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Il primo Asilo e le successive ristrutturazioni

Furono l’ing. De Simoni ed il laureando ing. Angelo Spazzini che durante il Comitato del 7 aprile 1909 si dichiararono disponibili a compilare gratuitamente il progetto dell’erigendo asilo. Anche l’ing. Umberto Pizzorno, nel verbale del 3 maggio 1909, dichiara di donare gratuitamente la propria disponibilità di tecnico a favore di tale progetto.

Il capomastro, sig. Albini di Bollate, è disponibile a prestare la sua firma e ad assumersi la responsabilità del progetto purché siano acquistati da lui i mattoni necessari alla costruzione.

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Nel verbale del 10 luglio 1909 viene affidata al sindaco, Marino Vaghi, la responsabilità per la sorveglianza dei lavori e le conseguenti responsabilità civili e penali nonché la scelta dei materiali. Mentre è del 6 gennaio 1910 una lettera dell’ing. De Simoni riguardo alle caratteristiche dell’edificio.

I lavori vengono eseguiti prevalentemente dalla “Lega dei Muratori” di Novate, una cooperativa fondata da 80 soci verso la fine del 1901 che per lo più lavorava, su commissione, per la cooperativa “La Benefica”.

Nel 1909, anno in cui incominciano i lavori di costruzione dell’Asilo, le ore lavorative giornaliere di un muratore erano mediamente 10 e la paga media era di 3 Lire e 80 centesimi al giorno. Sappiamo per certo che gran parte della manodopera per la costruzione dell’Asilo è stata donata gratuitamente dai muratori della “Lega Muratori” che prestavano la propria opera nelle ore serali al termine del proprio turno di lavoro giornaliero.

Intanto la Congregazione di Carità di Milano, con verbale di seduta del giorno 24 giugno 1909 n. 535, alla presenza di tutti i consiglieri e dell’avvocato Bueff cav. Giovanni Battista, segretario generale, e del relatore consigliere Brioschi, delibera riguardo alla “vendita di un terreno per la istituzione dell’Asilo infantile di Novate Milanese, intesa ad ottenere dalla Congregazione la cessione di un appezzamento di terreno in quel Comune, contiguo ad altro già a disposizione del Comitato stesso.

Il terreno è dell’estensione di circa 1.400 metri quadrati, il prezzo attribuibile può ritenersi congruo nella misura di 75 centesimi al metro quadrato”. Si tratta di un terreno poco remunerativo che era adibito a cava di sabbia.

Il Comitato precisa anche che “in attesa che venga costituita una legale rappresentanza dell’Asilo che vuolsi erigere in Ente Morale autonomo, non potendosi addivenire immediatamente alla stipulazione dell’atto, torna intanto opportuno di ottenere l’assenso dell’Autorità tutoria ad effettuare la vendita per suesposto prezzo ed allo scopo speciale a chi vuolsi destinare il terreno”.

In data 6 gennaio 1910 il Consiglio direttivo dell’Asilo delibera di mantenere inalterato il numero di operai che lavorano in questi giorni nella costruzione dell’edificio, fino a completamento del tetto. Poi si vedrà.

I sigg. Bassetti e Venino autorizzano a prendere la sabbia dai loro scavi se vi sarà bisogno.

Il sindaco, Marino Vaghi, assicura che non ve ne sarà bisogno avendo l’autorità Comunale messo a disposizione la propria cava.

Per la costruzione dell’Asilo si delibera di fare un concorso fra varie aziende ma, privilegiando le imprese di Novate. Viene data lettura della lettera dell’ing. De Simoni riguardo alle caratteristiche dell’edificio, il quale esprime essere necessario che i pavimenti della scuola e della cucina siano in lava e le spalle e i cappelli delle finestre siano in cemento colorato a vista.

Il 2 aprile 1910 il dott. Molgora propone che si dia come regalia qualcosa agli operai che si prestano gratuitamente per mezza giornata di lavoro. Carlo Cova incarica il dott. Molgora e il sindaco che si accordino per le modalità delle paghe agli operai, esclusi sempre i giorni festivi (donati gratuitamente).

Come si può capire, la manodopera non mancò mai per la realizzazione di un progetto fortemente desiderato da tutta la popolazione ed anzi fu una gara ammirevole a prestare il proprio lavoro gratuitamente, anche la domenica, aspetto questo che forse non era gradito al signor Parroco.

le successive ristrutturazioni saranno duecento, ma vi è già in progetto la costruzione di altre due aule per raccogliere gli altri bambini essendo il paese di 3.200 abitanti; ma per questo vogliamo aspettare più tardi.”

Dunque l’Asilo non è ancora inaugurato e già si parla di ampliarlo poiché, dato il grande consenso che ha trovato presso la popolazione e il gran numero di bambini che hanno effettuato la preiscrizione, l’opera risulta già insufficiente ai bisogni del paese.

Anche nel Comitato del 16 luglio 1911 si pensa ad un ampliamento dell’Asilo, come insistentemente richiesto dalle suore per adeguarlo al gran numero di bambini che già lo frequentano.

Il Comitato annota anche che “dopo le prime difficoltà che sembravano insormontabili si deve prendere atto di un benefico effetto che pare miracoloso: le iscrizioni hanno raggiunto il ragguardevole numero di 230 alunni. Grazie agli introiti delle azioni sottoscritte dai benefattori per l’anno 1911 e a quelli della pesca di beneficenza e della lotteria (1.275 Lire e 20 centesimi) si prevede che il deficit si trasformerà rapidamente in attivo. Queste entrate (complessivamente 1.770 Lire e 25 centesimi) potranno essere utilizzate per le spese, certamente non piccole, necessarie per l’allestimento della cucina economica e le suppellettili necessari al funzionamento della refezione calda (minestra o pasta)”.

L’unica descrizione dell’Asilo, di poco precedente il tempo della sua inaugurazione che ci è giunta fino ad oggi, è quella relativa alla corrispondenza datata 2 maggio 1910 che il Presidente cav.

Carlo Cova, indirizza al Cottolengo di Torino.

In essa si dice che l’Asilo “è costruito sul modello governativo, praticamente come quello di Crescenzago. Vi sono due grandi aule di mq 70 cad. per i bambini, un vestibolo grandissimo, locale direzione, … e portineria, tutto a pian terreno rialzato; sotto, locali cucina e servizi annessi, e al piano superiore 4 grandi locali dei quali uno può dividersi in 2 occorrendo, più un localino servizi”.

Veniamo a sapere inoltre che “i bambini per ora da raccogliere le successive ristrutturazioni

Visti gli ottimi risultati delle pesche di beneficenza, anche nel 1914 se ne organizza una per la raccolta di fondi pro Asilo. L’iniziativa avviene il 31 maggio per opera di un Comitato di “patronesse” formato da “venti signore del paese” e coordinato dalla vedova Annita Casini. Il prefetto di Milano scrive, il 25 maggio, al ministro della “Real Casa” per avere un dono che “produrrà ottima impressione” fra la popolazione. Solo due giorni dopo, il 27 maggio, il Ministro risponde e comunica che Sua Maestà la Regina “in accoglimento alla domanda rivoltaLe, si è compiaciuta destinare Suo dono per la festa di beneficenza a favore dell’Asilo infantile di Novate Milanese. Il Reale oggetto consiste in una riproduzione in bronzo del “Colombo giovinetto” di Monteverde, viene oggi stesso spedito, con diretta partecipazione, stante l’urgenza, alla Presidenza dell’Asilo.” Il “Real Dono” arriva in tempo per la pesca di beneficenza e il sindaco, il 14 giugno 1914, assicura il prefetto che tutto è andato bene. Sempre nel 1914, il 16 novembre, il sindaco, Clemente Bonfanti, a nome dell’Amministrazione comunale sottoscrive, per l’Asilo, 400 Lire.

In questo modo si pensa di poter accantonare risorse sufficienti per l’ampliamento invece poi, le vicissitudini quotidiane, il precipitare degli eventi politici che trascinano l’Italia verso il primo conflitto bellico mondiale, la difficile ripresa e la miseria dopo la fine della guerra non consentiranno altro che la gestione ordinaria e non si parlerà più di ampliamento fino al 1920. Nel periodo luglio 1917 – maggio 1920 le riunioni del Comitato Direttivo trattano solo di questioni ordinarie, di bilancio e di rinnovo delle cariche.

E’ durante l’assemblea generale dei soci, tenutasi il 2 maggio 1920, che però si verifica un “miracolo”.

Dopo aver discusso ed approvato il consuntivo a tutto il 30 aprile 1920 con una risultanza di 4.051 Lire e 64 centesimi secondo il riporto Cozzi, chiede di poter parlare la signora Annetta Cova (vedova del compianto primo presidente del “Comitato pro Asilo”) che dichiara di voler costruire, a proprie spese, il tanto discusso e mai realizzato ampliamento.

Potete immaginare la sorpresa e la gioia di tutti i soci presenti all’assemblea, che verbalizza:

“I presenti applaudono alla nobile e gentile idea con un vivo ringraziamento. Si passa quindi alla nomina dei revisori dei conti. All’unanimità vengono eletti i sigg. Stauder Baldassarre e Testori Edoardo”.

1922 - EREZIONE DELL’ASILO IN ENTE MORALE

In data 23 marzo 1922 il Re Vittorio Emanuele III riconosce l’Asilo come Ente Morale.

Il documento ufficiale, pur portando la data del 23 marzo 1922, non giungerà nelle mani della presidenza dell’Asilo fino all’anno seguente e ciò sarà causa di qualche sofferenza per le finanze e per l’espletamento di atti notarili.

1923 - REGOLARIZZAZIONE DELL’ACQUISTO DEL TERRENO SU CUI E’ STATO EDIFICATO L’ASILO

Prima di procedere c’è ancora un “ma”.

Finora (1920) l’Asilo risulta costruito su un terreno donato dalla Congregazione di Carità di Milano, ma si tratta di una donazione sulla parole e mai formalizzatasi giuridicamente poiché l’asilo non ha mai posseduto veste giuridica per poter sottoscrivere atti di compravendita.

Questa mancanza di riconoscimento giuridico è inoltre causa di una serie di mancati introiti economici poiché anche il Comune di Novate, per poter effettuare donazioni a sostegno del- l’attività sociale svolta dalla struttura, ha necessità che questi si configuri come Ente Morale riconosciuto dallo Stato. le successive ristrutturazioni

La prima facciata del decreto di riconoscimento dell’Asilo come Ente Morale.

Infatti, nel verbale del Consiglio direttivo del 22 novembre 1914 si legge che “il Presidente presenta un disegno di preventivo 1915 il quale, qui allegato, offre un deficit di L. 840, dovuto a mancato sussidio del Comune ed a diminuiti pagamenti delle quote sociali. Il Comune di Novate non nega il sussidio nella cifra di L. 400, ma lo riserva a quando l’Asilo sarà costituito in Ente Morale; ciò equivale a diniego nei riguardi dei bisogni presenti”.

Anche da questi fatti il Comitato Direttivo dell’Asilo comprende che l’ottenimento del riconoscimento giuridico è oramai improcrastinabile.

23 marzo 1922 - Il seguito del foglio della pagina precedente relativo al riconoscimento giuridico dell’Asilo come Ente Morale. Senza questo documento la presidenza dell’Asilo non poteva sottoscrivere atti notarili e quindi non era giuridicamente abilitato a ricevere donazioni.

“Sua Maestà Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia”, così recita l’intestazione dell’atto di compravendita del terreno stilato in data 2 maggio 1923, attraverso cui la Congregazione di Carità, con sede in via Olmetto 6 a Milano, regolarizza la cessione del terreno sul quale è stato costruito l’Asilo. La cessione del terreno avviene solo ora poiché al momento della costruzione dell’edificio l’Asilo non era ancora costituito in Ente Morale e pertanto la transazione non era possibile. L’atto notarile fa dunque seguito al riconoscimento dell’Asilo in Ente Morale, atto che avviene con Regio Decreto solo in data 23 maggio 1922. E’ in virtù di questo riconoscimento che il Consiglio Direttivo può finalmente deliberare, in data 16 settembre 1922, l’acquisto del terreno in questione.

Per benevolo volere della Provvidenza il dott. Gabrile Bertoglio, dello studio Fasanetti sito in Corso Italia 14 a Milano, emette una fattura di 96 Lire e 85 centesimi come cifra totale per la sua parcella e per i costi notarili, uniche spese sostenute dall’Asilo che per l’acquisizione del terreno non ha dovuto pagare null’altro.

Prima di eseguire i lavori, che saranno affidati all’architetto Angelo Galesio, è necessario stilare un progetto con relazione tecnica.

Ecco cosa dice la relazione tecnica approntata nel 1926 ed approvata dal Consiglio d’Amministrazione per il progetto di ampliamento dell’Asilo:

Il Comune di Novate ha una popolazione legale di 3.447 abi- tanti ed una popolazione effettiva di 4.330 in continuo aumento per immigrazione.

Il censimento dei bambini dei due sessi che hanno frequentato l’Asilo nell’ultimo quinquennio ha dato i seguenti risultati:

Anno 1922: maschi 52, femmine 60, totale 112.

Anno 1923: maschi 91, femmine 69, totale 160

Anno 1924: maschi 90, femmine 100, totale 190

Anno 1925: maschi 100, femmine 109, totale 209 le successive ristrutturazioni

Anno 1926: maschi 90, femmine 92, totale 182.

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