3 minute read

L’Impresa dei Mille e i “marinai cannonieri”

Il Garibaldi e la memoria dell’Eroe dei due mondi

Una nave che ha fatto la storia della Marina, ma che la storia, la conserva dentro di sé

Advertisement

di Alessandro Busonero

Iricordi vanno indietro nel tempo, quando imbarcato sul Garibaldi, scoprii una piccola, ma ben fornita “area museale” dedicata all’eroe dei due mondi, proprio all’interno della nave, nelle zone del Quadrato ufficiali e del corridoio del Comandante. L’affetto mi porta a descrivere questo aspetto, forse non molto noto, della portaeromobili Giuseppe Garibaldi. La prima nave tuttoponte italiana varata nel 1983 che non solo ha fatto la storia della Marina, ma che la storia, la conserva dentro di sé. Ritornato a bordo qualche anno dopo, tali zone non solo hanno conservato il loro fascino e interesse, ma con sorpresa, il tempo le ha arricchite di altri cimeli grazie alla passione dei Comandanti e degli equipaggi che sul “Peppino” si sono avvicendati e che tutt’ora vi prestano servizio. Vi porto allora con me a bordo, insieme sul “barcarizzo”, saluto la Ban-

diera e dopo le ripide scalette salgo di qualche ponte. Qualche passo ancora nel corridoio e sono di fronte a delle teche, degli scrigni, dove è conservata un tassello di memoria di chi fece l’Italia: G. Garibaldi (1807-1882). Tra gli oggetti in mostra, l’orologio da taschino del Generale con le lancette immobili e con loro la storia che si è fermata all’800. Poco distante, una fotografia in bianco e nero dell’eroe con una dedica: “All’incrociatore Garibaldi questa fotografia di mio padre perché si veda come lui portava l’orologio che io ho donato. Clelia Garibaldi”. Clelia (1867 1959) è stata una scrittrice. Primogenita di Giuseppe Garibaldi e Francesca Armosino, dedica la vita alla memoria del padre, curando la casa museo di Caprera, accogliendo ospiti e visitatori e scrivendo le sue memorie. Lo sguardo si sposta di qualche decina di centimetri e soffermo lo sguardo sulla sciabola. La immagino al fianco del condottiero a cavallo, magari sguainata e rivolta in avanti ha dato l’incitamento ai garibaldini in camicia rossa. Chissà. Un altro cimelio stimola l’immaginazione di chi lo osserva: una roncola da giardinaggio appartenuta all’eroe. Per un attimo vedo con gli occhi della fantasia Garibaldi, in là con gli anni, con la roncola in mano mentre sistema il giardino della sua casa di Caprera, tra l’odore della salsedine portato dal maestrale maddalenino e il profumo della macchia mediterranea. Ancora una foto, questa volta con firma autografa e ritrae il generale Ricciotti Garibaldi. Ricciotti (1847 – 1924) figlio di Anita e Giuseppe Garibaldi è politico, patriota e condottiero. Infine, una targa colpisce l’attenzione e fa riflettere: “I cimeli contenuti in questa teca appartennero al generale Giuseppe Garibaldi. Provengono dall’incrociatore lanciamissili G. Garibaldi e saranno affidati alla

Giuseppe Garibaldi

Il più popolare eroe della rivoluzione italiana, cavaliere dei popoli oppressi, il leggendario e invitto condottiero delle Camicie rosse. Uno dei più grandi italiani che la storia ricordi (1807-1882). Nome in precedenza attribuito, come Garibaldi, a Pirofregata a elica ex napoletana, già Borbone, (1861-1894) e come Giuseppe Garibaldi a: Incrociatore corazzato della classe omonima, accreditato durante la Guerra italo – turca dell’affondamento di una cannoniera avversaria e perso in azione per siluramento durante la Grande guerra (1901-1915); Incrociatore leggero, classe “Duca degli Abruzzi”, modificato in seguito nel primo Incrociatore lanciamissili della Marina (1937-1971).

prossima unità navale che porterà il nome dell’Eroe dei due mondi”. È bello pensare che come in una staffetta tra le pagine della storia d’Italia, la Marina Militare abbia passato il testimone della memoria a ben cinque navi intitolate a Garibaldi. La Marina dirà sempre “obbedisco” alla memoria delle gesta dell’eroe dei due mondi che iniziò l’avventura della sua vita come Marinaio e soprattutto ai valori che lo stesso Generale è ancora in grado di trasmettere.

I cimeli dell’Eroe dei due mondi presenti nell’area museale a bordo di nave Garibaldi.

This article is from: