GRAZIA
N U OV E S E R I E
L’ATTRICE JENNIFER CONNELLY, 49 ANNI.
IL MONDO LO SALVO IO
In un treno di sopravvisuti a una catastrofe climatica, Jennifer Connelly interpreta la donna che ha in mano i destini dell’umanità d i _ E N R I CA B RO CA R D O
n treno, 1.001 vagoni, quattro classi, dalla prima alla “coda”. A bordo 3.000 persone, gli unici sopravvissuti a una catastrofe ambientale che ha trasformato la Terra in una sfera di ghiaccio. Snowpiercer, la nuova serie che arriva su Netflix il 25 maggio, è un rifacimento non troppo fedele del film diretto nel 2013 da Bong Joon-ho, il regista premio Oscar per Parasite. Ma al di là dei dettagli della trama, Snowpiercer non è l’ennesima storia su un futuro distopico. «Ho accettato di farne parte soprattutto perché è costruita come un’analogia esplicita del mondo in cui viviamo, racconta le stesse disparità, le stesse ingiustizie sociali», spiega Jennifer Connelly, protagonista femminile. «Il mio personaggio, Melanie, non esisteva nel film. Sono la responsabile dell’ospitalità del treno, un ruolo che svolgo da sette anni. Dopo tutto questo tempo, conosco ogni minimo dettaglio del nostro microcosmo». Anche perché, anticipa, «mentre tutti sono convinti che a capo ci sia un uomo, in realtà è Melanie alla guida. Ha “piratato” il treno perché non si fida dei maschi che, altrimenti, sarebbero al comando. È il suo modo di salvare la vita di tutti». Mentre era sul set, racconta, era talmente impressionata dalle scenografie e dai costumi, «che continuavo a scattare foto da mandare alla mia famiglia. Anche loro ne erano entusiasti». Cinquant’anni il prossimo dicembre, sposata dal 2003 con il collega Paul Bettany, dal quale ha avuto due figli, Stellan, 16 anni, e Agnes, di 8 (il primogenito Kai, 22 anni, è nato dalla relazione con il produttore David Dugan) Connelly da tempo sceglie con attenzione i ruoli che le vengono proposti. A costo di aspettare anni prima di dire di sì a un blockbuster come il sequel di Top Gun, la cui uscita per l’emergenza coronavirus, è stata posticipata, forse, a fine anno. «Guardiamo i dati sulla violenza nei confronti delle donne, il trattamento salariale diverso. La parità fra i generi è un obiettivo lontano, anche se molti passi avanti sono stati fatti. Quello che succede nel cinema riflette la società e viceversa. In Snowpiercer interpreto un donna complessa. Non puoi dire che sia buona o cattiva, è umana, quindi imperfetta. Una volta, personaggi del genere toccavano solo agli uomini. È bello che non sia più così». SNOWPIERCER, NETFLIX DAL 25 MAGGIO.
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Foto FABRICE DALL’ANESE/CONTOUR/GETTY IMAGES, PETER LINDBERGH, CHRISTOPHER ANE/GUARDIAN/EYEVINE/CONTRASTO
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