Non di Solo Pane n°763 - 3 Luglio 2016

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Non di solo

PANE Anno XV - n°

Domenica 3 Luglio 2016 XIV Settimana del Tempo Ordinario

“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai” Il Calice di Gesù di don Luciano Vitton Mea

Settimanale di preghiera

763


Offerta della giornata “Pregare, forse il discorso più urgente”

Sussidio di preghiera per la famiglia

Sito di Non di Solo Pane:

www.nondisolopane.it

Luglio 2016

Offerta quotidiana

Intenzioni mese di Luglio Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese

Intenzione del Santo Padre Perché vengano rispettati i popoli indigeni, minacciati nella loro identità e nella loro stessa esistenza.

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo

Intenzione missionaria

Madre della Chiesa,

Perché la Chiesa in America Latina e nei Caraibi, mediante la sua missione continentale, annunci con rinnovato slancio ed entusiasmo il Vangelo.

in unione al Sacrificio eucaristico,

Intenzione dei vescovi

le preghiere, le azioni,

Perché i predicatori rinnovino il loro annuncio mettendo al centro la misericordia, virtù che

del Cuore Immacolato di Maria,

le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

solleva le miserie altrui.

Intenzione del Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari Perché, guardando al Cuore di Cristo, paziente e misericordioso, ci impegniamo con gioia nella costruzione della civiltà dell'amore.

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XIV Domenica del Tempo Ordinario Mettiti nei panni degli altri prima di respingere la loro richiesta di vestiti nuovi.

Domenica 3 Luglio II Settimana del Salterio

Il santo del giorno:

San Tommaso Apostolo Festa di san Tomma­ so, Apostolo, il qua­ le non credette agli altri discepoli che gli annunciavano la re­ surrezione di Gesù, ma, quando lui stes­

so gli mostrò il co­ stato trafitto, escla­ mò: «Mio Signore e mio Dio». E con questa stessa fede si ritiene abbia portato la parola del Vange­ lo tra i popoli dell’India

Patronato: Architet­ ti Etimologia: Tom­ maso = gemello, dall'ebraico Emblema: Lancia

Brano Evangelico: Lc 10,1­9

Agisci

Cercherò di essere attento agli altri e mi impegnerò a non procurare fastidio a nessuno con il mio comportamento.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davan­ ti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scen­ derà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompen­ sa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi acco­ glieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trova­ no, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Contemplo: La grazia di Gesù sia con voi (can 6,18) La grazia di Gesù è l'amore, la benevolenza, la misericordia che egli riversa nei nostri cuori. È in questo amore che dobbiamo vive­ re ogni giorno per testimoniarlo a

nostra volta in famiglia, nel lavo­ ro, in ogni ambiente di vita al quale siamo chiamati. È la grazia di Gesù che ci fa nuove creature e ci dona la forza di essere pazienti e perseveranti nella fede, nella speranza e nella carità.

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Lettura spirituale

Meditiamo la Parola

Dio ama il silenzio

Ma Tommaso era un santo? Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea

Noi uomini, se vogliamo realizzare qualcosa, cerchiamo le luci della ribalta, il consenso, il sostegno che conta. Se c'è una dimensione che privilegiamo, è quella della grandezza, dell'evidenza e dell'efficienza. Che cosa potremmo realizzare con mezzi poveri? Dio invece si comporta diversamente. Dio ha una sua amabile ironia e fantasia, che lo porta a scegliere i mezzi poveri, a seguire le vie che noi non gli avremmo mai consigliato. Se Dio ama il silenzio, la povertà, la semplicità, se Dio vuole dimorare tra i piccoli e gli umili, sappiamo dove trovare la sua presenza. Dio lo possiamo trovare anche in noi se, come Maria, siamo capaci di confessare la nostra povertà. «Eccomi, sono la serva del Signore». «Su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo ». La potenza dell'Altissimo si muove là dove c'è una condizione umile e orante. Luigi Pozzoli

Preghiera

Mai più soli, Signore. Mai più soli, perché tu vegli e cammini con noi! Mai più soli, perché il cammino è compiuto, solo insieme ai fratelli. Mai più soli, perché la nostra vita può maturare in annuncio, vera relazione, solidarietà. Mai più soli, perché il nostro nome partecipa del tuo e diventiamo tuoi fratelli, figli tutti dell'unico Padre! Ti rendiamo grazie, Signore Gesù!

Parroco di Bovegno

Ma Tommaso era un santo? Non ci fosse la sua festa che viene celebrata oggi, ci sarebbe da dubitarne, stando almeno ai commentatori di quella pagina di Vangelo (Gv 20,19-31) che lo vede protagonista in negativo. Nel processo che tutti si sentono in diritto di imbastirgli contro, lo si accusa di diffidenza, realismo grossolano, incredulità ostinata, scetticismo. Io l'ho sempre difeso, anche perché mi riconosco facilmente in lui, nella sua lentezza a credere. Tommaso, se non altro, è stato leale. Ha puntato i piedi dicendo di voler vedere prima di credere. Noi, troppo spesso, pretendiamo di vedere dopo aver creduto (o dopo aver detto di credere). Come a dire: prima ci fidiamo a occhi chiusi, salvo poi a non lasciarci sfuggire nessuna occasione, anzi addirittura a inseguire anche quelle più remote, per controllare che non siamo stati ingannati. Un certo cristianesimo d'oggi, che ripete le tentazioni di Israele nel deserto (Massa e Meriba), pretendendo segni eccezionali, apparizioni a getto continuo, esigendo una strada spianata a colpi di miracoli, costringendo Dio a essere un facitore di prodigi spettacolari in continuazione, è il meno adatto a processare Tommaso. Lui ha avuto forti esitazioni prima. Poi, però, ha "inchiodato" la propria fede e il proprio amore al... pavimento su cui si è buttato in ginocchio. Noi opponiamo resistenze dopo. Ci riveliamo incapaci di fidarci di Dio, di vivere nell' oscurità luminosa della fede. La nostra fede, così, appare spesso esitante, fragile, inconsistente, poco convinta e convincente, legata ai condizionamenti più diversi: emozioni, entusiasmi, delusioni, sentimenti, abitudini...Insomma, andiamoci adagio prima di puntare il dito accusatore contro Tommaso. Un minimo di onestà ci dovrebbe obbligare, prima, a esaminare seriamente, senza troppe indulgenze, lo stato di salute della nostra fede.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 4


XIV Settimana del Tempo Ordinario Dal silenzio nasce la preghiera, dalla preghiera nasce la fede, dalla fede nasce l’amore, dall’amore il servizio.

Il santo del giorno:

Santa Elisabetta Santa Elisabetta, che, regina del Portogallo, fu esemplare nell’opera di pacificazione tra i re e nella carità verso i poveri; rimasta vedova del re Dionigi, abbracciò la regola tra le monache

del Terz’Ordine di Santa Chiara nel cenobio di Estremoz in Portogallo da lei stessa fondato, nel quale, mentre era intenta a far riconciliare suo figlio con il genero, fece poi ritorno al Signore.

Lunedì 4 Luglio II Settimana del Salterio

Etimologia: Elisabetta = Dio è il mio giuramento, dall'ebraico

Agisci

Brano Evangelico: Mt 9,18­26

... Il deserto è il luogo del silenzio, della solitudine, dell'incontro con Dio e del dialogo con lui. Cercherò di trovare un luogo in disparte, dove poter trascorrere del tempo nella solitudine e nel silenzio.

In quel tempo, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salva­ ta. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Contemplo: Le prese la mano (Mt 9,25)

Non ci venga il rimpianto del contat­ to fisico che molte persone ebbero con Gesù, tanti anni fa, perché solo coloro che ebbero fede riuscirono veramente ad avere il beneficio della sua presenza: «Se riuscirò anche solo

a toccare il suo mantello» (Mt 9,21); «Le donne, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono» (Mt 28,9). Co­ lui «che le nostre mani hanno tocca­ to, ossia il Verbo della vita» (1Gv 1,1). Ancora oggi il Signore Gesù ci prende per mano e ci rialza!

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ pagina 5


Lettura spirituale

Un fiume di lacrime

Meditiamo la Parola La prese per mano Meditazione di don Luciano Vitton Mea Parroco di Bovegno

L’ eccezionale intelligenza di padre Leonid, unita al discernimento, gli consentiva di guardare le persone in trasparenza, scrutandole da parte a parte. L'anima dello starec era ricolma di grande amore e di compassione per l'umanità. A volte però il suo modo di agire era bru­sco e impetuoso. Lo starec Lev non va considerato come un uomo comune, poiché egli aveva raggiunto quelle vette spirituali dove l'asceta agisce obbedendo alla voce di Dio. Invece di lunghe esortazioni egli, talora, faceva mancare la terra sotto i piedi alla persona che lo interpellava, cosicché questa riusciva a percepire la propria precarietà e a prendere coscienza del proprio agire ingiusto. In questo modo, lo starec, con il suo scalpello spirituale, era in grado di trovare l'ascesso che si era formato nel cuore indurito dell'uomo (che gli stava davanti). Il risultato era un fiume di lacrime di pentimento. Starec Leonid

La prese per mano. Immagine sublime dell’amore di Dio che si china sull’uomo, su ogni uomo. Gesù si china sul quel lettuccio dove giace il corpo esamine della fanciulla perché prova compassione, è mosso dalla compassione. Cosa vuol dire compatire? Nel linguaggio biblico significa “sentirsi con”, immedesimarsi nella dimensione esistenziale dell’altro, di chi ci sta accanto, di colui che incontriamo. La prese per mano. Le dita di Dio si intrecciano con quelle dell’uomo e la vita ricomincia a scorrere, la luce della resurrezione penetra e sconfigge il buoi della morte, il “non senso” della sofferenza. Ogni volta che il Signore ci prende per mano diventiamo dei risorti. La nostra cattiveria muore e la bontà ricomincia a scorrere. Risorti! Capaci ciò di instaurare nuove relazioni, di uscire dal nostro isolamento, di stringere un’altra mano, di creare ponti che uniscono la terra al cielo, il finito all’infinito di Dio.

Preghiera

Signore Gesù, per l'ineffabile rispetto, la comprensione e lo sguardo profondo e amorevole con cui hai accostato le donne che hanno incrociato il tuo cammino, noi ti rendiamo grazie, oggi e sempre! Travolti, noi tutti, dal vortice di fiducia e di energia sanante che riversi su di noi e che ci coinvolge, superiamo ogni morte evinciamo ogni diminuzione di vita. Sii benedetto nei secoli!

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XIV Settimana del Tempo Ordinario Il tuo vero amico è colui che ti rivela le tue macchie e ti aiuta a cancellarle prima che le scoprano i nemici.

Il Santo del giorno: Sant’Antonio Maria Zaccaria Nasce a Cremona nel 1502. Nel 1524 si laurea in medi­ cina a Padova. Ma poi, tornato a Cremona, decide di spiegare Vangelo e dot­ trina a grandi e piccoli. Viene consacrato prete nel 1528. Cappellano della contessa Ludovica Torelli, la segue a Milano nel 1530. Qui trova sostegno nello spirito d'iniziativa di questa

signora e in due amici mila­ nesi sui trent'anni come lui: Giacomo Morigia e Barto­ lomeo Ferrari. Rapidamen­ te nascono a Milano tre novità, tutte intitolate a san Paolo. Già nel 1530 egli fonda una comunità di preti soggetti a una regola comu­ ne, i Chierici regolari di San Paolo. Milano li chia­ merà Barnabiti, dalla chiesa di San Barnaba, loro prima sede. Poi vengono le Ange­ liche di San Paolo, primo esempio di suore fuori

Martedì 5 Luglio II Settimana del Salterio

clausura. San Carlo Borro­ meo ne sarà entusiasta, ma il Concilio di Trento pre­ scriverà loro il monastero. Terza fondazione: i Marita­ ti di San Paolo, con l'impe­ gno apostolico costante dei laici sposati. Denunciato come eretico e come ribelle Antonio va a Roma: verrà assolto. Durante un viaggio a Guastalla, il suo fisico cede. Lo portano a Cremo­ na, dove muore a poco più di 36 anni.

Brano Evangelico: Mt 9,32­38

Agisci La compassione mi mette in sintonia con i bisogni dei fratelli e mi muove a soccorrerli. Coltiverò questo sentimento e proverò a tradurlo in gesti di concreta attenzione agli altri.

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei de­ mòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Contemplo: Pregate! (Mt 9,38) Gesù non dice: «Lavorate, datevi da fare!», ma dice invece: «Gli operai sono pochi! Pregate!». Non sono i discepoli di Gesù che por­ tano la salvezza, ma essi vivono con Gesù ed è Lui che porta la salvezza. Il lavoro è di Dio, per­

ché «né chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma è Dio che fa cre­ scere» (cf 1Cor 3,7). Il paradosso nella storia della Chiesa è che rie­ sce a fare molto colui che sa mol­ to pregare.

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Lettura spirituale

Meditiamo la Parola

La luce di Dio in me

Un Dio gentile Meditazione di don Luciano Vitton Mea Parroco di Bovegno

Ho cercato Dio con la mia lampada così brillante che tutti me la invidiavano. Ho cercato Dio negli altri. Ho cercato Dio con il telescopio e con il microscopio. Finché mi accorsi che avevo dimenticato quello che cercavo. Allora, spegnendo la mia lampada, gettai le chiavi, e mi misi a piangere... e, subito, la sua luce fu in me...

Gesù andava attorno per tutte le città è i villaggio. Dio è caparbio, ostinato, non si arrende: è sempre e comunque alla ricerca dell’uomo, della sua creatura, della sua ef-

Angelus Silesius

fige. Questo andare è un movimento che lo porta ha rivestirsi di gentilezza e dolcezza. Il Signore presta attenzione alle nostre debolezze, cammina con passo leggero accanto a noi, ci guarda con tenerezza e ci tocca con rispetto. Gesù andava attorno per tutte le città è i villaggio. E’ sempre sulla strada,

Preghiera

per le anguste viuzze del nostro cuore. Ci vuole incontrare, parlare, sostenere. Cura

Eccoci Signore, siamo muti, incapaci di parole autentiche, che sgorghino dal cuore e ne interpretino il sentire profondo. A te, che conosci e vedi le nostre difficoltà di relazione e di comunicazione, chiediamo di curarci, di guarirci, di sciogliere le nostre voci e la voce del nostro cuore, perché insieme ai fratelli possiamo cantare le tue meraviglie e portare il nostro frutto in te e per te che sei Signore per sempre.

ogni malattia, scaccia i demoni che cercano di farci cadere, inciampare, rovinare le perle preziose nascoste nel campo della vita interiore. E’ un Dio gentile che ci accarezza e si prende cura di noi.

Non di solo pane ­ Numero 763­ Tempo Ordinario ­ pagina 8


XIV Settimana del Tempo Ordinario La vita è come una scatola di cioccolatini. Alcuni sono croccanti, altri morbidi, altri ancora sono cremosi oppure al liquore. Ognuno ha le sue qualità particolari. Senza ciascuno di essi, la vita non sarebbe completa. Il Santo del giorno: Santa Maria Goretti

Quando questa santa venne canonizzata (perdonate una sola volta un ricordo per­ sonale), ero studente di teologia: era il 24 giugno dell'anno san­ to 1950 e la cosa stra­ ordinaria è che di­ nanzi al papa di allo­ ra, Pio XII, vi erano la mamma della nuo­

va santa e Alessan­ dro Serenelli, l'uomo che l'aveva uccisa e pugnalata il 5 luglio del 1902. Maria Go­ retti è una martire, morta all'età di dodi­ ci anni per salvare la sua purezza. Una santa giovane che, come san Domenico Savio, dice: «La morte, ma non il pec­ cato». Esempio per la

Mercoledì 6 Luglio II Settimana del Salterio

gioventù di oggi, co­ me per la gioventù di tutti i tempi. C'è da sperare che un esem­ pio tanto eroico serva ai nostri giovani per non calpestare la leg­ ge di Dio, vivere in santità e purezza di vita.

Brano Evangelico: Mt 10,1­7

Agisci II discepolo ha il compito di annunciare, con la parola e con la vita, la gioiosa realtà del regno di Dio presente nella storia. Cercherò di cogliere ogni occasione buona per mantenermi fedele a questo impegno.

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vi­ cino».

Contemplo: Strada facendo, predicate (M110,7) La parola che Gesù ha detto e com­ piuto è il seme di Dio che i Dodici, e con loro tutti i discepoli, semineran­ no ovunque. Il Vangelo racconta la chiamata e la missione dei Dodici. Ognuno di loro realizza il proprio

nome di figlio, testimoniando ai fra­ telli l'amore del Padre, rivelato in Cristo Gesù. I Dodici, come i buoni farisei dediti alla preghiera e al ser­ vizio della Parola, sono uomini «separati», scelti da ogni tipo di con­ dizione sociale, «consacrati» come profeti dell'unico ed eterno sa­ cerdote, Gesù Cristo.

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Lettura spirituale

Meditiamo la Parola

Un amore “viscerale”

Ministri della misericordia di Dio Meditazione a cura della Redazione

Paziente e misericordioso» è il binomioche ricorre spesso nell'Antico Testamento per descrivere la natura di Dio. Il suo essere misericordioso trova riscontro concreto in tante azioni della storia della salvezza dove la sua bontà prevale sulla punizione e la distruzione. I Salmi, in modo particolare, fanno emergere questa grandezza dell'agire divino: « Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia » (103,3-4). (...) La misericordia di Dio non è un'idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore «viscerale». Pro­ viene dall'intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono. Francesco

Preghiera

Signore, possiamo porci in cammino nel tuo nome, solo dopo aver ascoltato col cuore le tue parole e aver vissuto intensamente la tua vicinanza. Allora, a tua immagine, smuoveremo di nuovo e ancora zolle incolte, pronti a dissodare, per i nostri fratelli e per noi stessi, il campo di quell'amore che tu ci hai consegnato e hai posto nelle nostre mani. Ti ringraziamo, Signore Gesù!

I primi discepoli di Gesù erano uomini semplici, che conducevano un'esistenza priva di una luce particolare. Tuttavia, Gesù passa vicino a loro e li invita a seguirlo. Nasce, così, la Chiesa, la comunità d'amore che scaturisce dalla chiamata del Signore. Questo invito è ripetuto ancora oggi in mille modi. Molti giovani lasciano la propria famiglia, rinunciano ai propri sogni e progetti per incamminarsi dietro al Maestro. Come Pietro, come Matteo, come Giovanni, come Giacomo... La missione è smisurata, i pericoli sono molti. Questi giovani sono inviati, come i primi apostoli, in tutti i luoghi. Dobbiamo ricordare che il Signore ha scelto gli apostoli non tra i più bravi e rispettati uomini del suo tempo: lo stesso evangelista Matteo, prima di diventare discepolo di Gesù, non godeva di buona fama tra i suoi concittadini. Gli uomini chiamati al sacerdozio, dunque, vengono scelti in base all'amore e alla misericordia di Gesù, secondo il piano misterioso di Dio. I poteri che vengono loro conferiti con l'unzione sacramentale non sono espressione del loro merito, ma generosissima concessione del Signore che, per portare il dono della sua misericordia infinita a noi poveri peccatori, ha scelto di farlo attraverso altri uomini, i quali pure sono debitori verso Dio e bisognosi della sua misericordia. Non è il fatto che un sacerdote sia simpatico o interessante a far sì che ci porti Gesù, ma perché è stato scelto e inviato da Dio. Quando fatichiamo a riconoscere il Signore attraverso i suoi rappresentanti, nella messa, nella confessione o in altri servizi ministeriali, chiediamo luce al Signore. Sta sempre lì, anche se stentiamo a riconoscere i suoi tratti, perfino dove c'è mediocrità, pochezza e debolezza.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 10


XIV Settimana del Tempo Ordinario Oggi sei più saggio, se hai imparato dagli errori di ieri.

Il Santo del giorno: Beato Oddino Barotti Nasce a Fossano nel 1344 e prima ancora di essere prete, Oddino di­ venta canonico della «collegiata» di San Gio­ vanni, che diventerà cat­ tedrale nel 1582, quando sarà costituita la diocesi fossanese. A 24 anni, nel 1368, Oddino diventa parroco. Nel 1376 è pel­ legrino in Terrasanta,

Giovedì 7 Luglio II Settimana del Salterio

dove viene sequestrato da predoni e per qualche tempo è loro prigioniero. Rientrato a Fossano si fa conoscere perché, come figlio spirituale di san F ra nc e s c o d' As s is i (appartiene al Terz'Ordi­ ne), vive rigorosamente da povero, dirottando entrate e doni verso le famiglie più infelici. Su questa generosità comin­ ciano presto a circolare racconti affettuosi, arric­ chiti da particolari che

fanno pensare ai Fioretti di san Francesco. Al tempo della peste ende­ mica in molte parti del Piemonte, Fossano rin­ nova e ingrandisce il suo ospedale, per l'impegno soprattutto di Oddino, è il 1382. Nel 1400, però, morirà anche lui colpito dal morbo spendendosi da infermiere per i mala­ ti. Nel 1808 è proclamato beato.

Brano Evangelico: Mt 10,7­15

Agisci Gesù ci chiede di non accumulare ricchezze per poter avere un cuore libero ed essere così capaci di seguirlo. Proverò a sbarazzarmi di qualcosa che mi appesantisce il cammino...

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Contemplo: Il regno dei cieli è vicino (Mt 10,7) La predicazione è l'annuncio pubbli­ co e solenne del Regno, chiamato «dei cieli», un modo della lingua ebraica per alludere al nome di Dio. Nel mondo biblico il nome di Dio è pronunciato con un rispetto così e­

stremo da usare tanti trucchi lingui­ stici per non nominarlo, o per nomi­ narlo con parole che tentano di arri­ vare alla realtà. La parola umana non può indicare la realtà divina, ma Ge­ sù ci ha insegnato a pregare Dio co­ me Padre nostro e si è fatto «via» per farci raggiungere il Regno del Padre.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ pagina 11


Lettura spirituale

Senza di voi

Meditiamo la Parola

La vostra pace scenda su questa casa Meditazione a cura di don Carlo Moro

Quale padre poté mai essere debitore nei confronti dei figli quanto io lo sono nei vostri confronti?. Quale padre infatti ha mai ricevuto dai figli carnali tanta obbedienza, tanto amore sincero, tanto e così pronto rispetto nei propri confronti come io ho trovato in voi? Se ho attraversato le Alpi d'Italia e di Spagna, voi le avete attraversate con me con il vostro affetto. Se sono andato a Roma, come è capitato spesso, vi siete uniti a me come compagni inseparabili. Se ho passato i mari, nel vostro animo avete navigato con me.. Con me ammalato, vi siete ammalati con me con la compassione e una grande sofferenza nell'animo. Non ho mai potuto lavorare senza di voi, senza di voi non sono mai riuscito ad affrontare alcun pericolo. Pietro il Venerabile

Preghiera

Signore, custode dolcissimo forte del mistero di ogni incontro tra fratelli... non decidiamo noi chi, né dove, né fino a quando: come tu ci vuoi, intenti ai gesti amorevoli e austeri di un amore compassionevole, coltiveremo, chini, il campo dell'accoglienza e la comune consapevolezza di essere tutti bisognosi insieme alla certezza lieta di essere amati così: insieme! Per questo ti ringraziamo, Signore Gesù!

Parroco di Gargnano

La parola "pace" sulle labbra degli apostoli non deve essere un mero saluto, vana espressione di circostanza, piuttosto deve avere un significato più profondo: deve esprimere la benedizione di Dio che i discepoli di Cristo, proprio in quanto sono i suoi seguaci, donano a coloro che li accolgono. Il cristiano che diffonde sempre la benedizione di Dio per il bene di chi l'ascolta, non si scoraggia quando la sua parola non viene accolta. Il seguace di Cristo sa che la parola di Dio non è vana ma efficace, e che ogni sforzo generoso da parte sua darà sempre i suoi frutti. La venuta del Regno è offerta a tutti, senza distinzioni. Coloro che accolgono l'amore di Dio ricevono un dono che non potrà mai essere valutato in maniera adeguata. L'annuncio della salvezza è reso possibile dalla risposta generosa dei chiamati, grazie ai ministri dell'amore di Dio. La loro opera, da secoli, riempie di speranza la vita di milioni di uomini. Anche noi possiamo dire di aver ottenuto tanti doni da Dio. È giunto il momento di riconoscerlo, per ringraziarlo, per rinnovare il nostro battesimo, per piangere con semplicità e fiducia, perché non sempre abbiamo saputo rispondere con affetto a tutto l'amore che Dio ci ha offerto in Cristo.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 12


XIV Settimana del Tempo Ordinario Quando tralascerete la preghiera per il servizio dei poveri non perderete nulla, poiché servire i poveri significa andare a trovare Dio. Vincenzo de Paoli

Il Santo del giorno: San Pancrazio da Taormina Nacque ad Antiochia, in Cilicia. Narra un'antica tradizione che Pancrazio era appena adolescente quando suo padre in­ fiammato dal desiderio di vedere Gesù, decise di recarsi a Gerusalem­ me, portando con sé il figlio. Pancrazio ebbe così la straordinaria oc­ casione di vederlo con i

suoi occhi. Fatto ritorno ad Antiochia, ebbe poi modo di udire la predi­ cazione di San Pietro, dal quale venne battez­ zato, avviato al sacerdo­ zio ed infine consacrato vescovo. Nell'anno 40 d.C. Pancrazio fu invia­ to da San Pietro in Sici­ lia quale primo vescovo di Taormina. Nella città sicula riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto. I

Venerdì 8 Luglio II Settimana del Salterio

suoi nemici lo invitaro­ no a un banchetto e ten­ tarono di costringerlo a baciare un idolo di le­ gno, oggetto che il ve­ scovo con un segno di croce ridusse in frantu­ mi. Ciò gli costò dunque la vita. Nel XV secolo i taorminesi introdussero il suo culto anche a Ca­ nicattì, che ancora oggi lo venera quale patrono.

Brano Evangelico: Mt 10,16­23

Agisci: Senza la guida dello Spirito non ci è possibile arrivare a conoscere la verità di noi stessi e di Dio. Pregherò invocando in modo speciale la sua luce su di me.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colom­ be. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelle­ ranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per cau­ sa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quan­ do sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Contemplo: Siate semplici co-

me colombe (cf Mt 10,16) La prudenza non è un calcolo cinico o di compromesso, come la semplicità non è debolezza, superficialità o mancanza di valutazione. La spiega-

zione di san Paolo è questa: «Non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma come uomini maturi quanto ai giudizi» (1Cor 14,20).

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ pagina 13


Lettura Spirituale

Amore indispensabile

Meditiamo la Parola

Chi persevererà sarà salvato Meditazione a cura di don Carlo Moro

La misericordia diviene elemento indispensabile per plasmare i mutui rapporti tra gli uomini, nello spirito del più profondo rispetto di ciò che è umano e della reciproca fratellanza. È impossibile ottenere questo vincolo tra gli uomini se si vogliono regolare i mutui rapporti unicamente con la misura della giustizia. Questa, in ogni sfera dei rapporti interumani, deve subire, per così dire, una notevole «correzione» da parte di quell'amore il quale - come proclama san Paolo - «è paziente» e «benigno» o, in altre parole, porta in sé i caratteri dell'amore misericordioso tanto essenziali per il Vangelo e per il cristianesimo. Ricordiamo, inoltre, che l'amore misericordioso indica anche quella cordiale tenerezza e sensibilità di cui tanto eloquentemente ci parla la parabola del figliol prodigo, o anche quelle della pecorella e della dramma smarrita. Pertanto, l'amore misericordioso è sommamente indispensabile tra coloro che sono più vicini: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, tra gli amici; esso è indispensabile nell'educazione e nella pastorale. Giovanni Paolo Il

Preghiera

«Eccomi, manda me!»: lungo è il cammino perché queste parole acquistino un significato profondo nella nostra esistenza. Signore, aiutaci a percorrerlo senza lasciarci sopraffare dalla paura, a ripeterle ogni giorno, qualunque sia il costo di questa offerta. Rendici generosi, ma umili di cuore: siamo una nota soltanto della tua divina sinfonia, Signore. Sia quella, per ciascuno, non di più e mai di meno! Accogli il nostro grazie!

Parroco di Gargnano

Per certi versi, la descrizione dei rischi e degli osta­ coli che Gesù presenta ai suoi discepoli ha una certa somiglianza con la realtà della nostra vita, nel mon­ do attuale. Non è mai facile dare testimonianza coe­ rente della propria fede. Testimoniare fedelmente Gesù è spesso motivo di scherno e di disprezzo. Non si tratta certo di un pericolo mortale, ma dob­ biamo temere la tentazione di non resistere alle pressioni, talvolta fortissime, delle convenzioni so­ ciali. Incomprensioni, odi, rifiuti, accuse... non sono cose da poco: ma non è possibile affrontare la mis­ sione né la vita da cristiani, se temiamo il giudizio e il confronto con il mondo. La fede è un tesoro na­ scosto nei nostri cuori. Non c'è oggi sfida più impe­ gnativa e affascinante che quella di vivere coe­ rentemente, ogni giorno, la propria fede. Secondo le parole del Signore, poi, lo Spirito Santo è al nostro fianco per suggerirci cosa dire in ogni momento. Spesso, la testimonianza audace, coraggiosa, perfi­ no eroica, di un cristiano è seme di conversione dai frutti rigogliosi e abbondanti, scintilla che accende la fiamma luminosa della fede nei momenti più cri­ tici della storia di una comunità. Nella misura della nostra maggiore o minore responsabilità nella co­ munità, ci è concessa l'occasione di dare autentica testimonianza. Ognuno di noi può dare il suo con­ tributo affinché sempre più uomini e donne scopra­ no l'amore di Dio. La nostra testimonianza più con­ vincente è quella della carità, la quale, spesso, vale molto più delle parole.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 14


Sabato 9 Luglio

XIV Settimana del Tempo Ordinario Ti senti stanco e oppresso dalla vita? Affida il tuo peso a Dio e lascia che sia lui a portarlo. Le sue spalle sono larghe e le sue braccia sono forti. Le sue orecchie sono aperte alle tue preghiere e le sue mani sono pronte ad aiutarti. Il santo del giorno: Santi Agostino Zhoa Rong e compagni

II Settimana del Salterio

martiri del Nove-

perdonavano i loro

cento ci sono an-

persecutori. Diven-

che alcuni italiani.

tò cristiano e sa-

Meditiamo la Parola

I martiri cinesi so-

Sant Agostino Zhao

cerdote, prenden-

Una barca, il suo posto Rongguida la do

il nome di Agono molto numeroMeditazione di don Luciano Vitton Mea si, e se non tutti schiera dei martiri stino, in onore del sono ricordati nel

di Cristo in Cina.

santo Dottore di

Martirologio Roma-

Soldato dell'impe-

Ippona.

no, tutti però sono

ratore, fu conqui-

scritti

stato dalla bontà

nel

Libro

della vita. Tra i

dei

martiri

che

Brano Evangelico: Mt 9, 14­17

Agisci ... Diventare come Gesù! Questo mi chiede oggi la Parola e questo so che è possibile riuscire a essere, con l'aiuto di Dio e con il mio impegno.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del mae­ stro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piut­ tosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti con­ tati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davan­ ti al Padre mio che è nei cieli».

Contemplo : I vostri capelli

sono tutti contati (cf Mt 10,28.30) Togli da noi, Signore Gesù, ogni insana paura di noi stessi, delle circostanze e degli uomini. Tu ci hai detto che il Padre dei cieli controlla perfino i capelli del nostro capo, per indicarci che

ha molta cura del nostro cuore e della nostra vita. Au­menta con l'aiuto della tua grazia la nostra fiducia nella bontà del Padre, per avere il coraggio di compiere nella vita tutto il bene che egli si aspetta da noi.

Non di solo pane ­ Numero 763 ­ pagina 15


Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice Fiorella Elmetti Redazione don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini, don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti, Tiziana Guerini e Cristina Sabatti

Anno XV- n. 763 Domenica 3 Luglio 2016 Chiuso il 30/06/2016 Numero copie 1350

333/3390059 don Luciano

Grafica e stampa don Luciano Vitton Mea Ideato da don Luciano Vitton Mea

Per la tua vita spirituale visita

Vi troverai: Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità     

Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo L’Imitazione di Cristo

Ti aspetto ogni giorno su:

www.nondisolopane.it


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