Miamagazine Feb/Marz/Apr 2015

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ISSN 2384-8189

bm Editore - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, NE/UD editore

MIA MAGAZINE FEBBRAIO/ MARZO/ APRILE NUM.3 ANNO 2015 2,50 â‚Ź

Trimestrale di moda bellezza cultura benessere del FRIULI VENEZIA GIULIA

moda

Sol Invictus trends

Gli anni dei Roy Rogers e degli Stone Island


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SOMMARIO contributi_ editoriale_ books_6

Via Mantica, 14_18 / 33100 Udine / T.+39 0432 503705 / www.civicodiciotto.it / caterina@civico18.it

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BEAUTY

MODA Hot spring trends_16 Oscar De La Renta_ 20 Gli anni dei Roy Rogers e degli Stone Island_ 22

Dillo, con un Guanto_25 Uomo oggi. Hipster vs Gentleman_ 26 Sol Invictus_36

La beauty bag_ 48 Gli indispensabili P/E 2015_ 52 Segreti di bellezza_56 Le ricette di mia_ 60

WEDDING Wedding bauty_ 61 7 indispensabili consigli_ 67

BENESSERE E SALUTE Buccia d’arancia_70 Riflessologia_ 72

VIAGGI_74 FOOD_78 CULTURA_10

IL NOSTRO SITO

www.miamagazine.it

Photo di Al Bruni

ci trovi anche: Mia Magazine @MiaMagazine2014 miamagazine.it

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in ordine alfabetico

l Bruni, nato nel 1975 a San Vito al Tagliamento, inizia a scattare foto per divertimento da ragazzino, con le macchine fotografiche ana-

logiche di suo padre. Cantante e chitarrista della Rock Band :Empatia: cura le grafiche e le immagini degli album pubblicati a fine e inizio millennio e questo porta ad Al una grossa crescita delle conoscenze di postproduzione dell’immagine, uno dei suoi punti forti. Inizia a scattare con una reflex professionale nel 2009 sviluppando una lunga serie di ritratti fotografici che hanno trasformato la passione per l’espressività nelle immagini in una professione. Tra gli altri hanno posato per lui Daniele Molmenti, Irene Cao, Lorenzo Buffon e Sibylle Righetti.

nza Rizzi nata nel 1984, laureata prima in Scienze Giuridiche e conseguita poi la laurea specialistica in Giurisprudenza, ha lavorato presso diverse aziende di consulenza e di servizi fino a quando ha deciso di dare una svolta alla sua vita. In risposta alle sue esigenze di indipendenza lavorativa, si approccia al mondo della pelletteria e degli accessori. Nel 2014 da inizio al suo sogno aprendo con il socio Luca Saltarini Modotti il negozio “SeR - concetti per uomo” in centro storico a Udine, proponendo articoli internazionali di nicchia e di qualità. rancesca Dorigo nasce a Udine nel 1973, fin da bambina dimostra uno spiccato senso artistico e un attenzione per tutto ciò che riguarda l’immagine, la moda e la bellezza. Dopo aver frequentato l’istituto d’arte, ha lavorato diversi anni nel settore della moda come responsabile di prestigiosi negozi d’abbigliamento. Il make up rimaneva comunque la sua passione più grande. Decide di intraprendere un percorso fatta di seminari e corsi di trucco, beauty e sposa, moda, fotografico e facepanting, per riuscire ad avere quelle competenze e quella professionalità che le permetterà poi nel 2013 di iniziare ufficialmente la professione di make up artist e consulente d’immagine.

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uca Saltarini Modotti nato a Udine nel 1983, laureato in Economia e Amministrazione delle Imprese e poi in Economia

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ucio Bassi nasce a Udine nel 1975 ed è socio fondatore di Angels Home a Udine. Inizia il suo percorso nel campo del benessere nel

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OH BOY – accessori, dettagli, lavorazioni... Gentelman, ispirazione retrò - colori e materiali d’effetto vintage sofisticato. Si giocano le carte del buon gusto.

Aziendale, inizia la sua carriera lavorativa prima come praticante consulente del lavoro. Da sempre interessato al mondo maschile della moda e degli accessori di lusso, decide di aprire con con la socia Enza Rizzi il negozio “SeR - concetti per uomo” in centro storico a Udine, proponendo articoli internazionali di nicchia e di qualità. Registra, infine, il marchio per la creazione di una suo futura linea di accessori.

2005. Nel 2006 consegue il 1° livello di Reiki Usui e segue uno stage di cristalloterapia. Frequenta a Tricesimo un corso di Riflessologia Plantare Olistica presso una scuola certificata SICOOL. Dal 2007 al 2009 frequenta un laboratorio pratico di bioenergetica e massaggio indirizzato a rimuovere i blocchi fisico/energetici. Nel 2014 ha concluso a Trieste un triennio di massaggio Tuina, tecnica della medicina tradizionale cinese. Attualmente prosegue il suo percorso di crescita personale seguendo un corso di introduzione alle tecniche sciamaniche.

icaela Liberati abruzzese di nascita e friulana di cuore e palato, è laureata in antropologia culturale ed etnologia. Socia aspirante Sommelier, collabora con diverse riviste nell’ambito del food. Cheladigranchio.it è il racconto virtuale delle sue vicissitudini enogastronomiche in cui vita e cibo si legano indissolubilmente. onia Massarini copywriter, giornalista e dottoranda. Collabora con l’agenzia Luciano Tomasin Studio di Padova; ed è iscritta al secondo anno di dottorato in Comunicazione Multimediale, presso l’Università degli Studi di Udine. Il progetto di ricerca è un’analisi dell’emergere dei brand cinesi nel settore della moda di lusso. Fondamentalmente, a volte per ricreare il sogno, a volte per cercare l’imbroglio, dipende dal committente. ebastian Laspina nel 2000 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Udine. Nel 2004 consegue la specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso lo stesso ateneo. Nel 2008 ottiene il Master S.I.D e. M.A.S.T. in Dermochirurgia, presso la Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Siena. Nel 2009 consegue il Dottorato di Ricerca in Scienze e Tecnologie Cliniche presso la Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Udine. Dal 2007 è dermatologo di riferimento presso la LILT di Udine (Lega Tumori per la prevenzione dei tumori della pelle).

Photo di Matthias Parillaud

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contributi

haron Giona nasce a Trieste nel 1981, inizia gli studi a Trieste per poi terminarli a Roma. Estetica, cura dei dettagli e bon ton la spingono ad interessarsi al mondo del “wedding” dove si forma come Wedding Planner grazie alla Kronos Consulting. Successivamente entra a far parte delle Wedding Angels, distinguendosi nel suo operato, per eventi e per la promozione della figura professionale del Wedding Planner. Diventa Vice-presidente per il Friuli-Venezia Giulia della Associazione Italiana Wedding Angels. È fra le prime in Italia ad introdurre la figura del Bridal Coach e del Wedding Coach.

Showroom Udine Via Vercelli, 1 33100 Udine (UD)

www.nuelamoda.com info@nuela.info Cell +39 392 0618110

Showroom Vienna Prinz Eugen Strasse, 6/2 1040 Wien (A)


in copertina

Editoriale Febbraio | Marzo | Aprile 2015

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Photo: Francesco Marongiu Styling: Russ Ev

Polina Osipova modella

Nata in Russia ma risiede in Italia, sul Lago di Como, dove lavora come modella. Le piace viaggiare ed è appassionata di moto, sport e sport acquatici.

Francesco Marongiu 25 anni, fotografo

È sempre stato affascinato dall’arte in tutte le sue varie forme, fin da bambino. Ha coltivato la sua passione per la fotografia all’ultimo anno della scuola superiore, una passione che ha coronato con il trasferimento a Milano dove ha affinato i suoi studi fotografici. Nel 2005 inizia la sua carriera come freelance nonostante la sua giovane età. Amante dell’eleganza e della bellezza, gli piace la perfezione della natura e viaggiare attorno al mondo. Nell’estate 2013 ha cominciato a lavorare in Asia, con un riscontro positivo. Attualmente lavora tra Milano, Parigi e Taipei.

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Polina Osipova

untare in alto per seguire i propri obbiettivi. Questo nuovo numero è la dimostrazione che nonostante la “crisi” noi andiamo avanti raccogliendo grandi soddisfazioni. Al primo posto le numerose richieste di collaborazione. Abbiamo ricevuto mail e proposte per apparire all’interno della nostra rivista sia dal punto di vista redazionale che pubblicitario, e questo significa che il nostro lavoro è finito nelle mani di molti e ha stupito. Al secondo posto la fiducia dei clienti, che arrivati a questo punto lasciano il loro futuro pubblicitario nelle nostre mani, fidandosi delle nostre capacità e della nostra professionalità. Ultima, ma non da meno, la rivisitazione della rubrica Beauty che da questa uscita acquista un valore aggiunto. Non crediamo debba godere di altra presentazione. Sfogliando ve ne accorgerete da soli. Se il 2014 è stato per noi il trampolino di lancio per questo progetto, il 2015 sta confermando che i sacrifici e gli sforzi fatti ci hanno ripagato (per adesso) della giusta soddisfazione. Non è di certo una vittoria, anzi, è solo una partenza per la nostra realtà così piccola, ma siamo felici di poter condividere con voi i nostri pensieri in merito, per dare un feedback positivo ad un resoconto annuale e alle domande che molti di voi ci hanno fatto in merito. La primavera, si sa, risveglia gli animi di qualsiasi specie su questo pianeta. Nuove energie al corpo e all’anima, e diamo attenzione all’ingrediente che per primo in questa stagione ci accompagna: l’Amore. Tutto prende un aspetto a forma di cuore. Iniziamo l’anno con una presentazione di questa tanto attesa stagione, esplodiamo con i colori più belli, osiamo e proviamo. Spazio ai consigli dei nostri esperti: date fiducia a chi ha studiato per voi il modo migliore per mettersi in mostra, per conquistare l’inconquistabile, e per incantare chi invece al vostro fianco lo è già. RINNOVIAMOCI è la parola giusta, che noi di MIA abbiamo scelto questa volta per Voi... Love is in the air! la Redazione di Mia


“FAR EAST FILM FESTIVAL 17”

le ultime novità selezionate dalla nostra redazione FUNNY GIRL

Una protagonista femminile forte e tenera al tempo stesso. Una storia divertente e agrodolce, ambientata nel mondo dello spettacolo sullo sfondo dei favolosi anni Sessanta della Swinging London. Un romanzo che si inserisce nella scia dei grandi successi di Nick Hornby, che con una riuscita alternanza di linguaggi spalleggiata da alcune fotografie dell’epoca sparse nei capitoli riesce a descrivere come un documentario quell’Inghilterra a cui tutta l’Europa, in quegli anni, guardava come ad un modello. di Nick Hornby - Guanda - € 18,50

IL PICCOLO LIBRO DELLA GRANDE MODA Tra le più dinamiche industrie moderne, la moda è innanzitutto eleganza, divertimento e creatività. Ordinato tematicamente e riccamente illustrato, Il piccolo libro della grande moda è un’agile guida agli stilisti più influenti e ai capisaldi dell’abbigliamento moderno. Attraverso ottanta capi imprescindibili dal tubino nero di Coco Chanel al New Look di Dior, dagli abiti lunghi di Jeanne Lanvin alla trasposizione radicale di Jean Paul Gautier, dagli abiti da sera di Valentino alle collezioni di Rei Kawakubo - il libro spiega perché alcuni abiti si trasformano in classici dello stile, fino a diventare vere e proprie istituzioni nel firmamento della moda. di Marnie Fogg Atlante - € 12,50

UNA PIÙ UNO Una giovane mamma single, una famiglia scombinata, un affascinante sconosciuto e un’inattesa storia d’amore. Sono questi gli ingredienti del nuovo romanzo di Jojo Moyes, in uscita a gennaio 2015, che ci racconta con grande empatia una storia d’amore insolita e coinvolgente tra due persone che si incontrano in circostanze inverosimili, come a volte solo la vita ci sa riservare.

dal 24 Aprile al 2 maggio 2015 TEATRO GIOVANNI DA UDINE CINEMA VISIONARIO - UDINE

AMA E CAMBIA IL MONDO”

Fedelissimo al plot shakespeariano, il musical scritto da Gérard Presgurvic nel 2001 - anno del debutto assoluto in Francia - si è configurato come un fenomenale successo planetario che ha esaltato il pubblico in Spagna, Romania, Belgio, Canada, Inghilterra, Olanda, Russia, Austria, Ungheria, Corea, Taiwan (Taipei) e Giappone. In Italia debutta nel ottobre del 2013 grazie a David Zard, già produttore di grandi successi quali Notre Dame de Paris e Tosca Amore Disperato. In un allestimento moderno e continuamente mutevole grazie a scenografie computerizzate e proiezioni in 3D, si muovono interpreti di ottimo livello, freschi, giovani, dirompenti nei numeri d’insieme, dalle voci convincenti e sensibili nel restituire caratteri e sentimenti che sicuramente sentono propri. La stagione musical al Teatro Rossetti si chiude così nel segno dell’amore più puro e sognante, quell’amore che “cambia il mondo”.

AVRÒ CURA DI TE

di M. Gramellini e C. Gamberale - Longanesi - € 16,00

Il ritorno in scena con il nuovo tour di uno dei cantautori italiani fra i più amati di sempre, Francesco De Gregori, che conferma la data di un unico e imperdibile concerto nel Triveneto. Nel live 2015 verrà presentato dal vivo il nuovo album Vivavoce, entrato direttamente nella top 5 dei più venduti e già certificato disco d’oro, dove l’artista rivisita, con arrangiamenti inediti, 28 tra i più importanti e significativi brani del suo repertorio, canzoni divenute vere e proprie colonne sonore della storia della musica italiana.

“ROMEO E GIULIETTA

di Jojo Moyes - Mondadori - € 16,00

Tutti noi vorremmo avere un angelo custode da chiamare nei momenti più disperati. Gioconda, detta Giò, ha la fortuna di averne uno tutto per se. Massimo Gramellini e Chiara Gamberale in Avrò cura di te uniscono le loro penne talentuose per una storia che ha il sapore dei biscotti della nonna, di un baule in soffitta pieno di vecchie foto e che sa di speranza. A metà strada tra corrispondenza e diario personale, Avrò cura di te, si configura come un manuale sull’amore in tutte le sue forme.

“FRANCESCO DE GREGORI VIVAVOCE TOUR”

*A CURA DI GIANMATTEO PELLIZZARI

dal 6 al 10 Maggio 2015 POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE

“HARRY BERTOIA 1915-2015

COME CAVALLI CHE DORMONO IN PIEDI Come cavalli che dormono in piedi di Paolo Rumiz, noto giornalista triestino, è il racconto di un viaggio in treno che porterà l’autore fino ai confini dell’Europa sulle tracce di quei centomila trentini e giuliani che vanno a combattere per l’Impero austroungarico di cui sono ancora sudditi. La celebrazione della Grande Guerra di Rumiz si contrappone all’evocazione di quelle figure ancestrali in un’omerica discesa nell’Ade. Nelle sue pagine si legge quella luttuosa perdita della memoria storica a cui noi uomini dei tempi moderni siamo irrimediabilmente esposti.

DALLA NATURA AL SEGNO / FROM NATURE TO SIGN”

Cent’anni fa, esattamente il 10 marzo 2015, a San Lorenzo di Arzene, Pordenone, nasceva Arieto (Harry) Bertoia. Emigrato negli anni ‘30 verso gli Stati Uniti, Bertoia riuscì a conquistarsi il successo e a raggiungere notorietà internazionale con la linea di sedie Diamond (1952), un’icona del design mondiale. Ma più in generale egli seppe imporsi per la spiccata originalità unita ad un’attitudine sperimentale sia nel campo dei materiali che delle forme. Oggi la nuova esposizione dedicatagli propone un percorso documentario arricchito da materiali mai esposti prima, provenienti dalla collezione personale di Celia Bertoia, figlia del maestro. Si tratta di un importante nucleo di 30 monotipi, raffinate e rare stampe su carta, realizzate in unico esemplare tra la fine degli anni ‘40 e l’inizio degli anni ‘70. dal 7 Febbraio al 29 Marzo 2015 GALLERIA HARRY BERTOIA - PORDENONE

di Paolo Rumiz - Feltrinelli - € 18,00 MIA - 8

«Io credo che il Far East Film Festival abbia alfabetizzato il pubblico italiano verso una filmografia che ormai è nel Dna dell’immaginario mondiale». Le parole di Carlo Freccero, direttore di Rai 4, restituiscono con grande precisione l’essenza del FEFF, che dal 24 aprile al 2 maggio 2015 vedrà accendere i riflettori internazionali sulla sua diciassettesima edizione. Un’essenza, una dimensione, che non è quella di un festival chiuso su se stesso, pronto a consumarsi durante i giorni di programmazione, ma quella di un festival che continua a seminare. Un festival in costante cammino, dunque, nell’arco dei dodici mesi, organizzato dal CEC di Udine con il supporto del “Giovanni da Udine”. I 60 titoli del FEFF 17 attingeranno alle migliori produzioni dell’ultima stagione (blockbuster, cult movie ma anche “oasi d’autore” da tutta l’Asia) e il calendario sarà ancora una volta impreziosito da un fittissima rete di eventi collaterali.

27 Marzo 2015 PALASPORT FORUM - PORDENONE

*A CURA DELLA REDAZIONE

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i nostri consigli...


robe di casa...

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Photo di Walter Menegaldo

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1- Giradischi Pro-ject | € 219,00 2- Portachiavi in silicone Areaware | € 20,00 3- Moleskine Album Black Page piccolo | € 16,00 grande | € 24,00 4- “TOAST” tostiera Gae Aulenti | € 149,00 5- Multipot lampada a LED, vuotatasche e multipresa | € 219,00 6- Cuore in ceramica “Free Words” | € 40,00 7- UP move - fitness tracker monitora la tua attività fisica e controlla i tuoi progressi su iPhone o smartphone Android | € 50,00 8- Calendario “Carpe Diem” 365 giorni all’anno | € 22,00 9- Contenitore per alimentari in vetro | € 25,00

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MIA cultura

Luigi Del Sal

A CURA DELLE DOTT.SSA FRANCESCA ROMANA ROSSI CRITICA D’ARTE

L’intero scenario che anima e muove i personaggi dell’universo creativo di Luigi Del Sal nasce, si sviluppa e cresce in un’ottica fantastica e surreale, ed il modo empirico che caratterizza il suo gesto primitivo, dando vita ad un linguaggio inedito e soprattutto autonomo, lo porta a nutrirsi nelle opere di Dubuffet, di Paul Klee e di Burri, per poi liberarsi con l’autonomia espressiva del linguaggio che lo contraddistingue.

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Egli ha sempre inteso cogliere all’interno di questo suo mondo il silenzioso canto del mistero con la sensibilità tipica della gente della sua terra. Fin da bambino egli ha subito il fascino delle cose semplici, della natura, del teatro e del circo e le ha portate in vita con il silenzioso incanto del mistero, elaborandole con il suo universo creativo scevro da qualsiasi condizionamento. Nelle opere di Luigi Del Sal senza dubbio alcuno troviamo un connubio con l’Art Brut (termine con cui Jean Dubuffet nel 1947 in Francia volle indicare ogni manifestazione espressiva sgradevole, spontanea e immediata, libera da sovrastrutture estetiche e culturali), un’arte grezza e rozza, l’arte spontanea degli psicotici, dei bambini e di quelli che scarabocchiano i muri. La possiamo anche definire una anti-arte per quella sua qualità grossolana che è quasi un’affermazione sulla inutilità dei pittori che vogliono dare alle loro opere un effetto di abilità, spegnendo così ogni spontaneità al loro lavoro. In ogni dipinto di Luigi si avverte la determinazione con la quale egli inquadra un soggetto, una situazione, lo spettacolo dell’uomo nelle sue quotidiane relazioni di vita sia con i suoi simili, che con gli animali e la natura. L’arte di Luigi Del Sal è straordinaria, non dice niente. È quasi assente.

Egli costruisce dei pezzi di realtà allo stato grezzo, con opere che attraversano la mente perché sono dipinte col cuore. Si può affermare che è un lirico della pittura ed i suoi quadri trovano analogie nella poesia. Incorporando degli oggetti reali e trasformandoli in assemblaggi stravaganti e tranquillamente surrealisti, l’arte di Del Sal ricorda il suo stile di vita eccentrico e un po’ bohemien, dove possiamo citare tutti quegli artisti le cui desolanti carriere furono considerate un successo nel senso esistenzialista di affermazione dell’esistenza attraverso l’azione. Il sentire ed il manifestarsi di questa sua genia creativa, trovano viceversa la loro fonte nelle radici umane e sociali e nel prezioso relazionarsi dentro la storia della sua terra veneta. Un mondo dove egli ha sempre inteso cogliere il silenzioso incanto del mistero con la sensibilità di una coscienza libera, senza vincoli e confini, dentro il suo universo creativo, andando così alla ricerca del profondo significato delle cose ed i suoi valori. Per questo artista una forma rappresenta tutto ciò che è irrazionale, momentaneo, spontaneo, inconscio, primitivo, espressionistico e informale e, così operando, egli trasmette un messaggio per una gratuita istruzione delle menti. Le sue opere incarnano un certo disordine, quasi un rifiuto della “qualità pittorica”, da prestigiatore di strada, dove le grandi figure si associano a graziosi animali ed affabili ometti posti contro fondi che suggeriscono strutture geologiche e fossili. I non comuni personaggi che Del Sal va dipingendo con varie tecniche fin dagli anni Sessanta, siano essi creati con l’uso della sabbia e dell’olio di lino, con il collage o legati con il filo, sembrano usciti da un atelier datato dove erano stati riposti ed abbandonati tanto tempo addietro. I materiali usati e la loro stravagante semplicità di forma stanno ad indicare che il gusto dell’artista non è interessato del tutto alla loro rappresentazione, bensì alla qualità feticista delle sue figure che deve qualcosa all’arte primitiva perché richiama la spontaneità della pittura dei bambini. Avvertiamo nella pittura di Del Sal una costante identificabile nell’indagine che egli si propone tra un mondo visionario e la realtà dei suoi sentimenti, un lirico poeta di se stesso, dionisiaco e, perché no, anche autobiografico. Il romantico attaccamento alla sua terra, alla campagna veneta ed un po’ friulana, i ricordi di infanzia delle feste di paese, del circo, del teatro e delle sue genti viene espresso dal nostro artista su di un fantastico palcoscenico dove egli è uno spettatore di questo teatro della memoria che simpatizza con i suoi personaggi in un drammatico gioco con la sua storia. Concepire il mondo alla ricerca di altre situazioni e conoscenza delle cose è l’avventura artistica di Luigi Del Sal e del suo prezioso bagaglio di ricordi nati nel territorio che non ha mai voluto abbandonare, denunciandone con la creatività tipica del suo mondo fantastico le verità del vivere che lo circondano.

Egli adopera le stoffe, la carta, la iuta, la sabbia ed altro ancora per trasmettere un messaggio artistico universale come lezione di vita, trasformando in tanti episodi pittorici le loro vicende umane e animando i personaggi, gli animali e la natura. Un espressionista quindi che riporta il gusto per le campiture non contornate, senza linee e marginature, perché è la massa cromatica che determina di volta in volta il contorno. I suoi sono colori crepuscolari, lungamente mescolati sulla tavolozza, vissuti, vellutati, quasi decadenti, che ci ricordano l’oro crepuscolare e rarefatto di Tiziano e della pittura veneta. Una sintesi espressiva ed una compostezza narrativa che trova nei colori tonali ed invecchiati una ricercatezza che li rendono inconfondibili. Essi sono velati della nostalgia e della memoria di chi, come il nostro Maestro, con un gioco astratto di tasselli, si esprime con la ricchezza dei ritmi in una giocosa danza delle forme entro una realtà parallela più reale della realtà visiva. dott. Francesca Romana Rossi - studio Laboratorio 2 via Giusti, 2 - Udine - rossi.lab@libero.it


MIA persona

LIDIA CAREW

photo di Jim Sonzero

Si chiama Lidia Carew ed è un’artista italiana nata e cresciuta a Palmanova. Sua madre è napoletana e suo padre nigeriano. Bi-razziale dunque, ed è molto fiera di esserlo. Si è sentita riconosciuta quando a 7 anni ha cominciato la scuola di danza a Udine, li era un modello di riferimento.

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a incominciato il suo percorso professionale da ballerina di danza moderna all’ “Accademia Danza Milano” dove si è esibita con ballerini internazionali. Nel 2010 è stata l’unica italiana nera ad essere selezionata per far parte dell’Alvin Ailey School di New York City, la più prestigiosa compagnia di danza nera al mondo. Nel 2012 diventa un membro della compagnia Organic Magnetics di Maija García l’assistente coreografa di Fela! On Broadway diretto da Bill T. Jones. Si esibisce in teatri come quelli di Chicago, Washington DC, San Francisco e New York. Senza mai lasciare a casa il suo, ovunque distinguibile, portamento italiano. L’anno successivo si trasferisce a Los Angeles dove lavora con artisti di fama inernazionale come Alicia Keys, Pharrell Williams, Kendrick Lamar, Hans Zimmer, Calvin Harris, Me’Shell Ndegeocello, Jason Moran, La Santa Cecilia, Will I.Am e molti altri. Altri lavori includono “Divergent”, film uscito nei cinema, “Real Housewives of New York” in onda su E! entertainment, “Skin Wars” un Reality Tv Show in onda su GSN “Checco Zalone World Show” e “Zelig” in onda su Canale5 dove affianca come corpo di ballo star italiane e non del calibro di Ambra Angiolini, Gerry Scotti, Michelle Hunziker e altri. Ora a Milano collabora con gli Mnai’s, una compagnia con cui andrà in tour nei maggiori teatri italiani con lo spettacolo “Around”. Le esperienze che piu l’hanno segnata sono state il video di Alicia Keys “It’s on Again” e “Cumbia Morada” del La Santa Cecilia. Il suo colore di pelle e i suoi lineamenti italiani hanno determinato il suo successo in campi a lei del tutto sconosciuti.

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Lidia Carew, una ballerina friulana, formata all’Alvin Ailey diphoto New York. di Nata a Palmanova e cresciuta a Triceseimo in provincia di Udine, comincia a ballare make up di all’età di 7 anni.

FRANCESCO MARONGIU -

SAMIA LAOUMRI


In primis la soddisfazione di lavorare con una star internazionale così prestigiosa e la consapevolezza di essere stata scelta tra milioni di candidati l’ ha resa molto orgogliosa e ha fatto crescere in lei la voglia di continuare su quella strada. Il secondo video invece è stato una soddisfazione dopo l’altra, inizialmente non conosceva il gruppo ma ha accettato il lavoro per fare curriculum, quando poi ha scoperto che erano vincitori di un Grammy Award e che erano famosi negli Stati Uniti e in tutto il Sud America si è accorta della grandezza del progetto di cui faceva parte. Milioni di visualizzazioni su internet fin da subito, per non parlare della premier sul canale nazionale americano che ne ha preceduto l’uscita. La decisione di tornare in Italia è sicuramente dovuta ad un esigenza personale: condividere con il suo paese la strada e i progressi fatti fino ad ora. Quando ha deciso di lasciare l’Italia cinque anni fa non sapeva che le risposte di cui aveva bisogno le avrebbe trovate tra le mura di casa da cui prima voleva scappare. E adesso la voglia di essere un esempio è tanta, non rinnega i suoi sbagli e non cambierebbe niente del suo percorso, ma se potesse aiutare con il suo vissuto i ragazzi che si trovano in difficoltà come a volte ci si è ritrovata, ne sarebbe molto soddisfatta. Il tour comincerà a marzo al Teatro Nazionale di Milano per poi spostarsi al Brancaccio di Roma, al Bellini di Napoli e altri. Sarà il suo primo tour in Italia e l’emozione è tanta. Progetti futuri ce ne sono e anche tanti, la curiosità di mettersi in gioco in campi nuovi come quello del cinema o del musical potrebbero essere presto presi in considerazione. Il Friuli si sta facendo riconoscere sfornando artisti a 360 gradi e lei non vuole esserne da meno, la voglia di condividere un Italia bella forte e vincente è sempre in cima alla sua lista di priorità.

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i gioielli sono di

MARIA JENNIFER CAREW

Nata a Cividale del Friuli nel 1984, la sua strada nel design inizia nel 2005 quando si trasferisce a Como per iscriversi alla laurea triennale in Design dell’arredo presso il Politecnico di Milano. Nel 2011 si laurea al corso specialistico in Design del Prodotto sempre al Politecnico. Sin dalla triennale ha partecipato a concorsi per mettersi in gioco come progettista e nel 2011 ha vinto il secondo premio al “Future Minds Award Milan”, un concorso organizzato dalla Smart, con Transeat, una transenna stradale che diventa panchina all’occorrenza, progetto che ha sviluppato per la tesi del quinto anno con Giulio Iacchetti come relatore e la Carpenteria Metallica Finotti&C. come azienda con cui ha sviluppato i prototipi. Ha fatto pratica negli studi di Marco Zanuso jr (con il quale ancora oggi collabora) e Chiara Moreschi e dal 2012 collabora con lo studio di Odo Fioravanti. Da fine 2013 ha aperto il suo studio Maria Jennifer Carew e ha cominciato a muovere i primi passi come product designer collaborando con alcune giovani aziende nel settore dell’arredamento e dell’artigianato e creando il marchio MW attraverso il quale commercializza la sua prima autoproduzione: i LessIS.


VALENTINO

A CURA DI MONIA MASSARINI

Non c’è amore senza odio. E questo è proprio il caso del più discusso, atteso, temuto e acclamato capo della prossima stagione, i pantaloni a vita alta. Icona degli anni ’70 tornano oggi aslanciare lo stile dei primi aperitivi primaverili. Attenzione però, facile scivolare! Non tanto sul ciottolato delle vie del Centro, quanto sulle armonie e le proporzioni. In particolare i jeans, se a vita alta, hanno il pregio e il difetto di segnare, delineare, esaltare. Tutto! Le forme in eccesso e quelle che mancano. Ma non disperate, se non avete il fisico perfetto non c’è bisogno di rassegnarsi a un look démodé, come per ogni stile il segreto è negli abbinamenti. Curate l’insiemee il risultato sarà sorprendente.

MARCHESA

ELIE SAAB

BOTTEGA VENETA

DIESEL BLACK GOLD

GUCCI

hot spring trends

Ad esempio, potete sdrammattizzare con un look à la garçonne e infilare assieme camicia, cintura e mocassino; oppure, per un taglio più casual la soluzione è una shirt a fantasia fresca, leggera ma soprattutto corta, che porti in primo piano le linee del pantalone fin oltre l’ombelico; e se davvero volete osare, via la maglietta e restate in crop-top! Sì, avete capito bene, si tratta di un top, quindi attillatissimo, tagliato, quindi tra il corto e il cortissimo. Un po’ troppo? Lo abbiamo detto, il segreto è sempre l’abbinamento! Indossate un blazer, una giacca leggera o un gilet in denim e il gioco vedo non vedo, copro non scopro, farà girare le teste più di un giro di spritz! E quello che è vero per il pantalone vale anche per la gonna. Se lunga o corta non importa, sulle passerelle di Londra, Milano, Parigi e New York abbiamo visto sfilare la mini, la longuette e la maxi ma quello che è rimasto sempre invariato è il punto vita, irrimediabilmente alto. Invece, ampia è la scelta tra le trame e i tessuti. Impazza il denim nella sua versione originale blu intenso e in tutte le sue successive declinazioni: Dsquared2, Gucci, Diesel Black Gold sono gli indiscussi protagonisti di questo trend. Più dolce lo stile suede, nei toni che vanno dal crema al sabbia, al rosa, echeggiando ad albe e tramonti Sahariani, come nelle interpretazioni di Emilio Pucci e Miu Miu. Questa sarà anche l’estate del gingham, il tessuto in cotone leggero tipico per la trama a quadretti, che ha l’innato pregio di essere elegante e innocente al tempo stesso. Diane von Furstenberg, Bottega Veneta e Oscar de la Renta sono gli artisti di questo fascino rétro, portavoce di una femminilità fanciullesca eppure sofisticata. E poi ci sono le frange, intramontabili e in perenne rinnovamento. Protagoniste di ogni stagione estiva,

quest’anno le ritroviamo nelle sfilate di Angelo Marani, Fendi e Blugirl. Altro grande must che non ci delude mai e che ogni anno riscopriamo sotto nuove forme è il motivo floreale: per la primavera-estate 2015 i fiori diventano volumi geometrici, da simbolo di naturale dolcezza si trasformano in un veicolo di formale romanticismo, in un gioco di linee minimali e stilizzate che richiamano ai buoni sentimenti senza mai cadere nel sentimentalismo. È il caso di Marchesa, Simone Rocha e Peter Pilotto, che ancora una volta sono capaci di fare del classico, un trend. E ancora, leggerezza! Ralph Lauren, Chloé, Alberta Ferretti, Missoni, Valentino, Zuhairi Murad, Ellie Saab, unanime è il consenso verso il seethrough, il gioco di trasparenze che nelle sue molteplici interpretazioni porta l’estate tra il diafano e l’erotico. Ampia scelta anche per gli amanti del sporty chic con Alexander Wang e del militare con le sfumature Khaki di Gucci o ancora i motivi safari nelle interpretazioni di Sonia Rykiel e Acne Studios. Dall’esercito si passa all’hippie con l’uso del tie-dye, la tecnica di lavaggio a nodi che crea sfumature morbide in un ventaglio di colori manifesto del Peace&Love. Colori che si miscelano in un cocktail di pattern dal sapore esotico, a volte delicato e romantico, altre stridente e psichedelico. La primavera/estate 2015 si preannuncia in bilico tra l’eccesso e il minimalismo, i shock-color e il suadente, il puritano e il sensuale: chiuse dentro ermetici pantaloni a vita alta ma fasciate da minimali crop-top; sofisticate dentro a trame gingham o paladine della Pace dai toni tie-dye. Sarà un’estate di emozioni, varie, contraddittorie, sicuramente forti. E per ognuna di esse è già pronto il look perfetto, che sta solo aspettando di essere scelto, indossato, vissuto!


CUMINI EASY

Dal 2006 Cumini Easy di Gemona è lo spazio che lo storico gruppo Cumini ha dedicato alla moda di qualità, da usare tutti i giorni con facilità. Nato da una ristrutturazione curata dall’architetto Francesco Cosatto, del preesistente Cumini Confezioni, offre uno spazio elegante e accogliente gestito da Stefano e Angela Cumini, con uno staff di 6 collaboratrici. Negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la moda maschile e femminile in Friuli Venezia Giulia, capace di attrarre clienti anche da fuori regione. Signora Cumini, perché la scelta del nome “Cumini Easy” ? Al momento della ristrutturazione del negozio volevamo unire al logo un nome che significasse in maniera trasversale la nostra tradizione che da tempo ci riconosce nella qualità della moda. Pensammo, così, che Easy rendesse adeguatamente l’idea del negozio che volevamo creare. Il tutto collegato al simbolo della chiocciola... Certo, la chiocciola è la casa che la lumaca si porta appresso con tutto ciò che le serve. Il logo è stato ideato ben oltre 25 anni fa da Artemio Croatto per rappresentare il gruppo Cumini, in grado di fornire alla clientela tutto ciò che serve in casa. Quale filosofia guida la vostra attività? Per noi è fondamentale la coesione di tutto il gruppo e la passione per il nostro lavoro, in modo da poter accogliere sempre il cliente con un servizio attento, cercando di soddisfare le sue esigenze con prodotti attuali, di qualità e che possano durare nel tempo. La nostra migliore pubblicità rimane il passaparola, nonostante il supporto dei mezzi di comunicazione moderni come Facebook e Pinterest, gestiti dalla Segnoprogetto di Tarcento. Grande soddisfazione ci viene dal fatto che la scelta di rimanere a Gemona, locazione un poco ‘fuori mano’, venga premiata da numerosi clienti che continuano a farci visita piacevolmente. Carlo Tomaso Parmegiani

Via Nazionale 2 Gemona del Friuli 0432 981078 easy@cumini.it

Photo di Walter Menegaldo


MIA moda

A CURA DI MONIA MASSARINI

ADDIO AL SULTANO. TRIBUTO A S

anto Domingo, Madrid, Parigi, New York, queste sono le capitali della sua vita e questi i luoghi della sua arte; sono nati qui i colori impressi, non su tela ma su tessuti, da Oscar de la Renta, il creativo dallo stile soave che ci ha lasciato il 20 Ottobre 2014 all’età di 82 anni ma il cui segno resterà per sempre indelebile nel grande libro della Storia della moda. Oscar De La Renta nasce a Santo Domingo il 22 Luglio del 1932; è il primo di sette figli ed è l’unico maschio, per questo, come avrà modo di dire più volte durante la sua lunga carriera, le aspirazioni e aspettative di suo padre nei suoi confronti erano del tutto diverse. Ma cresce in un contesto dinamico e frizzante, circondato dall’aura culturale di poeti e accademici e dal guizzo brillante di molti uomini d’affari, un mélange di esperienze che segna la sua vita, magistrale sintesi dei due mondi. All’età di 19 anni lascia l’isola e vola a Madrid per studiare pittura alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando e per guadagnare qualche soldo in più affianca all’attività universitaria il disegno di abiti per riviste e case di moda locali. Il momento di svolta arriva quando la Sig.ra Lodge, moglie dell’ambasciatore americano in Spagna, vede i suoi schizzi e gli commissiona un abito per la figlia; quello stesso autunno la ragazza e l’abito appaiono sulla copertina del celebre magazine “Life” e da quel giorno comincia la storia di Oscar del La Renta, il designer, il mito. Gli anni successivi sono un succedersi di incontri fortuiti, felici coincidenze, evoluzioni naturali: prima di tutto l’apprendistato nella casa di moda di Cristóbal Balenciaga, che lui considererà per sempre il suo mentore; più tardi l’arrivo a Parigi nella maison di Lanvin, dove lavora a fianco di Antonio del Castillo; nella capitale francese inoltre disegna la collezione Haute Couture di Balmain, col riconoscimento d’essere il primo stilista latino a lavorare per un couturier francese. La seconda grande svolta arriva assieme al consiglio di Diana Vreeland, l’editor-in-chief di Vogue al tempo, che gli suggerisce di lasciare la Francia e volare a New York; lavora quindi nei potenti studi di Elizabeth Arden e successivamente per la designer americana Jane Derby. Nel 1965, quando il tempo è maturo, lancia la sua firma personale: Oscar De La Renta. Il successo è immediato e indissolubilmente legato alla magia di quegli anni euforici, intensi, vibranti, saturi di eventi, passione, energia. Sullo sfondo di uno scenario sociale, politico ed economico in febbrile fermento, la mano ferma dello stilista si posa sugli alti profili dell’establishment americano come una velina di bellezza leggiadra, un manto di raffinata dolcezza. Le prime clienti sono le prime donne, a cominciare da Jacqueline Kennedy il cui elegante completo dal delicato punto rosa, indossato durante un viaggio in India, diventa icona simbolo dell’eleganza. Dopo di lei tutte le donne della Casa Bianca indossano Oscar de La Renta: Nancy Reagan nel 1989 alla consegna del CFDA Lifetime Achievement Award, Hillary Cliton nelle innumerevoli occasioni in cui sfoggia i “pantsuit” e più tardi Laura Bush. Fuori dal perimetro presidenziale la sua firma si posa sugli outfit delle donne più amate, famose e belle del mondo: celebri le apparizioni di Oprah Winfrey, Anne Hathaway, Cameron Diaz, Nicole Kidman, Kristen Stewart, Diane Kruger e, recentemente l’abito da sposa di Amal Alamuddin, la giovane moglie del più rimpianto scapolo d’oro, George Clooney. Dalla sua immaginazione prendono forma volumi ampi, spumosi, impreziositi da disegni floreali, intarsi vezzosi, ci sono ancora i colori dell’isola nei suoi occhi, tradotti in abiti luminosi, gloriosi, ma mai appariscenti o eccessivi; dal suo tratto risorge perenne la primavera e la sua penna diventa la firma del “The Sultan of Suave”, il Sultano del Soave: così viene soprannominato. In oltre cinquant’anni di carriera, della sua linea stilistica abbiamo apprezzato le meraviglie dell’Haute Couture, l’affordable luxury del Prêt-à-Porter, le collezioni Bride; e ancora le note di testa, cuore e fondo della fragranza OSCAR, la linea accessori e la linea homeware lanciate nel 2002. Il mito continua sotto la direzione di Peter Copping, prima delfino e ora successore del Maestro. Oscar De La Renta ci lascia ma non il suo testamento: la capacità di essere raffinati senza essere pretenziosi; la volontà di rivestire la vita, anche nei suoi momenti più bui, di luce e di bellezza, di colore ed eleganza; la forza per danzare sopra alle difficoltà con gesto delicato e gusto Soave. Addio, Sultano.

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“MY GREATEST STRENGTH KNOWING WHO I AM AND WHERE I COME FROM -

MY ISLAND”


GLI ANNI DEI ROY ROGERS E DEGLI STONE ISLAND MIA moda

A CURA DI MONIA MASSARINI

PHILLIP LIM

GIORGIO ARMANI SEE BY CHLOÈ

STONE ISLAND

MONCLER

N21 ERMANNO SECRVINO

BENETTON

definita funzionale e, aggiungiamo noi, intramontabile. I due simboli hanno già superato laprova del tempo e sono oggi un grande classico del vestire sporty chic. Molto più democratici erano invece i maglioncini Benetton che tra gli anni ’70 e ’80 letteralmente invasero il guardaroba di ogni famiglia italiana. Proprio quest’anno Benetton ha voluto celebrare il mito reinterpreta do la sua storica collezione e il frutto del passaggio dagli archivi del passato al centro design del presente è una linea di maglioncini jacquard di fattura pregiata, in cashmere e soffice angoretta, lavorata con trame dal tartan al floreale al classico norvegese. Perfetti per uno stile sportivo con gusto, comodo in ufficio come nel tempo libero. Un maglione caldo e comodo, oltre ad essere un must have di ogni guardaroba è un evergreen che sopravvive a ogni cambio di tendenza. Gli anni ’80 ce ne hanno fornito una interpretazione simbolo che non conosce tramonto e ancora oggi in quello stile troviamo traccia dei nuovi trend. Ma nei freddi mesi dell’inverno e nelle fresche giornata di inizio primavera, anche se l’anno corrente è il 2015, la verità è che a noi non dispiace affatto sparire dentro ai volumi morbidi di un caldo maglione anni ’80. Vero?

BENETTON

A quel tempo Madonna scandalizzava i salotti bene della medio borghesia sulle note irriverenti di Like a Virgin; il Nintendo Entertainment System spopolava tra giovani e giovanissimi di tutto il mondo; Margaret Thatcher imponeva sull’Inghilterra il suo zelo ferreo; Grace Kelley moriva in un incidente d’auto; crollava il muro di Berlino. E mentre tutto questo accadeva la vita quotidiana di milioni di persone contribuiva a consolidare un altro mito, di cui noi cultori della moda non possiamo che acclamare le virtù e invocare il ritorno: i maglioni anni ’80. Caldi, comodi e oversize quanto basta per proteggere e nascondere dal freddo e dagli avvenimenti. Come ci insegnano Stone Island, Moncler, Benetton, i brand che hanno fatto la storia di quegli anni, vestito gli allora ventenni, marcato il territorio delle emergenti sottoculture. Tre realtà che, in tempi di difficoltà e pessimismo dilagante è bene ricordare, furono espressione di un’Italia creativa, dinamica, vincente. I paninari, i figli benestanti e disimpegnati del boom economico, erano i portabandiera dei loghi Stone Island e Moncler, entrambi nati come marchi di abbigliamento tecnico-sportivo d’alta qualità e successivamente divenuti interpreti di una nuova frontiera del lusso,

STONE ISLAND

ROY ROGERS

Qualcuno di noi li ha visti di sfuggita, con occhi troppo giovani per poterli davvero vivere; altri ne hanno sentito parlare e li hanno amati se pure a distanza; altri ancora li portano nel cuore come il ricordo dei bei tempi andati, del si stava meglio quando si stava peggio. Sono i meravigliosi anni ’80, sempre più lontani e per questo sempre più carichi disignificato. Come ci ricordano le note degli 883, nel loro inno al Grande Real e ai Roy Rogers come jeans.


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MIA moda

DILLO, CON UN GUANTO.

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A CURA DI MONIA MASSARINI

Esterno-giorno in una soleggiata New York anni ‘50, una giovane donna di bell’aspetto contempla la vetrina di un noto marchio di gioielli. La via è la rinomata 5th Avenue e lei, eterea solo quanto sofisticata, indossa un tubino nero a spalle nude completo di lunghi, semplici ed elegantissimi guanti neri.

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1 - guanti lunghi in pelle - jean paul gautier 2 - guanti in nappa bordeaux - patrizia pepe 3 - guanti corti bicolor con pelliccia - nùela

PHOTO DI WALTER MENEGALDO

Pasadena Civic Auditorium in una serata del 1983, il Re del Pop si esibisce nella prima documentabile performance del celebre passo di danza Moonwalk: sulla mano destra porta un luccicante guanto bianco tempestato di strass che trent’anni dopo verrà venduto all’asta per la cifra di 420.000 dollari. Atmosfere vintage in un locale notturno, una donna di indiscussa e originale bellezza porta in scena il suo raffinato spettacolo burlesque fasciata di uno stretto corsetto e di sensuali guanti in pelle, lunghezza d’opera. Credevate davvero che il guanto fosse un anonimo accessorio da utilizzare a meri fini pratici? Audry Hepburn, Michael Jackson e Dita Von Teese, leggendarie icone di stile, ci hanno dimostratoil contrario e in mano loro un semplice guanto è divenuto elegante, eccessivo, erotico. E in mano nostra? A noi la scelta. I guanti sono disponibili in ogni forma, colore, materiale e occasione di utilizzo. Variano per lunghezza, li troviamo al polso o al gomito, questi ultimi anche definiti a lunghezzad’opera. Cambiano i modelli, dal classico alla muffola (il guanto col pollicione) o la mitaine (i guanti lunghi, generalmente in maglia di lana, senza dita). Tutti i materiali si prestano a divenire guanto: maglina, cotone, eco-pelle e pelle, lana e lattex. Spopolano di recente le versioni più tecnologiche, studiate per poter utilizzare i touchscreen dei nostri smartphone. Innumerevoli le occasioni di utilizzo, dallo sport al lavoro alla mondanità. Celebri i guantini da golf fedeli compagni di ogni recente esibizione di Madonna, ma a cosa potranno mai servirle fuori dai campi verdi? I rumors commentano che l’intramontabile pop-star utilizzi l’astuto espediente per nascondere l’incipiente 5 avanzare dell’età, e noi comuni mortali che ben conosciamo i primi segnali di allarme, possiamotrarre spunto o condannare! I guanti sono tutto e niente. Così carichi di forme e colori, sono messaggeri di innumerevoli significati. Sta a noi sceglierli ed abbinarli secondo il nostro gusto personale ed unico. La sola raccomandazione che non dobbiamo mai dimenticare è che la buona educazione è la più importante regola di stile: prima di stringere la mano di una persona il guanto va sfilato.

Shop: Civicodiciotto\ Via Mantica, 14 - 18\ UD \ Tel. 0432 503705 Info: Tel. +39 335 5616266 \ Mail: info@dallastashoes.com

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MIA men cartella in vachetta lavorata BRAUN BÜFFEL

uomo oggi

hipster vs gentleman A CURA DI ENZA RIZZI E LUCA SALTARINI MODOTTI

La cultura hipster è un intreccio di stili e mode degli anni passati ed è molto diffusa in America (luogo di origine) e città cosmopolite come Londra, Berlino e Parigi. Essere “hipster” non è solo un modello di stile ma anche di vita.

Colonia alla fragranza Arlington DR HARRIS

Generalemte sono trentenni cultori dell’arte e della musica (indie rock e jazz in primis), inclini ad una corrente politica progressista, attenti ad una alimentazione biologica e a tutto quello che è “eco-friendly” e vintage. L’uomo hipster lo si riconosce facilmente non solo per come si veste ma anche da come cura il suo volto: capello lungo, curato ma tenuto incolto e pettinature assimmetriche. Barba lunga e baffi old style, curatissimi con shampoo, balsamo e cere per modellarne la forma. L’abbigliamento segue l’idea del riciclo utillizzando capi preferibilmente trovati nei mercatini dell’usato o del vintage: T-shirt per l’estate e camicia a quadri con cardigan per la stagione fredda, pantaloni rigorosamente “skinny” o con risvolto: l’importante è mostrare i colorati calzini. A proposito di piedi: All Star e scarpe tipo “desert boot” sono le predilette, neanche a dirlo consunte e usate... Un termine che identifica l’uomo hipster: ossimoro. Ricerca dell’ecologico e del riuso versus la necessità di sentirsi in contatto con il mondo tramite social network e la tecnologia (Iphone e Mac in primis), barba, baffi e capelli apparentemente lasciati a se stessi ma in realtà curatissimi fino all’ossessione.

Weekender in tessuto tecnico e nabuk: è sia porta abiti che portadocumenti. BRAUN BÜFFEL

Questo fenomento del momento, che si sta diffondendo anche in Italia, si contrappone all’immagine classica dell’uomo, quella del gentleman. Costui, sempre attento alle mode ma senza apparire, è alla ricerca di prodotti raffinati, di produzione manifatturiera e preferibilmente su misura. Generamente ricopre posizioni di alto livello in ambito lavorativo e ciò impone un abbigliamento formale e attento ai dettagli, ma anche “casual-chic” nel tempo libero, con azzeccati accostamenti di materiali e colori. Ricerca profumazioni e prodotti per la cura del corpo non commerciali, tali da ricordare l’uomo di classe senza per questo essere eccessivmente invadenti. Per questo tipo di uomo il termine per identificarlo è: gusto. Gusto nell’abbigliamento: pantalone in abbinamento alla giacca su misura, camice sartoriali e maglioni di cashmere o morbida lana. Per le giornate extralavorative non rinuncia alla giacca più informale in tweed. Gusto nella presentazione del volto: capelli sempre ben pettinati, mai troppo lunghi e volto curato con detergenti e saponi per rasatura tiple-milled. Gusto negli accessori: briefcase o cartella lavoro classica in daino per una eleganza ricercata ma allo stesso tempo discreta e non ostentata.

*Tutti i prodotto li trovi da: SER - Udine

MIA - 28

cartella in daino BRAUN BÜFFEL


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MIA bimbi

ENFANT MODÈLE. A CURA DI MONIA MASSARINI

Krisitna Pimenova ha nove anni e la sua sorprendente bellezza ha da poco conquistato la fama internazionale. Al punto che sono in molti ad averla definita la più bella bambina del mondo. È nata a Mosca nel 2005 ed è figlia d’arte: sua madre Glikeriya Shirokova è stata a sua volta modella e oggi, oltre che mamma, è manager di successo della naturale bellezza di sua figlia. La piccola diva ha iniziato la carriera quando ancora aveva tre anni e al momento ha collezionato collaborazioni di prim’ordine tra cui spiccano nomi come Armani e Roberto Cavalli, e i suoi profili social contano milioni di follower e di fan.

Kristina Pimenova

Shiloh Jolie Pitt, ancora più famosa e altrettanto bella, non sfila sulle passerelle ma ha di recente catalizzato l'attenzione della stampa internazionale. Essere la primogenita biologica di Angelina Jolie e Brad Pitt è parte non trascurabile di questo battage mediatico ma la piccolina, che non ha più di sei anni, ha sollevato un polverone di rumors in modo del tutto personale. A incuriosire giornalisti e paparazzi è infatti la sua scelta stilistica: anagraficamente e inequivocabilmente bambina, Shiloh Jolie Pitt, ama vestire con gusto androgino. E non è passato molto tempo da quando l'abbiamo vista partecipare alla premier di Unbroken, il nuovo film della mamma, chiusa in un sobrio completo scuro. Gusto del tutto in controtendenza rispetto ai nastrini e ai fiocchetti, preferibilmente rosa, che accomunano gran parte delle sue coetanee. Mamma e papà confermano, la bambina sceglie da sola e loro si limitano a non ostacolare. Da qui si sono dette molte frasi e tratte molte conclusioni su argomenti che spaziano dalle tendenze alla sessualità.

Ma cosa ci suggeriscono queste due storie? Che la moda bambino è affatto un’appendice di quella adulta. Che i bambini sono protagonisti, amano scegliere il loro stile, decidere il loro gusto, e nel farlo sono autonomi e coscienti. E allora guardiamo più da vicino questo universo che è la moda bambino e scopriamo quali sono le tendenze in arrivo per la prossima primavera-estate. Per cominciare sarà un tripudio di stampe! Dallo stile navy, che nel suo richiamo al mare tanto si presta a farci sognare il sole e i giochi in spiaggia dell'imminente stagione calda; ai fiori, emblema della primavera che rinasce e della gioventù che cresce; un pizzico di irriverente giocosità la tro- viamo invece nelle trame animalier. Fendi e Missoni i maggiori interpreti di questo mood. Vintage, - parola d'ordine del guardaroba femminile che non accenna a invecchiare - la sua aurea dolce e nostalgica si posa anche sui capi bimbo, come scopriamo dalle collezioni di Petit Bateau e Antony Morato Junior, interpreti di una nuova eterna primavera. Del tempo libero si occupano Donna Karan, Lee e Timberland: loro le felpe calde, le t-shirt classiche e le creazioni denim, per uno stile sporty chic che faccia da sfondo ad avventure spavalde ma sempre moderatamente glam. Anche per le scarpe la scelta è ampia, dalle ballerine frou frou ai sandali con fiori applicati, alle sneakers sportive per le domeniche al parco. E infine gli accessori: sciarpe a pois, occhiali da sole a forma di cuore, borsette a tracolla con stampe romantiche.

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Non temete genitori, non siete voi che dovrete scegliere. I vostri bambini sapranno guidarvi con sorprendente confidenza tra le corsie dei vari negozi e potete stare certi che sanno quello che vogliono. Seguiamoli dunque nella libera espressione del loro spirito creativo, attenti solo a tracciare un confine là dove il gioco rischia di diventare capriccio!


vesti(ti) di primavera

vesti(ti) di primvera

A CURA DI OLIMPIONICO - Udine

A CURA DI OLIMPIONICO - Udine

ci siamo permessi di scegliere anche per i vostri bambini

MIA bimbi

ci siamo permessi di scegliere anche per i vostri bambini

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5. BAMBINA:

BAMBINO:

1. DOU DOU, vestito a quadri con arricciatura in vita 102,00 euro 2. HERNO, cappa in piumino Ultralight 305,00 euro 3. STELLA MccARTNEY, vestito in felpa con stampa meline 65,00 euro 4. CONVERSE, sneakers in tela 56,50 euro 5. MSGM, felpa corta con numero 70,00 euro 6. MSGM, blusa con stampa floreale 74,00 euro 7. MSGM, shorts con frange e taschini 119,00

8. RALPH LAUREN, tutina a rigoni 55,00 euro 9. FINGER IN THE NOSE, t-shirt con stampa rilievo 40,00 euro 10. HERNO, piumino con inserti in felpa 285,00 euro 11. CONVERSE, sneakers in tela 56,50 euro 12. STELLA McCARTNEY, giacca in felpa con cappuccio 85,00 euro 13. STELLA McCARTNEY, t-shirt con stampa cavalli 50,00euro 14. DOU DOU, bermuda in jeans 100,00 euro

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Nati nel 1992, siamo un team di consulenti tecnico-artistici qualificati in continua formazione a fianco di stilisti e accademici tra i migliori al mondo (Tigi, Tony & Guy, Wella). Questo ci porta ad un ottima preparazione per consigliare ad ogni stagione nuovi trend ispirati dall’alta moda o dai back-stage, analizzando scrupolosamente stile, personalità e morfologia di ogni cliente.

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Occhi grafici, disegnati sapientemente da linee di eye liner colorati che scolpisco e sottolineano sguardi audaci. È questa la nuova tendenza per la primavera che sta per arrivare. Occhi in primo piano, con sguardi felini che richiamano i sapori pop anni ‘80. La nuance più trandy? l’azzurro ma anche il verde, l’arancio, il giallo e il viola…colori decisi che ben rappresentano la voglia di osare! Le labbra sono rigorosamente nude, ma ben idratate. Si quindi a balsami nutrienti e golosi al sapore di frutta esotica e a burro cacao protettivi per bocche super naturali ma estremamente sexy. Ora che abbiamo scoperto l’anteprima della nuova stagione siamo pronte ad affrontarla con qualche suggerimento in più. 1 - Lip gloss Volupte Tint-In-Oil - Yves Saint Laurent | 2 - Penello - Yves Saint Laurent | 3 - Base make up Mètèorites Perles- Guerlain| 4 - Quad ombretti Couture Palette n.10 e n. - Yves Saint Laurent | 5 - Eyeliner blu Baby Doll n.18 - Yves Saint Laurent

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SEGRETI DI BELLEZZA:

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un trucco per il vostro tempo libero Le feste sono finite e l’inverno sta lentamente passando, lasciandoci la voglia di una primavera ancora lontana. È questo il momento giusto per rimetterci in forma! Diamo quindi il via alle attività sportive che ci regaleranno un fisico perfetto da sfoggiare nella bella stagione. Ovviamente apparire impeccabili anche in palestra o durante il jogging è d’obbligo. Cerchiamo di mantenere un look pratico e naturale come è abitudine per una brava sportiva. Parola d’ordine quindi è NATURALEZZA. Una base leggera e ben idratata, come una bb cream, ci garantirà una buona idratazione e un aspetto curato. Agli occhi basterà una riga di eyeliner, che li definirà in modo elegante. Abbondiamo con il rimmel per uno sguardo intenso. Ricordiamoci che tutti i prodotti dovranno essere rigorosamente waterproff, per evitare sbavature e macchie. Alle labbra concederemo un balsamo idratante, al quale possiamo abbinare un velo di gloss per quel tocco un po’ glamour che tanto ci piace! Pronte quindi per essere le star incontrastate del fitness? Indossate le vostre scarpe da ginnastica e raggiungete i vostri obiettivi!

Dall’alto: Balsamo Labbra Baume de Beauté 14 - Carita | BB Cream DayWear - Esteè Lauder | Eyeliner effet Faux Cils Yves Saint Laurent | Mascara High Impact Waterproof - Clinque Tutti i prodotti sono disponibili presso la Profumeria Elisir - Udine

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La MIA beauty e-mail BACIATA DAL SOLE

LUCE SUL VISO

CORTO GLAM

Cara Francesca, ti seguo sempre e ormai Mia Magazine è diventato un appuntamento fisso. Mentre aspettavo la mia bambina ho passato tutta l’estate al mare godendomi il sole e il relax come mai ero riuscita prima di allora. Durante l’esposizione al sole ho notato il comparire sul mio viso di macchie marroni sulla fronte e sul mento. Nonostante sia ormai passato del tempo quegli aloni sembrano non scomparire più, anzi si accentuano se mi espongo nuovamente o se faccio una lampada. Cosa posso fare per eliminarle? Grazie. Giulia, San Vito al Tagliamento (Pn) Cara Giulia, Purtroppo quelle che tu chiami macchie non sono altro che il cosididetto“cloasma gravico”, problema molto comune in gravidanza. La prevenzione con creme protettive adatte e sempre l’ideale per evitare questo tipo di problema, ma nel tuo caso dobbiamo cercare di rendere queste macchie il meno evidenti possibile. Eliminarle del tutto non è sempre così facile. Inanzitutto è neccessario utilizare sempre una protezione solare, sia in estate che in inverno. Potresti iniziare ad usare dei preparati galenici (l’idrochinone è il più utilizzato) che hanno un’azione schiarente. Per ciò ti consiglio di affidarti ad un buon dermatologo che saprà stabilire il trattamento più adatto alla tua problematica. Sempre dal dermatologo puoi eseguire un ciclo di sedute con luce pulsata o laser frazionato non ablativo. Nel frattempo ricordati di eseguire almeno una volta alla settimana un gommage al viso. Spero di esserti stata utile! Francesca

Cara Francesca, mi chiamo Valentina ed ho 41 anni. Mi ritengo fortunata in quanto, nonostante l’avanzare del tempo, ho sempre avuto una bella pelle. Fino ad ora i miei trattamenti viso si sono limitati ad una crema giorno idratante e ad un gel per il contorno occhi che metto in modo non costante. Mi rendo conto però che ultimamente i segni d’esperessione sono aumentati e qualche rughetta un po’ più marcata ha fatto capolino. Cosa mi consigli per continuare a vantare qualche annetto in meno? Grazie e complimenti per la rubrica sempre molto interessante! Valentina, Palmanova (Ud)

Ciao Francesca, Ho 27 anni e generalmente non mi trucco molto. Da un paio di giorni però ho tagliato i miei lunghi capelli neri, optando per un taglio corto ma comunque glamour. Ora, con un make-up troppo leggero, non vorrei rischiare di perdere la mia femminilità. Tu cosa mi consigli per essere affascinante senza dover ricorrere ad un trucco troppo pesante? Grazie per l’aiuto e complimenti per Mia Magazine, ci voleva proprio una rivista così made in Friuli! Elena, Codroipo (Ud)

Ciao Valentina, Dopo i 40 anni la nostra pelle e il nostro sistema ormonale subiscono forti cambiamenti facendoci scoprire una pelle un po’ meno tonica e un contorno occhi più stanco e segnato. Sicuramente non hai ancora bisogno di trattamenti urto, ma ti consiglio di iniziare ad usare una crema contorno occhi un po’ più ricca e nutriente che renderà la pelle più elastica e sarà un ottima prevenzione per la comparsa delle prime rughe. Ricordati inoltre di applicarla sempre, sia alla sera che al mattino e in modo costante. Ti consiglio di continuare con la tua crema idratante per il giorno e magari di optare per una più nutriente la sera. Ottimi sono i prodotti che contengono acido glicolico che favorisce il rinnovamento cellulare. Infine cosa da non sottovalutare è qualla di bere tanta acqua: mai come ora la nostra pelle necessita di liquidi per rimanere soda ed elastica. Un abbraccio. Francesca

Grazie Elena, poter scrivere per questa rubrica è per me un onore ed un piacere! Quest’anno i tagli corti vanno di gran moda e sarai super femminile se saprai valorizzare qualche piccolo dettaglio! Continua ad utilizzare una base leggera per il viso e scolpisci gli zigomi con un po’ di blush. Gli occhi rimarranno naturali ma definiti con un mascara allungante, mentre le labbra faranno da padrone con un rossetto dal colore deciso: opta per delle nuace color ciliegia che daranno un effetto super sexy ma al tempo stesso grintoso e sbarazzino. Francesca.

Mandateci le vostre richieste di consulenza. Scriveteci a:

etvoilamakeupartist@outlook.com

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arte

profumo Distinguersi dalla concorrenza, saper innovare, ma basandosi su esperienze e competenze consolidate. Queste caratteristiche garantiscono il successo nel mondo del commercio e sono esattamente la strada seguita da Emma Qualizza, titolare di Arte Profumo a Cividale del Friuli che a fine 2014 ha aperto un secondo negozio nel cuore di Udine, arricchendo la città con un affascinante e originale bar á parfum, unico nel suo genere in tutto il triveneto. Signora Qualizza, qual è l’idea che sottende a un “bar á parfum”? L’idea di fondo è che il profumo non sia un banale “prodotto”, ma qualcosa che deve dare emozioni, soddisfazione, toccando l’anima di chi lo utilizza e che, quindi, vada scelto in un ambiente confortevole, in cui si sta bene, dove si trova una consulenza qualificata e una qualità di servizio molto alta. Inoltre, il cliente che entra da noi deve anche potersi divertire, sentirsi seguito e coccolato, non scegliere il profumo da una scansia a “libero servizio” come in un supermercato. Mira, quindi, a una clientela abituata al lusso? Se per lusso intende l’esclusività dei prodotti che distribuiamo, allora sì, ma se il riferimento è al costo o alla capacità di spesa del cliente, allora no. Le fragranze, i trucchi, le creme, i profumi per ambiente che noi selezioniamo sono tutti realizzati con molta attenzione, marchi esclusivi come Armani/ Privé, Tola, Cire Trudon, Dr Sebag e altri, che non hanno prezzi necessariamente elevati, ma che garantiscono un’eccezionale qualità. Come si aiuta una persona a scegliere un profumo? Ascoltandola. Il profumo è emozione pura, è scelta di cuore e di testa e, quindi, bisogna cercare di capire quali sono le emozioni e i desideri che il cliente vuole soddisfare. Come sta reagendo il mercato udinese, di solito piuttosto conservatore, a una proposta così innovativa? Gli udinesi, i friulani, ormai da tempo viaggiano molto, conoscono il mondo e non sono più così conservatori come si crede e, infatti, hanno reagito molto bene. In tre mesi abbiamo già una clientela sia femminile, sia maschile fidelizzata e ci sono, ad esempio, molte signore che hanno scoperto il nostro servizio di trucco, dove possono sia venire a provare un trucco prima di acquistarlo, sia farsi truccare prima di un occasione speciale, di un momento importante della loro vita. Carlo Tomaso Parmegiani

Piazzetta Marconi 6 Udine 0432 730836

www.arteprofumo.it


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Veloci, facili da preparare ed estremamente efficaci, le maschere fai-da-te combinano ingredienti che ognuna di noi tiene nella propria dispensa per risolvere ogni tipo di problema cutaneo: pelle secca, grassa, impurità, arrossamenti. E cosa c’è di meglio nella stagione fredda di un impacco nutriente ad intensa azione protettiva? Ecco qui riunite alcune delle migliori ricette per ovviare ai più noti inestetismi invernali da preparare comodamente a casa vostra.

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Maschera per pelle secca banana, miele e yogurt Una delle più fastidiose conseguenze dell’azione combinata di freddo e vento è la pelle secca. Ecco una maschera che nutrirà a fondo la vostra pelle restituendole morbidezza ed elasticità grazie all’azione idratante della banana e a quella nutritiva di miele e yogurt che lasceranno la pelle piacevolmente profumata. Ingredienti: 1 banana grande 2 cucchiai di miele integrale 2 cucchiai di yogurt bianco 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva.

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Maschera per pelle arrossata miele, latte e farina

Quante volte vi sarà capitato di tornare a casa e ritrovare il viso arrossato a causa del freddo? Questa maschera sarà un’ottima alleata per attenuare il fastidio e dare sollievo alla pelle irritatagrazie all’azione combinata di latte, miele e farina, ingredienti naturali ed efficaci. Ingredienti:1 cucchiaio di miele 1 cucchiaio di latte fresco 1 cucchiaino di farina bianca.

Mescolate gli ingredienti fino a far scomparire tutti i grumi. Applicate al viso con una spatola o una spugnetta e lasciate in posa per 15 minuti. Risciacquate con acqua tiepida.

Una pelle nutrita è una pelle più tonica, compatta e meno soggetta a risentire dell’azione degli agenti atmosferici. Applicate questa maschera ogni due settimane e la pelle torturata sarà solo un lontano e brutto ricordo.

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Parte fondamentale e assolutamente non trascurabile nell’organizzazione di un matrimonio è quella che riguarda la preparazione della sposa nel suo giorno più bello. Dopo mesi in cui le priorità riguardavano la location, i fiori, l’abito e le bomboniere finalmente si arriva a quel momento in cui la vera protagonista delle nozze pensa un po’ a se stessa. Vediamo insieme quali sono i passaggi e i tempi da rispettare per risultare delle sposine doc!

3di piùmesi prima della fatidica data possiamo iniziare a curare l’alimentazione evitando tutti quei cibi che notoriamente

Frullate la banana ed unitela con il miele e lo yogurt fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete l’olio e lasciate riposare il tutto per 5 minuti. Applicate al viso con una spugna morbida e lasciate agire 20 minuti. Risciacquate con cura.

Maschera nutriente all’uovo

A CURA DI FRANCESCA ET VOILÀ - MAKE-UP ARTIST E CONSULENTE D’IMMAGINE PHOTO DI AL BRUNI

ci appesantiscono e che vanno a discapito di pelle e shilouette: banditi (o quasi) gli insaccati, i sughi pronti, i dolciumi confezionati, e i junk food. Impariamo invece a far scorta di frutta fresca di stagione, imponiamoci di bere più acqua e magari inseriamo anche del ottimo tea verde, noto per le sue grandi proprietà detox.

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giorni prima delle nozze affidiamoci ad una brava estetista per una pulizia professionale del viso. E se vogliamo coccolarci un po’ di più possiamo abbinarci un ciclo di massaggi rilassanti che ci permetteranno di alleviare le tensioni prematrimoniali. Se ci fa piacere, regaliamoci un colorito più dorato con qualche lampada o qualche esposizione al sole, a seconda del periodo in cui ci sposiamo. Ricordiamoci però che un abbronzatura selvaggia poco si confà ad una sposina fresca e delicata.

15 giorni prima raviviamo il colore dei capelli con una tinta o con uno shampoo lucidante a seconda delle esigenze, evitando esperimenti o grandi cambiamenti che potrebbero non piacerci e quindi poi diventare un problema.

Ingredienti: 1 tuorlo d’uovo olio di mandorle, qualche goccia

4sopraciglia giorni prima provvediamo a fare la ceretta, a sistemare le e gli eventuali baffetti, concediamoci un trattamento

Sbattete l’uovo con energia e aggiungete, continuando a mescolare, l’olio e il succo di limone. L’olio di mandorle è particolarmente indicato per le pelli secche e delicate e il limone restituirà alla vostra pelle colorito e luminosità. Il risultato deve essere una crema fluida, non densa e appiccicosa ma nemmeno eccessivamente liquida. Se volete combinare all’azione nutritiva un leggero scrub per eliminare le cellule morte aggiungete un pizzico di sale. Applicate la maschera sul viso e rilassatevi per 15-20 minuti. Risciacquate con acqua tiepida e date tono alla pelle con acqua freddaia di succo di limone.

idratante e rigenerante al viso che ci regalerà un aspetto fresco e radioso. Infine il giorno prima delle nozze aprofittiamo per sprofondare in un bagno caldo e profumato con essenze e petali di rosa al lume di candele con la nostra canzone preferita in sottofondo. Ritroviamo noi stesse, preparandoci per quella che sarà l’avventura più bella della nostra vita!

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Le ricette di

wedding beauty


PHOTO: Mariano

Avete mai provato a digitare la parola “matrimonio” su un motore di ricerca? Il risultato è un lungo elenco di siti e di suggerimenti per creare l’evento perfetto. Ma siamo davvero sicuri che il matrimonio significhi proprio solo questa sterile ricerca? Ebbene, credo proprio di no. Questa strana ancorchè bizzarra parola, ha accezione molto più complessa, con riferimenti profondi, propri e diversi per ognuno di noi.

Se chiudete gli occhi anche voi potrete immaginare la proiezione del vostro film, il più bello, che grazie a Princesa Events diventerà un’opera cinematografica senza precedenti…scartate e buona visione! Via Mantica, 18 - Udine T./F. 0432 503705 info@princesa.it | www.princesa.it

Photo di Foto Mariano

Il mio compito è dunque solamente di saper confezionare a regola d’arte ciò che la coppia ha deciso di donarsi reciprocamente, ossia il regalo più bello: il sentimento. Ai più potrà sembrare facile “chiudere un pacco”, ma quando entrano in gioco gli affetti, e parlo degli affetti più profondi, serve una particolare e sottile abilità per realizzare e concretizzare un fiocco degno del dono più bello! Proprio così, una brava wedding plannerer può conquistare questo titolo solo nel momento in cui sarà capace di sfiorare delicatamente i sentimenti degli sposi ed esaltarli fino a creare intorno a loro la magia che cercano per il loro giorno speciale. Protagonisti indiscussi saranno proprio loro, i primi artefici della felicità, il futuro marito e la futura moglie, non certo lo staff che parteciperà a creare l’evento. Oggi troppo spesso la tendenza degli organizzatoti e fornitori di un matrimonio è proprio questa, cercare di diventare l’attore protagonista. Nulla di più sbagliato. Il mio compito è quello di fornire tutto il supporto di cui necessita la coppia come fa un assistente con personaggio principale da un lato, e come fa il regista con gli attori dall’altro. Perciò non vi spiegherò ciò che posso offrire poiché solo chiacchierando individualmente, ascoltando i vostri desideri sarò in grado di capire e spiegare quale sarà la confezione giusta per voi. Posso solo svelarvi che, dopo molti anni di attività, sono capace di creare una pellicola e incartarla ad occhi chiusi!


MIA wedding

Oggetto:

Sposi d'inverno A CURA DI LUCIO BASSI -

massaggiatore e artista floreale

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posarsi in inverno è diventato un nuovo must, complici le atmosfere davvero suggestive date dalla luce invernale. Organizzare il proprio matrimonio durante il periodo invernale è originale e sicuramente molto romantico. Scegliere la location giusta è fondamentale, una chiesetta antica in campagna o collina dove si creeranno scenari e atmosfere insolite e fiabesche, una villa o un castello con saloni riscaldati da caminetti e candele. Chiudete gli occhi e provate ad immaginare, il bianco della neve o i colori sfumati del bosco d’inverno affiancati dal calore di fiaccole e lanterne che vi accompagnano verso la chiesa. Dei cestoni fuori la porta della chiesa con pigne profumate di arancio e vaniglia e dei coni di pelliccia bianca contenente il riso da lanciare agli sposi dopo la cerimonia. L’antica Villa Merlo Dragoni di Lovaria sarebbe la location giusta per organizzare il vostro ricevimento con un giardino incantato e all’interno un caminetto acceso e tante candele che riscaldano e rendono romantica l’atmosfera. Tante possono essere le idee per un matrimonio perfetto e tanti i temi e i colori per creare un ricevimento da sogno, diverso dal solito. Utilizzare, cristalli affiancati ad un allestimento floreale a tema, con bacche, pigne, muschio rami innevati e abete. Un grande ramo di faggio innevato posizionato all’ingresso della sala da pranzo potrebbe diventare il vostro tableau. Mentre una pigna o un mazzetto di vischio il segnaposto. Anche il menù dovrà essere studiato attentamente sia nella ricerca delle pietanze che nell’impiattamento fatto con ricercatezza e stile. L’inverno è per antonomasia la stagione fredda dell’anno, pertanto le scenografie floreali punteranno a creare calde

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atmosfere attraverso l’uso di fiori ed elementi vegetali uniti alla meravigliosa magia del tocco di luci, candele, perle e cristalli, usati per impreziosire ogni ambiente. Il matrimonio invernale privilegerà essenzialmente tre abbinamenti di colore: rosso-bianco, verde-rosso e bianco-verde. Le spose più romantiche non potranno fare a meno di un allestimento floreale “total white”, essendo il bianco il colore principe di un matrimonio in inverno, giocando con le tonalità più fredde o più calde (ricordatevi che il colore bianco non è unico ce ne sono tante tipologie, bianco latte, bianco ottico, bianco ghiaccio), a seconda dei fiori e degli elementi decorativi utilizzati per l’allestimento. Ma quali sono i fiori bianchi per un matrimonio invernale? Grazie al mondo dell’importazione la scelta è ampia: spazio ad amaryllis, carnosi e scenografici, alle bacche di Hypericum, agli anemoni bianchi dal cuore nero, ai ranuncoli. Questi alcuni dei fiori utilizzabili, vere e proprie “chicche” per un matrimonio da ricordare. L’uso delle varie tonalità di verde disponibili in questa stagione già da solo creerà un effetto cromatico particolare, passando attraverso il verde-grigio dell’eucalipto, della cineraria e dell’abete argentato, al verde brillante della tuia, fino al verde scuro dell’abete, del pino e dell’Ilex sul quale le spose più “colorate” potranno aggiungere piccoli tocchi con le bacche di rosa canina, quelle di hypericum rosso, o con gli ellebori, disponibili nei colori verde, bianco e porpora a seconda della varietà oppure crema, giallo, rosa, viola e nero nelle varietà ibride.


7 INDISPENSABILI

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PREPARAZIONE & PERFEZIONE

I primi step per un matrimonio di successo è la preparazione e la concentrazione. Come immaginate il vostro matrimonio? Vi immaginate a vostro agio e sorridenti mentre vi incamminate verso l’altare, o vi immaginate nervose, tremanti e sopraffatte dall’ansia? I matrimoni perfetti in realtà non esistono, ma esistono i matrimoni che rendono felici gli sposi. Lo so che le spose vogliono i fiori perfetti, la location perfetta, il vestito perfetto, le scarpe perfette, i testimoni perfetti, familiari ed amici perfetti, ma ricordatevi che ciò che conta realmente siete voi due soli e nessun altro.

consigli

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NON SIETE SOLE

Una cosa fondamentale da tenere ben presente è il fatto di rendersi conto che nei preparativi le spose non sono da sole: il matrimonio non è una sfida per vedere quante cose si è in grado di portare a termine con successo. La gente che vi vuole bene non vuole vedervi ansimare stressata prima delle nozze. Dovreste poter contare su genitori, fratelli o sorelle e talvolta sulle amiche. Il problema è che molto spesso le persone che sono intorno a te non sanno come aiutarti ed aspettano che tu dica loro cosa devono fare. Devi saper accettare i tuoi limiti ed i limiti di chi ti sta accanto, compreso quelli dello sposo. Questo non è un percorso facile ma non bisogna neppure trasformarlo in un campo di battaglia.

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A CURA DI SHARON GIONA PHOTO: FRANCESCO MARONGIU


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SCARPE

L’idea ottimale sarebbe quella di farsi fare delle scarpe su misura. Queste in ogni caso, sono con molta probabilità le scarpe più importanti che comprerete in tutta la vostra vita, le dovrete calzare per una intera giornata, devono essere comode oltre che belle. Un suggerimento è quello di non acquistare scarpe su internet a meno che non le abbiate già provate in qualche negozio, in foto possono sembrarti stupende, ma poi una volta ricevute scoprite che non sono adatte. Nessuna nasce con i tacchi: per le amanti del tacco basso e della scarpa da ginnastica fate pratica!

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L’ABITO DA SPOSA

Ogni fanciulla immagina già il suo abito ma non sempre quello che voi pensiate esser l’abito è in effetti quello perfetto. L’errore più grande è quello di andare con una schiera di fanciulle al seguito: troppe teste troppe e differenze di gusti. Ogni sposa ha il suo abito che la sta cercando, ed ogni matrimonio ha il suo abito. Trovare l’abito più consono, è saper conoscere il proprio corpo. Girare troppi negozi o provare troppi abiti non porta a nulla di concreto, e se proprio dovete e volete farlo, fatelo con cautela o rischierete di arrivare a pochi mesi dalle nozze con nulla da indossare. Prima di prendere appuntamenti in molti atelier, decidete quale sarà il budget massimo che siete intenzionate a spendere per l’abito e soprattutto avvisate la commessa che vi seguirà: innamorarsi di un abito troppo fuori budget porterà a vedere tutti i modelli possibili non all’altezza.

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IL LOOK DELLA SPOSA

Insistete fermamente sul vostro look e su come voi volete apparire quel giorno e non fatevi condizionare dai genitori e dagli amici, evitando di rincorrere in miti o fotografie di riviste patinate. La cosa più importante è che vi sentiate a vostro agio con voi stesse e con l’immagine che vedete quando vi guardate allo specchio il giorno delle nozze. Abbiate una particolare cura delle vostre mani e delle unghie nonché dei piedi. Non dimenticatevi di curare la pelle. Stabilite con la vostra estetista le tempistiche esatte ed i trattamenti che vi sentite o necessitate di fare. Lo stesso vale per i capelli ed il corpo

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I TESTIMONI

I testimoni sono li per voi, per darvi supporto e per aiutarvi durante il vostro grande giorno; hanno un ruolo di primo piano, pertanto bisogna evitare di scegliere le persone sbagliate. Quindi scegliete i testimoni con cura ed in base al rapporto che avete con loro, scegliete quale compito affidargli. Optate per delle persone fidate, che vi capiscano e che siano collaborative.

I CINQUE MINUTI PIÙ IMPORTANTI DELLA GIORNATA

Quindi eccovi qui, è il vostro gran giorno e le lancette dell’orologio corrono via veloci. Manca ormai poco al momento in cui vi incamminerete verso l’uomo che volete sposare. Guardate intorno a voi: c’è il vestito, le scarpe, i decori ed i gioielli, il velo, i bouquet e magari qualcuno vi sta facendo l’acconciatura ed il trucco. A questo punto vi suggerisco di prendervi 5 minuti completamente sole. L’ importante è iniziare questa giornata in uno stato mentale di calma, ed è proprio per questo motivo che è così importante prendervi questo tempo! Tutto il resto della giornata non avrete neanche il tempo di pensare, perché sarà tutto così veloce, così eccitante, così bello e pieno di emozioni che prima che ve ne accorgiate sarà tutto finito. Una volta che i 5 minuti saranno trascorsi sarete completamente rigenerate al 100%. A questo punto dovete solo uscire, divertirvi, e godervi ogni singolo attimo del vostro matrimonio, ricordandovi di non prendere il tutto troppo seriamente!

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Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma...

MIA salute

A CURA DEL Dott. SEBASTIAN LASPINA E DELLA Dott.ssa SILVIA CODOGNO

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di cellulite

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito...ai nostri giorni la "buccia d'arancia" viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio.

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i potrebbe erroneamente pensare che nella cellulite il problema sia la presenza di un accumulo di grasso. In realtà il pannicolo adiposo sottocutaneo (tessuto sottocutaneo di sostegno) si presenta edematoso per la stasi di liquidi dovuta al rallentamento del circolo venoso e linfatico, la tanto temuta ritenzione idrica! Inoltre il tessuto può anche rispondere all'infiammazione con la formazione di tralci di tessuto ispessito (fibrotico). Agli stadi iniziali la P.E.F.S è visibile solo pinzando la cute. Solo in seguito l'inestetismo è presente come "buccia d'arancia" mentre con il passare del tempo possono comparire noduli sottocutanei duri al tatto che possono aumentare di dimensioni. A queste condizioni cliniche corrispondono dei quadri che vanno da uno stadio in cui prevale l'edema del tessuto adiposo a quadri sempre più critici in cui prevale l'organizzazione fibrotica vale a dire la formazione di ispessimenti che sono i responsabili dell'aspetto di cute a "materasso". Sono molteplici i fattori che concorrono all'instaurarsi della cellulite. Innanzitutto occorre ricordare che colpisce prevalentemente, anche se non esclusivamente, il sesso femminile proprio per l'effetto degli estrogeni, gli ormoni femminili e presenta una componente di familiarità. E non possiamo trascurare dei fattori aggravanti che dipendono dal nostro stile di vita. Quindi attenzione all'alimentazione! Nel nostro regime alientare quotidiano cerchiamo di asumere in maniera adeguata cibi ricchi d'acqua, come frutta e verdura e, nel contempo, di evitare cibi grassi, fritti e molto salati. Prendiamo la buona abitudine di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Riduciamo o meglio ancora eliminiamo fumo e alcool; e perchè non approfittare di una bella giornata di sole e raggiungere il posto di lavoro a piedi o in bici? Infine cercare di mantenere sempre una postura corretta, evitando di accavallare le gambe quando ci sediamo e di portare tacchi troppo alti. Cos'altro possiamo fare per combattere questo inestetismo e come scegliere tra i vari rimedi e trattamenti che ci vengono proposti? Possiamo prendere la buona abitudine di applicare quotidianamente una crema anticellulite facendo un breve massaggio, con una particolare attenzione a creme e fanghi che contengono tiroxina per chi ha patologie tiroidee e durante la gravidanza. Nei mesi più caldi quando le gambe si fanno sentire pesanti e gonfie si può assumere un integratore drenante. Esistono anche integratori che aiutano a sciogliere le adiposità localizzate e nuove formulazioni con effetti mobilizzatori di grassi. Il massaggio linfodrenante/connettivale è una pratica ormai consolidata per il trattamento della cellulite soprattutto ai primi stadi, l'efficacia può dipendere molto dall'esperienza e dalla competenza di chi lo pratica. La mesoterapia è una metodica medica che prevede l'iniezione di sostanze con effetti lipolitici nelle sedi che presentano accumuli di grasso, molto praticata nel passato, ha come effetti collaterali la comparsa di ecchimosi ed ematomi. È una tecnica che può essere definita invasiva e può essere dolorosa. Di frequente le viene preferita la micromesoterapia che utilizza aghi molto più sottili e nella quale vengono utilizzate sostanze che per osmosi "ripuliscono" i tessuti e favoriscono il drenaggio, anche questa metodica può essere dolorosa.

La cavitazione è un trattamento che sfrutta gli ultrasuoni per "sgonfiare" gli adipociti. Dà ottimi risultati negli accumuli adiposi localizzati e può dare un miglioramento estetico della cellulite negli stadi iniziali. In alcune sedi va eseguita con moderazione in quanto uno svuotamento eccessivo può risultare antiestetico. Va eseguita sotto controllo medico. Di frequente laddove la paziente vede esclusivamente un problema di cellulite, l'occhio esperto del medico può individuare degli inestetismi concomitanti quali un rilassamento dei tessuti, una cute poco elastica, accumuli di grasso localizzato. In casi selezionati quindi è opportuno abbinare più trattamenti per ottenere un risultato migliore. Ecco quindi che le sedute di cavitazione si possono associare/alternare con sedute di radiofrequenza. La radiofrequenza è un trattamento che sfrutta le onde elettromagnetiche che producono un riscaldamento dei tessuti, avvertito dalla paziente come un piacevole calore. Il risultato estetico è un aspetto più compatto relativamente alle zone trattate. I risultati si ottengono solo dopo più sedute; sono comunque generalmente previste anche delle sedute di mantenimento. Tra le "armi" efficaci che abbiamo a disposizione per la cura della cellulite ci sono apparecchiature che effettuano un massaggio vacuum standardizzato con effetto linfodrenante dei tessuti e provocano una mobilizzazione del connettivo che si traduce in rassodamento. I risultati possono essere notevoli e duraturi ma il percorso per raggiungere l'obiettivo è lento, motivo per cui questi trattamenti sono meno conosciuti delle metodiche menzionate in precedenza. Se l'inestetismo è particolarmente accentuato e si desidera un trattamento rapido, è inoltre possibile ricorrere alla laserlipolisi. Si tratta di una tecnica ambulatoriale che prevede un'anestesia locale e l'introduzione sottocute di una sottilissima fibra ottica collegata ad un laser che scioglie il grasso che verrà poi eliminato spontaneamente dall'organismo senza aspirazione. Se l'inestetismo è invece esteso e ci affligge particolarmente è possibile ricorrere alla liposuzione, una tecnica che consiste nell'asportazione di parte del tessuto adiposo sottocutaneo attraverso una cannula aspiratrice e permette di rimodellare in un unica seduta l'intera silhouette. In conclusione possiamo dire che se guardandoci allo specchio abbiamo notato la tanto temuta "buccia d'arancia" non è troppo tardi per intervenire. Il percorso migliore è di affidarsi a mani esperte e decidere con il medico di fiducia quali i trattamenti più adatti. Ricordando alle donne che non sempre i risultati veloci sono sufficienti a debellarli. Allo stato attuale infatti i trattamenti di prevenzione e cura della P.E.F.S. necessitano di numerose sedute e di un impegno regolare. Vorrei infine sesegnalare come, specialmente con l'arrivo della primavera, pubblicità, spesso ingannevoli, decantino creme ed unguenti miracolosi con effetti quasi immediati, ma in realtà altrettanto inverosimili. Il consiglio è invece quello di considerare anche la cellulite come una condizione meritevole di interventi adeguati e terapie che non si limitino al solo inestetismo, ma che anzi ne curino le cause, rallentandone in maniera significativa l'aggravarsi.


Riflessologia

l'arte di guarire il corpo dai piedi MIA benessere

A CURA DI LUCIO BASSI massaggiatore e artista floreale

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a moderna riflessologia si basa sugli studi di Fitzgerald degli antichi metodi di trattamenti sui piedi della medicina cinese: inizialmente ideò la teoria zonale che suddivideva il piede in 5 zone verticalmente, ripresa poi dalla Ingham che aggiunse ulteriori 3 linee di suddivisione orizzontali, e trasformata in una tecnica standardizzata di trattamento. Tecnica poi ampliata e migliorata dal lavoro della Marquardt che ha aggiunto un nuovo concetto quello del trattamento controlaterale, e cioè trattare anche la zona riflessa sul piede opposto a quello dove si presenta il problema, anche se questo non presenta sintomi o segni di sofferenza. Sembra infatti, come vale anche per l'agopuntura e altre terapie fisiche, che si possa ottenere un buon effetto terapeutico, in alcuni casi anche maggiore, trattando oltre alla zona riflessa corrispondente all’organo interessato anche la stessa zona sul piede opposto anche se si tratta di un organo singolo e che quindi appare solo su un piede. Il principio di funzionamento si basa sul concetto che il piede sia la mappa riflessa di tutti gli organi e funzioni del corpo umano, a grandi linee si può immaginare le dita come corrispondenti alla testa il calcagno al bacino e la pianta del piede al torace con tutti i relativi organi.

Le tecniche di trattamento principali sono:

la presa tonificante in cui il terapista lavora con il pollice sulle zone interessate con un movimento a “vermicello” e una pressione tale da non dare dolore ma essere ben percepita. La presa sedativa che è una pressione intensa e puntiforme sui singoli punti da trattare che viene tenuta finché il dolore si sia dissolto. Esistono poi varie prese armonizzanti di solito fatte con l'intera mano sul piede, sulle dita o sul polpaccio. Tra le prese armonizzanti una di particolare valore è la presa palmo plantare di solito eseguita a fine trattamento in cui il terapista appoggia i palmi delle proprie mani sulla pianta dei piedi del cliente. Come per molti altri tipi di trattamenti anche nella riflessologia oltre la tecnica è importante l'intenzione, cioè il pensiero che il terapista veicola attraverso le proprie mani al corpo di chi riceve il massaggio. Questo ci fa capire che siamo molto di più di un corpo con dei punti da schiacciare a mo di pulsanti per ottenere un effetto, ma siamo un insieme di materia energia e pensiero, e che solo trattando e tenendo conto di tutti questi livelli si può giungere a un vero stato di benessere.

MIA - 74


C

MIA viaggi

ulla di antiche civiltà, l’Egitto ha fatto si che vivessimo per otto giorni come in un’acquario dalle dimensioni perfette: colori e sapori caldi e vivaci, lo scorrere lentissimo del tempo, senza orologi implacabili in bella vista a scandire inesorabilmente le nostre giornate precostruite. Calma. Subito sentiamo che sarà una permanenza bellissima. Abbiamo trovato un mare spettacolare dai mille colori che vanno dal celeste al turchese, dal verde smeraldo al blu intenso, e poi quella piscina naturale, il reef, meglio conosciuta come barriera corallina, un mondo sommerso variopinto altamente ricco di biodiversità e ancora completamente intatto. Marsa Alam si trova a circa 250 km a sud di Hurghada quasi al confine col Sudan, le sue spiagge sono di sicuro le più incontaminate d’Egitto e il suo entroterra è ancora inviolato e non aggredito dal turismo di massa. É il punto d’attracco perfetto per conoscere al meglio la storia e i paesaggi di questa nazione, spesso colpita da crisi economiche e minacce politiche, e decidiamo di sfruttare al massimo questa lunga settimana per poter saziare la nostra fame di conoscenza. Decidiamo di partrire per Luxor, l’antica Tebe capitale dell’Egitto al tempo del Medio Regno. Ci aspettano 5 estenuanti ore di pulman su strade che ci riportano indietro di 50 anni. Partenza dall’Hotel alle ore 5.00. Abdul ci guida tra la folla, in polverose stradine e caotici suk. Un’esplosione di odori e suoni, nemmeno il tempo di assaporare l’incantevole momento che si riparte per il tour: prima il Tempio di Luxor, poi il Tempio di Amon a Karnak ed infine la maestosa Valle dei Re e delle Regine.

Marsa Abu Dabab

Vado in...

EGITTO

Tempio di Luxor e la Moschea Abu al-Hajjaj

A CURA DI MARTINA MADRISAN

L’intezione era quella di allontanarsi e lasciarsi alle spalle i pensieri e le fatiche di un’intero anno, proficuo ed impegnativo. Ma esiste un posto abbastanza lontano per tutto ciò? Noi lo abbiamo trovato a Marsa Alam, Egitto. Volevamo lasciarci riscaldare, dopo un’estate italiana a dir poco “rigida” e umida, dal caldo sole nordafricano e farci trasportare da quella dimensione magica che è la terra dei templi e delle piramidi.

Deserto Orientale MIA - 76

Tempio di Karnak

Marsa Alam


Le 10 parole che devi sapere prima di andare in...

EGITTO MARHABA

tipico saluto in lingua araba. Letteralmente “che tu sia benvenuto”

KARKADÈ

ottenuto dai fiori dell’Ibisco è una bevanda particolarmente consumata in Egitto. Ottima per combattere la sete e la disidratazione

SUQ

è il tipico mercato cittadino. Rappresenta un passaggio d’obbligo per il turista: il mercanteggiare è parte integrante della vendita, una vera e propria tradizione.

BAKLAVA

fogli e fogli di sottilissima pasta fillo con un ripieno di pistacchi. Il tutto bagnato da uno sciroppo zuccherino.

GELLABA

Tempio di Luxor

antica veste in lana o cotone ampiamente drappeggiata. Viene usata ancor’oggi dalle tribù beduine del deserto.

JABENA COFFEE

prima caffettiera conosciuta di origine etiope. I beduini la usano per preparare il caffè nelle loro tende.

DUGONGO

probabilmente fonte d’ispirazione degli antichi racconti marinari sulle sirene. Il Dugongo è un enorme mammifero marino, a rischio estinzione, che vive nelle acque del Mar Rosso. Tempio di Karnak

L’Emozione di vivere quei monumenti, quel pezzo di storia, che fino a qualche settimana prima avevamo imparato a conoscere solo sui libri di scuola. I 40° percepiti non fanno in modo di arrestare il nostro cammino e noi, seppur sfiniti perseguiamo la nostra meta. Il giorno seguente ci aspetta il deserto e la visita al villaggio beduino: arenaria, granito rosso, sabbia bianca. La polvere vulcanica depositata sulla sabbia e sulle rocce regala alla vista insistenti sfumature brune che esaltano i rilievi del paesaggio. Il sole egiziano emana un calore avvolgente, penetrante, di quello che si sente fin dentro le ossa, che scongela i nervi e dilata i vasi sanguigni. Il villaggio beduino è come un’oasi in mezzo al deserto. I nostri ospiti ci offrono bollente tè verde e pita appena cotta su pietra, come da tradizione. Ci raccontano la loro storia, la loro famiglia, la loro vita, seduti sopra preziosi tappetti intrecciati a mano e avvolti in favolose gallabe dai mille colori. Il tempo scorre, e mentre con la jeep facciamo ritorno in albergo la natura ci offre il suo ultimo spettacolo giornaliero: Il Deserto Orientale si tinge di rosso, rosa e arancione e tutto si ferma. Un tramonto che porteremo per sempre nel cuore. MIA - 78

TAJINE

El Quesir

Tutto finisce dove tutto ha avuto inizio. A Marsa Alam, che in arabo significa “il porto delle bandiere”, era abitudine degli abitanti, per la maggior parte pescatori e agricoltori, issare delle bandiere per consentire alle imbarcazioni di avere dei punti di riferimento per fare ritorno a casa. Non perdersi, segnalare il porto sicuro a cui attraccare.

“Sono tutto dell’Egitto e l’Egitto è tutto per me” Jean-François Champollion - egittologo

tipico tegame in terracotta di origini magrebine. Viene utilizzato per la cottura di molti piatti della cucina araba che neccessitano di una cottura prolungata.

BUZA

Tipico distillato di datteri. Diluito nell’acqua viene servito come digestivo.

KOSHARI

popolare pietanza egiziana a base di riso, pasta, lenticchie, ceci, aglio, aceto e salsa di pomodoro speziato. Il tutto servito con cipolle fritte.


MIA food

Diario di uno stomaco perduto

Petit madeleine all’erba mate A CURA DI MICAELA LIBERATI PHOTO DI MATTEO GUATTO

Ingredienti: per

6 persone

120 gr. farina 00 100 gr. burro 70 gr. miele 30 gr. zucchero 2 uova 1 cu. lievito per dolci 1 cu. mate Cioccolato fondente q.b.

Preparazione:

Sciogliete il burro con il miele a fuoco dolce quindi sbattete le uova con lo zucchero e unite i due composti. Dopo aver mescolato bene, aggiungete la farina setacciata, il lievito e il mate. Amalgamate con cura e fate riposare almeno un ora in frigorifero. Distribuite nelle apposite formine a conchiglia (se anche voi le avete in silicone non è necessario imburrare gli stampini) e infornate per 5 minuti a 230°e per i successivi dieci, a 180°. Mentre si raffreddano, sciogliete a bagnomaria del cioccolato fondente nel quale intingerete le madeleine.

Chi di voi non associa un profumo o un sapore ad un dolce ricordo? Celeberrima l’associazione proustiana al dolcetto francese per antonomasia: una piccola e dolce conchiglia ricca di burro e aroma di mandorle. Per non parlare del vivissimo racconto di Anthony Bourdain riguardo la sua prima ostrica: “e in quell’indimenticabile dolce momento della mia storia personale, in quell’istante per me ancora più vivo di tutte le altre prime volte che ci sono succedute (…) io raggiunsi la gloria”. E ancora, la misteriosa ratatouille, dal nome decisamente poco allettante che “sembra un mistruglio tra ratto e intruglio” cucinata da un impavido topolino che proprio con il suddetto intruglio ha raggiunto la fame. Tralasciando a fatica le implicazioni socio-politiche, c’è quel profumo famigliare di ccafè, cantato da De Andrè, che pure ‘n carcere ‘o sanno fa co’ ‘a recetta ch’a Cicirinella compagno di cella ci ha dato mammà. E’ il legame indissolubile tra l’uomo e il cibo che diventa memoria individuale e se raccontata da chi parla parole universali, è inevitabilmente memoria collettiva, bagaglio storico che incorporiamo, mangiando. E’ semplicemente la magia delle cose buone.

MIA - 80

LINDUL

ANTONUTTI VINI Uve: 100% Traminer Aromatico. Color ambra lucente. Al naso spiccato gusto di albicocca secca con sensazioni mielate, forti note minerali. In bocca dolce, sapido con una spiccata morbidezza. Lunghezza infinita


MIA

MAGAZINE

Trimestrale di Moda, Bellezza, Cultura e Benessere del Friuli Venezia Giulia Anno I° numero 3 Febbraio/Marzo/Aprile 2015 Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Udine, n. 10/2014 il 10 maggio 2014 Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale di testi, fotografie, marchi e loghi non è conssentita. CASA EDITRICE bm S.r.l. Sede: Via della Braidate, 3 - 33100 Udine | Redazione: Via Caccia, 35 - 33100 udine T.| F. +39 0432 50 04 68 - redazione@miamagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE dott. Carlo Tomaso Parmegiani IMPAGINAZIONE GRAFICA Martina Madrisan, Kevin Bisiacco RUBRICHE ARTE a cura di: Francesca Romana Rossi BEAUTY & MAKE UP a cura di: Francesca Et Voilà BENESSERE a cura di: Lucio Bassi FOOD a cura di: Micaela Liberati MODA e BIMBI a cura di: Monia Massarini MODA UOMO a cura di: Enza Rizzi e Luca Saltarini Modotti SALUTE a cura di: Dott. Sebastian Laspina e Dott.ssa Silvia Codogno WEDDING a cura di: Francesca Et Voilà, Sharon Giona, Lucio Bassi RICERCA IMMAGINI Rossana Rampogna, Martina Madrisan, Kevin Bisiacco FOTOGRAFIE Al Bruni, Matthias Parillaud, Francesco Marongiu, Walter Menegaldo, Matteo Guatto COMMERCIALE Stefano Sanna PUBBLICITÀ A CURA DELL’EDITORE STAMPA La Tipografica Basaldella di Campoformido (Ud)

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