OMAR SIVORI. L'angelo con la faccia sporca (di Andrea Bosco)

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Andrea Bosco

ANDREA BOSCO

OMAR SIVORI L’ANGELO CON LA

FACCIA SPORCA Prefazione di Italo Cucci Postfazione di Gino Stacchini

Omar era una magia: un dio. Luis Del Sol

OMAR SIVORI

Andrea Bosco, veneziano d’origine, dal 1971 vive e lavora a Milano. Laureato a Padova in Lettere Moderne ha intrapreso la carriera di giornalista dopo gli studi liceali. Inizialmente come cronista sportivo, successivamente come specialista culturale. Ha collaborato nel corso degli anni per varie testate, tra le quali “Il Gazzettino”, il “Guerin Sportivo” (direttore Gianni Brera), “La Notte” (direttore Nino Nutrizio), “Il Corriere d’Informazione” (diretto da Palumbo), “Tuttosport” (con Jacobelli) e il “Corriere della Sera” (diretto da De Bortoli). Ha lavorato alla “Gazzetta dello Sport” (con Gualtiero Zanetti) per la Divisione Libri e per i Periodici della Rizzoli (con Paolo Mosca). Per cinque anni è stato a “Il Giornale” (con Indro Montanelli). È stato per vent’anni, fino al raggiungimento della pensione, alla Rai di Milano come conduttore del Tg regionale e caporedattore del settore Cultura, Moda e Spettacoli. Oggi scrive per il sito “Tmw” del quale è anche opinionista radiofonico. Per quattro anni ha tenuto un corso alla Cattolica di Milano sul Linguaggio della Comunicazione. Per la Provincia di Milano ha curato le mostre Kit Carson e dintorni e (con Elena Scantamburlo) Buena Vista. Sempre per la Provincia di Milano ha realizzato il documentario Sergio Bonelli, l’avventura del fumetto. Per il Piccolo Teatro di Milano ha firmato il docufilm La compagnia alla prima, dietro le quinte dell’allestimento dell’opera di Edward Bond per la regia di Luca Ronconi. Ha scritto Duri i banchi. Storia di una società benefica, la raccolta di poesie Fiori di Henry, Brera e Rivera, Una voce in campo (dedicato a Nicolò Carosio) con il quale ha vinto il premio De Martino – Amore per lo Sport, il libro fotografico Benvenuti a Milano negli anni Novanta, Pocahontas e le altre (con Pierluigi Ronchetti), I cavalieri del West (con Domenico Rizzi). Nel 2010 ha realizzato lo spettacolo Scoprendo Salinger, portato in scena al teatro di Verdura di Milano e il cui testo è stato successivamente pubblicato. Nel 2016 ha dato alle stampe La partita di Omega e altri racconti. ISBN 978-8833242729

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Omar Sivori è stato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Un funambolo dal dribbling letale. Segnava gol spettacolari, ma il suo pezzo forte di Sivori era il tunnel. La palla fatta passare attraverso le gambe degli avversari. Il tunnel di Sivori era una “tassa” che tutti, persino Alfredo Di Stefano e Pelè, pagarono. Allievo di Renato Cesarini che lo segnalò alla Juventus, Sivori fu Maradona prima di Maradona. Argentino con origini italiane, proveniente dal River Plate, giocò in Italia con la maglia della Juventus vincendo scudetti, coppe Italia, un titolo di capocannoniere, il prestigioso Pallone d’Oro. Ceduto da Gianni Agnelli al Napoli fece sognare i tifosi partenopei. Indossò anche la maglia azzurra della Nazionale, dopo aver incantato con quella dell’Argentina assieme a Maschio e Angellillo, i tre “angeli con la faccia sporca”. Emotivo ma coraggioso, fumantino con arbitri e avversari, fu sanzionato con numerose giornate di squalifica. Anarchico e “pigro” come giocatore. Rigoroso e severo come allenatore della nazionale argentina. Mise mise a frutto i guadagni creando in Argentina due aziende. Una la chiamò Napoli, la seconda Juventus. Società nella quale contribuì alla leggenda (con Boniperti e Charles) della Vecchia Signora del calcio italiano. Legato da vera amicizia con Umberto Agnelli, il presidente che lo volle a Torino, la vita di Sivori fu segnata da grandi gioie e grandi dolori. Il più devastante, la prematura morte di uno dei figli. Oggi la sua maglia con il numero 10 esposta al Museum della Juventus è oggetto di pellegrinaggi. Enrique Omar Sivori che Gianni Agnelli definiva “un vizio”, fu emblema di un calcio spettacolare. Quello che divertiva la gente. E rendeva possibile, l’impossibile.

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