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Sviluppo e competitività

Sviluppo e competitività Giansanti (podio), Tamburini, Barilla, Ferro, Levoni, Nuzzi e Pagani

Come migliorare lo sviluppo e la competitività dell’agroalimentare ita liano sul mercato globale? Su questo tema si sono confrontati, mode rati dal direttore de Il Sole 24 ore Fabio Tamburini, rappresentanti del mondo imprenditoriale e isti tuzionale. “Abbiamo - ha detto Paolo Barilla, vicepresidente Ba rilla Group - un patrimonio straordinario di prodotti, di territori e di grandi tradizioni, ma va assolu tamente abbinato ad un percorso d’innovazione dell’agroindustria, andando incontro all’evoluzione degli stili di vita e alle nuove ten denze nutrizionali e ambientali. In questa ottica ci vogliono istitu zioni molto allineate che sappiano appoggiare questo progetto”. È indispensabile il sistema Paese: “Ci stiamo impegnando - ha spie gato il presidente dell’Ice Carlo Ferro - per favorire lo svilup po del made in Italy alimentare, anche riconsiderando i servizi e abbattendo i rapporti molto fram mentati, perché quello che conta è aiutare le imprese a crescere e a trovare sbocchi all’estero. Per competere sui mercati globali le Pmi di piccole dimensioni han no bisogno dell’aiuto del sistema Paese”. A proposito delle nuove sfide che attendono gli impren ditori italiani: “Per aumentare la competitività - ha osservato Ni cola Levoni, vicepresidente di Federalimentare - occorre un lavoro congiunto tra imprese, parte pri maria e Istituzioni. Bene l’incontro della ministra Bellanova con il segretario Usa all’agricoltura Son ny Perdue, ma speriamo che non ci arrivi un conto pesante. Siamo abituati a combattere barriere non tariffarie e adesso ci troviamo a negoziare quelle tariffarie. Ulte riori dazi frenano investimenti e di Elisabetta Tufarelli Il primo talk show a Villa Blanc sul mercato globale, con rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale

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dinamicità delle imprese”. Il futu ro dell’agroalimentare è legato a quello della distribuzione: “Nel la Gdo l’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi Ue: la nostra asso ciata più grande è solo al 70mo posto. Per tornare a crescere - ha osservato il direttore Normativa e Rapporti istituzionali di Feder distribuzione Marco Pagani - non possiamo dimenticare che i con sumi alimentari sono in discesa negli ultimi anni. Occorre miglio rare la filiera alimentare, rendendola più efficiente e guardare alle relazioni commerciali tra agri coltura e grande distribuzione”. Andrea Nuzzi, head of Corporate and financial Institutions di Cassa Depositi e Prestiti, ha sottolinea to che la Cassa ha compiuto 170 anni, ma questo è il primo anno del piano industriale di disconti nuità, con strumenti nuovi per venire incontro alle esigenze delle imprese: “Siamo sempre più coin volti - ha ricordato - con le Pmi del settore per interventi che in centivino la crescita delle aziende in un’ottica di filiera. Abbiamo 83 miliardi di euro da investire nel triennio 2019-21 e ci sarà più spa zio anche per le aziende dell’agroalimentare”. nnn

Il secondo talk show, moderato da Giorgio Santilli, capo della redazione romana de Il Sole 24ore, è stato incentrato sui temi dell’innovazione, del la finanza e delle infrastrutture come ponte per la crescita del Paese. Un posto di primo piano è riservato alle politiche energeti che ed Enel ha l’obiettivo, entro il 2050, di arrivare alla completa de carbonizzazione, ricavando energia esclusivamente da fonti rinnovabili e senza emissioni di CO 2 . A parere di Luca Solfaroli Camil locci, responsabile Power Generation Enel Italia occorre affrontare il problema dei cambiamenti cli matici. “Da anni - ha rimarcato - abbiamo avviato la decarbonizza zione per confermare la centralità della sostenibilità ambientale. Ab biamo un piano nazionale di energia molto ambizioso, che impatta sui settori industriale e agricolo. Per raggiungere questo obiettivo puntiamo sull’energia rinnova bile, ma dobbiamo riuscire a superare i differenti iter burocratici, che variano da regione a regione. Scommettiamo anche sull’agro voltaico con sperimentazioni che tendono a produrre anche forag gio”. Per innovare è indispensabile anche avere al proprio fianco il mondo del credito. Giovanni Sa batini, direttore generale dell’Abi, ha sottolineato come le imprese agricole si siano dimostrate meno rischiose rispetto alla media degli altri settori. “Abbiamo un’attenzio ne crescente verso il mondo agricolo - ha spiegato -. Oggi riguarda l’agricoltura il 5% delle nostre linee di credito, una percentuale superiore al peso dell’agricoltu ra in termini di valore aggiunto. E questo dipende dal fatto che le imprese agricole, durante i recenti anni di crisi, si sono rivelate meno esposte al rischio in confronto ad altri settori. Aspetto testimoniato anche da una minore incidenza nel settore agricolo di crediti de teriorati rispetto a quanto abbiamo registrato in altri settori dell’economia”. Per Sabatini occorre anche collaborare per avere un migliore accesso ai finanziamenti dell’Ue, soprattutto quelli dedicati alle aree rurali. Non si può parlare di innovazione in agricoltura sen za considerare l’importante apporto della meccanizzazione. Per Carlo Lambro, brand president di New Holland Agriculture l’azienda s’impegna ad offrire agli agricolto ri macchine e servizi sempre più innovativi: “Cerchiamo di essere vicini alle aziende anche con la sostenibilità: fare di più con meno risorse. Per far questo - ha detto - ci siamo mossi su diverse strade. La prima è quella dell’impresa 4.0, attraverso la collaborazione con le Università e con le start up. Abbia mo inoltre sviluppato progetti per le energie alternative, come meta no e biometano, dove l’Italia è leader per l’automazione e l’offerta di servizi”. nnn Un ponte per la crescita di Elisabetta Tufarelli Energia, finanza e meccanizzazione indispensabili leve per lo sviluppo dell’agricoltura 4.0

Sport e agricoltura Tajani, Giansanti e Malagò

Il profondo legame tra sport e agricoltura, all’interno di uno stile di vita sano, basato su un corretto regime alimentare, è stato il tema centrale del talk show dal titolo “Sostenibilità e stili di vita per l’Italia di domani” con cui è iniziata la seconda giornata di lavori alla LUISS per l’appuntamento di Confagricoltura “Identità e futuro”. Ad intervenire sono stati Antonio Tajani, presidente della Commissione Affari costituzionali dell’Eurocamera e Giovanni Malagò, presidente del CONI, insieme al padrone di casa, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Sport, agricoltura e stili di vita, affrontati da prospettive diverse. Quella del decisore politico - Tajani appunto - che ha citato le questioni più di attualità nel dibattito politico a Bruxelles e le battaglie portate avanti a difesa dell’agricoltura italiana e dello stile di vita made in Italy. I dazi USA, con le relative conseguenze; l’etichettatura a semaforo, un rischio per produttori e consumatori; i tagli all’agricoltura: sono tutti punti su cui l’Italia sta lavorando. Tajani ha citato anche l’impegno per una PAC più efficace ed equa, quello per un’applicazione equilibrata del Green New Deal; e per una maggiore tutela del made in Italy. Il futuro dell’agricoltura italiana e la dieta mediterranea, come patrimonio da custodire, si sposano perfettamente con il tema dello sport. “A tale proposito le Olimpiadi 2026 a Milano e Cortina, saranno un’opportunità straordinaria di promozione”, ha detto Giovanni Malagò, sottolineando con piacere come di Paola Castello Talk show su sostenibilità e stili di vita. Olimpiadi 2026 straordinaria opportunità per il made in Italy

Confagricoltura e CONI siano praticamente coetanei (100 anni l’una, 104 l’altro). Nel 2026 i riflettori saranno puntati sull’Italia e sull’italian lifestyle, di cui l’agroalimentare è fiore all’occhiello. “Lo sport - ha proseguito Malagò - non potrà che essere testimonial di quello che le imprese agricole italiane producono”. “Ancora di più - ha ribadito Giansanti - in quel frangente agricoltura e sport dovranno andare di pari passo”. “Oggi è in discussione a livello globale un nuovo modello alimentare, nonché un nuovo stile di vita, dietro cui c’è anche un modello economico - ha proseguito Giansanti -. Il dibattito è un’occasione importante per promuovere i temi della qualità e della sicurezza alimentare, fondamentali per un modello sano e corretto. Gli sportivi, da un alto, in quanto punti di riferimento nella società, e l’agricoltura dall’altro, in quanto produttrice di quella qualità, possono quindi svolgere un ruolo determinante nella diffusione di uno stile di vita corretto. Il gioco di squadra in questo caso è d’obbligo e quanto mai opportuno! nnn

La centralità del settore primario nell’economia nazionale è stato il tema del secondo talk show “L’agro alimentare al centro dell’economia nazionale”, che si è svolto a Villa Blanc il 1° febbraio. Di quanto questa centralità debba essere rispettata, hanno parlato tutti gli intervenuti. A cominciare dal presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Gianpaolo Vallardi, che ha ripercorso breve mente la storia degli ultimi 100 anni del Paese, ricordando il ruolo centrale che l’agricoltura ha avuto e ribadendo che - per le odierne sfide del settore - occorre essere più coesi e convergere tutti nel la stessa direzione, ovvero quella della crescita dell’agricoltura ita liana. “Abbiamo perso tanto negli ultimi tempi, in termini di com petitività”, ha dichiarato Raffaele Borriello, direttore generale di ISMEA, che ha sottolineato come le difficoltà dell’agroalimentare non siano esclusivamente esterne, ma soprattutto interne al sistema. Per questo - a parere di Borriello - occorre fare investimenti impor tanti su alcuni aspetti fondamentali, come quello delle infrastrutture, una logistica adeguata e una serie di eventi/fiere nazionali che promuovano il settore primario e richiamino investitori esteri. Insomma inaugurare una vera e propria “stagione del fare”: que sto l’auspicio condiviso da tutti i partecipanti alla giornata. Anche da Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha rimarcato la necessità di rivedere la nostra po litica commerciale, per esportare non soltanto i prodotti, ma anche il “saper fare italiano”, apprezza to in tutto il mondo. Il presidente della Commissione agricoltura della Camera ha ricordato che l’export italiano, nonostante le criticità, resta comunque tra i più forti al mondo, ma va incentivato e tutelato, soprattutto con un la voro più intenso sugli accordi bilaterali. All’esportazione del know how italiano ha accennato anche Gianluca Ferrari, vicepresidente di Granlatte, del Gruppo Granaro lo. “L’Italia è leader in tanti settori e l’agroalimentare italiano è di per sé un marchio vincente, tutta via al nostro Paese manca spesso il fare sistema”. Infine è intervenu to Carlo Nardello di Telecom, che ha parlato dello stretto connubio tra tecnologia e agricoltura. Lavorare con la tecnologia più avanzata, da cui oggi l’agricoltura non può prescindere, e lavorare con passione sono i punti di contatto principali alla base della collabo razione tra Telecom e Confagricoltura, che da sempre sostiene le proprie imprese nei percorsi di innovazione. Un dibattito - que sto secondo talk show - ricco di spunti di cui Confagricoltura ha fatto tesoro per lavorare alle stra tegie del futuro. nnn Agrifood al centro di Paola Castello Inaugurare la “stagione del fare” con investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali

da sin.: Nardello, Ferrari, Vallardi, Gallinella e Borriello

A Bologna “Grow!”, l’action tank di Agrinsieme, su infrastrutture per l’agricoltura del Nord Italia

di Gabriella Bechi

La dotazione delle infrastrutture materiali del Nord Italia appare buona rispetto al resto del Paese, ma pesa il divario con i competitor della Ue. È quanto è emerso dalla quarta edizione di “Grow!”, l’action tank del coordinamento di Agrinsieme che riunisce Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Aci). “Il ruolo delle infrastrutture per l’agricoltura del Nord” è stato il tema sul quale si sono confrontati a Bologna il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, i presidenti delle commissioni Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi e della Camera dei Deputati Filippo Gallinella, gli assessori all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Simona Caselli e del Piemonte Marco Protopapa e Carlo Sabetta, di Assotelecomunicazioni-ASSTEL. All’iniziativa sono inoltre intervenuti il presidente confederale Massimiliano Giansanti, il coordinatore nazionale di Agrinsieme e presidente Copagri, Franco Verrascina e gli altri due presidenti Dino Scanavino (Cia) e Giorgio Mercuri (Aci). Molte le diversità a livello territoriale: il Nord-Ovest può contare su una media di 41 km di reti viarie per impresa, con la Liguria a fare la parte del leone con circa 60 km/impresa, a fronte dei 26 km/impresa del Nord-Est: numeri nettamente superiori a quelli del Sud. Anche a livello di infrastrutture immateriali, le regioni del Nord presentano un’alta e crescente diffusione di reti digitali, con l’Emilia-Romagna sul podio con circa il 90% delle famiglie che accedono a internet, a fronte di una media nazionale dell’84%, che al Sud scende al 78%. Quanto all’utilizzo di internet da parte

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