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34. Testa della Madonna

34. Francesco di Segna Testa della Madonna

Lucca, chiesa di San Francesco 1348 ca.

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Pittura a fresco

Sulla porta che dall’interno della chiesa di San Francesco a Lucca conduce nel secondo chiostro del convento una lunetta tardo-cinquecentesca con la Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Stefano (fig. 111) incornicia la testa di una Vergine riferibile alla redazione originaria della decorazione. Il restauro realizzato nel 1998 da Sandro Baroni e Barbara Segre ha permesso di ritrovare sotto il moderno santo Stefano alcuni tratti di un trecentesco san Ludovico di Tolosa e altre tracce dell’antica sinopia1 . In passato il frammento ha ricevuto una blanda attenzione e, a parte una prima classificazione come dipinto cimabuesco2, è stato attribuito genericamente all’ambito senese di primo Trecento3. Angelo Tartuferi e Andrea De Marchi lo hanno contestualizzato con maggior precisione, riconoscendovi elementi vicini in particolare a Ugolino di Nerio4 ,

111. Pittore della seconda metà del XVI secolo e Francesco di Segna, lunetta con la Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Stefano, Lucca, chiesa di San Francesco

1 R. Massagli-B. Segre, in Restauri 2000, pp. 23-27, cat. 2. 2 Ross-Erichsen 1912, p. 232. 3 Ferretti 1976, p. 33 nota 9. Donati 2009, pp. 67-68. 4 De Marchi 1998, p. 402. Tartuferi 1998, p. 44.

ma spetta a Bagnoli il merito di avervi riconosciuto la mano di Francesco di Segna in base a confronti con gli affreschi della cappella Agazzari e con la Madonna col Bambino di Lucignano5 (cat. 27, 29). Lo studioso ha inoltre messo in relazione a questa probabile testimonianza dell’attività lucchese del pittore un documento noto ma sottovalutato: un contratto di locazione per una casa già affittata in contrada San Quirico all’Olivo a Lucca stipulato da Nuta, moglie di Francesco, nel 13486. Questa data viene così a costituire un termine generico ma non meno importante per la collocazione cronologica nel quinto decennio del Trecento del frammento di San Francesco, che dunque diventa un elemento indiziario fondamentale per la ricostruzione della personalità artistica di Francesco di Segna. I giusti accostamenti proposti da Bagnoli mostrano la vicinanza tra il volto ovale e pieno delle Vergine lucchese e quelli delle donne degli affreschi in San Martino a Siena e di Santa Colomba (cat. 30), mentre la resa generale del capo velato è in effetti molto prossima non solo alla tavola di Lucignano ma anche alle altre Madonne assegnate a Francesco – in particolare con la n. 41 della Pinacoteca di Siena –, mostrando come il pittore continui a seguire uno schema costante durante il corso della sua carriera. Tuttavia, rispetto a queste, probabilmente da collocare entro la prima metà del quinto decennio, la testa di Lucca dimostra un carattere in un certo senso più ammiccante e un più deciso tentativo di scorciare il profilo di tre quarti, che potrebbe richiamare la stessa tendenza messa in atto da Niccolò di Segna nelle opere mature, tra cui la Madonna col Bambino di Villa I Tatti dal polittico di San Maurizio7 .

Bibliografia Ross-Erichsen 1912, p. 232; Ferretti 1976, p. 33 nota 9; De Marchi 1998, p. 402; Tartuferi 1998, p. 44; Massagli-Segre, in Restauri 2000, pp. 23-27, cat. 2; Donati 2009, pp. 67-68; Bagnoli 2003, pp. 272, 276 note 26, 29; Bagnoli 2009b, pp. 441-442; Franci 2013.

5 Bagnoli 2003, pp. 272, 277 nota 29; Idem 2009b, pp. 441-442. Così anche Franci 2013. 6 La prima citazione del documenti si trova in Lazzareschi 1938, p. 140 nota 2 (con riferimento al 1344: cfr. infra §5). Cfr. Concioni-Ferri-Ghilarducci 1994, p. 296, n. 68. 7 Cfr. cat. 16a.

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