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La sosta lavori della nave scuola Palinuro
role ci trasmettono l’anima di questa nave e lo spirito del suo equipaggio, determinato a non perdere di vista i propri obiettivi: completare le manutenzioni a regola d’arte e pianificare nel dettaglio la prossima campagna d’istruzione. Questo è un periodo da sfruttare appieno per riflettere e migliorare l’organizzazione di bordo, coinvolgendo l’equipaggio e raccogliendone il pensiero e l’esperienza. Molte iniziative nascono dalle riunioni periodiche di un gruppo di lavoro composto da membri dell’equipaggio e chiamato “InnoV-espucci”. Da questo gruppo è nata l’idea di proporre una riduzione della tabella ordinativa organica (i posti assegnati ad ogni nave) per migliorare la vivibilità degli alloggi collettivi più capienti, così come quella di istituire specifici distintivi e nastrini di merito, quale riconoscimento della peculiare professionalità degli equipaggi delle navi a vela, o la creazione di una patch dedicata, per contribuire a stimolare il senso di appartenenza. Nel rispetto delle
In basso: il comandante dell’ Amerigo Vespucci, capitano di vascello Massimiliano Siragusa, insieme all’equipaggio durante alcune delle fasi dei lavori di manutenzione della nave.
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precauzioni pandemiche, sono stati anche organizzati due momenti conviviali di particolare significato: il primo in occasione di Santa Barbara, in compagnia dell’equipaggio di nave Palinuro; il secondo per il compleanno di nave Vespucci, varata a Castellammare di Stabia il 22 febbraio del 1931, che quest’anno ha compiuto 91 anni. Siamo ormai entrati nella parte finale della sosta che, come afferma il graduato Arianna Carbonara “ci regala lo stupore di vedere la nave riprendere gradualmente forma, pezzo dopo pezzo, grazie alla perizia dell’equipaggio tramandata nel tempo”; le fa eco il marinaio Margherita Calò, che ben riassume lo spirito dell’Equipaggio: “ci prepariamo per tornare in mare a vivere nuove emozioni, traguardando sempre nuovi orizzonti”.
Il brigantino goletta si prepara a riprendere il mare
di Francesco Rima
Arsenale militare di La Spezia. Il brigantino goletta Palinuro a secco nel bacino di carenaggio, durante i lavori di manutenzione.
Nelle pagine seguenti l’equipaggio a lavoro. In primo piano la polena che raffigura Palinuro, nocchiero della nave di Enea. “Palinuro era un marinaio ligio al dovere, che il Dio del sonno solo con la magia riuscì a far addormentare e cadere in mare. Palinuro ha gli occhi chiusi perchè vinto dal sonno, ma ha ancora la barra del timone ben stretta fra le mani”.
La stagione invernale, per ogni grande nave a vela, rappresenta un impegno molto intenso per le manutenzioni necessarie per assicurare l’efficienza, la sicurezza e il mantenimento delle qualità estetiche e storico-stilistiche della nave. Questo è ancora più vero per un brigantino goletta che solca i mari del mondo dal 1934. Una vita ed una tradizione storica lunghissima da cui traggono origine il profondo orgoglio e il forte senso di appartenenza dell’Equipaggio. Ogni autunno, al termine delle Campagne d’istruzione, Nave Palinuro rientra a La Spezia, ormeggia accanto alla nave Scuola Amerigo Vespucci, la “sorella maggiore” e incomincia il ri-approntamento tecnico, un’attività difficile, complessa e meno nota al “grande pubblico”. Gli interventi di manutenzione su una nave così particolare non sono semplici, così come non è semplice ammodernarne le sistemazioni interne, senza snaturare l’anima storica della nave e, per poterlo fare, occorrono innanzitutto una programmazione delle lavorazioni molto meticolosa e la cura maniacale per ogni dettaglio. In questo periodo, si manifesta in ogni sua forma il profondo senso di appartenenza ed il legame intimo tra l’equipaggio e il Palinuro. Le capacità, l’esperienza e l’arte marinaresca che si tramandano di anno in anno, si tramutano in vero affetto e passione quando, malgrado il freddo e l’umidità degli inverni spezzini, continua senza sosta l’attività manuale sui legni, gli alberi, le cime, il ferro e gli ottoni. Spostandosi da bordo alle officine, a volte sul sale sparso per evitare il ghiaccio, ci si immerge nella sapiente operosità di decine di mani che lavorano in squadra, facendo percepire il senso di responsabilità con cui curano questa bella Signora. Dai più anziani ai più giovani, si tramanda un concentrato di esperienza, di capacità manuali, di vera