GRAZIA 23 - 21 maggio 2020

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G R A Z I A INT ERVISTA

PICCOLE SCULTURE sulle mani

La visione di un artista e il fascino della tradizione orafa danno vita a una collezione unica di gioielli d i _ A N TO N E L L A B I G OT TO

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a collezione Pisa Diamanti - Unique Piece rappresenta la ricerca di una nuova idea di gioiello: non semplice accessorio, ma espressione artistica e rappresentazione di un messaggio personale. Per dare corpo a questo desiderio, Pisa Diamanti ha aperto le porte del suo atelier a Fabio Lissi, scultore e designer che al mondo dei gioielli è particolarmente legato. Dalla collaborazione è nata una linea preziosa che introduce i clienti in un’inedita dimensione emozionale, come spiega a Grazia l’artista. Quali caratteristiche del progetto Pisa Diamanti – Unique Piece l’hanno coinvolta più profondamente? «L’esperienza nella gioielleria di famiglia mi ha insegnato il valore simbolico dei gioielli. Il progetto Unique Piece nasce grazie al mio percorso personale e professionale ed è dedicato a chi ama l’arte e la creazione artigianale realizzata da mani ispirate dalla passione e dal cuore». In queste creazioni, che cosa c’è di Fabio Lissi e che cosa di Pisa Diamanti? «Sono partito dal mio ideale di gioielli, con un’impronta materica. L’anello chevalier, protagonista della collezione, è l’anello da uomo per eccellenza, ma è molto affine anche al gusto femminile. Per Pisa Diamanti - Unique Piece ho realizzato tre forme: ottagonale, ovale e tonneau, personalizzabili con un’incisione. Ma se la mia visione estetica è il vestito, la boutique di Pisa Orologeria in via Verri 7, a Milano, dove si può vedere la collezione, è l’occasione. Il prestigio, la storia, la cultura che si respirano qui sono le qualità ideali per dare al progetto una cornice perfetta». Da quali elementi è partito per disegnare la collezione? «Da una visione, che sembra un’inquadratura cinemato-

QUI ACCANTO, L’ARTISTA FABIO LISSI, DESIGNER DELLA COLLEZIONE. SOPRA, DA SINISTRA: ALCUNE FASI DELLA LAVORAZIONE DEI GIOIELLI E I TRE MODELLI DI ANELLI CHEVALIER.

grafica: il polsino di una camicia bianca sotto una giacca elegante e sulla mano un anello in oro nero, arricchito da graffiature e da una pietra discreta. Così l’ho disegnato e scolpito nella cera; una volta realizzata la microfusione in oro bianco, ho eseguito le graffiature a lima grezza, per poi rodiare tutto di nero. Desideravo una pietra sottile, preziosa che esprimesse la sua unicità e ho scelto il diamante flat, cioè piatto, nel quale si possono apprezzare inclusioni e particelle di carbonio non ancora cristallizzate, una sorta di mappa genetica della pietra, impossibile da replicare». A chi piaceranno questi gioielli, secondo lei? «Alle persone che non vogliono compiacere nessuno, se non il proprio gusto. La scelta nasce dal riconoscere un oggetto affine alla propria armonia di stile: e questo dimostra una solida personalità». ■ © RIPRODUZIONE RISERVATA

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