato l’argomento approfondito da Francesco Quattrone, neurologo e direttore sanitario del centro di riabilitazione neurologica “Casa Serena” di Reggio Calabria. “Bisogni di cura ed impegno riabilitativo” è stato il tema analizzato da Adelaide Nicolò, neuropsichiatra infantile e direttore sanitario del Centro di riabilitazione “Skinner” di Reggio Calabria. Aldo Musmeci, dirigente responsabile dell’Unità di valutazione multidisciplinare del distretto sanitario di Reggio Calabria, è intervenuto sul tema “un patto di solidarietà tra istituzioni, servizi e famiglie”. Tra i moderatori di giornata ci sono stati Marco Tescione, consigliere dell’Ordine dei Medici e Filomena Salvadori, dirigente medico psichiatra dell’Asp reggina. Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria
sabato 27 settembre 2014
Matrimonio: quale valore, quali diritti A Reggio primo appuntamento del neonato circolo territoriale de "La Manif pour tous Italia"
Sposarsi per credere Si è tenuto lunedì 22 settembre presso una sala biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria gremita di gente, il primo appuntamento del neonato circolo territoriale de “La Manif Pour Tous Italia”. Associazione impegnata nel campo della famiglia naturale nata in Francia nel 2012 ed ormai una realtà presente in tutta Europa ed anche in Italia, il circolo reggino ha promosso l’incontro sul tema “Matrimonio: quale valore, quali diritti”. Alto e interessante il profilo della discussione grazie agli interventi che si sono succeduti e che hanno visto esprimersi diverse realtà locali e nazionali che operano quotidianamente nel mondo della famiglia. Ad introdurre il dibattito Filippo Savarese, giovane studente romano e portavoce nazionale de La Manif che nel presentare l’associazione ha dichiarato che «la Manif non nasce contro nessuno ma nasce per tutti, perché ci sono istituti antropologici che fanno il bene di tutti e fra questi uno è il matrimonio. Bisogna porsi una domanda - ha continuato Savarese - che cos’è il matrimonio? Oggi noi discutiamo di diritti ma prima dobbiamo capire quale valore dare a questa parola. Prima del matrimonio c’è la famiglia e più perdiamo di vista il valore della famiglia più capiamo perché è importante il matrimonio e perché non bisogna allargare le maglie del matrimonio». A seguire ha preso la parola Achille Cilea, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, il quale si è soffermato sul propagarsi della cosiddetta “ideologia gender” e della rivoluzione antropologiche che intende proporre. Cilea ha aperto con una riflessione: «È indubbio che una delle trasformazioni più profonde che sta avvenendo sotto i nostri occhi, ma che in realtà è in atto da alcuni secoli, riguarda la concezione che l’uomo ha di se stesso». E ha concluso dicendo che «in questo nostro tempo sta silenziosamente accadendo la trasformazione dei ‘desideri’ in ‘diritti’, una operazione culturale portata avanti da poteri forti con l’ausilio dell’ignavia della classe politica e che tutti siamo portati a subire in silenzio». Subito dopo è intervenuto Antonino Laganà, coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose il quale ha citato «la mancata applicazione dell’articolo 31 della Costituzione che specifica come soggetto di tutela della società la famiglia numerosa. Un articolo che - è la tesi di Laganà - resta solo sulla Carta, ma che non trova applicazione pratica nell’azione del legislatore né soprattutto in quella dell’amministratore locale». Ed ancora Laganà: «Oggi fare più figli sembra creare un ulteriore peso per la società perché si pensa in termini utilitaristici e ad ogni figlio si immagina solo una maggiore spesa, non si capisce invece che le nuove generazioni sono una risorsa importante per la società in quanto sup-
Interessante il profilo della discussione grazie agli interventi che hanno visto esprimersi diverse realtà locali e nazionali che operano quotidianamente nel mondo della famiglia
portano la previdenza sociale, creano opportunità di lavoro, favoriscono la ricerca. La migliore risposta che si possa dare per risolvere l’attuale crisi economica e sociale che attanaglia l’Italia è solo investire nelle famiglie e nelle nuove generazioni». La conclusione del dibattito è toccata a Giancarlo Cerrelli, vice-presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e segretario nazionale del Comitato Si alla Famiglia. Cerrelli, da tecnico ed esperto in materia di diritto di famiglia, attraverso l’uso di slides, ha illustrato un percorso che va dalla Costituzione Italiana, alle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, passando per il Codice Civile italiano e per le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per ribadire che «lo Stato italiano riconosce la famiglia naturale fondata sul matrimonio, il quale è una patto civile di doveri esclusivo fra uomo e donna in virtù della loro potenziale capacità procreativa». Antonino Arconte responsabile circolo reggino - “La Manif Pour Tous - Italia”
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sabato 27 settembre 2014
Vetrina prestigiosa Protagonista con il Dimeg in un’iniziativa che non si può “rifiutare”
Unical, avanti per “Inerzia” L’Università della Calabria, dal 17 al 19 settembre, ha partecipato con il Dimeg (Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale) al 3° Salone sul recupero dei rifiuti inerti Inerzia 2014, la vetrina più importante in Italia dedicata ai temi dei rifiuti inerti e degli aggregati naturali, riciclati e artificiali. In particolare, è stato presentato il progetto di ricerca Ecofibar. L’iniziativa, finanziata con fondi Pon (Pon01_01522), riguarda i compositi cementizi ecocompatibili realizzati con fibra di basalto e con aggregati da riciclo e nello specifico mira alla realizzazione di una nuova tipologia di malte colorate, ad alte prestazioni, fibrorinforzate ed ecocompatibili. Il progetto e i risultati scientifici ottenuti sono stati presentati dal responsabile scientifico, Fortunato Crea (docente Unical - Diatic), suscitando notevole interesse nei numerosi congressisti, provenienti da tutto il mondo. Secondo quanto dichiarato pubblicamente da parte del presidente Paolo Barbieri e dal responsabile relazioni esterne Tito Cuoghi dell’Anpar (Associazione nazionale produttori aggregati riciclati), l’Unical ha portato novità e qualità scientifica alla Fiera congressi di Ferrara 2014. Partner del progetto Ecofibar è la Personal Factory spa (soggetto proponente del Pon01_01522), società di Simbario in Provincia di Vibo Valentia, fondata dai fratelli Francesco e Luigi Tassone, che opera nel settore chimico per l’edilizia e che è attualmente all’avanguardia nel settore. Ad esempio, l’azienda ha brevettato un impianto che in soli 6 m2 di spazio consente la produzione di qualsiasi malta per l’edilizia, praticamente a chilometro zero. Altro partner del progetto di ricerca è l’Enea con i centri di Trisaia, di Brindisi e di Casaccia, coordinati da Piero De Fazio. Al progetto di ricerca è associato un progetto di formazione sviluppato attraverso un master universitario biennale di II° livello in “Compositi cementizi ecocompatibili (Cocec)”, che si sta occupando della preparazione professionale di 11 esperti nella progettazione, realizzazione e caratterizzazione di questi materiali. I formandi hanno partecipato alla manifestazione Inerzia 2014 seguendo con interesse le sessioni congressuali sul riciclaggio dei rifiuti C&D, sull’utilizzo degli aggregati riciclati, sulla certificazione e marcatura Ce, ecc.. direttore del master Cocec è Franco Furgiuele del Dimeg.
L’Università della Calabria ha partecipato al 3° Salone sul recupero dei rifiuti inerti, la vetrina più importante in Italia dedicata ai temi degli aggregati naturali, riciclati e artificiali
Inerzia 2014, come si diceva, è la vetrina più importante in Italia dedicata ai temi dei rifiuti inerti e degli aggregati naturali, riciclati e artificiali. L’evento rappresenta una vetrina prestigiosa e altamente qualificata, il palcoscenico ideale per la presentazione dei prodotti, delle nuove tecnologie e dei servizi più all’avanguardia da parte delle aziende. La ricca area espositiva è affiancata da sessioni congressuali di elevato livello tecnico e scientifico, arricchite dalla presentazione di case history di particolare interesse e corsi di formazione specializzati, sviluppati grazie all’ampio e qualificato coinvolgimento di istituzioni, aziende, professionisti, associazioni nazionali di categoria e mondo universitario. Tra i temi che Inerzia ha affrontato, spiccano le demolizioni civili e industriali, gli impianti per la selezione e il riciclaggio dei rifiuti C&D, l’utilizzo degli aggregati riciclati, la certificazione e marcatura CE, le macchine per il movimento terra, il trasporto dei materiali, il riciclaggio dei rifiuti inerti, le cave, l’attività estrattiva e gli impianti specializzati, la gestione dei materiali da scavo, le costruzioni e le infrastrutture, il risanamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio, la gestione, pianificazione e messa in sicurezza del territorio, il controllo di gestione di impianti di cava e di riciclaggio dei rifiuti, il Life cycle assessment. Delegazioni straniere composte dai principali buyer hanno visitato la manifestazione alla ricerca di partner e fornitori tra gli espositori, con i quali vengono organizzati incontri bilaterali e tavole rotonde in esclusiva. Quest’anno ad Inerzia hanno partecipato complessivamente quattromila visitatori e centottanta espositori da tutta Italia, ma anche dalla Cina, dall’Irlanda, dall’Inghilterra e dalla Spagna, che hanno fatto segnare un +10% rispetto alla precedente edizione; presenti anche delegazioni straniere dalla Cina, dal Brasile, dalla Russia e dal Sudafrica; quattrocento tra i massimi esperti mondiali di gestione dei sedimenti e bonifiche sostenibili; oltre cento sessioni congressuali sulla remediation, l’innovazione, la gestione costiera, il dissesto idrogeologico, i materiali da scavo, le cave, il risanamento del patrimonio edilizio.
sabato 27 settembre 2014
La strada che porta a mete migliori Primato della tradizione culturale cosentina
Bernardino Telesio “veglia” sull’antica Accademia cosentina oggi Biblioteca civica
Il Rotary come trampolino di lancio
A detta di una interessante e molto significativa indagine apparsa sulla stampa nazionale, risulta che Cosenza unitamente all’area urbana, relativamente al numero degli abitanti è caratterizzata dalla presenza attiva di istituzioni culturali nei quali primeggiano ben sette club del Rotary internazionale - tre a Cosenza città, e gli altri quattro a Rende, Montalto, Rogliano e Presila -. A detta della indagine emerge la tradizionale esigenza cosentina di realizzare quell’avvertito bisogno di verifica e di programmazione, di affidare in altri termini al dialogo la scelta della strada che porta la società a raggiungere mete sempre migliori. Dei motivi e del perché di questa presenza rotariana a Cosenza e dintorni, parliamo con lo scrittore Coriolano Martirano nella sua qualità di storico preciso e attento e di appartenente al Rotary da quasi cinquant’anni del quale è stato al massimo livello quale Governatore del 210° Distretto. La domanda è d’obbligo. Quando è stato fondato il Rotary a Cosenza? Nell’immediato Dopoguerra. E precisamente nel 1949: conseguentemente è il club più antico della Calabria e tra i primi del Meridione dopo quello di Napoli, di Palermo e di Bari. Ha delle radici il Rotary a Cosenza? Una volta individuata la ragion d’essere di questa istituzione che è quello della collaborazione e del servizio, l’uno e l’altro finalizzati alla individuazione delle problematiche ed alla ricerca di una loro soluzione che avvenga alla luce del miglioramento sociale come risultato di una cultura finalizzata alla crescita, non è azzardato stabilire una continuità con la tradizione culturale della capitale del Bruzio. Una tradizione che è il vero tesoro di Cosenza. È che ha il suo secolo d’oro a cavallo del ‘400 e deò’500. Per bene intenderci il Rinascimento è l’inizio di una tradizione, il cavallo di marcia di un avvenire che ha per confine l’eterno. È l’epoca dell’Accademia. L’Accademia Cosentina? Intuita da Antonio Telesio, fondata da Giano Aulo Parrasio, rifondata e modernizzata da Bernardino Telesio e rilanciata da Sertorio Quattromani, l’Accademia Cosentina è il fiore all’occhiello della cultura non solo cittadina. Ma non è la sola istituzione cosentina del tempo. Accanto alla cosentina c’è l’Accademia dei Pignatari, l’Accademia Cratilide, lo Studium degli Agostiniani, quello dei do-
Da una indagine apparsa sulla stampa nazionale, risulta che Cosenza unitamente all’area urbana è caratterizzata dalla presenza attiva di istituzioni culturali in cui primeggiano ben sette club del Rotary internazionale
menicani e ultimo ma non ultimo quello della compagnia di Gesù. Il Rotary quindi è la continuità del ruolo svolto dall’Accademia. Agli inizi del XVI sec. Cosenza avverte la necessità e anche l’onore di allargare l’orizzone della sua cultura. E la presenza dell’Accademia diventa il punto di riferimento di un mondo che avverte la gioia, il dovere ed il bisogno di un rinnovamento che avvenga alla luce della valorizzazione di quelle che sono le verità incontrovertibili. Il Rotary segue ed attua questi principi? Il Rotary è necessario dirlo chiaramente guarda al futuro così come nel Rinascimento ha guardato l’Accademia e con questa le altre istituzione culturali. Guarda al futuro avvalendosi di quella ricchezza che è la tradizione, di quelli che sono i pilastri della società, come a dire quelle verità che come afferma Benedetto Croce rappresentano il mondo di un mondo che non può non dirsi cristiano. In termini operativi quale è la filosofia rotariana? Non è certo quella di intervenire come tappabuchi della carenza e delle assenze degli organi preposti. Il che vuol dire? Vuol dire che il Rotary non è operativo. Il Rotary vero non si pone come obiettivo il compito di fornire alla società la soluzione dei bisogni quanto quello di creare nella coscienza degli organi istituivi preposti il dovere di agire secondo le nome in vigore. Quindi un compito ideologico? Qualcosa molto più affascinante, quello di svegliare nella coscienza individuale la necessità di avvertire il dovere di fare il proprio dovere. Non è poco? È molto, è tutt’altro che poco. E’ affascinante. Il Rotary avverte questo suo scopo di iniettare in ognuno di chi avverte il bisogno di aderire alla sua filosofia quella filosofia del servire che in fondo è la versione moderna di quel discorso della montagna che ha cambiato il vero della storia. E non è poco. Si conclude così l’intervista con lo scrittore Coriolano Martirano che nella tradizione della sua famiglia pone la sua azione e le sue idee al servizio del mondo che lo circonda.
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sabato 27 settembre 2014
Peperoncino by night Enogastronomia e spettacoli, sabato 27 a Catanzaro la “Notte piccante” Apre l’etno-popolare
Ed è subito “Notte battente”
La notte brucia Ad arricchire il programma saranno i grandi spettacoli musicali in Piazza Prefettura con gli Stadio, Federico l’Olandese volante, Notte battente e Taranthera e i Carboidrati direttamente da “Amici 2014”
È stata presentata dal sindaco Sergio Abramo, la settima edizione della “Notte Piccante” che sabato 27 settembre accenderà i riflettori sul centro storico di Catanzaro con un ricco programma di spettacoli, eventi culturali e percorsi enogastronomici. All’incontro con i giornalisti erano presenti il commissario della Provincia, Wanda Ferro, il presidente della Camera di Commercio, Paolo Abramo, l’assessore al Turismo, Daniela Carrozza, il consigliere comunale delegato, Rosario Lostumbo. Ha coordinato i lavori il direttore dell’ufficio stampa, Sergio Dragone. Oltre trenta le location individuate per ospitare oltre ottanta iniziative durante la notte più lunga dell’anno che da sempre si distingue quale grande momento di incontro e di socializzazione capace di offrire ai catanzaresi, e non solo, l’occasione per conoscere e far conoscere gli angoli più suggestivi della città. Ad arricchire il programma della “Notte piccante” saranno i grandi spettacoli musicali in piazza Prefettura con gli Stadio, Federico l’Olandese volante, Notte battente e Taranthera e i Carboidrati direttamente da “Amici 2014”. Tra le diverse aree coinvolte dalla festa, piazza Garibaldi si trasformerà nella live band zone, in piazza Duomo si svolgerà Miss Calabria sposi piccante, piazza Grimaldi ospiterà gli spettacoli latini, piazza Roma sarà la location del teatro in vernacolo, in piazza Politeama la selezione provinciale di Miss Mondo, Villa Margherita sarà il tempio dell’Hot Reggae night, in piazza Le Pera spazio alle attività ludiche per bambini, via Jannoni sarà l’angolo dello sport. Il sindaco Sergio Abramo, in occasione della presentazione del programma, ha affermato che «l’appuntamento della Notte piccante rappresenta non solo un momento di coinvolgimento popolare, in grado di dare nuova linfa all’identità della nostra comunità, ma anche un grande volano per la promozione della città in termini commerciali e turistici specialmente in un periodo, come quello attuale, caratterizzato da una grave crisi che coinvolge tutto il Paese». La Notte piccante sarà caratterizzata anche da un intenso percorso culturale che si snoderà tra presentazioni di libri, visite nelle chiese e nei musei, mostre ed installazioni artistiche. L’assessore al turismo, Daniela Carrozza, ha sottolineato il valore di un evento che «vedrà il centro storico ospitare tanti eventi per le tutte le età e per tutti i gusti con un’anteprima di particolare rilevo sociale che vedrà un momento di animazione nell’Ospedale PuglieseCiaccio». Il consigliere delegato Rosario Lostumbo ha, inoltre, aggiunto che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare particolare attenzione agli artisti locali nell’ambito di un programma di eventi che sarà caratterizzato anche da una nuova veste “social”. Il commissario, Wanda Ferro, e il presidente della Camera di commercio, Paolo Abramo, hanno evidenziato l’importanza strategica della collaborazione tra istituzioni sul territorio volta ad offrire un evento in grado di vivacizzare l’intero tessuto economico della città.
Mancano ormai pochi giorni alla Notte Piccante, manifestazione tanto attesa, che quest’anno giunge alla sua settima edizione con un ricco programma di eventi e spettacoli, tra musica, tradizione, cultura e percorsi enogastronomici, nel cuore della città di Catanzaro. Il programma della manifestazione, che vuol essere un volano per la promozione della città in termini commerciali e turistici, è stato presentato nei giorni scorsi dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, insieme al commissario della Provincia, Wanda Ferro, al presidente della Camera di Commercio, Paolo Abramo, all’assessore al turismo, Daniela Carrozza ed al consigliere comunale delegato, Rosario Lostumbo. E quest’anno tocca proprio ai Notte Battente, gruppo di musica etnico popolare, aprire la serata della Notte Piccante in Piazza Prefettura alle ore 19.00. Un ritorno quello dei Notte Battente a Catanzaro, poiché già lo scorso anno il gruppo aveva avuto il grande onore di allietare con la sua musica la serata organizzata per la presentazione ufficiale dell’Us Catanzaro 1929. Il gruppo, fondato da soli due anni, in poco tempo è riuscito a crearsi una fetta di pubblico di affezionati che li segue in ogni località durante le esibizioni. L’anno scorso ha superato le selezioni per partecipare alla finale della manifestazione “Kaulonia Tarantella Future 2013”, e da quest’anno è stato inserito nel circuito Calabriasona, partecipando alle manifestazioni del “Welcome CalabriaSona” e del “Music&Live”. Numerose sono state le piazze calabresi che hanno apprezzato lo spettacolo offerto dai Notte Battente, all’insegna del puro divertimento. “Colori, voci e suoni della Calabria” sono le parole con cui ai Notte Battente piace dare inizio alle serate, esprimendo da subito ciò che la loro musica si propone come obbiettivo, ovvero quello di farci assaporare la nostra Calabria, trascinando il pubblico in un ballo al chiarore di luna, per riscoprire le origini e le tradizioni della nostra terra, e facendo sì che, con le loro note, si possa vivere una vera e propria notte battente. La passione, la voglia di far da ponte tra passato e futuro, in un presente che non rinnega le tradizioni ma le fa sue e ne è promotore per le future generazioni, è ciò che distingue i componenti del gruppo, tutti calabresi, originari di Soveria Mannelli e Decollatura: Angela Bianco (voce e castagnette), Salvatore Velino (voce, chitarra acustica ed armonica), Massimo Chiodo (voce, fisarmonica, lira e chitarra battente), Vincenzo Perri (basso), Franco Spezzano (batteria), Gianfranco Bianco (tamburello, tamburi e percussioni) e Debora Cimino (ballerina). Il repertorio del gruppo, proposto in maniera semplice ma efficace, comprende cover di varie forme musicali caratteristiche del sud, come la pizzica salentina, le strofe della tarantella del mondo agropastorale calabro-lucano, i canti tradizionali, i canti di protesta politico-sociale, le cui radici rievocano i periodi legati al brigantaggio, ma non mancano riferimenti alla nuova musica popolare con i testi di Mimmo Cavallaro ed Eugenio Bennato. Il calore del pubblico ha alimentato nei componenti del gruppo la voglia di crescere e di proporre non solo brani riarrangiati, ma anche brani inediti. Ed è così che il gruppo sta lavorando al suo primo progetto discografico che vedrà inseriti anche dei brani nati da un lavoro di ricerca su testi tipici della propria tradizione locale, la musica delle origini, a cui nessuno sa resistere, perché colpisce il cuore facendo ballare l’anima. Grande entusiasmo quindi in questa settima edizione della nota manifestazione catanzarese, per una notte piccante ma anche battente.
sabato 27 settembre 2014
Un personaggio che amava i giovani Ricordata la figura del primo presidente della Regione Calabria, Antonio Guarasci, di cui quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa L’associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ed il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza hanno concordato con la fondazione Antonio Guarasci di aderire e partecipare agli eventi culturali e sociali che la stessa Fondazione promuoverà, a partire dal prossimo 2 ottobre a Rogliano, per ricordare la figura del primo presidente della Regione Calabria, Antonio Guarasci, che quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa. Di ciò si è parlato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio direttivo della Fondazione Guarasci, presieduto dal professor Giuseppe Trebisacce, dove sono intervenuti, in rappresentanza dell’associazione e del Circolo della stampa, rispettivamente, il portavoce, Franco Bartucci, ed il segretario, Franco Mollo.
L’anno guarasciano Un proficuo incontro dove si è stabilito di proclamare per gli anni 2014/2015 l’anno guarasciano con l’organizzazione d’ importanti iniziative che dovranno vedere coinvolti la società calabrese, il mondo della cultura e della politica, le istituzioni scolastiche ed universitarie, per finire con il mondo della comunicazione, con la partecipazione di illustre figure rappresentative a livello regionale e nazionale. La finalità è quella di ricordare a distanza di quarant’anni dalla sua scomparsa la figura storica e politica del professor Antonio Guarasci, le sue opere, il suo pensiero e le sue funzioni esercitate nell’arco della sua vita con l’impegno e lo studio come docente d’istituti scolastici e nell’Università di Lecce, mentre stava per iniziare un rapporto d’insegnamento anche nell’Università della Calabria, ma soprattutto come presidente della Provincia di Cosenza e di primo presidente della Giunta regionale della Calabria, i cui mandati negli anni sessanta/settanta hanno lasciato il segno nella programmazione politica e governativa del territorio con la costituzione nell’amministrazione provinciale di Cosenza del primo governo di centro sinistra in Italia e dell’avvio di una politica regionale solidale e paritaria instaurando con le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna degli accordi di gemellaggio e reciproci scambi con la nostra Regione. Un personaggio importante della nostra Regione che a distanza di anni mostra per il suo fare una freschezza di idee e contenuti etici e morali molto forti in grado di suggerire a tutti, politici e non, linee e comportamenti da praticare in termini di testimonianze politiche e sociali innovative e moderne, in grado d’incidere nella programmazione di sviluppo economico e sociale della società calabrese. Un personaggio, poco noto alle nuove generazioni, che amava stare con i giovani per aiutarli a crescere in ambienti sani e legati a prospettive d’inserimento nel mondo del lavoro, vedi l’impegno per costruire a Cosenza il polo scolastico di via Popilia, come quello indirizzato ad attivare la prima Università Statale della Repubblica Italiana, pensando ad un Ateneo con caratteristiche e peculiarità innovative, a cominciare dal campus universitario, trovando nel rettore, Beniamino Andreatta, un sostenitore di grosso prestigio culturale ed umano; mentre il mondo della comunicazione e dell’informazione deve a lui il merito di avere istituito e diretto la rivista politica, sociale ed economica Cronache calabresi. Sono queste le motivazioni forti che hanno portato l’Associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ed il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa” a trovare con la Fondazione Antonio Guarasci delle linee comuni di collaborazione per dare alla società ed in particolare ai giovani e a quanti sono impegnati nel settore della comunicazione e dell’informazione degli spunti per accrescere, nello spirito di amare questa terra, la loro conoscenza ed il loro attaccamento verso coloro che hanno dato e sofferto nelle
Accordo tra l’associazione “Amici dell’Unical” il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza con la Fondazione Antonio Guarasci per i prossimi eventi culturali che la Fondazione stessa promuoverà
condizioni di garantire alla nostra collettività un servizio solidale ed umanitario di riguardo. Un percorso di collaborazione che avrà inizio il prossimo 2 ottobre a Rogliano (Cosenza) con la giornata commemorativa del quarantesimo anniversario della scomparsa di Antonio Guarasci, dove con il presidente della Commissione nazionale dell’Economia e del Lavoro, Antonio Marzano, si discuterà sul tema: “Antonio Guarasci, quarant’anni dopo: Nuovo meridionalismo nella prospettiva euro mediterranea”. Seguiranno tra i mesi di ottobre e dicembre altri incontri con la presentazione di libri e lavori di contenuti storici, sociali ed economici con grande interesse informativo e Lo storico saluto tra Guarasci formativo ed è per questo che il cire Casalinuovo nel giorno colo della stampa “Maria Rosaria dell’insediamento della prima giunta regioanle Sessa” ha inoltrato all’Ordine regionale dei giornalisti istanza di riconoscimento per l’acquisizione di crediti formativi per tutti coloro che operano nel mondo dell’informazione e che per legge debbono acquisire. Franco Bartucci
Catanzaro, aperta la campagna abbonamenti
Il Politeama alza il sipario È partita ufficialmente martedì 23 settembre la campagna abbonamenti del Teatro Politeama. Il botteghino ha aperto i battenti, nei consueti orari (11-13, 16-19), tutti i giorni dal lunedì al sabato. Il cronoprogramma definito dalla direzione generale della Fondazione prevede fino all’11 ottobre la fase di conferma dei vecchi abbonati che potranno così esercitare il diritto di prelazione. Dal 12 ottobre e fino al 3 novembre partirà invece la campagna per i nuovi abbonati che riguarda i quattro “pacchetti” previsti: “abbonamento generale” (14 spettacoli di prima serata), “Musica e Cinema” (quattro spettacoli), “Gold” (che abbina “generale” e “musica e cinema” per un totale di 18 spettacoli), “Seconda serata” (10 spettacoli). Dal 13 novembre scatterà infine la vendita dei biglietti serali per tutti gli spettacoli della stagione, compresi i grandi eventi (Patti Smith, Aida Gomez, Eleonora Abbagnato, Gauchos). Le attività del Politeama sono sui social network. Sono in rete infatti le pagine ufficiali facebook e twitter, alle quali si può accedere anche dal sito www.politeamacatanzaro.net. Attraverso questo strumento, gli appassionati di teatro, musica e spettacolo potranno ricevere informazioni e interagire con la Fondazione Politeama. È disponibile sulle pagine del Politeama il trailer del musical “Frankestein Junior” con Giampiero Ingrassia in programma 11 e 12 novembre.
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sabato 27 settembre 2014
Opere dalle collezioni permanenti Luigi Magli espone a Rende dal 27 settembre al 18 ottobre
Pratica astratta di un senso
Luigi Magli nel suo studio (Ph. A. Cilurzo)
Dopo il successo della stagione estiva, che ha registrato una grande affluenza di visitatori il Maon, Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende, continua la programmazione del 2014 nell’ambito delle celebrazioni del decennale di attività (2004 - 2014) e dando il suo contributo culturale al Settembre Rendese. Il 27 settembre alle ore 18:30 verrà inaugurata a palazzo Vitari (XVIII sec) dove ha sede il Maon nel centro storico di Rende una installazione di Luigi Magli realizzata appositamente per il Museo, dal titolo “Pratica astratta di un senso”. Per l’occasione verrà presentato un volume monografico sull’artista con testi, in italiano e inglese, di Bruno Cora, Massimo Di Stefano e Tonino Sicoli, edito dal Maon e da Kompass Ed. A fare da degna cornice all’opera “site specific” di Magli, in altre sale del Museo verranno esposte nella mostra “Top Maon”, curata da Tonino Sicoli e Roberto Sottile, le eccellenze delle collezioni acquisite in questo decennio. Alla serata, dopo i saluti del sindaco di Rende Marcello Manna, dell’assessore comunale alla cultura Vittorio Toscano e del presidente della Bcc Mediocrati Nicola Paldino, interverranno Bruno Corà, presidente della “Fondazione Alberto Burri” e direttore del Camusac di Cassino, Massimo Di Stefano, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, Luigi Magli, artista e docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Tonino Sicoli, direttore artistico del Maon di Rende. L’installazione di Magli e la mostra Top Maon (con opere di artisti delle avanguerdie storiche come Picasso, Braque, Max Ernst, Balla, Tapies, o quelle dei calabresi dell’Ottonovecento come Morani, Benassai, Santoro, Jerace, Renda, Milanesi, Guerrisi, La Monaca, Grandinetti Mancuso, A. Alfano, Capizzano, Marasco, Rotella, Di Sarro, Gallo, o di noti maestri contemporanei come Mastroianni, Corpora, Crippa, Schifano, Boetti, Ceroli, Del Pezzo, Carrino, Di Ruggiero, C. Alfano, Esposito, Persico, fino a quelle di qualche artista straniero legato alla calabria come Hasson, Nussbaumer, Bassiri...) resteranno aperte al pubblico fino al 18 ottobre 2014. Luigi Magli è nato a Rende nel 1953 e vive a Cosenza. Si forma negli anni ‘70 interessandosi ad esperienze pittoriche in cui prevale una certa gestualità e una ricerca informale. Attratto dalla parte espressionista delle avanguardie, tra la fine degli Anni ‘70 e gli Anni ‘80, sviluppa una ricerca nella direzione di un «personale espressionismo» (E. Crispolti), che «è anche rivisitazione delle radici dell’arte moderna» (F. Menna).
Dopo il successo della stagione estiva il Maon, Museo d’arte dell’Otto e Novecento continua la programmazione nell’ambito delle celebrazioni del decennale di attività (2004-2014) dando il suo contributo culturale al Settembre rendese
Nel 1981 espone a Graz alle XVI Internationalen Malerwochen alla Neu Galerie am Landesmuseum Ioanneum con una presentazione di Wilfried Skreiner. Fra il 1982 e il 1983 con la partecipazione ad alcuni art show quali l’Art 13/82 di Basilea, l’ Internationaler kunst markt di Dusseldoff e l’Arco 82 di Madrid. Nel 1986 è di nuovo a all’Art 17 di Basilea e a Zurigo alla Galleria Teucher con due personali ad un anno di distanza dalla personale bolognese alla Galleria Fernando Pellegrino. Nel 1984, un momento importante è rappresentato dalla partecipazione alla mostra I post-meridionali, che Filiberto Menna, Enrico Crispolti e Tonino Sicoli presentano al Centro “Di Sarro” di Roma. Nel 1986 è invitato alla mostra “Fall-out” a Catanzaro; nello stesso anno il suo lavoro è oggetto di un documentario televisivo della Rai “L’animale dipinto” di Marcello W. Bruno; sempre nel 1986 esegue un ciclo pittorico “Arintha” nel Palazzo Municipale di Rende. Nel 1987 realizza la personale al Museo d’Arte Moderna di Catanzaro. Nel 1995 espone presso il Museo Civico di Rende e nel 1997 realizza la personale al Museo Civico di Martirano del 1997). Presso la galleria Ar&s di Catanzaro nel 2001 partecipa alla mostra Camere con Vista e al MAON di Rende nello stesso anno è tra gli artisti invitati nella mostra Art Box. Nel 2005 partecipa alla mostra del MAC Opere ed Artisti 1973-92 al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, espone a Quante Storie. Storie dell’arte contemporanea in meridione al Castello Normanno Svevo di Bari e a Mediterraneo d’Arte presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. Nell’agosto del 2009 realizza ad Acquaformosa (Cs) una stele celebrativa per le vittime della mafia. È del 2010 la mostra alla Galerie Bertrand Kass di Innsbruck, del 2011 le personali “Lo spazio aureo” al Marca di Catanzaro e “Il presente è passato” al Museo del Presente di Rende. Sempre nel 2011 viene realizzato il video “Atelier Magli” di Antonio Renda con intervista di Alberto Fiz.
sabato 27 settembre 2014
Spettacoli per... Meda, obiettivo solidarietà al Rendano di Cosenza
Jazz sull’altalena dei sorrisi
Si svolgerà sabato 27 settembre, alle ore 21.00, presso la sala “Maurizio Quintieri” del Teatro Rendano di Cosenza, l’evento “Jazz sull’altalena dei sorrisi”, promosso dall’associazione Meda - Movimento europeo diversabili associati Calabria, in collaborazione con Amicib - chiesa cristiana evangelica Pentecostale- Amico volontario e Anci Giovani, con il sostegno del Csv_Centro servizi volontariato della provincia di Cosenza nell’ambito delle Map- Micro azioni partecipate. L’evento ha il patrocinio del Comune di Cosenza. Si esibirà Ada Montellanico, una delle migliori interpreti jazz italiane secondo il sito internet www.jazzitalia.et, accompagnata dal maestro di chitarra Francesco Diodati. Prima del concerto sarà proiettato un video di promozione del volontariato. L’obiettivo della serata, infatti, è quello di raccogliere fondi destinati all’acquisto di attrezzature ludiche per bambini con disabilità motoria.
«Il nostro intento - ha affermato Ugo Gugliemo, presidente di Meda Calabria - è anche quello di promuovere il volontariato e sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che avvicinare gli appassionati di musica al mondo della solidarietà». Nell’occasione l’associazione Meda consegnerà al Comune di Cosenza la commissione di acquisto di un’altalena per disabili. La disponibilità dei posti sarà gestita, per accreditamento, dalla segreteria organizzativa al numero 377681914, su Facebook profilo Meda Calabria. Ridotto del Teatro Rendano, Sala Quintieri, giorno 27 settembre ore 21.00 Le donazioni per l’evento saranno integralmente devolute per l’acquisto di attrezzature ludiche per bambini con disabilità.
La pellicola del duo calabrese Caputo-Imbrogno è un biglietto da visita per la valorizzazione del nostro territorio
Un imbarcadero per la Calabria
“L’imbarcadero” è il nome dell’ultima opera girata dal duo di registi calabresi Marco Caputo e Davide Imbrogno. Prodotto dalla famiglia Biafora, a capo di una struttura alberghiera di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza, il film si pone come obiettivo la valorizzazione del territorio calabrese, rivelandosi così una vera e propria operazione di marketing territoriale. Ambientato in Sila, nel suo cast si annoverano l’attore Tony Sperandeo, il musicista e produttore discografico australiano Hugo Race, come pure Giovanni Turco e Annamaria Malipiero, volto della Tv italiana e della fiction, già protagonista delle soap “Centovetrine” e “Vivere” e nota anche come ex compagna di Francesco Nuti. Non è la prima volta che i due giovani autori cosentini, Marco Caputo e Davide Imbrogno, lavorano ad un progetto cinematografico. Già nel 2013 realizzarono un cortometraggio girato tra New York e la Calabria, dal titolo “L’attesa”, rientrato nella Prima selezione ufficiale dei David di Donatello. I due autori, che alle spalle possiedono molti lavori in ambito video e pubblicitario - spot, cortometraggi, videoclip e comunicazione a 360 gradi - hanno nuovamente voluto mettere a disposizione il proprio talento per creare un’opera intima ed esistenziale, totalmente girata in Calabria. Con il sostegno della sana imprenditoria calabrese, e di personaggi autorevoli del panorama artistico italiano ed internazionale. Sulla trama si può anticipare che, in linee generali, racconta del rapporto tra un figlio e un padre, di un viaggio e di un’attesa... In un luogo di montagna, in qualche parte dell’Italia, l’australiano Mark sta compiendo un viaggio. Deve andare al di là del Grande Lago, al centro della montagna, perché sa di dover incontrare qualcuno e consegnargli qualcosa. Ad attendere Mark, oltre le rive del lago, vi è Attilio (Tony Sperandeo), un uomo di oltre sessant’anni, che da molto tempo attende l’arrivo dell’australiano. Entrambi avvertono il bisogno di rincontrarsi dopo molti anni, e di fare i conti con il proprio passato. In questo viaggio, Mark incontrerà altre esistenze lungo il suo cammino, e ognuna di essa sarà parte di questa storia. Saranno presenti le tematiche del viaggio, della scoperta dell’uomo
Marco e Davide si rimettono in gioco dopo essere entrati nella prima selezione dei David di Donatello nel 2013 con “L’attesa”
e del suo confronto con la natura e il tempo, in particolare con il passato. La colonna sonora è interamente scritta e composta da Hugo Race. Il film sarà presentato lunedì 29 settembre presso il Cinema Garden di Rende alle ore 20,30 con ingresso gratuito. Durante la serata, oltre alla proiezione del film, si coglierà l’occasione per mettere in vetrina molti talenti calabresi, con esposizioni fotografiche, pittura, performance e musica.
A Rossano al via la 3a edizione
La Notte di San Nilo Terza edizione de “La Notte di S. Nilo”. Un altro importante appuntamento, in quel percorso di riscoperta e valorizzazione della tradizione e della storia, patrimonio di valore immenso da cui ripartire per il rilancio del territorio. Un evento che si rinnova ogni anno e che compendia cultura e religione nelle celebrazioni dedicate al Santo patrono Nilo, personaggio riconosciuto e venerato in tutto il mondo, per la sua opera e per l’attualità della sua figura rivalutata ancora di più negli ultimi anni. Promosso dall’amministrazione comunale - assessorato al Turismo, con la collaborazione con Informazione e Comunicazione. Sabato 27 settembre dalle Ore 20.00, in piazza Steri, si svolgerà uno spettacolo di danza, a cura di tutte le principali scuole di danza della città. Alle ore 21.00, nella cornice del teatro AmanteaPaolella, la commedia di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano, portata in scena dalla compagnia Lupus in fabula.
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sabato 27 settembre 2014
Pillole di fede A San Giovanni in Fiore il congresso "Iochim posuit verba ista, gli pseudoepigrafi di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV"
La città tutta da scoprire di Lucia De Cicco
Si è tenuto nell’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, organizzato dal Centro internazionale di studi Gioachimiti (presidente Giuseppe Riccardo Succurro) il congresso “Iochim posuit verba ista, gli pseudoepigrafi di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV”, 8° congresso internazionale di studi Gioachimiti. Sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio del Senato della Repubblica italiana. Nelle tre giornate sono state tante le relazioni, di grande partecipazione e fermento delle aziende, che hanno offerto i loro prodotti. Tanti i patrocini: dalla Regione al Comune ospitante, San Giovanni In Fiore (assessorato alla Cultura professore, Giovanni Iaquinta), capitale della Sila e capofila degli altri circostanti comuni e la Bcc Mediocrati con Mibac Dgbid. Abbiamo seguito la prima giornata del congresso, nella serata, in cui sono intervenuti: il preside Alessandro Ghisalberti, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Marco Rainini, università Cattolica del Sacro Cuore, Milano-sull’argomento del PeseudoGioacchino e pseudo-Raniero in dialogo; Julia Eva Wannenmacher Humboldr Università di Berlino, sul Super Ieremiam; Brett Edward Whalen, dell’Università del Nord Carolina, su Antichrist and the Scandal of the Eternal Gospel. Al congresso si è aggiunto un programma anche civile “Contaminazioni florensi”, con l’apertura delle mostre di arazzi e delle aziende locali, passeggiate storiche guidate dalla dottoressa, Antonella Prosperati, e ancora letture in musica con Maria Teresa Guzzo, Francesco Scarcelli, Tommaso Talerico; i licei della città hanno contribuito con il Symposium Locale con proiezioni gioachimite. Il volo sul congresso: a cura di Foto Celer Paolini e Giuseppe Filomarino. Marco Raini, ha fatto notare di come tra i «molti pseudoepigrafi legati al nome di Gioacchino da Fiore databili a partire dal quinto decennio del XIII secolo, in alcuni compare, spesso con notevole rilievo, anche il nome di Rainiero da Ponza. Monaco cisterciense ed eremita, socio di Gioacchino all’epoca della fondazione di Fiore, Raniero ebbe grande prestigio, presso la curia di Innocenzo III e in particolare esercitò una notevole influenza sul cardinale, Ugo dei Conti, che diverrà Gregorio IX. L’assessore alla Cultura Giovanni Iaquinta
Per cercare di fare luce sugli ambienti e sulle motivazioni che portano gli sconosciuti autori degli pseudoepigrafi a legarsi alla fama profetica di un personaggio morto da decenni, è necessario esplorare gli ambienti che ne avevano conservato la memoria (...) come la corte papale. Raniero da Viterbo, uomo di fiducia di Gregorio IX, che ne sosterrà le rigide posizioni antifedericiane e oltre la sua morte. L’ordine dei Cirsteciensi e i Florensi, costituiscono poli nei quali è vivo il ricordo dell’eremita, compagno di Gioacchino e che a sua volta ne coltivò il metodo esegetico». Julia Eva Wannenmacher riguardo al Super Ieremiam afferma: «È uno dei meno studiati lavori sul nome di Gioacchino da Fiore (...) esso gioca il ruolo eminente, unico non solo nel senso che nessuna delle opere Pseudoepigrafiche sono state trasmesse in una stretta relazione con le opere autentiche, ma anche nessun altro testo è stato oggetto di discussioni più accese e nel tardo Novecento fu ritenuto dagli studiosi dell’epoca non autentico. Oggi gli studiosi sono in accordo sul fatto che non concordi con gli standard ufficiali della scrittura di Gioacchino». Interessante la relazione del preside Ghisalberti, che si è soffermato sull’autenticità dei testi: De decem plagis, Expositio super sibillis et Merlino; De Oneribus prophetarum, De regno siculo, Super Esaiam e sulla vicinanza della figura di Raniero a quella di Gioacchino da Fiore e del suo stretto legame alla figura del Papa Gregorio IX. Gli stand: Sapori silani dell’azienda Alessio, partiti nel 1996, con l’amaro dell’Abate con erbe infuse, vecchia ricetta dei monaci cister-
Nell’Abbazia florense, organizzato dal Centro internazionale di Studi gioachimiti Abbiamo ascoltato anche l’assessore alla Cultura Giovanni Iaquinta
Dall’alto e da sinistra a destra: artigiano laboratorio di tappeti; l’artigiano del legno Succurro; la ditta Alessio; museo dell’artigianato; due momenti del congresso: Sopra, l’abbazia florense
ciensi dell’Abazia, rivisitata e arrotondata ai gusti del momento, poi abbiamo abbinato, ci dice Antonello Alessio, l’Anansu, infuso di anice, poi la Paisanella, grappa forte e aromatica. I prodotti sono reperibili in Calabria, Roma, Bologna le migliori bottiglierie. Lo stand dell’ebanista Domenico Succurro, che richiama, nella sua produzione, l’ebanisteria florense. Domenico Caruso, direttore artistico della scuola tappeti di San Giovanni In Fiore (la memoria storica dell’azienda risale al 1600), che ha prodotto per l’occasione delle opere tratte dagli scritti Gioachimiti, pezzi realizzati su telaio artistico. Colpisce il Tracomagnus di 3 metri quadri, che ritrae un drago a sette teste, in seta pura con duemilacinquecento nodi al metro quadro. Abbiamo ascoltato anche l’assessore alla Cultura, istruzione, rap-
sabato 27 settembre 2014
Pillole di fede conosciuta nel mondo. Tra i palazzi ho ritenuto importante la riabilitazione di uno, che si trova nel cuore del centro antico, piazza Abate Gioacchino, culla degli incontri e cuore pulsante di San Giovanni in Fiore prima che cambiasse volto estendendosi più verso le periferie, Palazzo Romei. Lo abbiamo aperto a ben otto collezioni tra mostre di pittura, fotografia, opere legate all’ingegno umano, registrando un’affluenza di ben duemila persone, che hanno fatto visita alle mostre esposte. Inoltre alla base della piazza, troviamo un punto d’Informazione e Assistenza turistica, con il personale comunale che fa le turnazioni negli orari della mattina e del pomeriggio. Contestualmente è sede della Proloco, gestita dai giovani, dinamici ragazzi che si adoperano affinché passino messaggi positivi della nostra città, enogastronomia, costume e a tutto il nostro patrimonio, che andrebbe rivalutato e ripreso. La terra, la tradizione orafa, tessile, la filiera gloriosa degli scalpellini. Un ritorno in questa direzione potrebbe dare un taglio originale alla comunità. A 100 metri da Palazzo Romei, in mezzo la Chiesa matrice, della beata Vergine Maria, troviamo la biblioteca civica della Città, aperta anche alla rete. In Autunno si sta pensando di aprirla anche come centro di aggregazione sociale per i giovani delle scuole e tramite la rete sollecitare gli imprenditori a recepire il messaggio. Abbiamo anche una consulta sugli usi e costumi di San Giovanni in Fiore con tre ambiti diversi: costume, enogastronomia e lingua.
porti con l’Università, politiche sociali e flussi migratori, spettacolo, del comune di San Giovanni in Fiore, professor Giovanni Iaquinta, in carica da tre anni, che ci ha rilasciato non solo sul convegno la sua intervista, ma anche su tutto ciò che concerne la presa in carico del restauro dei Palazzi storici del Comune di San Giovanni in Fiore e di età diversa dal XVII secolo. Assessore Iaquinta, come vi state muovendo per il recupero del centro storico della città? Esiste un patrimonio importante, tra cui anche i palazzi nobiliari, che rientrano strategicamente nelle politiche di quest’amministrazione comunale, con oneri e onori che una città come questa richiede,
«Tra i palazzi ho ritenuto importante la riabilitazione di Palazzo Romei che si trova nel cuore del centro antico, piazza Abate Gioacchino, culla degli incontri e cuore pulsante di San Giovanni in Fiore prima che cambiasse volto estendendosi più verso le periferie»
Quali sono le tradizioni che si possono riscoprire? Si ha sùbito la tendenza ad appropriarsi, immediatamente, delle tradizioni del luogo facendole proprie, ma in realtà è necessaria anche una documentazione scritta per suffragare l’autenticità dell’appartenenza. Il fine ultimo è quello che si suffraghino le verità storiche e tradizionali con la relativa certificazione di derivazione. La cultura non deve essere intesa come una sorta di soprammobile da esibire in determinate occasioni per poi riporla nel cassetto. Se parliamo di cultura, ci si deve credere ed è l’unico strumento di riscatto, legata alla bellezza e al sapere e deve riguardare l’occupazione. Tenendo presente il dissesto idrogeologico, che abbiamo attorno, così i reperti archeologici che devono essere preservati. Approfitto per ribadire il mio totale dissenso verso chi ha voglia di spostare i Bronzi di Riace in altra sede Expo 2015. Non ha senso! L’Expo non è una questione solo milanese, ma è una questione Italiana. Parlare di cultura oggi... Parlarne, quasi, è questione che intimorisce con la crisi in atto e che colpisce le famiglie. Si deve guardare a entrambe le cose. Un’iniziativa importante che ho appoggiato è stata: Adotta un bimbo della tua città. Adozione di vicinato, proprio sul nostro pianerottolo troviamo persone, che hanno grandi difficoltà. Non ha avuto il successo, che ci aspettavamo, spia che deve indurci a riflettere su come il mondo delle relazioni, chiesa, associazioni e istituzioni, hanno elementi di criticità, e da cui si comincia a comprendere che forse non è solo la politica che non funziona e le varie amministrazioni. 8° Congresso nazionale degli studi Gioachimiti... Sintesi sugli pseudoepigrafi, legati al nostro padre fondatore della cultura e civiltà occidentale. Argomento per specialisti, ma anche per capirne di più su Gioacchino da Fiore. Congresso scientifico, ma aperto a tutti, il luogo prescelto è stata l’Abazia florense. Con stand, che hanno accolto gli studiosi provenienti da ogni parte del mondo, figure prestigiose, che hanno creato parentesi importanti atte a far comprendere che a San Giovanni in Fiore, città dell’abate Gioacchino vi è fermento. Durante il Congresso si è inaugurata una tela pensata a compimento dello stesso, di un’artista calabrese ed è un omaggio che lo stesso ha fatto per i congressisti. Su Gioacchino sono più di cinquemila le pagine consegnate alla Congregazione dei santi e dottrina della fede che ne attestano l’operato nel Bene. Figura geniale che ha fatto sorgere contrasti non da poco: molti l’hanno definito non parte integrante della Chiesa, mentre fu monaco e teologo eccezionale e pensatore di altezza cosmica, che predica un messaggio di semplicità, anche nella complessità dei suoi testi. Una vita, che rimette al centro l’uomo in mezzo agli altri uomini, come diceva anche Cicerone, contestualmente, e che l’età migliore ancora la si debba prospettare. Noi come amministrazione stiamo assecondando le istanze, che provengono dal Centro internazionale di studi Gioachimiti, fiore all’occhiello e vanto della città e della Calabria, il cui presidente sta facendo un ottimo lavoro.
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