Non di solo
PANE Sussidio di preghiera per la famiglia Domenica 10 Aprile 2016 III Settimana di Pasqua
Anno XV - n°
«Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Settimanale di preghiera
751
Offerta della giornata “Pregare, forse il discorso più urgente”
Sussidio di preghiera per la famiglia
Sito di Non di Solo Pane:
www.nondisolopane.it
Aprile 2016
Offerta quotidiana
Intenzioni mese di Aprile Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese
Intenzione del Santo Padre Perché i piccoli agricoltori ricevano il giusto compenso per il loro prezioso lavoro.
Cuore divino di Gesù,
Intenzione missionaria
io ti offro per mezzo
Perché i cristiani dell’Africa diano testimonianza di amore e di fede in Gesù Cristo in mezzo ai conflitti politico-religiosi.
del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze
Intenzione dei vescovi Per le coppie di giovani che desiderano formare una famiglia e devono fare i conti con la precarietà del lavoro e la disoccupazione.
di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
Intenzione del Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari Perché, guardando al Cuore di Cristo, paziente e misericordioso, ci impegniamo con gioia nella costruzione della civiltà dell'amore.
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 2
III Domenica di Pasqua Non possiamo sfuggire alle parole del Signore, e in base ad esse saremo giudicati. Papa Francesco
Il santo del giorno:
San Michele dei Santi Na cque a Vich (Catalogna), non lonta no da Barcellona, il 29 settembre 1591. Rima sto orfano di padre a 11 anni, si sentì chiamato a vita religiosa. Nel 1603 fu accolto nel convento dei Trínitari di Barcel lona, dove ebbe a mae stro il venerabile Paolo
Agisci Oggi Gesù chiede anche a me se lo amo. Cosa rispondo in sincerità nel mio cuore e nei fatti? Maria ci guida ad amare Gesù.
Domenica 10 Aprile III Settimana del Salterio
Aznar. Il 30 settembre 1607 emise la profes sione religiosa. Cono sciuta la riforma com piuta nell'Ordine della Santissima Trinità dal beato Giovanni Battista della Concezione e ap provata dal papa Cle mente VIII, rifece l'an no di noviziato e la nuova professione tra i Trinitari Scalzi. Subito si manifestarono nel giovane religioso feno
meni mistici. Colto da fenomeni mistici, i su periori lo inviarono a Siviglia per farlo esa minare da sacerdoti esperti e il loro giudizio fu quanto mai favore vole. Fu prima eletto vicario del convento di Baeza e poi superiore di Valladolid, dove al lora si trovava la corte del re di Spagna. Morí nel 1625.
Brano Evangelico: Gv 21, 114 In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli disse ro: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centi naio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava do mandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Contemplo: Signore, tu sai
che ti voglio bene (c,v 21,17) La risurrezione di Gesù e il battesimo nella sua Chiesa ci hanno resi capaci di amare: «L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Ogni domenica, come ha fatto con Pietro, il Signore ci chiede se noi lo amiamo, e nonostante i nostri rinnegamenti e le nostre infedeltà egli continua ad insegnarci l'amore di Dio e del prossimo.
Non di solo pane Numero 751 pagina 3
P a g i n e
b i b li c h e
all’orizzonte, tra la luce incerta
Nella nostra Galilea
di un nuovo giorno che nasce, la
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
figura indefinita del Risorto seduto accanto alle braci di un fuoco: “Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!»”. Solo se percorriamo le strade fangose della nostra Galilea incontreremo Gesù risorto e potremo cominciare a vivere da risorti. E’ nelle nostre case, nelle nostre famiglie, sul luogo di lavoro che noi possiamo vivere l’etica della “resurrezione”, la grammatica dell’amore e del Dopo i fatti successi a Gerusa-
Questo è un fatto importante per
dono gratuito.
lemme e le prime apparizioni i
la nostra vita perché dobbiamo
incontrato Gesù risorto dovrebbe
discepoli ritornano in Galilea,
imparare ad incontrare il Risorto
vivere come suggerisce Giovanni
alla vita di sempre. “Disse loro
nel tessuto della nostra esisten-
Crisostomo : “L'uomo, appena si
Simon Pietro: «Io vado a pesca-
za, in quella Galilea delle genti
leva dal suo letto, non ricerchi
re». Gli dissero: «Veniamo anche
che troviamo nel nostro cuore.
altra cosa, sia con le parole sia
noi con te»”. Tutto ricomincia
Gesù, l’evento straordinario del-
con le opere, che di rendere la
dalla Galilea delle genti, lontano
la sua resurrezione , non lo tro-
sua casa e la sua famiglia più
da Gerusalemme, in quella regio-
viamo lontano da noi, tra le pie-
pia. Vive veramente soltanto chi
ne ibrida, di forte immigrazione,
tre votive del Tempio. E’ nella
vive per gli altri. Chi invece vive
incontro tra popolazioni e cultu-
nostra Galilea, fatta di luci e di
solo per sé, disprezza e non si
re diverse, una sorta di “terra di
ombre, di slanci di generosità e
cura degli altri, è un essere inu-
mezzo” senza un’identità ben
di compromessi, di promesse e di
tile, non è un uomo, non appar-
precisa come la Giudea. Tutto
tradimenti
facciamo
tiene alla razza umana [...]”.
ricomincia dalle loro case , da
l’esperienza viva e vera con la
Questa è la nostra Pasqua terre-
quel lago, da un lavoro duro e
resurrezione. Gesù ci attende,
na: vivere nella luce trasparente
faticoso. Ed è proprio sulla spiag-
seduto, sulla spiaggia della no-
della gratuità in attesa di vivere
gia del primo incontro, del primo
stra esistenza, tra la sabbia, il
in quella luce che non conosce
sguardo, del primo amore che
sudore, le delusioni e la fatica
tramonto e che nessuno ci potrà
Gesù risorto attende, sulla riva,
del credere. Perché la fede, sia
togliere.
all’alba, dopo una notte di pesca
chiaro, è fatica, un andare oltre
fallimentare
il
i
suoi
discepoli.
che
contingente
noi
per
scorgere
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 4
L’uomo che ha
P a g i n e
L’angolo della misericordia Le preghiere più belle della Bibbia e dei grandi autori della tradizione cristiana.
Paolo VI Giovanni Battista Montini (18971978), divenuto Papa con il nome di Paolo VI, è figura che ha saputo coniugare la profon dità intellettuale con l'impegno fattivo nell'ambito della forma zione, dell'educazione e della politica, grazie a capacità non comuni di interpretazione della società ecclesiale e civile. Que sto aspetto, unito a un'immagine pubblica un poco timida e, solo apparentemente, distaccata, ha celato ai più la ricchezza della sua vita spirituale, davvero esemplare e capace di sintesi elevatissime, come quelle delle seguenti preghiere all'Amore di Dio, scritte in momenti diversi della sua vita.
… Perché sei l’amore Signore, nel momento della prova, ora che il dolore e la trepidazione gravano sul mio cuore, guidami con la chiarezza della fede a trovare in Te l'aiuto e il conforto. Lo Spirito Santo mantenga in me la certezza di essere tuo figlio aiutandomi ad accettare tutto dalla tua mano. Persuadimi che Tu, Padre, disponi gli avvenimenti al mio bene, rispettando la libertà umana. Fa', o Cristo, che nella certezza del tuo amore io trovi la risposta a quelle domande che superano questo mistero umano. Fa' che senta sulla mia strada dolorosa, il tuo passo sicuro che non mi abbandona. Credo in Te, o Gesù, perché sei la Verità. Spero in Te perché sei fedele. Amo Te, perché sei l'Amore.
b i b li c h e
“Mi ami tu più di costoro?” di don Luciano “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?” è la domanda che Gesù rivolge a Pietro, dopo la Sua Risurrezione. Ma sentiamocela rivolta a ciascuno di noi, perché Gesù interpella ciascuno a seguirlo sulla via del Vangelo, nel nome dell’amore da Lui abbondantemente sparso. E l’amore è una medicina di cui non possiamo fare a meno. "In un mondo che va perdendo la capacità di amare, man mano che perde la capacità di conoscere Dio e, facendo dell'uomo centro supremo del suo pensiero e della sua attività, divinizza se stesso, spegne la luce della verità, vulnera i motivi della onestà e della gioia, noi proclamiamo la legge dell'amore che si sublima, dell'amore che sale, dell'amore che osa prefiggere a suo termine l'infinita bontà... In un mondo che ha deturpato l'amore in tutte le maniere, ne ha fatto sorgente di indescrivibili bassezze, che lo ha confuso col piacere, e il piacere lo ha reso emozione animale, che lo ha sconsacrato nell'innocenza, lo ha deriso nella sua integrità, lo ha mercanteggiato nella sua debolezza, lo ha esaltato per avvilirlo, lo ha esaltato per renderlo complice della passione e del delitto, in questo mondo noi proclamiamo la legge dell'amore che purifica" (Card. Battista Montini discorso 8 Giugno 1956).
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 5
III Settimana di Pasqua La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Papa Francesco
Il santo del giorno: Santa Gemma Galgani
Nasce il 12 marzo 1878 a Bogonuovo di Cami gliano (Lucca). La mamma Aurelia muore nel settembre del 1886. Nel 1895 Gemma rice ve l'ispirazione a segui re impegno e decisione la via della Croce. Gemma ha alcune vi sioni del suo angelo custode. L'11 novem bre 1897 muore anche il padre di Gemma,
Agisci Perché cerchiamo Cristo? Solo per "saziare" i nostri bisogni (certo Gesù ci aiuta anche in quello) o anche perché abbiamo capito davvero chi è lui per noi? Chiediamo a Maria di aiutarci a fare luce.
Lunedì 11 Aprile III Settimana del Salterio
Enrico. Ammalata, Gemma, legge la bio grafia del venerabile passionista Gabriele dell'Addolorata (ora santo), che le appare e la conforta. Gemma nel frattempo matura una decisione e la sera dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata, fa voto di verginità. No nostante le terapie me diche, la malattia di Gemma, osteite delle vertebre lombari con
ascesso agli inguini, si aggrava fino alla para lisi delle gambe, dalla quale però viene guari ta miracolosamente. Le visioni di Gemma con tinuano e le viene data la grazia di condividere le sofferenza di Cristo. Nel maggio del 1902 Gemma si ammala nuovamente, si ripren de, ma ha una ricaduta in ottobre. Muore l'11 aprile 1903.
Brano Evangelico: Gv 6, 2229 Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Pa dre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Contemplo: L'opera di Dio è credere in Cristo (cf Cv 6,29) Signore Gesù, tu lo sai che ogni giorno ti domandiamo: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Noi vogliamo combattere per il trionfo del tuo Regno, ma siamo
anche convinti che sono più importanti le tue opere, perché le nostre, tu le conosci bene, sono scarse. «L'opera di Dio» sarà dunque la nostra preghiera con te e la manifestazione della fede, della speranza e dell'amore che ci hai dato.
Non di solo pane Numero 751 pagina 6
Dalla Prima Lettura
I falsi testimoni At 6,815 Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parla va.
Hai notato come per i discepoli di Gesù si av vera la Parola che il Maestro aveva detto loro? Egli aveva annunciato loro che se avrebbero perseguitato il capo, tanto più avrebbero perseguitato i discepoli. Ciò significa che per essi è previsto il suo stesso destino di rifiuto e di morte. Nel caso di Stefano poi, san Luca sottolinea la similitudine con gli eventi della passione di Gesù: i falsi testimoni, la cattura ed il processo farsa davanti al Sinedrio. Eppure, Stefano sembra non accorgersi di ciò che sta avvenendo attorno a lui: egli ormai è catturato completamente dalla presenza di Dio, che lo guida e lo prepara per la testimonianza supre ma. Quando sei unito a Dio e sei nella sua gra zia, difficilmente tutto ciò che ti circonda può spaventarti o turbarti: anche se tutto attorno a te crolla e viene meno, nulla può toglierti la tua incrollabile fiducia in lui. Ma per giungere a questo, devi impegnarti attimo per attimo a confidare in lui.
Preghiera
Gesù Cristo, fedele amico della mia anima, ti rinnovo l'offerta della mia vita, affinché mi insegni a compiere la tua volontà, mi rafforzi nel seguirti, così che possa imitarti nelle virtù cristiane: la bontà, la carità, l'umiltà, la giustizia.
Medita La Parola Senza la grazia non possiamo nulla Meditazione a cura di Fiorella Elmetti
Come spiegare la risurrezione di Gesù? Papa Francesco ce l'ha ben spiegato a pasquetta: "... se io mi lascio raggiungere dalla grazia di Cristo risorto, se le permetto di cambiarmi in quel mio aspetto che non è buono, che può far male a me e agli altri, io permetto alla vittoria di Cristo di affermarsi nella mia vita, di allargare la sua azione benefica. Questo è il potere della grazia! Senza La grazia non possiamo nulla! E con la grazia del Battesimo e della Comunione eucaristica posso diventare strumento della misericordia di Dio, di quella bella misericordia di Dio". Ecco l'aneddoto di un missionario che viveva da tantissimi anni in Cina. Non aveva battezzato nessuno, ma era riuscito a stabilire una bellissima relazione con un vecchietto con cui passava le ore e le giornate a chiacchierare del più e del meno, e a discutere delle cose di Dio. Era stupendo per entrambi potersi scambiare le proprie esperienze di fede. Era bello poter scoprire, grazie all'altro, un altro volto di Dio, un altro colore del Suo arcobaleno, un altro raggio della Sua luce. Un giorno il missionario arrivò a parlare della risurrezione. Come spiegare al suo amico il mistero della risurrezione di Gesù? Era facile raccontargli della vita di Gesù, del bene che aveva fatto, di come la gente semplice lo ricordasse proprio come un uomo buono che aveva fatto tanto bene. Ma come spiegargli la risurrezione? Provò, e riprovò, cercò esempi, metafore... ma il suo grande amico non riusciva a comprendere tale stupefacente mistero. Finché un giorno il vecchio cinese disse al suo amico missionario: "Ascolta, da tanti giorni ti sforzi di spiegarmi quello che io non posso capire. Credo ci sia un unico modo perché io possa capire cos'è la risurrezione di Gesù: mostrami la tua risurrezione!".
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 7
III Settimana di Pasqua L’amore di Dio è reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. Papa Francesco
Martedì 12 Aprile III Settimana del Salterio
Brano Evangelico: Gv 6, 3035
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché ve diamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mo sè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». San Giulio I Papa
Agisci Oggi medito su queste parole di Gesù: «lo sono il pane della vita», e le ripeto in ogni difficoltà che incontrerò durante la giornata; so che egli può nutrirmi nel profondo e darmi vita. Maria, Vergine dell'Eucaristia, accompagnaci sempre alla fonte dell'amore.
Medita La rivelazione di Gesù raggiunge qui il suo apice: Gesù, dopo aver aiutato la folla a prendere coscienza della sua fame di vita eterna, annuncia loro che il vero pane che dona tale vita è lui. Nella storia dell'umanità ci saranno ancora tanti popoli affamati di pane materiale, ma quello che egli dona va al di là del semplice cibo. Ciò che il Signore ti dona è sé stesso, cioè il pane che ti sfama per la vita senza fine: per questo ci saranno tante cose che potranno mancarti nella vita, ma certa mente non verrà mai meno il pane che ti dà la forza per camminare ver so Dio e per giungere alla pienezza della vita eterna. Tutti coloro che non mangiano di questo pane, anche se sono sazi di tante cose; in realtà sono affamati di quella fame tremenda che porta alla disperazione, che è la mancanza di Dio.
Contemplo: lo sono il pane della vita (Gv 6,35) La «manna» che discese dal cielo è la figura meravigliosa, ma ormai solo figura, del vero pane che Dio ci dona nel presente. Prima di Cristo e al di fuori di Cristo
è tutta una figura: «La realtà invece è Cristo!» (Col 2,17). Dio ha sempre cura del suo popolo, in tutta la storia. Cristo vive in mezzo a noi. Il vero pane è una persona: «Colui che discende dal cielo». Egli ha una missione precisa: «Dare la vita al mondo» (Gv 6,33).
Non di solo pane Numero 751 pagina 8
spiritualità
Gli approfondimenti di Non di Solo Pane
Via Lucis Gesù da il potere di rimettere i peccati. Dal Vangelo di Giovanni.
La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono al vedere il Signore. Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete non saranno perdonati» (Gv 20,19-23).
Solo dopo la Risurrezione Gesù ha trasmesso agli apostoli il potere di perdonare i peccati. È chiaro il riferimento alla sua morte redentrice. La croce è il prezzo del peccato; la croce è la morte che ci ha portato la vita. Per poco che riflettiamo sopra l’amore di Dio e la realtà della nostra condizione di peccatori, il cuore ci si riempie di profonda riconoscenza.
C’è un legame strettissimo tra la resurrezione e la remissione dei peccati. L’assoluzione che riceviamo tutte le volte che ci accostiamo al Sacramento della penitenza è un’anticipazione dei beni futuri, è risorgere a vita nuova. Il peccato è una porta chiusa, un cuore avvolto nella penombra della decadenza, una sorta di pietra posta all’ingresso di un sepolcro. La risurrezione di Gesù, e quindi anche il potere che Egli da alla Chiesa di rimettere i peccati, spalanca le porte del nostro cuore, è luce che penetra e dissipa le tenebre dei nostri peccati. Osserva Anselm Grun: “Il Risorto passa attraverso le porte chiuse. La paura dei discepoli non riesce ad impedirgli di giungere a loro attraverso le porte sprangate e di augurare loro la pace. È una stupenda immagine della risurrezione. Abbastanza spesso noi teniamo chiuse gli uni agli altri le nostre porte. Non facciamo entrare nessuno in casa nostra. Ci nascondiamo dietro una corazza di paura. Risurrezione significa che nessun lucchetto e nessun catenaccio riesce ad impedire al Risorto di raggiungere il nostro cuore e di entrare in casa nostra”.
Preghiamo: Signore Gesù, nostro Salvatore, ispiraci una fiducia illimitata nella tua misericordia, insieme a un pro fondo desiderio di combattere il peccato in tutte le sue forme. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 9
III Settimana di Pasqua Il tema della misericordia esige di essere riproposto con nuovo entusiasmo e con una rinnovata azione pastorale.
III Settimana del Salterio
Papa Francesco
Il Santo del giorno: Madonna dell’arco Era un lunedì di Pasqua, il giorno della cosiddet ta ‘Pasquetta’, cioè la famosa gita fuori porta di una volta e nei pressi di Pomigliano d’Arco, alcuni giovani stavano giocando in un campetto a “palla a maglio”, oggi diremmo a bocce; ai margini del campetto sorgeva un’edicola sulla quale era dipinta una immagine della Madon
Mercoledì 13 Aprile
na con il Bambino Ge sù, ma più propriamente era dipinta sotto un arco di acquedotto; da questi archi viene il nome di Madonna dell’Arco Nello svolgersi del gio co, la palla finiva contro un vecchio tiglio, i cui rami ricoprivano in par te il muro affrescato, il giocatore che aveva sbagliato il colpo, in pratica perse la gara; al colmo dell’ira il giovane riprese la palla e be
stemmiando la scagliava contro l’immagine sa cra, colpendola sulla guancia che prese a san guinare. La notizia del miracolo si diffuse nella zona, arrivando fino al conte di Sarno, un nobi le del luogo, con il com pito di ‘giustiziere’; dietro il furore del po polo, il conte imbastì un processo contro il gio vane bestemmiatore, condannandolo all’impiccagione.
Brano Evangelico: Gv 6, 3540
Agisci Oggi medito sul dono della vita eterna e della risurrezione finale. Con questa luce rivedo la mia vita.
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi vie ne a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di co lui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha manda to: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiun que vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Contemplo: Lo risusciterò nell'ultimo giorno (Cv 6,40) «Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete». L'insegnamento di Gesù va ben al di là della lotta quotidiana per il nu-
trimento. Il cibo materiale, conquistato con il lavoro di tutti e con il rispetto per tutti, è ben poca cosa di fronte al cibo spirituale promesso da Gesù nella risurrezione.
Non di solo pane Numero 751 pagina 10
Dalla Prima Lettura
Medita La Parola
Dio sa essere paziente
Troppo duri nel cuore e testardi nella mente
At 8,18 Andarono di luogo in luogo, annun ciando la Parola.
A volte, quelle che sembrano delle disgrazie in realtà sono delle grandi opportunità. Così, la prima persecuzione della Chiesa si trasfor ma in una opportunità per annunciare la sal vezza operata da Gesù. I risultati non si la sciano attendere, e nuovi credenti si aggiun gono alla comunità. Certi imprevisti, poi, in realtà sono davvero provvidenziali, in quanto manifestano una volontà di Dio assoluta mente imprevedibile: è il caso di Sàulo, il quale ancora non sa quale destino lo attende. Intanto, egli fa la sua parte e crede di servire Dio imprigionando gli appartenenti a questa nuova dottrina. Dio sa essere paziente e sa attendere il momento opportuno per rivelarsi: quando apri anche solo uno spiraglio nella tua vita, egli entra e compie grandi miracoli e cambiamenti insperati. Non preoccuparti se Dio permette qualche persecuzione: forse chi ti perseguita sta per divenire discepolo di Cri sto più fervoroso di te.
Meditazione a cura di don Carlo Moro Parroco di Gargnano
Andare a Gesù: è questo che il Padre vuole da ciascuno di noi. Eppure, coloro che ascol tavano Gesù non erano ben disposti, per cui molti di loro non credevano alle sue parole. Tu, che conosci la grazia e la promessa realizzatasi in Cristo, purtroppo a volte ti comporti proprio come i Giudei contemporanei del Maestro: troppo duri nel cuore e testardi nella mente, essi non hanno la volontà di accogliere il dono che Gesù fa a tutta l'umanità. Credere in lui significa avere già su questa terra la caparra della vita eterna che è dono di Dio, ma che Egli fa a coloro che credono nel Figlio divino. Hai mai pensato che ogni volta che ricevi la comunione, ti viene donato il pegno di quella vita senza fine che un giorno vivrai assieme a tutti gli angeli ed i santi? Per questo, cerca di non fare come tanti cristiani che ricevono il corpo di Cristo in maniera distratta o superficiale.
Preghiera
Padre di bontà, proclamiamo con il salmista: «Stupende sono le tue opere!». Mirabile è, infatti il tuo agire per noi. Concedimi, di essere portatore del tuo amore per i fratelli che incontrerò.
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 11
Pagine bibliche
Gli approfondimenti di Non di Solo Pane
Personaggi Pasquali Per rivivere la gioia di un incontro
"riconoscere" il Risorto non bastano gli occhi del volto
Maria di Magdala
e neppure aver camminato con lui e ascoltato i suoi
di Mons. Gianfranco Ravasi
discorsi sulle piazze palestinesi o cenato con lui. E necessario uno sguardo profondo, un canale di conoscenza superiore. Infatti Maria "riconosce" Gesù quando la chiama per nome e gli occhi della sua anima si aprono ed esclama «in ebraico Rabbunì, che significa: Maestro!» (20, 16) e, così, riceve la missione di essere testimone della risurrezio-
È una storia strana quella
davanti al sepolcro ove po-
ne: «Va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio
di Maria, la discepola di Gesù originaria di Magdala,
che ore prima era stato deposto il corpo esanime
mio e Dio vostro. Maria di Magdala, allora, andò su-
un villaggio di pescatori sul lago di Tiberiade, centro
di Gesù. Paradossale è l'equivoco in cui cade la don-
bito ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Si
commerciale ittico denominato in greco Tarichea,
na che scambia quel Gesù, ritornato a nuova vita e
gnore! e anche ciò che le aveva detto» (20, 17-18).
cioè "pesce salato". La sua figura fu, infatti, sottopo-
presente davanti a lei, col custode dell'area cimite-
sta a una serie di equivoci. Noi vorremmo partire pro-
riale. Come è potuto accadere questo inganno? La
prio da quell'alba primaverile evocata da un brano
risposta è nella natura stessa dell'evento pasquale
del Vangelo di Giovanni che la liturgia di Pasqua ci
che incide nella storia ma è al tempo stesso un atto
propone, sia pure parzialmente (20, 1-18). Maria è
soprannaturale, misterioso, trascendente. Per
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 12
III Settimana di Pasqua È il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita.
III Settimana del Salterio
Papa Francesco
Il Santo del giorno: San Tiburzio e compagni I tre santi martiri Tibur zio, Valeriano e Massi mo, vissuti nel III seco lo a Roma, sono ricor dati da antiche fonti sin dal V secolo, tuttavia vi sono due versioni che trattano la loro perso nalità ed esistenza sto rica; una è legata alla «Passio» di S. Cecilia mentre l'altra è riporta
Giovedì 14 Aprile
ta dal «Martirologio Geronimiano».Secondo la «Passio», Valeriano era sposo di Cecilia e da lei convertito, fu battezzato dal papa Ur bano I e a sua volta convertì al cristianesi mo il fratello Tiburzio; ambedue furono con dannati a morte dal prefetto Almachio, che li affidò al «cornicularius» Massi mo,il quale prima di fare eseguire la senten
za, si convertì anche lui, venendo così con dannato e ucciso qual che giorno dopo. Vale riano e Tiburzio furono martirizzati e sepolti in un posto chiamato Pa gus da Cecilia, a quat tro miglia da Roma, ma che non è stato identifi cato, e che poco dopo seppellì anche Massi mo in un diverso sarco fago.
Brano Evangelico: Gv 6, 4451
Agisci Dio stesso ci istruisce, parla al nostro cuore e alla nostra mente attraverso la sua Parola. Oggi desidero riconoscere la grandezza e la bellezza di questo.
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo gior no. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcu no abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Contemplo: Saremo ammae-
strati da Dio (cf Gv 6,45) Gesù annuncia alla Nuova Gerusalemme: «Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore» (Is 54,13). Nella Nuova Alleanza, scritta non più sulla pietra ma nel cuore, «nessuno avrà più da
istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo - Conosci il Signore! Tutti infatti mi conosceranno» (Ger 31,3134, citato in Eb 8,8-12). «Non ci sarà più bisogno di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà» (Is 60,19 e Ap 22,5).
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 13
Dalla Prima Lettura
Un cammino pieno di gioia At 8,2640 Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?
Il dialogo tra Filippo e l'eunuco etiope ricorda tanto le catechesi che venivano impartite ai catecumeni che si prepara vano a ricevere il Battesimo; inoltre, tutto il brano sembra costruito su un cammino ideale che l'apostolo fa com piere all'uomo il quale, dal buio dell'in comprensione e della mancanza di fede, arriva man mano alla pienezza della lu ce della rivelazione della salvezza. Quando la rinascita nelle acque del Bat tesimo è compiuta, la presenza di Filip po non è più necessaria, ed egli viene rapito dallo Spirito mentre il nuovo cre dente continua il suo cammino pieno di gioia. A volte il Signore ci fa fare degli incontri, lungo la nostra strada, che sono solo apparentemente casuali, ma che in realtà ci cambiano la vita: ringrazia Dio, se egli si è servito delle persone più im pensabili o da cui meno te lo aspettavi, per risvegliarti ad una fede più forte e più salda.
Medita la Parola
Uno sguardo nuovo Meditazione di don Luciano Vitton Mea
L’episodio della manna nel deserto, narrato nell’antico testamento, era un fatto di primaria importanza per la tradizione giudaica. Eppure Gesù sta dicendo a coloro che lo ascoltano, che essi sono ben più fortunati dei loro padri, i quali poterono mangiare quel cibo che veniva direttamente da Dio: essi infatti nonostante tutto morirono comunque mentre chi di loro accetterà di nutrirsi del vero pane disceso dal cielo, cioè della carne di Gesù, non conoscerà la morte. Per scorgere però la presenza del Divino in un frammento di pane consacrato bisogna andare oltre il contingente, guardare la realtà con uno sguardo contemplativo. Solo questa capacità di andare oltre può salvare la nostra anima e il mondo intero. Ci ricorda A. Frossard: “Se il ventunesimo secolo si convertirà, ciò avverrà per uno sguardo nuovo, per lo sguardo mistico che ha la proprietà di vedere le cose per la prima volta in una maniera inedita.” E’ proprio questo sguardo che ci permette di vedere in Gesù il pane vivo disceso dal cielo.
Preghiera
Eterno Padre, «ti prego affinché ti degni di condurre me peccatore a quell'ineffabile convito dove tu con tuo Figlio e con lo Spirito Santo sei per i tuoi santi luce vera, sazietà piena, gaudio eterno, gioia completa, felicità perfetta» (san Tommaso d'Aquino).
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 14
Venerdì 15 Aprile
III Settimana di Pasqua Gesù, dinanzi alla moltitudine di persone che lo seguivano, stanche e sfinite, smarrite e senza guida, sentì una forte compassione per loro. Papa Francesco
Il Santo del giorno: San Marone Le più antiche notizie rinviano al tempo in cui a Roma sul trono imperiale sedeva Do miziano (8196), della dinastia dei Flavi. Ap parteneva alla famiglia dei Flavi anche Domi tilla, giovanissima cu gina dell'imperatore, "pecora nera" nella fa miglia imperiale, per
III Settimana del Salterio
ché cristiana. Promessa sposa, già da bambina, ad Aureliano, di nobile famiglia senatoria, ven ne dissuasa dalle nozze da Marone, insieme ai suoi amici Eutiche e Vittorino, cristiani anch'essi. Aureliano spinse così l'imperatore a condannarla all'esilio sull'isola di Ponza. Ac compagnarono Domi tilla, per curarne la for
mazione, anche i tre amici cristiani Marone, Eutiche e Vittorino, che agli occhi di Aure liano apparvero come i responsabili del rifiuto da parte di Domitilla. Marone fu condannato ai lavori forzati e invia to sulla Salaria, a 130 miglia da Roma, dove morì nell'anno 100.
Brano Evangelico: Gv 6, 5259
Agisci: San Paolo, subito dopo la sua conversione, va ad annunciare che Gesù è il Figlio di Dio. Oggi chiedo al Signore un po' del suo entusiasmo e della sua forza.
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi man gia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Contemplo: Chi mangia que-
sto pane vivrà in eterno (Gv 6,58)
Nell'eucaristia il cristiano riceve la partecipazione alla vita stessa di Dio. Le parole del quarto Vangelo, nel capitolo 6, riportano la fede di Giovanni e dei dodici a-
postoli, uguale in tutto allo scritto più antico che conosciamo sull'istituzione dell'eucaristia: «Gesù prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo che è per voi... Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue» (1Cor 11,23-26).
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 15
Dalla Prima Lettura
Fare fatica a credere At 9,120 Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni.
La conversione di Sàulo sembra istantanea: in realtà, il Signore va a scavare nelle pro fondità stesse del suo cuore e fa appello alla sua ricerca di verità e di amore. Dunque, dopo un vero e proprio terremoto interiore, Sàulo è pronto per vedere con occhi nuovi la realtà che lo circonda e, soprattutto è in grado di capire chi deve servire ed è degno della sua lode. Gesù si rivela a lui mostran dogli come. nella persecuzione al suo corpo che è la Chiesa, si perseguita anche lui. Il cambiamento è talmente radicale che anche le comunità cristiane fanno fatica a credere a questo cambiamento: eppure, solo con il tempo il neoconvertito comprenderà che per testimoniare la persona e la salvezza del Cristo è necessario soffrire molto e pagare personalmente per conquistare alla causa di Gesù e del Vangelo. Se vuoi aiutare Gesù a convertire più cuori possibile, non dimenti carti che senza sofferenza si ottiene ben poco.
Medita la Parola
Smettere di vivere per se stessi Meditazione a cura di don Carlo Moro Parroco di Gargnano
In fondo, le obiezioni dei Giudei sono comprensibili: Gesù sta dicendo loro che essi devono nutrirsi materialmente di lui, e questo poteva facilmente creare degli equivoci. Ma il Signore non abbassa il tiro, anzi: egli con grande chiarezza dice ai suoi ascoltatori che tra lui e coloro che mangiano di lui si crea un rapporto così intimo che essi rimangono in lui. È un modo per dire che la comunione che si crea tra lui e i suoi fedeli che vivono del pane della vita eterna è così piena, che niente può di struggerla. Non solo: mangiare quel pane significa
Preghiera
smetterla di vivere per se stessi, per le proprie idee e per i propri progetti: vuol dire assumere nel-
«Buon Pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi» (dall'inno eucaristico "Sion, loda il Salvatore").
la propria vita lo stile di vita di Gesù, con i suoi desideri e la sua ansia di portare la salvezza a tutti gli uomini. Vogliamo accettare la sua vita in noi e fare in modo che sia lui a vivere in noi? Mangiamo con fede il suo corpo e beviamo il suo sangue, e sarà lui a vivere in noi.
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spiritualità
Gli approfondimenti di Non di Solo Pane
Via Lucis
Gesù conferma nella fede l’apostolo Tommaso Uno dei dodici discepoli, Tommaso detto Gemello, non era con loro quando Gesù era venuto. Gli altri discepoli gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!». Tommaso replicò: «Se non vedo il segno dei chiodi nelle sue mani, se non tocco col dito il segno dei chiodi e se non tocco con mano il suo fianco, io non crederò». Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo lì, e c’era anche Tommaso con loro. Le porte erano chiuse. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò: «La pace sia con voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il dito e guarda le mani; accosta la mano e mettila nel mio costato. Non essere incredulo, ma credente!». Tommaso gli disse: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Tu hai creduto perché hai visto; beati quelli che hanno creduto senza aver visto» (Gv 20,24 -29).
Rifletti La tua grande pazienza, Signore! La tua grande bontà! Anche gli altri discepoli ne hanno avuto bisogno. Tu eri pronto a dare spiegazioni, a fornire notizie circa il mistero della tua vita di inviato del Padre. Anche noi ne abbiamo bisogno. Anche se ci può sembrare strano e ingiusto all’apostolo Tommaso viene concesso ciò che è stato negato ad altri. Infatti Gesù aveva negato a Maria Maddalena di toccare le sue mani e il suo costato. La sera di Pasqua ai suoi discepoli aveva solamente mostrato i segni della sua passione. Ora, invece, invita Tommaso a porre le sue dita nei segni dei chiodi delle proprie mani e a toccare con la sua mano la ferita del proprio costato. Ma anche noi, come Tommaso, siamo dei privilegiati. Infatti, nell'eucaristia, Gesù non solamente è in mezzo a noi, ma si fa anche toccare. Quando egli pone il suo corpo nelle nostre mani nella specie del pane, noi mettiamo le nostre dita nelle sue ferite. Infatti è la sua carne, offerta per noi, offerta per la vita del mondo (cfr. Gv 6,51). E quando noi beviamo dal calice, beviamo il sangue che sgorga dalla ferita del suo costato. Accade in quel momento esattamente quanto Gesù permette a Tommaso. Se, credendo, mettiamo le nostre dita nelle ferite delle sue mani e la nostra mano nella ferita del suo costato, allora nelle sue ferite può accadere il miracolo della fede. Si realizza la sua promessa, fatta nel discorso eucaristico: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui» (Gv 6,56).
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III Settimana di Pasqua Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso. Papa Francesco
Il santo del giorno: Santa Bernadetta de Soubirous Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette pres so la rupe di Massabiel le, sui Pirenei francesi, questa aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, in fatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfa beta, ma dedita con il cuore al Rosario, appa re più volte la
Sabato 16 Aprile III Settimana del Salterio
«Signora». Nell'appari zione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezio ne». Quattro anni pri ma, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Ber nadette non poteva sa perlo. La lettera pasto rale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata in chiesta, consacrava per sempre Lourdes alla
sua vocazione di santu ario mariano interna zionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadet te Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a SaintGildard, casa ma dre della Congregazio ne delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Co stretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Ber nadette si spegne il 16 aprile 1879.
Brano Evangelico: Gv 6, 6069
Agisci Con la fede di Pietro, oggi desidero portare conforto a chi soffre per aiutarlo a rialzarsi almeno nello spirito e nel cuore, portandogli la certezza che Gesù gli è vicino e lo sostiene davvero!
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse al lora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbia mo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Contemplo : È lo Spirito
che dà la vita (cv 6,63) Con Gesù di Nazareth, con la sua morte e risurrezione, Dio ha cambiato radicalmente il destino degli uomini, nel corpo, nell'anima e nello spirito. Il «Padre degli spiriti» (Eb 12,9) dà la vita all'uomo nella
sua completezza: all'elemento materiale si deve aggiungere quello immateriale, che consiste nell'anima e nello spirito. La Madre di Gesù, vero Dio e vero uomo, ci aiuti a «distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo» (Fil 1,10).
Non di solo pane Numero 751 pagina 18
Dalla Prima Lettura
Rispetto reciproco
Medita La Parola
Nella pienezza di noi stessi
At 9,3142
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresce va di numero.
Gli Atti degli Apostoli ti riportano alcuni mi racoli compiuti da Pietro, che ormai compie le stesse cose che faceva il Maestro: anzi, in que sto brano egli nel nome di Gesù addirittura opera una risurrezione. Ma c'è anche un altro aspetto su cui è bene soffermare la tua atten zione: il brano spiega le qualità di Gazzella, che viene chiamata discepola, e la cui vita abbondava di opere buone. Nella comunità di Gesù, dunque, trovano spazio ed hanno un ruolo importante anche le donne: questo parti colare ha qualcosa di rivoluzionario, poiché al tempo di Gesù alle donne non era ammesso seguire una dottrina o un rabbì che insegnasse loro dottrine religiose. Esse erano dunque e scluse dalla vita sociale e religiosa del tempo: la primitiva comunità cristiana, in questo sen so, manifesta il superamento di questa menta lità, in vista di una uguaglianza e di un rispetto reciproco assolutamente profetico.
Preghiera
Gesù Cristo, credo che sei il Figlio eterno del Padre e il Salvatore degli uomini. Credo che sei la Via, la Verità e la Vita. Credo che tu solo hai parole di vita eterna e che con te posso tutto. Aumenta la mia fede. Fa' che, credendo in te, ti conosca più intimamente, e conoscendoti intimamente, ti ami più intensamente.
Dopo il discorso di Gesù, molti non andarono più con lui. L’evangelista dice il motivo di questa scelta: il suo discorso era troppo duro. Ma in che senso il messaggio evangelico è duro e tante volte ci sembra improponibile? La risposta è semplice: spesso gli uomini, in generale e i cristiani in particolare, ragionano con categorie troppo legate alle cose di questo mondo, mentre la proposta di Dio fa “scoppiare” i nostri schemi e ci propone una strada nuova che passa attraverso il tortuoso sentiero del sacrificio e dell’amore. Ma è possibile, se ci abbandoniamo con fiducia alla parola del Signore, vivere secondo i suoi insegnamenti. Osserva H. Kung: “l’esempio di molti Santi dimostra che è possibile, a un cristiano, vivere nel mondo secondo il vangelo e attuare nel mondo l’imitazione di Cristo, in mezzo alla propria famiglia, ai propri possedimenti e alla vita politica: è possibile, in queste varie situazioni, vivere con sobrietà, semplicità e onestà senza fantasmi e “bigotterie” in modo serio e gaio nello stesso tempo.” La parola del Signore è apparentemente dura ma in realtà, se la lasciamo scendere nel profondo del nostro cuore, diventa semplice e luminosa come un raggio di sole e ci permette di percorrere la strada della vita nella pienezza della propria realizzazione.
Non di solo pane Numero 751 Tempo di Pasqua pagina 19
Sussidio di preghiera per la famiglia
Coordinatrice Fiorella Elmetti Redazione don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini, don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti, Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Anno XV- n. 751 Domenica 10 Aprile 2016 Chiuso il 05/04/2016 Numero copie 1400
333/3390059 don Luciano
Grafica e stampa don Luciano Vitton Mea Ideato da don Luciano Vitton Mea
Per la tua vita spirituale visita
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Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo L’Imitazione di Cristo
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