8 minute read

Gluten Sensitivity” e Celiachia: sono o non sono la stessa cosa?

<biologia>

“Gluten Sensitivity” e Celiachia: sono o non sono la stessa cosa?

Dott.ssa Maria Silvia Locascio

Oggi si parla molto di “Gluten Sensitivity” ovvero “sensibilità al glutine”, (definita anche sensibilità al glutine non celiaca). E’ una sindrome caratterizzata da molteplici sintomi intestinali e/o extraintestinali che si manifestano in breve tempo dopo l’assunzione di glutine e che migliorano o scompaiono dopo l’eliminazione del glutine in soggetti in cui è stata esclusa la diagnosi di celiachia sulla base della negatività della sierologia e/o della dimostrazione di una mucosa intestinale normale, nonché la diagnosi di allergia al grano mediante negatività di IgE e Prick test specifici per il grano.

Fino a vent’anni fa erano considerati dei malati immaginari, perché lamentavano sintomi a cui nessuno specialista era in grado di fornire una spiegazione. Con il passare del tempo, però, l’attenzione nei confronti di chi soffre di gluten sensitivity (sensibilità al glutine non celiaca) è cresciuta. Numeri ufficiali non ce ne sono, ma secondo gli esperti questa condizione sarebbe ben più diffusa della celiachia e riguarderebbe da vicino fino a tre milioni di italiani. Diverse le ipotesi formulate circa i suoi possibili fattori scatenanti.

Si inizia a parlare di Gluten Sensitivity negli anni ’80, uno studio infatti condotto da Cooper BT et al., dimostrò che si poteva parlare di sensibilità al glutine in assenza di celiachia. Questo studio prese in esame otto donne che presentavano dolori addominali e diarrea, associati ad altri sintomi extraintestinali, che scomparivano una volta iniziata la dieta aglutinata e si ripresentavano, dopo challenge con glutine sia in aperto che in doppio cieco. La biopsia duodenale mostrava mucosa normale o alterazioni minime, non vi erano alterazioni del sistema immunitario e quindi gli autori conclusero che queste otto pazienti avevano una diarrea da sensibilità al glutine senza evidenza di celiachia. I sintomi della GS sono in parte sovrapponibili a quelli della malattia celiaca e del Colon irritabile, in passato infatti questi soggetti con GS venivano inizialmente presi in considerazione dagli esperti di Morbo di Crohn o da quelli di Colon Irritabile, però escluse le due patologie, venivano spesso abbandonati a se stessi o addirittura indirizzati agli psichiatri per patologia depressiva e funzionale. Oggi per fortuna le cose stanno cambiando, un’indagine di mercato ha evidenziato che 15-25% della popolazione americana (cioè da 40 a 70 milioni di americani), considerano il gluten-free uno stile di vita salutistico e che 17 milioni di americani soffrirebbero di Gluten Sensitivity con una prevalenza della sensibilità al glutine, di circa 6 volte superiore a quella della celiachia.

Gli studi effettuati fino oggi portano ad affermare che Gluten sensitivity e Celiachia possono essere viste come due sorelle con caratteristiche comuni, ma con sostanziali differenze che le distinguono l’una dall’altra.

Dati utili sono stati quelli ottenuti da uno studio italiano (Volta U, J Clin Gastroenterol 2011) dove sono stati studiati 78 pazienti con sensibilità al

glutine (56 donne e 22 uomini – F/M

22

CELIACHIAfacile

= 2.5 : 1, età mediana 38 anni, range 15-69).

La diagnosi era stata formulata sulla base di un protocollo ben definito che prevedeva la presenza di sintomi intestinali ed extraintestinali insorgenti dopo assunzione di glutine, la scomparsa degli stessi dopo dieta aglutinata (proseguita per 6 mesi) e la ricomparsa dei medesimi dopo riassunzione di glutine (open challenge per un mese). In tutti pazienti era stata esclusa la diagnosi di celiachia e di allergia al grano mediante l’esecuzione a dieta con glutine della biopsia duodenale, della sierologia per celiachia (EmA, anti-tTG) e delle IgE specifiche e prick test per il grano. Tutti i soggetti erano stati sottoposti al test genetico per la celiachia (HLA eterodimero per celiachia) al fine di valutarne la prevalenza nella sensibilità al glutine e in tutti sono state determinate le IgA totali sieriche al fine di escludere la presenza di deficit di IgA. Da questo studio e stato possibile trarre queste conclusioni: 1) Assenza di correlazione fra Gluten Sensitivity e HLA-DQ2 e/o –DQ8, infatti solo il 30% dei pazienti mostrava positività DQ2/DQ8, percentuale poco più alta di quella della popolazione normale; 2) Solo il 50% dei pazienti risultava positivo alle AGA IgG, per il resto i test sierologici erano tutti negativi; 3) I villi intestinali erano normoconformati, vi era assenza di iperplasia delle cripte, assenza di incremento di T linfociti e i linfociti intraepiteliali nella norma (<25%) o aumentati ma compresi generalmente fra 25% e 40% (incremento

“mild” rispetto alla celiachia). In conclusione possiamo dire che nella GS la risposta immunologica è anomala, e sembra essere una risposta di tipo innata e non adattativa come quella della celiachia, non solo sembra essere una condizione che si manifesta con frequenza elevata, più in età adulta che pediatrica, ma la cui prevalenza deve ancora essere definita con certezza. Sembra essere inoltre più frequente nel sesso femminile ed è comune nei familiari di celiaci; ma quello che risulta essere più importante è che non si ha ancora un marcatore sierologico, quindi la ricerca è tesa a sviluppare test che possano aiutare a fare diagnosi. Si ha sicuramente anche la necessità di nuovi studi epidemiologici per caratterizzarne meglio la frequenza.

SINTOMI E SEGNI REGREDITI

DOPO SEI MESI DI DIETA

I ricercatori sono giunti a ipotizzare che una simile risposta immunitaria nelle persone (probabilmente) sensibili al glutine sarebbe la conseguenza di una mucosa intestinale meno selettiva rispetto alla norma, che assicurerebbe una maggiore permeabilità tanto ai nutrienti quanto ai batteri: da qui l’aumento della risposta immunitaria. A supportare l’ipotesi sono stati poi i risultati ottenuti dopo aver sottoposto queste persone a una dieta di sei mesi priva dell’apporto dei cereali «sospetti». Al termine del

CELIACHIAfacile

23

periodo di osservazione, i livelli della risposta immunitaria risultavano normalizzati. Di pari passo s’erano ridotti i sintomi, come riportato dai pazienti attraverso dei questionari.

Resta però ancora da capire se a scatenare la risposta sia il glutine o altre piccole molecole di zucchero (FODMAP) con analogo effetto irritante sulla mucosa intestinale, ma presenti in molti altri alimenti (legumi, verdure a foglia larga, latte e prodotti caseari, funghi, peperoni).

COME SI IDENTIFICA OGGI LA GLUTEN SENSITIVITY?

In assenza di marcatori specifici, la diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca avviene per esclusione. I pazienti che, pur presentando sintomi simili a quelli della celiachia e indotti dal glutine, non risultino, dopo esami ematici e biopsie endoscopiche, né celiaci né allergici al grano, sono classificati come sensibili al glutine. Sono quindi i sintomi, peraltro spesso analoghi a quelli di chi risulta affetto dalla sindrome del colon irritabile, a guidare lo specialista. Ma in un futuro non troppo remoto «per molti pazienti si potrebbe aprire la prospettiva di una terapia dietetica senza glutine, quale soluzione al proprio stato di malessere», conferma Luca Elli, coordinatore del centro per la prevenzione e diagnosi della malattia celiaca dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La gluten sensitivity rimane ancora un’entità da definire. Ma la ricerca, adesso, sembra guardare nella giusta direzione. Per la risposta definitiva i tempi potrebbero essere brevi.

La dietoterapia nella Gluten Sensitivity

La dieta senza glutine è l’unica terapia che garantisce al celiaco ma anche a chi soffre Gluten Sensitivity, un perfetto stato di salute e di ridurre il rischio di complicanze e di mortalità. Obiettivo della terapia dietetica è sicuramente quello di: • Ottenere la scomparsa dei sintomi; • Prevenire carenze nutrizionali (pat.ossea); • Prevenire le complicanze (durata 5-15 anni); • Migliorare la performance dei pazienti;

Il marchio spiga sbarrata è di proprietà dell’AIC e si tratta di un simbolo di identificazione immediata dei prodotti destinati ai celiaci.

Bibliografia:

1. Van Heel D, West J (2006). Recent advances in coeliac disease. Gut 55 (7): 1037–46; 2. Di Sabatino A, Corazza GR (aprile 2009). Coeliac disease. Lancet 373 (9673): 1480–93; 3. Poloni N, et al. Clin Pract Epidemiol Ment Health 2009; Basso MS, et al. Eur J Pediatr 2012; 4. Meloni A, et Al. J Pediatr. 2009 Jul;155(1):51-5, Mar 25; 5. Genius SJ et al. Child Neurol.2010; 6. Neurological disorders associated with gluten sensitivity; 7. Hernandez-Lahoz C, Rev. Neurol.2011; 8. Serology of celiac disease in gluten sensitive ataxia or neuropathy:Role of deamidated gliadin Antibody; 9. Shahrooz Rashtak, et Al. Neuroimmunol. 2011 January ; 230(1-2): 130-134; 10. Auricchio, JPGN 1983; 11. Cooper BT et al. Gastroenterology 1980; 12. Volta U, J Clin Gastroenterol 2011.

Dott.ssa Maria Silvia Locascio

Specialista in biochimica clinica Biologo nutrizionista

Via Lazio N. 19 - Caltanissetta Cell. 320 4655336

24

CELIACHIAfacile

FARMO: MINI COOKIES, MAXI GUSTO!

Deliziosi, croccanti e senza glutine

Dalla golosa tradizione americana dei Chocolate chips cookies nascono oggi i Mini Cookies Farmo, un concentrato di bontà senza glutine: ideali per una prima colazione, ottimi come snack e merende o per ghiotti fuoripasto. Dalla ricerca e sviluppo dell’azienda lombarda ecco dunque un prodotto bakery da leccarsi i baffi. Biscottini che nascono da ingredienti semplici: gocce di cioccolato fondente, farina di avena integrale, farina di riso con zucchero di canna e olio di semi di girasole. Pratici nella loro confezione da 150 grammi, i Mini Cookies Farmo sono un toccasana per una giornata in forma e piena di energia, nel rispetto di quella filosofia “senza glutine” che si traduce in un mangiar bene, buono e gustoso.

Sede Operativa / Operating Hqtrs:

Viale E. Mattei 1 • 20010 Casorezzo (Milano) Italy Tel +39 02 9029 231 • Fax +39 02 9029 6334 www.farmo.com • info@farmo.com Capitale Soc. Eur 1.000.000 i.v. Cod. Fisc. /Part. IVA / VAT: 12313700150 Registro Imprese CCIAA di Milano (REA): 1545739

This article is from: