giugno 2021
A lezione di genetica: la clonazione umana Giandomenico Palka
Il professor Palka, già Ordinario di Genetica Medica dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, ci offre un’altra lezione, questa volta a commento delle notizie che circolano sulla clonazione umana, una sfida all’etica, alla morale e all’antropologia. Tutto Inizia nel 1996 a Edimburgo, dove il dottor Wilmut dà l’annuncio di aver clonato la pecora Dolly, dimostrando che la riprogrammazione di una cellula somatica a cellula embrionale era possibile. Il mondo si pose subito le prime domande: la linea di confine tra Dio e l’uomo si assottiglia dopo Dolly? L’uomo può tentare di impossessarsi della vita? Ma il tutto non potrebbe essere solo un grande business? Quindi, in accordo con gli inglesi, direi «hope and hype» [speranza e forte spinta pubblicitaria, ndR]. La clonazione consiste nel prendere il nucleo di una cellula somatica, che ha un corredo genetico di 46 cromosomi, e di metterlo dentro una ovocellula, privata del suo nucleo. Dopo Dolly altri animali sono stati clonati ma i risultati non sono stati mai soddisfacenti. In media la percentuale di successo della clonazione non supera il 3%. Mi preme subito chiarire che la clonazione non comporta la formazione di un vero
embrione, ma solo un qualche cosa che gli assomiglia. Nel mondo dei mammiferi, lo zigote si forma dall’unione di due gameti, che nel caso dell’uomo sono lo spermatozoo e l’ovocellula, ciascuno formato da 23 cromosomi. I gameti sono comparsi circa 150 milioni di anni fa e sono prodotti dagli apparati sessuali maschili e femminili, che non so quanto tempo ci sia voluto per costruire, ma certo non sono il frutto di un colpo di bacchetta magica. Con la loro comparsa è iniziata sul nostro pianeta la riproduzione sessuata. La clonazione invece si realizza attraverso l’introduzione di un nucleo di una cellula somatica a 46 cromosomi dentro una ovocellula, privata del suo corredo genetico. Quindi si tratta di una riproduzione atipica, asessuata e quindi, più che di clonazione, dovremmo parlare di nucleo transfert. Il mondo ha accolto con stupore la nascita di Dolly perché la riprogrammazione del Dna di una cellula somatica non era
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