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Obiettivo: piano nautico del porto di Beirut

Prosegue il progetto di cooperazione della Marina Militare per rendere il Libano autonomo nella produzione di materiale cartografico Obiettivo: piano nautico del porto di Beirut

di Osvaldo Marchese

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Il futuro dell’idrografia Libanese passa per la Marina Militare italiana e, più in particolare, per la sede dell’Istituto Idrografico della Marina (IIM) a Genova, dove lo scorso 6 ottobre è iniziato ufficialmente il corso dedicato a un gruppo di idrografi del neonato Lebanese Navy Hydrographic Service (LNHS), tra cui il Direttore dell’Istituto, Commander Afif Ghaith. Due settimane di formazione volte ad accrescere e ad affinare le competenze specialistiche ed informatiche necessarie a elaborare i dati idrografici finora raccolti nella Terra dei Cedri. Si tratta di un piccolo ma importante tassello che si aggiunge al più ampio programma di cooperazione nato sotto l’egida dell’ONU per rendere il Libano autonomo nella produzione delle proprie carte nautiche. Ad oggi, infatti, il Libano non dispone di tale capacità. Al momento la produzione della cartografia nautica è affidata al servizio idrografico francese che ha continuato ad operare nel settore del Mediterraneo orientale anche dopo la fine del protettorato, limitandosi di fatto a fornire un servizio piuttosto che effettuare attività di Capacity Building mirate. L’impegno della Marina Militare ha permesso di colmare questo vuoto, contribuendo alla creazione di un servizio idrografico in loco, quale strumento fondamentale per l’intero sviluppo commerciale, marittimo e turistico del Libano. Un progetto ambizioso che, a distanza di 5 anni dal suo avvio, sta cominciando a dare i suoi primi frutti. Ad oggi tutti gli sforzi messi in campo hanno creato le condizioni affinché possa essere rea-

lizzato un piano cartografico: i dati acquisiti dalla nave idrografica Ammiraglio Magnaghi della Marina nel corso di precedenti missioni in Libano e i rilievi effettuati dagli stessi idrografi libanesi con i mezzi messi a disposizione dall’Istituto Idrografico con il supporto della Difesa, dovranno ora essere messi a sistema ed elaborati attraverso dei software per costruire la prima carta nautica, cartacea e digitale, libanese. In pratica, si tratta di stabilire il taglio e la forma delle carte nautiche partendo dalle rappresentazioni a grandi scale, come i piani nautici, fino ad arrivare a carte a scala più piccola per la rappresentazione dei tratti costieri. Il corso di formazione avrà dunque il compito di fornire le capacità necessarie ad affrontare i passi successi. Il piano di cooperazione, disposto formalmente nell’ottobre del 2014, pone le sue radici nell’ambito dell'International Support Group e dello Strategic Dialogue di Unifil, voluto dalle Nazioni Unite al fine di armonizzare e coordinare gli aiuti mirati a stabilizzare il Libano. La Marina Militare, attraverso l’IIM, ha proposto un progetto di Capacity Building per la realizzazione di un servizio idrografico indipendente, in grado di assolvere tutti i compiti connessi alla sicurezza della navigazione. Tale progetto, fortemente voluto dal Capo di Stato Maggiore della Marina e finanziato dallo Stato Maggiore della Difesa, è stato oggetto fin da subito di un concreto interesse da parte della controparte libanese. Molto in questi ultimi anni è stato fatto: dalla formazione del personale idrografo secondo i canoni dell’International Hydrographic Organization (IHO), all’attività di raccolta dei dati attraverso anche il supporto delle navi idrografiche della Marina italiana, oltre a fornire il Libano dei mezzi e delle strumentazioni idonei ad assicurare gli standard idrografici necessari per la produzione di cartografia nautica. Un’attività intensa, che non ha mai conosciuto interruzioni. Supportato dalla Marina Militare, in occasione della missione umanitaria interforze “Emer“ Un’attività intensa, che non ha mai conosciuto interruzioni, neanche la tragedia dello scorso 4 agosto, quando due violente esplosioni hanno devastato il porto di Beirut, è servita a scoraggiare il Libano dal portare avanti il progetto ”

genza Cedri” un team di idrografi dell’IIM è stato imbarcato a bordo di Nave San Giusto per ripristinare, una volta a terra, le strumentazioni del centro di raccolta dei dati idrografici colpite dall’onda d’urto. Quanto realizzato sul versante idrografico nella Terra dei Cedri è stato inoltre oggetto di una visita istituzionale avvenuta lo scorso 28 settembre a Beirut e che ha visto la partecipazione del direttore dell’IIM, ammiraglio Massimiliano Nannini. Accompagnato da altri due delegati dell’IIM, nel corso della visita il direttore ha incontrato il Capo di Stato Maggiore della Marina libanese, captain commodoro Haithan Dannaoui, e il Capo dell’istituto idrografico libanese, commander Afif Ghaith, i quali hanno espresso la propria gratitudine alla Marina militare per aver assicurato supporto logistico al personale libanese durante questi ultimi difficili mesi. Nel corso dell’incontro è stata ribadita la volontà della Marina libanese di perseguire la strada della cooperazione. Dopo la formazione del personale libanese presso l’IIM, inizierà dunque la fase di elaborazione dei dati che a breve termine porterà alla realizzazione della carta nautica del porto di Beirut coprodotta da IIM e LNHS.

Nella pagina di sinistra: l’arrivo di nave Ammiraglio Magnaghi nel porto di Beirut per svolgere i rilievi idrografici; in basso: lo scambio di crest tra il direttore dell’IIM, contrammiraglio Massimiliano Nannini e il Capo di Stato Maggiore della Marina libanese, captain commodoro Haithan Dannauoi. In questa pagina in alto: l’epicentro dell’esplosione avvenuta lo scorso 4 agosto nel porto di Beirut; a seguire un momento del training on the job del personale idrografico libanese presso la sede dell’IIM a Genova.

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