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LA WEBSTAR Elisa Maino

«TikTok diventerà un gigantesco set per le “prove generali” del mondo del lavoro. Ho degli amici che sono stati assunti proprio perché scoperti lì»

SOPRA, LA POPSTAR LADY GAGA, 34 ANNI, E IL PRESIDENTE AMERICANO JOE BIDEN, 78; L’ECOATTIVISTA SVEDESE GRETA THUNBERG, 18. A SINISTRA, LA WEBSTAR AMERICANA CHARLI D’AMELIO, 16.

stici. Ho degli amici che sono stati assunti proprio perché “scoperti” sul palcoscenico di TikTok, che diventerà un gigantesco set per le “prove generali” del mondo del lavoro. Certo, in queste settimane è sotto accusa per fatti di cronaca che lo hanno messo al centro delle challenge estreme, le sfide pericolose fatte dagli adolescenti sulla base di inviti che vengono, appunto, dalla piattaforma. Cerco di vedere le cose in positivo: quello che è successo, e che ha portato dei ragazzi a commettere gesti fatali, deve spingere i genitori a vigilare di più sull’attività online dei loro figli, e gli educatori a formare i ragazzi a un utilizzo corretto della Rete. E non solo su Tik Tok. Fino a quando ho compiuto 18 anni i miei genitori hanno avuto gli accessi dei miei social network e dovevo chiedere l’approvazione per ogni cosa che volessi pubblicare, e anche su che cosa seguire. Ma non mi sono mai sentita sminuita per questo. Il futuro di YouTube è quello di diventare una seconda televisione. Una tendenza che si è già messa in moto: sempre più persone usano i suoi video lunghi, e le sue musiche, come sottofondo da ascoltare mentre stanno facendo altre cose. Io, per esempio, mentre pulisco casa. Per molti genitori YouTube è quella piattaforma davanti a cui mettere i bambini come fosse una baby sitter virtuale. Ma l’avvenire della piattaforma è doppio. Non solo seconda tv, ma anche luogo di tutorial. La piattaforma potrà sostituirsi a scuole e corsi in presenza: sarà bello seguire un tutorial che spiega tutto sulla poesia inglese, ma andare in biblioteca resta fondamentale per sfogliare libri e approfondire questo tema. A YouTube toccherà un avvenire da coach. Twitter potrà fare la sua parte nella costruzione di un futuro libero da “fake news”, le notizie false credute vere. Tanti lo usano quando vogliono sapere velocemente che cosa sta succedendo nel mondo. Si impegnerà a dare agli utenti gli strumenti per distinguere le notizie vere dalle bufale, facendosi carico di un ruolo importante, perché il futuro è fatto di informazione. Twitter ha le potenzialità per fare questo, è uno strumento comodo, veloce. Potrà sfruttare la sua potenzialità didattica. Anche se lo strumento più didattico di tutti non è un social, ma un prodotto: il podcast. Lo vedo come alleato, sempre più prezioso, della scuola. E durante la didattica a distanza lo si è osservato: molti insegnanti hanno realizzato podcast che i ragazzi ascoltavano per poter fare i compiti. I podcast saranno fondamentali nella scuola di domani. Infine, il futuro dei social sarà la nicchia: nasceranno sempre più influencer seguiti da persone che condividono un interesse specifico. In questo senso i social potranno davvero ricostruire il futuro delle relazioni personali. Che potranno così essere in parte digitali, in parte reali. I social potranno avere la loro parte nel ricostruire il futuro. Ma anche noi dobbiamo impegnarci per questo. Cercando di essere, grazie a loro, sempre meno strumenti e sempre più parte attiva. Faccio degli esempi. Grazie all’uso delle piattaforme Fedez e Chiara Ferragni hanno raccolto fondi per le terapie intensive ospedaliere durante la prima ondata di pandemia, Greta Thunberg ha diffuso in tutto il mondo i suoi messaggi di allarme per l’emergenza climatica, Lady Gaga quelli politici contro l’ex presidente americano Donald Trump, Charli D’Amelio quelli contro il razzismo. Ecco, i social potranno ricostruire un futuro di impegno sociale, fare da cassa di risonanza per cause buone, essere delle onlus digitali. D’altronde, i social siamo noi. (testo raccolto da Monica Bogliardi) ■

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