Speciale Scuola Navale Morosini.qxp_Layout 2 26/04/22 11:23 Pagina 14
Il patrimonio culturale
L’arte del Morosini di Paola Valenti e Stefano Meconi
Cultura, storia, arte e scienza, fanno della Scuola Navale “Francesco Morosini” un fiore all’occhiello della Marina Militare e del Paese
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l collegio navale – oggi Scuola Navale Militare - è il risultato di un percorso che nasce attorno al 1925, destinato alla formazione dei giovani, secondo attitudini e predisposizioni culturali. Il presidente dell’Opera Nazionale Balilla (ONB) Renato Ricci, carrarese, volle la realizzazione di strutture idonee agli scopi: ne incaricò architetti razionalisti e giovani artisti dalle idee innovative. E’ in questo contesto che si decise di edificare la sede del collegio navale a Venezia, nella zona appena bonificata di Sant’Elena. Nacque così un complesso architettonico ispirato al cosiddetto Movimento Moderno Internazionale, valorizzato da giovani artisti emergenti che lavorarono al fianco di affermati professionisti. Ciò che si osserva oggi, a distanza di circa 85 anni dalla sua inaugurazione, è anche il risultato degli adeguamenti a esigenze sempre nuove: un piccolo scrigno di opere artistiche e architettoniche che rappresentano un unicum nella laguna. L’impianto architettonico mirava a creare un istituto innovativo con aule luminose, immerso nel verde e affacciato sull’acqua secondo lo stampo razionalista ispirato all’architetto Giuseppe Terragni, considerato una pietra miliare dell’architettura degli anni
’30. Adeguandosi alle direttive dell’ONB e alle esigenze del periodo, i due architetti suggeriscono di tamponare le aperture a nord delle aule con dei grandi mosaici celebrativi: “Allegoria delle armi a salvaguardia dell’impero”, “L’impero di Mussolini”, “L’impero di Traiano”, e l’ultimo, andato perduto, “Allegoria degli sport”. Per i bozzetti venne incaricato il giovane disegnatore Attilio Calzavara, anch’esso padovano e già legato all’ONB, che si avvalse di maestranze e fornaci locali della Scuola Veneta di Arte applicata all’industria. I mosaici subirono nel dopoguerra una rivisitazione iconologica e iconografica, pur mantenendo un interessante valore sia estetico che storico. “Il Monumento”, come sempre chiamato dagli allievi, sorge sul lato est del piazzale; l’Arengo è un’opera in pietra e mattoni, realizzata tra il 1935 e il 1936, di cui fu incaricato l’eclettico Maestro Napoleone Martinuzzi, scultore operante a Venezia molto apprezzato da D’Annunzio. La sua forma a pulpito mostra, sul lato frontale, il rilievo dell’Italia turrita in forma di Nike che, inginocLa statua bronzea di Camillo, dal 1937 fedele amico di ogni allievo.