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La tragedia del Nuova Iside di Alessandro Orsi
La tragedia del Nuova Iside
di Alessandro Orsi
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Nave Numana con a bordo il veicolo filoguidato “Multipluto” e un team specialistico del Raggruppamento Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) in grado di operare con i veicoli filoguidati “Pegaso” e “Perseo”, procedono all’identificazione ottica del relitto del peschereccio Nuova Iside
La Marina Militare appena accaduta la tragedia del “Nuova Iside”, ha prontamente messo in campo gli uomini e le tecnologie migliori, per fornire un indispensabile supporto agli inquirenti e ai famigliari. Martedì 12 maggio 2020 come di consueto il M/P Nuova Iside, imbarcazione di circa 18 metri recentemente acquistata dalla famiglia Lo Iacono, lascia il porto di Terrasini (PA) con a bordo il comandante Vito Lo Iacono, suo padre Matteo e il cugino Giuseppe per effettuare una battuta di pesca nei pressi dell’isola di Ustica. Alle 21:46 il sistema di monitoraggio dei pescherecci Blue box invia automaticamente la posizione dell’Unità, 12 miglia a NE di Capo S. Vito. Poi più nulla, i sistemi di bordo cessano di aggiornare la posizione. Immediatamente scatta l’allarme ed iniziano le ricerche del natante, con l’impiego di mezzi aerei e navali coordinati dalla Guardia costiera. Il ritrovamento dei corpi senza vita di Giuseppe e Matteo Lo Iacono confermano che la sciagura si è consumata, ora non resta che ritrovare il relitto, indispensabile per fare chiarezza sull’accaduto, ed il corpo del comandante, Vito Lo Iacono. La Marina invia nave Carabiniere e Aretusa, impegnate in una zona di mare
Il ministro della Difesa, on. Lorenzo Guerini, ha visitato nave Numana durante una sosta operativa a Civitavecchia, per congratularsi con l’equipaggio e con il personale del GOS per l’ottimo lavoro svolto, rafforzando il principio che per le Forze armate “nessuno viene lasciato indietro”
non troppo lontana dall’accaduto, per effettuare una prima attività di ricerca, mediante l’impiego dei sensori di bordo, in un’area di 5 miglia quadrate attorno all’ultima posizione nota dell’imbarcazione. L’esito della ricerca è costituito da alcune anomalie sul fondale, da investigare ulteriormente per capire di cosa si tratta. A La Spezia viene approntata nave Numana, unità cacciamine appartenente al Comando delle Forze di Contromisure Mine (MARICODRAG), che il 28 maggio salpa con a bordo il veicolo filoguidato “Multipluto” e un team specialistico del Raggruppamento Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) in grado di operare con i veicoli filoguidati “Pegaso” e “Perseo”, per poter procedere all’identificazione ottica del relitto. A bordo del cacciamine le ricerche procedono spedite anche se non prive di difficoltà, che richiedono agli specialisti la pianificazione dell’estensione dell’area di ricerca. Il personale di nave Numana e del COMSUBIN, con un perfetto lavoro di squadra, svolto con la consapevolezza dell’importanza dell’attività in corso, che solo chi ha fatto della propria passione per il mare il suo lavoro può capire, il 19 giugno identifica il relitto del M/P Nuova Iside, su un fondale di 1400 metri. Le immagini ed i video acquisiti costituiranno le fondamenta dell’inchiesta per capire come si sono svolti i fatti.