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Il Garibaldi e la memoria dell’Eroe dei due mondi
Oceani Lontani
25 anni fa si concludeva il Periplo del mondo. Una campagna storica, che ha visto la Marina al servizio del sistema Paese
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di Emanuele Scigliuzzo
Nove mesi, trentacinque porti in ventitré Paesi di cinque continenti. Sono questi i numeri che sintetizzano quella che si può considerare la prima campagna della Marina Militare a favore del Sistema Paese. “Oceani Lontani”, questo il nome della missione che ha visto protagonista il 27° Gruppo Navale, composto dal cacciatorpediniere Durand de La Penne e dal pattugliatore di squadra Bersagliere, al comando dell’allora contrammiraglio Claudio Maria De Polo. Un’operazione strategica pensata anche a favore del made in Italy, per promuovere le professionalità e le conoscenze tecniche del nostro paese, condotta in collaborazione con il ministero degli Esteri e del Commercio Estero. Insieme agli equipaggi impegnati in questo storico periplo, “Una delegazione di quasi 600 persone su navi italiane in giro per mondo è uno spaccato d’Italia che in questi nove mesi si è fatto conoscere ed apprezzare per le sue capacità operative, tecnologiche, culturali civili ed umane”. Queste le parole dell’ammiraglio Angelo Mariani, in quegli anni capo
Taranto, 12 luglio 1996. Il cacciatorpediniere Durand de La Penne, seguito dal pattugliatore d’altura Bersagliere in partenza per il terzo Periplo del Mondo della Marina del dopoguerra.
di Stato Maggiore della Marina nel suo intervento al termine della campagna. “Cinquant’anni fa, ha proseguito l’ammiraglio Mariani, queste operazioni servivano solo per far conoscere la Bandiera italiana nel mondo. Oggi, invece, sono importantissime per la cooperazione internazionale che la Marina e l’intero Paese sono chiamati a svolgere al di fuori del Mediterraneo e dell’ambito NATO”. Il periplo del mondo, il terzo nella storia della Marina, è stata una campagna con una valenza quindi certamente determinate per le industrie del comparto Difesa, ma anche in ambito politica estera instaurando e consolidando rapporti internazionali con Paesi non europei ed esterni alla NATO e all’ONU. Un peso specifico rilevante però, la campagna del 27° Gruppo Navale, l’ha avuto anche dal punto di vista professionale. Nell’arco dei nove mesi, sono state diciotto le esercitazioni svolte con le Marine estere, oltre alle visite di strutture operative. Inoltre diverse le occasioni di scambio di personale che ha favorito un importante arricchimento per gli equipaggi. Una strategia dettata anche dai mutamenti degli scenari geopolitici. La fine della Guerra fredda ha visto l’Italia proiettarsi verso nuovi impegni in diverse regioni del globo, modificando anche gli interessi nazionali. “Oceani Lontani” è iniziata il 12 luglio del 1996 dal porto di Taranto, con il transito nel canale navigabile del mar Piccolo con le navi salutate da una popolazione emozionata, per farvi rientro dopo 267 giorni e 46.000 miglia nautiche (oltre 85100 km) percorse.
Le tappe del 27° Gruppo Navale
Partite da Taranto, le due unità hanno fatto sosta nei seguenti porti: Casablanca (Marocco), Dakar (Senegal), Rio de Janeiro (Brasile), Montevideo (Uruguay), Bueno Aires, Puerto Belgrano e Ushuaia (Argentina), Valparaiso (Cile), Callao (Perù), Guayaquil (Ecuadore), Acapulco e Manzanillo (Messico), San Diego, San Francisco e Pearl Harbor (U.S.A.), Hakodate (Giappone), Vladivostock (Russia), Inchon (Corea del Sud), Shangai (Cina), Tokyo (Giappone), Hong Kong (Cina), Ho Chi Minh (Vietnam), Manila (Filippine), Darwin, Sydney, Melbourne, Adelaide e Fremantle (Australia), Singapore, Jakarta (Indonesia), Port Klang (Malesia), Mumbay (India), Kuwait City (Kuwait), Abu Dhabi (E. A. U.) e Gibuti.