1 minute read

Madonna col Bambino con San Leonardo e un Santo Vescovo; San Cristoforo; San Leonardo

3. Niccolò di Segna, Santa Lucia (cat. 16c), Baltimora, Walters Art Gallery 4. Niccolò di Segna, Santa Caterina d’Alessandria (dettaglio cat. 22), Sansepolcro, cattedrale di San Giovanni Evangelista

Advertisement

gran parte delle figure di Niccolò, non escluse le altre del polittico di Sansepolcro. La decorazione punzonata dell’oro, caratteristica imprescindibile di Niccolò, si fa qui più ricca di sempre, come vedremo in dettaglio nel capitolo dedicato a questo aspetto. In generale la distribuzione delle lumeggiature (e di conseguenza del chiaroscuro) risulta più graduata per l’abbandono dell’abitudine di inserire nette zone di bianco nei punti di maggiore incidenza della luce, in contrasto con zone più sfumate. In tal senso una tappa di questo passaggio è rappresentata dalle figure del polittico ricostruito da Coor, dove il problema dei trapassi viene in parte marginalizzato da una pittura più uniforme. Il polittico proveniente da San Maurizio si presta allo stesso tipo di parallelismo, offrendo con la Santa Lucia di Baltimora (fig. 3) un ottimo confronto per la Santa Caterina d’Alessandria di Sansepolcro (fig. 4). Le due figure, pur diversamente abbigliate e acconciate, hanno in comune i tratti fisiognomici e – di nuovo – la posa delle mani sottili, a reggere l’una il pugnale del proprio supplizio e l’altra la palma del martirio. Entrambi i volti ovali sono caratterizzati da occhi ravvicinati e da una canna nasale lunga e dritta, che consentono comunque di cogliere il differente trattamento chiaroscurale e la maggiore intensità dello sguardo della Santa Caterina, per cui valgono le considerazioni fatte per il San Benedetto. La grande corona della principessa egiziana rappresenta in ogni caso un ulteriore elemento di continuità rispetto al polittico senese, dove la santa omologa è dotata di un diadema analogamente costruito con punte a

This article is from: