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Elisabetta Tufarelli

Nelle bottiglie di Giuseppe e Flippo Pica ci sono i grandi vitigni del Cilento, dall’Aglianico al Fiano. L’azienda, nata a inizi ‘900, ha saputo evolvere e oggi affianca la cantina con degustazioni e cene

di Elisabetta Tufarelli

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Il vino della tradizione, la qualità di oggi

Il Cilento è una terra magnifica, non solo con un mare straordinario e paesaggi stupendi e incontaminati, ma anche ricca di tradizione agricola e, fin dal XIX secolo, anche vitivinicola. L’azienda Tempere, proprio sulle colline del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, è nata nel territorio a cavallo tra la Basilicata e la provincia di Avellino, patria dell’Aglianico. “Fin dagli inizi del ‘900 la mia famiglia, originaria di Sant’Arsenio, è connessa profondamente al mondo vitivinicolo. I miei fratelli ed io rappresentiamo la terza generazione”. Giuseppe Pica presenta così a Mondo Agricolo l’azienda Tempere, da sempre a conduzione familiare, e soprattutto impegnata nella produzione di vino di alta qualità. “Nel passato - continua - e fino agli anni ’40, nella collina delle Tempe, tra i comuni di San Pietro al Tanagro e San Rufo, si producevano diverse migliaia di quintali di Aglianico. Poi dopo la fillossera, che ha attaccato tutti i vigneti della zona scoraggiando i contadini locali a continuare la produzione, si è passati dalla vite all’ulivo e si produceva prevalentemente olio Evo”. Oggi la famiglia Pica continua a fare vini da antichi vitigni, quelli celebrati da Cicerone, Marziale, Plinio e Virgilio, che sono gli antenati dei più famosi vini campani, come l’Aglianico e il Fiano. “Mio padre Filippo - dice Giuseppe - si occupava, con successo della piccola osteria nel centro della Piazza di Sant’Arsenio, dove si mesceva vino, che veniva preso nell’alto Cilento e da una nostra piccola produzione. L’attività dava grandi soddisfazioni, anche perché la gente consumava abitualmente molto vino sfuso. Poi l’avvento dei bar e la crescita dei consu-

Il vino della tradizione, la qualità di oggi

mi di birra, a discapito del vino, determinò la chiusura dell’attività”. E qui inizia l’evoluzione in produttori vitivinicoli di pregio della famiglia Pica, sulla collina di Tempe, un tempo famosa proprio per la produzione di vino, con l’obiettivo di riportare alla luce i grandi prodotti di queste terre. “Dopo la morte di mio padre, con mio fratello Arsenio, abbiamo voluto onorare la sua memoria, piantando il primo ettaro di Aglianico. Da qui è partita questa nostra avventura; poi l’incontro con l’enologo Carmine Valentino che ci ha aperto la strada verso una produzione di qualità, secondo un attento disciplinare e protocollo di cantina. Il vino buono si fa prima di tutto in vigna - spiega - partendo da una materia prima di qualità, ma conta anche la vinificazione. La nostra prima etichetta è uscita in commercio con l’annata 2006, dopo 3 anni dalla vendemmia e dopo 24 mesi di passaggio in legno. Questa tecnica è stata affinata e continua ad essere migliorata ancora oggi”. L’azienda familiare è una piccola, preziosa realtà di cinque ettari, dominata dalla passione del vino, unita all’identità di questo territorio. Attualmente produce due etichette di rosso, una che affina 24 mesi ed un’altra 48 mesi in tonneaux di rovere francese. Un’etichetta di Fiano e una di bollicine metodo classico 24 mesi sui lieviti. I Pica sono viticoltori, ma nel loro sangue scorre anche l’anima commerciale e non si fermano alla produzione, ma vi uniscono esperienze e ‘terroir’. Organizzano visite dei vigneti, delle cantine, degustazioni e cene in vigna, ma non solo. Filippo Pica, esponente della IV generazione che avanza, viticoltore e sommelier, ha aperto a Roma la prima vinoteca Tempere, che - visto il successo - presto sono diventate tre, dove è possibile degustare questi capolavori dell’enologia cilentana, che nulla hanno da invidiare alle migliori produzioni nazionali e internazionali. “In accostamento ai nostri vini - precisa Filippo - proponiamo un’esperienza sensoriale di gusti, giocati su contrasti e abbinamenti, con formaggi e salumi Dop”. Una storia familiare esemplare, che sottolinea il lungo e continuo legame con la terra, con la forte consapevolezza della bontà dei vini, che esprimono le caratteristiche esclusive di questi luoghi. “Da questo nostro perfetto microclima, unito ad un’ideale eco-sistema, alle qualità naturali dei vigneti e all’expertise, nasceranno a breve - conclude Giuseppe - un’altra etichetta di bianco ed un rosato”. nnn

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