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LOTTA ALLA PLASTICA UN 2020 ALL’INSEGNA DEL ‘PLASTIC FREE
ADOTTARE UN DIVERSO PARADIGMA DI COMPORTAMENTO E DI CONSUMO PIÙ RESPONSABILE E ATTENTO ALL’USO DELLE PLASTICHE È IL NUOVO MANTRA CHE CARATTERIZZA L’ANNO APPENA INIZIATO.
DI BARBARA TOMASI
UN 2020 ALL’INSEGNA DEL ‘PLASTIC FREE’
(Photo: Depositphotos, elenaruban@ua.fm)
NEL 2019 LA LOTTA ALLA PLASTICA HA INIZIATO A ESSERE AL CENTRO DI UN AMPIO DIBATTITO MEDIATICO E POLITICO. IN PARTICOLARE, NEL VECCHIO CONTINENTE CI SONO UNA COSTANTE ATTENZIONE E UNA RICERCA CONTINUA DI SOLUZIONI E FINANZIAMENTI PER ACCELERARE MODELLI DI PACKAGING E SOLUZIONI DIVERSE. A partire dalla lotta alla plastica monouso, vale a dire piatti, bicchieri, posate, cannucce, ma anche bastoncini per le orecchie, bottiglie, fla
coni, e così via. Una lotta che coinvolge comuni e regioni, stabilimenti balneari e sagre paesane, scuole e uffici, seguendo le indicazioni della direttiva europea, che ha come obiettivo l’eliminazione di questo tipo di prodotti entro il 2021. Sono infatti, secondo le stime, ben otto i milioni di tonnellate di plastica che finiscono ogni anno negli oceani e le previsioni dicono che entro il 2050, se non si interviene con urgenza, negli oceani avremo più plastica che pesci. Verso l’abolizione della plastica monouso si sta muovendo anche il Ministero dell’Ambiente, che ha promosso un’intesa con WWF e Federalberghi per la sottoscrizione di un protocollo per estendere su scala nazionale gli hotel plastic free, inclusi quelli dei parchi nazionali, a partire dalle confezioni cortesia di shampoo e bagnoschiuma. Seguendo questa direttiva gli alberghi eviterebbero così di usare ogni anno circa 200mila flaconcini di plastica per l’igiene personale.
LA FILOSOFIA ‘FREE FROM PLASTIC’ È sempre più alto il numero delle aziende che stanno adottando la filosofia ‘free from plastic’. Alcune catene della grande distribuzione hanno eliminato l’acqua confezionata in bottiglie in Pet, altre hanno sostituito le confezioni in plastica con
L’INIZIATIVA ‘RACCOGLIAMO UN MARE DI PLASTICA’, LANCIATA DA PROCTER & GAMBLE A FAVORE DI LIFEGATE PLASTICLESS SUL PORTALE DI AMAZON.
contenitori in cartone, altre hanno messo al bando bicchieri, piatti, posate monouso. Ricorre, inoltre, la sostituzione negli uffici e nelle scuole delle bottigliette in plastica con borracce in acciaio, fino alla creazione di vere e proprie linee di prodotti green senza imballaggi in plastica. Nestlé, ad esempio, come ha ricordato il nuovo Presidente e Amministratore Delegato Italia e Malta del Gruppo Nestlé Marco Travaglia, è sempre più focalizzata su alcuni obiettivi riguardanti il packaging – entro il 2025 il 100% delle confezioni sarà riciclabile o riutilizzabile – e le emissioni. “Il nostro gruppo prevede di investire a livello mondiale 2 miliardi di franchi svizzeri (1,87 miliardi di euro) per il passaggio dalla plastica vergine a quella riciclata e per l'innovazione. In Italia l’impegno si aggira intorno ai 250 milioni”. Grazie a Procter & Gamble avranno una nuova vita le plastiche raccolte dal mare con dispositivo Seabin, inaugurato a fine gennaio a Fiumicino nell’ambito dell’iniziativa PlasticLess di LifeGate. Presso il molo di Tecnomar, circolo nautico a due chilometri dalla Fiumara Grande (la foce naturale del Tevere), lo speciale cestino sarà in azione in maniera permanente per catturare fino a 500 kg di rifiuti all’anno (circa 1,5 kg al giorno) tra quelli che il fiume convoglia nel Mar Tirreno. Tutto è partito dall’iniziativa ‘Raccogliamo un mare di plastica’, che P&G ha lanciato a favore di LifeGate PlasticLess sul portale Amazon: tra il 16 settembre e il 20 ottobre 2019, chi ha acquistato prodotti P&G su amazon.it (per un valore complessivo di almeno 30 euro) ha garantito la raccolta dell’equivalente di 100 cannucce di plastica da parte del Seabin. In occasione dell’inaugurazione del Seabin, Procter & Gamble ha presentato anche gli obiettivi del piano ‘Ambition 2030’, che agirà a più livelli: i brand e le abitudini di consumo, la filiera di produzione e approvvigionamento, partnership con le maggiori organizzazioni esperte in sostenibilità e il coinvolgimento dei dipendenti dell’azienda. Tra i traguardi il 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili, la riduzione del 50% di emissioni di gas serra, e l’approvvigionamento del 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili. Lo scorso anno il brand di gelati Carte d’Or, parte del gruppo Unilever, ha lanciato sul mercato italiano le nuove vaschette riciclabili e compostabili caratterizzate da una particolare composizione: alla base di carta certificata PEFC è stato aggiunto uno strato di bioplastica (acido polilattico, PLA) ottenuta dagli scarti del mais per renderla impermeabile. Al termine dell’utilizzo il contenitore può essere utilizzato per il riciclo della carta o inserito nei sistemi di compostaggio industriale. Una novità che ha inizialmente riguardato le 12 varianti della Linea Classici Carte d’Or e quindi la Linea Affogati. Entro il 2021 il passaggio interesserà tutte le altre linee. La nuova vaschetta segue la strategia ‘No, less, better plastic’ di Unilever per ridurre la plastica dai propri prodotti, che proseguirà sulla base di obiettivi progressivi.
LA NUOVA VASCHETTA CARTE D’OR, COMPLETAMENTE RICICLABILE E COMPOSTABILE.
Non solo le aziende ma anche le istituzioni stanno scoprendosi sempre più attente a evitare oggetti in plastica. Lanciato qualche tempo fa, ‘Milano Plastic Free – Milano dice basta alla plastica!’ è un progetto che coinvolge l’amministrazione meneghina in collaborazione con Legambiente e con il sostegno di Confcommercio per promuovere gli esercizi commerciali della città che volontariamente decidono di ridurre l’uso degli imballaggi e della plastica usa e getta. Milano Plastic Free si rivolge alle aziende, alle associazioni e ai cittadini, coinvolgendoli in una serie di attività per dire addio alla plastica monouso e arrivare preparati al 2021, quando entreranno in vigore le nuove norme europee che metteranno al bando molti oggetti usa e getta, che costituiscono il 49% dei rifiuti marini. Il comprensorio sciistico di Pejo 3000, sulle montagne del Trentino, è invece da questo inverno la prima ski area totalmente plastic free al mondo. Dopo la messa al bando di cannucce, piatti e stoviglie in plastica dai rifugi, Pejo 3000 prosegue infatti il percorso per allargare all’intera area il progetto plastic free. Già quest’anno saranno eliminate 45mila bottigliette in Pet, pari a 900 kg di plastica, 15mila bicchieri, 5mila cannucce e 12mila bustine di ketchup e maionese.
COSA NE PENSANO I CONSUMATORI Rispetto dell’ambiente ed ecologia del prodotto sono gli elementi principali emersi da una ricerca effettuata lo scorso maggio da Nextplora su incarico del brand della detergenza ecologica Winni’s, su quali saranno i comportamenti d’acquisto nei prossimi 10 anni, per quanto riguarda i prodotti sostenibili per la pulizia della casa e del bucato, e per comprendere la relazione dei consumatori con temi ambientali ed ecologici. Oggi le scelte d’acquisto sono influenzate soprattutto da efficacia (56%), profumo (37%) e formato/quantità (31%), mentre il tema del rispetto dell’ambiente con il 24% è il 4° elemento citato. E tra 10 anni quali saranno, invece, i fattori che influenzeranno le scelte d’acquisto? Chiedendo alle persone di proiettarsi nel 2029 la situazione cambia: rispetto dell’ambiente (40%) ed ecologia del prodotto (36%) diventeranno i principali elementi considerati nel processo decisionale. Seguiti da efficacia (ancora 36%), confezione riciclabile (28%), naturale senza conservanti e coloranti (25%). Sale al 79% (dal 54% del 2019) la quota di intervistati che indica almeno un elemento ‘green’ tra i fattori di influenza nella scelta. Ma qual è l’opinione dei consumatori in merito alle aziende che mostrano un impegno ambientale, etico e sociale? Circa 8 consumatori su 10 credono nell’utilità delle scelte sostenibili delle aziende per costruire un mondo più pulito domani. Chi già acquista prodotti eco ha un’opinione più positiva. MK
A SINISTRA, IL PROGETTO MILANO PLASTIC FREE DEL COMUNE DI MILANO, IN COLLABORAZIONE CON LEGAMBIENTE E SOSTENUTO DA CONFCOMMERCIO, SOSTIENE GLI ESERCIZI COMMERCIALI CHE SCELGONO DI RIDURRE L’IMPIEGO DI PLASTICA.