LookINg AROUND Design citizens 1. LA GRANDE LIBRERIA DEL PIED-À-TERRE MILANESE DI FRANCISCO GOMEZ PAZ SERVE DA ARCHIVIO DEI MATERIALI E DEI PROTOTIPI. 2. UN RITRATTO DEL DESIGNER ARGENTINO. 3. UN ‘ESPLOSO’ DELLA SEDIA EUTOPIA, REALIZZATA SENZA L’USO DI VITI, CHIODI O COLLE ( COMPASSO D’ORO 2020).
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PIED-À TERRE MILANESE #1
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Perché tanti designer stranieri hanno deciso di tenere una base a Milano? Ce lo raccontano gli stessi progettisti in questa nuova rubrica, che inauguriamo con la testimonianza di Francisco Gomez Paz
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Industrial designer argentino, Francisco Gomez Paz arriva a Milano nel 1998 per un master alla Domus Academy, senza sapere che Milano diventerà la sua seconda casa e lui stesso una presenza stabile nel panorama del design milanese. Anzi, per molto tempo a Milano si trova la prima casa del designer, che stabilisce qui la famiglia e lo studio, forte delle collaborazioni con diverse aziende tra le quali Artemide, Luceplan, Driade, Danese Milano, Olivetti. L’amore per la città è immediato: “Milano si fa voler bene, io le voglio molto bene. È una città molto aperta in cui si fanno incontri molto interessanti e in cui tutto
è a portata di mano, sia la dimensione produttiva che quella naturale, e questo non è indifferente”, dice il designer. Sei anni fa il rientro, parziale, in Argentina. Francisco decide infatti di trasferire lo studio e la famiglia a Salta, sua città natale, ai piedi della cordigliera delle Ande, e di tornare a Milano ogni due mesi per incontrare i clienti e soprattutto confrontarsi con i fornitori della zona, il cui know how, misto a curiosità e voglia di fare, rappresenta un unicum mondiale per il designer. A motivare il suo ritorno a Salta è l’esigenza di avere più spazi per progettare, spazi non soltanto fisici ma anche e soprattutto mentali. Francisco
INTERNI dicembre 2020 67