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Iscrizione Estate Ragazzi 2023

Mercoledì 10 maggio nella saletta parrocchiale del doposcuola di Dodici Morelli, abbiamo aperto le iscrizioni per Estate Ragazzi. Un momento tanto atteso e desiderato da tutte le famiglie, i ragazzi e i bambini dell’intera comunità; infatti è stato molto partecipato e abbiamo avuto tantissime iscrizioni.

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In questa giornata l’iscrizione era riservata ai bambini delle 4 parrocchie. Assieme a noi, il progetto educativo di Estate Ragazzi, che si terrà dal 12 al 23 di Giugno con il tema “Cavalieri Erranti”, partirà anche a Bevilacqua. Il 20 maggio apriremo le iscrizioni anche ai bambini delle parrocchie vicine. Uno stare insieme, per

Un Frate Prete

Fra Giacomo

Maria Malaguti, il 29 aprile a Budrio, è stato ordinato sacerdote dalle mani del Cardinale Matteo Maria Zuppi. La celebrazione, sobria, ma curata nei canti e nella liturgia, con tanti sacerdoti e suore presenti, comunicava una grande serenità che aiutava a vivere l’eccezionalità del momento. Fra Giacomo diventava sacerdote! Della sua prima messa, celebrata il giorno dopo 30 aprile, nella chiesa di Renazzo suo paese natale, ho apprezzato la concretezza delle sue parole nell’omelia ed il suo modo di porsi senza puntare l’indice accusatore. Mi è parso infatti che quando voleva sottolineare un pensiero, preferiva unire l’indice al pollice. L’aspetto umano che più ho apprezzato è stata la presenza numerosa dei suoi amici, che certamente manterranno con fra Giacomo un contatto privilegiato che farà molto bene a tutti. Al termine di entrambe le celebrazioni si è consumato un semplice rinfresco, arricchito da torte, una in par- crescere insieme, nella condivisione di uno stile che nasce dalla comunità cristiana. Oltre ai bambini e ai ragazzi più grandi che ricoprono il ruolo di animatori, il motore di questa esperienza sono i catechisti e i genitori, a cui è richiesto di spendersi gratuitamente per il bene dell’altro.

Cristina Cirillo

ticolare a tre piani, che volendo poteva indurre riflessioni teologiche. Fra Giacomo (non don) potrà contare sulla sua comunità dei Frati Servi di Maria di Monte Senario, ma anche sulle preghiere delle Suore Serve di Maria di Galeazza. In entrambe le comunità ci sono consacrati e consacrate di vari paesi (Indonesia, Ghana …) che con la loro numerosa presenza alle celebrazioni, hanno mostrato i colori del mondo, un melting pot di giovani controcorrente che con il loro entusiasmo seminano gioia nelle nostre comunità, dove purtroppo anche Gesù rischia di invecchiare.

Daniele Roncarati

MACONDO - TIRAMOLLA

Sinceramente fino ad oggi non sapevo cosa fosse: “MACONDO”! MACONDO e la città immaginaria del romanzo “Cent’anni di solitudine” di Garcia Marques in cui si narra di un gruppo di famiglie che scappa nella foresta per fondare una città ideale. Oggi, 21 maggio 2023, ci troviamo nella comunità di Olmi vicino a Treviso per partecipare ad un bellissimo evento sul futuro del nostro pianeta e la responsabilità dell’uomo. In questa località c’è una chiesa moderna che mi ha molto colpito: una chiesa a forma di tenda; la tenda dei Nomadi. I beduini del deserto non dicono mai di attraversare il deserto, ma di andare di sorgente in sorgente e la tenda serve loro per riposarsi tra una sorgente e l’altra. Ma, qual è il nostro deserto? Quale strada dobbiamo percorrere per attraversarlo? Quali sono le sorgenti a cui abbeverarsi e ristorarsi nel lungo cammino? Penso che il nostro deserto sia fatto di tante dune, molto difficili da spianare: il nostro egoismo e la nostra indifferenza. Egoismo, perché vogliamo piegare la natura al nostro consumismo e benessere. Indifferenza perché per nutrire il nostro egoismo, senza sensi di colpa, rimaniamo consapevolmente ciechi ed ignoranti per non vedere i danni globali-planetari del nostro egoismo. Dobbiamo percorrere una lunga strada in mezzo al deserto per spogliarci di tutto il superfluo che ci circonda, per tornare all’essenziale. Ma che fatica rinunciare al superfluo ed alle comodità! A quali sorgenti abbeverarci? Non ci sono dubbi: il Vangelo e la consapevolezza. Il Vangelo, una sorgente inesauribile di acqua con tutti gli elementi che servono per nutrirci nello spirito. Una prima nota pratica… spegniamo più spesso il cellulare e la TV (risparmiamo energia) ed apriamo il Vangelo per riscoprire il vero essenziale, esistenziale.

La consapevolezza che il nostro stile di vita è devastante per l’uomo e la Terra e quindi deve cambiare, fin da ora, perché il tempo è scaduto. La strada è molto faticosa, perché è uno strano deserto fatto di un fango che non vorremmo calpestare: la “RESPONSABILITÀ”. La responsabilità di vivere in armonia con i quattro elementi della natura, senza sfruttarli e depauperarli: la Terra, l’Acqua, l’Aria e il Fuoco. La responsabilità di vivere in armonia con il nostro prossimo e di non sfruttarlo per nutrire il nostro egoismo-consumista. La responsabilità di non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie.

UN’AZALEA PER LA RICERCA

Maria e Vania non si sono fatte scoraggiare dalla pioggia e dal cattivo tempo. Come ogni anno, da tradizione ormai consolidata, in occasione della Festa della mamma, le possiamo trovare a Palata, davanti al Santiago Caffè, a vendere le azalee della ri-

La responsabilità ed il coraggio di voler cambiare le cose, partendo da ognuno di noi, senza più delegare. Don Edi (missionario in Brasile), tirato giù dalla branda alle 5 di mattino dalla foresta amazzonica per un saluto via internet ai presenti, esorta ognuno di noi a prendersi le proprie piccole e grandi responsabilità. Siamo disposti a caricarci sulle spalle questa responsabilità che si traduce in un radicale cambiamento di stile di vita e di mentalità? Avremo il coraggio di cercare di costruire una MACONDO, una città ideale nel nostro deserto padano, partendo dalla nostra realtà quotidiana, partendo da Tiramolla? Una comunità, una città, un mondo in cui la Terra ed i 4 elementi non sono più al servizio dell’egoismo umano, ma l’uomo al servizio del creato ed in armonia con i 4 elementi. L’uomo al servizio degli altri uomini. Ho sentito alla fine della conferenza un nuovo concetto molto interessante, “LA COMPASSIONE ECOLOGICA”, per esplicitare come l’uomo debba avere compassione della natura che lo circonda, ma questo termine “compassione”, mi dà l’idea di una “superiorità intrinseca dell’uomo” rispetto alla natura. Penso che l’uomo dovrebbe scendere giù dal trono che si è costruito come dominatore dell’universo e chiedere lui “compassione a madre natura”, prima che ci spazzi via con qualche inondazione o qualche colpo di vento. Mi ha colpito molto il titolo dell’evento di oggi: “LA PIÙ GRANDE MINACCIA AL NOSTRO PIANETA E’ LA CONVINZIONE CHE LO SALVERÀ QUALCUN ALTRO”. E’ una sacrosanta e durissima verità ed io vorrei rincarare la dose: “SE L’UOMO E’ CONVINTO DI SALVARSI DA SOLO, IL PIANETA E’ LA SUA PIU’ GRANDE MINACCIA E PRESTO LO SPAZZERA’ VIA”

Andrea Passerini

cerca. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Palata… e dintorni, riscuote sempre grande successo: difficile, dopo qualche ora, trovare ancora le piante fiorite. L’appuntamento con AIRC e le arance per la salute è per il prossimo gennaio.

La Redazione

La Pioggia Di Cenere Non Ferma Il Primo Maggio

Festa dei lavoratori e San Giuseppe lavoratore

Nella nostra zona pastorale, a Renazzo, c’è un chiesolino dedicato a San Giuseppe, recentemente restaurato dopo il terremoto del 2012. La riapertura in occasione del 1° maggio, ha visto una buona partecipazione di fedeli alla Messa, celebrata all’aperto nonostante l’incerto tempo e la pioggia di cenere dal cielo. Il parroco Don Marco come lettura facoltativa, ha scelto il libro della Genesi (1,262,3) dove si descrive il riposo di Dio nel settimo giorno. Nell’omelia si è evidenziata l’importanza di questo giorno, che Dio benedice e consacra. Se con il lavoro, l’uomo e la donna partecipano alla creazione, possiamo comprendere l’alta dignità del lavorare, ma nel giorno benedetto e consacrato è bene fare al- tro. Fare posto nel nostro cuore alla riflessione, alla preghiera. Con il suo lavoro San Giuseppe ha mantenuto la famiglia, oggi invece il lavoro precario non permette ai giovani di avere un mutuo per la casa e quindi di fare famiglia. Questa difficoltà interroga tutti e il cristiano sa che questa è una ingiustizia da rammendare.

STORIA della festa dei lavoratori: verso la fine dell’800, questa festa era affermata in alcune nazioni, USA, Canada, Francia. In Italia si afferma nel 1945, al termine della 2ª guerra mondiale. Questa festa per il suo riconoscimento, ha affrontato forti contrasti e alcuni morti, in particolare in Italia nel 1947, a Portella della Ginestra (PA). Nel 1955 Papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe Lavoratore, per permetterne la condivisione, a pieno titolo, anche dei lavoratori cristiani.

Daniele Roncarati

TRUFFE E FURTI AGLI ANZIANI: UTILI CONSIGLI

Mercoledì 10 maggio 2023 si è svolto, a Palata Pepoli, un incontro sul tema “truffe e furti agli anziani”. L’Amministrazione comunale di Crevalcore, insieme ai Sindacati e grazie alla collaborazione con i Carabinieri della stazione locale, ha voluto promuovere questo momento di approfondimento (ripetuto a Caselle e nel capoluogo) sul tema della sicurezza. Durante la serata sono stati dati consigli utili per conoscere e quindi contrastare il fenomeno di furti, truffe e rapine nei confronti degli ultrasessantacinquenni; un fenomeno, purtroppo, in continua crescita. È stato anche presen- tato l’accordo (applicato fino al 2024, eventualmente rinnovabile) siglato l’anno scorso dall’Amministrazione e le tre sigle sindacali, Spi-Cgil, Cisl e Uil, relativo alle domande di rimborso da parte di cittadini ultrasessantacinquenni vittime di questi reati. L’accordo prevede 100 euro per furto o scippo, un rimborso fino a un massimo di 100 euro per il ripristino di porte, serrature e finestre presso l’abitazione del cittadino e un rimborso pari a 50 euro per apparecchio telefonico denunciato. Per l’Amministrazione, scopo dell’accordo è dare un segnale concreto di attenzione agli anziani, che risultano più frequentemente vittime di questi reati. In più si vuole promuovere l’abitudine a sporgere denuncia alle Forze dell’Ordine; troppo spesso questo passaggio viene sottovalutato, o ignorato, ma resta il più importante per riuscire a contrastare la criminalità.

Per tutte le specifiche è possibile rivolgersi a CGILSPI di Crevalcore - via Lodi 127 | dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 | tel. 051-981123 (valido per i residenti nel comune di Crevalcore). Samuele

MI ACCOMPAGNATE A TREVISO PER UN CONVEGNO?

Che ne dite di accompagnarmi a Treviso per un convegno? Una di quelle domande che ti spiazzano e a cui, di primo impatto, non sai cosa rispondere. La Messa prefestiva era da poco terminata e don Paolo ci ha preso un po’ tutti in contropiede! Gli era arrivato questo invito solamente alcuni minuti prima e doveva comunicare agli organizzatori se partecipava e in quanti si andava. Ma soprattutto, comunicarglielo entro sera. Non è che avessimo molto tempo per decidere. Ci siamo buttati senza consultare troppo l’agenda. Andiamo!! Rimosso nei giorni successivi l’impegno preso, quasi fatalmente è arrivato il fatidico sabato mattina e… siamo partiti. Una bella avventura, in cui ci siamo ritrovati catapultati in quel di Treviso. La giornata non era delle migliori. Il dolore e lo strazio delle alluvioni dei giorni precedenti, quelle immagini terrificanti, il pensiero di cosa attende e attenderà nei prossimi giorni le persone vittime di quella catastrofe, riempiva il cuore ancor più della gioia della partenza. Partiti sotto il battito di una timida pioggia, siamo arrivati nel centro di Treviso. Una leggera pioggerella ha accompagnato la ricerca del parcheggio e la prima parte del percorso. Il Duomo, nostra prima meta, era chiuso. Apriva nel pomeriggio. Dopo una visita agli splendidi canali della città che ti fanno immergere in un’atmosfera surreale quasi fossi in un quadro di Monet, ci siamo diretti alla ricerca di una tavola calda per un pranzo veloce. Trovata! Un lungo tavolo in legno è stato il nostro compagno fedele su cui si sono riversati taglieri di salumi. Nella capitale del prosecco non poteva di certo mancare il nettare inebriante che aiuta a rendere ancor più allegri momenti già di per sé molto piacevoli. Il pomeriggio ci ha visto proseguire il nostro itinerario culturale, toccando i punti più suggestivi e caratteristici della città, fra cui la Fontana delle Tette. Il Duomo invece lo abbiamo visto di sfuggita perché impegnato ad accogliere l’ordinazione di un nuovo sacerdote. Ce ne sono così pochi (di sacerdoti) che non abbiamo voluto disturbare. Non si sa mai che qualcosa fosse andato storto e ci incolpassero della mancata consacrazione. Ripresa l’auto e avviatici verso l’albergo che ci ospitava, abbiamo varcato con recondita emozione, il Piave. Fiume sacro alla Patria in virtù della resistenza che, nella prima guerra mondiale, i nostri compatrioti hanno opposto a tedeschi e austriaci fino alla loro definitiva sconfitta. Arrivati davanti all’albergo, una sorta di stupore misto ad incredulità si è stampigliata davanti ai nostri occhi. Più che un hotel di prima categoria, sembrava una vecchia catapecchia. In effetti, aveva una sola stella. Roba da prima guerra mondiale. Ed invece, varcata timidamente la soglia, siamo stati accolti molto gentilmente dalla responsabile e con ancor più stupore abbiamo scoperto che le camere non erano niente male. Addirittura il bagno spazioso e perfettamente funzionante. La sera, un agriturismo che fortunatamente distava poche centinaia di metri, ci ha ospitato. Dopo un aperitivo, condito con una narrazione storico-artistica da parte del gestore del bar trattoria posto accanto al nostro albergo, ma che non aveva potuto ospitarci per la cena perché già pieno, ci siamo diretti a piedi all’agriturismo. La seconda nota positiva, dopo la vicinanza è stata quella, varcata la soglia, di scoprire che eravamo i soli avventori del locale. Ecco spiegato il perché di un sorriso a 32 denti con il quale la titolare ci aveva accolto al nostro arrivo. Avevano aperto per noi. Non ci fossimo presentati, dopo il danno la beffa! La serata è stata stupenda. Al di là del cucinato, discreto, del modesto vino bevuto, la parte migliore è stato l’intrattenimento canoro con il quale alcuni di noi ci hanno deliziato (e forse infastidito, ma non diteglielo). All’uscita il clima sembrava particolarmente caldo. Non si sa se per un naturale aumento della temperatura esterna o per un artificioso aumento di quella interna dovuta a quel rosso che, sol solo, prima di andarcene, sembrava essere qualitativamente migliorato. Che non ci fossimo accorti in precedenza di stare bevendo un buon barolo? L’indomani il convegno. Usciti da Treviso, la comunità di Macondo ci ha abbracciato come fossimo fratelli. Interessantissimo l’argomento trattato, magnificamente descritto da Andrea Passerini nel suo resoconto (leggetelo subito!). Credere che il mondo lo salverà qualcun altro è ciò che di peggiore possa accadere al nostro mondo e a noi stessi. Mamma mia, che cazzotto diretto allo stomaco il titolo di questo convegno. Diretto perché vorrei alzasse la mano chi non ha mai pensato dentro di sé, pensando agli anni che a detta degli scienziati ci separano da un aumento climatico irreversibile, “beh, tanto io non ci sarà più”. Ed invece, ci saremo ancora. Magari non tutti. Magari non noi. Di certo i nostri figli, i nostri nipoti. Ma davvero vogliamo infischiarcene? Proprio noi cristiani? Non credo. Ed è per questo che, nonostante i primi due relatori abbiano parlato in modo poco accattivante, abbiamo seguito con estremo interesse tutto il convegno fino alle 13, quando la campanella ha scandito il momento del pranzo. Rientrati nel tardo pomeriggio, una doccia e il divano ci hanno accolto con insperata benevolenza. E’ stato davvero un viaggio ricco di pathos e suggestivo. La fede, unita alla cultura, condita con un sorriso ed un grazie rivolto all’amico che ti sta accanto e a chi ti racconta qualcosa che lui prima di te ha letto e studiato, sono parte di quel vivere quotidiano che ti fa assaporare una gioia paradisiaca.

Massimiliano Borghi

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