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Nave Alliance tra i ghiacci del Circolo polare Artico di Andrea Crucitti
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Nave Alliance tra i ghiacci del Circolo polare Artico
Lo scorso 22 giugno 2020, nave Alliance è partita dalla città della Spezia alla volta dell’Oceano Artico per la campagna di Geofisica Marina “High North 2020”
Quest’anno, l’attività in Oceano
Artico dà il via al secondo triennio consecutivo del Programma pluriennale High North 20202022, grazie agli ottimi risultati conseguiti e connessi con l’interessante crescita di nuovi sistemi integrati, oltre che attraverso la sperimentazione di innovativi assetti tecnico – operativi, in ambienti estremi. La missione scientifica ha come obiettivo sia la conoscenza dell’ambiente marino e dei cambiamenti climatici, argomenti all’attenzione della comunità internazionale grazie al decennio delle Nazioni Unite dedicato agli oceani per lo sviluppo sostenibile (UN Decade of Ocean Science for Sustainable Development 2021-2030), che lo studio delle dinamiche globali dell’Artico, intese come attività idro–oceanografiche sviluppate nell’ambito scientifico, socio economico e geostrategico. Il programma High North è condotto dal team scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina (I.I.M.), con il coinvolgimento dei principali enti di ricerca nazionali e internazionali quali il NATO Science and Technology Organization - Centre for Maritime Research and Experimentation (STOCMRE), il Centro di Ricerca dell’Unione Europea (JRC), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico (ENEA), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), European Research Institute (ERI) e Industria (e-GEOS), che, a causa dell’emergenza COVID 19 e dei restrittivi protocolli sanitari, non saranno presenti fisicamente a bordo. Nave Alliance, della Squadriglia Unità Idrografiche ed Esperienze della Marina Militare posta alle dipendenze del Comando delle Forze di Contromisure Mine di La Spezia, è una nave da ricerca oceanografica di proprietà della NATO che, nel 2016, ha assunto, sulla base di uno specifico memorandum of Understanding, bandiera della Marina Militare di Andrea Crucitti e da allora effettua attività sulla base di un programma di lavoro condiviso tra la Marina militare ed il CMRE di La Spezia. La nave è in grado di condurre operazioni idro-oceanografiche sia costiere che d’altura, anche a grandi profondità, a supporto della ricerca scientifica e della tutela ambientale e rappresenta, allo stato attuale, la capacità di proiezione della Forza armata nella regione artica. L’approntamento dell’unità alla navigazione in acque polari si è incentrato su due principali aspetti: la condotta della navigazione alle alte latitudini e l’adeguamento della piattaforma alle severe condizioni ambientali tipiche dell’area polare. Nello specifico, il personale chiave, deputato alla condotta della nave, è stato opportunatamente indottrinato, attraverso dei corsi dedicati di navigazione in acque
Nella foto: il campionamento del ghiaccio, sullo sfondo nave Alliance.
“La mancanza di cartografia nautica cartacea ed elettronica, le comunicazioni satellitari assenti e le particolari ed imprevedibili condizioni ambientali e meteomarine presenti alle alte latitudini, delineano la navigazione come l’antica scienza del mare il comandante capitano di fregata Andrea Crucitti ”
polari, effettuati sia in Italia e sia in collaborazione con alcune Marine amiche quali l’Armada Argentina e l’Armada Cilena, con lo scopo di fornire tutte quelle nozioni inerenti la sicurezza della navigazione tra i ghiacci e la riduzione del potenziale di inquinamento ambientale, contenute nel Codice Internazionale Polar Code. Il Sistema di Piattaforma di nave Alliance è stata sottoposto ad un processo di winterizzazione (winterization) per garantire l’efficienza dei principali sistemi di macchina e di coperta in presenza di climi rigidi, prevenendo gli effetti del congelamento e del freddo. Dal punto di vista umano affrontare da marinaio la navigazione al di là del Circolo Polare Artico richiede coraggio, competenze dai requisiti culturali e professionali di elevato livello mentale da dedicare all’arte della nautica e una insaziabile sete di scoperta dell’inesplorato. Quest’ultima viene espressa in tutto e per tutto dal concetto di “esplorazione”: la mancanza di cartografia nautica cartacea ed elettronica, le comunicazioni satellitari assenti e le particolari ed imprevedibili condizioni ambientali e meteomarine presenti alle alte latitudini, delineano la navigazione come “l’antica scienza del mare”, diventando, contemporaneamente, uno stimolo naturale alla ricerca del nuovo, l'istintiva attrazione o repulsione per ciò che è estraneo, la misura della distanza che ci separa dalle realtà sconosciute, la sfida al confronto, l'abilità di relazionarsi con il diverso da noi, la capacità di adattamento a situazioni imprevedibili. Infine, sono proprio queste le motivazioni che rendono, in particolare, l’esperienza di comando su nave Alliance un’opportunità unica nel suo genere, un prezioso bagaglio professionale per un ufficiale di Marina.
Prora di nave Alliance, navigazione in prossimità dei ghiacci. In alto a sinistra nave Alliance ripresa in navigazione; in basso a sinistra, area manovra di poppa – Mooring S1: insieme di attrezzature scientifiche collegate fra di loro rilasciate dall’Unità sul fondo oceanico, destinate a raccogliere dati oceanografici e successivamente recuperate; accanto: il gommone in manovra tra i ghiacci. (foto Marco Villa Maridrografico Genova).