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Elisabetta Tufarelli
Si chiude il progetto “Be green, be smart, be farmer” per la transizione tecnologica ed ambientale in agricoltura
di Elisabetta Tufarelli
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ARoma, alla Casina Valadier, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto europeo “Be green, be smart, be farmer”, promosso da Citynews in collaborazione con Confagricoltura, Rds, Gambero Rosso e Forum Agricoltura Sociale, con il co-finanziamento dell’Unione europea. Un parterre di tutto rispetto per l’incontro che ha tirato le somme del lavoro svolto con i dieci workshop, online e in presenza, tenuti su tutto il nostro territorio nell’arco di diversi mesi. Dopo il saluto dell’amministratore delegato di Citynews, Fernando Diana, il vicepresidente di Confagricoltura, Giordano Emo Capodilista ha riassunto l’impegno dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli. ”Desidero sottolineare il grande successo dell’iniziativa, confermando l’interesse per questa materia - ha detto - che influenzerà sicuramente le scelte degli operatori delle varie filiere nei prossimi anni. Abbiamo affrontato numerosi argomenti, coinvolgendo più di 2000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti, con l’obiettivo di capire e dibattere sulle priorità della nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore da gennaio 2023”.
Innovare per essere sostenibili
Giansanti: “La Pac deve essere modulata seguendo i tempi e le nuove sfide”
Gli appuntamenti hanno fornito l’occasione per aggiornare gli agricoltori e gli stakeholder italiani sulle novità politiche e tecniche introdotte con la nuova Pac, dando l’opportunità fare domande ai policy maker e dibattere sugli orientamenti della riforma, sui suoi obiettivi e i relativi strumenti. Tra i temi affrontati: il contrasto ai cambiamenti climatici, l’innovazione, la sostenibilità, l’orientamento verso l’economia circolare e come essi si calano nelle linee direttrici della nuova Politica agricola comune. Per Confagricoltura nazionale, oltre al componente di giunta Luca Brondelli di Brondello e la dg Annamaria Barrile, era presente anche Vincenzo Lenucci, direttore area Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari, che ha fatto un’ampia relazione tecnica sui risultati del progetto. ”La politica agricola comune - ha spiegato - costituisce uno strumento essenziale per affrontare difficili situazioni di mercato come quelle caratterizzate dal forte squilibrio che stiamo vivendo e andrebbe pertanto adattata alla luce del mutato scenario, che presenta grosse difficoltà ed incognite per gli operatori. Gli elementi emersi dai nostri appuntamenti ci auguriamo possano costituire una traccia per l’implementazione della riforma nei prossimi anni, alla luce dei mutati scenari”. Per Confagricoltura sarebbe necessario confermare, senza modificarlo, il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale sul nuovo regime dei pagamenti diretti, allentare comunque gli obblighi relativi alla “condizionalità rafforzata”, in particolare per i seminativi (obbligo di rotazione annuale e di destinazione di una quota parte a superfici ad elementi non produttivi - una richiesta che poi, tra luglio ed agosto, la Commissione europea ed il Mipaaf hanno effettivamente accolto con due specifici provvedimenti che vanno nella direzione auspicata da Confagricoltura). Per quanto riguarda l’entrata in vigore della “condizionalità sociale”, occorrerà testare adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure e ridurre al minimo le sanzioni applicate in questa prima fase. Per le diverse Ocm settoriali, dagli incontri è emersa la richiesta d’intervenire in maniera mirata implementando le misure delle varie Organizzazioni favorendo gli operatori nell’accesso alle varie misure e garantendo una semplificazione delle procedure e criteri adattabili e elastici nella applicazione degli interventi. È importante anche orientare le misure di sviluppo rurale verso un quadro strategico nazionale coerente, pur considerando la diversità dei territori e favorendo investimenti produttivi, che migliorino la competitività delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto in particolare tramite la ricerca e l’innovazione, specie quella digitale. Occorre anche definire al più presto la revisione del Piano strategico nazionale ed in dettaglio le sue modalità applicative comprese quelle relative a gestione e controllo; il tutto con il necessario coinvolgimento delle Organizzazioni agricole in un efficace e partecipativo partenariato economico dove le rappresentanze potranno dare ulteriori utili indicazioni. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista di AgriFoodToday e EuropaToday, Dario Prestigiacomo, hanno partecipato gli europarlamentari Salvatore De Meo e Daniela Rondinelli con la dirigente dell’area Relazioni internazionali di Confagricoltura, Cristina Tinelli, che ha moderato i dieci incontri. All’evento conclusivo sono intervenuti anche il senior policy advisor Copa Cogeca, Patrick Pagani, Antonio Parenti, direttore della rappresentanza della Commissione Europea, e Luigi Polizzi, direttore generale delle Politiche internazionali e dell’Unione europea del Mipaaf, che ha contribuito con il suo intervento a diversi workshop. “Siamo in una fase di emergenza continua: prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. La Pac - ha messo in evidenza nelle sue conclusioni il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realtà. Va sempre coniugata l’efficacia con la flessibilità agendo con buon senso e in maniera mirata. Deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti”. nnn
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, durante l’evento conclusivo a Roma
Vincenzo Lenucci, direttore dell’area Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari