Anno 38 - 17 Maggio 2014 - Numero 20
Settimanale indipendente di informazione
euro 0,50
Evitare che la generazione call center arricchisca il precariato Per loro unico sbocco occupazionale nella nostra regione UN’OPPORTUNITÀ CONCRETA
GIOVANI E TERRITORIO
CALABRIA DIMENTICATA
Network nazionale Ecco come Il cardinale degli Sportelli prevenire il disagio dei due per l’autoimpiego generazionale Papi dei giovani di Francesco Fotia
Percorsi specialistici mirati per chi vuole aprire una nuova impresa
Ne discute la psicoterapeuta Maria Rita Parsi del “Movimento bambino”
di Pietro De Leo
Giuseppe Maria Sensi, il cosentino dei Conclavi
II
sabato 17 maggio 2014
Dare per credere A Rovito convegno curato dal Rotary club Presila Cosenza, occasione importante per opportune riflessioni sulla donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto
Un dono per la vita
Con la partecipazione di un folto pubblico nell’accogliente salone del Regal Garden di Rovito si è svolto il convegno promosso dal Rotary Club Presila Cosenza Est, sul tema “Un Dono per la Vita”. E’ stata un’occasione importante per opportune riflessioni sulla donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto. Prima di riferire su quanto hanno detto i relatori, dobbiamo dire che i lavori sono stati preceduti dalla formale consegna di una nuova e attrezzata autoambulanza, acquistata col contributo del Rotary Presila Cosenza Est, all’Avas, Associazione di volontariato per assistenza sanitaria, presieduta da Aurelio Scrivano. Ha introdotto i lavori il presidente del Rotary, Michele Guarnieri, il quale ha salutato e ringraziato sia i relatori sia il numeroso pubblico intervenuto. Guarnieri ha inteso ricordare che le finalità del Rotary sono improntate a principi di solidarietà e di aiuto per i più deboli della società. Ha fatto una similitudine, riferendosi all’auspicata quanto necessaria coesione del tessuto umano e sociale, ricordando che le tantissime cellule del corpo umano si aiutano a vicenda per mantenerci sani e vitali. Insomma la missione del Rotary è diretta a contribuire al benessere fisico, psichico, morale, economico e sociale della comunità. Le relazioni sono state svolte secondo quest’ordine: 1Rita Roberti, Coordinatrice per le attività di donazione e trapianto dell’Asp di Cosenza sul tema: “Perché donare?” 2- Aurelio Scrivano già primario oculistico dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza sul tema: “Oltre il dono: un mondo a colori” 3- Pellegrino Mancini, coordinatore regionale delle attività di donazione e trapiantologia sul tema: “Donazioni e Trapianti in Calabria”. Dopo le relazioni ci sono stati quattro interventi-testimonianze sul tema del convegno: la Mezzo Soprana Rosaria Buscemi che ha parlato della sua positiva esperienza di trapianto d’un organo; Amantea, docente dell’Università Magna Grecia di Catanzaro che ha proposto, tra l’altro, ai Rotary di organizzare Gazebo in luoghi pubblici per promuovere la cultura della donazione e ricevere le manifestazioni-volontà dei cittadini di donare gli organi, firmando l’apposito modulo predisposto dal ministero della Salute; Pietro Niccoli, cardiologo e Sabatino Vaccarisi, operatore del Centro Trapianti dell’ospedale di Cosenza, il quale ha detto che si devono evitare le opposizioni al prelievo di organi, perché questi servono a far vivere altre persone nel ricordo dei donatori defunti. Com’è successo a lui stesso con la perdita della madre, che ha donato i suoi organi, superando un comprensibile e difficile momento. I relatori, con argomentazioni diverse ma convergenti, hanno riferito, dati alla mano, che il Sud e la Calabria presentano un deficit di donazioni a fronte delle liste
I lavori sono stati preceduti dalla formale consegna di una nuova e attrezzata ambulanza all’Avas
d’attesa di quanti hanno bisogno di un trapianto d’organo per uscire dal tunnel delle loro gravi patologie. Nel 1994 - è stato ricordato - la vicenda triste del piccolo americano Nicholas Green, assassinato sull’autostrada calabrese, i cui genitori hanno dato il consenso al prelievo degli organi, poi trapiantati a ben sette persone, c’è stata un aumento forte delle donazioni in Italia e nel Sud. Purtroppo, allo stato attuale, le donazioni risultano insufficienti al punto che spesso si ricorre a regioni del Nord per effettuare trapianti in Calabria e regioni limitrofe. I relatori hanno pure posto l’accento sulla necessità di superare le opposizioni al prelievo d’organi, evidenziando di conseguenza la necessita di diffondere un’informazione completa sulle procedure dei prelievi d’organi. Bisogna mirare soprattutto a diffondere in tutta la popolazione la cultura della donazione, invitando i cittadini a dichiarare la volontà a donare gli organi, e Informando nello stesso tempo che non è fondato il timore secondo cui il prelievo d’organi venga fatto senza adeguati controlli. In effetti il prelievo d’organi avviene fatto dopo che l’equipe di specialisti - anestesista, neurofisiopatologo, medico legale - hanno accertato e certificato la morte avvenuta per lesione cerebrale e con assenza di riflessi del tronco encefalico, del respiro spontaneo e della attività elettrica cerebrale. Nessuna confusione, inoltre, con presunti prelievi d’organi da persone in stato di coma. Perché il coma può evolversi anche verso la guarigione. Un breve cenno a parte è stato dato al prelievo delle cornee. La cornea è un tessuto che, per come ha spiegato il dr Scrivano, può essere prelevato entro 24 ore dalla morte. A Cosenza esiste la banca degli occhi, di cui è responsabile Pino Calabrò, che riceve ed esamina le cornee prelevate da cadaveri per verificarne l’idoneità e/o compatibilità dell’innesto a quanti hanno bisogno di uscire dal buio della cecità per vedere la luce del creato e del sole. Riteniamo giusto definire encomiabile l’iniziativa del Rotary club Presila Cosenza Est, che col riuscito convegno e con le preventivate azioni future, ha inteso (e intende) contribuire concretamente alla diffusione della Cultura della Donazione, e quindi l’aumento dei donatori e la diminuzione delle liste d’attesa per i trapianti. Tenendo conto, poi, che -per come hanno sottolineato i relatori - tutti possiamo diventare donatori, (senza limiti d’età) come tutti potremmo trovarci nel bisogno di un trapianto d’organo per continuare a vivere. Ha concluso i lavori il governatore del Distretto 2100 (Rotary club delle regioni meridionali) l’architetto Maria Rita Acciardi, la quale ha ribadito la volontà unanime dei soci dei Rotary di farsi coinvolgere nella nobile e civile campagna per la diffusione della Cultura della donazione di organi. Nella convinzione di dare un contributo per accorciare il divario esistente in termini, appunto, di prelievi d’organi e di trapiantati in Calabria e nel Sud rispetto al resto dell’Italia. Sante Casella
III
sabato 17 maggio 2014
Ricordi indelebili Nel giorno nel ricordo della Shoah, presso il Museo Fondazione internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia, sono state ricordate tre figure di silenziosi "eroi"
La pietra di Israele di Lucia De Cicco
Un giorno nel ricordo della Shoa, presso il Museo “Fondazione internazionale della Memoria” di Ferramonti di Tarsia, a poche centinaia di metri dall’uscita autostradale di Tarsia. Un giorno simbolico in cui tre figure di silenziosi “eroi”, durante e post guerra, sono state ricordate per l’opera che loro hanno svolto durante i tempi bui del nazifascismo. Le vite sono state ripercorse nel convegno del 9 maggio, con due memorie-diario lasciate dagli autori, con uno scopo ben preciso: quello di lasciare un testamento umanitario alle generazioni che gli sarebbero succedute. Strappato alla morte di Litrenta e di Gustavo Milicchio, Memorie di prigionia. Alla cerimonia hanno preso parte i sindaci di Lappano e Tarsia, Antonio Scaglione e Maurizio Blasi con l’introduzione e relazione del presidente della Fondazione Franco Panebianco. Ha consegnato un omaggio, una pietra: origine del nome, che significa Padre e Figlio, alla famiglia di una donna di recente scomparsa all’età di 103 anni, Serafina Mauro e che non si capisce bene come avesse accesso al lager (si parla di corruzione delle guardie di recinzione con promesse di vario genere e portando con sé viveri per quelle persone internate di nascosto) Roque Pugliese, referente della comunità ebraica di Napoli e del Meridione. Questa donna, che un giorno aveva visto casualmente lavarsi a una fonte e inorridita dall’eccessiva magrezza, volle aiutare, e sfidare l’alone di mistero, che avvolgeva il lager di Ferramonti, rendendosi conto di persona, che più che fantasmi quel mucchio di pelle e ossa erano uomini, ridotti così dalla furia di una persecuzione ingiusta e dai fumi di un conflitto mondiale. A parlare dei documenti di memoria, lo scrittore Tommaso Orsimarsi, e Alba Battista, associazione “Dalla terra al sapere”, maestro Gustavo Milicchio. Con la presenza di Alessandra Carelli rete universitaria per il giorno della memoria. Erano presenti alla mattinata l’orchestra scolastica del polo scolastico di Rovito, Cosenza. Proiettato un video realizzato da Luciana Vita ricordando Mario Litrenta in collaborazione della classe V di Lappano. Alba Battista ha presentato un personaggio che come molti calabresi, giovanissimo, fu richiamato in guerra, la II mondiale. A vent’anni parte con un bagaglio risicato per un fronte che presupponeva ciò, ci narra la dottoressa Battista, ma anche con un altro bagaglio, quello della cultura e della forza di volontà, dimostrando essere la vera forza durante la prigionia. Quando arrivò il suo fermo no alla Repubblica di Salò, fu trattato alla stregua degli altri prigionieri religiosi e politici. «Sono arrivati a noi i suoi scritti, piacevoli dal punto di vista letterario, oltre che fonte importante di documenti. La Fondazione si sta
Le vite sono state ripercorse con due memorie diario con lo scopo ben preciso di lasciare un testamento umanitario alle generazioni seguenti
La famiglia Mauro riceve la pietra da Roque Pugliese
adoperando per una pubblicazione delle sue memorie, perché Egli ritenne che l’unica possibilità di sconfiggere le guerre future sia l’educazione alla pace, tramite le scuole. Iniziando a San Marco Argentano, in contrada Iantaro, con alfabetismo notevole e con l’aiuto della gente del posto a costruire una casetta, una piccola scuola, che ancora oggi è legata al plesso scolastico della primaria del posto. Generazioni di suoi alunni hanno voluto fortemente una fondazione a suo nome, nonostante originario di Cosenza, volle rimanere anche da morto in mezzo ai suoi studenti, si trova seppellito a San Marco Argentano. Questi ex studenti hanno coinvolto noi familiari nel progetto, con il quale facciamo numerose iniziative in ambito sempre didattico, una partecipazione importante nel territorio, come centro di aggregazione con particolare attenzione alla famiglia e concretizzando con le scuole manifestazioni, che nel tempo hanno visto anche la consegna di alcune borse di studio». Tommaso Orsimarsi ha presentato il documento memoria di Mario Litrenta Strappato alla morte, pubblicato nel 2001 e che raccoglie memorie di guerra. «È un anno già trascorso, afferma Orsimarsi, dalla sua scomparsa. Il 90% degli avvenimenti sono comuni con i racconti di Milicchio e i valori culturali trasmessi verso i giovani altrettanto, cercare di prepararli alla vita nel migliore modo possibile e umano. Litrenta decide di non collaborare con l’esercito tedesco ma rimase come aiutante di campo, rifiutando l’uso delle armi». La storia di Serafina Mauro alla cui memoria è andata la pietra di Israele, nonostante avesse sei figli trovava sempre il modo di sfamare questi prigionieri. Le figure di cui abbiamo parlato sono descritte nel libro dell’Orsimarsi, Con altri occhi. L’amministrazione comunale di Tarsia, ci dice il sindaco, ha accolto con grande gioia questa iniziativa, perché è risaputo e lo vogliamo nuovamente affermare, ha posto l’accento in questa manifestazione il bel rapporto che hanno avuto gli Ebrei e non solo, tutti gli internati di Ferramonti con la gente del posto. La libertà ovviamente era negata, inoltre il luogo era malarico e freddo, ma se lo paragoniamo ad altri lager, qui la gente non fu fredda con gli internati per il Nord Europa. Il referente per il Meridione in Calabria della comunità ebraica, Pugliese, ci spiega la sua presenza nella manifestazione, diretta alla figura di Serafina Mauro, presenza che è giustificata non solo con riferimento esclusivo a essa ma, anche, per tutte le persone, che hanno anche rischiato la vita per portare aiuto al popolo ebraico. In sede di convegno ha tenuto a ripetere che la religione ebraica identifica trentasei giusti, che si rendono conto a un certo punto che nel mondo qualcosa non funziona e sono disposti anche a morire pur di salvare chi è in pericolo. In corso di mattinata è stata consegnata la pietra di Israele alla famiglia Mauro, momento di grande commozione con un pubblico costituito dagli studenti delle scuole dei territori coinvolti.
IV
sabato 17 maggio 2014
Studenti in corsia Progetto di alternanza scuola-lavoro per l'anno scolastico 2013-2014 dell'Istituto “Da Vinci-Nitti” di Cosenza
Impegno civile, non è mai troppo presto È al suo giro di boa la serie di moduli del progetto di alternanza scuola-lavoro per l’anno scolastico 2013-2014 dell’Istituto “Da VinciNitti” di Cosenza. Con questa esperienza la scuola vuole uniformare i gruppi di discenti secondo comportamenti e apprendimenti didattico-educativi, oltre a motivare e stimolare lo spirito di imprenditorialità e la fattibilità di operare in ambienti di lavoro per gruppi di persone idonee al contesto lavorativo dell’azienda o dell’ente ospitante. Seguendo queste linee, nello specifico, si è appena concluso già il progetto dal titolo “Impresa sociale: operatore assistenziale terapeutico” inserito nella filiera dei servizi socio-sanitari, che ha visto impegnati 15 studenti. Il progetto si è svolto in due moduli settimanali da 40 ore ciascuno. Le prime 40 ore si sono svolte presso l’Unità operativa complessa di Nefrologia-dialisi-trapianto dell’ospedale civile Annunziata di Cosenza. Il percorso formativo è stato svolto sotto l’egida di tutor ed esperti, con i seguenti obiettivi: sviluppare delle nuove o alternative modalità di apprendimento flessibili, attraverso il collegamento dei due mondi formativi pedagogico-scolastico ed esperienziale-aziendale, sostenendo un processo di crescita dell’autostima e della capacità di autoprogettazione personale; avvicinare i giovani studenti al mondo del lavoro attraverso un’esperienza protetta, ma tarata su ritmi e problematiche effettive e concrete, promuovendo il senso di autonomia, di responsabilità sociale, di impegno socio-culturale e lavorativo; favorire e sollecitare la motivazione allo studio e all’apprendimento delle conoscenze e dei contenuti di tecniche di comunicazione assistenziale terapeutica e di mediazione sociale; avvicinare il mondo della scuola e dell’impresa sociale, concepiti come attori di un unico processo che favorisce la crescita e lo sviluppo della personalità, così come il bagaglio culturale e professionale occupazionale dei giovani; rendere consapevoli i giovani studenti del profondo legame tra la propria realizzazione futura come persone e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita scolastica;
L’esperienza dei ragazzi presso l’ospedale di Cosenza
Concluso il progetto “Impresa sociale: operatore assistenziale terapeutico” inserito nella filiera dei servizi socio-sanitari, che ha visto impegnati 15 studenti
sollecitare una capacità critica per accrescere le competenze di autonomia e responsabilità; acquisire la capacità di essere flessibili nel comportamento con gli altri facilitando la comunicazione e l’accesso ai servizi sanitari; acquisizione di operatività e manualità nello svolgimento di attività di sportello sanitario, ma anche di mediazione assistenziale, sia con pazienti domiciliari sia con utenti ospedalieri dializzati; implementare e sostenere le condizioni affinché il paziente/utente sanitario possa esprimere i propri bisogni, le richieste socio-sanitarie, i propri dubbi, fornendo una corretta informazione per la comprensione di ciò che gli accade nel momento in cui entra/esce nella/dalla struttura ospedaliera; incrementare la padronanza e la sistematicità della valutazione e del controllo dell’esecuzione tecnico-professionale sanitaria realizzata; favorire l’esperienza associativa e di cooperazione per implementare percorsi lavorativi associativi e auto imprenditorialità. I medesimi obiettivi erano previsti anche nell’esperienza svolta nella settimana che altre tre studentesse dell’istituto cosentino hanno trascorso nelle strutture della cooperativa sociale “Arca di Noè” onlus di Roma. Le stagiste hanno potuto così apprendere sul campo le nozioni necessarie per svolgere con umana e professionale competenza tutti i servizi socio-assistenziali ed educativi da erogare in favore di malati di Alzheimer e Parkinson, persone diversamente abili e anziani fragili ad alta intensità di cura. Tutti i momenti formativi si sono tenuti presso strutture romane e laziali in gestione alla cooperativa Arca di Noè. Molto soddisfatta delle competenze acquisite in entrambe le esperienze è la dirigente scolastica Graziella Cammalleri che, nell’attesa di nuove conclusioni, attende di esaminare positivamente altre esperienze aperte dal suo istituto sul fronte dell’esperienza diretta, resa possibile dai moduli inclusi nei progetti di alternanza scuola-lavoro. Le studentesse allo stage tenuto presso l’Arca di Noé
sabato 17 maggio 2014
Giovani e territorio Come prevenire il disagio giovanile in famiglia, a scuola, nei mezzi di comunicazione di massa e sul territorio
Maladolescenza di Francesco Fotia
Si tiene sabato 17 maggio, a partire dalle ore 10,00 al Caffè letterario di Cosenza, l’incontro dal titolo “Maladolescenza. Come prevenire il disagio giovanile in famiglia, a scuola, nei mezzi di comunicazione di massa e sul territorio”. Si tratta di un evento che punta a fare luce su temi come la cultura, il territorio, e le problematiche con cui spesso hanno a che fare i giovani, cercando di indicare le strade da intraprendere per accompagnarli in una crescita serena, anche tenendo in forte considerazione l’avvento dei nuovi media, sempre più presenti e invasivi. Ne discute con i presenti Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, presidente della fondazione Movimento bambino onlus e membro del Comitato Onu per i diritti del fanciullo. La Parsi, che ha al suo attivo oltre cinquanta pubblicazioni, è anche autrice del libro, scritto in collaborazione con il giornalista Mario Campanella, anche lui presente all’incontro, Maladolescenza. Quello che i figli non dicono, all’interno del quale l’analisi dell’esperta si concentra sugli atteggiamenti degli adolescenti, definiti selvatici, muti, inquieti, iperattivi; perennemente connessi ma scollegati dalla realtà. La “Fondazione Movimento bambino” onlus, di cui è orgogliosa presidente, ha lo scopo primario di aiutare a diffondere e sviluppare la cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, e quindi di far rispettare le necessità e i diritti dei bambini e degli adolescenti dando loro, quando necessario, anche accoglienza, così come prescritto dalla Convenzione internazionale Onu del 1989. Fa parte del nutrito parterre di ospiti dell’evento anche Marco Ambrogio, avvocato, consigliere comunale e coordinatore regionale di Anci Giovani, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, che ha fortemente voluto l’incontro spendendosi per la sua organizzazione. Ambrogio affronta il tema della discussa chiusura del convento delle Suore minime della Passione. Conosciuta ai cosentini come Chiesa della Monaca Santa e dedicata alla sua fondatrice, la venerata madre Elena Aiello, beatificata nel settembre del 2011. Intervengono inoltre Geppino De Rose, assessore alla cultura e pubblica istruzione dell’amministrazione comunale di Cosenza, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e membro della direzione nazionale Anci Giovani, che discuterà dell’impegno dell’associazione nel campo delle politiche sociali, e Andrea Betrò, presidente dell’associazione “Giovani per la Calabria”. Presente all’incontro anche Mario Maiolo, candidato all’europarlamento per le elezioni del prossimo 25 maggio, che discuterà delle politiche europee a sostegno del sociale e dello sviluppo regionale. Il focus sulla Beata Elena. Madre Elena Aiello è nata a Montalto il 10 aprile del 1895. Sin da piccola si contraddistingue per la sua vocazione cattolica; cerca di frequentare le suore dell’Istituto del Preziosissimo Sangue e ogni giorno si dedica alla preghiera. Allo scoppio della I guerra mondiale si dedica, insieme alle sorelle dell’istituto, alla cura dei malati e alla sepoltura delle vittime della febbre “spagnola”. Il suo desiderio, la benevolenza che riscuote presso la suore, fanno si che Elena nel 1920 faccia il suo ingresso all’interno del Preziosissimo Sangue. Qualche tempo dopo le viene diagnosticato un tumore allo stomaco, dalla quale - così racconta la stessa madre Elena - guarisce per l’intercessione di Santa Rita a cui aveva dedicato un ciclo di preghiere a Montalto. La suora incomincia a manifestare fenomeni particolari: le piaghe della passione, simili alle stigmate. La sua notorietà, anche a causa di queste manifestazioni che non le precludono comunque l’attività ecclesiale, si sparge nei borghi vicini, e la gente incomincia a riferirsi a lei indicandola come “a monaca santa”. Ancora a Santa Rita si appella madre Elena per guarire dalle terribili ferite causate da un intervento chirurgico alla spalle male eseguito. Nel 1928, fonda l’Ordine delle Suore minime delle Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, attraverso il quale presta soccorso ai figli del popolo, predisponendoli anche per ricevere la prima comunione.
Ne discute a Cosenza Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, presidente della fondazione “Movimento bambino” e membro del Comitato Onu per i diritti del fanciullo
La sua opera di bene fa notizia, e a madre Elena fanno visita da più parti anche al di fuori della Calabria. La sua forza d’animo è sufficiente abbastanza da indurla a scrivere al Duce nel 1940, pregandolo di non portare l’Italia in guerra. Continuerà a prestare la sua attività a soccorso di chi ne ha bisogno, nel corpo e nello spirito, fino alla sua serena scomparsa, nel 1961. Suor Elena Aiello
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VI
sabato 17 maggio 2014
Un’opportunità concreta Al via il network nazionale degli Sportelli per l'imprenditorialità giovanile delle Camere di commercio Battesimo ufficiale il 13 maggio a Cosenza del network nazionale degli Sportelli per l’imprenditorialità giovanile delle Camere di commercio. La rete delle Camere di commercio (vedi l’elenco alla pagina web www.filo.unioncamere.it/giovani) mette a disposizione dei giovani un servizio gratuito dedicato espressamente a quanti vogliono creare una nuova impresa. Il servizio delle Camere di Commercio prevede un’offerta mirata e integrata di attività di orientamento, formazione, assistenza, accompagnamento e supporto espressamente indirizzata a rispondere ai diversi bisogni dello start up e post-start up, favorendo anche l’accesso a strumenti di credito e microcredito o agli incentivi pubblici nazionali e regionali, per valorizzare le opportunità occupazionali legate al lavoro indipendente. Un’iniziativa particolarmente importante in un Paese come il nostro, in cui la disoccupazione giovanile ha superato il 40% e si registra un dato record quanto ai giovani neet (circa un milione e mezzo di 15-24enni, pari quasi a un quarto di questa fascia d’età, che non studiano né lavorano), con elevati tassi di abbandono scolastico-formativo.
Autoimpiego per i giovani D’altro canto, è un fatto che l’impresa piace ai giovani. Tra il 2012 e il 2013 sono infatti quasi 71mila in più le imprese guidate da giovani under 35, con una crescita pari al 10,48%. Nella provincia di Cosenza lo Sportello è già disponibile presso la sede della Camera di Commercio di Via Calabria, 33- Cosenza ogni lunedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00. Lo sportello attivato dalla Camera di Commercio di Cosenza - ha commentato il commissario dell’ente, Pasquale Monea - «oltre a costituire un importante ed ulteriore contributo allo sviluppo dell’autoimprenditorialità nella nostra realtà territoriale, rappresenta anche una interessante opportunità per i nostri giovani di realizzare le loro idee, aspirazioni e progetti d’impresa». Il network degli Sportelli per il sostegno all’autoimprenditorialità giovanile delle Camere di commercio accoglierà i giovani che intendono aprire una nuova impresa assicurando loro percorsi specialistici mirati. Nelle strutture camerali è prevista la messa a disposizione gratuita di un modello di servizio e d’intervento comune, basato sull’adozione di standard omogenei, secondo declinazioni e articolazioni territoriali differenziate sulla base delle specificità locali (in termini di opportunità, collaborazioni, specializzazioni, risorse, attori e reti disponibili). Al momento la Camera di Commercio di Cosenza sta già fornendo assistenza e consulenza ai giovani sugli adempimenti, le modalità e le procedure necessarie per l’avvio di un’attività d’impresa, sui finanziamenti e sulle agevolazioni a favore della creazione d’impresa erogati a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale e comunitario, sull’offerta di microcredito e sulla disponibilità sul territorio di servizi di accompagnamento all’autoimprenditorialità, sul tema dell’accesso al credito bancario delle imprese start-up. Saranno, inoltre, attivati servizi di informazione, orientamento, formazione per la redazione del business plan e di assistenza personalizzata per la sua stesura, servizi a sostegno della costituzione d’impresa e di accompagnamento al credito e al microcredito, ovvero all’attivazione di incentivi pubblici nazionali e regionali e di supporto allo start up. Si tratta, evidentemente, di un contributo concreto e fattivo che Unioncamere e le Camere di commercio italiane sono pronte a mettere a disposizione per il rilancio dell’occupazione giovanile. Lunghissima, del resto, l’esperienza maturata “sul campo” dalle Camere di commercio. Esse, infatti, si sono dotate da tempo, per quanto concerne i servizi per l’imprenditorialità, di un proprio “modello operativo”, organizzato a rete e che coinvolge in modo pressoché omogeneo tutte le realtà territoriali, conosciuto come “Servizio nuove imprese” o “Punto nuova impresa”. Quest’ultimo si salda, nella maggior parte dei casi, con l’impegno e le azioni specifiche delle Camere di commercio di supporto e promozione dell’imprenditoria giovanile che hanno interessato anche l’imprenditoria sociale, quella femminile e quella immigrata. L’attività a favore della creazione di impresa si è tradotta nel tempo anche in una serie di azioni progettuali in attuazione degli Accordi di programma tra Unioncamere e Ministero dello Sviluppo economico, dirette allo
71mila in più le imprese degli under 35 nel 2013 A Cosenza il servizio è disponibile ogni lunedì e giovedì dalle 15:00 alle 17:00 presso la sede della Camera di Commercio L’iniziativa accoglierà i giovani che intendono aprire una nuova impresa assicurando loro percorsi specialistici mirati
sviluppo di servizi integrati per l’imprenditorialità, a favorire l’accesso agli strumenti del microcredito e al sostegno all’occupazione. Inoltre, Unioncamere, a partire dal 2012, allo scopo di mettere a sistema, integrare e diffondere le esperienze presenti sul territorio, le strategie e le modalità di erogazione da parte delle varie strutture e di garantire un adeguato livello d’offerta minima standardizzata di servizi e strumenti condivisi, ha promosso e sostenuto lo sviluppo di una rete di sportelli del sistema camerale per la formazione, l’imprenditorialità, il lavoro e l’orientamento. Questa iniziativa ha portato anche alla creazione ed apertura del portale Filo (www.filo.unioncamere.it), nel quale è presente un focus specifico diretto a chi vuole “mettersi in proprio”. Più precisamente, gli Sportelli camerali per l’Autoimprenditorialità giovanile potranno operare in partnership e
sabato 17 maggio 2014
VII
Un’opportunità concreta Distribuzione imprese “under 35” regione al 31/12/2013 Regione
Registrate
ABRUZZO 16.883 BASILICATA 7.082 CALABRIA 27.897 CAMPANIA 80.725 EMILIA ROMAGNA 39.794 FRIULI-VENEZIA G. 8.446 LAZIO 64.157 LIGURIA 14.903 LOMBARDIA 88.719 MARCHE 16.786 MOLISE 4.226 PIEMONTE 47.029 PUGLIA 49.481 SARDEGNA 17.954 SICILIA 65.598 TOSCANA 40.982 TRENTINO - ALTO A. 9.197 UMBRIA 9.335 VALLE D’AOSTA 1.252 VENETO 42.425 Totale 652.871
Iscrizioni Cessazioni 3.329 1.229 4.649 16.003 8.553 1.799 14.388 2.948 18.359 3.307 738 9.073 9.373 3.293 12.271 8.616 1.852 1.739 271 8.649 130.439
1.588 501 2.204 6.961 4.300 774 5.125 1.492 8.495 1.542 295 4.833 4.296 1.400 5.945 4.341 679 741 91 4.092 59.695
Saldo
crescita %
% U35 su imprese
1.741 728 2.445 9.042 4.253 1.025 9.263 1.456 9.864 1.765 443 4.240 5.077 1.893 6.326 4.275 1.173 998 180 4.557 70.744
9,94 9,92 8,42 11,08 10,19 11,80 14,44 9,28 10,70 10,05 10,10 8,57 9,86 10,01 9,36 9,94 12,62 10,33 14,22 10,25 10,48
11,31 11,75 15,60 14,37 8,50 7,86 10,31 9,04 9,34 9,56 12,07 10,34 13,01 10,70 14,26 9,89 8,41 9,78 9,24 8,60 10,77
Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Registro delle imprese
Distribuzione imprese "under 35" per classi di forme giuridiche al 31/12/2013 Forma giuridica in raccordo con gli altri soggetti delle reti territoriali per i servizi d’istruzione, formazione e lavoro, svolgendo la funzione di punti di servizio all’utenza nelle varie realtà territoriali. 71mila imprese giovanili in più nel 2013, 885 in più nella provincia di Cosenza Poco meno di 653mila imprese, oltre 130mila iscrizioni anche in un 2013 di crisi, un tasso di crescita del 10,48% (pari a circa 71mila imprese giovanili in più rispetto al 2012) e un’incidenza sul totale del sistema produttivo che sfiora l’11%. Questa la fotografia dell’impresa giovanile scattata dall’Osservatorio di Unioncamere, dalla quale emerge un universo in grande movimento da Nord al Sud del Paese. La voglia di fare impresa dei giovani è numericamente più elevata in alcune delle regioni ad alto tasso di imprenditorialità (oltre 9mila quelle create in più nel 2013 in Lombardia, Lazio e Campania), ma assume connotati di intensa dinamicità anche in regioni più piccole, come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che nella graduatoria per tasso di crescita sono precedute solo dal Lazio (dove le imprese degli under 35 crescono addirittura del 14,45% nel 2013 rispetto al 2012) e - partendo da numeri molto contenuti - dalla Valle d’Aosta. Nella provincia di Cosenza, il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese è pari a 885 con una crescita del 8,95% nel 2013 rispetto al 2012. Sono le regioni del Mezzogiorno, tuttavia, quelle nelle quali l’impresa sembra rappresentare un’alternativa al lavoro dipendente per chi ha meno di 35 anni. In Calabria, Campania e Sicilia, infatti, la pattuglia dei giovani capitani d’impresa supera o sfiora il 15% del totale delle attività presenti sul territorio, in Puglia raggiunge il 13%, nel Molise e in Basilicata sfiora il 12%. Sul fronte opposto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la componente giovanile costituisce circa l’8% del totale. Sebbene il 73% delle imprese giovanili abbia la forma giuridica più semplice di ditta individuale, in sensibile crescita appaiono le più strutturate società di capitali: supera le 18mila unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel 2013 per questa forma giuridica, con un tasso di crescita pari quasi al 20%. Commercio, Costruzioni e Attività di alloggio e ristorazione concentrano a fine 2013 il maggior numero di attività gestite da giovani imprenditori, ma, in termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese, i capitani d’impresa under 35 raggiungono quasi il 15% delle imprese registrate negli Altri servizi, settore al quale appartengono le attività di riparazione di beni personali e i servizi per la persona. Oltre alla cospicua incidenza anche nel settore dell’Alloggio e ristorazione, le imprese giovanili appaiono percentualmente più consistenti anche nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese e nelle Attività finanziarie e assicurative.
Registrate
Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale
96.464 64.295 477.163 14.949 652.871
Iscrizioni Cessazioni 20.654 7.452 99.965 2.368 130.439
2.292 3.990 52.876 537 59.695
Saldo
crescita %
% U35 su imprese
18.362 3.462 47.089 1.831 70.744
19,80 4,85 9,51 11,80 10,48
6,68 5,78 14,51 6,82 10,77
Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Registro delle imprese
Distribuzione imprese “under 35” per settori economici al 31/12/2013 Settore A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... S Altre attività di servizi
Registrate
% U35 su imprese
% settore su U35
54.480 86 40.162 514 684 111.668 184.603 12.937 60.115 13.952 15.832 11.569 17.545 24.179 1.909 3.078 8.771 34.517
6,94 1,88 6,74 5,25 6,24 12,75 11,89 7,39 14,65 10,94 13,29 4,04 8,94 14,42 7,02 8,55 12,70 14,88
8,3% 0,0% 6,2% 0,1% 0,1% 17,1% 28,3% 2,0% 9,2% 2,1% 2,4% 1,8% 2,7% 3,7% 0,3% 0,5% 1,3% 5,3%
Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Registro delle imprese
Distribuzione imprese “under 35” per Provincia al 31/12/2013 Provincia CATANZARO COSENZA CROTONE REGGIO CALABRIA VIBO VALENTIA Totale Italia
Registrate
Saldo
% crescita
% U35 su imprese
5.158 9.438 2.882 8.206 2.213 652.871
497 885 203 660 200 70.744
9,40 8,95 6,70 7,72 8,75 10,48
15,71 14,28 17,08 16,43 16,95 10,77
Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Registro delle imprese
VIII
sabato 17 maggio 2014
Si comincia da qui
La Calabria positiva Imprenditori, manager, docenti e studenti che hanno lavorato per mesi a progetti d'impresa nell'ambito del concorso "latuaideadimpresa®" «Stiamo aggiungendo una pagina all’ideale libro della Calabria positiva. È scritta da imprenditori, manager, docenti e studenti che hanno lavorato per mesi a progetti d’impresa, nell’ambito del concorso “latuaideadimpresa®”. Oggi ne raccolgono i frutti e divulgano i brillanti risultati ottenuti, portando alta la bandiera della nostra regione nel Paese». Con queste parole il direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda ha dato il via alla premiazione dei progetti d’impresa, presentati dagli studenti di 4 scuole superiori della provincia, che si sono misurati con 6.000 studenti di 99 istituti scolastici italiani. Dei 111 progetti d’impresa ammessi al concorso, due del Cosentino hanno ottenuto riconoscimenti nazionali: l’idea “Interpet” dell’Itis “Monaco” di Cosenza, classificatasi al primo posto nella selezione provinciale, ha vinto il terzo posto del Premio nazionale “Innovazione” ed il progetto “The Kitchen” dell’Ipssar “San Francesco” di Paola ha vinto il Premio nazionale della giuria popolare. Questi ragazzi, accompagnati dai docenti e dai dirigenti di Confindustria Cosenza, hanno preso parte alla premiazione nazionale organizzata da Sistemi formativi Confindustria mercoledì 14 maggio presso il Teatro Carlo Goldoni in Venezia. Premiati in Confindustria Cosenza anche gli studenti dell’’Itis “Fermi” di Castrovillari e dell’Iis “Guarasci” di Rogliano per essersi classificati al secondo ed al terzo posto nella selezione territoriale. Dinanzi ad una platea attenta e molto motivata di giovani sono intervenuti, per Confindustria Cosenza il presidente Natale Mazzuca, la presidente del gruppo Giovani imprenditori Marella Burza e la responsabile del progetto Monica Perri che ha illustrato il lavoro svolto in questi mesi e presentato le idee in campo. Di come sia fondamentale lavorare sul percorso scuola-universitàimpresa ha parlato il numero uno degli Industriali della provincia di Cosenza Natale Mazzuca. «Abbiamo il compito di motivare i nostri ragazzi a fare bene ed a valorizzare i loro talenti. Se tra 6 mila ragazzi di tutta Italia, i nostri alunni si sono fatti valere al punto da vincere importanti premi, e non è il primo anno che ciò accade, significa che il loro potenziale è enorme e se investiamo su di loro significa investire sul territorio e sulla classe dirigente del domani. Gli alunni degli Istituti tecnici hanno lavorato molto bene al progetto, dando prova di conoscere bene le tecnologie messe a loro disposizione». Il direttore generale di Ubi Banca Carime Raffaele Avantaggiato si è soffermato sulle qualità che deve avere un imprenditore. «Coraggio e fiducia sono essenziali per poter intraprendere. Credere nei propri
La cerimonia di premiazione in Confindustria Sopra, i primi classificati dell’Itis Monaco di Cosenza
Il direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda ha dato il via alla premiazione dei progetti d’impresa presentati dagli studenti di 4 scuole superiori della provincia che si sono misurati con 6.000 studenti di 99 istituti scolastici italiani
mezzi ed essere ottimisti aiuta moltissimo, però occorre rimboccarsi le maniche e dare il meglio di se stessi per potere avere chance. Siate generosi e non pensate a cosa possono fare gli altri, ma a quello che vi fa piacere fare ed a come potete farlo nel migliore dei modi». Per gli studenti delle due scuole che andranno a Venezia, Confindustria Cosenza e Banca Carime hanno messo a disposizione un significativo contributo alle spese di trasferta, mentre per gli altri due Istituti hanno donato una macchina fotografica digitale. Per 5 allievi dell’Itis “Monaco” anche la possibilità di partecipare all’Innovation Camp presso l’incubatore d’imprese Luiss EnLabs. «Si tratta di due giorni di formazione innovativa - ha sottolineato Nicola Parascandolo dell’ufficio orientamento Luiss - riservata ai migliori studenti dove approfondire gli elementi fondamentali per comprendere il potenziale di mercato di un progetto innovativo, come lavorare per far diventare un’idea imprenditoriale una startup e come presentarla in modo efficace ad investitori e fondi di venture capital». Nel concludere i lavori dell’incontro, la presidente del gruppo Giovani imprenditori Marella Burza ha posto l’accento sugli obiettivi del progetto nazionale, voluto da Sistemi Formativi Confindustria e patrocinato del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, perché «si muovono sulla strada da noi tracciata per la diffusione dei valori positivi dell’impresa e perché coinvolge studenti, insegnanti ed imprenditori nella creazione di una rete nazionale tra scuola e impresa, fatta di dialogo, interazione, formazione sulle professionalità necessarie per accedere al mondo del lavoro». L’idea imprenditoriale sviluppata dagli studenti dell’Itis “Monaco” di Cosenza riguarda la produzione e la vendita di un distributore di cibo per piccoli animali domestici, comandato in remoto tramite internet e dotato di telecamera, con connessione audio-video; quella dell’Itis “Fermi” di Castrovillari concerne l’utilizzo di materiali di scarto della lavorazione del pomodoro per produrre bioplastica compostabile. Gli alunni dell’Iis “Guarasci” di Rogliano hanno pensato alla produzione e commercializzazione di estratti naturali derivanti dai fondi di caffè, ricchi di polifenoli e di un residuo inerte utilizzabile in campo energetico o per la depurazione delle acque Abbracciando il settore della ricerca ed innovazione. Passando al settore dei servizi l’idea dei ragazzi dell’Ipssar “San Francesco” di Paola è quella di un ristorante dove il cliente diventa protagonista della cucina insieme allo chef, preparando i piatti del giorno in isole di cottura, prelevando gli ingredienti dai banchi in sala, ed ottenendo uno sconto sui piatti preparati insieme.
sabato 17 maggio 2014
Piange il telefono Unico sbocco occupazionale nella nostra regione. Bisogna evitare che tantissimi giovani possano “arricchire" il precariato e aggiungersi a quel 40% di disoccupati o inoccupati in Italia
La paura è in linea
Eravamo stati facili profeti, purtroppo, alcuni anni fa, quando ponevamo alcune considerazioni sulla crescita esponenziale che si aveva nella nostra regione di Call Center dediti all’attività di outsourcing. Per cui ritenevamo, già allora, che necessitava un costante monitoraggio mediante l’istituzione di un “Osservatorio”, certi che se non si sarebbero stabilite delle regole o ancora meglio, non si fosse proceduto a coinvolgere sinergicamente Regione, l’Inps, Dpl, Ufficio delle Entrate e parti sociali, aventi lo scopo di verificare e controllare l’affidabilità delle tante aziende che in Calabria andavano a svolgere tale attività, usufruendo peraltro di incentivi regionali messi a loro disposizione diretti allo sviluppo occupazionale, col tempo la concorrenza fra di esse (dumping) e “allegre” gestioni, avrebbero fatto saltare il sistema call center. Oggi siamo qui a rappresentare quanto da noi paventato e, ce ne duole, nonostante avessimo più volte denunciato e chiesto incontri necessari a evitare la drammatica situazione di crisi in cui oggi versano alcune di esse in Calabria. Se da una parte le difficoltà sono accentuate dalla crisi economica, dall’altra si assiste allo sviluppo di una concorrenza tra gli operatori committenti (Telecom, Wind, Vodafone, Fastweb, ecc.), tanto agguerrita quanto miope, basata sulla logica dei prezzi e non sulla qualità dei servizi, che si ripercuote drasticamente sul costo del lavoro, quindi sui lavoratori. Una giungla quella dei call center, con aste al ribasso, delocalizzazioni, aziende fantasma che sorgono e scompaiono, ma nonostante la situazione caotica nel mondo del lavoro questo è l’unico settore che ha generato occupazione per giovani e donne soprattutto al Sud e che oggi a causa della delocalizzazione rischia di venir meno in modo veloce e traumatico. Non sono bastati i notevoli investimenti fatti per sostenere e rilanciare l’occupazione, ora è necessario che anche le grosse aziende pubbliche e partecipate (Enel, Eni, Inps) contribuiscano a creare lavoro,esse ne hanno un obbligo etico e non prestare il fianco a questo stillicidio. In questo scenario oggi si destreggiano nella nostra regione le più “significative” per numero di addetti aziende in outsourcing quali: Infocontact, Almaviva, Visiant, Abramo C.C. Koll&Koll. Alcune di esse hanno già fatto ricorso a varie forme di ammortizzatori sociali (solidarietà, cassa integrazione, ecc.) e delocalizzando. Se gioco forza bisogna accettare tali scelte dettate dalla necessità di limitare i danni è opportuno un distinguo verso chi nel loro statuto hanno
Una giungla quella dei call center, con aste al ribasso, delocalizzazioni, aziende fantasma che sorgono e scompaiono Nonostante la situazione caotica nel mondo del lavoro questo è l’unico settore che ha generato occupazione per giovani e donne soprattutto al Sud e che oggi a causa della delocalizzazione rischia di venir meno in modo veloce e traumatico
contemplato di non ricorrere alla delocalizzazione delle attività (vd. Almaviva) in altri stati (vd. Romania, Albania,Tunisia,ecc). I nostri sforzi sono rivolti affinché esse, in un momento di forte congiuntura economica,debbano, anche a costo di un loro sacrificio (ben ricompensato in passato) garantire i livelli occupazionali mantenendo fede agli impegni assunti in passato. Il ruolo che l’Ugl Telecomunicazioni calabrese svolge è già di per sé gravoso sotto vari aspetti, ma diventa impossibile, se non si riesce a dare una risposta ai tanti giovani che hanno riposto una speranza in un salario di poche centinaia di euro e che ora vivono nell’angoscia di veder sfumare le loro giuste aspettative. Quello che non possiamo accettare è che talune situazioni di criticità non dipendano esclusivamente dalla crisi ma da gestioni diremmo “infelici” generate da scarsa attenzione o gravi omissioni. La Ugl Telecomunicazioni ha degli obblighi morali verso i tanti giovani, per cui ritiene che vi siano margini entro i quali possano trovarsi soluzioni, per non ridursi a mero spettatore, per cui sollecita la classe politica calabrese ad attivarsi per predisporre qualsivoglia iniziativa che possa essere da deterrente per limitare al minimo la crisi del settore. Quella stessa politica che tanto ha ricevuto e che non può in un momento di grave recessione lavarsene le mani, ma da subito attenzionare la “vicenda call center” unico sbocco occupazionale nella nostra regione, per scongiurare che tantissimi giovani possano “arricchire” il precariato e aggiungersi a quel 40% di disoccupati o inoccupati in Italia. Sarebbe opportuno puntare sulla creazione di una “zona franca” in Calabria che consenta: la riduzione dell’Irap, la defiscalizzazione dei costi per le aziende e l’istituzione di un organo di controllo. Bisogna agire immediatamente in tutti i modi possibili, prima che il sistema Call Center imploda e impoverisca ulteriormente una regione che da tempo, lentamente, si avvia ad una desertificazione occupazionale. Ugl Telecomunicazioni Calabria
IX
X
sabato 17 maggio 2014
Libri e stimoli Grande successo per il Travel Game in visita al Salone internazionale del Libro di Torino
La cultura della lettura Gli istituti che hanno sposato l’iniziativa hanno partecipato a un viaggio d’istruzione aperto a più scuole che hanno viaggiato alla volta della città capoluogo del Piemonte
Uno stand della Regione Calabria ricco di studenti ha caratterizzato anche questa edizione del Salone internazionale del libro . Anche quest’anno oltre 1000 studenti calabresi hanno popolato la kermesse nell’ambito del progetto culturale “Travel Game: la cultura della lettura”, realizzato dall’associazione culturale La Movida che con il supporto della Regione Calabria lo ha promosso in tutte le scuole calabresi. Gli istituti che hanno sposato l’iniziativa stanno partecipando ad un viaggio d’istruzione aperto a più scuole che hanno viaggiato contemporaneamente alla volta della città capoluogo del Piemonte in occasione di un imperdibile appuntamento con la cultura come il salone del libro nel corso del quale si è svolto un emozionante confronto tra gli studenti presenti. Ha dato disponibilità ad incontrarli a Torino in questa particolare cornice Mimmo Gangemi, (Il giudice meschino, La signora di Ellis Island) che è stato a disposizione degli studenti in un incontro organizzato presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia dove numerose scuole hanno dormito. I giovani hanno avuto la possibilità di visitare una città ricca di storia come Torino ma allo stesso tempo interiorizzare ciò che hanno visto in quanto alla fine del viaggio hanno risposto alle domande preparate per loro dai docenti sul tema editoria e lettura. Gli studenti sono stati messi alla prova con un quiz interattivo con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dell’uso delle nuove tecnologie avvicinando gli allievi e i docenti all’esclusivo sistema didattico “Ars Power” che consente la realizzazione di test di verifica dell’apprendimento in tempo reale. Migliore scuola i licei Tommaso Campanella di Belvedere Marittimo che hanno conquistato primo e secondo posto. Terzo gradino del podio invece per il licei Berto di VV. Tutti gli studenti hanno vinto un libro della casa editrice Rubettino, delle opere del maestro orafo crotonese Michele Affidato e per i migliori dei soggiorni in strutture partner dell’associazione La Movida grazie alla collaborazione di Aig (Associazione hotel della Gioventù) e un soggiorno presso l’hotel Il Granaro in Sila. Ai professori sono stati offerti dei prodotti tipici calabresi delle aziende Statti di Lamezia Terme, Luigi Caccamo di Spilinga per la degustazione della tipica ‘nduja e di Monardo di Soriano che ha omaggiato gli studenti con i suoi pregiati cioccolatini.
Il progetto Travel game: la cultura della lettura mira a far socializzare gli studenti provenienti da ogni angolo della Calabria. Tra gli obiettivi, quello di incentivare i ragazzi delle scuole ad una partecipazione attiva al Salone internazionale del libro di Torino e a stimolarli all’amore per la lettura. Speciale ospite del Travel Game 2014 direttamente da Italia Uno è stato presente nel villaggio Olimpico di Bardonecchia il comico e presentatore Beppe Braida. Come l’anno scorso sono stati realizzati foto e video come ricordo per le scuole presenti disponibili sul sito www.travelgame.it. Il 12 maggio, ultima e intensa giornata al Salone per i licei classici di Rende “Gioacchino da Fiore” e Morelli di Vibo Valentia.
sabato 17 maggio 2014
XI
Parole “sante”... L'impegno dell'associazione internazionale "Amici dell'Università della Calabria" nel ricordare la figura di JP II
«Sono contento di essere in Cosenza» L’impegno dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” nel ricordare la figura di San Giovanni Paolo II, vicino alle finalità e ai meriti del Campus universitario di Arcavacata. «Sono contento di essere in Cosenza, centro dell’antico Brutium, in questo luogo racchiuso tra la Sila e la Valle del Crati. Luogo stupendo, che ha tutta una sua storia di popoli, di dominazioni, di culture. Cosenza è sempre stata centro di cultura e di pensiero, che ha conosciuto nei secoli esponenti illustri. Oggi questa città ospita l’Università della Calabria, di recente istituzione. Giovani della Regione preparano qui il loro futuro, qui si addestrano alla ricerca scientifica, maturano il loro pensiero. Esser sede universitaria è un impegno che valorizza la città, ma è anche una grande responsabilità, poiché richiede da parte di tutte le componenti cittadine attenzione e dedizione per una formazione non solo accademica, ma umana e cristiana di tanti giovani. Auspico vivamente che l’Università, fucina del pensiero e dell’uomo, gareggi con le altre istituzioni sorelle per contribuire alla promozione culturale di questa diletta Regione, offrendo un servizio alla scienza degno della Calabria erudita del passato. L’Università della Calabria sia il punto più alto dell’interesse degli amministratori di questo capoluogo, poiché con uno studio serio che avvii ad una professionalità qualificante si crei quella classe dirigente di cui la Calabria ha bisogno per risolvere i suoi problemi. La ricomposizione del tessuto sociale passa attraverso lo studio e l’impegno culturale, volti all’affermazione della dignità della persona umana: la Calabria tutta attende fiduciosa questo contributo di pace e di progresso sociale. A tutti imparto la mia Benedizione». Parole e pensieri pronunciati da San Giovanni Paolo II il 6 ottobre 1984 in occasione della sua visita alla città di Cosenza, non trascurando attenzione e stimolo d’impegno a sostegno dei giovani universitari del campus di Arcavacata, fucina di processi formativi a livello accademico, umano e cristiano. Parole indimenticabili e fresche di grande attualità che ritornano di buon auspicio nel riproporle in occasione della giornata di proclamazione della Sua Santità insieme a quella di San Giovanni XXIII, la cui cerimonia religiosa, svoltasi lo scorso 27 aprile 2014, ha costituito un forte richiamo universale di sentimenti, legami e promesse di fedeltà e coerenza comportamentale rispetto a valori e testimonianze di amore, pace e rispetto dell’uomo nella sua identità morale, etica, sociale e culturale, proclamate e vissute durante il loro percorso di vita. Tale impegno viene ricordato oggi dalla dirigenza dell’Associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, presieduta da Aldo Bonifati, che come fece il primo maggio 2011, in occasione della beatificazione del Papa polacco, ne vuole rilanciare il ricordo e il contenuto di quelle parole alla vigilia anche della visita pastorale che Papa Francesco farà il prossimo 21 giugno a Cassano Jonio, in modo da creare all’interno della stessa Università quel clima di grande impegno scientifico, culturale, formativo ed umano auspi-
Parole pronunciate da San Giovanni Paolo II il 6 ottobre 1984 in occasione della visita nella città dei Bruzi, senza trascurare i giovani universitari di Arcavacata, fucina di processi formativi a livello accademico, umano e cristiano
cato a sostegno dei giovani da San Giovanni Paolo II, per assicurare alla Calabria intera un tessuto sociale in cui primeggi il rispetto della dignità della persona umana in modo da poter dare un contributo di pace e progresso sociale nel contesto del proprio Paese e nel mondo, come invocato anche da San Giovanni XXIII con la sua enciclica Pacem in Terris. Con tale spirito il presidente dell’Associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ha inteso ricordare, per un forte legame spirituale e religioso, il dialogo e lo spirito di servizio intercorso tra il rettore, Pietro Bucci, e Sua Santità Giovanni Paolo II per circa un decennio prima della sua scomparsa, avvenuta nel mese di ottobre del 1994; come pure l’incontro svoltosi in occasione dell’ udienza generale e particolare, tenutasi nell’auditorium Paolo VI, nella mattinata dell’8 settembre 2004, nel corso della quale il rettore, Giovanni Latorre, e il responsabile dell’ufficio stampa dell’Università, hanno avuto modo di consegnargli il plastico dell’Università e la bandiera della pace predisposta dagli studenti del Progetto Magellano in giro per l’Europa e riceverne la Santa benedizione. Momenti e incontri che fanno parte della storia dell’Università della Calabria e che per questo vanno ricordati per l’assunzione di nuove responsabilità in termini accademici in modo da creare un clima di reale collaborazione e dialogo, in spirito umano e cristiano, fra le tre componenti, docenti, non docenti e studenti, del campus universitario di Arcavacata, fulcro di riferimento per l’intera regione. Per questi motivi l’Associazione è vicina e ne sostiene le finalità all’iniziativa intrapresa da un gruppo di studenti dell’Università per dare il via ad un ciclo di incontri, a partire dal prossimo 12 maggio, nella cappella universitaria sul ponte Pietro Bucci, preparatori alla visita pastorale di Papa Francesco a Cassano Jonio, senza dimenticare ciò ch’è stato seminato in passato per far vivere la fiaccola dell’amore, della concordia e della pace. Franco Bartucci portavoce Associazione internazionale “Amici dell’Università della Calabria”
L’allora rettore Bucci con Papa Giovanni Paolo II Sopra, la benedizione del plastico Unical
XII
sabato 17 maggio 2014
Idee Mostra a Lamezia fino al 6 giugno, a cura di Tonino Sicoli e Andrea Romoli Barberini
Prima vengono i Post-meridionali A Lamezia Terme, un nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea. Si chiama Studio Gallery eha avviato le proprie attività con una mostra dedicata agli artisti che tra la fine degli Anni Settanta e i primi Ottanta si sono riconosciuti nella definizione di “Post-meridionali”, coniata e teorizzata da Tonino Sicoli per individuare quel particolare approccio nuovo, fortemente identitario, che consentì in quegli anni il consolidamento e il rilancio delle ricerche d’avanguardia in Calabria attraverso «il superamento di quel meridionalismo vittimista» per farsi portatore «di un’idea nuova di ricerca del confronto con modelli culturali esterni. Invece dell’emarginazione stanziale e dell’emigrazione intellettuale» (T. Sicoli). Un’esperienza importante che, nel suscitare l’interesse di critici di primissimo ordine come, tra gli altri, Filiberto Menna e Enrico Crispolti, ha avuto significative ripercussioni sul territorio anche attraverso la docenza di alcuni membri del movimento nelle accademie di belle arti di Catanzaro e Reggio Calabria, e al liceo artistico di Cosenza. La mostra, curata da Tonino Sicoli e Andrea Romoli Barberini, si compone di circa 10 opere realizzate nei primi anni Ottanta da Francesco Correggia, Rino Cosentino, Francomà, Francesco Lupinacci, Luigi Magli, Rocco Pangaro, Mario Parentela, Giulio Telarico. L’evento, ideato dall’associazione culturale P-Art (Art in progress), è patrocinato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro; dal Maon (Museo d’Arte dell’Otto e Novecento) di Rende (Cs); dal Pdac (Palazzo Ducale Arte Contemporanea) di Maierà (Cs). Ingresso libero Orario: dal martedì al sabato; dalle 16.30 alle 19.00 Info: Studio Gallery cell. +39.333.92.20.257
Opere di Francesco Correggia, Rino Cosentino, Francomà, Francesco Lupinacci, Luigi Magli, Rocco Pangaro, Mario Parentela, Tarcisio Pingitore, Giulio Telarico
Due iniziative all’insegna dei valori
Non “consumiamo” la festa della mamma La festa della mamma, lo sappiamo, ricade la prima domenica di maggio dopo l’otto, data ufficiale della ricorrenza, e festa di Maria di Pompei del Rosario. Una festa, che negli anni aveva preso una piega consumistica; ma che forse negli ultimi tempi è ritornata a una dimensione più semplice. Abbiamo preso due esempi di questo corretto modo di vivere la ricorrenza: uno, “Il cuore di Mamma” organizzato dall’associazione Mammachemamme di Cosenza, responsabile Cecilia Gioia, tenutosi presso il Parco Robinson di Rende; l’altro, nelle località arbereshe dell’Alto Cosentino, che ha visto coinvolti in un concorso di poesia dedicato alla mamma dal titolo “Pensieri e parole per la mamma”, gli Istituti di scuola primaria e di primo grado delle cittadine di Firmo, Acquaformosa, Lungro; la manifestazione è stata curata dall’associazione “Progetto donna Firmo” di Adelina Aiello e dal Kiwanis international club di Castrovillari, presidente neoeletta Capparelli, che entrerà in carica ufficialmente da settembre e dal presidente uscente Giacomo Cucè (alla manifestazione ha preso parte una giuria che ha valutato gli elaborati dei ragazzi: la psicologa Letizia Bellizzi, l’insegnante Domenica Lanza e la poetessa Lucia De Cicco) manifestazione intervallata dalla voce di Raffaella Scarpelli. L’evento cosentino l’ha ideato Erica Gallo con i contributi di Lindara Nobre Costa per i balli e di Serena Bucca dell’associazione Pagliassi; evento che è passato attraverso il gioco, una caccia al tesoro, il cui tesoro da trovare era il cuore della mamma; momenti di convivialità, lettura fiabe, un tempo passato insieme di qualità tra genitore e bambino.
Il concorso di poesia è idea partita dal Kiwanis, club service (organizzazione nata in Usa) per aiutare le fasce deboli, spiega l’avvocato Capparellli, e fino al 2015 sosterrà il progetto “Eliminate” con Unicef, debellare il tetano neonatale. Il concorso è alla sua II edizione con la volontà di storicizzarlo. I premi del concorso sono stati offerti dallo sponsor, gioielleria Ferraro di Lungro, e dal Kiwanis: una gita, premio per la famiglia.
sabato 17 maggio 2014
Un ricordo nero su bianco Giovani "penne" ricordano Romano Marino, il tredicenne venuto a mancare a causa di una malattia rara non diagnosticata in tempo
Diamo vita alle parole di Francesco Fotia
Si è svolta lunedì pomeriggio alle ore 18,00 la premiazione per la seconda edizione del concorso letterario “Diamo vita alle parole”, organizzato dall’associazione culturale Romano Marino, in collaborazione con il Comune di Cosenza e rivolto agli studenti delle scuole medie della città. L’associazione prende il nome dal tredicenne che nel 2010 è venuto a mancare a causa di una malattia rara non diagnosticata in tempo, e da ormai quattro anni è presente sul territorio cosentino con manifestazioni e iniziative culturali rivolte agli adolescenti. La cerimonia si è tenuta presso il ridotto del teatro A.Rendano di Cosenza, alla presenza di numerosi giovanissimi, molti dei quali hanno partecipato al concorso. La formula usata, simile a quella dello scorso anno, ha previsto la stesura di un elaborato originale corredato da una breve ricerca sulla Istiocitosi, con riferimento alla Sindrome da attivazione macrofagica (Mas), all’illustrazione dei suoi sintomi, alla metodologia di diagnosi e alla sua cura. La traccia, il cui titolo stato “Se la vita è scoperta, la morte è un faro”, ha richiesto di immaginare di trovarsi in età senescente e di raccontare la propria vita a ritroso, sottoforma di ricordo, mettendone in luce le passioni i desideri che l’hanno caratterizzata. Uno richiesta alla quale gli studenti hanno risposto con la sensibilità e la fantasia che caratterizza la loro giovane età. Tutti i temi sono stati letti dalla giuria presieduta da Emanuele Ruvio e formata dalla presidente Maria Donata Giardini, Cesare Marino, Nella Fanello, Mariarosaria Vaccaro, Francesca Florio e Alessandra Santelli che hanno poi decretato i vincitori. I premi sono stati messi a disposizione gratuitamente dallo stesso Ruvio del Keystore One di Cosenza. Ad aggiudicarsi il primo posto è stata Giorgia T.P. dell’Istituto comprensivo Rende-Commenda “P. De Coubertin”. La giovane, come si legge nelle motivazioni della giuria, ha conquistato il primo posto grazie all’originalità del punto di osservazione e alle «sovversive inversioni compiute in un bilancio che rilegge i confini tra salute e malattia, normalità e visionarietà, dolore e slancio vitale, assunzione di una scelta e rimpianto, esistenza e resistenza. La studentessa ha interpretato il senso ‘corale’ dell’identità definendo l’inquietudine e la bellezza della sua costruzione attraverso lo specchio delle altrui coscienze, nelle quali l’io si proietta e riflette se stesso e le sue destinazioni. Un accorato ed estremo inno alla vita nel momento del congedo dalle sue molteplici forme». Seconda classificata Sofia A., dell’Istituto comprensivo “Zumbini”, che con il suo elaborato «ha tradotto liricamente il silenzioso e costante dialogo con se stessi, le immaginazioni e le proiezioni umbratili di un passato che riaffiora, nella sua natura complessa ed elegiaca a un tempo, attraverso il monologante processo della memoria involontaria. E per avere reso l’idea del percorso esistenziale quale suggestivo viaggio verso uno spazio etico, nell’avventurosa scoperta, tra temuti scogli e agognato rifugio, del filo che lega gli eventi fino alla soglia del loro oltre». Chiude il podio, tutto femminile, Maria Cristina T., anche lei della
Premiazione per la 2a edizione del concorso letterario organizzato dalla associazione culturale in collaborazione con il Comune di Cosenza e rivolto agli studenti delle scuole medie della città
Maria Donata Giardini Sopra, la giuria Sotto, una parte del pubblico
“P. De Coubertin”, «per la resa lucida dello sguardo che analizza le ragioni imperiose della parola scritta e della sua forza sorgiva. Per aver mostrato la centralità dell’esperienza dell’espressione come dovere e farmaco, dono e condanna, osmosi tra simbolo e realtà». Un percorso importante per i giovani che hanno scelto di aderire al concorso; un’iniziativa, come sempre quando si parla della Marino, dai nobili contenuti. Non potrebbe essere diversamente per un’associazione coraggiosa e piena di forza volontà. Uno spirito simboleggiato da Maria Donata Giardini, la mamma di Romano, che con grandissima forza d’animo e grazie anche a un gruppo di persone di buona volontà, è riuscita a trasformare il più forte dei dolori in una grande forza benevola da dedicare completamente ai giovani.
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sabato 17 maggio 2014
L’Ucai non si ferma mai La sezione cosentina insieme a “Tremenda day” per il sociale e l'amore per l'arte nell'ispirazione di Grazia Calabrò
di Lucia De Cicco
L’Ucai (associazione artisti cattolici italiani) sezione di Cosenza, raddoppia. Due manifestazioni nella stessa giornata, quella del 10 maggio scorso, complice il sole su via Arabia. Giornata, che ha regalato immagine ai tanti pittori, che si sono adoperati a farsi conoscere, attraverso la loro arte, nella giornata nazionale ad essa dedicata, che in realtà cadeva il 3 maggio scorso e con l’invito del Tremenda Day, organizzato dall’associazione Exodus, che ha aperto uno sportello in città e che fa capo a Don Mazzi. L’altro evento presso la biblioteca, Corrado Alvaro di Castrolibero, ha ripercorso, con una mostra non solo degli aderenti Ucai, ma anche con pezzi d’arte e pubblicazioni pregiate, provenienti da collezioni private e dall’Associazione Archivio storico (che si occupa di mettere sul mercato le opere) di Rende per ricordare le due immagini di Papa da pochissimo Santi. Il Papa buono Giovanni XXIII e il Papa dei giovani Giovanni Paolo II. Evento quest’ultimo cui ha preso parte il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco, gli assessori Sabrina Pacenza e Yleana Illuminato, Orlandino Greco vicesindaco del Comune, Alessandra Primicerio, critico d’arte, Francesco Bitonti, presidente Ucai Cosenza, Mario Gallo critico d’arte. Interventi musicali di Alessandro Marano, ha moderato Anna Canè responsabile biblioteca. I pittori che hanno esposto Alba Abritta, Amendola Lina Francesca, Calabrò Grazia Letizia, Caputo Luigi, Franco Giuliana, Granata Luigia, Gullo Maria Antonietta, La Neve Marcello, Oliva Antonio, Orrico Santina, le collezioni private sono state concesse dagli artisti Omar Galliani, Floriano Bodini, Elvio Marchionne, Stefano Amakolas. Abbiamo preso contatto con Grazia Letizia Calabrò e la vicepresidente Giuliana Franco dell’Ucai di Cosenza con sede a Castrolibero per farci raccontare delle due manifestazioni. In occasione del Tremenda Day, ci dice la Franco, i pittori, che hanno partecipato sono Rita Mantuano, Maria Antonietta Gullo, Grazia Calabrò, Maria Teresa Aiello, Alba Abritta, Luigi Caputo, Lina Lupinacci, Marcello La Neve, Santina Orrico, Angelo Ventimiglia, Mirella Viteritti e lei stessa. Grazia Calabrò fin da bambina ha mostrato un naturale amore per il disegno e i colori, facendo di quest’attività il suo passatempo preferito. Sin da giovanissima si è dedicata al disegno e alla realizzazione di dipinti olio su tela. La sua prima mostra d’arte personale l’ha realizzata ad appena diciotto anni. Sempre in quel periodo ha cominciato ad avere i primi riconoscimenti e premiazioni. Ormai da moltissimi anni vive a Rende nel Cosentino, dove ha studiato e messo radici. Il padre, insegnante, possedeva un innato talento artistico ed ha contribuito, notevolmente, a stimolare la sua creatività e ad aiutarla a coltivare sempre di più. Infatti, la pittrice, pur non seguendo gli studi artistici, bensì quelli ingegneristici, ha sempre trovato un po’ di spazio per dipingere. La madre, pure insegnante, l’ha incoraggiata in questa direzione.
L’arte raddoppia Terminato il corso di Ebanisteria A breve quello di Liuteria e altri laboratori didattici
Grazia Calabrò Sopra, l’esposizione in via Arabia
L’artista ha ottenuto molti riconoscimenti e giudizi positivi anche da noti esperti del settore (così si legge nelle note curriculari di lei) tra cui anche molte attività per il sociale come la partecipazione alla mostra collettiva a tema “Polvere nel vento, il senso della memoria” Shoah - Biblioteca Comunale di Castrolibero (CS) nel gennaio scorso. Tra i premi numerosi: Premio 1° Memorial artistico Giuseppe Granata, 1° pittrice - sezione pittura e scultura, Camigliatello Silano (CS) e Targa della Provincia di Cosenza (Assessorato Sport turismo e spettacolo, sett. 2013. Le abbiamo chiesto come si vivono questi due eventi in contemporanea in qualche modo legati alla Chiesa... Si vivono di corsa ed essere in entrambi i luoghi non è stato facile. In biblioteca il mio dipinto su Giovanni Paolo II, nella sua classica posizione di preghiera e meditazione, che ha colpito non solo me, ma tutti lo ricordano in questa sua espressione di riflessione. L’altra nello scenario fantastico di Via Arabia, in questa gradinata alle spalle la chiesa di Santa Teresa. Una giornata spettacolare, favorita dal sole e dal caldo, c’erano i trampolieri e artisti di strada, proprio lì per il Tremenda Day. Circondati da arte e sport una meravigliosa ondata di persone che osservava con non solo curiosità ma, vero e proprio, interesse l’esposizione e il resto. Una concomitanza di eventi che però mi ha gratificato. Ma quali sono stati i temi dei quadri esposti in Via Arabia? Non era una mostra tematica. Ognuno poteva esporre la propria creatività secondo le proprie aspirazioni. Tra i premi e ricordi più importanti ci sono: Premio Concorso Terracina, 1° class - VIII Edizione in denaro a cura del Centro socio-culturale Bachelet di Cosenza - gennaio 2013. Premio speciale “Don Rodrigo” Concorso Internazionale, a cura del Club don Rodrigo nel febbraio 2013. Premio “Ermes Vercillo”, 25° anniversario dalla scomparsa del pittore rendese -Targa consegnata presso il museo del Presente di Rende (CS) nel dicembre 2012. Ma, altre partecipazioni a collettive anche dirette contro la violenza alla donna, con la Fondazione Roberta Lanzino nel 2013 una mostra itinerante giunta da Perugia fino alla Casa di Roberta, così come in occasione della presentazione dell’Avvocato Bianchi, in Gusto amaro delle Caramelle, presso al biblioteca di Castrolibero, Cs un’asta di beneficenza a favore del progetto “La terra di Piero”, per la realizzazione di un parco giochi nel cosentino per bambini in carrozzina, nel maggio 2014. Una curiosità sulla nostra pittrice: l’immagine dell’Alda Merini che caratterizza il prestigioso concorso dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro è una sua opera che adesso è utilizzata annualmente dal responsabile per il concorso di poesia.
sabato 17 maggio 2014
Calabria dimenticata Giuseppe Maria Sensi, cosentino elettore nei 2 conclavi del 1978
Il cardinale dei due papi
di Pietro De Leo
Dopo aver partecipato al conclave che si tenne dal 25 al 26 agosto 1978 alla morte di Paolo VI che si concluse con la proclamazione al soglio pontificio di Albino Lucani, patriarca di Venezia, che assunse il nome di Giovanni Paolo I, il cardinale Giuseppe Maria Sensi fu anche tra i 110 cardinali elettori presenti nel conclave successivo dal 14 al 16 ottobre dello stesso anno, indetto in seguito alla morte Giovanni Paolo I dopo 33 giorni di pontificato. Da esso uscì Papa dopo otto scrutini, Karol Jozef Wojtyla divenuto Giovanni Paolo II, ora dichiarato santo. Nato a Cosenza il 27 maggio 1907, sesto dei dieci figli dell’onorevole Francesco Sensi, membro del direttorio del Partito popolare e presidente per molti anni della Azione cattolica calabrese, dopo gli studi secondari nel seminario diocesano di Cosenza, si trasferì a Roma dove - conseguita la licenza in filosofia e le lauree in teologia ed in diritto canonico nella Pontificia università lateranense - fu ordinato sacerdote il 21 dicembre 1929. I suoi studi proseguirono nella Pontificia accademia ecclesiastica, al termine dei quali iniziò la carriera diplomatica al servizio della Santa sede, come segretario della Nunziatura apostolica di Bucarest. Nel 1938 fu destinato a quella di Berna, dove visse i difficili anni della seconda guerra mondiale, prodigandosi nell’aiuto e nell’assistenza a vittime e a profughi. Nel 50° di sacerdozio Giovanni Paolo II così ricordava il suo amico/elettore: «Ti sei adoperato per assolvere a questo importante compito con tutto l’impegno. Hai prestato un sollecito servizio a questa sede apostolica: in alcuni Stati, infatti, insignito della dignità episcopale, rappresentando la persona del sommo Pontefice per parecchi anni, ti sei adoperato perché i rapporti tra il potere civile e la sede apostolica fossero rinsaldati da vincoli di amicizia e si difendesse la libertà dei cristiani residenti in quei luoghi. Sei stato Nunzio apostolico presso la Repubblica di Costarica dal 1955, dopo essere stato eletto alla chiesa titolare arcivescovile di Sardi e consacrato il 24 luglio 1955, Delegato apostolico in Palestina [1956], infine Nunzio in Irlanda, da 1962 al 1967, e Portogallo [da
Nato a Cosenza il 27 maggio 1907 fu anche tra i 110 cardinali elettori presenti nel Conclave che elesse Papa dopo otto scrutini Karol Jozef Wojtyla divenuto Giovanni Paolo II
Il Conclave del 1978 Sotto, prospetto della basilica di San Pietro
1967 al 1976], dove hai confermato la tua ininterrotta scrupolosità nell’assolvimento dei tuoi compiti anche in situazioni difficili, dimostrando anche la tua grandissima sollecitudine pastorale e la tua insigne virtù». Nella seconda sessione del Concilio rivide con piacere la calabrese Alda Miceli di Longobardi, una delle 13 donne chiamate come “uditrici”, come rappresentante degli istituti secolari, in quanto membro delle Missionarie della Regalità di Cristo, che pur non avendo diritto di parola, intervenne attivamente nelle riunioni preparatorie. Tra gli incarichi di prestigio ricoperti da mons. Sensi va ricordato quello di Osservatore permanente della Santa sede presso l’Unesco. E in questa veste fu inviato prima a Parigi e poi a Montevideo come capo della delegazione della Santa sede alle sessioni delle assemblee generali. Fu creato e pubblicato cardinale diacono da Paolo VI nel concistoro del 24 maggio 1976, col titolo dei Ss. Biagio e Carlo ai Catinari nel rione S. Eustachio, dove risiedeva conducendo una vita semplice, tanto che amava spostarsi alla guida della sua Bmw, collaborando con alcuni dicasteri della Curia Romana. Il cardinale Sensi si spense a 94 anni il 26 luglio 2001, presso la clinica Pio XI di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni. Appresa la notizia della morte, Giovanni Paolo II inviò un telegramma di cordoglio al fratello, avvocato Antonio Sensi, impartendo la benedizione apostolica ai parenti e conoscenti, all’arcivescovo, al clero e ai fedeli presenti al sacro rito esequiale che presieduto dal delegato del Papa cardinale Agostino Cacciavillan, si svolse il 28 luglio nel duomo di Cosenza: evento del tutto ignorato nel recente volume - per altro non privo di notevoli omissioni - AA.VV. Storia della Chiesa - Cosenza e la sua provincia dall’Unità ad oggi, Cosenza 2013. Tra di essi vi era la cosentina dr. Anna Blefari Melazzi, nipote del cardinale: una delle prime donne italiane ad entrare dal 1969 nella carriera diplomatica. Proprio lei, che dopo tanti prestigiosi incarichi sarebbe stata ambasciatore a Varsavia dal 9 gennaio 2006 al 2008, in Polonia, patria di San Giovanni Paolo II. Ma anche zia di Diana Blefari Melazzi: la “compagna Maria”, neobrigatista condannata definitivamente all’ergastolo il 27 ottobre 2009 per l’omicidio di Marco Biagi avvenuto nel 2002, che appena tre giorni dopo, cinque anni fa - afflitta e depressa - si tolse la vita nel carcere di Rebibbia. Anche queste pagine di storia da ricordare in una Regione spesso bistrattata da chi ne esalta il male , ma oscura il bene.
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