MIA MAGAZINE Trimestrale di Moda Bellezza Cultura Benessere del Friuli Venezia Giulia
luglio/ agosto/ settembre
num. 1 anno 2014
2,50 â‚Ź
Tempo d’Estate la blouse blanche
baciata dal sole
UINE - VIA SAVORGNANA, 14 TEL +39 0432 506789 - INFO@OLIMPIONICO.COM
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editoriale
T
luglio agosto settembre 2014
rieste, il suo mare, la sua meravigliosa città e Alessia, giovane modella friulana, fotografata da Al e dipinta da Francesca. Un occhiolino in copertina regalato da Francesco. Queste sono solo alcune delle persone che hanno collaborato a questo progetto, a qualcosa di meravigliosamente bello. Qualcosa di nuovo per questa regione, qualcosa che possa incuriosire a differenza dell’ormai solita tecnologia o delle solite riviste internazionali che fanno riferimento solo alle (comunque meravigliose) nostre grandi città. Ritorno un po’ alle vecchie abitudini, dove il profumo della carta ci emozionava, e dove si stava attenti a non piegare troppo le pagine per evitare il rischio di rovinare ciò che con amore e interesse avevamo acquistato. Qualcosa da tenere in libreria, da collezionare, da sapere, una rivista, ma non la solita rivista. Una lettura che ci appartiene, che parla delle nostre città, ma anche della nostra Italia. Noi amiamo il Friuli, e il Friuli ama chi lo ama. Una rivista fatta di persone che con professionalità possono raccontarvi, possono informarvi, e possono aiutarvi a scegliere le cose più giuste! Gente comune che sa’! Che noi di MIA abbiamo cercato per Voi, per farvi compagnia durante questa lunga e calda estate, ma che sta già lavorando per il prossimo autunno. Fatta anche di persone che con lo zaino in spalla hanno cercato successo nella grande Milano, ma che non hanno rinunciato a collaborare con la LORO città, che comunque sia, portano nel cuore... Gente che crede, gente che ci ha dato la possibilità di FARE qualcosa per noi stessi. Mia vuol dire tutto, provate a pronunciarlo... Mia è Moda e tendenza... A casa nostra.
photo: Al Bruni
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SOMMARIO
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EDITORIALE_3 CONTRIBUTI_6 CULTURA_8 BOOKS_45
MODA
La blouse blanche_14 Colore 2014: energia rosa_16 Tempo D’estate_18 Sotto le stelle_28Men on the road_20 Accessori all’eccesso_34
BEAUTY & MAKE-UP
Un estate da top_53 Baciate dal sole_54 La beauty bag_55 Ricette della Mia nonna_60 La MIA email_61
WEDDING
Tra matrimonio e bon ton_64 I was made for loving you_66
MODA BIMBO
Ninna nanna, ninna oh_47 Summer time_48
SALUTE E BENESSERE
La fotoprotezione_ 70 Salus per aquam_72
VIAGGI
Vado in salento_75
FOOD & WINE
Blogger and chef_80 MIA -
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ZANETTI MEN’S WEAR
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[in copertina] Ania Chiz
modella internazionale nata a San Pietroburgo (Russia) da padre italiano e madre russa, cresciuta in Sicilia. Si afferma nel 2012 per aver fatto parte della campagna pubblicitaria Spring Summer di DIESEL. Oggi la sua carriera gravita tra set fotografici e passerelle nella grande Milano e l’affascinante Parigi, collaborando con grandi fotografi e nomi della moda.
Photo: Francesco Marongiu Make-up: Samia Laoumri
Francesco Marongiu, 25 anni.
è sempre stato affascinato dall’arte in tutte le sue varie forme, fin da bambino. Ha coltivato la sua passione per la fotografia all’ultimo anno della scuola superiore, una passione che ha coronato con il trasferimento a Milano dove ha affinato i suoi studi fotografici. Nel 2005 inizia la sua cariera come freelance nonostante la sua giovane età. Amante dell’eleganza e della bellezza, gli piace la perfezione della natura e viaggiare attorno al mondo. Nell’estate 2013 ha cominciato a lavorare in Asia, con un riscontro positivo. Attualmente lavora tra Milano, Parigi e Taipei.
Samia Laoumri, 28 anni.
Nata a Palermo da genitori stranieri, si trasferisce durante l’adoloscenza in Friuli con la madre. Frequenta la scuola professionale di Moda Ipsia di Gemona del Friuli. Finiti gli studi si trsferisce prima in Grecia e poi in Egitto come capo costumista per spettacoli di musical e danza. Ciò le permette di vivere da vicino il mondo del make-up che la porterà in seguito ad iscriversi all’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, allieva del Maestro Manlio Rocchetti, unico premio Oscar italiano per il miglio trucco. Prosegue la sua carriera lavorativa a Milano come truccatrice professionale freelance nel mondo della moda e del beauty.
A
contributi in ordine alfabetico
l Bruni, nato nel 1975 a San Vito al Tagliamento, inizia a scattare foto per divertimento da ragazzino, con le macchine
fotografiche analogiche di suo padre. Cantante e chitarrista della Rock Band :Empatia: cura le grafiche e le immagini degli album pubblicati a fine e inizio millennio e questo porta ad Al una grossa crescita delle conoscenze di postproduzione dell’immagine, uno dei suoi punti forti. Inizia a scattare con una reflex professionale nel 2009 sviluppando una lunga serie di ritratti fotografici che hanno trasformato una passione per l’espressività nelle immagini in una professione. Tra gli altri hanno posato per lui Daniele Molmenti, Irene Cao, Lorenzo Buffon e Sibylle Righetti.
C
hiara Fantig, italiana per origini, famiglia, cuore, cultura e spirito, sceglie l’Inghilterra e Londra per scoprire la vastità dei processi creativi. Poi, il colpo di fulmine per Parigi, dove scopre l’universo della moda, della bellezza e del design. Nella capitale francese costruisce un’attività professionale molto florida, che la porterà ad essere Art Director e Responsabile Creativa per Maquillage di marchi internazionali come Nina Ricci, L’Occitane, Strand Cosmetique, VH Cosmetiques, Gamma Croma. Da Parigi allarga i suoi orizzzonti professionali ed inizia una intensa collaborazione con la azienda di cosmetici Faberlic e la Russia. Dopo 25 anni lascia Parigi, dove mantiene alcune prestigiose consulenze, e ritorna nella terra di origine per concretizzare il suo sogno. Nel 2008 apre a Udine uno spazio che non si era mai visto prima: ‘Bois de Rose’, in cui confluiscono le sue attività di color designer e make-up artist con quelle della decorazione floreale.
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rancesca Dorigo nasce a Udine nel 1973, fin da bambina dimostra uno spiccato senso artistico e un attenzione per tutto
ciò che riguarda l’immagine, la moda e la bellezza. Dopo aver frequentato l’istituto d’arte, ha lavorato diversi anni nel settore della moda come responsabile di prestigiosi negozi d’abbigliamento dove curava sia gli acquisti sia gli allestimenti. Il make up rimaneva comunque la sua passione più grande fino a quando decide di intraprendere una strada fatta di seminari e corsi di trucco, beauty e sposa, moda, fotografici e facepanting, per riuscire ad avere quelle competenze e quella professionalità che le permetterà poi nel 2013 di iniziare ufficialmente la professione di make-up artist e consulente d’immagine.
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ucio Bassi nasce a udine nel 1975 ed è socio fondatore di Angel’s Home a Udine. Inizia il suo percorso nel campo del benessere nel 2005. Per espandere le sue conoscenze nel campo delle tecniche alternative. Nel 2006 consegue il 1° livello di Reiki Usui e segue uno stage di cristalloterapia, in seguito, frequenta a Tricesimo un corso di Riflessologia Plantare Olistica Presso una scuola certificata SICOOL. Dal 2007 al 2009 frequenta un laboratorio pratico di bioenergetica e massaggio indirizzato a rimuovere i blocchi fisico/energetici che possono limitare il normale movimento articolare e muscolare. Nel 2014 ha concluso a Trieste, presso una scuola affiliata FISTQ (federazione italiana scuole tuina qigong), un triennio di massaggio Tuina, una delle tecniche di trattamento utilizzate dalla medicina tradizionale cinese assieme all’agopuntura. Attualmente prosegue il suo percorso di crescita personale seguendo un corso di introduzione alle tecniche sciamaniche.
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atthias Parillaud nasce a Parigi. La passione per la fotografia lo accompagna fin da giovanissimo, dopo alcuni anni
londinesi vissuti ad alto indice di creatività, decide di farne una professione. Rientrato a Parigi, “entra a bottega” presso importanti studi fotografici della capitale. Contemporaneamente si appassiona al mondo del prodotto d’arredo e dell’oggettistica, realizzando molti servizi dedicati alle case d’autore e innumerevoli still life per la stampa specializzata quale Art et Decoration, Marie Claire Maison, Donna Moderna, Vivere Country, Le Figaro... e per marchi internazionali di diversi settori, L’Oreal Coiffure, Chaumet, Boucheron, Leroy Merlin, Roche Bobois, Delonghi, Sephora, Bakel. Nel 2007, spinto dal desiderio di offrire ai figli uno stile di vita a misura d’uomo e più vicino alla natura, si trasferisce con la famiglia in Friuli – terra d’origine della moglie – e apre un nuovo studio a Udine. Da alcuni anni conduce una personale ricerca fotografica sul mondo dei fiori. Questa particolare sensibilità artistica lo porta ad essere l’interprete esclusivo scelto da Bois de Rose per trasporre in immagini la propria essenza, fatta di arte floreale e arte della bellezza. Da due anni collabora anche con Luuk Magazine come fotografo beauty, per still life e ritratti.
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icaela Liberati abruzzese di nascita e friulana di adozione, è laureata in Antropologia culturale ed Etnologia. Più che foodblogger, si definisce foodlover: cheladigranchio.it è il suo diario enogastronomico con cui condivide la smisurata passione per il buon vino e l’amore incondizionato per il mangiar bene.
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onia Massarini copywriter, giornalista e dottoranda. Collabora con l’agenzia Luciano Tomasin Studio di Padova; ed è iscritta al secondo anno di dottorato in Comunicazione Multimediale, presso l’Università degli Studi di Udine. Il progetto di ricerca è un’analisi dell’emergere dei brand cinesi nel settore della moda di lusso. Fondamentalmente, scrivo. A volte per ricreare il sogno, a volte per cercare l’imbroglio, dipende dal committente.
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ebastian Laspina nel 2000 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Udine. Nel 2004 consegue la specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso lo stesso ateneo. Nel 2008 ottiene il “Master S.I.De.M.A.S.T. in Dermochirurgia” presso la Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Siena. Nel 2009 consegue il “Dottorato di Ricerca in Scienze e Tecnologie Cliniche” presso la Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Udine. Esercita l’attività professionale presso la Clinica Dermatologica Universitaria di Udine e come libero professionista presso i propri Studi Privati di Udine, Gorizia e Pordenone. Dal 2007 è dermatologo di riferimento presso la LILT di Udine (Lega Tumori per la prevenzione dei tumori della pelle).
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haron Giona
nasce a Trieste nel 1981, inizia gli studi a Trieste per poi terminarli a Roma. Estetica, cura dei dettagli e bon ton la spingono ad interessarsi al mondo del “wedding” dove si forma come Wedding Planner grazie alla Kronos Consulting; successivamente entra a far parte delle Wedding Angels. Distinguendosi nel suo operato, per eventi e per la promozione della figura professionale del Wedding Planner. Diventa Vice-presidente per il Friuli-Venezia Giulia della Associazione Italiana Wedding Angels. È fra le prime in Italia ad introdurre la figura del Bridal Coach e del Wedding Coach.
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[ ] cultura
“ I manifesti, effimeri nella loro essenza, sono la materia da collezionare più ingombrante, la meno maneggevole e la più deteriorabile. Potranno sopravvivere solo in formato ridotto ”
COLLEZIONISMO
una gioiosa passione
La società che cambia attraverso i manifesti A CURA DELLA DOTT.SSA FRANCESCA ROMANA ROSSI CRITICA D’ARTE
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l manifesto, continuamente presente nella nostra vita, occupa un posto particolare nell’ambito degli stampati extralibrari per le sue non comuni dimensioni, per la potenza con la quale si impone alla nostra attenzione e per la sua funzione di immediato informatore. Nelle strade, nelle piazze delle città, questo “elefante di carta” con immagini sempre nuove e suggestive, che sintetizzando tutto un messaggio assumono valore di simbolo, svolge la sua funzione di mezzo pubblicitario aprendo un dialogo con la grande massa con il suo linguaggio semplice ed elementare, un linguaggio delle immagini, universalmente intelleggibile, che, dall’esperienza di un didattica elementare, si rivela quale mezzo più immediato ed efficace per esprimersi, per imparare e per comunicare. Il manifesto oggi è integrato in un vasto complesso di altri mezzi di comunicazione che nel loro insieme realizzano una campagna pubblicitaria, ma la sua funzione rimane sempre quella di attirare l’attenzione, di destare interesse, di farsi ricordare, coinvolgendo problemi d’ordine psicologico e tecnico estetico. Negli ultimi anni del XIX secolo e primi del XX secolo, cartellonisti d’eccezione crearono per la pubblicità di diversi prodotti manifesti che, oltre che ad un intrinseco valore artistico, hanno portato sino a noi un mondo fantastico di immagini, evocatrici di un costume ormai appartenente al passato, immagini dalle quali trabocca la cronaca ricca di effetti drammatici e suggestivi degli avvenimenti di quegli anni di cui restano quale viva testimonianza. Vi sono tanti modi di rievocare il ruolo del manifesto, quale mezzo di comunicazione, come strumento di promozione commerciale, prodotto di strategie d’immagine, di evoluzione di mode e stili, di mutamenti del gusto e del costume. Un percorso evocativo fatto di atmosfere, costumi, ambienti di un passato dove non serviva leggere per interpretare il messaggio di tipo iconografico riprodotto in migliaia di pezzi sui muri delle periferie delle città. Già nell’antica Roma e nella Grecia si faceva largo uso di avvisi pubblici, di carattere commerciale e politico, concepiti e realizzati con l’impiego di vere e proprie espressioni pubblicitarie, con il preciso scopo di allettare e persuadere. Interessante a questo proposito il ritrovamento fatto nel 1887, durante gli scavi di Pompei, di una colonna ricoperta di comunicazioni scritte su papiri sovrapposti in diversi strati. Il critico francese Henry Beraldi, commentando sulla “Revue de l’art” nel 1898 l’esplosione prorompente della grafica pubblicitaria scriveva che: “I manifesti, effimeri nella loro essenza, sono la materia da collezionare più ingombrante, la meno maneggevole e la più deteriorabile. Potranno sopravvivere solo in formato ridotto.” La pubblicità, complemento fisiologico di qualsiasi impresa industriale e commerciale, nasce tra la fine del XIX secolo e gli inizi del Novecento.
L’avvento della produzione e conseguente distribuzione industriale di massa, modifica radicalmente lo stato delle cose: diviene più semplice produrre i beni che smerciarli sino allo scoppio della prima guerra mondiale. La quantità e la qualità degli oggetti si moltiplica a dismisura e serve quindi vederla, prima di leggerla in quanto essa porta un messaggio che risponde alle esigenze di immagini d’uso quotidiano e nasce e si nutre di obiettivi, da quando diviene tale. Più ingenua e improvvisata agli esordi, in quanto e’ difficile parlare di vera e propria pubblicità almeno fino alla metà del XIX sec., periodo in cui, già avviata, resta pur sempre, nella stragrande maggioranza dei casi, pubblicità di tipo redazionale. In ambito grafico si era verificato un po’ in tutta l’Europa una sorta di adesione, se non omologazione, ad un nuovo stile grafico che integrava immagine e scritte, e nel quale le immagini erano a tinte forti, a tratti sintetici ed il cui lettering non era di «cassa», cioè fatto con i caratteri mobili, ma frutto di un «design» integrato all’immagine che parlava un linguaggio del tutto simile a Milano, a Londra, a Parigi, a Berlino, a New York e così via. Sia che fosse definito Art Nouveau, Liberty, Jugendstjl od in altri termini esso fu comunque il trait d’union della cultura grafica e della ricerca modernista per oltre vent’anni, dall’ultimo decennio del XIX secolo sino al 1914. Ma a cavallo del secolo, in era litografica già affermata, accanto al manifesto completamente illustrato, convivono composizioni tipografiche sormontate da vignette o raccordate, in tutto o in parte, da cornici floreali o geometriche, dove si aprono medaglioni e cammei, con motivi simbolici, maschere e motivi araldici. Il manifesto lascia ampio margine di interpretazione allo spettatore, come affermavano i primi critici d’arte dell’Ottocento che da Baudelaire in poi lo consideravano una vera e propria espressione artistica. Gli arredi urbani e quelli mentali della gente mutano per l’azione di più forze grazie alla riproducibilità tecnica dei manifesti e della scoperta del loro potere di aiutanti magici nei confronti del prodotto reclamizzato. Ogni città potenzialmente, anche se su scala ridotta, gode delle stesse possibilità di veder circolare sui propri muri i manifesti che arredano le strade della capitale e dei grandi centri industriali, in Italia e all’estero. Se li si promuove a messaggeri e portatori alati del nuovo verbo delle città che si affacciano alle soglie della modernità, se si riconosce la possibilità di concertare le loro apparizioni nello
stesso periodo nelle metropoli, come nelle piccole città di provincia, si può osservare nei più disparati centri cittadini un denominatore comune già individuato da un altro importante critico d’arte: Roger Marx affermava che “Le strade stesse cospirano nei confronti delle possibilità dell’occhio e della mente di rilassarsi; l’arredo che muta di continuo e copre tutti i muri della città richiama con forza il nostro sguardo, anche il passante più occupato o il più distratto deve sottomettersi al fascino di questa vista che accompagna il suo percorso, deve seguire gli arabeschi animati del disegno, estasiarsi di fronte alla flora multicolore che fiorisce dalle pietre grigie.” Il fatto è che per essere sicuro di far colpo e convincere meglio il Manifesto ha chiesto aiuto all’arte. Vi sono tanti modi di rievocare questa complessa vicenda che ha coinvolto quattro generazioni ed ha trasformato profondamente la fisionomia del nostro Paese. Il cartellone pubblicitario spazza via il problema dell’analfabetismo a suon di grafica, colori e spesso di simboli e mette in scena, in modo istantaneo e globale, una molteplicità di significati immediatamente percepibili e riconoscibili. La pubblicità perciò si fa itinerante, cerca il cliente e si intrufola nella sua vita. La genialità che espressero i nostri padri, in questo particolare ambito, va sottolineata tutta. Sono loro gli inventori del gadget pubblicitario! Ogni avventura collezionistica è, prima di tutto, un viaggio mentale, in parte indipendente dal godimento e dal consumo dei manifesti negli spazi urbani, in parte priva di un progetto che miri a privilegiare determinati insiemi tematici rispetto ad altri. Il vero collezionista non ambisce a racchiudere il sapere universale in una stanza, né pensa di salvare degli esemplari dei manifesti in vista di guerre e distruzioni prossime venture. I suoi obiettivi non sono neppure assimilabili a quelli classificatori della storiografia positivistica che, proprio in quegli anni, agli inizi del Novecento, inizia la fase discendente del suo ciclo. Egli è affascinato dai manifesti perché sono fragili, hanno una vita effimera, hanno bisogno di protezione e soprattutto perché parlano la lingua della grafica e della pittura internazionale, divulgano il verbo e la luce della cultura dell’Art Nouveau.
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I manifesti sono il modo più diretto ed efficace per gli artisti di allargare al massimo l’orizzonte dei destinatari e del pubblico. potenziale delle loro opere. Il suo possesso e il suo godimento non sono legati all’unicità dell’opera e nascono dopo una fase di possesso e godimento visivo da parte di pubblici eterogenei e vastissimi. Riconoscere ai manifesti prima di tutto un carattere di beni culturali, ne legittima il diritto a essere immediatamente iscritti nei territori artistici e il collezionista sente di poter fare del suo piccolo centro di raccolta una sorta di Arca in cui, potenzialmente, i materiali pubblicitari da affissione, destinati per natura a vivere “l’espace d’un matin” possano evitare, dopo l’uso, di essere subito abbandonati come relitti nello spazio urbano e in quelli della memoria e del tempo. Un contributo rilevante in questo senso è venuto senz’altro dai sociologi e dai semiologi a misura che hanno ampliato il loro campo di osservazione. Il manifesto quindi, come documento, come una sorta di filtro attraverso cui cogliere non soltanto i contenuti informativi della comunicazione pubblicitaria o istituzionale, ma anche le intenzionalità del committente, le capacità espressive del suo autore, capace di suggestioni durevoli, crea l’impatto sull’immaginario collettivo. Fortunato Depero, uno dei protagonisti del Movimento Futurista, che firmò numerosi manifesti e lavorò molti anni con la Campari, affermava nel 1931: “L’arte pubblicitaria è fatalmente necessaria, arte fatalmente moderna, arte fatalmente audace, arte fatalmente pagata, arte fatalmente vissuta”. Ogni manifesto è una scelta, l’emergere di un criterio, di un gusto coerente, di una disponibilità al piacere, pronto ad aderire al mutare dei tempi, ma costante nel gusto, immobile nel suo desiderio di costruirsi, grazie al suo mecenate, la sua galleria privata in cui non può mancare nessun nome dei grandi artisti. Le splendide insegne pubblicitarie sono un ornamento pari, e forse superiore, a un dipinto a olio in un salotto borghese. Il manifesto, invece, linguaggio murale, vive fin dall’inizio, con spontaneità e senza rovelli intellettuali, quell’impatto diretto con le presenze sociali cittadine che sconvolge le tendenze pittoriche contemporanee ponendosi come elemento di arredo urbano. Non si può fare un passo, svoltare una grande e affollata arteria cittadina senza vedercela lì dinnanzi, stampata e riprodotta in tutti i modi, in tutte le misure, in tutti i caratteri, in tutte le forme, sugli affissi, sulle imposte dei negozi chiusi, sui muri, in alto ed in basso. Ovunque! Nonostante i nuovi mezzi di comunicazione di massa, il manifesto possiede ancora una propria qualità persuasiva. Come immagine seducente e graffiante il manifesto ha tolto alla fotografia “l’aura” che la caratterizzava pur nella sua riproducibilità tecnica. Infatti, a differenza della radio e della televisione, il manifesto lascia un’immagine più duratura. Mezzo di comunicazione, strumento di promozione commerciale, il manifesto è una forma espressiva strettamente collegata non solo alle cadenze e ai meccanismi del mondo della produzione e del consumo.
“L’arte pubblicitaria è fatalmente necessaria, arte fatalmente moderna, arte fatalmente audace, arte fatalmente pagata, arte fatalmente vissuta ”
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Soltanto negli ultimi anni si è cominciato a scoprire e valorizzare il ruolo della comunicazione pubblicitaria quale fonte documentaria e sistema di scrittura nell’infinito mosaico di segni e immagini che da più di un secolo connotano storia e cronaca, stati d’animo, gesti, emozioni e avvenimenti dell’età contemporanea. Il manifesto costituisce perciò un documento del proprio tempo e gli aspetti della realtà di una mentalità collettiva che è in grado di moltiplicarsi in maniera esponenziale per dare una risposta alla grande fame di immagini, stampe e manifesti che trasformeranno le strade in un variopinto libro illustrato. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale la grafica pubblicitaria si avvia a vivere una seconda stagione di asfissiante propaganda che non concede spazio per ulteriori sperimentazioni. In seguito, con il secondo dopoguerra, sarà la volta delle campagne per il Prestito della Ricostruzione, e quindi, nuovamente, le necessità di propaganda politica per la definizione dei nuovi equilibri, che mortificheranno ulteriormente la creatività di grafici ed artisti. Nuove modalità creative sono all’orizzonte. Piuttosto che alle avanguardie ora il riferimento è ai nuovi meccanismi nella gestione delle campagne pubblicitarie, al marketing, e, in sostanza alle mutazioni sociali e culturali in atto nella società. In Italia sta decollando la televisione, con necessità comunicative di massa e quindi del tutto mediocri. La grafica pubblicitaria di qualità entra così nella storia e ci rimane.
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oda [1]
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La Bluse Blanche A CURA DI MONIA MASSARINI
in primo piano
Dal 1febbraio al 29 Giugno si è svolta presso il Museo del Tessuto e in collaborazione con la fondazione “Gianfranco Ferrè”, “La camicia Bianca secondo me” mostra omaggio al talento e al lavoro dello stilista. 27 camicie, insieme a illustrazioni e filmati, hanno permesso di entrare a stretto contatto con la poetica idea sartoriale dello stilista Ferrè, attraverso il meraviglioso mondo della Camicia Bianca.
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MARLENE DIETRICH KIM BASINGER AUDREY HEPBURN GRETA GARBO
COCO CHANEL MARIA ANTONIETTA LADY DIANA SPENCER UMA THURMAN
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a prossima stagione annuncia una sfilata di luce: ritorna senza essersene mai andata la camicia bianca. Candide nuvole di seta, organza e cotone sono pronte a travolgere le vie cittadine, in molteplici forme e fogge. Una camicia bianca è un must have che non conosce obiezioni: tutti noi ne custodiamo una nel nostro guardaroba. La sua storia affonda nel passato e il suo successo appare intramontabile. Fu Maria Antonietta la prima regale indossatrice di questo capo: ne abbiamo testimonianza in una tela di Madame Vigée-Lebrun. La scelta della nobildonna fece scalpore perché a quel tempo equivaleva a farsi ritrarre in biancheria intima ma è grazie alla sua audacia che la camicia ha ricevuto la prima consacrazione. L’ascesa a indumento basico è invece dovuta al coraggio visionario di una grande stilista, Coco Chanel. Grazie a lei le donne del primo Novecento poterono abbandonare gli stretti corsetti a vantaggio di una più confortevole bluse dal taglio maschile: era nata la camicia come la conosciamo noi oggi, quotidiana e versatile. Dopo di lei numerosi stilisti ne fornirono nuove e personali interpretazioni: Christian Dior la propose d’organza dentro a gonne di raso; Gianfrancro Ferrè, fedele alla sua cifra stilistica, la rivisitò secondo nuove forme, ispirate alla sua visione architettonica della moda. A proiettarne l’immaginario in una dimensione altra, eterna ed elegante, sono le dive del cinema: Ava Gardner nel film “L’incantesimo” e Haudrey Hepburn che ne sdrammatizza la serietà indossandola con le maniche arrotolate nella pellicola “Vacanze Romane”. E ancora, si sono susseguite nel tempo le principesse, Jacqueline Kennedy, Greta Garbo e Lady D. In tempi più recenti non possiamo dimenticare l’immagine/icona di Uma Thurman in “Pulp Fiction”. Oggi, la camicia bianca è una presenza costante del nostro guardaroba e della nostra vita ma mai come nella prossima stagione sarà di nuovo Regina indiscussa del nostro Look: a noi tutta la libertà di reinterpretarla, con lo stile e l’originalità del nostro tempo.
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RADIANT ORCHID
Colore 2014: energia rosa A CURA DI MONIA MASSARINI
Pantone 18 - 3224
È
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un bouquet di orchidee il simbolo del 2014. Il Pantone Color Institue, la società americana che ogni anno nomina il colore che meglio rappresenta lo spirito del tempo, ha infatti eletto per quest’anno i toni rosati del Radiant Orchid 18-3224. Leatrice Eiseman, executive director dell’Istituto, spiega le ragioni sottolineando la natura intrinseca di questa sfumatura che è un incoraggiauna spinta verso la fantasia e l’originalità. Cosa potrebbero chiedere di meglio, le donne? La nuance, delicata e femminile, è subito divenuta protagonista delle collezioni di grandi stilisti e delle scelte cromatiche dei più famosi make-up artist. Emerson di Jackie Fraser-Swan, Juicy Couture e Yoana Baraschi sono solo alcuni dei designer che hanno scelto il Radiand Orchid per tingere le loro creazioni. E senza trucco e senza inganno, sugli occhi e sulle labbra, questo delicato punto di magenta ha un effetto magico e seducente che illumina il viso e la notte; provatelo, e sarete voi la stella più brillante nei Cocktail Party delle lunghe serate estive. Tante le sue qualità: sulla pelle e sull’umore ha un effetto rivitalizzante, nutre e infonde energia positiva; inoltre, mette d’accordo bionde e more perché si sposa perfettamente con i diversi tipi di pelle e di capelli. Chiede solo di non esagerare con gli accostamenti. Gli esperti raccomandano: è un colore protagonista, vuole gli occhi puntati addosso e nessuna concorrenza, meglio evitare di mixare troppe tinte accese e abbinarlo solo a toni neutri. Ci aspetta un’estate luminosa e positiva, radiante come il Pantone Radiant Orchid. Viviamola con entusiasmo ed energia, esaltando il nostro look con questo colore che è così, come le donne, deciso e al tempo stesso delicato.
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Reminescence RĂŠminescence di Palm Lab
Gucci
Boden
Max Mara
Tom Ford
Manolo Blahnik
Tempo d’ESTATE abiti - Civicodiciotto photo - Al Bruni make-up - Francesca Et Voilà
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Abito seta e rete GOTHA (200 euro), maxi foulard fantasia marina LUISA BRINI (a partire da 98 euro), scarpet in raso con chiusura a caviglia DALLASTA (a partire da 80 euro)
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camicia in seta stile impero ALTEA (205 euro), bermuda in cotone MYTHS (86 euro), borsa frangiata in camoscio ATELIER LE ARTIGIANE (150 euro), collana di produzione artigianale
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felpa in cotone con inserto tropicale REGI’S BEE (62 EURO), t-sirht VINTAGE in puro cotone (76 euro), pantalone tuta in cotone inserto fantasia tropicale REGI’S BEE (82 euro), occhaili legno, EYE by GRAZIOSA
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maxi abito a righe GOTHA (200 euro), collana in legno artigianale
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top creato da maxi foulard in cotone e seta LUISA BRINI (a partire da 94 euro), gonna lunga a pieghe fantasia tropicale VINTAGE (378 euro), scarpa da tennis alta in tessuto tecnico e crosta, DALLASTA (145 euro), collana di produzione artigianale
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camicione fantasia floreale scollo borchiato ALTEA (385 euro), fascia multiuso CIVICODICIOTTO
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maxi sciarpe cotone, lino, seta, modal in varie fantasie LUISA BRINI (a partre da 98 euro), maxi telo spiaggia fantasia paisley in cotone LUISA BRINI (115 euro) MIA - 27
Sotto le STELLE abiti - Civicodiciotto foto - Al Bruni make-up - Francesca Et VoilĂ
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camicia smanicata in jersey di cotone e vualle ricamata a mano GOTHA (189 euro), collana composta da tre fili di perle, due fili di catena e applicazioni di organza, prodotta da CIVICODICIOTTO (165 euro) MIA - 29
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abito sartoriale in seta a pois blu e bianco ATELIER LE ARTIGIANE (450 euro), scarpa da tennis alta DALLASTA (145 euro) MIA - 31
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abito sartoriale in seta a pois neri su sfondo bronzo ATELIER LE ARTIGIANE (450 euro) MIA - 33
fei liu zara
h&m
zara
zara
Aaccessori All’ECCESSO
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“ Perché adombrarsi nella stagione della luce? ”
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A CURA DI MONIA MASSARINI
pessore, presenza, eccesso. Quest’estate la parola d’ordine è visibilità. Le collane? Grandi. Gi anelli? Tanti. Gli orecchini? Elaborati. Non sono ammessi piccoli e sottili punti luce, il trend impone scelte monumentali. Guardatevi attorno e la moda è già manifesta: le collane sono lunghi percorsi fittamente tempestati di perline o vere e proprie micro-composizioni di fiori e tessuti ricamati. In una parola, sono evidenti. Riprendete coscienza della vostra gestualità: le mani diventano improvvisamente protagoniste perché gli anelli diventano seriali, indossati in fila, uno di seguito all’altro. Oppure ricorrete a un gioiello unico, composto da due anelli uniti assieme da un inserto decorativo. Sempre di decorazione si tratta quando si parla di orecchini, perché quest’estate un semplice e discreto pendente non basta. Lo stile annunciato è l’ear cuff: un orecchino che decora non solo il lobo dell’orecchio ma anche tutto il suo contorno esterno. Ripiegare sul classico? Possibile, ma almeno scegliete l’orecchino più lungo e vistoso, possibilmente decorato con un intarsio che ricordi i centrini all’uncinetto. E se vogliamo nominare un motivo ispiratore unico, la risposta è flower power. Petali, boccioli e fiori irrompono sulla scena, stampati, applicati o stilizzati su tessuti, scarpe, borse e monili: sono loro il simbolo di una rinnovata joie de vivre che veste e investe lo spirito della movida estiva. Non passare inosservati è quindi il messaggio della collezione primavera/estate 2014.
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DOLCE E GABBANA EYEWEAR mosaico floreale limit edition www.dolcegabbana.it
LA STILISTA MANUELA PERESSUTTI Vèstiti di emozioni PHOTO AL BRUNI
showroom UdIne Via Vercelli, 1 33100 Udine (UD)
info@nuela.info T. +39 392 0618110
showroom vIenna Prinz eugen Strasse, 6/2 - 1040 Wien (A)
Il sogno
Manuela è una donna che da sola, attraverso le esperienze lavorative prima, l’esser diventata moglie e mamma poi e la sua passione per la comunicazione e PNL, è riuscita a trovare dentro di sè quella completezza e quella forza che le hanno dato il coraggio di buttarsi a capofitto nella realizzazione del suo sogno che, nel suo atelier, si traduce ogni volta, con ogni cliente, nell’immensa gioia di vedere lo scintillio negli occhi delle persone, di scoprire così quella felicità che non mente.
Càos CreatIvo
Materiali preziosi e raffinatezza vengono messi insieme dall’occhio clinico di Manuela guidato dal caos creativo che la distingue e i clienti si ritrovano piano piano a scoprire il piacere di sperimentare su di sè, di mettersi in gioco per giungere a conciliare il proprio io con l’immagine che ne scaturisce all’esterno. Il segreto di Manuela è quello di amare le persone, di volerle vestire ma soprattutto conoscere, per aiutarle ad abbattere tutti i paletti che impediscono di essere loro stesse, perchè l’abito deve rispecchiare la persona, i suoi sentimenti, il carattere.
“Non solo una stilista, ma una vera e propria consulente d’immagine che non punta al vano apparire, ma alla riscoperta del valore delle persone e dei prodotti dell’orgoglio italiano per aggiungere quel tocco tanto speciale che conferisce gioia e sicurezza alla gente.”
www.nuelamoda.com
Man on the ROAD
BY REGI’S BEE
abiti - Civicodiciotto foto -
leonardo ferri
un ringraziamento particolare: Felipe Dal Bello Alessandro Lucarelli Massimo Gobbi Damir Blokar Neto Marco Marchionni MIA -
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camicia in jeans puro cotone REGI’S BEE (135 euro), t-shirt puro cotone con stampe REGI’S BEE (62 euro), pantalone tuta in cotone con coulisse in vita REGI’S BEE (82 euro)
MIA - 39
camicia in cotone REGI’S BEE (90 euro), pantalone in tuta con o senza tasche REGI’S BEE (82 euro), maxi sciarpa fantasia REGI’S BEE (a partire da 94 euro) MIA -
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pantalone in tuta REGI’S BEE (90 euro), felpa con cappuccio esterno spugna di cotone ed interno cotone stampa chasmire REGI’S BEE (86 euro)
giacca doppiopetto in cotone REGI’S BEE (189 euro) MIA - 41
da sinistra verso destra: sharaiana cioccolato REGI’S BEE (140 euro), t-shirt bianca cotone REGI’S BEE (60 euro), cintura in pelle taglio vivo REGI’S BEE (53 euro), pantalone in cotone cinque tasche (98 euro), bomberino in felpa di cotone REGI’S BEE (110 euro), giacca doppio petto in cotone REGI’S BEE (189 euro) pantalone in cotone cinque tasche (98 euro), t-shirt puro cotone con stampe REGI’S BEE (62 euro), giacca in maglia di cotone REGI’S BEE (162 euro), maxi sciarpe fantasia REGI’S BEE (a partire da 94 euro)
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b
lavorazione artigianale con soletta interna in cuoietto naturale
Dallasta - di Gregorio dall’Asta - Udine www.dallastashoes.com
Buyers Gregorio dall’Asta gregorio@dallastashoes.com t. +39 3355616266
Press Leila Cerullo leilacerullo@gmail.com t. +39 3482612733
b [ ] books
i nostri consigli...
ALBA LIRICA
Siamo solo amanti della notte
Primo romanzo della giovane scrittrice udinese Martina Pellegrini. Ambientato nella mitica età dell’oro il libro narra un amore assoluto, che segna e sconvolge la vita di due giovani innamorati. di Martina Pellegrini - Ibiskos Editrice Risolo - € 12,00
L’ATELIER DEI MIRACOLI
Capitano a tutti quei periodi in cui nulla sembra andare per il verso giusto e questo è quello che succede ai protagonisti del romanzo Tong Cuong. Tre persone sull’orlo del baratro che grazie a un incontro inaspettato iniziano ad affrontare i loro fantasmi del passato. Un romanzo sui rapporti umani, sull’altruismo disinteressato, e su ciò che accade quando la vita prende una direzione inaspettata.
di Tong Cuong Valérie - Editore Salani - € 12,90
KEEP CALM PER SPOSE
Un libro dedicato a tutte le neo-spose, utili consigli e buone parole per strappare un sorriso anche nei momenti più stressanti della preparazione per il grande giorno; quello del “SI”.
di A.a. V.v. - Kowalski - € 7.00
ADULTERIO
Linda è una donna di trentuno anni, felicemente sposata e con due figli; vive una vita apparentemente felice e priva di problemi. Un giorno inizia insinuarsi in lei un dubbio e così comincia a ripensare alla sua vita fino a quel momento. L’incontro con un suo e x-fidanzato rompe la sua quotidianità e risveglia in lei passioni che credeva assopite.
ooks
di Paulo Coelho - Bompiani - € 18,00
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oda
bimbo [2]
Ninna Nanna Ninna oh A CURA DI MONIA MASSARINI
Tutto tace quaggiù brilla un astro lassù riposa tranquillo bambino gentil al tuo amore divin voglio un canton innalzar sul tuo cuore piccin voglia un poco posar Traduzione Italiana della Ninna Nanna di Brahms, 1868
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ccompagna il sonno dei più piccini dalla notte dei tempi: è la ninna nanna, una melodia dolce che i genitori intonano per far addormentare i pargoletti; una tradizione antica, la cui funzione in passato era fondamentale perché forniva il primo contatto del bambino con la cultura della sua famiglia, della sua comunità e del suo ambiente di appartenenza. Oggi, nelle società contemporanee, travolte da genitori troppo impegnati e inondate da stimoli sonori di ogni tono e timbro, l’abitudine a recitare una nenia o a raccontare una storia è sempre più rara. Eppure, gli esperti sono tutti concordi nell’affermare che ha un ruolo fondamentale in quanto è un importante mezzo psicologico educativo per lo sviluppo del bambino e della sua sfera affettiva. Come conciliare la vita frenetica delle coppie moderne con la giusta richiesta di attenzioni che ci giunge dai nostri bambini? Riscoprendo la seconda importante funzione di questi canti, che in passato erano per le donne un momento di tranquillità dopo le fatiche del giorno. Raccontare una storia o intonare una cantilena è un gesto distensivo e rilassante non solo per il bambino ma anche per il genitore. Ce lo insegna la storia, perché dallo studio dei testi delle più famose nenie emerge con evidenza come la donna esprima in queste melodie parte della sua vita, liberando nel canto quello che oggi chiameremmo lo stress della vita quotidiana. E allora, quando si fa sera e la casa diventa silenziosa, sediamoci a fianco del nostro bambino e intoniamogli una ninna nanna o raccontiamogli una storia, potremmo sorprenderci a scoprire quanto le tensioni della giornata possano allentarsi così, liberate nel suono stesso della nostra voce. Un gesto di attenzione che ha la primaria funzione di tramandare al nostro bambino i valori della famiglia, che contribuisce a rafforzare il rapporto tra madre e figlio e che, se preso come un’occasione e non come un impegno può essere rilassante e benefico anche per noi. E naturalmente, non dimentichiamolo, tutto questo vale anche per i papà!
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SUMMER TIME by Olimpionico - Udine
Cosa mettere in valigia per la tua bambina!
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1. Bikini fantasia floreale, Ralph Lauren. 2. Top in pizzo sangallo, Ralph Lauren. 3. Shorts in jeans, Ralph Lauren. 4. Borsa bauletto, Le Pandorine. 5. Sneakers alte glitter, Ishikawa. 6. Cappotto con bottoni, Dou Dou.
6. shop online olimpionico.com
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SUMMER TIME by Olimpionico - Udine
Le tendenze di moda bambino per l’estate.
1.
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4. 6. 1. Sneakers fantasia camouflage, Ishikawa. 2. T-shirt con stampa aquila, Ralph Lauren. 3. Bermuda con tasche laterali, Spitfire. 4. Gilet in piumino, Herno. 5. Pantaloni con scritta laterale, Happiness. 6. Scarpe lavaggio jeans, Chipie.
5. shop online olimpionico.com
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TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Il professor Manlio Cescutti, fondatore dell’ “Olimpionico”, è originario di Avosacco di Arta Terme, classe 1927. Da bambino, trasferitosi a Udine al seguito della famiglia, aveva il sogno di diventare collaudatore aeronautico. Ma le cose prendono una piega diversa ed ugualmente affascinante. Sull’onda di questi cambiamenti, nel 2002 viene deciso il restyling del negozio. L’intuizione è quella di riorganizzare i locali come un’unica grande vetrina, tale da permettere alla clientela di abbracciarla interamente con lo sguardo. Cosa caratterizza l’attuale offerta del’ ”Olimpionico”? Rinnovando la sua tradizione, il fondatore Manlio in passato, e oggi la figlia Erica ed il genero Antonio Falcone, con passione, abilità ed esperienza instancabilmente continuano a cercare la qualità più alta, la lavorazione più raffinata, premiando o cassando stili, tipologie di lavorazione, gusti e tendenze, con una forte attenzione al prodotto made in Italy di alto profilo. Una tradizionale vocazione alla qualità dell’offerta e al gusto della selezione che “Olimpionico” continua e rilancia oggi anche nella versione web dello store. OLIMPIONICO Via Savorgnana, 14 Udine T. +39 0432 506789 F. +39 0432 202225 info@olimpionico.com www.olimpionico.com
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eauty
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[ ] beauty
“BE” come
beauty
A CURA DI FRANCESCA ET VOILÀ MAKE -UP
Il “TREND MAKE-UP” per un’estate da top…
È
arrivata l’estate e con lei la voglia di mostrarci, di osare e brillare. Ecco alcuni consigli sulle tendenze make-up per questa summer 2014. Partiamo dall’incarnato: parola d’ordine pelle luminosa. Stop quindi ai fondotinta pesanti e coprenti. Sì invece a texture leggere per un effetto fresco e naturale. Possiamo anche sostituire il classico fondotinta con una BB cream che ci garantisce comunque un colorito uniforme ma che risulta più confortevole e facile da applicare. Un’ottima soluzione casalinga può essere anche quella di miscelare il vostro fondotinta abituale con una crema emoliente, vi troverete immediatamente con un prodotto più leggero e con una pelle ben idratata. Per dare colore alle guance ottimi i blush in crema nei colori pesca o rosa, che ci regalano un aspetto giovane e sano. Attenzione solo a sfumarli con cura per evitare imbarazzanti gote alla “Heidi”. Per gli occhi tornano i colri pastello, meravigliose nuance di azzurro, lilla, rosa e verde chiaro possono incorniciare il nostro sguardo. Mentre per le più audaci uno tra i colori must di questa estate è il giallo nella versione mat. Per le serate più mondane in discoteca o per un drink in riva al mare, osiamo con le tinte metalliche o dorate, magari arricchite dall’applicazione di ciglia finte, tornate in gran voga per ottenere occhi ammalianti e seducenti. Le labbra quest’estate sono in primo piano: largo quindi ai rossetti nei colori arancio (anche fluo), rosa, fuxia e rosso. Ma attenzione, la nuova stagione vuole labbra rigorosamente opache effetto velluto! Se invece vogliamo optare per un’alternativa più sobria, in piena tendenza rimangono le labbra effetto nude, che possono essere abbinate ad un make-up occhi più deciso. Ad esempio l’intramontabile “smokey eyes”, magari in una versione colorata, più estiva e accattivante oppure possiamo abbinarle a look acqua e sapone che ci regalerà sempre un aspetto curato ed elegante. Ora che avete tutti i consigli per farvi belle, che aspettate? Indossare il proprio make-up preferito è il modo migliore per iniziare bene la giornata!
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[ ] beauty
Baciate Dal Sole
L’
inverno ormai è lontano, è presto tempo di vacanze, momento in cui ci si spoglia, si fa mostra di sé e ci si regala la tanto attesa tintarella. Come trovarci preparati ad uno dei momenti più belli dell’anno? Seguiamo qualche utile consiglio che ci regalerà una pelle luminosa ed un abbronzatura uniforme e duratura. La prima cosa da fare è una “pulizia” profonda del viso/corpo con uno scrub, trattamento che rinnova l’aspetto della pelle rendendola più liscia e luminosa eliminando le cellule morte che costituiscono lo strato superficiale della nostra epidermide. È composto da una parte esfoliante (sostanza costituta da microgranuli sottili) e da una parte fluida (in gel o crema) che miscelate tra loro ci permettono di detergere con una funzione leggermente abrasiva la cute, regalandoci da subito una profonda sensazione di pulizia. È un trattamento che ognuna di noi può fare comodamente a casa propria e che ci ruberà al massimo dieci minuti di tempo, ma che se fatto regolarmente almeno una volta alla settimana ci regalerà un viso compatto e luminoso, garantendoci inoltre una abbronzatura omogenea e dorata. Il prodotto va applicato sul viso ben pulito e leggermente umido con movimenti circolari insistendo di più nella zona T (fronte, naso, mento), notoriamente più grassa e maggiormente soggetta alla formazione di punti neri, mentre va evitato nella zona del contorno occhi e del contorno labbra dove la pelle è più sottile e delicata. Un consiglio ulteriore è quello di farlo sempre dopo il bagno o la doccia calda, quando i pori della pelle sono più dilatati, per un risultato da vera SPA! Il secondo passaggio obbligatorio per una pelle perfetta è quello di utilizzare sempre creme contenenti un filtro solare protettivo, solare protettivo, che la preserveranno dal fotoinvecchiamento e dai danni della radiazioni UV, garantendoci al tempo stesso un abbronzatura più duratura. Per chi non vuole rinunciare al make-up nemmeno in spiaggia esistono in commercio dei fondotinta specifici per l’esposizione, contenenti fattori di protezione che garantiscono un incarnato impeccabile ma soprattutto una buona difesa contro i raggi nocivi del sole. Ultima, ma non meno importante raccomandazione, è quella di aumentare nella nostra alimentazione cibi ricchi di vitamine. Pomodori e carote ad esempio, combattono l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cutaneo, le mele sono un ottimo integratore di minerali mentre il pesce ricco di OMEGA 3 (come il pesce azzurro) ridà elasticità alla pelle. Approfittiamo del caldo per dissetarci con dell’ottimo tè verde che, oltre ad essere buono, ha delle ottime proprietà antiossidanti e didintossicanti. Come avrete potuto leggere, sono semplici, ma efficaci accorgimenti quelli che ci permetteranno di esibire una pelle perfetta, perché ricordatevi sempre che IL SOLE BACIA I BELLI!
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A CURA DI FRANCESCA ET VOILÀ MAKE-UP
[ ] beauty
la beauty bag ... per la sera sulla tela della sera il Rosso si impone... angolo di cielo tinto di meraviglia filtro di luce d’un giorno finito... come vortici di fuoco intrecciate nubi disegnano... angolo di cielo tinto di meraviglia filtro di luce d’un giorno finito...come vortici di fuoco intrecciate nubi disegnano... crepuscolo profumato dal calore d’estate. (Teresa Tripodi)
MAC
DIOR
GUERLAIN
capsule collection
Hypnotic Poison
terracotta teint d’alleurs
dedicata alla protagonista dell’ultimo film Disney: Maleficent www.maccosmetics.it
mandorla amara e carvi, Gelsomino Sambac, Legno di Jacaranda, Vaniglia e Muschio, creano una fusione irresistibile e seducente www.dior.com
Texture fluida con consistenza tra un gel e una crema. Ravviva il colorito dell’abbronzatura e uniforma l’incarnato anche senza make-up www.guerlain.com
L’OREAL PARIS
MAKE-UP FOREVER
labbra in primo piano. Effetto rigorosamente matte con colri vivaci per un estate al bacio www.loreal-paris.it
mascara nerissimo per ciglia impeccabili anche in spiaggia o in piscina. Scovolino sottile per una definizione estrema www.makeupforever.com
glam matte lipgloss
acqua smokey lash
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le vernis nail colour (617 holiday) già il nome ci fa sentire in vacanza. Un tono aranciato per farsi notare alla prima stretta di mano www.chanel.com
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lorena fabris hair stylist & consulente d’immagine per uomo, donna e bambino
foto: Matthias Parillaud
In un Salone dal Concept architettonico caratterizzato da forme lineari ed essenziali Lorena Fabris, titolare dell’ononima azienda, esprime la sua “Arte”. Gli studi della scuola Accademica e i vari corsi di aggiornamento sostenuti alle scuole dei Maestri di Londra e Parigi, uniti alla sua innata creatività, gli permettono di trasmettere le nuove tendenze e percezioni di Styling, Finishing e Textur.
lorena fabris
Un taglio o un colore vengono creati sui modelli di stile di ogni cliente, pertanto il sistema di fare Salone per Lorena è... Cogliere “l’essenza” delle persone. Il personale, altamente formato e qualificato, offre servizi specializzati adatti a soddisfare tutte le esigenze. Salone inserito nel progetto Nazioanle “Top class Salon”
T. 0432 563006 fabris.lorena@yhaoo.it Via Adriatica 262 Campoformido (UD) orari di apertura: martedì 09.00-17.00 mercoledì 09.00-17.00 giovedì 11.00-19.00 venerdì 09.00-17.00 sabato 09.00-17.00
[ ] beauty
le RICETTE Della MIA Nonna A CURA DI FRANCESCA ET VOILÀ MAKE UP ARTIST
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Come realizzare uno SCRUB CORPO casalingo ESFOLIANTE: mescolate in una ciotola 1 cucchiaio di zucchero di canna, 2 cucchiai di miele e 3 cucchiai di olio d’oliva (o di mandorle); applicate con movimenti circolari, sciacquate con cura e procedete applicando una buona crema idratante.
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Come realizzare uno SCRUB VISO casalingo PER PELLI MISTE : mescolate due cucchiaini di sale fino e un cucchiaino abbondante di miele, stendete il composto sul viso dopo averlo inumidito, massaggiate quindi con movimenti circolari evitando il contorno occhi (poiché il sale potrebbe bruciare). Sciacquate con cura e abbondantemente, tamponate con un asciugamano di cotone e picchiettate con un batuffolo di cotone imbevuto di tonico all’acqua di rose.
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Come realizzare uno SCRUB VISO casalingo PER PELLI SECCHE: miscelate in una ciotola due cucchiai di zucchero di canna e un cucchiaio di yogurt intero, massaggiate delicatamente con movimenti circolari la zona T per qualche minuto, evitando il contorno occhi e il contorno labbra. Risciacquate con cura e dopo aver asciugato il viso tamponandolo con una asciugamano di cotone.] Passate con un batuffolo di cotone imbevuto di tonico al tè verde, picchiettando la pelle per riattivare la microcircolazione.
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Come realizzare uno SCRUB VISO casalingo PER PELLI GRASSE: mescolate in una ciotola un cucchiaio di bicarbonato con due cucchiai di latte detergente, applicate abbondantemente su viso e collo, fate un leggero massaggio con movimenti circolari per almeno cinque minuti, insistendo sulla zona T ma evitando la zona del contorno occhi. Infine sciacquate con cura, asciugate il viso tamponandolo con un asciugamano di cotone e passate delicatamente un batuffolo di cotone imbevuto di un tonico alla menta.
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La MIA email
A CURA DI: FRANCESCA ET VOILÀ - MAKE-UP ARTIST
Ciao Francesca sono Giulia, ho 29 anni e vivo a Udine, da donna pratica e poco vezzosa quale sono non ho mai dedicato troppo tempo ad affinare la tecnica del trucco. Forse perché ho una madre che a mala pena si mette la matita, forse perché ho fatto lavori in cui il trucco sembrava essere fuori luogo, o forse perché infondo vorrei essere sempre acqua e sapone. Non amo il make up troppo pesante, anzi sono attirata dall’occhio disegnato con la matita nera (i miei occhi sono molto scuri e leggermente a mandorla) come e dove sottolinearli con la suddetta matita? Il rossetto sulle labbra: anche qui si sentono tante leggende metropolitane. Bisogna disegnare il bordo labbra con la matita? Stendere il rossetto con un pennellino? ma soprattutto come nascondere le imperfezioni senza doversi spalmare strati di trucco sul viso? Grazie e saluti, Giulia.
Cara Giulia, per prima cosa inizierei con il dirti che il make-up non è mai fuori luogo, certo bisogna adattarlo alla situazione, ma un aspetto curato e un trucco leggero si adattano benissimo anche ai lavori meno femminili o anche la dove non è richiesto. Vorrei una volta per tutte sfatare l’idea che trucco equivale ad eccesso. Ognuna di noi può trovare una soluzione adatta dove si ritrova valorizzata, non necessariamente esagerando con i prodotti, ma mixando con equilibrio e buon gusto il necessario per essere e sentirsi sempre bellissime! Detto questo veniamo ai tuoi quesiti: i tuoi bellissimi occhi a mandorla scuri possono essere valorizzati ancora di più da una semplice linea di eyeliner (che risulta più grafico e definito rispetto ad una matita che può con le ore sbavare), unita da un accurata stesura di rimmel per infoltire le ciglia, a tal proposito ti consiglio l’utilizzo di due mascara. Prima uno con scovolino telescopico per definire e separare le ciglia, poi uno con scovolino infoltente, per dare pienezza e volume. Con questo semplice trucchetto ti ritroverai uno sguardo seducente in poche mosse. Per quanto riguarda le labbra io consiglio di delinearle con la matita (che sarà rigorosamente della stessa nuance del rossetto) solo nel caso in cui optiamo per colori decisi (come rosso, arancio, bordeaux) poiché un contorno ci permette di essere poi più precise nella stesura e di evitare fastidiose sbavature. Al tal proposito un pennellino può tornarci utile per facilitare l’operazione ed ottenere un risultato da vero make-up artist. Se invece vogliamo optare per qualche cosa di più veloce possiamo affidarci ai lip stik che sono già dotati di un pennellino a spugnetta che permette un applicazione precisa e veloce (in quel caso sconsiglio l’utilizzo del contorno labbra con la matita, poiché la texture del prodotto è più leggera rispetto ad un rossetto e si vedrebbero antiestetici stacchi di colore). Veniamo ora al tuo ultimo, ma non meno importante quesito: le imperfezioni. Devi sapere che non deve essere il fondotinta ad eliminarle, quello serve più ad uniformare l’incarnato, mentre più adatto a questo ruolo è il correttore che va applicato direttamente sulla discromia che vogliamo nascondere. In questo modo otterremo una pelle del viso perfetta e uniforme. Francesca
SCRIVETEMI A: etvoilamakeupartist@outlook.com
Ciao Francesca, sono Gloriana, vivo a Pordenone e ho cinquanta anni. La mia perplessità riguardo al make-up è legata alla necessità di truccarsi bene alla mia età. Io mi trucco pochissimo da sempre: il mascara, un po’ di matita sulla palpebra superiore e qualche volta un po’ di ombretto in polvere. Uso poche volte la terra, solo sotto gli zigomi, non ho mai usato il fondotinta che mi dà l’impressione di soffocare la pelle del viso. Questione labbra: uso un gloss o rossetto di una tinta non troppo accesa, perché evidenzia le rughette sulle labbra. A tal proposito vorrei chiederti: seconfo te la matita per le labbra mi consentirebbe di mettere anche dei rossetti accesi? la matita deve sempre essere del colore delle labbra naturali o della pelle? Insomma: ho 50 anni e vedo donne anche più anziane di me truccate troppo e con il viso più segnato proprio dal troppo trucco! Saluti, Gloriana. Cara Gloriana, io ritengo che truccarsi sia un arte che mescola due componenti fondamentali, l’equilibrio e l’eleganza. Mi parli di donne mature super truccate con dei risultati poco piacevoli e posso dirti che specialmente quando non si ha più la pelle di una ragazzina è molto facile sbagliare make-up esagerando con eccessi di prodotto o pigmentazioni sbagliate che anziché donarci un aspetto più “giovane” infieriscono impietosamente sulle rughette che il tempo ci ha regalato. Detto questo però, voglio rassicurarti, dicendo che anche una persona che ha superato gli “anta” non deve rinunciare a farsi bella. Mi parli di fondotinta effetto “maschera ”, ecco, io personalmente ritengo che una pelle matura necessiti di texture leggere ed elastiche proprio per risultare piacevoli una volta “indossate”. Quindi no assolutamente a fondi compatti o in stik, ma optiamo piuttosto per prodotti fluidi e particolarmente liquidi che idratano di più la pelle, sono più semplici da stendere e che danno comunque un’uniformità all’incarnato senza appesantire. Ricordiamoci inoltre che l’utilizzo di un buon fondotinta crea una sorta di protezione contro sole, vento e freddo, tutti fattori che incrementano e peggiorano l’invecchiamento cutaneo. Per quanto riguarda il contorno labbra, che con il passare degli anni può risultare un po’ “segnato”, non rinunciamo al vezzo di un rossetto dal colore deciso. Esiste in commercio una matita, trasparente e cerosa, che applicata sul contorno esterno delle labbra, crea una sorta di barriera alla fuoriuscita del rossetto. Una volta creato questo “argine” procediamo con la stesura del rossetto, magari aiutandoci con un pennellino per una maggiore precisione. Questo procedimento ti regalerà labbra perfette e ben definite e anche tu, che magari non ami un make-up troppo appariscente, potrai concentrare l’attenzione sulla bocca; utilizzando rossetti più colorati e lasciando magari agli occhi un ruolo secondario, per non perdere mai quel tocco di equilibrio ed eleganza che si confà ad una vera signora! Francesca
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... Non c’è nulla di più indispensabile del Superfluo...
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edding [4 ]
Il matrimonio fra moda e bon ton Non sempre, anzi, quasi mai moda e bon ton viaggiano a braccetto!
Le tendenze e le proposte delle griffe la maggior parte delle volte stravolgono le regole di etichetta, creando in chi non è ferrato nel campo, un’idea molto confusa su ciò che è moda e ciò che è regola. Per poter stravolgere le regole senza scivoloni e senza cadute di stile bisogna sempre sapere che cosa si sta facendo o indossando; perciò conoscendo l’etichetta, nella voglia di essere alla moda possiamo essere consci di ciò che indossiamo e soprattutto di come lo sfoggiamo. L’arrivo di un invito a nozze spesso e volentieri crea non pochi problemi, soprattutto per chi aprendo la fantomatica busta esclama:“che diamine mi metto?”. L’invito ha o non ha il dress code? Partendo dal fatto che l’invito a nozze è il biglietto da visita del matrimonio, grazie a carta, colore, font e formato, diamo già ai nostri invitati un’indicazione su quale sarà l’abbigliamento più consono. L’orario ed il luogo di celebrazione, così come la location del ricevimento aiuteranno a completare il quadro, ovvero : matrimonio formale o informale, diurno o serale. Vi sono colori che assolutamente bisogna evitare se ci si reca a nozze, in primis il bianco che è il colore riservato alle spose, se non diversamente indicato. In seconda posizione troviamo il marrone che è il colore del fine settimana e che non va mai indossato dopo le 18. Le amanti di questa tonalità esclameranno : “ma come? Il matrimonio solitamente è celebrato nei fine settimana, perché non poterlo indossare?”. Mie care signore, il marrone è un colore di campagna e per di più abbinato al tempo libero, è l’abito del buttero!! Medesima regola vale per i maschietti! Da non sottovalutare quando si è, per fortuna, semplici invitate, la lunghezza della gonna, mai più di due dita sopra le ginocchia; o la scelta della calzatura. In effetti, proprio quest’ultima è al centro dell’acerrima lotta fra moda e bon ton! Da anni le riviste, le passerelle ed ovviamente i negozi ci propongono scarpe aperte o meglio ancora sandali luccico-
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si con tacchi vertiginosi o addirittura plateau da far invidia ad una cubista. Una semplice regola è quella di non indossare tacchi altissimi se non siete abituate, l’effetto passeggiata sulle uova sarà inevitabile. L’etichetta ci dice che, anche con il caldo più ostile, la scarpa deve essere chiusa, come ad esempio una decolté o al massimo possiamo optare per un modello aperto dietro ed ovviamente sempre indossando una velatissima calza in tono con il nostro incarnato, ricordatevi che non sempre acquistare una calza color carne è la soluzione migliore e consona. Non saprei se la cosa peggiore da vedere sia una calza di colore diverso dal colore naturale della pelle poiché troppo scura o troppo chiara o se sia vedere al piede una scarpa peep toe con in vista la cucitura delle calze collant. Anche la ricerca del tono della calza è cosa da non sottovalutare. Dovete trovare la nuance perfetta: melone, visone, beige, cammello o … , inoltre attenzione ai denari delle calze, 8, 10 o 15? Il sandalo invece è la scarpa più indicata ad un abito da sera, ma cosa fondamentale, non dimenticate che la calzatura è un accessorio e tale deve risultare, oltre al fatto che queste vi accompagneranno durante tutta la giornata fra passeggiate nel parco, danze scatenate, e perfino nella fila per il buffet. Devono essere belle ed ovviamente comode, e questa affermazione non è un’utopia! Mie care signore, dopo aver aperto il vostro armadio ed aver scartato il marrone, il bianco e tutte le gonne troppo corte, vi porto ulteriore scompiglio: non vanno indossati colori troppo vistosi, soprattutto se siete le testimoni. Possiamo dire che ad ogni categoria di partecipanti al matrimonio seguono determinate regole. Partendo proprio dalla madre della sposa, possiamo dire che è proprio lei quella che detta le regole. Il cappello innanzi tutto! Se la madre della sposa è intenzionata ad indossarlo sarà proprio lei a
dover avvisare tutte le invitate di questa sua volontà. Ricordatevi che il cappello va portato con disinvoltura e soprattutto sarà indossato tutto il giorno e non soltanto per la cerimonia, perciò mie care mamme della futura sposa se non siete “portatrici sane di cappelli”, meglio evitare. L’esser a disagio con un determinato accessorio è individuato a mille miglia di distanza. I colori tradizionali sono i toni pastello, ovviamene per una cerimonia diurna, ma se proprio non siete a vostro agio, i toni del blue e del verde saranno ugualmente appropriati. Se come detto prima i colori pastello non rendono giustizia al vostro carattere allora i colori scuri possono essere utilizzati ad eccezione del nero, che può essere indossato, da regola, solo per le cerimonie dopo le ore 18:00 oppure per i dinner party. Non pensiate mie care testimoni di esservela cavata! L’abito ideale per la testimone è lungo o comunque sotto le ginocchia, non è mai ne rosso ne oro ne viola! Dev’essere sobrio ed in tema con le richieste della sposa. Bocciati gli abiti floreali anche nel caso in cui il matrimonio sia “country”, fra balle di fieno e macchine agricole! I programmi televisivi, fra reality inglesi ed americani hanno portato varie fanciulle a mescolare, usanze, tradizioni e spesso tendenze “kitch“ d’oltre oceano, creando nella loro fervida immaginazione dei disastri perfetti. Un esempio pratico di ciò, è la mescolanza fra testimoni e damigelle, dove le due fazioni hanno ruoli e posizioni molto diverse. Se l’unione delle “testgelle” è basato sul chiedere alle donzelle di indossare un abito uguale il problema è inesistente, mentre se questa nuova forma di “Godzilla” al femminile prende forme maggiori dobbiamo sapere come disporre questo stuolo di ragazze ricordandosi che ogni usanza “rubata” va portata fino in fondo, perciò ricordatevi mie care sposine che l’abito alle vostre testimoni/damigelle viene interamente pagato da voi! Ed in realtà anche le scarpe, visto che non è carino, vedere ogni damigella con un paio di scarpe diverse! Perciò posso dirvi con certezza che le cose o si fanno bene o è meglio non farle! Se invece volete aggiungere alle vostre testimoni anche delle damigelle, ricordatevi che bisogna saperle disporre in modo consono ed il cerimoniale d’entrata seguirà le regole di entrambe. E per le mamme dei futuri sposi? Fondamentale è la regola della scelta dell’abito, poiché in base alle vostre scelte esprimerete gioia o contrarietà a queste nozze. Ricordatevi che dopo la
sposa le donne più analizzate sarete voi! La mamma della sposa per ovvi motivi, la madre dello sposo poiché sarà lei ad accompagnarlo all’altare. Per non sbagliare, mai vestirsi di bianco, avorio o cipria; potrebbe sembrare che siate invidiose di vostra figlia o che odiate profondamente la vostra futura nuora. Vi prego, non indossate calze bianche e magari operate, sarebbe la ciliegina sulla torta! Non s’indossano i pantaloni, potreste dar l’idea di non dar importanza a questa giornata. L’outfit perfetto è composto da un abito smanicato o se preferite con una manichina corta o perché no a tre quarti, in base alla stagione, ovviamente accompagnato da un bolero o da una giacchettina e da una stola d’organza. Per chi è generosa nelle forme, non siate negative, in commercio troverete il modello che vi valorizzerà di più. La scarpa avrà un tacco medio ed in base al colore del abito si abbinerà alla borsa. Ora, care signore siete pronte a dire, almeno spero, addio alle cadute di stile!
A CURA DI SHARON GIONA
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I was made for Loving You
Make-up e Testi Chiara Fantig / www.chiarafantig.com Photo Matthias Parillaud / www.fotoritrattiudine.com Floral Design Bois de rose / www.boisderosemantica.com Gioielli / Le due Gemme-in esclusiva per Bois de Rose Vestito / Tiziano Picogna / www.tizianopicogna.com Modelle / Melissa Buzzi e Veronica Turrini
Sposarsi in spiaggia. Semplicemente... ascoltando la natura, circondati da profumi inebrianti della macchia mediterranea, da colori di sabbia dai toni cipria. Immersi nel blu profondo del mare alla ricerca di emozioni indimenticabili...
- I CUORI DIPINTI DI BLU -
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SPOSARSI AL MARE Tante spose hanno fantasticato almeno una volta nella loro vita sul come sarebbe e alcune tra loro hanno concretizzato questo sogno. Cosa c’é di più romantico di un matrimonio in spiaggia? Questa location però rende necessarie alcune piccole attenzioni per quanto riguarda la beauty.
Isola di Cherso
BEAUTY GUIDE: ABITO: scegliere abiti in tessuto leggero, fresco e impalpabile che trasmetta a chi lo guarda la sensazione di libertà. Consigliatissimi gli abiti corti, che lasciano gran libertà di movimento. Questa scelta é perfetta anche perché aiuta a mantenere la temperatura corporea bassa per non avere il viso arrossato, quindi perfetto per la tenuta make-up. BOUQUET: conchiglie lunghe, giganti che serviranno a ospitare fiori e alghe marine, perché no? Tra terra e mare, sono i fiori dell’anima . Da assaporare più volte come la luce del giorno... ACCONCIATURA: fare i conti con il vento, optare quindi per un “fascinator” (anche preso in natura), velo corto oppure lasciare il capello naturale con un raccolto o un semi raccolto in modo da poter risistemarlo in caso di vento improvviso.
SUPER SMALTI - Full color MANI: il focus in questo giorno è anche sulle mani e quindi le unghie...prestare la massima attenzione al colore.
TRUCCO: attenzione al trucco che dovrà essere a prova di alte temperature e umidità: cercate tutti i prodotti in grado di svolgere anche una funzione protettiva per la pelle o rischierete di scottarvi. Il trucco resterà soft, naturale, morbido. Mantenere la trasparenza e la freschezza della pelle, si può giocare con gli accenti “fluo” con gli ombretti. IMPORTANZA DELLE MANI: le mani portano il Bouquet, poi la fede; devono essere impeccabili. Le unghie corte (più naturali) Si può GIOCARE con IL COLORE in questo contesto, il colore intenso e saturo darà quella vibrazione particolare adatta a questo tipo di contesto.
“Il
mare è tutto.
puro e sano.
è
Il
suo respIro è
l’Immenso deserto
dove l’uomo non è maI solo, poIché sente fremere la vIta accanto a sé.
Il
mare non è altro che Il veIco-
lo dI un’esIstenza soprannaturale e prodIgIosa; non è che movImen-
to e amore, è l’InfInIto vIvente...”
G. VERNE
SPERIMENTARE IL BLUE MAKE-UP abbinato all’argento, sta bene a tutte LE SPOSE, more, bionde o rosse, dagli occhi neri oppure azzurro mare, tutte le spose possono provare questo effetto naturale e spontaneo (mix meraviglioso). Gli ombretti blu, azzurri e verde acqua sono di gran fascino ed eleganza. Attenzione solo (punto debole per i toni scuri) alle occhiaie. Attente quindi a uniformare bene il colore (polvere o crema), stendendolo su tutta la palpebra mobile e lungo le ciglia inferiori, sfumando bene i contorni. MIA - 67
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s
alute &
benessere [5]
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salute
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la Foto
protezione A CURA DEL Dott. SEBASTIAN LASPINA - Medico Chirurgo - Specialista in Dermatologia e Venereologia
È
in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano. Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. Con l’avvento del lavoro in fabbrica e solo per chi si poteva permettere dei viaggi in paesi esotici, i canoni di bellezza sono cambiati ed essere abbronzati è diventato un modo per dimostrare di avere la possibilità di concedersi vacanze lunghe e costose. Sembra essere stata proprio Coco Chanel nel 1923, di ritorno da una vacanza in Costa Azzurra, sfoggiando una bella carnagione pigmentata dai raggi del sole, a lanciare la moda della tintarella. Da allora la moda ha conquistato sempre più fino ad arrivare ai giorni nostri in cui per molte persone c’è la consuetudine di passare interi fine settimana in spiaggia esposti al sole anche nei mesi più caldi. Questa moda relativamente recente fa bene o fa male alla pelle? Il sole è un amico, è indispensabile per la produzione della vitamina D e fa bene all’umore: tutti conosciamo il senso di benessere che abbiamo la mattina aprendo le finestre in una bella giornata di sole. È bene però conoscere gli effetti del sole per poter trarre da questa amicizia solo il meglio. Lo spettro delle radiazioni solari va dagli infrarossi, passando per il visibile, agli ultravioletti e sono proprio questi ultimi i responsabili dell’abbronzatura ma anche dei danni cutanei, e nella fattispecie gli UVB ed UVA. Tra i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo, gli UVA riescono infatti a penetrare in profondità nella cute danneggiando i fibroblasti cioè le cellule che producono il collagene, sostanza che dà trofismo alla cute. Gli UVA sono presenti tutto l’anno e nell’arco di tutta la giornata alla stessa intensità e solo negli ultimi anni si è riconosciuto il loro potere dannoso. I raggi UVB, più superficiali, sono responsabili dell’eritema delle scottature solari e dell’aumentata produzione di melanina: il pigmento scuro che dà l’abbronzatura. All’esposizione solare infatti la cute risponde per difesa con un ispessimento e con aumentata produzione di melanina appunto. Una eccessiva esposizione agli UV determina però un danneggiamento del DNA che può aiutare la comparsa di tumori cutanei quali carcinomi basocellulari e spinocellulari, raramente pericolosi per la vita ma talvolta destruenti. I danni indotti dal sole sulla cute sono l’elastosi cutanea e numerose lesioni cutanee la maggior parte benigne, ma antiestetiche e altre maligne come i tumori sopra ricordati. Esiste un indice universale della misurazione dell’intensità delle radiazioni UV che ci permette di capire la pericolosità dell’esposizione. La scala va da 0 a valori fino a 11 o superiori cioè da valori di non pericolosità a valori superiori a 8 per i quali è caldamente consigliato proteggersi dalle radiazioni.
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“Sembra essere stata proprio Coco Chanel a lanciare la moda della tintarella”
Attualmente in molte località balneari pannelli informativi rilevano la quantità di UV presenti. Non tutti, come è noto, hanno la stessa risposta cutanea all’esposizione solare. È utile quindi conoscere quanto è sensibile al sole la propria pelle. Valutare alcune caratteristiche personali quali colore degli occhi, colore dei capelli e risposta cutanea alla esposizione solare ci aiuta a determinare il nostro fototipo utile per capire quanto la pelle è sensibile alle radiazioni solari e per sapere che modalità di protezione adottare. Convenzionalmente si individuano 6 fototipi , che vanno dal fototipo 1 tipico del soggetto con capelli rossi e occhi chiari che al sole si ustiona e non si abbronza, al fototipo 6 dei soggetti con pelle nera. Come già accennato una moderata esposizione solare è utile per la nostra salute per la produzione di vitamina D, gli effetti dannosi di una prolungata esposizione sono invece molteplici. È inoltre utile sapere che la pelle ha un’ottima memoria, infatti “ricorda” le radiazioni che si accumulano nel corso degli anni. Tra gli effetti immediati di una eccessiva dose di radiazioni solari abbiamo la ben nota ustione che solitamente avviene alle prime esposizioni e si manifesta con un intenso eritema (rossore) cutaneo che può essere seguito da una fase caratterizzata da comparsa di vescicole e in seguito desquamazione cutanea; possono inoltre scatenarsi dermatiti foto indotte, che potremmo definire delle vere e proprie “allergie” al sole. Tra gli effetti a lungo termine abbiamo invece l’invecchiamento cutaneo caratterizzato da elastosi (cute assottigliata e poco elastica) e lesioni cutanee quali lentigo solari, angiomi rubìno, laghi venosi, cheratosi seborroiche ed epiteliomi. Gli UVB sono ritenuti anche responsabili di alcune forme di una ben più temibile patologia quale il melanoma, infatti una massiccia esposizione a queste radiazioni determina numerose alterazioni patologiche del DNA alle quali i sistemi di riparazione non riescono a far fronte. Protezione dagli ultravioletti è quindi la parola d’ordine tutto l’anno e in particolar modo d’estate.
Come proteggerci dal sole?
Compagni indispensabili delle nostre giornate estive all’aperto devono essere un cappello a tesa larga, occhiali da sole e indumenti con buon fattore di protezione; attualmente infatti è possibile acquistare capi di abbigliamento che presentano indicazione del loro fattore di protezione in relazione al colore e al materiale di fattura. È importante anche acquistare una buona crema protettiva solare con un fattore di protezione elevato per UVA e UVB. Ma come orientarsi nell’acquisto di questo prodotto? Una buona qualità del prodotto ci assicura che non si deteriori facilmente perdendo così la sua capacità protettiva. In commercio esistono creme solari con filtri fisici e chimici. I primi riflettono le radiazioni nocive e sono indicati per le pelli sensibili e nell’età pediatrica, ma hanno una consistenza pastosa e sono cosmeticamente poco maneggevoli. Per gli adulti sono da preferire i solari con filtri chimici più facili da applicare e cosmeticamente più gradevoli, e perché i filtri chimici si attivino, vanno applicati mezz’ora prima di esporsi. Anche l’assunzione di integratori a base di principi antiradicali liberi e stimolatori di melanina può essere una valida preparazione all’esposizione solare. Un’attenzione particolare si deve avere in età pediatrica. I lattanti e i bambini piccoli infatti non vanno esposti al sole, la loro pelle delicata non ha infatti ancora sviluppato i meccanismi di protezione. I bambini più grandi e i ragazzi si possono esporre invece nelle ore meno calde, protetti da creme solari e indumenti leggeri, meglio ancora se al riparo di un ombrellone, ricordando che il sole non si prende solo in spiaggia ma anche quando si gioca o si pratica sport all’aria aperta. Ricordando inoltre che nei bambini e nei ragazzi le precauzioni non variano in base al fototipo. Queste attenzioni sono indispensabili in quanto una esposizione eccessiva e le ustioni solari in età pediatrica sono un fattore di rischio per lo sviluppo del melanoma nell’età adulta. Qualora assumiate dei farmaci chiedete sempre al vostro medico se sono compatibili con l’esposizione al sole. E ricordate di non applicare prodotti quali lozioni, deodoranti o profumi a base alcolica sulla cute prima di esporvi potreste provocare un’antiestetica pigmentazione della cute. Quindi godiamoci le belle giornate di sole al riparo dell’ombrellone, ricordiamoci di riapplicare la crema solare protettiva ogni 2 ore e sempre quando usciamo da un rinfrescante bagno in mare, inoltre evitiamo l’esposizione solare diretta nelle ore centrali della giornata.
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benessere
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SP A Salus Per Aquam A CURA DI LUCIO BASSI
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uella della SPA è una pratica nota già in tempi antichi a molti popoli, gli antichi romani amavano trascorrere le loro giornate nelle terme, per gli arabi il rito dell’hammam giornaliero era quasi un piacevole obbligo e anche i bizantini sembra avessero degli stabilimenti termali. Al giorno d’oggi la SPA può avere varie “sale”, calde, tiepide o fresche come era nelle terme romane con calidarium, tepidarium e frigidarium. Tra le “sale” calde troviamo: la sauna finlandese con temperature oltre gli 80° e umidità relativa quasi zero; la bio sauna leggermente più fresca 55°/60° e con un umidità attorno al 50%, nella Biosauna a volte possono essere messe delle erbe essiccate inumidite che col calore rilasciano i loro effluvi riproducendo così il classico bagno di fieno. Il bagno turco o bagno di vapore con temperatura di 45°/50° e umidità al 100%. Oltre alla sauna finlandese si può trovare la sauna ad infrarossi dove il calore è prodotto da lampade a infrarossi rendendo così la temperatura meno alta (60°) ma con un calore, quello degli infrarossi, che penetra nel corpo fino a 4 cm di profondità. Le “sale” tiepide, di solito a temperatura ambiente o appena tiepide solitamente sono dotate di sedute o lettini dove potersi rilassare avvolti dalla musica o da suoni della natura con luci soffuse, magari sorseggiando una tisana o mangiando un frutto per mantenere l’idratazione corporea, cosa assai importante visto che tutte le “sale” calde hanno lo scopo di farci espellere tossine attraverso il sudore. Le “sale” fredde possono avere delle vasche di acqua fredda in cui immergersi per qualche istante dopo la sauna o delle docce o cascate di acqua fredda, fino ad arrivare alla stanza del ghiaccio all’interno della quale la temperatura è prossima agli 0°, solitamente con una parete ghiacciata o una cascata di neve con cui potersi sfregare sempre dopo la sauna. Possiamo anche trovare vasche idromassaggio dove potersi godere il relax dato dal massaggio dei getti d’acqua, percorsi kneipp che alternano passeggiate in vasche con acqua a differenti temperature e sassi sul fondo per stimolare la circolazione nelle gambe. Docce emozionali dove aroma terapia e cromoterapia si fondono mescolate a getti d’acqua e nebbie finissime per un effetto super rilassante ed anche stanze per i “bagni di sale” dove sfregare il corpo con sale purissimo eventualmente aromatizzato con olii essenziali.
*Benefici
della SAUNA
*Benefici
del BAGNO TURCO
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iaggi [6]
Un piccolo scorcio di Lecce
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Lecce, Piazza del Duomo
vado in...
SALENTO PHOTO E TESTI: REDAZIONE MIA MAGAZINE
Doveva sposarsi la mia amica Giulia perchè io riuscissi a regalare ai miei occhi uno spettacolo come questo. Come quello della Terra del Salento. Invitati a trascorrere 4 giorni a Minervino di Lecce, nei momenti liberi tra cena di benvenuto e cerimonia, abbiamo avuto anche la fortuna di trascorrere qualche ora in mezzo alla Mervaiglia.
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i nostri viaggi
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Lecce, balconi fiorito nel centro storico
Lecce, antico balcone dai colori tipici
La visione più emozionante è stata di sicuro Lei, così bella, così emozionata circondata dalla sua terra, dalla sua famiglia e dal suo amore più grande. Quindi se c’è una persona che devo ringraziare per tanta emozione è solo Lei. Ma questo piccolo viaggio mi ha lasciato nel cuore anche altro. Credo sarebbe stato inevitabile conoscendomi. Il Salento, uno scrigno di arte e di storia che merita di essere conosciuto e apprezzato per le bellezze naturali, artistiche, culturali e architettoniche che caratterizzano questo lembo di terra. Un gioiello di rara bellezza, centri storici con case a corte e balconate particolari che danno un tocco antico e che contrasta con la fantasia del mondo moderno. Masserie fortificate, imponenti torri costiere, palazzi nobiliari, chiese barocche abbelliscono ogni angolo di questa splendida terra. Il cielo è di un azzurro carico che forse ho visto solo in due posti del mondo. Uno è in Sardegna. Le luci e le ombre della pietra assumono una tonalità di giallo caldissimo che rasserena e coinvolge. Arte e natura, staticità e movimento, pietra che segna storia e confini, pietra che racconta, pietra che emoziona ai colori del tramonto, e poi acqua, acqua che va e acqua che ritorna, forza tranquilla che nasconde la bufera, acqua che scava la pietra, che l’accompagna e riflette….emozioni e sapori, storie e luoghi, che solo una terrà così riesce a regalare. Ricordare ogni momento di questo corto ma prezioso viaggio, poter mettere in parole ogni mia singola emozione, nata in questa meravigliosa terra, fatta di mari, storia, buon cibo, tradizioni e soprattutto, di questa splendida accoglienza, figlia diletta, della forte e sincera gente del Salento, patrimonio indiscusso del continente europeo e di tutta l’umanità.
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l e 10 parole c h e d e v i s a p e r e prima di andare in
SALENTO
Lecce
Otranto Otranto
immancabile il momento delle nozze religiose nella vita di una giovane massaia Fu Maria Gabriella Epifani a creare il primo esemplare nel 1990
Lecce
TARALLI
SALICE SALENTINO
PIZZICA
prodotto da forno tipico pugliese
vino DOC tipico salentino, prodotto nelle province di Brindisi e Lecce
danza popolare salentina
MASSAIE SALENTINE souvenir tipico della zona
CHIACCHIERINO antico merletto, conosciuto in passato come il “merletto dei poveri� rappresenta ancora oggi un grande vanto per il Salento
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TUFO CARPARO tradizonale pietra calcarea di utilizzo tipico nel periodo Barocco
PASTICCIOTTI dolce tipico salentino, composto da pasta frolla e farcito da crema pasticcera
TARANTOLA
TRULLO
LAMPASCIONI
immagine e culto della dea madre nel Salento
antiche costruzioni in pietra a secco coniche tipiche ed esclusive della Puglia e di Alberobello
cipolle selvatiche dal sapore amarognolo che crescono spontaneamente nei terreni incolti
fw
ood & ine [7]
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food
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GAZPACHO con mazzancolla fasciata A CURA DI MICAELA LIBERATI PHOTO DI MATTEO GUATTO
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catti colorati e gustosi si susseguono veloci sui social network: aperitivi, pranzi e cene gourmet. I nostri occhi fotografano prima di assaporare come se il cibo, prima del mangiare, fosse diventato il più conviviale degli elementi. E si fanno social anche le blindate cucine stellate dalle quali chef rinomati scappano per rincorrere non solo programmi televisivi ma anche (e forse, soprattutto) la notorietà su Twitter. In questa nebulosa fatta di cocotte e pirottini colorati e saporiti, proliferano anche food-blog per lo più di taglio femminile, come se le cucine casalinghe, da sempre regno di mamme e nonne, non fossero più sufficienti ad appagare gli stomaci familiari… Come se i grembiulini sporchi di farina avessero il bisogno di fuggire dalle mura domestiche anch’essi alla ricerca della fama, tra un cinguettio e l’altro. I piatti della nostra tradizione cercano nuove interpretazioni, nuove dimensioni e nuovi messaggi: tutto si fa rivisitazione, tutto diventa finger-food, tutto diventa veloce… E il globo-piatto incontra diverse culture gastronomiche alla ricerca di un concetto di salute che sconfina spesso nel junky, sempre buono, sempre pulito e sempre giusto, per citare uno dei movimenti rivoluzionari più slow che ci sia. Confini che si fanno labili, indecisi e forse discutibili nella ricerca di un american-burger che vanta una tipicità piemontese e nelle chips commerciali che accolgono spavalde ricette d’autore; confini che a casa chiunque può riprodurre, trascendendo formazioni tecniche e abilità professionali. Davanti allo schermo di un retrogrado pc o di un moderno tablet, il mondo intero è seduto a tavola per condividere il più grande pasto globale. Parola di food blogger! MIA -
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Ingredienti: per due persone
5 pomodori 2 peperoni rossi 1 cetriolo 1/2 cipolla 1/2 spicchio d’aglio aceto sale/pepe 60 gr. pane 2 mazzancolle 2 fette di lardo di Colonnata
Preparazione: Mettete in ammollo il pane. Private i pomodori dei semi e tagliateli a pezzi, stessa procedura per i peperoni. Sbucciate il cetriolo e tagliatelo a pezzetti. Frullare il tutto con la cipolla e l’aglio. Passate dunque il composto appena frullato in un setaccio, rimettere tutto nel frullatore insieme al pane strizzato, aceto q.b. sale e pepe. Frullare bene e lasciare riposare in frigorifero per un paio d’ore. Pulire le mazzancolle privandole del guscio, avvolgerle con una fetta di lardo di colonnata e rosolarle in padella per alcuni minuti. Impiattate il gazpacho freddo e disponete una mazzancolla al centro, a piacere una spolverata di paprika.
IGT DESIDERIUM SELEZIONE I FERRETTI 2011 Uve: Chardonnay 50%, Friulano 30%, Sauvignon 20% - Gr. 14 Paglierino acceso. Naso complesso ed elegante. Agrumi canditi, fiori gialli, frutta esotica, frutto della passione, mandorla tostata e spezie dolci. L’equilibrio è dato dalle caratteristiche variateli che sposano morbidezza e freschezza minerale ed erbacea. Avvolgente, morbido con piacevole e lungo finale fresco e sapido. Chardonnay fermentato in tonneaux. Sauvignon e Friulano fermentati in acciaio. DEGUSTAZIONE A CURA DI: Renzo Zorzi, Presidente dell’A.I.S F.V.G.
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Aziende
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MAGAZINE
Trimestrale di Moda Bellezza Cultura Benessere del F.V.G.
Barbara Beltrame Atelier Via Torino, 112 Udine M. +39 348 0115231 www.barbarabeltrame.it III di copertina
Civicodiciotto
Via Mantica, 14-18 Udine M. + 39 333 9757465 caterina.gobetti@gmail.com caterina@civico18.it www.civicodiciotto.it IV di copertina
Dallasta
di Gregorio dall’Asta Via Pradamano, 28 Buttrio (UD) M. +39 335 5616266 info@dallastashoes.com www.dallastashoes.com pag. 44
Differenziati dalle Altre
Piazza Matteotti, 40 Pasian di Prato (UD) M. +39 345 6117323 F. www.facebook.com/differenziati.dallealtre?fref=ts pag. 62
It’s Wedding Time
Via Mazzini, 30 Trieste M. +39 345 0082212| info@itsweddingtime.it itsweddingtime.sg@gmail.com www.itsweddingtime.it pag. 68
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Via Adriatica (SR 353) Basaldella di Campoformido (UD) T. +39 0432 563006 fabris.lorena@yhaoo.it pag. 56-57-58-59
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Nùela
di Manuela Peressutti via Vercelli, 1 Udine T. +39 392 0618110 info@nuela.info www.nuelamoda.com pag. 36-37
Olimpionico
Via Savorgnana, 14 Udine (UD) T. +39 0432 506789 F. +39 0432 202225 info@olimpionico.com www.olimpionico.com II di copertina pag. 50-51
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Via Mantica, 18 Udine (UD) M. +39 333 9757465 M. +39 333 1567535 caterina@princesa.it barbara@princesa.it www.princesa.it pag. 12
Zanetti Men’s Wear
di Antonella Rodaro Via Mercatovecchio, 14 Udine T. +39 0432 500254 Vl. Dante Alighieri, 11 Grado (GO) T. +39 0431 85077 www.zanettiwear.it pag. 5
MIA MAGAZINE Trimestrale di moda, bellezza, cultura e benessere del Friuli Venezia - Giulia Anno I° numero 1 Luglio/Agosto/Settembre 2014 Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Udine, n. 10/2014 il 10 maggio 2014 Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale di testi, fotografie, marchi e loghi non è conssentita. CASA EDITRICE bm S.r.l. Sede: Via della Braidate, 3 - 33100 Udine Redazione: Via Caccia, 35 - 33100 udine T. +39 0432 50 04 68 F. +39 0432 50 04 68 redazione@miamagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE dott. Carlo Tomaso Parmegiani IMPOSTAZIONE GRAFICA dott.ssa Martina Madrisan dott. Matteo Guatto RUBRICHE ARTE a cura di: dott.ssa Francesca Romana Rossi BEAUTY & MAKE UP a cura di: Francesca Dorigo BENESSERE a cura di: Lucio Bassi FOOD a cura di: dott.ssa Micaela Liberati MODA a cura di: Monia Massarini RUBRICA DONNA a cura di: Dott. Sebastian Laspina WEDDING a cura di: Chiara Fantig e Sharon Giona VIAGGI a cura della redazione PUBBLICITÀ A CURA DELL’EDITORE Stampa La Tipografica Basaldella di Campoformido (Ud) Prezzo di copertina Euro 2,50 Prossima uscita Mia Magazine OTTOBRE 2014
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