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33. Madonna col Bambino e due Santi

33. Francesco di Segna Madonna col Bambino e due Santi

Siena, pieve di Santa Maria a Tressa Quinto decennio del XIV secolo

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Sinopia

Della decorazione della lunetta di un’antica porta sul fianco destro della pieve di Tressa, presso Siena, resta oggi solo la sinopia coi graffi impressi sull’intonaco per farvi aderire la pittura soprastante. È ben leggibile, per quanto rovinato, solo il gruppo centrale con la Madonna col Bambino, mentre dei due santi laterali restano poche tracce, più definite nel giovane di sinistra e flebili nell’anziano vescovo a destra. Le perdite più gravi corrispondono alle pietre della centina sottostante. La lunetta è stata restaurata nel 1969 a cura della Soprintendenza senese. La sinopia era già visibile nel 1862, al momento del sopralluogo di Brogi. Un primo tentativo di classificazione della pittura arriva quasi un secolo più tardi, quando Carli la definisce un buon prodotto di stretta osservanza duccesca. La proposta di Stubblebine di riconoscervi l’intervento di un effimero e non pertinente Casole Fresco Master verso il 1315 è respinta da Boskovits, ma solo nel 2003 Bagnoli è tornato a considerare la lunetta suggerendo il nome di Niccolò di Segna, poi confermato da Franci1. Lo studioso è riuscito a formulare un’ipotesi pertinente, che rende conto dei pochi dettagli analizzabili attraverso le cattive condizioni dell’opera, come il profilo della Vergine e la disposizione del velo intorno al collo, probabilmente tenuto con una mano dal Bambino, com’è frequente nelle opere di quel pittore. Tuttavia colpisce lo sguardo diretto di Maria, che sembra osservare lo spettatore come nessuna delle figure trasognate di Niccolò riesce a fare, a differenza di quelle del fratello Francesco, che sembra il più papabile autore di questa lunetta, se si tiene conto anche che i tratti decisi della Vergine ricordano ad esempio la Madonna col Bambino ora a Roma (cat. 32), a cui somigliano almeno la linea arrotondata del naso della Madre e, pur vagamente, i tratti del Figlio.

Bibliografia Brogi 1897, p. 190; Carli 1955a, pp. 74-76; Carli 1955b, p. 179; Stubblebine 1973, p. 194; Stubblebine 1979, I, p. 112; Boskovits 1982, p. 502; Bagnoli 2003, p. 277 nota 32; Franci 2013.

1 Cfr. bibliografia specifica.

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