Pesce, carne e stufati: energia per la battaglia e protezione nei lunghi inverni nordici di Redazione
Continua la nostra indagine su come si nutrivano le popolazioni nordiche e germaniche. Nonostante la varietà dovuta ai diversi contesti geografici, il consumo prevalente di carni si concentrava su manzo, capra, maiale, montone, agnello, pollo, anatra e, occasionalmente, carne di cavallo. Le galline e le anatre producevano uova, quindi i nordici potevano cibarsi di esse e di quelle dei volatili marini selvatici. Per quelli che vivevano sulla costa o lungo corsi d’acqua era disponibile una grande varietà di pesce, sia d'oceano che d'acqua dolce. Il pesce con tutta probabilità rappresentava un buon 25 per cento della loro dieta (abili pescatori, mangiavano praticamente tutto ciò che il mare poteva offrire, dalle aringhe alle balene). È tuttavia altamente improbabile che essi andassero in cerca di balene e le catturassero in mare. È invece probabile che apprezzassero le balene solo quando si spiaggiavano e morivano a riva. Potevano scegliere tra 26 diversi tipi di pesce: il più importante era in effetti l’aringa, che probabilmente veniva conservata in salamoia. Anche i reperti archeologici indicano che la pesca era un'occupazione importante e veniva
05 - Paganesimo Nordico – Novembre 2023 41