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III. Il mito di Houyi [pag

In differenti versioni della leggenda Pan Gu viene aiutato nella separazione tra cielo e terra da quattro bestie mitiche: la tartaruga, il Qilin, la fenice e il dragone. Trascorsero altri 18 mila anni, Pan Gu nel frattempo era diventato un gigante fra cielo e terra, alto 45 mila km.

Quando finalmente cielo e terra si stabilizzarono senza più riunirsi, Pan Gu poté finalmente riposarsi, tuttavia, sfinito a morte, non ebbe più l’energia di sostenersi, il suo corpo gigantesco crollò a terra e morì.

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Con la morte le varie parti del suo corpo si trasformarono. Il suo occhio destro divenne il Sole, il suo occhio sinistro la Luna, i suoi capelli diventarono pianeti e stelle, il suo respiro si trasformò in nuvole e in vento. Le braccia e le gambe diventarono le cinque principali catene montuose della Cina, i muscoli si trasformarono in terra fertile, la sua barba diventò un fitto bosco, i suoi peli erba e fiori, il sudore diventò la pioggia che rinfresca le terre. La sua carne divenne terreno, il suo sangue divenne fiumi e laghi, le sue ossa e i denti si tramutarono in rocce e alcune di esse divennero

oro, argento, bronzo, ferro, giada e pietre preziose. Dai pidocchi che aveva sul corpo nacquero infine gli uomini e gli animali.

L’eミeヴgia IosマiIa da Iui si oヴigiミa la vita vieミe duミケue siマHoliIaマeミte ヴappヴeseミtata Ioミ l’aspetto di un uovo. Non solo nel Taoismo, ma anche nella mitologia di molte religioni arcaiche (Fenici, Indù,

Roマaミi, eII.ぶ è pヴeseミte il マito dell’uovo IosマiIo Ihe, ミella sua valeミza IosマogoミiIa, siマHoleggia l’uミità pヴiマoヴdiale dell’Esseヴe, la totalità peヴfetta, iミdivisa, Ihe pヴeIede la sepaヴazioミe degli eleマeミti e la Ioマpaヴsa dell’uミiveヴso マateヴiale a tutti マaミifesto.

III. IL MITO DI HOUYI

In Cina esisteva da tempo immemore un “dualismo cosmologico” che metteva in opposizione due principi, da una parte la luce, il Sole e il fuoco, dall'altra il buio, la Luna e l'acqua.

Nella mitologia cinese il sole aveva l’aspetto di un fiore splendente la cui anima - racchiusa all’interno -aveva la forma di un corvo a tre

zampe. La leggenda racconta che, in tempi antichissimi, quando in Cina regnava Yao, successore di Huang Ti (l'Imperatore Giallo), esistessero non uno ma dieci soli, figli della dea Xihe e di Dijun, dio del paradiso d'oriente. La Leggenda. In un villaggio molto lontano, esisteva un grande albero di gelsi (Fu-Shang) che sovrastava l’Oceano Orientale: l’albero era cosi grande e alto che i suoi rami raggiungevano il cielo. Su questo albero vivevano 10 corvi i quali avevano l’oneroso compito di alzare in cielo il Sole. Ogni corvo aveva un proprio Sole e ogni giorno, a turno, si alzava in volo un corvo diverso con un Sole diverso. La vita era in perfetto equilibrio, gli uomini del villaggio amavano il Sole, esso dava loro energia e cibo. Un giorno, pero, nell'anno 2170 a.C., accadde l’impensabile, senza motivo tutti i corvi si alzarono in volo con il proprio Sole, facendo scaldare improvvisamente la Terra. Di conseguenza le messi andarono a fuoco, i fiumi si disseccarono, gli animali iniziarono a morire come mosche e gli uomini furono costretti a nascondersi in rifugi. Se i dieci soli avessero continuato a stare tutti insieme nel cielo, l’intero universo sarebbe stato bruciato. Yao, imperatore della Cina, invocò allora con voce accorata il dio Dìjùn affinché salvasse gli uomini dai suoi figli sciagurati. Mosso da quella supplica, il dio si rivolse ai corvi in tono benevolo, tentando inutilmente di convincerli a tornare all'antica abitudine di percorrere il cielo uno alla volta. Al loro rifiuto, decise di inviare sulla terra l’immortale arciere Houyi, con un arco rosso e una faretra con dieci bianche frecce affinché spaventasse i corvi in modo tale che in futuro non avrebbero più commesso una tale insubordinazione. Houyi inizialmente cerco di far ragionare i 10 corvi, i quali pero non vollero sentir ragioni e restarono tutti e dieci in cielo. Houyi, quando vide in che condizioni si era ridotta la Terra a causa del gesto sconsiderato degli uccelli del sole, si infuriò e decise di ricorrere a misure estreme: brandì il suo arco e scoccò le sue frecce. I soli cominciarono a cadere nel mare trasformandosi in corvi a tre zampe, mentre l’acqua ardeva.

vediamo tuttora. Houyi stava per scoccare la decima freccia, quando l'imperatore Yao gli si avvicinò e lo pregò di risparmiare almeno l'ultimo dei dieci soli: infatti, gli spiegò, la vita degli uomini senza alcun sole sarebbe stata ancora più miserevole di quella con i dieci soli insieme. Illuminato da quelle parole, l'arciere divino risparmiò l'ultimo sole, che è quello che ancora oggi splende sulla Cina e sul resto del mondo.

Nel tempo in cui esistevano dieci soli, c'erano anche dodici lune, una per ogni mese dell'anno. Come succedeva per i soli, anche le lune all'inizio di ogni mese venivano condotte sulle sponde di un lago all'estremo confine orientale del mondo per essere lavate. Da qui, una alla volta, si levavano in volo su di un carro fatato per attraversare tutta la volta celeste. Non si sa come capitò, ma dopo che Houyi ebbe abbattuto nove dei dieci soli, anche undici lune scomparvero e rimase solo quella che

Houyi pagò a caro prezzo l’aver deciso di uccidere i 9 soli: Dijun lo bandì dal paradiso, lo privò della sua immortalità e lo costrinse a vivere sulla Terra.

Sulla Terra l’arciere entrò al servizio di Yao e affrontò una serie di mirabolanti avventure per salvare la Cina.

Xi Wang Mu, la Regina Madre d'Occidente, volle premiare il suo eroismo, convocò Houyi nel suo palazzo e lo ricompensò con la pillola dell'immortalità avvisandolo, però, di non doverla mangiare subito, ma di far passare ben 12 mesi per "prepararsi con la preghiera e il digiuno" all'atto. Egli ascoltò attentamente le parole della Regina e decise di nascondere in un posto sicuro di casa sua la pillola. Fu chiamato però per una missione urgente e in sua assenza la moglie Cheng’e non resistette e decise di assaggiare la pillola. Nel momento in cui ne mise una parte in bocca, iniziò a fluttuare verso il cielo, piangendo e chiedendo aiuto. Il marito dalla terra la vide, ma non poté correre in suo aiuto. La donna giunse sulla Luna e costruì un palazzo. Da allora la donna continua a vivere sulla luna, in compagnia di un solo coniglio, Yu Tu. Houyi, frattanto, mangiò il resto della pillola, si stabilì sul sole e una volta al mese va a trovare

Chang'e e allora la luna diventa piena. Si dice che quando la Luna e piena, se la si guarda bene, si può vedere l’immagine di Cheng’e e di Yu Tu.

I cinesi amano la Luna così tanto da dedicare ad

essa una festa, la famosa “Festa di mezzo Autunno”, una festa piena di tradizioni e di principi. Durante i festeggiamenti si usa bruciare degli incensi in onore a Chang’e.

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