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Issato a riva il guidone in onore di Caio Duilio
di Alessandro Busonero
“Schieramento attenti. Alza guidone. Volta. Rientra”. Così è iniziata la storica giornata l’8 luglio al circolo ufficiali di Roma, intitolato al console romano Caio Duilio che nasce nel 1961 sulla riva del fiume Tevere adiacente al
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Lungotevere Flaminio. Agli ordini del presidente, capitano di vascello Roberto Recchia, è stato issato a riva per la prima volta il guidone del circolo ufficiali. Presente alla cerimonia l’ammiraglio Antonio Natale (presidente dell’Ente Circoli della Marina militare) e di una rappresentanza di ufficiali, sottufficiali e marinai.Il guidone del Caio
Duilio entra quindi a far parte di quei simboli che onorano precisi principi e valori morali, oltre che a tramandare la memoria di personalità insigni e di episodi eroici connaturati, in questo caso, alla tradizione marinaresca. Un’eredità di 2500 anni di storia che la Marina militare si onora di preservare e tramandare alle generazioni future.
Il guidone sociale è composto da una croce celeste su sfondo blu. Nei quadranti d’asta è presente la Colonna Duilia (in latino Columna Rostrata C. Duilii)
La Colonna Rostrata
La Colonna rostrata (columna rostrata), nell’antica Roma, era un monumento commemorativo di una vittoria navale. Essa è costituita da una colonna sulla quale erano infissi i rostri tolti alle navi nemiche. Tra le più famose c’è la colonna Duilia, eretta in onore del console romano Caio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire una flotta di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto corvo, per riuscire a contrastare la potente flotta nemica cartaginese. Questa invenzione consentì ai Romani di trasformare lo scontro navale in un combattimento corpo a corpo dove potevano esprimere la loro superiorità. La colonna Duilia ricorda questa vittoria navale e fu posta nei pressi del Comizio (Comitium) nel Foro Romano, centro politico dell’antica Roma. La colonna si trovava accanto ai Rostra imperiali (da cui derivò lo stesso nome della tribuna dei Rostri). La base della colonna venne rifatta all'epoca di Augusto, copiando esattamente l'antica iscrizione. Dispersa la colonna, la base venne rinvenuta nel XVI secolo presso l'arco di Settimio Severo, nella collocazione originaria. Oggi si trova all’interno dei Musei Capitolini (Roma).