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LA MANAGER MUSICALE

«Stiamo studiando colonne sonore su misura per accompagnare ogni momento della nostra vita»

La musica che ascoltiamo ci dice come stiamo. Lo abbiamo imparato durante questi mesi di pandemia a tal punto che noi di Spotify avremmo potuto tracciare un grafico degli stati d’animo. La transizione al digitale ha fatto un grande balzo in avanti nel 2020 e ha portato ad accelerare tendenze già presenti tra cui proprio il piacere dell’ascolto, inteso come audio e non solo come musica. Un’abitudine che sta guadagnando sempre più spazio all’interno delle nostre vite. Era evidente ancor prima che stessimo tutti a casa durante i vari periodi di lockdown: il boom dei podcast racconta la necessità di leggerezza, di un’esperienza più intima, del calore di una voce in un momento complicato. Alcuni neuroscienziati hanno dimostrato che udito e olfatto producono effetti simili a tal punto che l’ascolto di alcune canzoni o storie può scatenare lo stesso effetto di un profumo che ti trascina dentro il ricordo di un momento felice. I podcast raccolgono contenuti creati da professionisti che già avevano la creatività al centro del proprio lavoro, li abbiamo lanciati nel 2017 e ora hanno già uno share del 25 per cento dell’audience di Spotify. Ci sono più di 2 milioni di titoli nei podcast della piattaforma, di cui il 68 per cento è stato caricato nel 2020. Non abbiamo mai ascoltato così tanto come in questo periodo, il consumo di audio è diventato importante quanto quello dei video. Possiamo ascoltare mentre cuciniamo, facciamo le pulizie, pratichiamo uno sport. Per ogni situazione c’è una colonna sonora. Quest’anno abbiamo trascorso tanto tempo da soli e abbiamo scelto playlist nostalgiche, con pezzi del passato, colonne sonore che ricordano momenti felici della nostra vita. Sentimenti che hanno portato i nostri team a suggerire le “colonne sonore” ideali per fare sport, stare con i bambini o cucinare.

A poco a poco è emerso un desiderio di curarsi, un potere antico che la musica e le

parole hanno da sempre, e che oggi diventa uno strumento perraggiungere obiettivi di miglioramento o anche semplicemente di approfondimento di certi temi. Pensiamo alle lezioni di storia di Alessandro Barbero, che, senza alcun sostegno del marketing, hanno raggiunto la vetta della classifica.

Tra la generazione Zeta, i ragazzi dai 15 ai 24 anni, l’assenza di socialità dovuta alle restrizioni ha lasciato spazio a necessità che forse prima non erano bene a fuoco.

Sono loro che vedono nell’audio una forma più umanizzante di tecnologia, perché significa ascoltare un’altra persona che sta parlando di qualcosa che mi interessa. Una conferma dell’importanza per questa generazione del mentoring, la formazione che si basa sull’ascolto. Se l’audio avvicina alla tecnologia più di ogni altra cosa, l’esperienza del digitale sarà sempre più interconnessa tra dispositivi che sono a loro volta collegati tra loro. Questo significa passare da una piattaforma all’altra in tempo reale, mentre avremo maggiore possibilità di scegliere come fruire musica secondo gli stati d’animo, con la nostra famiglia o con gli amici, mentre prepariamo una cena. La musica è il nostro grande amore insieme con il desiderio di mettere in contatto artisti e fan, dando ai primi gli strumenti per realizzare appieno la loro creatività e ai secondi la possibilità di lasciarsi ispirare da questa.

Ci siamo ritrovati tutti in casa senza poter andare ai concerti o ad altri spettacoli, mentre su Spotify c’era tutta la musica che si potesse desiderare, oltre 70 milioni di

brani. Ci consideriamo parte dello stesso mondo della musica dal vivo, che in questo momento è in grande sofferenza e che vogliamo sostenere. Molti artisti grazie a noi sono riusciti a rimanere connessi con il proprio pubblico. Li aiutiamo e continueremo ad aiutarli grazie a strumenti quali Spotify for Artists, che permette di farsi conoscere ai nostri editor ed entrare nelle playlist più seguite al mondo, o programmi come Radar, a sostegno degli emergenti. E a chi vorrà ascoltare podcast e musica in modo personalizzato, forniremo la strada creando playlist algoritmiche che daranno la migliore composizione di musica e podcast, ma sempre con grande attenzione ai propri gusti. Avremo contenuti originali ed esclusivi che stiamo già lanciando in Italia. Quello che non cambierà è la regola principale della nostra piattaforma: lasciare a chi ascolta il potere di scegliere. (testo raccolto da Lucia Valerio) ■

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