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Oceani Lontani di Emanuele Scigliuzzo

L’arte: espressione della marittimità

La Spezia tesoriere del mare: il Museo Tecnico Navale racconta l’arte marinaresca dalle Marine preunitarie alla Marina Militare

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di Mariarosaria Lumiero

ALa Spezia, un tesoro della Marina Militare, ogni giorno accoglie il personale della Forza Armata che fa ingresso in arsenale. Un museo, un patrimonio di arte e cultura marinaresca, un mondo sommerso per i tanti civili che per la prima volta ne varcano la soglia, un mondo da rivivere per i tanti militari che quotidianamente respirano l’aria del mare raccontato attraverso cimeli e reperti. Accadimenti di donne ed uomini che hanno segnato la storia con le loro gesta, raffigurazioni di battaglie e di eventi che denotano il passaggio dalla Regia Marina alla sempre in evoluzione Marina Militare. Il Museo Tecnico Navale di La Spezia, attraverso le sue quattro aree espositive, narra la nascita del primo Arsenale Militare italiano, l’arte marinaresca, le azioni di coloro che hanno scritto la storia e l’avanzamento tecnico della Forza Armata nei secoli. Custode delle ventotto polene più belle al mondo, è l’incontro tra antichità e modernità, tradizione ed evoluzione, tra storia e realtà. Il Direttore, capitano di vascello Leonardo Merlini, ci fa entrare, con il suo racconto dettagliato, in uno dei più antichi musei al mondo.

Direttore qual è la storia del museo navale della Spezia?

Il Museo Tecnico Navale della Spezia è il maggiore museo navale d’Italia e tra i più antichi al mondo. Erede della tradizione marittima e navale Sabauda, conserva cimeli e reperti che rievocano la storia delle Marine preunitarie e della Regia Marina fino a giungere all’attuale Marina Militare. Conserva decine di migliaia di cimeli appartenuti alle Marine preunitarie, alla Regia Marina e all’attuale Marina Militare, e testimonia da oltre 150 anni lo stretto legame esistente con la città della Spezia e il suo Arsenale Militare Marittimo. La collezione risale alla fine del XIV secolo, quando un primo nucleo di cimeli della Real Marina Sabauda venne raccolto a Villafranche Sur Mer da Amedeo VII di Savoia, il “Conte Rosso”, che qui realizzò la prima base navale sabauda. In epoca napoleonica la struttura fu trasferita prima a Cagliari e poi a Genova, per trovare infine nel 1870, con l’Unità d’Italia la collocazione definitiva a La Spezia. Dopo la ricostruzione dell’Arsenale, a seguito dei bombardamenti alleati

e tedeschi della Seconda guerra mondiale, il 12 maggio 1958 fu inaugurata l’attuale sede.

Come si articola il percorso espositivo del museo

Il percorso espositivo, rinnovato e riorganizzato nel 2019, si articola in quattro temi: le origini; le maestranze; uomini, imprese ed eroi; tecnica ed eccellenze. Nelle “origini” ripercorriamo, attraverso la documentazione dell’epoca, gli eventi che portarono all’idea di Camillo Benso Conte di Cavour, e di Domenico Chiodo, di realizzare il primo Arsenale Militare Marittimo d’Italia proprio a La Spezia. Il tema delle “maestranze” ci propone l’evoluzione dell’arte marinaresca tramandatasi nei secoli. I modelli esposti ne sono fiera testimonianza, a partire dall’Amerigo Vespucci la nave “più bella del mondo”, o dalle sezioni della pirofregata Palestro, realizzate per guidare le maestranze nella costruzione dell’unità, alla fine del XIX secolo. L’area “uomini, imprese ed eroi” è il doveroso tributo verso tutti quegli uomini di Marina che in pace e in guerra hanno contribuito a rendere grande l’Italia. Ne sono mirabile esempio i cimeli delle esplorazioni compiute al Polo Nord e l’epopea dei mezzi d’assalto della Marina, iniziata nella Grande Guerra con la torpedine semovente Rossetti detta “Mignatta”, per proseguire nel Secondo conflitto mondiale con il siluro a lenta corsa (S.L.C.) o “Maiale”, gli uomini gamma, i barchini esplosivi, il tante volte sentito sommergibile Scirè. La sezione “Tecnica ed Eccellenze” testimonia come la marineria italiana si ponga da oltre due millenni quale eccellenza a livello mondiale. Ammiriamo così modelli di imbarcazioni, dall’antichità fino ai nostri giorni; strumenti e ausili alla navigazione; siluri, scafandri e attrezzature usate dai palombari; l’evoluzione di armi e artiglierie navali succedutesi nei secoli sui mari di tutto il pianeta.

Tra le ricchezze del museo vi sono la sala dedicata a Guglielmo Marconi e la Sala delle Polene. Perché sono così preziose?

Sono due gioielli che impreziosiscono il Museo Tecnico Navale della Spezia e lo rendono unico al mondo. Nella sala dedicata a Guglielmo Marconi sono conservate testimonianze originali delle straordinarie invenzioni dello scienziato bolognese e delle prime esperienze di radiotelegrafia navale da lui compiute proprio nel Golfo della Spezia, con il supporto e la collaborazione della Marina. La splendida Sala delle Polene, unica al mondo, conclude la visita. Sono qui raccolte ed esposte, in una suggestiva ed evocativa ambientazione, ventotto splendide polene lignee - perfetta sintesi tra creazione artistica e narrazione storica - provenienti da bastimenti delle Marine preunitarie e della Regia Marina risorgimentale. Solo per citarne alcune, ricordiamo la misteriosa Atalanta, rinvenuta nel 1868 nell’oceano Atlantico, il Bardo celtico della motonave Cambria dell’’impresa dei Mille e la polena del Cristoforo Colombo.

A sinistra: il direttore del Museo Tecnico Navale di La Spezia, capitano di vascello Leonardo Merlini.

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