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Organizzazione Siccità e costi

ROVIGO BALLANI ELETTO PRESIDENTE

È Lauro Ballani il nuovo presidente di Confagricoltura Rovigo. Con una solida esperienza sindacale, è già da anni vicepresidente nella giunta esecutiva di Confagricoltura Rovigo, come nel Consorzio di Bonifica Adige Po. In passato ha ricoperto vari incarichi a livello provinciale nella Federazione impresa familiare di Confagricoltura ed è stato vicepresidente del Consorzio di difesa rodigino. Conduce un’azienda a Polesella, con produzione di seminativi. “Diversi comparti sono in difficoltà nella nostra provincia, a partire dalla frutticoltura e dall’avicoltura - ha sottolineato Ballani -. Alcuni temi vanno seguiti con attenzione nel prossimo futuro: l’aggregazione delle aziende, lo sviluppo di filiere produttive con trasformazione in loco, il rispetto del territorio con lo sviluppo della bonifica, la riduzione dei costi aziendali e - ha concluso - in agenda ci sono ancora il Parco del Delta del Po e le proposte di estrazione del gas metano in Alto Adriatico”.

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IL POMODORO DA INDUSTRIA A TOMATO WORLD Passanti: “Siccità e costi sono i nemici della filiera”

Riflettori accesi sul pomodoro da industria, protagonista del Tomato World di Piacenza, che ha visto la presenza del presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura, Massimo Passanti. L’edizione del ventennale di Tomato World ha confermato l’importanza dell’appuntamento, sia dal punto di vista tecnico che informativo, per questo importante comparto dell’agricoltura italiana, ulteriormente cresciuto nel 2021, con una produzione complessiva vicina ai sei milioni di tonnellate. Un risultato che consolida l’Italia nella posizione di secondo produttore a livello mondiale, davanti a Stati Uniti e Cina. Importante è anche il ruolo che il distretto piacentino svolge come primo produttore del Nord Italia e secondo a livello nazionale. Cinque i convegni tematici programmati dagli organizzatori, che hanno contribuito a far luce e ad analizzare (alla vigilia dell’accordo sul prezzo per la nuova stagione), le dinamiche economiche in corso, i nuovi scenari del mercato, le tecniche colturali e le prospettive aperte dalla transizione ecologica. “La filiera del pomodoro da industria è una di quelle che traina il made in Italy e contribuisce alla bilancia commerciale - ha sottolineato Massimo Passanti -. Esportiamo il 58% dei trasformati e siamo il secondo produttore mondiale. Gli imprenditori agricoli sono una parte di questa filiera. La produzione media del distretto del Nord si attesta a 717,89 quintali/ettaro, lo scorso anno si sono prodotti mediamente 800 quintali in una campagna meteorologicamente perfetta”. Riflettendo sulle oggettive difficoltà della trattativa nazionale per il contratto 2022, Passanti ha sottolineato che “le premesse per questa campagna sono le scarse riserve idriche e un aumento vertiginoso dei costi di produzione ad ettaro di 1.200 euro, per un costo globale attuale calcolato attorno a 8.200 euro. Considerando la resa media produttiva - ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura - andiamo a 105 euro a tonnellata solo per la copertura dei costi. A questi ora vanno ad aggiungersi anche quelli energetici”.

LE NUOVE REGOLE CONTRO IL COREBO DELLE QUERCE Mele: “Una moratoria per trovare soluzioni migliori”

“Per contenere e contrastare la diffusione del Corebo delle querce, il coleottero che attacca le sugherete scavando cunicoli nella corteccia e deprezzandone il valore fino al 70%, è necessario intervenire a monte con strumenti di prevenzione”. Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, commenta la nuova norma nazionale, approvata con un emendamento alla legge di Bilancio, che prevede la bollitura del sughero prima della sua movimentazione extra regionale. Un trattamento mirato a contrastare la diffusione del coleottero e che sta creando un dibattito forte all’interno del comparto. “Bisogna intervenire in modo sinergico e integrato: dai trattamenti biologici degli alberi alla cura di bosco e sottobosco; dalle trappole con esca o con feromoni all’uso di insetti predatori - prosegue critico Mele -. L’idea del trattamento termico per debellare le larve è una soluzione a posteriori che non risolve il problema e non tutela la qualità del sughero, così come stanno dimostrando i pochi studi disponibili”. Come associazione di categoria, Confagricoltura propone alla politica di sostenere una moratoria sull’entrata in vigore della nuova norma. Una finestra che permetterebbe da un lato un maggior confronto tra gli operatori, grandi e piccoli, del settore su possibili modifiche alla legge e, dall’altro, un raggiungimento di risultati più affidabili sul piano della ricerca scientifica, per la quale occorre investire di più. “Sul piano economico - ha precisato Mele - è necessario fare tutte le valutazioni necessarie a garantire le regole del libero mercato evitando che i grandi, con maggiori strumenti finanziari, possano sopraffare gli imprenditori più piccoli e condizionare quindi i prezzi nei confronti dei proprietari delle piante”. La politica locale si è attivata per capire quale sia la soluzione migliore per superare un’emergenza che rischia di mettere a repentaglio la ripresa della filiera dopo decenni di tragica congiuntura. Fino al 2017 era rarissimo trovare questo coleottero in Sardegna. Le rilevazioni sul campo segnalano un aumento della sua presenza soprattutto in Gallura: Tempio e Calangianus, fino ad arrivare a Berchidda e Aggius.

TOSCANA MARCHIONNE È IL NUOVO DIRETTORE

Portare la sua esperienza internazionale al servizio delle imprese agricole regionali e aiutarle a vincere la sfida dell’agricoltura 4.0 contenuta nel PNRR: sono gli obiettivi del nuovo direttore di Confagricoltura Toscana, Alessandro Marchionne. “Credo - ha detto - che la nostra possa essere una regione protagonista del rilancio postpandemia. Non tutti i territori hanno questa varietà di colture, una ricchezza che può coniugarsi con la spinta all’innovazione”. Marchionne ha alle spalle 30 anni di esperienza nella conduzione di aziende del settore tra le più importanti d’Italia come Genagricola del gruppo Generali, di cui dal 2014 è stato amministratore delegato e direttore generale. Ha ricoperto le stesse cariche in Agricola S. Felice del gruppo Allianz ed è stato direttore vendite e marketing di Galbani. “Fondamentale collaborare con le sedi provinciali di Confagricoltura, che possono essere le vere protagoniste del cambiamento, rendendo la Toscana un modello organizzativo del settore”, ha sottolineato Marchionne.

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