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24. Tavoletta di Biccherna

24. Niccolò di Segna (?) Tavoletta di Biccherna

Ginevra, collezione privata 1350

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Tempera su tavola Cm 39,5 x 25 Provenienza: Colonia, Johann Anton Ramboux; Parigi, Henri Bordier (dal 1867). Iscrizioni: “LIBRO DE LENTRATA E DE LESCI|TA DE LA BICHERNA DEL COMUNE DI | SIENA DA KAL(ENDE) GIENAIO MCCCXL[V]IIII | A KAL(ENDE) LUGLIO MCCCL DO[N] LONARDO | MONACHO DI S(AN)CT(O) GALGANO NICHOLO | DI CIECHO MANETTI RICIARDO DI MIS(SERE) | PEPO UGURUGIERI ANDREA DI FRAN|CIESCHO PICHOLIUOMINI FRANCIESC|HO DI GHABRIELO KAMARLENGO E QU|ATRO AL DETTO TENPO FRANCIESCHO | DI MIS(SERE) DONATO LORO SCHRITTORE”.

Secondo lo schema tradizionale delle coperte dei registri semestrali della Biccherna, ufficio finanziario del Comune di Siena1, la metà inferiore della tavoletta è occupata da un’iscrizione in cui sono nominati i quattro tesorieri in carica: Niccolò di Cecco Manetti, Ricciardo di messer Pepo Ugurgieri, Andrea di Francesco Piccolomini, Francesco di Gabriello, i cui stemmi compaiono nella metà superiore sinistra. A destra è invece rappresentato il tesoriere don Leonardo, ugualmente citato in basso insieme allo scrittore Francesco di messer Donato. Il monaco cistercense, in cappa bianca, si trova dietro al bancone dell’ufficio della Biccherna su cui poggiano le monete del tesoro, i sacchi pieni e il calamaio; alle sue spalle si vede il cassone usato per riporre i denari. L’opera è ben conservata ed è stata sottoposta ad un leggero restauro di integrazione e ritocco nel 19832 . L’incongruenza delle date riportate sulla tavoletta, gennaio 1344 e luglio 1350, è stata notata da Gaudenz Freuler, che ricorda che le cariche della Biccherna erano semestrali e indica la necessità di integrare la prima data con una V (MCCCXL[V]III), in modo che risulti quella del gennaio 1349 (1350 stile comune), momento in cui sono effettivamente attestati in carica i quattro personaggi citati nell’iscrizione3 . La tavoletta, acquistata con altre trentuno da Johann Anton Ramboux a Siena4, entrò nella collezione parigina di Henri Bordier a seguito della vendita della raccolta del pittore tedesco, nel cui catalogo d’asta si trova la sua prima citazione5. In occasione della mostra di Avignone del 1983 la tavoletta è stata assegnata a Bartolomeo Bulgarini e messa in relazione ad altri pezzi dello stesso tipo6, tra cui Freuler rileva affinità in particolare con quelle relative agli anni 1339 e 1346 per l’impaginazione della scena figurata col tesoriere dietro al banco. Lo studioso svizzero tuttavia non accoglie l’attribuzione e si rifà invece a una proposta di Boskovits, secondo il quale l’autore del dipinto potrebbe essere individuato in Niccolò di Segna7. Freuler trova conveniente alla portata di questo pittore la resa più incerta dello spazio8, coi piani squadernati che in effetti ritroviamo in alcune delle sue rare scene narrative, come il Transito di San Giovanni Evangelista affrescato nella cappella Spinelli nella chiesa dei Servi di Siena (cat. 21). La fisionomia di don Leonardo contribuisce a confermare questa supposizione, mentre l’attenzione ai dettagli realistici viene messa da Freuler in relazione alla ripresa di elementi derivati dai Lorenzetti. Del resto, che Niccolò fosse sopravvissuto alla pestilenza del 1348 è confermato, più che dai pagamenti per il polittico agostiniano di Sansepolcro reperiti da Polcri e Cooper, riferibili a quell’anno, dalla effettiva realizzazione del polittico

1 Cfr. Le Biccherne 1984. 2 G. Freuler, in Manifestatori 1991, p. 44, cat. 8. 3 Freuler, in Manifestatori 1991, ibidem. 4 Geffroy 1882, pp. 418-419. F. Avril, in Art gothique siennois 1983, p. 198. 5 Katalog 1862, pp. 60-61, cat. 17. 6 M.C. Léonelli, in Art gothique siennois 1983, pp. 199-200. 7 Boskovits 1985a, p. 337, n. 32. 8 Freuler, in Manifestatori 1991, p. 45. Più cauta Giorgia Corso, in Le Biccherne di Siena 2002, p. 154.

della Resurrezione, commissionatogli con ogni probabilità dai monaci camaldolesi biturgensi a seguito del testamento del febbraio 1348, rintracciato dallo stesso Cooper9 .

Bibliografia Romagnoli ante 1835 (ed. 1976), II, pp. 505-514; Katalog 1862, pp. 60-61, cat. 17; Geffroy 1882, pp. 418-419; Avril-Léonelli, in Art gothique siennois 1983, pp. 198-200; Ceppari-Sinibaldi-Zarrilli, in Le Biccherne 1984, p. 104; Boskovits 1985a, p. 337; Freuler, in Manifestatori 1991, pp. 44-45, cat. 8; Corso, in Le Biccherne di Siena 2002, p. 154; Matteuzzi 2008, p. 325.

9 Cooper 2004, p. 125. Cfr. cat. 22.

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