Speciale: Delfini, il futuro è sottomarino!

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L’intervista Incontriamo il capitano di vascello Gianluca Marilli, Comandante della Flottiglia Sommergibili

di Carlo Faggiana

Qual è il ruolo e come si diventa Comandante della Flottiglia Sommergibili (Comflotsom)? Il ruolo principale del comandante è quello di guidare, indirizzare e armonizzare il contributo di tutte le figure professionali di Comflotsom che costituiscono “l’equipaggio” (circa 600 persone) verso un obiettivo comune: garantire che ogni sommergibile esca in mare in piena efficienza tecnica, con un equipaggio preparato, coeso, in grado di esprimere il massimo delle capacità operative - uniche nel panorama delle Forze Armate – secondo le indicazioni strategiche indicate dai vertici operativi e strategici della Marina Militare. Il mio personale impegno, nel pieno spirito della tradizione sommergibilista, è quello di far esprimere a tutti i nostri professionisti, compresi i miei collaboratori diretti, il massimo del proprio potenziale, affinato da formazione, addestramento ed esperienza, stimolandone la crescita e la voglia di mettersi in continuazione alla prova, di fronte a situazioni spesso inaspettate, che è una delle costanti del lavoro di un sommergibilista. Parafrasando un noto successo musicale di qualche anno fa, cerco di fare in modo che ognuno “vada al massimo!” per la realizzazione di obiettivi operativi e strategici che sono dettati, dalle esigenze del nostro Paese, attraverso i vertici di Forza Armata, in una visione più ampia del ruolo di ognuno, all’interno di un contesto istituzionale d’insieme. Che è un po’ la logica/regola d’oro della vita in un sommergibile in operazione: ognuno è importante e vitale per le azioni e per la stessa sopravvivenza degli altri, sotto il coordinamento e la guida del Comandante che ha la responsabilità dell’intera missione. L’iter di carriera del Comandante della Flottiglia passa attraverso tutti gli incarichi previsti a bordo per un Ufficiale dello Stato Maggiore, ossia ufficiale di Rotta, poi Capo Reparto Operazioni, quindi Ufficiale in II ed infine Comandante. Ultimato il periodo di comando ci sono diversi inN OT I Z I A R I O

D E L L A

M A R I N A

carichi all’interno della Componente Subacquea e nell’ambito più generale della Forza Armata, legati alla formazione e gestione del personale. Il Comando della Flottiglia dura in media tre anni, come infatti avvenuto per me che sono al termine del mio periodo e proseguirò il mio percorso nel cuore operativo della Marina Militare, come capo di Stato Maggiore della Componente Sommergibili a Cincnav (comando in Capo della Squadra Navale), a Roma. Ne approfitto dunque per fare il mio migliore in bocca al lupo al mio successore, capitano di vascello Riccardo Rizzotto. Quali sono le origini del Comando Flottiglia Sommergibili? La storia dei sommergibili italiani parte con il primo sommergibile, il “Delfino”, prototipo risalente al 1892, ma i primi sommergibili in linea (classe Glauco) furono costruiti a partire dal 1903. Raggruppati fino al 1915 in 4 squadriglie indipendenti, fu però chiara, fin dall’inizio, l’esigenza di un unico Comando per ottimizzare supporto e impiego dei battelli. Nasce così l’Ispettorato Sommergibili che nel 1925 diventa Divisione Sommergibili, all’interno della 1^ Squadra Navale.

[...] il mio personale impegno è quello di far esprimere ai miei collaboratori la massima capacità posseduta stimolandone la crescita e la voglia di mettersi sempre alla prova [...]


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