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Le prove concorsuali
Il concorso: un’opportunità, un sogno di Bianca Maria Costache
Ogni anno sono moltissimi i giovani di sedici e quindici anni che decidono di mettersi in gioco per inseguire passioni e aspirazioni, spinti dalla determinazione e dalla voglia di farcela
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entinaia di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, desiderosi di varcare il cancello della Scuola Navale Militare Francesco Morosini a Venezia; sessanta posti disponibili tra Classico e Scientifico; decine di ore passate ad allenarsi e studiare; un concorso, un’opportunità, un sogno. Ogni anno sono moltissimi i giovani di sedici e quindici anni che decidono di mettersi in gioco per inseguire passioni e aspirazioni, spinti dalla determinazione e
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dalla voglia di farcela. Mesi di impegno costante, durante i quali studio e allenamento sono la chiave per arrivare preparati a ciascuna delle tre fasi della selezione. La prova di cultura generale è la prima sfida da affrontare: costituita da un questionario composto da 100 domande, verte sulle materie d’indirizzo e sugli argomenti affrontati durante il biennio. In questa fase la concentrazione e l’autocontrollo, così come la gestione del tempo, sono fondamentali per lo svolgimento di un’ottima prova. Si tratta della prima interazione con il mondo militare, ma soprattutto della prima grande selezione, che permetterà a un centinaio di concorrenti, quelli che hanno ottenuto i punteggi più alti, di passare alla fase successiva, quella degli accertamenti psico-fisici e attitudinali. A questo punto, si procede con visite mediche, colloquio con psicologo e psichiatra. Controlli su vista, udito, apparato cardiocircolatorio e respiratorio, ma anche valutazione sull’idoneità psicologica e caratteriale dell’individuo. Fondamentali per affrontare questo test, l’onestà, la
consapevolezza e la fiducia in se stessi, accompagnate da forte determinazione. Una parola, un giudizio, sono tutto ciò che separa i concorrenti dall’ultimo sforzo per il coronamento del proprio sogno e quando la pressione diventa insostenibile, la gestione delle emozioni è ciò che fa la differenza. Dopo due giorni i candidati risultati idonei hanno l’occasione di sfidarsi ancora una volta nelle prove fisiche: corsa, piegamenti sulle braccia e flessioni del busto da posizione supina. Una prova che non deve subire interruzioni, con tempi minimi o ripetizioni da effettuare, il cui punteggio determina l’ammissione in graduatoria finale. Tre giorni intensi che danno modo ai concorrenti di parlare, confrontarsi, scoprendo la realtà di tanti percorsi diversi e condividendo un’esperienza che, al di là dell’esito della prova, si trasforma in amicizie che durano per sempre. Il concorso è soltanto l’inizio di un percorso di crescita significativo sotto ogni punto di vista: un primo step per l’acquisizione di capacità e valori che saranno una bussola per orientarsi nel corso della vita.